L'AMORE SECONDO ME di Cassandra Rocca (Newton Compton)

DOPO DIVERSI MESI DI ATTESA, È USCITO DA POCHE SETTIMANE IL NUOVO CONTEMPORANEO D'AMBIENTAZIONE AMERICANA FIRMATO DA CASSANDRA ROCCA  E PUBBLICATO, COME I PRECEDENTI,  DA NEWTON COMPTON.  
L'AUTRICE SARA' RIUSCITA A BISSARE IL SUCCESSO DEI SUOI LIBRI PRECEDENTI? IAIA L'HA LETTO PER NOI.

Autrice:  CASSANDRA ROCCA
Genere: Contemporaneo
Ambientazione: New York/ New England (USA)
Pubblicazione: Newton Compton, 31 gennaio 2019, pp.283, €8,50
Parte di una serie: No
Livello sensualità:  MEDIO
Disponibile in ebook a€1,99 

TRAMA: Quando Taylor Andrews, sei giorni prima di Natale, si era detta pronta a partire per il New England per valutare lo stato di un terreno per conto della società per cui lavora, le sue intenzioni erano due: mettersi in mostra con il capo e sfuggire all’atmosfera gioiosa. Ma non appena arriva a Snowy Pine, cittadina sperduta al confine con il Canada, capisce immediatamente che la gente del posto farà di tutto per metterle i bastoni tra le ruote, perché contraria al progetto di sviluppo. L’unica persona che sembra non odiarla è Ryan Greenwood, una specie di eroe per gli abitanti di Snowy Pine: volontario dei vigili del fuoco e artigiano di grande talento, è anche bellissimo e molto corteggiato. Ryan, che ama quei luoghi come se fossero una parte di sé, è favorevole al progresso, ma ha altri progetti per il terreno su cui Taylor deve lavorare. Progetti destinati, purtroppo, ad andare in fumo... a meno che lei non decida di collaborare. La diffidenza iniziale si trasforma presto in attrazione, ma entrambi sanno bene che una storia seria non è da prendere in considerazione: perché Taylor è una newyorkese e una single convinta, mentre Ryan non ha la minima intenzione di lasciare Snowy Pine. Ma a Natale, si sa, tutto può succedere…


Taylor, una giovane architetto, viene spedita in un paesino di montagna, quasi ai confini col Canada, per fare dei rilievi, con conseguente relazione, su un terreno che finora i proprietari non sono riusciti a vendere. Conosce Ryan, falegname, amato da tutta la popolazione per il suo modo di fare onesto e disponibile con tutti. Si conoscono e tra loro scocca una scintilla. Ma i protagonisti, specialmente Taylor, vogliono andare con calma. Il passato ha il suo peso e prima di abbandonarsi all'amore vogliono essere sicuri di guardare al futuro con ottimismo.
L'autrice ha scritto una storia romanticissima che cattura chi legge. É frizzante, dolce, allegra, con qualche momento di paturnie che vive la protagonista. I personaggi sono positivi e il paesino di montagna, Snowy Pine, sembra una cartolina vivente. I boschi, la neve, il fiume, i panorami sono il contorno alla storia d'amore che Ryan e Taylor stanno vivendo. 
Un romanzo che merita di essere letto per svagarsi e sognare.











LEGGI UN ESTRATTO DEL PRIMO CAPITOLO...
Era tutto così assurdo! Aveva sperato, partendo per lavoro, di distrarsi dall’atmosfera natalizia carica di felicità, ma stava seriamente iniziando a rivalutare la solita vigilia di Natale passata al cinema, con una porzione maxi di popcorn.
«Devo aver fatto qualcosa di male nella mia vita precedente», concluse. E l’ultimo singulto che emise l’auto prima di spegnersi sembrò darle ragione.
Incredula, Taylor rimase interdetta per qualche istante, poi provò a riavviare il motore, invano.
Sul cruscotto vide la spia rossa della benzina.
«Non ci posso credere», mormorò. Invece era più che plausibile. Aveva fatto benzina prima di partire, calcolando che il carburante le sarebbe bastato fino a destinazione, dove poi avrebbe potuto fare rifornimento, ma doveva aver fatto male i suoi conti.«E adesso che faccio?», piagnucolò.
Con le mani strette al volante, le braccia tese e lo sguardo fisso sul fascio di luce degli abbaglianti, che illuminavano il nulla, provò a ricordare a che distanza aveva visto l’ultimo gruppo di case. Forse un’ora di cammino, a occhio e croce. Ammesso, e non concesso, di riuscire a orientarsi per quelle stradine sterrate senza l’ausilio del navigatore satellitare.
“Be’, non ho molte alternative”, pensò. Se il suo telefonino non fosse morto, avrebbe potuto chiamare il 911 e chiedere aiuto, ma vista la situazione poteva contare solo sulle proprie forze.
Aprì la portiera e mise giù un piede, pronta ad andare in avanscoperta. Poi si fermò: se si fosse persa, sarebbe stata facile preda di lupi o malintenzionati, oltre che in balia del freddo pungente.
No, meglio restare in macchina. Prima o poi qualcuno sarebbe passato di lì.
Richiuse tutto, accese la radio e provò a cercare una stazione che trasmettesse qualcosa di allegro; ma, esattamente come tutto il resto, anche quel proposito andò in fumo. La radio non voleva saperne di prendere un solo canale decente, forse disturbata dal temporale in arrivo. Così la spense, infastidita. 

Ma il silenzio dell’abitacolo… Dio, era assordante! Le permetteva di sentire i propri pensieri, cosa che voleva a tutti i costi evitare. Perché se avesse iniziato a rimuginare, si sarebbe ricordata di quanto fosse poco entusiasmante il suo lavoro, caotica la sua mente e vuota la sua vita. nazione, dove poi avrebbe potuto fare rifornimento, ma doveva aver fatto male i suoi conti.
«E adesso che faccio?», piagnucolò.
Con le mani strette al volante, le braccia tese e lo sguardo fisso sul fascio di luce degli abbaglianti, che illuminavano il nulla, provò a ricordare a che distanza aveva visto l’ultimo gruppo di case. Forse un’ora di cammino, a occhio e croce. Ammesso, e non concesso, di riuscire a orientarsi per quelle stradine sterrate senza l’ausilio del navigatore satellitare.
“Be’, non ho molte alternative”, pensò. Se il suo telefonino non fosse morto, avrebbe potuto chiamare il 911 e chiedere aiuto, ma vista la situazione poteva contare solo sulle proprie forze.
Aprì la portiera e mise giù un piede, pronta ad andare in avanscoperta. Poi si fermò: se si fosse persa, sarebbe stata facile preda di lupi o malintenzionati, oltre che in balia del freddo pungente.
No, meglio restare in macchina. Prima o poi qualcuno sarebbe passato di lì.
Richiuse tutto, accese la radio e provò a cercare una stazione che trasmettesse qualcosa di allegro; ma, esattamente come tutto il resto, anche quel proposito andò in fumo. La radio non voleva saperne di prendere un solo canale decente, forse disturbata dal temporale in arrivo. Così la spense, infastidita.
Ma il silenzio dell’abitacolo… Dio, era assordante! Le permetteva di sentire i propri pensieri, cosa che voleva a tutti i costi evitare. Perché se avesse iniziato a rimuginare, si sarebbe ricordata di quanto fosse poco entusiasmante il suo lavoro, caotica la sua mente e vuota la sua vita. rischi, se poi bastava un attimo di sfiga per porre fine alla sua esistenza?
“Se non sarà la vanga di quel mostro a uccidermi, lo farà l’esplosione dei polmoni”, pensò sentendo bruciare il petto per la respirazione accelerata.
«Ehi, tu! Fermati!».
La voce alle sue spalle era quella di un uomo, ma la cosa non la rasserenò affatto. Senza rallentare, Taylor guardò dietro di sé, inorridendo nel notare quanta poca distanza ci fosse tra lei e il suo inseguitore, palesemente più allenato.
Ma forse non altrettanto testardo, pregò, scartando di lato e inoltrandosi nel bosco, dove sperava di trovare un nascondiglio sicuro.
Peccato che le sue scarpe non fossero adatte a quel terreno viscido e umido.
Sentì i piedi dotati di volontà propria e si ritrovò sdraiata a pancia all’aria, senza fiato per la botta. Per un momento le si annebbiò la vista, poi i suoi occhi riuscirono a distinguere gli alberi stagliati contro il cielo grigio-viola, prima che la figura incappucciata occupasse il suo intero campo visivo.
«Ti sei fatta male?».
Aveva una voce gentile, profonda e piacevole, per essere un killer. Tuttavia, Taylor non era così sprovveduta da pensare che i malintenzionati fossero tutti bruschi, rozzi e brutti. Al contrario: la bellezza poteva essere un’arma letale, a volte.
E in quanto a bellezza, quel tale batteva tutti a occhi chiusi. O almeno fu quel che pensò non appena l’uomo si tolse il cappuccio dalla testa, mostrando finalmente il viso. Riccioli castano-dorati circondavano un volto virile, e sembravano così morbidi da farle venire voglia di allungare una mano e accarezzarli; una barbetta incolta rendeva i lineamenti meno spigolosi e gli occhi erano tanto chiari da sembrare trasparenti, ben distinguibili anche nella penombra.
«Non voglio farti del male, non avere paura», lo sentì dire con voce premurosa, e nel farlo le mostrò le mani. Nessuna traccia della vanga.
Non che avesse importanza: un uomo tanto alto e con quella stazza avrebbe potuto ucciderla senza difficoltà anche a mani nude. La vanga gli sarebbe servita solo a scavare una fossa in cui gettarla.
«Mi chiamo Ryan Greenwood e vivo qui. Tu chi sei?».
Senza staccare gli occhi da lui, Taylor si alzò, arretrando e spazzolandosi i vestiti. Imprecò nel sentire il tessuto dei suoi pantaloni bagnato sul sedere. Quelli erano i suoi jeans migliori, indossati per assicurarsi un aspetto elegante senza rinunciare alla comodità, e adesso erano macchiati di terra e puzzavano di sicuro. Ma sapeva che i pantaloni sporchi non erano l’unica cosa fuori posto allo stato dei fatti: i capelli, di norma ordinati e lucenti, erano increspati per via dell’umidità – almeno quelli che spuntavano da sotto il berretto –; il suo cappottino di lana era spiegazzato per via del viaggio e infangato a causa della caduta, e il viso era di certo arrossato per il freddo, la corsa e lo spavento.
Poteva decisamente dire addio alla sua intenzione di apparire sicura di sé e con la situazione sotto controllo.
«Come ti chiami?», chiese ancora l’uomo guardandola con attenzione. Diffidente, Taylor si tenne a distanza di sicurezza e lui parve notarlo. Alzò le mani, l’espressione divertita. «Rilassati, giuro di non avere cattive intenzioni!».
«Se anche le avessi, certo non verresti a dirmelo».
«No di certo. Ma non starei nemmeno qui a scambiare convenevoli. Siamo soli, io sono grande e grosso e tu uno scricciolo. Se volessi aggredirti, nessuno potrebbe impedirmelo. Perché perdere tempo?».
Osservazione logica, in effetti…
«Ti sei persa?», riprese lui. 

Taylor si lasciò sfuggire un sospiro. «A questo punto, spero proprio di sì».
«Se mi dici dove sei diretta o chi stai cercando, forse posso aiutarti».
«Sono diretta a Snowy Pine».
L’uomo annuì. «Ci sei arrivata».
Taylor imprecò. «Figuriamoci se potevo essere fortunata, almeno una volta nella vita», bofonchiò, tornando verso la macchina. ...

**** 
 USCITE RECENTI DI CASSANDRA ROCCA

TUTTA COLPA DI QUEL BACIO (NEWTON COMPTON, 2017)
Fuggita da Londra con il cuore infranto, Emily si è trasferita a New York, dove ha deciso di buttarsi a capofitto nel lavoro, unico settore nel quale sembra avere successo. Con gli uomini ha chiuso, ma purtroppo San Valentino è alle porte e l’agenzia di event planner per cui lavora è sommersa di richieste a cui lei deve rispondere. A complicare le cose arriva Matthew Cohen, proprietario di una linea di navi da crociera, nonché sua vecchia conoscenza: è stato il primo due di picche della storia sentimentale di Emily. A causa di Matt, ora si ritrova invischiata nell’organizzazione di quello che è diventato l’evento più romantico del momento: “La Crociera degli innamorati”. Come se non fosse abbastanza deprimente ritrovarsi a bordo, single, in mezzo a tutte quelle coppie felici, Emily dovrà fare i conti anche con la presenza scomoda di Matt, così magnetico e sicuro di sé. L’attrazione tra loro è innegabile e la tentazione è forte, ma Emily non vuole soffrire di nuovo: quel viaggio sta risvegliando in lei desideri ai quali credeva di aver rinunciato per sempre, rendendola vulnerabile. Innamorarsi di un uomo che non crede nell’amore sarebbe davvero un terribile errore. Oppure no? Ti interessa questo libro? Lo trovi QUI.

TUTTA COLPA DI NEW YORK - La serie completa (eNewton Narrativa)

5 romanzi in 1: Tutta colpa di New York - In amore tutto può succedere . Una notte d’amore a New York - Tutta colpa della gelosia - Mi sposo a New York
La storia che ha conquistato le lettrici
Non esiste al mondo una città più romantica della Grande Mela.
Qui il futuro può apparire roseo e pieno di speranze, l’atmosfera ha un profumo speciale, sembra che ogni desiderio possa realizzarsi e che il tuo prossimo incontro possa cambiarti davvero la vita. Specialmente a Natale. Lo sanno bene Clover O’Brian, una giovane personal shopper, e Cade Harrison, famoso attore di Hollywood: lei è innamorata della città e della frenetica vita tra shopping e feste; lui è in cerca di se stesso e di una tranquillità che solo una metropoli immensa come New York può consentire. Quando il destino ci mette lo zampino, però, le loro due vite così apparentemente distanti si incroceranno e quel che succederà… Be’, per scoprirlo vi invitiamo a leggere i romanzi di Cassandra Rocca: cinque storie in cui l’amore vi solleverà in alto, come sulla cima dell’Empire State Building, anche quando le difficoltà vi faranno sentire nella più buia 
delle catapecchie del Bronx. Perché New York è questo, più di ogni altra cosa: un posto da favola. Ti interessa questo libro? Lo trovi QUI.
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CHI È L'AUTRICE
Cassandra Rocca, giovane scrittrice di origini siciliane, vive a Genova. Nella vita di tutti i giorni lavora come educatrice infantile, ma dedica il tempo che le resta al suo amore più grande: i libri. Accanita lettrice e aspirante scrittrice fin dalla tenera età, ha iniziato a pensare di rendere pubblica la sua passione solo negli ultimi anni. La serie "Tutta colpa di New York" pubblicata da Newton Compton l'ha fatta conoscere al grande pubblico.

VISITA LA SUA PAGINA FACEBOOK: 
https://www.facebook.com/cassandra.rocca.3


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1 commento:

  1. ho letto già alcuni romanzi della Rocca, ma putroppo il suo stile non è nelle mie corde

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