OSSESSIONE di Nora Roberts (TimeCrime)


Autrice: Nora Roberts
Titolo originaleThe Obsession
Traduttrice: Marina Scarsella
Genere: Romantic Suspense/Rosacrime
Ambientazione: Washington D.C / New York
Pubb. Italiana: Time Crime,  12 ottobre 2017,  pp.422,€18
Parte di una serie: No
Livello di sensualitàBASSO
Disponibile in e-book a € 4,99 

TRAMA: Naomi Bowes ha perso la sua innocenza il giorno in cui ha seguito il padre nel bosco, scoprendo la portata degli orribili crimini commessi dall’uomo. Da allora la felicità per lei è un lontano ricordo. Col passare degli anni, però, è riuscita ad andare avanti e a ricostruirsi una nuova vita a chilometri di distanza da tutto ciò che rappresenta il suo passato. Oggi è una fotografa di successo e vive, sotto il nome di Naomi Carson, in una vecchia casa disordinata, il luogo perfetto per un’esistenza anonima e silenziosa. Grazie all’aiuto dei gentili abitanti di Sunrise Cove, in particolare del determinato Xander Keaton, Naomi riuscirà a poco a poco ad abbattere ogni muro e liberarsi della solitudine che da sempre la accompagna. Uno spiraglio di luce e speranza farà capolino nella sua vita, insieme alla voglia di poter vivere come ha sempre desiderato. Ma le colpe di suo padre rischiano di diventare un’ossessione: in città, qualcuno conosce i suoi segreti e a Naomi non resta che scoprire l’identità del proprio persecutore prima che sia troppo tardi...


Il titolo di quest’ultimo romanzo di Nora Roberts dice tutto: Ossessione.
La vicenda si svolge tra il West Virginia, Washington D.C; New York e lo stato di Washington anche se le peregrinazioni della protagonista l’hanno portata in giro per molti altri luoghi degli USA.
Siamo nell’estate del 1998 a Morgantown, e Naomi, a causa del caldo,  si sveglia, si affaccia alla finestra della cameretta e vede il padre uscire di casa…lo segue perché pensa che magari vada a prendere un regalo per lei che sta per compiere dodici anni.
Lo sente trafficare e sparire per un bel po’ di tempo, per riemergere poi, da una specie di botola. Incuriosita la apre e scopre ciò che la rende adulta in un solo colpo. Il padre è un serial killer e la ragazzina pur crescendo con questo peso nel cuore, riesce a crearsi una sua indipendenza e a realizzarsi anche professionalmente come fotografa.
Nel 2016, durante il suo vagare, arriva a Sunrise Cove, una piccola località nello stato di Washington e qui rimane folgorata dalle bellezza della vista sull’oceano e da una vecchia costruzione, isolata sul promontorio, ai margini del paese. Si innamora così tanto che la acquista e contrariamente al suo solito, si ferma e la ristruttura. Tra le tante brave persone del luogo, conosce il fusto della zona, Xander,  proprietario di un’officina, di case, di un bar e componente di un complessino che il venerdì ravviva la serata della cittadina. Addirittura diventa proprietaria di un cane, Spina, che ha salvato e che la adorerà immediatamente.
Mentre il suo rapporto con Xander si evolve in amore, il suo passato ritorna prepotentemente a toccarla da vicino. Quando la situazione si complica ulteriormente, Naomi rivela a Xander tutto il dramma che ha vissuto da bambina,  mentre le indagini richiamano presso di lei, il fratello Mason, divenuto profiler dell’FBI.
Non mi attardo ulteriormente sullo sviluppo della vicenda per non dire troppo ma vi assicuro che ci sarà un bel finale…inaspettato!
"Sono nel posto dove voglio essere, con la persona con cui  voglio stare, e non voglio più preoccuparmi dei legami di sangue e di come possa reagire gente di cui non mi importa nulla.
Bene.
E adoro questo posto. Adoro guardare il mare e sapere che lo farò anche domani, e il giorno seguente."
"Una vita di albe e lillà di amici e momenti di pace.
E un cane formidabile."
La storia è senza dubbio ben articolata e con qualche colpo di scena degno di nota anche se la traduzione non sempre è perfetta. L’ambientazione è talmente bella e ben descritta che pare essere lì e viverla di persona.
I personaggi sono tutti interessanti: il posto d’onore spetta a Naomi, una protagonista di carattere e sorprendentemente adulta e responsabile dall’inizio alla fine.
Xander è simpatico, un po’ ragazzone ma sempre presente e scrupoloso nel suo ruolo di amico e innamorato.
Anche tutte le persone che fanno da corona a loro due, sono piacevoli e mostrano dei particolari curiosi. Una nota particolare la riserverei ai due zii che sono stati, e sono,  gli angeli custodi di Naomi e Mason.
La nota negativa del romanzo per me, che ho letto parecchio di Nora Roberts, è l’ennesima descrizione della ristrutturazione di una proprietà, con una varietà di particolari che rallentano parecchio il procedere del racconto.
Anche l’essersi soffermata lungamente su aspetti di vita quotidiana, sul lavoro sia di Naomi che di Xander, e il continuo puntualizzare sui rapporti di amicizia e relazioni interpersonali,  mi è sembrato solo un voler allungare il romanzo.
La parte suspense stavolta diventa più importante della parte romantica ma è talmente avvincente che non risulta pesante anzi al contrario è il fulcro della vicenda per cui mi sento di consigliarne la lettura a chi vuole passare qualche ora in uno stato di costante curiosità. Non c’è erotismo se non in maniera soffusa e dolce, quasi scherzosa, e ciò fa amare veramente i protagonisti.





COME INIZIA IL ROMANZO...

1
29 agosto 1998
Non capì cosa fu a svegliarla, e per quanto avesse continuato a rivivere quella notte, per quanto quell’incubo l’avesse braccata ovunque, non l’avrebbe mai capito.
L’estate aveva trasformato l’aria in un molle stufato sobbollente, di quelli che puzzano di sudore e di verdure scotte. Il ventilatore che ronzava sul comò lo mescolava, ma era come dormire immersi nel vapore che veniva pompato fuori dalla pentola.
Comunque, lei ci era abituata, a stare distesa su lenzuola inumidite dall’estate, con le finestre spalancate sull’incessante coro delle cicale – e la pallida speranza che un alito di vento riuscisse a farsi strada in quell’afa.Non fu il caldo a svegliarla, né il leggero rombo di un tuono in lontananza, dove andava addensandosi un temporale. Naomi passò dal sonno alla veglia in un solo istante, come se qualcuno le avesse dato uno scossone, o le avesse gridato il suo nome all’orecchio.
Si tirò su a sedere sul letto, sbattendo le palpebre nel buio, senza udire altro che il ronzio del ventilatore, lo stridio delle cicale e il verso pigro e ripetitivo di una civetta. Tutti suoni dell’estate di campagna che conosceva bene quanto la sua stessa voce, niente che le provocasse quello strano piccolo schiocco in gola.
Ma ora, da sveglia, il calore le sembrava una garza imbevuta d’acqua bollente avvolta intorno a ogni centimetro del suo corpo. Desiderò che fosse già mattina per poter sgattaiolare fuori prima che si svegliassero tutti e andare a rinfrescarsi nel ruscello.
Prima i lavori di casa, era questa la regola. Ma faceva così caldo che le sembrava di dover tirare l’aria come una tenda per poter fare un passo. E poi era sabato (o almeno lo sarebbe stato l’indomani) e la mamma qualche volta era un po’ meno rigida riguardo alle regole – se il papà era di buonumore.
Poi udì quel rombo di tuono. Tutta contenta balzò fuori dal letto e si precipitò alla finestra. Adorava i temporali, come facevano turbinare l’aria tra gli alberi e tremare le foglie, come il cielo si faceva spettrale, come i lampi squarciavano il buio.
E magari questo temporale avrebbe portato pioggia e vento e aria più fresca. Magari.
Si mise in ginocchio sul pavimento, le braccia conserte sul davanzale basso, gli occhi fissi sul pezzetto di luna offuscato dal caldo e dalle nuvole. Magari.
Espresse il desiderio – una ragazzina che avrebbe compiuto dodici anni tra appena due giorni e ancora credeva nei desideri. Un grosso temporale, pensò, con fulmini simili a forconi e tuoni come spari di cannone. E tanta, tantissima pioggia.Chiuse gli occhi, sollevò il viso, provò ad annusare l’aria. Poi, con indosso la maglietta di Sabrina la streghetta, appoggiò la testa sulle mani e scrutò le tenebre.
Desiderò ancora una volta che fosse mattina, e visto che i desideri non costavano niente desiderò che fosse la mattina del suo compleanno. Voleva tantissimo una bicicletta nuova, e si era fatta scappare parecchi indizi in proposito.
Si mise in ginocchio, bramando il mattino, una ragazzina alta e dinoccolata che, sebbene controllasse ogni giorno, non aveva ancora il seno. Il caldo le faceva appiccicare i capelli alla nuca. Infastidita li tirò su, lontano, per poi farli ricadere sulle spalle. Se li voleva tagliare, cortissimi, come un folletto del libro di fiabe che le avevano regalato i nonni prima che gli fosse impedito di continuare a vedersi.
Ma papà diceva che le ragazze devono portare i capelli lunghi, e i ragazzi corti. Quindi a suo fratello era toccato un taglio militare giù da Vick, il barbiere in città, e a lei non restava che raccogliersi i capelli biondastri in una coda di cavallo.
Ma poi Mason era diventato uno sciocco viziato, secondo lei, perché era ‘il maschio’. Per il suo compleanno lui aveva ricevuto sia un canestro da pallacanestro che un tabellone, con la palla Wilson originale. Gli era anche permesso giocare nel campionato juniores di pallacanestro, che stando alle regole di papà era una cosa solo per maschi (e Mason non perdeva certo occasione per ricordarglielo), e poi essendo più piccolo di ventitré mesi (cosa che lei non perdeva occasione di ricordargli) non doveva fare altrettanti lavori di casa.
Non era giusto, ma farlo notare sarebbe servito soltanto ad aggiungere altri lavori e a farle correre il rischio di perdere i privilegi sulla tv.Eppure, niente di tutto ciò avrebbe avuto più alcuna importanza se avesse ricevuto la bicicletta nuova.
Con la coda dell’occhio percepì un leggero baluginio – appena il bagliore di un fulmine basso nel cielo. Sarebbe arrivato, si disse. Il temporale desiderato sarebbe arrivato portando con sé il fresco e la pioggia. E se avesse continuato a piovere, e piovere, e piovere, a lei non sarebbe toccato innaffiare il giardino.
Quel pensiero la entusiasmò al punto che il lampo successivo per poco non le sfuggì.
Stavolta non era un fulmine, ma il fascio di una torcia.
Sulle prime pensò che si trattasse di qualcuno che li stava spiando, che forse cercava di intrufolarsi in casa. Fece per mettersi in piedi e correre a chiamare suo padre.
Poi vide che quello era suo padre. Che si allontanava dalla casa in direzione del bosco, con passi rapidi e sicuri nel cono di luce.
*****
L'AUTRICE
NORA ROBERTS è considerata la 'regina del rosa' negli Stati Uniti, ed è una delle autrici più vendute in assoluto,regolarmente presente con i suoi romanzi ai vertici delle classifiche dei best sellers. In più di 20 anni di carriera ( dal 1981) , ha scritto oltre 135 libri, tradotti in 25 lingue, arrivando a vendere nel mondo più di 100 milioni di copie dei suoi romanzi.
Secondo il suo editore, ogni quattro minuti qualcuno in qualche parte degli Stati Uniti acquista un romanzo di Nora Roberts.
Versatile e prolifica, l'autrice ha contribuito a trasformare il genere romance ,con il suo uso dei narratori multipli, il suo humor e le sue protagoniste forti ed indipendenti. Durante i primi anni di carriera, la Roberts dedicò le sue energie esclusivamente alla produzione di romanzi rosa 'mass market' ( per la grande distribuzione). Negli ultimi anni, però, ha iniziato a scrivere storie più complesse (anche con lo pseudonimo J.DRobb), di narrativa non specificamente rosa, adattando e raffinando alcune delle tecniche e tematiche dei suoi primi romanzi . La Roberts è sposata, ha due figli e vive nel Maryland.
VISITA IL SUO SITO: 

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2 commenti:

  1. Preso giorni fa,approfittando di un'offerta. Devo ancora leggerlo.

    RispondiElimina
  2. Che dire? La Roberts scrive magnificamente. È lungo lungo come piace a me, la storia d'amore è molto dolce, il thriller è appassionante. C'è anche molta ironia: la scena del servizio fotografico alla band è da morire dal ridere, avevo le lacrime da quanto era divertente. Tanti personaggi positivi e buoni sentimenti. Certo c'è anche dolore e sofferenza ma non prevalgono e non opprimono. Bello!

    RispondiElimina

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