PASSO A DUE di Edy Tassi ( Emma Books)

INIZIAMO LA SETTIMANA CON IL NUOVO ROMANZO DI EDY TASSI CON EMMA BOOKS, UN CONTEMPORANEO ROMANTICO AMBIENTATO NELL'AFFASCINATE MONDO DELLA DANZA. PIERA E IAIA L'HANNO LETTO PER NOI.

Autrice: Edy Tassi
Genere: Contemporaneo
Ambientazione: Londra/Milano
Pubblicazione: Emma Books, coll. Love , 27 febbraio 2019,  pp.267
Parte di una serie: 2° vol.  serie Sulle punte
Livello sensualità: MEDIO
Disponibile SOLO in e-book a € 3,99 in tutte le librerie digitali 

TRAMA: Nadia Magni ha due obiettivi: diventare una grande ballerina e ritrovare la madre che l’ha abbandonata quando era bambina. Anche Jakob Adams ha due obiettivi: portare al successo la sua compagnia di danza e collezionare quante più donne possibile.
Nadia e Jakob hanno condiviso un’intensa passione, ma ora non si fidano più l’uno dell’altra. Lei lo ha lasciato in difficoltà durante uno spettacolo, lui… be’, come fidarsi di qualcuno che tutti chiamano “Il Collezionista”? Per questo, dopo aver lasciato Londra e la compagnia a causa di un’improvvisa crisi familiare, Nadia è sicura che non lo rivedrà mai più. Difficile però rinunciare alla danza, e quando l’impulso di ballare torna a farsi sentire, Nadia decide di partecipare a un’audizione importantissima a Milano. Ma a giudicarla sarà proprio Jakob…


Questo romanzo non parla solo di danza, affronta problemi profondi e molto reali perchè i personaggi che si incontrano sono legati da desideri, ansie, ricordi che rendono la loro vita parecchio complicata.
Certo, la danza è ciò che li unisce ma è anche il passato che ritorna e che li fa agire a volte in modo contrario alle loro vere aspirazioni.
Quando il padre di Nadia Magni ha un infarto, la ragazza lo raggiunge a Milano lasciando il balletto che stava per andare in scena a Londra, senza la prima ballerina.
 Il coreografo Jakob Adams, non capisce questa scelta, perchè per lui il lavoro deve superare qualsiasi altro interesse e, sebbene da un mese abbia una specie di relazione con Nadia, si sente messo da parte e non esita a ritornare a ciò per cui è conosciuto come Il Collezionista: fare sesso con tutte le sue ballerine.
Nadia si sente ferita e tradita, lui si sente sempre più arrabbiato perchè la sua prima ballerina l'ha lasciato nei guai  e non si è più fatta viva .
Cede dopo un mese, la chiama, litiga e tutto va a rotoli.
...”Dopo quasi un mese da quando se ne era andata da Londra, finalmente Jakob Adams si degnava di chiamarla. Se l'era presa comoda!Fu tentata di non risponderePoi si decise . Serrò le palpebre, inspirò a fondo e accettò la chiamata.-Pronto-Dove diavolo sei?-A Milano-Tu dovevi tornare dopo due giorni. Sono passate settimane!Nadia strinse il cellulare e serrò le labbra.
Erano passate settimane e lui si decideva solo ora a cercarla.-Nadia-  la sollecitò Jakob quando si rese conto che non avrebbe risposto-Ti rendi conto di quanti problemi ho avuto?  Dannazione sei sparita così da un giorno all'altro.-Non ho potuto fare diversamente-Stai scherzando? Tu sei una ballerina professionista. Non puoi  andartene da una compagnia senza una parola, senza una spiegazione.Sto aspettando Nadia-Non ho niente da dirti-Vai al diavolo.e di colpo Jakob interruppe la  comunicazione.”
In realtà nessuno dei due ha dimenticato l'altro ma l' orgoglio non permette loro di capire quanto si sentano soli.
Ma la sorte o meglio la necessità, come la sorella di Nadia le fa notare, rimettono i due ex amanti l'uno di fronte all'altra quando un'audizione importantissima, a Milano, vede lei alla ricerca di un ingaggio e lui colui che la deve valutare.
La due sorelle che gestiscono una scuola di danza intitolata alla loro madre che le ha lasciate ormai da tempo, sono costrette a cercare nuove allieve e un po' di pubblicità per non andare a fondo e questa prossima messa in scena di un balletto, intitolato Virtuoso, sembra capiti di proposito.
...”Sara aveva dieci anni più  di lei e da sempre  lavorava nella scuola che aveva fondato quasi trent'anni prima lo loro madre.La scuola di danza  classica Dianora Ciceri-Io insegno,  tu balli. E' sempre stato così.-Papà non voleva.-E da quando ti interessa quello che voleva papà? Comunque va bene anch' io voglio che tu torni ballare.-Davvero?-Ecco l'audizione è questa.-Io non partecipo a questa audizione. Cambia spettacolo-Lo spettacolo è questo-Ho detto no-Che problema c'è?-Dopo la morte di papà i proprietari  di questo posto  ci hanno aumentato l' affitto. Le allieve stanno diminuendo di anno in anno.Voglio che tu ottenga un ingaggio in uno spettacolo importante. Cosi potremo sfruttarlo per fare pubblicità alla scuola.”
Quindi, sei mesi dopo la fine dei loro incontri di sesso, i due si rivedono e subito il feeling che li aveva uniti riappare. anche se entrambi vorrebbero, da una parte non provarlo, e dall'altra lasciarsi andare a qualcosa di più profondo.
...”Quando entrò nella spaziosa platea rossa ,le sembrò  che tutti i suoni e i rumori si zittissero di colpo Jakob era in piedi a una ventina di file da lei. Suo malgrado  Nadia trattenne di colpo il fiato  e quel piccolo brusco risucchio  d'aria,  si trasformò in una specie di fune invisibile che strattonò Jakob e lo indusse ad alzare la testa. E a guardarla. Il primo pensiero che attraversò la mente di Nadia  fu che tra loro esisteva  ancora un legame. Jakob aveva percepito  la sua presenza. L' aveva sentita. E  adesso Jakob  strinse gli occhi per una frazione di secondo. Le sue spalle si irrigidirono..e quello fu tutto.”
Tra rivalità di lavoro, sentimenti di gelosia e una nuova relazione, le prove vanno avanti.
...”Jakob avrebbe voluto fare le cose con calma, ma il suo corpo sembrava muoversi da solo. Avrebbe voluto fermarsi a guardarla, accarezzarla, riscoprirla. Invece si sentiva bruciare.Nadia lo avvolse con la sua carne, con le braccia , con le gambe. Era attorno a lui,e allo stesso tempo dentro di lui  con ogni  fibra del suo corpo,  che pulsava  e vibrava.Era la  sua ossessione.Era il suo pensiero costante nascosto dietro tutti gli altri e adesso era di nuovo sua.Aveva sempre  pensato che possedere due volte la stessa donna fosse noioso, una minestra riscaldata. Un  ripetersi  di sensazioni già provate.Invece.No fare l' amore di nuovo con  Nadia non era una minestra riscaldata. Era bellissimo e lui non si era mai sentito più uomo di cosi.”
Nadia vuole una nuova opportunità perchè non ha mai perso la speranza di rivedere la madre, Jakob vuole uno spettacolo perfetto ma capisce che il suo tempo da Collezionista è finito ed è ora anche per lui di capire il passato che l'aveva allontanato dai suoi familiari che non accettavano le sue scelte, e costruire un futuro.
Quello che nessuno dei due immagina è che presto le loro vite si mescoleranno a quelle di persone che non hanno mai dimenticato ciò che è accaduto tanti anni prima...
Quello che ho percepito leggendo il romanzo, è stata la fatica del mondo della danza, il sudore e le lacrime che i ballerini hanno come compagni quotidiani nel duro allenamento in cerca del meglio che ognuno di loro deve dare.
E' un mondo dove non si può fare il minimo errore, dove non c'è spazio per la vita privata, dove tutto è rivolto all'ottimizzazione dello spettacolo, dove l'amore, la famiglia, sembrano non avere nessun valore perchè tolgono spazio e concentrazione.
Jakob e Nadia sono bravissimi nel mettere in luce tutto ciò ma l'amore se c'è ed è quello vero, non può essere messo da parte perchè uscirà quando sembrerà tutto perduto.
L'autrice ha dato una buona caratterizzazione a tutti i personaggi, ha dimostrato un'ottima conoscenza delle varie figure del balletto e ha saputo far entrare il lettore in un mondo così affascinante ma anche tanto difficile.
Ben riuscito anche il passare dal presente al passato, che dà modo di capire tutto il percorso interiore  dei pensieri dei due giovani, così come è simpatico  rivedere i protagonisti dei libri precedenti.
Un tocco veramente geniale è l'aver accennato al grande Roland Petit, coreografo che nella seconda metà del secolo scorso ha creato degli spettacoli che sono entrati nel mito della danza, rendendo così  ancora più reale un ottimo romanzo che già aveva di per se stesso una sua impronta realistica.







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Siamo nel mondo della danza classica in cui le rivalità sono accese e per primeggiare bisogna fare molti sacrifici. I due protagonisti, Jakob, coreografo, soprannominato Il Collezionista (di amanti), e Nadia, ballerina molto qualificata, interrompono una relazione che durava da poche settimane. Lei deve tornare a Milano perché il padre sta male e dopo 6 mesi rivede Jakob che sta facendo un'audizione per uno spettacolo che debutterà in Italia. Riusciranno a spiegarsi le loro incomprensioni? Certamente. L'epilogo ha il suo lieto fine.
 Un bel romanzo, scritto bene e l'ambientazione è bellissima. Sarà che amo la danza classica e leggere le varie emozioni che provano i ballerini, vedere il palcoscenico attraverso le pagine scritte dalla Tassi, mi hanno trascinato nei tanti problemi che hanno i due personaggi principali e non solo.
C'è anche un leggero suspense che non guasta. Prima di leggere i ringraziamenti da parte dell'autrice, anch'io ho ricordato il film Billy Elliot, visto più di una volta, quando entra in scena facendo quel salto indimenticabile. Veramente una bella storia.







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COME INIZIA IL ROMANZO...
1
Londra, aprile
A suo padre era venuto un attacco cardiaco.
Il nome di Sara e la durata della telefonata vennero inghiottiti dallo schermo nero, mentre Nadia fissava assente il cellulare. Ne avvertiva la consistenza sul palmo, era certa di tenerlo stretto fra le dita, mentre dentro di lei le sensazioni si mescolavano e si confondevano. 
Smarrimento, preoccupazione. Sollievo.
Poi registrò un piccolo tonfo lontano, ma non si mosse fino a quando non sentì una mano sulla spalla che la scuoteva. Sbatté le palpebre e vide Kate, con in mano il suo telefono. «Ti è caduto. Tutto bene?»
La guardò, confusa. Poi abbassò lo sguardo sul cellulare, come se fosse un oggetto estraneo.
«Tutto bene?» ripeté Kate.Nadia si riscosse. «Sì, sì…» mormorò, mentre afferrava l’apparecchio e lo infilava in una tasca a caso del borsone.
«Oggi prove massacranti, vero?» chiese Kate, voltandole le spalle per continuare a frizionare i capelli bagnati con l’asciugamano.
Nadia mormorò qualcosa. Una risposta pertinente, nonostante tutto, perché Kate continuò a chiacchierare.
«Questa tendinite mi sta davvero uccidendo» sospirò infatti la ragazza. Lasciò cadere la spugna sulla panca e allungò una gamba dai muscoli affusolati, facendo roteare lentamente una caviglia. «La fisioterapista ha detto che dovrei stare a riposo, ma come si fa?»
«Già.»
«Continuo a metterci del ghiaccio, ma finché non smetterò di sollecitarla… Certo, non posso andare da Jakob a dirgli che mi devo fermare per una settimana.»
Jakob.
Ancora sudata, ancora con addosso la calzamaglia bucata e la maglietta stinta che aveva usato per le prove, Nadia afferrò il borsone e se lo mise a tracolla, mentre il chiacchiericcio in inglese di Kate si mescolava ai suoi pensieri in italiano creando una cacofonia di suoni incomprensibili. Sentì il nylon imprigionarle i capelli in una stretta dolorosa e diede uno strattone spazientito per liberare la coda ormai sfatta, poi, senza salutare, uscì di corsa dallo spogliatoio. Imboccò le scale e cominciò a scendere veloce, senza badare ai rimbalzi del borsone sul fianco, fino a quando non sentì cadere qualcosa.
Lo slancio era tale che impiegò un paio di gradini per fermarsi. Si voltò e vide a terra le scarpette da punta, uno spigolo di gesso che si intravedeva fra il raso lacerato. Tornò indietro e le afferrò al volo. Una le sfuggì di nuovo e rotolò giù, fra le rampe, fino ad atterrare sulla moquette del piano terra. Nadia strinse l’altra e ricominciò a scendere.Doveva parlare con Jakob.
Ma mentre avanzava, si accorse che i contorni dei gradini diventavano sempre più confusi. Appoggiò una mano sulla parete intonacata, poi scivolò fino al pianerottolo per prendere fiato. Sbatté un paio di volte le palpebre, per schiarire la vista e subito sentì le guance bagnate.
Lacrime.
Se le asciugò nella maglietta, liberandone con stizza un lembo da sotto il borsone, e ricominciò a scendere.
Come alla fine di ogni prova, Jakob doveva essere ancora sul palcoscenico.
Quando arrivò in fondo, percorse il lungo corridoio che girava dietro il teatro, fino alla porta che si apriva sul retropalco.
Inspirò ed espirò un paio di volte, poi tirò verso di sé il battente e subito venne investita da una folata di aria calda e polverosa. Sul palcoscenico si rincorrevano voci e tonfi.
Nadia avanzò tra cavi fermati a terra con il nastro adesivo e cassette degli attrezzi, tra sbarre appoggiate contro le pareti e fondali, lo sguardo ferito dai fari ancora accesi, puntati contro di lei.
Sul palcoscenico, proprio sulla croce di adesivo chiaro che ne definiva il centro esatto, si stagliava una sagoma imponente.
Jakob Adams dava le spalle alle quinte, i capelli neri accesi di riflessi metallici. A gambe divaricate, osservava gli sforzi di un paio di giovani scenografi che, in bilico su una lunga scala di metallo, sostituivano alcuni veli della scenografia.
«Quello» ordinò a uno dei due, allungando un braccio. «Tendetelo di più.»
Jakob aveva una voce profonda, musicale. Che sapeva trasformarsi in ruvida sabbia o in un rombo temporalesco quando le cose non andavano nel verso giusto.Lo ascoltò dare altre istruzioni, immobile. Nonostante l’urgenza che aveva di parlargli, non osava interromperlo.
Attorno a lei, gli inservienti si affaccendavano per pulire il palcoscenico e la platea, preparandoli allo spettacolo di quella sera.
Poi Jakob si voltò. E il suo sguardo verde giada si fissò su di lei come il puntatore di un’arma di precisione.
Nadia si accorgeva sempre, quando lui la guardava. I suoi occhi la sfioravano come una carezza, oppure la aggredivano con una sferzata imperiosa, ma non la lasciavano mai indifferente.
Lo osservò avvicinarsi con una bottiglietta d’acqua in mano. Aveva la fronte lucida di sudore; la maglia, tesa sul torace, era macchiata sullo sterno e attorno al collo. Anche lui non si era ancora cambiato dopo le prove.
«Ehi, che ci fai qui?» la salutò, svitando il tappo della bottiglietta. Stava per bere un sorso, ma si accorse della sua espressione, dei vestiti che indossava, dei capelli spettinati e corrugò la fronte. «Qualcosa non va?» le chiese, fermando il movimento del braccio.
Nadia lo fissò per qualche istante, in silenzio. Sapeva che non avrebbe gradito quello che stava per dirgli, ma strinse i denti. «Io… devo tornare a casa.»
Lui guardò l’orologio. «Va bene, le prove sono finite.»
Nadia scosse la testa. «Non qui. Devo tornare a Milano.»
La reazione di Jakob fu immediata. «Impossibile.» «Mio padre ha avuto un infarto. Devo tornare a casa» ripeté lei, mentre quelle parole, articolate con fatica, le facevano salire in gola il sapore amaro del senso di colpa. Perché non poteva provare solo dolore? Perché, nascosto dietro a quella fitta che le trapassava il cuore, avvertiva anche il leggero pulsare della speranza?
Jakob mosse un passo in avanti.
Nadia uno indietro.
Gli occhi di Jakob si socchiusero impercettibilmente.«Mi ha appena chiamato mia sorella» spiegò Nadia. «Devo tornare a casa il più in fretta possibile.»
«Potrebbe non essere niente di grave.»
Nadia avvertì una specie di risatina isterica farsi largo fra le corde vocali che sembravano essersi improvvisamente paralizzate. «Un infarto è grave» ribatté lei, con una vaga sfumatura incredula nella voce. «Per lo spettacolo, c’è la mia sostituta» aggiunse, faticando ad articolare le parole. Odiava il pensiero che qualcuno la sostituisse, che si prendesse quello che lei aveva faticato tanto per conquistare. Discussioni, contrattazioni, bugie, sin da quando era bambina.
Senza distogliere lo sguardo, Jakob bevve finalmente un sorso dalla bottiglietta. L’acqua ondeggiò nella plastica, mentre il silenzio fra loro si protraeva, punteggiato dalle conversazioni e dai rumori dei tecnici sul palcoscenico.
Alla fine Jakob si passò il dorso della mano sulla bocca. «Kate non è in condizione di sostituirti. Non con quel tendine infiammato.»
«Non dovrà farlo a lungo, solo per una o due repliche.» Inoltre, era certa che 
nonostante le condizioni fisiche non perfette, Kate non avrebbe rifiutato la possibilità di stare sotto le luci della ribalta al posto suo.
Jakob incrociò le braccia, i bicipiti si gonfiarono in modo quasi minaccioso sotto le maniche della maglietta.
«Non è ancora brava come te.»
Nadia assaporò quelle parole per qualche istante, anche se non cambiavano la situazione. Anzi, subito dopo provò un fastidio maggiore, perché Jakob non le stava affatto facilitando le cose. «Mi stai dicendo che non posso andare in ospedale da mio padre perché la sostituta che tu hai scelto non va bene?» ....

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LA SERIE SULLE PUNTE

#1. ASSOLO 

Arianna Radburn vive a Londra e balla in una prestigiosa compagnia di danza, ma quando di notte varca la soglia dell'Icing on the Cake la sua vita cambia completamente, e Arianna si trasforma nella conturbante e bellissima Sweet Thunder, il cui corpo perfetto ammalia e seduce gli uomini di tutto il locale. Tutti tranne uno: Nicholas Morgan, il suo coreografo. Uomo affascinante e sicuro di sé, Nicholas le proporrà di cominciare a esibirsi solo per lui, privatamente, in cambio di un lauto compenso. Così Arianna, uscita dalle prove del promettente spettacolo che sta preparando, si recherà a casa di Nicholas e lo sedurrà coi suoi passi sexy notte dopo notte. Nessun pericolo finché il coreografo manterrà fede alla sua regola ferrea: mai andare a letto con una sua ballerina. Ma quando dovrà fare i conti con il fatto che Sweet Thunder e Arianna sono la stessa persona, la passione esploderà, cominciando ad assumere forme inaspettate.Ti interessa questo libro? Lo trovi QUI!

#1.5 INTERVALLO
Dopo un addio al nubilato con finale a sorpresa, Arianna Radburn si prepara a coronare il suo sogno d’amore con l’affascinante coreografo Nicholas Morgan. O almeno ci prova. Qualcosa, infatti, non va per il verso giusto e Arianna si ritrova con l’abito bianco irrimediabilmente rovinato e un futuro sposo più in ritardo di lei… A proposito, qualcuno ha visto gli anelli?
Tornano i protagonisti di Assolo in questa novella inedita, un intrigante assaggio di quanto accadrà nel prossimo romanzo della serie Sulle punte.

#2 PASSO A DUE

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CHI È L'AUTRICE
EDY TASSI è nata in provincia di Como e  ha sempre amato i libri: leggerli, tradurli, scriverli. A nove anni suo nonno le regalò la mitica Lettera 22 e mai regalo fu più profetico. Conserva ancora bozze di romanzi scritti a macchina, con gli errori corretti con il bianchetto. Da più di dieci anni traduce romanzi e saggistica per Harlequin Mondadori, Piemme e Feltrinelli. Nel 2013 ha pubblicato per Harlequin il suo primo romanzo, Ballando con il fuoco. 
Oggi Edy affianca la professione di traduttrice a quella di scrittrice di romance contemporaneo.
VISITA IL SUO SITO:
https://www.edytassi.it/it/ 
 LA SUA PAGINA FACEBOOK: 
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