IL PREZZO DELLA REDENZIONE di Cate McCarty (Triskell Edizioni)

IL LIBRO CHE VI PRESENTIAMO OGGI, FIRMATO DALL'AUSTRALIANA KATE McCARTHY, È UNA SCOPERTA DAVVERO INTERESSANTE. GRAZIE A TRISKELL EDIZIONI PER AVERLO TRADOTTO E FATTO CONOSCERE  ALLE LETTRICI ITALIANE.

Autore: Kate McCarthy
Titolo originale: Fighting Redemption
Traduttore: Laura Di Berardino
Genere: contemporaneo
Ambientazione: Fremantle, Australia occidentale e Afghanistan
Pubbl.originale: Kate McCarthy,Smashwords edition, 2013,pp.348
Pubbl.italiana: Triskell Edizioni,20 settembre 2018, pp. 348. € 13,01
Livello sensualità: ALTO
DISPONIBILE IN EBOOK A € 4,96

TRAMA: Ryan Kendall è un uomo spezzato. Ha conosciuto la sofferenza, la violenza e il dolore della perdita. Sa cosa vuol dire aver deluso chi aveva bisogno di lui. Ma la sofferenza non cancella la voglia di fare sua l’unica cosa che non può avere: Finlay Tanner. Il suo sorriso è dolce e il suo futuro luminoso. È la ragazza con cui è cresciuto, la ragazza che ama, la ragazza che protegge dal mondo, e da se stesso. A diciannove anni, Ryan parte per arruolarsi nell'esercito australiano. Dopo anni di addestramento diventa un soldato del SAS e viene inviato in guerra in Afghanistan. Il suo reggimento è coinvolto nelle missioni più pericolose che un soldato possa affrontare. Ma non importa quanto sia lontano, o quanto sia duro combattere, il bisogno di avere Finlay accanto a sé non l’abbandona. Tornato a casa dopo sei anni, gli basta uno sguardo per sapere che non potrà più vivere senza di lei. Ma a volte l'amore da solo non basta a guarire le ferite. A volte le persone come lui non possono essere guarite, e le persone come Finlay meritano più quanto si è in grado di dare loro. Questa storia parla di guerra e sacrificio. Di legami e amicizia. Di quanto la vita sembri a volte accanirsi proprio su chi sembra più forte. Di quanta sofferenza provochi stare lontano dalla persona che si ama. E di come la battaglia più dura che un uomo possa affrontare è quella per salvare se stesso. 

Bellissimo questo romanzo di Kate McCarthy con due protagonisti che non si possono non amare, e un coro di personaggi che esprimono, quasi tutti,  una grande umanità.

E' una storia che emoziona e fa battere il cuore più volte, che non lesina momenti drammatici ma nemmeno quelli più dolci e amorevoli.
Che dire di un amore che dura da tanto tempo e che non riesce ad esprimersi perchè ci sono troppi se e troppi ma!
Pur essendo un romanzo che parla di una terribile guerra, l'autrice ha avuto l'acutezza di iniziarlo con una scena che parla di amore e di speranza, una scena che poi chiude, in modo più completo il cerchio narrativo.
Ryan Kendall, in quinta elementare, conosce la bambina che lo salverà, Finlay Tanner,  e fa amicizia con il fratello di lei, Jake, che diventerà suo fratello per scelta reciproca, questo perchè la vita del giovanissimo Ryan è talmente dolorosa che, solo l'aver trovato una famiglia adottiva, di fatto se non di nome,  riesce a dargli la giusta spinta per andare avanti e crearsi il suo destino:
...”Una bambina con lunghi capelli biondi e ondulati che le cadevano disordinatamente sulle spalle, si era avvicinata alle scale e aveva catturato la sua  attenzione....sotto i suoi occhi aveva salito il primo gradino, poi era inciampata nei lacci di una scarpa ed era caduta...lui era sceso ad aiutarla.
Fermandosi al secondo gradino le aveva porto la mano, in attesa .Lei lo aveva  guardato prima in viso, poi aveva spostato lo sguardo sul suo palmo aperto e aveva accettato il suo aiuto
-Gr-grazie- aveva balbettato la bambina,  mentre la aiutava a rimettersi in piedi
-Sarebbe meglio se portassi le scarpe allacciate
-Fin
La ragazza si era voltata in direzione della voce e da dietro l'angolo era comparso un ragazzo
-Che succede qui?
E tu chi diavolo sei?
-La stavo solo aiutando
Il nuovo arrivato era un ragazzo che le somigliava come una goccia d'acqua tranne per il fatto che era più alto
-Grazie amico. Mi chiamo Jake e questa è mia sorella Finlay
-Siete nuovi?
-Si ,ci siamo appena trasferiti da Sidney
.-A che anno sei-  gli aveva chiesto
-Al quinto, aveva risposto bruscamente Ryan...e tu?
-Stesso anno.  Fin invece inizia il terzo anno.
Casinista e con una risata contagiosa , Jake era difficile da ignorare.. erano diventati amici prima ancora che Ryan se ne rendesse conto e avevo fatto un giuramento: un giorno sarebbero entrati nell'esercito insieme....”
Passano gli anni e ognuno di loro si crea una propria vita anche se Fin vorrebbe qualcosa di più da Ryan e quando capisce che il giovane la tiene lontana da sé per darle la possibilità di vivere nel modo più adatto a lei, si rassegna e inizia una relazione con Ian.
In questa relazione sembra felice ma il cuore rimane ancorato  al suo giovane soldato e ciò lo capisce anche Ian che le chiede sempre più spesso un impegno per il futuro.Ma nel frattempo le cose cambiano perchè la guerra non risparmia nessuno....
Non voglio raccontare altro di ciò che succede, perchè chi leggerà questo libro, avrà la possibilità di vivere e di partecipare alle gioie e ai dolori di questa coppia e  dei suoi amici e famigliari.
Non è una racconto allegro o sempre gioioso, ma è realistico e accade spesso quando si passano mesi in zone di combattimento, e chi è a casa, non sa cosa può succedere, ma aspetta e spera che la fortuna non abbandoni mai chi si ama.
Come ho già detto, mentre la famiglia di Ryan è da dimenticare, quella di Finlay è presente con il suo sostegno e il suo amore.
...”Fai parte della famiglia- gli disse Mike quella sera mentre sedevano sotto il patio sul retro.- ti abbiamo sempre e solo considerato un altro figlio
-Grazie Mike, mormorò lui
-Tua madre e tuo padre non sono stati mai i tuoi genitori, noi lo siamo stati e lo siamo ancora. Non tenerci più fuori dalla tua vita”
E così anche gli amici più che solo colleghi.
...”Dopo aver passato velocemente la dogana australiana Ryan lasciò l'aeroporto.
Casa.
Eppure mai ritorno gli era sembrato mano gradito.
Cercò la macchina di Kyle e la scorse accanto al marciapiede. L'amico era al volante  e il motore acceso.
Kyle controllò  gli specchietti e si rimise in strada...
-Devo ringraziarti per esserci.
-Non mi devi niente, è la vita. quello che facciamo non è facile, non solo per noi che lo viviamo ma anche per le persone che lasciamo a casa. La guerra è una puttana fredda ed egoista. Ti cambia, ti inaridisce e ti fa soffrire, eppure per qualche ragione continuiamo a tornarci.
-Perchè siamo soldati-  ribatte Ryan con un senso di vuoto dentro.
-Non è solo il nostro lavoro e quello che siamo.
-Non sei più solo un soldato Kendall. Sei padre di un bel maschietto adesso”
E' un romanzo struggente, ma anche ironico, passionale, dolcissimo...insomma chi vuole soffrire un po' ma anche essere felice per la bella conclusione di questa storia, beh, lo legga.











COME INIZIA IL ROMANZO...

PROLOGO
Non voleva attirare l’attenzione, né che qualcuno le rivolgesse la parola, così se ne stava in disparte, sola con la sua vulnerabilità. Vestiva in modo semplice: jeans aderenti e un
cardigan verde smeraldo. Era alta, forse un po’ troppo magra. I capelli biondi spettinati erano raccolti senza troppa cura in una coda di cavallo, eppure l’effetto era di naturale bellezza. Rabbrividì per il freddo, si cinse le spalle con le mani e prese a sfregarsi la parte superiore delle braccia per scaldarsi. I suoi occhi verdi erano costantemente concentrati su un unico punto. Chi seguiva fino a destinazione la linea del suo sguardo sorrideva benevolmente. Un tizio che aveva avuto in mente di tentare un approccio, dopo aver individuato l’oggetto della sua attenzione, cambiò idea. 
All’improvviso, il suo volto fu illuminato da un sorriso disteso e al tempo stesso vibrante. Fu come veder balenare un raggio di sole tra scure nuvole temporalesche. Il suo atteggiamento mutò: spalancò le braccia e le schegge dorate nei suoi occhi brillarono di vita. Non appariva più così isolata e distante. Se ne accorsero tutti, e tutti rimasero senza fiato. Ognuno avrebbe voluto quel sorriso per sé; ognuno avrebbe voluto essere la fonte di quella luce che dall’anima arrivava a illuminarla tutta. 
«Mamma, mamma,» squittì una voce infantile, che attirò l’attenzione generale. Apparteneva a un frugolino dai riccioli bruni un po’ scompigliati dal vento che incorniciavano un viso già prossimo ad abbandonare la rotondità dei tratti tipica della prima infanzia, per acquisire lineamenti più sottili, da bambino. Aveva le guance arrossate dal freddo e gli occhi castani pieni di gioia, mentre correva verso la bella donna solitaria. La somiglianza tra loro non si era palesata finché lei non aveva sorriso. Ma a quel punto, il profilo e la stessa luce gioiosa nello sguardo avevano rivelato che i due si appartenevano a vicenda. 
«Ciao, bimbo mio,» rispose lei ridendo, poi si chinò per accoglierlo mentre lui le saltava fra le braccia. 
«Raccontamelo un’altra volta, mamma,» chiese il bambino, mentre lei si raddrizzava appuntandoselo sul fianco, in una posizione che proclamava una lunga e salda familiarità. 
«Ancora, tesoro?» 
Lui prese a contorcersi impaziente. «Per favore, mamma, mi dici la storia di papà?» 
«Va bene,» acconsentì lei. 
Si spostò verso la poltroncina più vicina e sedette con il bambino sulle ginocchia. Mentre aspettava pazientemente che lui smettesse di agitarsi e contorcersi e si mettesse comodo, approfittò per ravviarsi una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Poi prese un profondo respiro per rallentare il battito impazzito del proprio cuore. 
«Sei pronto?» 
Quando il bambino annuì, il sorriso di lei si fece più flebile, malinconico. Lacrime, come piccoli spilli lucenti, le pizzicarono gli occhi. Li chiuse per ricomporsi, poi sbatté un paio di volte le palpebre e fu pronta a cominciare il suo racconto. 
«Il tuo papà faceva parte dell’esercito australiano, era un soldato del SAS. Ma devi sapere che quelli del SAS non sono soldati come tutti gli altri. Sono gli uomini più duri e più forti del mondo. Sono…» 
Lui la interruppe con la stessa domanda che le aveva posto l’ultima volta in cui gli aveva raccontato quella storia. «Sono più forti dei SEALS, vero, mamma?» 
«Sì, tesoro, i più forti di tutti,» rispose. E poi aggiunse: «Non solo forti nel corpo, amore mio, ma forti nella mente.» Si indicò la tempia. «E forti nel cuore.» Si indicò il petto. «Tuo padre diceva sempre che essere un soldato non è mai soltanto una questione di forza, ma significa sapere ciò che si vuole e ciò che si è disposti a fare e sacrificare per ottenerlo.» Le ultime parole le si impigliarono in gola e sembrò esitare.Il bambino le appoggiò una mano paffuta sulla guancia. «Mamma, stai bene?» 
Lei deglutì come se insieme alla saliva potesse ricacciare indietro la tristezza che le chiudeva la gola e si sforzò di sorridere al figlio. «Sì, piccolo, la mamma sta bene. D’ora in poi la mamma starà benissimo.» Accarezzò amorevolmente, con la punta del dito, la pelle liscia e morbida della sua guancia di bambino. «Per tuo padre diventare un membro del SAS era sempre stato più importante che respirare.» 
«Cos’è respirare, mamma?» 
«Vedi questo?» 
Prese aria nei polmoni ed espirò, soffiando rumorosamente tra i capelli del bambino che scoppiò a ridere. «Questo è respirare. La respirazione aiuta a far battere il tuo cuore.» I grandi occhi scuri del piccolo la fissarono intensamente e lei avvertì una stretta al petto. «Anche il cuore di papà batteva?» Un altro nodo in gola, mentre richiamava alla memoria parole incise per sempre nella sua anima. «Tuo padre una volta mi ha detto che il suo cuore batteva per una cosa sola.» 
«Per cosa?» 
«Adesso te lo dico.» 
E riprese a raccontare…
***** 
L'AUTRICE
Kate McCarthy è autrice best-seller USA Today. Risiede a Brisbane, in Australia, una città nello stato del Queensland dove si dedica a tempo pieno alla scrittura.
Ha due figli, due cani e un mucchio di amici e parenti sparsi in tutto il mondo che l’aiutano a non impazzire. Quando non è troppo occupata a correre dietro a bambini birichini, cani sudici o a scrivere romanzi, potete trovarla rannicchiata nel letto alle prime luci del giorno mentre legge le ultime uscite e rilegge i libri che le sono rimasti nel cuore.

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1 commento:

  1. non amo molto il tema della guerra, c'è sempre troppa sofferenza inutile. anche questo romanzo mi trasmette molta ansia, per cui non so ancora se lo metterò in lista. ci penserò perchè non si può solo leggere cose leggere ed ogni tanto ci può stare anche qualcosa d impegnativo.

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