Lui fu particolarmente
galante con mia madre, la fece ridere, le raccontò storie relative
ai suoi viaggi e questo mi convinse ad abbandonare il mio angolo dell’apatia
e del risentimento per unirmi a quei due che si divertivano con un bicchiere
di vino rosso dei colli in mano. Lei lo esortava a raccontare dei suoi
viaggi, dei suoi incontri.
“Avete conosciuto
tante donne, immagino, conte.” Mia madre, di nuovo lei, la nobildonna
che aveva scandalizzato le parigrado pesaresi con la sua indole scostumata.
Mi sedetti e restai in ascolto. Quei due avevano bevuto, ma entrambi
sembravano reggere bene il carico alcolico.
“Le più
belle sono qua davanti a me, poi c’è Lorenza, e le altre sono le
donne del sud. C’è chi tra esse ha l’oro tra i capelli, il mare
sulla pelle, gli occhi neri come le notti senza luna. Sono le eredi
di coloro che invasero il Mediterraneo spargendo sangue e vita.” L’immagine
che si creò nella mia mente fu di violenza, di morte e di lussuria.
Percepii un fremito. Mia madre gli sorrise, ma notai che l’aveva turbata.
Ne dedussi in fretta che doveva aver moglie da quelle parti e che ero
stata una stupida a farmi delle illusioni. In ogni modo avrei fatto
meglio a ritirarmi per la notte.
“Siete un
ammiratore entusiasta.”
“I paesaggi
mi affascinano.”
“Non solo
quelli.”
Stavano, come
dire, amoreggiando? No, ma sembrava che fossero impegnati in un gioco
di seduzione. Il conte pareva che inventasse ogni singola parola e lei
si dilettava come mai da un po’ di tempo a quella parte. Come darle
torto? Anche sulla marchesa chiacchieravano le nobili signore e non
perché fosse una poco di buono. La figlia del gonfaloniere aveva sposato
il marchese Gentilini per amore ed era sempre stata una moglie devota,
tuttavia era intelligente e curiosa e nulla la frenava dall’intrattenere
conversazioni ‘proibite’. Non era di quelle dame che a fine pasto
si ritiravano a ricamare. Se non aveva la possibilità di discutere,
persino di politica, la si poteva incontrare al tavolo da gioco.
“Avete visitato
l’intera penisola?”
“Sì.”
Eravamo esterrefatte.
“Avete dunque
passato le montagne dopo Salerno e siete sceso oltre Scilla e Cariddi,
nelle isole del fuoco?”
Rise. “Sono
stato in Sicilia. E’ una terra matura. La cucina è saporita come
i suoi colori; la terra è calda come le sue viscere; le vestigia storiche
raccontano un passato glorioso e introvabile altrove. Ovunque c’è
bellezza e là non potevo non andare.”
“Non avete
dunque avuto paura dei briganti?”
“Ho attraversato
il mare. Mi sono imbarcato a Napoli.”
A noi era capitato
di andare un’unica volta via mare, a Rimini; le vie d’acqua erano
come le strade, ugualmente insidiose.
“Il nostro
ospite ha frequentato salotti e teatri, intrecciato amori importanti...”
“Non li definirei
importanti. Io sono attratto dalla bellezza in tutte le sue forme, ma
vedete, essa mi sfugge, la mia è una ricerca incessante.”
“Se sono
soltanto mere passioni ciò che il vostro spirito irrequieto va cercando,
voi siete uno scellerato. – Intervenni senza permesso in un moto di
gelosia. - Le signore dovrebbero abbandonare la sala al vostro arrivo.
Di voi ho capito che, come tutti gli uomini di genio, e voi di genio
ne avete in quantità, voi siete… matto! – Mia madre trasalì, scandalizzata
dalla mia sfacciataggine. Il conte Argento si limitò ad intrecciare
le mani e poggiarci sopra il mento, accavallò le gambe e mi sorrise,
incuriosito dalla mia esternazione. – E per piacere perdonate il mio
pensiero… Con permesso.”
Mi alzai dalla
poltrona e li lasciai soli. Uscii dalla stanza, richiusi le porte e
mi sdraiai sul divano nel corridoio, sperando che non passasse anima
viva.
“Teresa,
vi prego, rientrate con noi.”
Non potevo
sperare che perdonasse la mia insolenza, invece il sorprendente conte
era là, sulla porta, e mi sorrideva, suadente. Aveva perciò perdonato
la mia impertinenza? Mi consideravo una donna aperta di vedute, ma un
uomo così da dove veniva? Apprezzava la forza in una signora? Tommaso
mi avrebbe redarguito aspramente. Lui come chiunque altro vedeva nelle
donne di casa degli angeli senza ali. Eravamo templi da venerare e solo
quelle che restavano fuori dalla cerchia familiare si potevano sfruttare
fino al midollo.
“Rientrate
con noi, Teresa.”
“Non siete
arrabbiato per le mie parole inopportune?”
“Mi piacete,
Teresa. Voi siete molto diversa dalle altre donne che ho incontrato
fino a oggi e vorrei, per favore, che suonaste qualcosa per me.”
Mi sembrò
sincero. Mi alzai e accettai la sua mano. Non gliel’avrei lasciata
se dentro non ci fosse stato lo sguardo severo di mia madre che mi trascinava
fino al pianoforte, al quale mi accomodai con rispettosa grazia. Adoravo
esibirmi, sapevo di scatenare brividi nei commensali maschi satolli
e sensibili al fascino di una fanciulla seduta in punta di sedia con
la schiena diritta e leggermente protesa in avanti, a evidenziare il
busto sottile, alla luce tremante delle candele. Le braccia si muovevano
rapide e sensuali, le mani esprimevano il doppio linguaggio della musica
e del piacere. I miei genitori erano orgogliosi del mio talento; mia
sorella Lorenza non aveva nulla da invidiarmi e Tommaso mi fissava con
austerità, quando suonavo per loro. Riempivo i polmoni con un profondo
respiro e iniziavo.
“Brava!”
Mia madre si alzò in piedi, era una mia grande sostenitrice; condividevo
con lei l’animo inquieto e ribelle. Sorpresi il conte di Villalta
con gli occhi umidi.
L’oscuro
conte Francesco Argento di Villalta.
Il nostro ospite
ce lo aveva regalato il mare in tempesta; la nave su cui viaggiava aveva
fatto naufragio nei pressi della Vallugola. Desiderava vedere la villa
di campagna, l’avevamo accompagnato per una visita; ci aveva sorpresi
il brutto tempo e restammo isolati. Strane trame tesse il destino. Mancava
un giorno al Natale, dovevano raggiungerci mio padre, Lorenza, Tommaso,
ma l’inaspettata quanto incredibile nevicata aveva reso inaccessibile
la villa.
Mi sentivo
attratta dal conte come l’ago magnetico della bussola al nord e non
sapevo proprio come avrei fatto a desistere dall’insopportabile tentazione
di desiderarlo più dell’aria che respiravo. In cuor mio speravo ancora
che dormirci sopra, tornare a Pesaro, rivedere Lorenza, trascorrere
del tempo con Tommaso, avrebbe riportato ogni tassello al giusto posto.
Brava Anita,
RispondiEliminahai creato un'atmosfera davvero piacevole e intrigante! Mi è piaciuta la protagonista. Complimenti
dei primi quattro racconti pubblicati LaVisita e' quello che ho preferito....brava Anita!!
RispondiEliminaUna buona scena romantica,in alcuni punti la scrittura mi è parsa poco fluida, ma tutto sommato mi è piaciuto.
RispondiEliminaBrava.
E poi è bello leggere uno storico ambientato in Italia.
Libera
Anche a me è piaciuto. Bella l'atmosfera e lo stile narrativo è particolarmente elegante. Inoltre l'autrice è riuscita a ricreare il periodo storico in maniera molto convincente. Brava, Anita!
RispondiEliminache dire parli della mia Sicilia, ti quoto, anche se il Natale è soltanto accennato
RispondiEliminaElegante, e lo storico a sfondo italiano piace anche a me. Pure io, però, sento la mancanza di una presenza del tema natalizio un pò più marcata...
RispondiEliminaPatrizia
Finora, m'è parso il racconto più originale, soprattutto grazie alla prosa, che è veramente intrigante; nn sempre è semplice da seguire, ma nn si può sempre riposare sugli allori! Il finale è caratterizzato da quel filo di malinconia cha hanno tutte le storie finite in partenza. Teresa sposerà il suo noioso e ipocrita Tommaso? Cosa ne dici, cara Anita, di un romanzo in cui cambi le carte in tavola? In fondo, tra Natale e la primavera passano tre mesi...
RispondiEliminaBello, lo storico italiano mi piace sempre. Come altre lettrici, posso puntualizzare anch'io che manca un poco l'atmosfera di Natale ma in compenso la scrittura mi piace ed il racconto scorre bene. Complimenti! Simona
RispondiEliminaFino ad ora, il mio preferito. Ben scritto, si legge tutto d'un fiato.. brava Anita!
RispondiEliminaLunaspi
brava Anita: ho letto davvero con piacere il tuo elegante racconto. Mi è piaciuto molto lo stile ricercato e l'ambientazione italiana che hai scelto. Concordo con Ladymacbeth nel suggerire un seguito...che ne dici?
RispondiEliminaAnita il tuo racconto mi è piaciuto molto. Hai saputo creare una bella atmosfera ottocentesca ma è altrettano positivo che tu abbia fatto svolgere il racconto nella tua città. La tua protagonista poi è molto forte e ribelle per una donna di quei tempi e mi ha fatto pensare ai racconti di Jane Austen. Bello anche il finale ... un po' dolce e un po' amaro! S.S.
RispondiEliminaTutto il racconto è stato molto piacevole per le belle descrizioni e ancora meglio il finale, per me inaspettato. Ha dato quel tocco di trasgressione in più. Complimenti!
RispondiEliminaArrivato dal mare in burrasca per scatenare una tempesta di sentimenti. Un’avventura che la protagonista del racconto ricorderà a lungo e di cui serberà il segreto.
RispondiEliminaUna notte di passione con lo straniero venuto dal mare, affascinante personaggio che fa dimenticare a Teresa che c’è chi ignaro l’aspetterà, forse invano.
Bella l’atmosfera, belle le descrizioni e molto bella anche la figura di presentazione, che ci catapulta improvvisamente in un mondo antico con leggi e usanze dimenticate.
Brava! Mi è piaciut molto
mariagrazia
Brava Anita!!!
RispondiEliminaDavvero un racconto bellissimo, bella l'atmosfera e il magnetismo tra i due personaggi.
Non mi dispiacerebbe incontrare il tuo Francesco Argento ;)
E poi... che dire...Pesaro è la mia città!! Fantastico leggere un romance ambientato a casa mia!!
Juliet
Un racconto molto piacevole. Ho apprezzato soprattutto la scena in giardino, molto romantica e suggestiva. ^_^
RispondiEliminaL'atmosfera mi è piaciuta, adoro i romance storici, in particolare ho apprezzato il primo dialogo, ricco di sottintesi e le ultime righe.
RispondiEliminaAlcune parti però secondo me potevano essere più fluide.
Ringrazio tutte voi che avete lasciato un commento. Sono contenta che vi sia piaciuto. Anita Gambelli.
RispondiEliminaUn romance rosa che va controcorrente rispetto alle docili fanciulle dell'800, ma l'autrice è riuscita a rimodernare la scelta della protagonista, che alla fine ha preferito seguire la passione del momento! Passionale,poteva esserci più romanticismo, ma l'autrice ha emozionato ugualmente! Ed è importante....
RispondiEliminaBella l'ambientazione di questo racconto, mi è piaciuto tutto tranne il finale, a cui forse è mancato un pizzico di romanticismo.
RispondiEliminaBrava Anita,l'atmosfera della notte silenziosa sotto il manto nevoso che avvolge i due personaggi nel giardino d'inverno mi è piaciuta tantissimo. Paola Titta
RispondiEliminaBrava Anita, complimenti!!! Per qualche minuto sei riuscita a trasportarmi in una realtà parallela, è bello immedesimarsi in personaggi immaginari e vivere le loro avventure, le loro emozioni! Grazie!
RispondiEliminaMonica1967 ;)
Brava Anita!!!
RispondiEliminacomplimenti per l'atmosfera tranquilla e piacevolmente descritta.
Un bel racconto storico!!!
Un racconto elegante scritto con uno stile molto ricercato. Purtroppo, a tratti, mi sono persa... ma forse è colpa della mia mente confusa!
RispondiEliminaBello! Racconto elegante, ricco di intere frasi ad effetto, ma soprattutto di belle immagini reali...! Il racconto è avvincente ma forse si conclude un pò troppo in fretta? Anita continua pure...complimenti! colgo l'occasione per invitare tutti a leggere "ARRIVA IL TEMPORALE": RACCONTO SPETTACOLARE!!
RispondiEliminaROSARIA ROSSI '82
Mi è piaciuto l'inizio in medias res, le spiegazioni date dopo, i rapporti complicati tra i presenti. Non un racconto facile da seguire, è vero, ma elegante e raffinato. Stessa cosa per lo stile, perfettamente in linea con l'inquietudine della protagonista. Un seguito ci sta, più che in altri racconti, perché sarebbe divertente vedere Teresa trovare gli stimoli giusti per seguire fino in fondo il suo istinto ribelle :)
RispondiEliminaGrazie a chi ha lasciato un commento, colgo l'occasione per augurare a tutte un 2012 da ricordare: fa-vo-lo-so! ANITA GAMBELLI
RispondiEliminaCiao Anita, sono Silvia (spagnola)
RispondiEliminaBello! molto bello. Mi è piciuto tanto. Continua così e non perdere mai l'entusiasmo.
Un bacio
Bello! Complimenti Anita! Il finale mi ha emozionata, ti auguro di vincere e intanto, ancora emozionata voto per il tuo racconto!
RispondiEliminaCaterina