IL GIGANTE CON IL VIOLINO di Rebecca Quasi

IL LIBRO DI REBECCA QUASI A CUI SI RIFERISCE LA RECENSIONE DI OGGI E' STATO PER LA NOSTRA PIERA UNA VERA E PROPRIA SCOPERTA. NE E' RIMASTA INCANTATA E HA DECISO DI CONDIVIDERLA CON TUTTE NOI.


Autore:  Rebecca Quasi
Genere: Contemporaneo
Ambientazione:  Bologna, Italia
Pubblicazione: R.Quasi, 19 luglio  2018, pp 330 
Livello sensualità:  BASSO
Parte di una serie: No /Autoconclusivo
Disponibile  al momento solo in ebook a € 0,99

TRAMA: Diego Suarez è un interessante caso di statistica genetica.Nato dall'incrocio tra una prostituta tossicodipendente e un violento spacciatore di origine argentina, sarebbe stato il candidato ideale ad aggiudicarsi una personalità su misura per la vita nei bassifondi, invece il patrimonio genetico dei suoi genitori lo ha colpito solo di striscio.
Con un'intelligenza superiore alla media, un sorprendente talento musicale e tanto cinismo da sopravvivenza, approda a otto anni nella vita di Maddalena Maschieri, la sua mamma adottiva. Insieme a lei e a Giovanni Dalfiume, il marito, trova un equilibrio e una stabilità che non credeva possibili. A sconvolgere di nuovo la sua esistenza sarà la nascita di Elena, figlia di Maddalena e Giovanni: l'amore della sua vita.

Letto e riletto e mi verrebbe voglia di rileggerlo di nuovo: storia bellissima che fa capire il valore della riconoscenza!
Diego Suarez, nato in una famiglia sbagliata, si costruisce un involucro di sopravvivenza che lo preserva dal diventare come il padre e la madre e gli fa conoscere la persona che lo salverà da quell’orrore: la dottoressa Maddalena Maschieri  che, adottandolo, sarà la mamma che lui si è scelto . Non solo: al suo fianco avrà Nicola, l’avvocato che si rivela un mastino quando si tratta di difendere bimbi maltrattati, il commissario Giovanni Dalfiume che diventerà il suo nuovo papà  e l’amore di tutta la sua vita, la testarda, irriverente ma anche comprensiva, Elena Dalfiume.
…”Diego…escogitò un metodo per rivedere Maddalena: accese il forno e si ustionò un braccio con una delle piastre interne…Samantha prese due autobus e lo portò al pronto soccorso.

Non ci fu bisogno di chiamare Maddalena al telefono perché era in servizio, e appena lo vide mollò il tizio a cui stava cucendo un taglio e si precipitò da lui.
-Com’ è successo- gli chiese
-Sono stato io-   Disse piano.
- Tu?
Lui annui sostenendo lo sguardo di lei
-Perché?
- Volevo tornare qui da te.
….-Ci vieni a casa mia-  gli domandò seria.
-Quando?
- Oggi.
- Scappiamo insieme?
Occhi spalancati pieni di entusiasmo.
-No, facciamo le cose per benino. Adesso io scatenerò l’inferno là fuori, tu però non ti devi spaventare capito?
-Ti pare che possa spaventarmi?
-Già, domanda stupida. Scusa!
Prima di andare inscena Maddalena fece una telefonata a suo fratello avvocato
-Senti Nicola, devi venire in ospedale di corsa. Devo togliere un minore a una famiglia di merda, fai presto.”
E il miracolo che il bimbo si era cercato con tutte le sue forze, avviene. I due fratelli lo portano a casa con loro.
….”Per cena c’erano bistecche  e patate. La tavola era apparecchiata in modo approssimativo, piatti e bicchieri erano scompagnati, ma a Diego la sola presenza di una tovaglia e di posate d’acciaio fece sgranare gli occhi di  eccitato stupore.. si sedette con gesti lenti nel posto che Maddalena gli indicò, accarezzò il manico della forchetta e l’orlo del bicchiere, poi mangiò quel cibo semplice e squisito che aveva nel  piatto, come se quel momento magico dovesse essere protratto il più a lungo possibile.
-Mangiate sempre seduti a tavola?. Si informò
-Si sempre. Rispose Maddalena.
-Wow ,incredibile!
-Ci penso io a riordinare.  Disse Nicola.  -Voi due andate a rilassarvi sul divano.
Si sedettero sul divano e lei cercò un programma televisivo neutro, qualcosa che non occupasse la mente con immagini eccessive… ma fu lui a fermarla su in canale di musica.
- Cosa sta suonando?
- Un  violino.
-I maschi possono sonare il violino?
-Molti dei più grandi violinisti sono uomini-  gli spiegò Maddalena
-Voglio farlo anch’io allora, posso?
-Certo che puoi
Dopo di che chiuse la bocca e restò zitto fino alla fine”
E così Diego diventa un grande violinista anche se nel suo cuore insieme con l’amore per la musica c’è l’amore per Maddalena,  per Giovanni, il commissario che si era presentato a casa Maschieri con l’intento di far rispettare gli orari di visita concordati con la madre naturale, per Nicola, una presenza di zio discreta ma  continua  e quello per Elena che lui vede nascere e di cui si innamora dal primo momento.
…”Diego si avvicinò per guardarla da vicino.
Non era un mostro, era bellissima.
Minuscola e perfetta.
Tonda, morbida, profumata.
-Maddy, io la amo !
-Lo so. Lo vedo.
-E’ l’ emozione più grande della mia vita.
-Io sono tuo- Le sussurrò pianissimo, pima di lasciare l’ospedale”
Questo amore vive in lui e anche in lei, per anni,  sino a quando Elena non decide che è ora di farlo diventare tangibile. E mentre ciò accade,  ecco che un altro esserino si innamora di lui ed entra a far parte della famiglia. Isobel, che in una situazione simile a quella in cui si era trovata il piccolo Diego decide che vuole un padre:  Il gigante violinista . E lui non dice di no e se ne prende cura insieme con Elena e con tutta la famiglia che, in ogni occasione, si sostiene reciprocamente.
Il finale è meraviglioso, come tutto il libro veramente.
Non so se mi sono innamorata dei protagonisti solo per la loro storia o a causa anche  del modo di scrivere dell’autrice.
E’ un insieme di  sensazioni che mi hanno appassionata  e resa certa di non dimenticare  questo romanzo. Leggere “Il gigante con il violino” è trovarsi in una ragnatele dove ci sono fili lunghissimi e lineari e altri pieni di angoli e di curve, di capitoli dove tutto scorre e altri dove ogni riga è un singhiozzo o di attesa o di piacere o di ansia o di amore.
Ci sono passaggi tra presente e passato che si mescolano perfettamente e permettono di approfondire la storia, non ci sono particolari colpi di scena ma c’è il racconto di circa trent’anni della vita di una famiglia allargata che non perde mai di vista quello che è importante: l’amore, che si esprime come  una melodia, a volte lieve, a volte confusa, a volte drammaticamente profonda e a volte allegra e dolcissima, suonata dal profondo  del cuore.









COME INIZIA IL ROMANZO...
A casa
2018

La casa che Diego amava era avvolta nella calma del crepuscolo.
Un cielo giallo arancio la sovrastava e alberi possenti le facevano ombra. Il giardino disordinato diceva che nulla era cambiato nei mesi di lontananza.
Diego pagò il taxi, scaricò la valigia e il violino.
Non si faceva mai accompagnare fin dentro il cortile, perché gli piaceva sorprenderli.
Mentre percorreva il vialetto pieno di buche, pensava ai battibecchi tra Maddalena e Giovanni per stabilire a chi spettasse chiuderle. Il sorriso del “ritorno a casa” cominciava a piegargli le labbra.
Finalmente udì le voci. Le finestre erano aperte, erano a tavola.Parlavano tutti insieme. Erano in quattro, ma il pollaio che riuscivano a combinare assomigliava a un'orchestra diretta da un ubriaco.
Sorrise di più. Dalla testa ai piedi, dall'anima al corpo, come ogni volta che tornava.
Lasciò la valigia in mezzo al sentiero perché cominciava a fare troppo rumore, mise la custodia del violino sotto il braccio e affrettò il passo.
Ecco, le voci cominciavano a districarsi le une dalle altre, su tutte spiccava quella bassa e profonda di Giovanni, che quasi si confondeva con il timbro di Riccardo. Sotto c'era quella pacata di Maddalena, che per tutta la sua vita cosciente gli aveva calmato il cuore, e infine Elena, la voce argentina, decisa, sempre un po' arrabbiata...

Si appoggiò a braccia conserte sul davanzale. A guardarli.
Elena si voltò di scatto, il solito radar in funzione!
Tutti ammutolirono e lui saltò dentro dalla finestra.
- Ciao - disse.
E bastò quello a farli ricominciare a parlare tutti insieme ad alzarsi e andargli addosso per abbracciarlo e baciarlo. Tutti, tranne Elena, che rimase seduta, muta come un pesce.
Diego scansò velocemente Giovanni e Riccardo per concentrarsi su Maddalena.Anche se aveva passato la sessantina da un anno, Maddalena era comunque la visione più soave del mondo e Diego il mondo lo aveva girato in lungo e in largo, per cui parlava con cognizione di causa.
Le accarezzò i capelli e le baciò la fronte.
- Quanto mi sei mancata... - le sussurrò.
- Tu di più.
- Ehi, è mia moglie quella! - lo apostrofò Giovanni, ridendo.
- Era la mia mamma molto prima di essere tua moglie - gli rispose Diego, senza smettere di guardarla.
- Hai mangiato? - gli chiese Maddalena.
- Sono in giro da venti ore. Da qualche parte tra Tokyo e qui ho sicuramente mangiato.
Riccardo comunque aveva già apparecchiato il suo posto accanto a Elena.
Diego le si sedette accanto, le passò un braccio attorno alle spalle e se la tirò vicina per baciarle la tempia.
- Ciao, Pulce.
- Ciao - gli rispose lei, allontanandolo con una gomitata.
- Ahi! Hai dei chiodi nei gomiti? - domandò divertito.
- È un poliziotto adesso, deve essere più tosta dei maschi con cui lavora, se no la strapazzano come uno straccio per la polvere - spiegò Riccardo.
Diego deglutì. E poi sbiancò.
Com'è che sua sorella era diventata un poliziotto? Quando era partito per la tournée in
Giappone, sei mesi prima, Elena stava studiando per diventare anatomopatologa. Avrebbe fatto le autopsie a gente morta, senza il rischio di beccarsi una pallottola o una coltellata.
- Sono negli operativi - disse lei.
- Da quando!? - ruggì Diego, piantandole gli occhi addosso.
- Tre mesi.
Quando era successo?
- Ho fatto un concorso, un anno fa - confessò Elena.
Aveva fatto un concorso.
Nessuno gliel'aveva detto.
Facile immaginare perché.
Diego guardò Maddalena e Giovanni, soprattutto Giovanni. Erano d'accordo, dal giorno in cui era venuta al mondo, che l'avrebbero preservata da ogni pericolo, male e sbucciatura di ginocchio... lui e Giovanni avevano anche deciso che non sarebbe uscita con un ragazzo prima dei quarantacinque anni, va be' Giovanni probabilmente su quello scherzava, ma non era un'idea malvagia considerata la quantità di stronzi che c'era in giro.- Raccontaci del Giappone - suggerì Maddalena prima che il vulcano eruttasse.
Sì, meglio raccontare del Giappone. ...
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USCITE RECENTI DI REBECCA QUASI

CELESTIALE (autopubblicato, disponibile anche in cartaceo - pp. 232 - 2018)
Un uomo comune, una donna particolare.
Giorgio, 44 anni, di mestiere fa l'agronomo ed è divorziato.
L’estate che incombe su Torino gli porta una grossa preoccupazione: dovrà trascorrere due mesi con il figlio Emanuele, un adolescente affetto da una leggera forma di autismo.
Un pomeriggio, quando le cose si complicano, nella mansarda sopra il loro appartamento arriva Agata, una modella con una personalità “particolare” e le certezze di Giorgio vanno a farsi un giro.
Ti interessa questo libro? Lo puoi trovare QUI.

CUCITO ADDOSSO (autopubblicato disponibile anche in cartaceo- pp.266 -2018)
Il giudice Arrigo Accorsi non ama le donne e per questo le evita da sempre, del resto ha un cane, Sally, con cui ha edificanti conversazioni. Quando sua nipote, però, gli prende un appuntamento dalla nota sarta Delia Toschi perché gli confezioni un abito su misura, tutte le sue certezze saltano. Ti interessa questo libro? Lo puoi trovare QUI.

RE ARTU', GINEVRA, COSO E LA SGUALDRINA (autopubblicato - pp.265 -2017)
Vittorio è sposato da vent'anni con Anna, ma da tredici sì e no si rivolgono la parola nonostante continuino a vivere insieme. È quindi abbastanza singolare che lui perda il lume della ragione quando lei gli comunica che vuole divorziare... e che decida di riconquistarla.Ti interessa questo libro? Lo puoi trovare QUI.

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L'AUTRICE
Rebecca Quasi  si definisce una signora di mezz'età che vive in Emilia con il marito e i figli.
Nella vita vera fa l'insegnante e in quella finta si fa dei bei viaggi leggendo tanto e scrivendo un po'.
VISITA LA SUA PAGINA FACEBOOK:
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4 commenti:

  1. Di Rebecca Quasi ho già letto "Cucito addosso" e mi è piaciuto molto. Un libro dolce, romantico, divertente e molto ironico. Lo si legge col sorriso sulle labbra e una leggerezza mai banale o superficiale ma estremamente coinvolgente.
    Ho appena acquistato "Celestiale" e non vedo l'ora di gustarmelo. Aspetto con ansia che anche "Il gigante con il violino" esca in cartaceo": lo avevo già adocchiato da un po'. Mi piacerebbe che anche "Re Artù, Ginevra, Coso e la sgualdrina" fosse pubblicato. La mia simpatia e riconoscenza all'autrice per avermi saputo regalare dei momenti piacevoli, allegri e intensi.

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  2. Il libro mi incuriosisce, ho sentito parlare bene di questa autrice sui social, lo metterò nella lista "da leggere"

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  3. Sono attirata dal libro. Avendo già letto Celestiale e Dimmi di noi trovo che questa autrice sia da seguire.

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  4. come già detto per la recensione di Celestiale, ho una nuova autrice preferita. anche questo romanzo mi è piaciuto molto.Ho adorato questo Diego pieno di timori perchè innamorato perso della sua sorellina e nonostante la sua età ancora pieno di complessi per via della sua progenie. Ma quello di cui mi sono innamorata perdutamente è Giovanni, un uomo tanto splendido da riconoscere subito un grande amore, da amare senza remore un figlio non suo e di essere tanto intelligente da affidare la sua vera figlia a Diego. Un marito premuroso e affettuoso anche dopo 28 anni di matrimonio! Chi non lo vorrebbe un uomo così??
    Sullo sfondo temi difficili come le situazioni familiari ma trattate con molta delicatezza, anche se magari l'affido di Izzy è stato forse un po' troppo semplicistico, perchè nella realtà so che la burocrazia non sempre consente ai bambini di essere così fortunati come succede in questa storia.
    nel finale mi sono molto commossa quando Samantha suona il piano insieme al figlio, l'ho trovato una bellissima chiusura del cerchio per dare un po' di pace a sto ragazzo che per tutta la sua vita è stato condizionato da quanto visto e subito da piccolo. sull'onda dell'entusiamo ho già acquistato anche "didattica del sesso per gufi e zanzare" e "cucito addosso"!

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