UNO SCONOSCIUTO ACCANTO A ME di Marilena Barbagallo (Newton Compton)


LA RECENSIONE A PIU' VOCI DI OGGI RIGUARDA UN ROMANZO UN PO' PIU' 'IMPEGNATIVO' DI QUELLI CHE VI ABBIAMO PROPOSTO NEI GIORNI SCORSI, SOPRATTUTTO PER QUANTO RIGUARDA L'ARGOMENTO TRATTATO. SI TRATTA DI UN DARK ROMANCE INTENSO, DURO, AD ALTO TASSO EROTICO, FIRMATO DA MARILENA BARBAGALLO E PUBBLICATO DA NEWTON COMPTON. LADY ROMANTICA E PIERA L'HANNO LETTO PER NOI.

Autore: Marilena Barbagallo
Genere: Dark romance, erotico
Ambientazione: Afganistan
Pubb. Italiana: Newton Compton, maggio 2018, pagg.396 
Parte di una serie: 1° miniserie Accanto a me
Livello di sensualità: MOLTO ALTO
Disponibile in e-book a €1,99

TRAMA: Nell’oscurità più densa può nascondersi la vera passione.
Sei viva, respiri, provi a muoverti, ma non puoi. Sei legata in un letto e non ricordi cosa sia successo. Cosa proveresti se ti svegliassi imprigionata? Cosa faresti se la tua prima immagine fosse quella di Amir Shakib? 
Questo è ciò che accade a Lena Morozov, prelevata con la forza dal Settore Zero per portare a termine una missione a lei sconosciuta. Amir Shakib è pura oscurità, è marcio dentro, conosce il dolore, ma non lo sente più. Nessuno meglio di lui è capace di isolare le emozioni, annientare un’anima, sbriciolarla tra le dita e ricostruirla a sua immagine. Così le vite di Lena e Amir si incrociano. Lui è il suo Maestro e lei è la sua allieva. Lei cerca di resistere, lui deve spezzarla. Ma quando Amir riesce a entrarle nella mente, Lena non si aspetta di dover combattere anche contro la brama oscura, il desiderio di avvicinarsi al proibito, a colui che distrugge qualunque cosa tocchi. Lena sa che è sbagliato, ma ne è attratta; Amir sa che non deve, ma vuole. Insegnarle a sopravvivere sarà l’obiettivo, tenerla con sé l’unico desiderio.


Ho preso questo libro attirata dal successo che aveva avuto nella sua versione self, tutti ne dicevano meraviglie e mi sono lasciata tentare. Ebbene, sono contenta di averlo letto e di aver conosciuto il protagonista maschile, Amir, perché secondo me è lui il vero punto di forza del romanzo.
Amir è un uomo all’apparenza spietato, duro e privo di sentimenti, ma andando avanti nella lettura scopriamo che cela nel suo passato dolori mai sopiti. I flashback che narrano della sua infanzia negata, del suo addestramento come soldato bambino e tutte le atrocità da lui vissute, ce lo fanno apparire più umano, al punto da fare il tifo per lui.
Amir è un personaggio ricco di fascino, le sue descrizioni fisiche sono da sballo, ma è soprattutto la forza che emana ad attirare le lettrici.
Meno riuscito è a mio avviso il personaggio di Lena. Lo confesso, lei non mi è piaciuta per niente. Troppo mutevole e incostante per i miei gusti. Prima odia, poi ama, poi odia di nuovo e riama. Spesso senza che si comprenda a fondo il motivo del suo cambiamento. Peccato, perché se fosse stato approfondito meglio questo personaggio, ne sarebbe venuta fuori una storia indimenticabile.
La trama è ottima, con quella giusta dose di suspense e tensione che tiene viva l’attenzione fino alle ultime pagine. Non mancano le rivelazioni shock e i colpi di scena. Ben curati anche i personaggi secondari.
Le scene erotiche non mancano, si percepisce una forte tensione sessuale tra i protagonisti per tutta la durata del romanzo e quando finalmente finiscono a letto insieme, be’, inutile dire che faranno scintille. Il sesso tra loro sarà duro, quasi brutale. Dimenticatevi la dolcezza e il romanticismo, ma tutto è in linea coi personaggi, quindi non dobbiamo stupirci.
E di sicuro non manca la voglia di leggere il seguito, di scoprire cosa accadrà, perché veniamo lasciati proprio sul più bello, con un cliffhanger degno di nota.
Del resto la Barbagallo sa scrivere e bene, questo lo si nota fin dalle prime righe. Il suo stile è coinvolgente, fluido, oserei dire “visivo”, perché sembra di vedere coi propri occhi ogni scena descritta. Ben descritte anche le emozioni, le sensazioni, le paure.
L’unica pecca a mio avviso è il personaggio di Lena. Proprio non sono riuscita a immedesimarmi in lei, anzi l’ho detestata anche un po’. Ma non è detto che nel secondo libro non cambi idea, io me lo auguro.





*****

Lena Morozov  vive a Torino e insegna danza, ma finisce prigioniera a Kabul dopo essere stata vittima di un incidente stradale, provocato apposta, durante il quale perde conoscenza.
Si risveglia e scopre di essere legata e di essere stata portata in Afghanistan per subire un addestramento militare tale e quale quello che subiscono le spie prima di essere mandate in missione.
Ma la sua sorte è anche peggiore perché il suo addestratore è un uomo  che dice di non avere più un’anima e si appresta a toglierla anche a lei. Quando sarà ridotta ad un involucro senza più reazioni allora sarà pronta ad essere riaddestrata per la missione che l’attende.
…”-Lei  è la tua missione. E’ un ordine, ed è anche la mia ultima parola. Hai tre mesi.
Il silenzio  diventa cosi lungo che temo mi stiano fissando scrupolosamente. Spero che invece si stiano studiando a vicenda.
Io sono un lavoro? Un caso? Un’allieva? Che diavola stanno dicendo? E perché sono legata? Non è un ospedale  questo? No sono medici? chi sono?
-Tre mesi sono troppo pochi.
-Tu sei unico in gradi di cambiarla in cosi poco tempo.
-Non ce la farà, lei non è come me.
-Svuotale e riempila come solo tu sai fare.
-Sarà fatto.”
Ma le cose spesso non vanno come uno si propone e Amir Shakib, il Maestro, se ne renderà conto a sue spese perché Lena pur soffrendo e subendo, si piega alla sua autorità ma rimane fedele a se stessa anzi lo spinge ad avere delle reazioni che lui pensa di avere per sempre sepolto nel suo passato.
…”Fissando quelle iridi scure , vi leggo qualcosa di tanto simile a ciò che si è disegnato entro di me in questi giorni
-Mi manchi
Lo sguardo di Amir, seppur freddo, mi dice parole bollenti
-Ti voglio
-Ti prendo
-L’ho fatto per te
E ... -Vieni da me. Vieni qui, torna da me.
-Non sei solo nelle mia testa,Lena. Sei nel mio cuore.”
Non posso dire che questo sia stato un romanzo semplice da leggere e da digerire anche perché per più di metà sembrava non avesse un senso e non riuscivo a spiegarmi perché fosse stata scelta proprio lei che in fondo aveva una vita noiosa.
Poi pian piano ci sono state delle svolte e finalmente il mistero è stato chiarito sebbene il finale ne abbia aperto un altro che mi incuriosisce vedere come si risolverà.
Io non amo le situazioni portate all’eccesso come in questo caso ma la storia ha una sua valenza che ho apprezzato oltre il sesso e la violenza.
La scrittrice ama questo stile che colpisce allo stomaco in continuazione e non lascia un attimo di respiro. Qui non si smentisce e il pov alternato intensifica lo sviscerare i sentimenti dei due protagonisti. Devo altresì riconoscere la sua capacità di descrivere alcune tecniche di combattimento e inserirle nel romanzo senza mai appesantirlo o farle sembrare solo una lezione.
Ora attendo il seguito perché due personaggi come questi creati in “Uno sconosciuto accanto a me”, meritano ancora un po’ di storia.










COME INIZIA IL ROMANZO...
 Prologo
Amir
Quinto giornoOre 22:00Torino, Quadrilatero Romano.Appunti: non ho ancora avuto l’onore di vedere la sua faccia. E non me ne importa niente.
Dovrebbe, però.
Conduce una vita schifosamente abitudinaria. Fa colazione al bar sotto il suo
appartamento, si dirige alla facoltà di Scienze motorie, nella pausa pranzo mangia una tristissima insalata che porta con sé in uno di quei contenitori che nemmeno all’asilo, torna a casa, forse dorme, forse non fa un bel nulla, poi esce di nuovo e va al lavoro. Ventitré anni buttati via, nel vuoto più assoluto di una vita triste.
Secondo le informazioni che possiedo sul luogo in cui entra quotidianamente, ho scoperto che è un’insegnante di danza classica.
Poteva fare altro, rigida e delicata come appare? Sembra una bambola di zucchero pronta a sbriciolarsi. Gracile ma aggraziata, bassa ma longilinea e… non ho idea di come sia fatta in viso.È un caso talmente raro che fatico a comprenderlo. La seguo da cinque giorni e non l’ho mai, nemmeno per mezzo secondo, vista in viso. La distanza è sempre stata troppa, mai avuta abbastanza vicina da poter esaminare meglio i suoi tratti somatici.
Solo capelli castani e onde lungo la schiena. Solo sedere sculettante e gambe snelle. Solo braccia candide e posa elegante. Ma mai, neanche per un soffio, ho avuto lo stramaledetto privilegio di vederla in faccia da vicino.
E questo è un problema. Questo è il problema.
Tutto dipende dalla sua faccia.
Eccola.
Oggi, finalmente, fa qualcosa di diverso. Visto che è sabato sera, si concede il massimo della trasgressione: un’uscita con i suoi simili per le vie di Torino.
Eccola. Eccola. Eccola.
Se nemmeno stasera riesco a vederla in faccia, me ne torno a casa. Al Settore Zero sapranno cosa fare e se non lo sanno, che si fottano.
Eccola.
Abbasso il finestrino dell’auto e gli odori dei ristoranti limitrofi mi colpiscono allo stomaco. Non mangio da stamattina a causa della noiosa esistenza di questa donna. Ho atteso tutto il giorno che lasciasse la sua stramaledetta dimora e lei ha concesso al cielo di godere della sua regale presenza solo intorno alle 22:00.
Deve essere proprio una sfigata.
Eccola.
Le scarpe senza tacco sono le sue, le altre, appariscenti, sono delle amiche. Fisso i suoi piedi che si poggiano sulle basole. Guardo il polpaccio tonico, il sedere nascosto da una gonna larga, la schiena scoperta dalla lavorazione dell’abito. Ha i capelli raccolti in quella capigliatura da ballerina altezzosa – almeno avrò una migliore visuale dei tratti del suo viso – e sorride.
Non la conosco, ma dalle informazioni sulla sua miserabile esistenza, ho dedotto che quando ride lo fa solo per compiacere gli altri. E adesso ride solo perché le sue amiche ridono. Il piccolo dettaglio relativo alle sue tristi intenzioni di accontentare terze persone, la rende una potenziale allieva disciplinata. Non dovrebbe essere difficile piegare una come lei.
Il gruppetto dall’aria fastidiosamente festosa procede per la sua strada.
Scaglio una sberla rabbiosa contro il volante.
Dannazione, non è possibile che debba avere sotto gli occhi solo ed esclusivamente il suo culo. Non intendo avvicinarmi a lei per nessuna ragione al mondo. Se non dovesse essere colei che cerchiamo, sarebbe categoricamente esclusa l’ipotesi di un contatto. Di qualsiasi tipo.
Né immagini, né suoni, né ricordi.
È bene non costruire nulla, se nulla deve continuare.
E girati, cretina!
Niente.
Cammina, prende a braccetto la sua compagna e sghignazza. Mi serve solo vederla per un attimo, guardarla negli occhi, notare le labbra, la linea del naso, l’incavatura delle guance o una particolare posa. Basterebbe solo questo e poi potrei tornare alla base.
Non ho mai creduto alla rivelazione di Teo – non ci ha creduto neanche il Settore Zero – e nei casi di incertezza, il Settore manda me a verificare. A volte, essere gli occhi degli altri, è come perdere la facoltà di vedere con i propri.Tralascio i soliti concetti che mi balenano in testa e cerco di restare vigile.
Come intendi operare?
Penso a un diversivo, qualcosa che possa attirare l’attenzione del gruppo delle sgallettate, qualcosa che mi eviti di mostrarmi ai loro occhi.
E fanculo!
Metto in moto, faccio rombare il motore come se avessi il culo su una Ferrari, lascio di scatto la frizione e… Bang!
Vado a tamponare la Range Rover di fronte a me. Il botto è potente, non quanto l’allarme che si innesca riverberando nel quartiere.
E si girano.
Bingo.
Le donne sono creature curiose.
Secondo i miei calcoli, ho appena quattro secondi per guardarla, memorizzare il suo viso e ripassarlo in fase successiva.
Il metodo è semplice e testato. La guardo, le faccio una fotocopia e stampo l’immagine nella camera della memoria. E così faccio.
La guardo.
Le faccio la fotocopia.
Ciglia lunghe, sopracciglia ben arcate, naso sottile, labbra carnose. Piene. Rosa. Un rosa naturale, di carne. Un rosa vero. Guance chiare, visibilmente lisce. Devono esserlo. E poi torno su, torno agli occhi.
Verifica che siano gli occhi che cerchi. Memorizzali e ripassali dopo.
La mente è una macchina che ordina, ordina, ordina. Ma non c’è più ordine. In quattro secondi qualcosa ha cancellato… qualcosa.E guardo ancora un po’. Occhi, naso, bocca. Torno agli occhi. È un verde? Un verde acqua, no… Forse è blu. Deve esserci del giallo in mezzo. Ma che diavolo di occhi ha questa?!
Tardo a partire. Tardo a premere sull’acceleratore. Tardo.
Muoviti!
La guardo.
La memorizzo e… Le donne curiose corrono verso la mia auto. Non c’è tempo, mi vedranno.
La fisso un’ultima volta e schiaccio il piede sull’acceleratore, ma non guardo dietro, no. Io guardo ancora lei....
 ****
IN ARRIVO IL 27 AGOSTO

Tutto era iniziato con manette, prigionia, digiuno e sangue. Adesso, per Lena Morozov, costretta a diventare una spia, non c’è un nuovo inizio, ma una fine. È in un letto, ma non ha le manette ai polsi. È oppressa, ma non dall’oscurità che aveva imparato ad amare. La sensazione che prova adesso è ancora peggiore: sa di tradimento. Intorno alla sua pelle, altra pelle si stringe in una morsa di possesso. Sulla sua bocca, altre labbra respirano. Pochi secondi per capire, un battito di ciglia per inalare un odore diverso. Non è Amir. Non è il suo Maestro. Adesso Lena deve mettere in pratica l’arte della finzione, Amir la controllerà da lontano. Non intende essere il suo angelo custode, lui vuole essere la sua ombra. Per Lena, scoprire di far parte di un mondo tanto perverso quanto crudele sarà insostenibile; per Amir, inaccettabile. Al Settore Zero poco importa: Lena per loro è solo un prodotto da disattivare quando non servirà più. A quel punto, ad Amir non basterà essere un’ombra, tanto meno un angelo. Dovrà tenerla lontano da sé, pur volendo rimanere accanto a lei, ancora. Ti interessa questo libro? Lo puoi trovare QUI.
****
L'AUTRICE
Marilena Barbagallo  è nata a Catania nel 1987. Ha studiato danza e recitazione ed è laureata in Economia e Gestione delle Imprese Turistiche. Ha iniziato a scrivere da bambina, quando ha ricevuto in regalo il suo primo diario segreto e, da quel momento, la scrittura è diventata parte della sua vita. Ha pubblicato in self più di dieci libri, ognuno dei quali è stato una vera e propria palestra di stile. Uno sconosciuto accanto a me, precedentemente autopubblicato, è stato il suo primo romanzo edito dalla Newton Compton.

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6 commenti:

  1. Fate sul serio?

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    Risposte
    1. Certo Giulia, il romance ha vari sottogeneri e ce n'è per tutti i gusti...io adoro la serie ICE di Anne Stuart i cui eroi sono assassini, certo per una buona causa, ma sempre killer sono. Eppure li adoro, e non mi salta proprio in testa di vergognarmi per questo mio amore. La fantasia si nutre di favole e così pure il nostro erotismo... fra fantasia e realtà c'è un abisso. Perciò posso capire chi apprezza queste storie.

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  2. Ma in giro ci sono solo saghe? Di autoconclusivi ormai, rimane la pubblicita..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. AHAHHA cara Adriana non hai tutti i torti, ma anche il romance, come tutti i prodotti, risponde alle leggi di mercato. Le saghe 'fidelizzano' i lettori e fanno vendere di più. Personalmente non mi piacciono le storie che terminano con un cliffhanger, cioè che lasciano in sospeso, preferisco libri che pur appartenendo a una serie siano autoconclusive.

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  3. Recensite sempre più spesso libri che sono un insulto alla parola Romance.
    Vero però che non si trova niente di buono in vendita ormai.
    (Lettrice ormai enza speranza)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Lettrice senza speranza, il nostro blog non recensisce romance per collaborazione con CE, quindi i libri che proponiamo alle nostre lettrici sono stati scelti e letti da noi fra quello che il mercato offre. Che ci sia un po' di penuria oggigiorno di storie davvero notevoli è vero, te ne dò atto, ma non tutti i libri sono così 'improponibili' come li giudichi tu. Diciamo che non siamo esattamente nel golden age del romance, però per fortuna ci sono diverse autrici brave in giro e se giudichiamo una di loro con un giudizio alto, siamo sincere in quello che affermiamo. Quali fra i libri che abbiamo recensito hai trovato 'un insulto' al genere? Li hai letti? O semplicemente ti sei fermata alla trama e ti è bastato per rifiutarli?
      Mi piacerebbe sapere il tuo punto di vista e il tuo nome, la prossima volta. Un caro saluto.

      Elimina

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