Le Rennweg, nonostante
la copiosa nevicata era percorsa da file di automobili e di numerosi
passanti frettolosi che, incuranti del freddo, si dirigevano verso il
centro storico e la zona commerciale più frequentata della città.
Da quando era stata assunta
come addetta all’ufficio stampa dell’ambasciata d’Italia presso
l’Austria aveva dovuto adattarsi a profondi cambiamenti nel suo stile
di vita, ma aveva imparato presto ad amare quella città, così
diversa dalla sua terra, eppure così accogliente e vivace. I primi tempi erano stati
duri, la lontananza dalla famiglia pesava molto, ma, gradualmente, erano
arrivate le nuove conoscenze,
grazie alla nutrita comunità italiana che si riuniva settimanalmente
nella Minoritenkirche, la sede dei Francescani a Vienna.
Erano arrivati così
i primi amici, gli “italiani in esilio”, come amavano chiamarsi
scherzosamente, che spesso si riunivano a turno a casa di ciascuno dei
membri del gruppo e passavano simpatiche serate in allegria.
Con l’avvicinarsi del
periodo natalizio quei pochi amici che non sarebbero rientrati in Italia
avevano organizzato una festa speciale, così per sentire meno
la mancanza dei propri cari lontani, ma soprattutto per festeggiare
degnamente l’arrivo del nuovo anno.
«Mi raccomando Luisa,
non tirarci il bidone all’ultimo momento! Lo sai che se ci manca la
nostra “ambasciatrice”-era il suo soprannome ufficiale- non ci divertiamo!»
le aveva ricordato Marcello, un giovane funzionario di una grande compagnia
di assicurazioni impiegato nella prestigiosa sede di Vienna.
Doveva quindi sbrigarsi; nei
giorni precedenti una fastidiosa infreddatura le aveva impedito di uscire
e non le restava che un’ora scarsa per gli ultimi acquisti. Si mise
a correre scorgendo da lontano che cominciavano a spegnersi le luci
delle prime vetrine.
Con la mente immersa in mille
pensieri sfavillanti come le vetrine del Graben, una delle vie predilette
dallo shopping viennese, attraversò correndo il “Ring”
per dirigersi verso gli affollatissimi negozi della Kärntner
Straße, ma, prima ancora di raggiungere il marciapiede opposto, lo
stridere di una brusca frenata la fece sobbalzare: una voce adirata
la apostrofò duramente in tedesco…
«Ma si può sapere a cosa
pensi? Mi devi proprio rovinare il Natale?»
Luisa borbottò qualche
parola di scusa e fuggì via combattuta fra la necessità
di arrivare in tempo a concludere il suo shopping e il desiderio di
rispondere a tono al giovane nervoso automobilista… Infine si lasciò
distrarre dalle numerose bancarelle circondate da migliaia di luminarie,
accompagnate da festosi brani dei famosi Walzer di Strauss.
Per fortuna riuscì a
fare tutto in breve tempo, e piena di pacchi e pacchetti si diresse
verso casa; ebbe appena il tempo di fare una rilassante doccia immersa
nella sua fragranza preferita, la verbena, poi cominciò a scegliere
la toilette che avrebbe indossato la sera a casa dell’amico Marcello.
Optò per un semplice tubino di velluto color rubino, che le illuminava
splendidamente il candido incarnato di porcellana e raccolse gli splendidi
capelli castano mogano in un elegante chignon fissato da un fermaglio
di strass.
Una vivace scampanellata la
fece correre a rispondere al citofono: era Sara, l’amica e collega
di lavoro, che svolgeva le funzioni d’interprete presso l’ambasciata
italiana .
«Sali, sono quasi pronta!»
«Dai che è tardissimo!»
In pochi secondi Sara era già
accanto a lei e ammirava il fiammante abito: «Hai capito la timida
Luisella… che vamp nascondeva sotto le trecce brune!».
«Smettila di dire buffonate
e dammi una mano con la lampo! » disse esaminando con sguardo critico
la generosa scollatura « non dovevo darti retta, ti sei alleata
con la commessa del negozio di confezioni per convincermi ad acquistare
un abito che mi crea molto imbarazzo, stasera mi nasconderò dietro
le tende!».
A casa di Marcello furono accolte
da un coro di evviva da parte dei presenti che si precipitarono a strappare
dalle loro braccia i numerosi pacchetti e a depositarli sotto un imponente
abete illuminato e ricco di decorazioni colorate e di dolciumi.
Nonostante gli anni trascorsi
al liceo e all’ università, Luisa non era riuscita a vincere
una grande timidezza, che, spesso, le faceva commettere errori imperdonabili;
spinta da quella costante paura, cercò di defilarsi senza dare troppo
nell’occhio, scegliendo di accoccolarsi su un comodo divanetto
in un angolo poco illuminato del piccolo studio, mentre il rumoroso
gruppo degli amici occupava il grande soggiorno e l’ampia cucina.
Dalla sua posizione riusciva
a sentire l’allegro vociare, ma solo chi fosse passato davanti
alla porta dello studiolo avrebbe potuto scorgerla mentre sorseggiava
un delizioso cocktail di frutta, rigorosamente analcolico, e ripensava
alla frenetica giornata trascorsa senza un attimo per se stessa.
La mattina aveva ricevuto dal
suo capo l’incarico di preparare l’intervista, da pubblicare sul
notiziario mensile dell’Istituto Italiano di Cultura, a cui sottoporre
il nuovo funzionario addetto alla sicurezza dell’ambasciata
al suo arrivo all’aeroporto il 29 dicembre. Inizialmente l’incarico
era stato assunto dal capo di Luisa, ma all’ultimo momento un contrordine
l’aveva gettata nello sconforto: la mansione toccava proprio a lei!
Rimuginava su come impostare
l’intervista quando una voce cordiale e, in un certo senso, familiare
si impose sulle altre: « Pensa Marcello che fino a due giorni fa non
avrei mai immaginato di passare le vacanze qui con te: sarei stato in
ufficio a Roma fino alla sera del 24 dicembre e poi una tranquilla serata
in famiglia. Invece, proprio l’altro ieri mattina, mentre mi recavo
al lavoro, sono stato raggiunto da una telefonata del mio capufficio
che, agitatissimo, mi annunciava che l’ incarico a Vienna di cui si
era parlato nei mesi passati era stato affidato proprio a me! Dovevo
prepararmi in fretta perché avrei dovuto raggiungere la nuova sede
all’inizio dell’anno nuovo, era già stato prenotato per me anche
il volo aereo con data del 29 dicembre, dal momento che l’ambasciatore
mi voleva conoscere al più presto, prima che io prendessi servizio:a quel punto non potevo non
pensare a te e, preparate le valigie alla svelta, stamattina ero già
in automobile alla volta di Vienna!».
«E il tuo biglietto aereo?»
chiese Marcello curioso «L’ho fatto immediatamente disdire dalla
mia collega, l’insostituibile Annalisa, senza avvisare il capo naturalmente:
in fondo ho fatto risparmiare l’amministrazione, in cambio di qualche
giorno di ferie anticipate!» scherzò la simpatica voce, che le sembrava
sempre più familiare, chissà perché…
Immersa in questi pensieri
non si accorse che i due amici si erano fermati davanti alla porta e
la osservavano incuriositi.
«Oh Luisa» disse
Marcello che teneva la mano sulla spalla di un giovane bruno i cui occhi
nerissimi le sorridevano divertiti « ti presento nientemeno che
il nuovo capo della sicurezza dell’Ambasciata, attenta a come parli…»
A quel punto , mentre la ragazza
cercava disperatamente di inventarsi una risposta spiritosa «Vedo che
ti sei finalmente rilassata» le disse «ma perché così
pensierosa? Sono Fabrizio, posso sapere il tuo nome?»
«Luisa, ma…ci conosciamo?»
«Beh, diciamo che ci siamo
“scontrati” sul Ring poche ore fa, e in quel momento, dopo aver
guidato per tante ore, mi vedevo già condannato a trascorrere il Natale
con le manette ai polsi per averti investita!»
«Che sciocca! Ecco dove avevo
sentito la tua voce…ma parlavi in perfetto tedesco, e io non riuscivo
a ricordarmi! Una delle mie solite figure da “imbranata”, e dire
che ti dovevo anche intervistare…A questo punto posso solo chiedere
scusa.»
«Tutt’altro, sei la sorpresa
più piacevole che potessi trovare sotto l’albero questa sera! »
e, prendendola sottobraccio, le sussurrò all’orecchio con un caldo
sorriso: «Che ne diresti di iniziare adesso quell’intervista? »
Molto carino. Scorrevole e accattivante nella lettura. Il finale fa pensare a una bella attrazione... scriverai gli sviluppi in un romanzo?
RispondiEliminaLibera
Vienna è una città incantevole e perfetta per una storia d'amore senza tempo. Il tuo Natale nella città degli imperatori e di Sissi è felice e grazioso. ANITA GAMBELLI
RispondiEliminaAnche se il giorno di Natale ormai è passato, leggere questo racconto ti immerge ancora in quella splendida atmosfera natalizia e viennese. Mi è piaciuta molto la protagonista, le sue battute.
RispondiEliminaGrazie! e complimenti!
Bravissima Emal, sapevo che il racconto sarebbe piaciuto.
RispondiEliminaSpero che sarà il primo di tanti altri.
Chissà come mai, ma il Natale in un luogo straniero resta sempre più romantico.
Inoltre, ho trovato delizioso lo scontro-incontro! ^^
Auguri
Bravissima Emanuela!
RispondiEliminaun Natale così romantico lo si può solo sognare leggendo un bel racconto!!!
stupenda Vienna! Sarebbe bellissimo visitarla per trovare l'amore
Un racconto molto carino...sarei curiosa di leggere gli sviluppi...
RispondiEliminaJuliet
La trama del racconto è molto carina anche se non ho trovato molto fluida la lettura in alcuni punti.
RispondiEliminaL'ambientazione però era molto romantica inoltre io adoro Vienna!
Complimenti!!
Vienna e la sua magia invernale, quel senso di sospensione fuori dal tempo eppure pieno di vita che tanto esalta le atmosfere natalizie..ma anche la fiducia in qualcosa di bello che arriva inatteso...brava Emanuela
RispondiEliminaPatrizia
Devo dire che c'è poca passionalità e romanticismo, strutturato bene come trama, ma non si capta la complicità dei protagonisti, visto che si incontrano alla fine. Comunque bella ambientazione e bella descrizione per una città meravigliosa come Vienna!
RispondiEliminaMolto carino, bella l'ambientazione però avrei voluto che l'incontro tra i due avesse più spazio.
RispondiEliminaSono piacevolmente stupita dal racconto di Emanuela. Una storia in cui si respira un'atmosfera ricercata e calda che ci proietta nella bella Vienna... sembra quasi di avvertire nella'aria il profumo della cioccolata e della sacher torte. Complimentiche per lo stile garbato e sciolto nel contempo, anche se era prevedibile che una persona di cultura quale sei scrivesse così bene.
RispondiEliminaMariangela Camocardi
già i racconti che si svolgono nelle città ad est dell'Europa hanno sempre qualcosa di magico, di fiabesco.
RispondiEliminaUn incontro alla fine che dà molta fiducia alla protagonista,davvero carino e frizzante. cri
La bella ambientazione è descritta molto bene e si percepisce la frenesia degli ultimi acquisti. L'incontro tra i protagonisti, però, l'ho trovato poco coinvolgente. Nel complesso è un racconto carino :)
RispondiEliminaIl racconto è molto carino e scritto bene. Mi sarebbe però piaciuto leggere un po' di più circa l'incontro/scontro dei protagonisti.
RispondiEliminaVienna è una città bellissima ma, nel periodo di Natale, deve essere davvero magica.
Tina
Ringrazio tutte le amiche per il tempo (e la pazienza) che mi hanno dedicato, ma soprattutto per i consigli di cui farò tesoro poichè mi spronano e mi aiuteranno a fare meglio; le vostre parole mi hanno veramente commossa e, considerato che questa è anche la mia "prima volta", sono fonte di grande incoraggiamento.Un bacio a tutte!
RispondiEliminaMa che bello^^
RispondiEliminaE poi Vienna direi che è un ambientazione perfetta!!
Un racconto carinissimo!!! E che bella la magia del Natale a Vienna!!!
RispondiEliminaConcordo con LadyBeatrice sulla piccolissima "critica" =) Comunque complimenti all'autrice!!!
Un Racconto delizioso e scoppiettante che promette davvero di veder fiorire una bellissima storia d’amore con lo sfondo di una magnifica Vienna in piena ambientazione Natalizia!!
RispondiEliminaComplimenti!!
Bello anche questo racconto. Verrebbe voglia di leggere il seguito! :-)
RispondiEliminaMagico e natalizio....ma con Vienna ed il Natale non poteva essere altrimenti!!! Sarebbe delizioso vedere come prosegue la storia...che ne dici Emanuela?
RispondiEliminaComplimenti all'autrice x l'originalità nella scelta dell'ambientazione: è vero, Vienna è magica e stupenda (d'inverno, poi, dev'essere un sogno), però rimane cmq abbastanza defilata rispetto ad altri luoghi, forse più modaioli.
RispondiEliminaLo stile, invece, nn mi ha convinta molto: l'introduzione iniziale x spiegare la situazione è troppo lunga e toglie spazio alla ragion d'essere del racconto, cioè l'incontro tra i due protagonisti; la scena in cui il protagonista spiega all'amico i fatti che hanno preceduto la sua improvvisa partenza è innaturale e poco spontanea, troppo "spiegata" appunto; in alcuni punti la prosa è scarsamente scorrevole.
In ogni caso, un racconto piacevole e, considerando che si tratta del primo tentativo, merita appoggio ed incoraggiamento.
Finalmente un'ambientazione poco sfruttata! L'Austria è ricca di luoghi bellissimi e di meravigliosi spunti. Vienna è stupenda! Complimenti all'autrice!
RispondiEliminaAnche se in ritardo, voglio complimentarmi anch'io: Vienna è una città magica, soprattutto se immersa nelle luci dell'inverno e tu hai saputo ceare un piccolo gioiello di atmosfera. Brava!
RispondiEliminaCiao
Lucilla
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