LMBR incontra...ORNELLA ALBANESE ( prima parte)

Ornella Albanese è una delle più apprezzate e amate autrici romance italiane. A settembre uscirà il suo nuovo romanzo per IRM, Il profumo dei sogni, la storia di un uomo che ha perduto la capacità di sognare. Il protagonista si chiama Tomaso, un personaggio già incontrato nell’ultimo romanzo di Ornella “L’avventuriero che amava le stelle”, che è stato un grande successo.
In questa intervista, l’Albanese ci parla della sua vita di scrittrice, ma affronta con noi anche temi più specifici legati all’editoria rosa e alla scrittura rosa. Ornella ama rimanere in contatto con le lettrici, quindi se volete scriverle, non siate timide. Non è su Facebook, ma ha un bellissimo sito da esplorare, con qualche inattesa, piacevole sorpresa (dove troverete anche la sua email).

LMBR: Prima di iniziare l’intervista, ci racconti qualcosa della tua vita?

Ornella Albanese: Sono nata a Giulianova, in Abruzzo, ho studiato a Lecce, laureandomi in Lingue e Letterature Straniere, e contemporaneamente collaborando alla narrativa di alcune riviste.
Dopo il matrimonio, ho vissuto a Milano, dove mio marito lavorava come dirigente di una multinazionale. Dopo alcuni anni, sempre per motivi di lavoro, ci siamo trasferiti a Bologna. Lì sono nati i nostri due figli e ho cominciato a pubblicare romanzi, prima per la casa editrice Le Onde di Roma, poi per I Romanzi Mondadori.

LMBR: Ok, incominciamo, partendo dall'inizio. Ci racconti brevemente come è stato il tuo esordio? Hai subito trovato un editore o anche tu hai penato per farti pubblicare?

Ornella Albanese:Ho cominciato a pubblicare quando ero ancora al Liceo. Scrivevo praticamente da sempre, così un giorno ho provato a inviare due racconti a due riviste: è cominciata così la mia lunga collaborazione a Bella e a Gioia, con racconti e romanzi brevi sia rosa sia gialli. Diversi anni dopo ho mandato due romanzi contemporanei alla casa editrice Le Onde, l’editrice li ha acquistati subito e per lei ne ho scritti altri sei. Poi sono passata al Romance storico. Ho inviato il romanzo “Il volo del falco” a Mondadori, che lo ha accettato per la pubblicazione. Quindi direi che, fin qui, tutto è stato piuttosto facile.

LMBR: Dalla trama al romanzo finito: com'è la tua routine lavorativa? Qual è il momento più difficile?

Ornella Albanese: Io non parto mai da una trama, solo da un’idea centrale che deve essere “forte”. Intorno a questa idea costruisco il romanzo. Nessuna sinossi, nessuna costruzione anticipata dei personaggi. Comincio a scrivere e vado avanti in piena libertà fino a circa metà romanzo, poi rileggo e riannodo tutti i fili. E’ a questo punto che mi serve uno schema scritto, per non rischiare di tralasciare qualcosa.

LMBR: Cosa conta di più secondo te per uno scrittore: il cuore o la sintassi?

Ornella Albanese: Per quel che mi riguarda, direi il cuore. Ma solo perché, grazie a insegnanti particolarmente bravi, per me l’uso corretto della sintassi è per lo più istintivo. Quindi ho un problema in meno nella stesura dei romanzi. Ma forse direi il cuore in ogni caso. Per coinvolgere, per fare emozionare, commuovere, anche arrabbiare. Se si perde la capacità di scrivere col cuore, le lettrici se ne accorgono subito.
LMBR: L'editor, per te, è un amico o un nemico? Sei in generale d'accordo con le revisioni che ti vengono proposte?

Ornella Albanese: L’editor (in Mondadori se ne sono avvicendati alcuni) è un grandissimo amico. Nel senso che non ho mai dovuto discutere su nulla. I miei romanzi sono sempre stati pubblicati come li ho consegnati in lettura, senza mai proposte di revisione. Anche i titoli, che mi risulta vengano cambiati spesso, sono rimasti quelli che avevo scelto io. Quindi un rapporto basato su reciproca stima e fiducia.

LMBR: Come affronti le scene più calde dei tuoi romanzi? Nei romance italiani le scene hot sono in generale meno dettagliate e meno lunghe rispetto a quelle delle autrici americane. Le autrici italiane sono più 'prude' o semplicemente più eleganti delle anglosassoni? Eppure, ho l'impressione che le lettrici non disprezzerebbero anche nei romanzi italiani più sesso esplicito.

Ornella Albanese: Io preferisco dire “più eleganti”. E’ una mia opinione, ma secondo me un romanzo non deve essere un trattato di anatomia. Nei primi romanzi ho indugiato di più nelle scene di sesso, ma adesso preferisco raggiungere un’intensa emotività. Anche nella descrizione dei baci. Una volta ho letto il commento di una lettrice a proposito di un “mio” bacio: diceva che lo trovava “di un’intensità insopportabile”. Ecco, era proprio quello che mi proponevo di fare.

LMBR: Vuoi dare un consiglio pratico alle autrici esordienti che riguardi stile, grammatica, o magari l'organizzazione del lavoro?

Ornella Albanese: Lo stile deve essere personale, solo il primo lavoro può risentire di influssi esterni, poi l’autrice deve crearsi un suo stile che la renda riconoscibile. L’uso corretto della grammatica nasce o da un assorbimento efficace delle regole quando si è ancora piccoli, in modo che l’esprimersi correttamente diventi istintivo, oppure da un apprendimento “sul campo”, cioè leggendo molto e con attenzione per imparare.
Anche l’organizzazione del lavoro è una questione molto soggettiva, l’unico consiglio che mi sento di dare è un consiglio crudele: tagliare. Con l’ultima revisione si deve tagliare il superfluo, l’eccessivo, sia che si tratti di descrizioni, di aggettivi, o di sinonimi. Vi assicuro che è difficilissimo, una vera violenza, ma poi i risultati sono garantiti.

LMBR: Qual è per te il romanzo perfetto, quello che avresti voluto scrivere?

Ornella Albanese: I romanzi perfetti sono quelli che si leggono nel periodo dell’adolescenza. Dopo si diventa più critici ed esigenti. Un romanzo perfetto, letto da ragazzina e poi riletto più avanti, è “Il buio oltre la siepe “, di Harper Lee. Di quelli letti di recente, forse “Survivor”, di Chuck Palahniuk. Leggendolo, ho desiderato moltissimo avere la creatività sovreccitata e lucidissima dell’autore. Quanto ai Romance, ho appena letto “La figlia del matematico”. Ecco un’idea davvero originale e forte, resa magistralmente anche con l’espediente tecnico del linguaggio che passa in modo graduale dall’incomprensibilità alla coerenza.

LMBR: C' è una storia che ti frulla in testa, e che non sei mai riuscita a realizzare? Magari un genere nuovo che vorresti tentare?

Ornella Albanese: Ho tante idee fermate su carta, ma con un po’ di tempo le realizzerò tutte. Quello che invece mi piacerebbe fare è scrivere il primo romanzo in assoluto di un nuovo genere. Cioè inventare un nuovo genere. Ma obiettivamente è molto difficile.

LMBR: A proposito di generi, ti piacciono vampiri & C.? Sono i nuovi sex symbols, no??!!! Ormai, in realtà, sin troppo abusati...

Ornella Albanese: Non ho letto moltissimo del genere, però posso dire di aver trovato godibilissimi i vampiri ironici della Medeiros. Mi è piaciuto anche Twilight, l’ho letto in brevissimo tempo. Certo che il vampiro ha avuto una bella evoluzione: prima creatura puramente horror, poi triste e tormentata nel film “Nosferatu” di Herzog, adesso sex symbol! E sono convinta che abbia ancora delle potenzialità!

LMBR: Noi lettrici ci chiediamo come trascorra il tempo una scrittrice tra un romazo e l'altro...A parte scrivere il nuovo romanzo, naturalmente. Fai progetti per quello successivo ancora, ricerche?

Ornella Albanese:Un solo lavoro per volta è una regola che mi impongo di non trasgredire. Mi è capitato soltanto una volta, durante la stesura di un medioevale, di pensare troppo intensamente al successivo. Allora ho interrotto l’altro (ero quasi alla fine) e mi sono dedicata alla nuova idea. Si trattava del romanzo che uscirà a settembre ed è capitato solo perché, essendo un sequel, conoscevo già i personaggi, anzi li amavo, e mi intrigava molto ideare nuovi sviluppi per le loro storie.

LMBR: Qual è il momento più bello ed emozionante: scrivere la parola fine o la prima di un nuovo romanzo?

Ornella Albanese: Scrivere la prima parola, più che emozionante, è difficile. L’incipit di un romanzo deve essere di forte impatto per convincere le lettrici che, come me, danno uno sguardo alla prima pagina prima di acquistare un libro. Scrivere la fine, invece, è adrenalina pura. Parlo degli ultimissimi capitoli. Non faccio che pensarci, vivo in perfetta simbiosi con i miei personaggi e con la storia, non riesco a staccarmene. Sono l’ultimo pensiero quando vado a dormire e il primo quando mi sveglio.

LMBR: Le anglosassoni ormai organizzano il lavoro in serie o saghe, e procedono per spin off. Una politica legata più al marketing, forse, che alla creatività. Ti è mai venuta voglia di tentare una via analoga?

Ornella Albanese:Ho scritto solo due romanzi legati tra loro. Non si tratta naturalmente di una saga, ma mi è sembrato di viverne un po’ l’atmosfera. Nel senso che è molto più facile e più scorrevole scrivere un romanzo con personaggi che esistono già, con location già descritte, caratteri già approfonditi. E’ come scrivere sotto dettatura. Trovo molto più impegnativo creare dal nulla.

(fine della prima parte)

...LEGGETE QUI la SECONDA e ultima parte dell'intervista a ORNELLA ALBANESE !


Vivienne

BIBLIOGRAFIA DI ORNELLA ALBANESE




Conoscete i romanzi di ORNELLA ALBANESE? Avete domande da fare all'autrice, o dire la vostra su qualche argomento toccato nell'intervista? Lasciate un commento.

3 commenti:

  1. Bravissima Ornella, per me sei una grande scrittrice, una grande amica e una grandissima donna. Le tue parole sono moderate ma traspirano saggezza allo stato puro. Sono davvero felice di conoscerti. Un abbraccio, SilviaZ.

    RispondiElimina
  2. Ornella è una bravissima, colta scrittrice, e una donna di una dolcezza e di un'umiltà disarmante. Il nostro primo incontro a La Vie en Rose ha solo confermato cosa già pensavo di te.
    Complimenti sinceri e un bacino.
    Elisabetta Bricca

    RispondiElimina
  3. E voi siete la dimostrazione che le vere amicizie si nutrono di stima e di ammirazione. Grazie Silvia ed Eli per i vostri interventi e a presto,
    Ornella

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