Antefatto:
qualche giorno è passato da quando Christopher, sorprendendo Anna da
sola, le ha rubato un bacio. Dopo questo episodio Anna ha deciso di
non vederlo mai più. E il “mai più”, come sempre, si rivela un
tempo ridicolmente breve...
[...] I bambini
la guardavano spaventati. Non poteva essere altrimenti; il mago stava
per uccidere la dolce principessa, e il principe era ancora nel bosco
a combattere contro le sette cavolicchie e i quattro alberi del pane,
che lo stavano seppellendo sotto innumerevoli pagnotte appena sfornate.
«E il principe
seppe che non poteva aiutare la principessa» continuò Anna, mentre
Grace faceva uno strilletto.
Erano seduti
su un vecchio tappeto in terra, tra i cuscini usati come sedie, rivolti
verso la finestra. Grace era in braccio ad Anna, sulle sue gambe incrociate;
i fratellini, a lato. Nora stava su una sedia poco lontano e cuciva;
anche lei ascoltava la storia con un sorriso distante, fingendo di pensare
ad altro, e borbottando un “Humpf” di tanto in tanto.
«E allora
il principe seppe che poteva fare solo una cosa per la principessa;
diede la spada al drago, e gli disse: “Portala alla dolce Penelope,
caro Grigo, più veloce del vento.” Grigo volò via, aprendo le grandi
ali grigie, striate di verde» mimò con le braccia il volo del drago
«e in un attimo raggiunse il castello torreggiante del perfido mago.»
Stava forse
sottoponendo i suoi fratellini a una tensione emotiva troppo intensa,
si chiese Anna? Il momento tanto drammatico, infatti, stava preoccupando
i loro giovani cuori.
«E il principe
come farà, senza spada?» protestò infatti Dennis. «Non potrà più
tagliare le pagnotte, e riempirle di cavolicchie... rimarrà schiacciato
dal pane!»
«Il principe
sa di rischiare, ma a volte l’amore fa fare sacrifici» spiegò Anna.
Filosofia spiccia, che fece tacere il fratellino con tutta la forza
della sua inconfutabile banalità. Lei proseguì: «Grigo il Drago portò
la spada alla principessa, che riuscì, grazie a quella, a sbucciare
l’enorme patatilla, la patata che sfavilla; la tagliò a tocchetti
e la buttò in olio bollente, e il profumo che si sparse nel castello
fu così buono, ma così buono, che il mago non riuscì a resistere:
corse in cucina, e sulla tavola trovò dodici chili di patatilla caldi
e croccantini; ci si tuffò sopra, e cominciò a ingozzarsi senza riuscire
a smettere; e più ne mangiava, più si gonfiava: e si gonfiò» allargò
le braccia «si gonfiò» ancora, un po’ più larghe «si gonfiò
così tanto che infine scoppiò, e sparì con un pluff». Mimò
con le mani un’evanescente sparizione.
«Pluff» ripeté
Grace.
«La principessa
volando su Grigo il Drago raggiunse l’amato principe, trovandolo sepolto
da una montagna di pane e cavolicchie; e lo salvò. Ed ebbero pane e
cavoli per il resto della loro vita.»
«Come noi!»
esclamò Grace.
«Esatto!»
rise Anna.
«Non mi piacerebbe
affatto incontrare una cavolicchia arrabbiata» commentò una voce affettuosa
alle sue spalle.
Lucy!
Anna si alzò
svelta, insieme ai fratelli e la sorella. Si passò le mani sul vestito,
lo rassettò velocemente e si girò, con il sorriso radioso che riservava
sempre alla sua amica.
E lo vide.
Lui.
Un calcio alla
testa, qualcuno doveva averle dato un calcio alla testa, perché il
colpo fu così forte che le gambe le si piegarono, e si sostenne con
entrambe le mani sulle esili spalle di Grace, rischiando di farla cadere.
«Ahi!» protestò
la bimba.
Anna la guardò
con occhi spalancati, e Grace fraintese il suo terrore: «Non mi sono
fatta niente, sai» la tranquillizzò, abbracciandole le gambe.
Nora alzò
lo sguardo e, vedendo un nuovo ospite, fece un salto dalla sedia. «Oh,
santo cielo, signorina Lucy. Non l’abbiamo vista arrivare. È dovuta
entrare da sola. E il suo accompagnatore.»
Gli occhi dei
bambini si volsero verso quel signore alto. «Il mago!» proruppe Grace,
e il suo ditino lo indicò senza esitazione. Lo aveva riconosciuto subito,
per via della descrizione che ne aveva fatto la sorella nella fiaba;
del resto, con il suo talento per la pittura, non poteva non essere
fisionomista.
«Grace!»
esclamò Lucy. Ma sotto la mano, corsa subito alla bocca, la risata
era già uscita, inconfondibile.
Anna non rideva,
invece. Né parlava, se per quello. Né respirava, o si muoveva, o sbatteva
gli occhi. Sconvolgimento totale della mente che si esprimeva in immobilità
totale del corpo.
(È Christopher
Davenport, Anna. Te lo ricordi? Ti ha baciato, una settimana fa. Ti
ha umiliato. Ha riso di te, e ha minacciato la tua famiglia.)
La sua famiglia.
La sua famiglia, santo cielo, è vero, la sua famiglia, la sua famiglia
che era lì con lei, in quel momento! E Anna era spaventata, d’accordo,
pavida, senz’altro, ridicola, anche—ma rimaneva pur sempre la sorella
maggiore di tre bambini! Drizzò la schiena e si spostò davanti a loro,
per proteggerli, con una furia che non credeva di possedere. Come
si era permesso di entrare in casa sua, quel farabutto?
Non poteva
far scenate, quindi disse: «Nora, ti prego, porta i bambini in cucina
e dà loro un po’ di pane».
«Chi è questo
signore, Anna?» chiese Anthony.
«Anthony,
vai subito in cucina.»
Tono brusco,
brusco cenno del capo. Meglio non fare domande, sembrò pensare suo
fratello, e seguì Nora insieme agli altri. Un po’ titubante, quello
sì.
«Non ti preoccupare,
Anthony» lo confortò Grace mentre si spostavano nell’altra stanza.
«Tanto farà pluff.»
Ma il mago,
nonostante l’ottimismo di quelle parole, stava benissimo. Eccolo,
sull’uscio, imperturbabile e calmo. Forse sereno, addirittura. Era
Anna, invece, che si sentiva molto vicina a una dissolvenza, e rimase
in mezzo alla stanza fissandolo con un odio che non aveva mai provato
prima, per nessuno. Odio inoffensivo, ahimè, e infatti lui si limitò
a restituirle uno sguardo perfettamente blu e rilassato.
«Anna, stai
bene?» chiese Lucy, entrando nella stanza.
“Bene”
non era forse il termine più adatto. Anna riuscì a malapena a voltarsi
verso di lei, distogliendo gli occhi da quel... da quel...
«So che ti
sta antipatico, ma non è stata colpa mia, davvero» le bisbigliò Lucy
quando le fu vicina. «Ha voluto accompagnarmi a tutti i costi».
Era così dispiaciuta,
la sua amica. E che poteva fare, Anna? Buttarlo fuori casa davanti a
lei? Graffiargli il viso fino a togliergli quell’aria soddisfatta?
O invitarlo a prendere il tè, e offrigli qualche biscotto, e sorridergli
cordiale?
Oh, che maledetto!
Ma non gli
avrebbe sorriso, quello no. Respirò profondamente. «Non importa, Lucy»
rispose infine con tono spento. «Dovrò ucciderti, naturalmente, ma
spero che questo non rovini la nostra amicizia.»
Lucy rise piano.
«Staremo solo cinque minuti, te lo giuro» sussurrò. «Poi tornerò
di nascosto, dovessi volare su di un drago grigio.»
«Posso entrare,
o mi farete rimanere sulla soglia, signorina Champion?» chiese Christopher
con perfetta compostezza.
Si divertiva,
lui.
Anna lo fissò
con rabbia. E paura. E vergogna, una dannata vergogna, che non meritava
di provare. Non seppe cosa rispondergli; poi vide lo sguardo di Lucy,
interrogativo, e disse quello che mai avrebbe voluto: «Accomodatevi.
Prego. Qui». La sua voce suonò terribilmente patetica e agitata.
Lei era terribilmente patetica e agitata.
Christopher
entrò nella stanza. Imponente, proprio come lo ricordava. Si sedette,
e perfino il divano sfondato, che in genere inghiottiva gli ospiti,
non poté nulla contro di lui, che anche da seduto rimase terribilmente...
grande. E inevitabilmente minaccioso. Ma perché era lì? Era solo
uno sfortunato caso? Oppure... oppure era ancora arrabbiato con lei?
La prospettiva le rammollì il cuore, e le viscere. Dio del cielo, i
suoi fratellini, in cucina. Suo padre, nell’orto.
Oh, perché
era lì, quel signore? [...]
si decisamente mi piacerebbe leggerlo, è per questo che incrocio le dita e spero nella fortuna
RispondiEliminaNon mi dispiace affatto questo romanzo....vedremo se sarò fortunata.
RispondiEliminaLa limonata mi ha fatto subito correre il pensiero al duca di ghiaccio della Balogh e la famosa scena della limonata sull'occhio!!!
RispondiEliminaChe bello, sembra un rapporto amore/odio! con protagonisti che si tengono testa nel confronto? interessante novità, grazie.
Maristella
Ho già sentito parlare del romanzo e vorrei veramente leggerlo perchè l'idea della limonata è originale :)
RispondiEliminaSembra molto intrigante. L'estratto mi incuriosisce. W le penne italiane!!! Delfina R.
RispondiEliminaSembra molto avvincente....mi piacerebbe leggerlo !
RispondiEliminaCinzia
I romanzi ambientati in epoca regency sono tra i miei preferiti e la trama di Lemonade mi attira molto, in quanto è originale e frizzante. E poi come si fa a resistere ai dialoghi sagaci di due protagonisti che non si sopportano...sono la parte migliore di un romanzo.
RispondiEliminaL'estratto è molto carino. Il fatto che Anna attribuisca al cattivo della fiaba le sembianze di Christopher la dice lunga su quanto non lo sopporti e di come non riesca a toglierselo dalla testa.
Tento la fortuna :-)
Mi piace molto la trama di questo romanzo e poi l'estratto è irresistibile
RispondiEliminaSarà senz'altro tra i miei prossimi acquisti, anch'io amo molto l'ambientazione Regency.
RispondiEliminaAdoro i romanzi regency...sarà una delle mie prossime letture!!
RispondiEliminaS.A.
L'estratto mi è piaciuto molto e ha
RispondiEliminaalimentato la curiosità verso questa storia, se poi dico che il periodo di ambientazione è tra i miei preferiti...il libro è assolutamente da leggere!
Daisy
Bello ed avvincente, chissà se la fortuna bussa alla mia posta!
RispondiEliminaL'estratto mi è piaciuto molto^^
RispondiEliminaSembra un romanzo molto avvincente e lo stile dell'autrice mi ha catturata!!
L'estratto fa ben sperare..mi piacerebbe molto leggerlo ..adoro i dialoghi frizzanti e i protagonisti che non cadono da subito l'uno nelle braccia dell'altra...
RispondiEliminaIncrocio le dita!!!
Juliet
originale la scelta dei nomi della favola e l'ambientazione della scena che ho letto è evocativa di giorni lontani passati ad ascoltare mia mamma, grazie, Cristina
RispondiEliminaMi piacerebbe davvero vincere questo romanzo, la trama mi incuriosisce e mi è piaciuto molto l'estratto.
RispondiEliminaIncrocio le dita!!!
In questo periodo sto leggendo romanzi ambientati ai giorni nostri ma non mi dispiacerebbe un salto nel passato ....
RispondiEliminaE' proprio un libro da leggere. Il titolo e le prime pagine mi fanno ben sperare. Adoro i battibecchi verbali, le farfalle nello stomaco, o meglio i colpi in testa, insomma le "mazzate d'amore" mi intrigano.
RispondiEliminaL'estratto ti invoglia a leggerlo.
Incrocio le dita anch'io....
Sono quella di prima che non ha lasciato il nome.
RispondiEliminaTiziana.
Ciao, ragazze, e grazie 1000 per i vostri gentilissimi commenti! Non sapete quale emozione è per me leggerli, e trovare il mio libro presentato su questo meraviglioso blog!
RispondiEliminaUn abbraccio a tutte, Nina Pennacchi
La presentazione di Lemonade mi ha incuriosito ma soprattutto una italianissima scrittrice che scrive Regency mi incuriosisce ancor di più!
RispondiEliminaAspetto la recensione di questo libro da parte de LMBR.
Cmq, forza Nina!
Anna B
Mi è piaciuto molto l'estratto... mi piacerebbe vincere questo libro :)
RispondiEliminaAgnese
Davvero stuzzicante questa coppia "lui uomo arrogante", "lei strega odiosa".
RispondiEliminaAmo molto le storie di odio/amore e schermaglie. Tento la fortuna, altrimenti mi procurerò sicuramente questo libro.
Grazie per il lavoro interessantissimo che fate con il sito!
Loredana.
Mi ispira molto la trama,speriamo di essere fortunata!
RispondiEliminaAdoro questo blog e trovo molto interessanti tutte le recensioni dei libri che presentate...infatti per "colpa" vostra la mia libreria sta scoppiando! =)...Mi piace molto la trama e l'estratto di questo libro; i dialoghi sono sagaci e divertenti e la lettura risulta molto piacevole, proprio come un fresco bicchiere di limonata in una calda giornata estiva!
RispondiEliminaNon posso proprio lasciarmelo scappare e quindi...incrocio le dita! =)
Eloisa
grazie per le dritte! incrocio le dita. Sabrina
RispondiEliminaCosa dire? Adoro il regency, la limonata e questo estratto mi ha fatto venire un gran voglia!
RispondiEliminaSperiamo bene!
Serena
Uau! Si legge tutto d'un fiato. La mia immaginazione mi ha spinta ad immaginare cosa succede dopo che Christopher si è seduto sul divano. Magari, dato che il divano era sfondato,è sprofondato ed Anna si è presa la sua bella rivincita. Adesso la curiosità di conoscere cosa ha scritto l'autrice mi spinge ad acquistare il libro.
RispondiEliminaStefania
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaspero di essere ancora in tempo per partecipare ;) la copertina del libro mi piace molto e il titolo e' davvero carino e accattivante ! sono molto curiosa ;)
RispondiEliminaciao.mary64@gmail.com
Seguo questa autrice da quando scrive i suoi racconti su braviautori.it. Una scrittrice con la S. maiuscola che sa unire alla fantasia uno stile impeccabile ricco di metafore, simbolismi e profonda conoscenza dell'animo umano. Mi piace e l'ammiro molto.
RispondiEliminaTania Maffei
tania9gatti@gmail.com
bellissimo sto libro!!!!! oddio non riesco a scordarmi di cristofer il protagonista ,una figura che ti entra dentro....notevole !!!!
RispondiElimina