Julia e io...
Ho amato Julia Quinn dalla prima riga del primo suo romanzo che ho letto. La trovo brillante, divertente e con uno stile di scrittura personalissimo. Quando incomincio un suo nuovo romanzo mi stampo un sorriso sulle labbra e non me lo levo sino alla parola fine. In occasione della pubblicazione in originale di Ten Things I love About You - che uscirà per I Romanzi Mondadori, non temete - ho pubblicato sulla Romance Magazine l'articolo che qui vi riproponiamo, che comprende un'intervista all'autrice. Nell'intervista la Quinn parla anche della serie da noi ancora inedita Smithe-Smith Quartet (che sto adorando). Enjoy!
(trovate la recensione del suo ultimo romanzo edito in Italia, Quella volta a Londra, qui.)
(trovate la recensione del suo ultimo romanzo edito in Italia, Quella volta a Londra, qui.)
Dieci cose che amo di Julia.
Prendo
a prestito il titolo dell’ultimo romanzo di Julia Quinn, Ten things I Love About You, per raccontarvi cosa mi piace di
questa splendida scrittrice che a soli 40 anni ha già vinto tre premi RITA,
pubblicato 21 romanzi e un numero svariato di novelle.
1) L’intelligenza.
Julia Quinn è brillante, witty,
talmente da non farcelo pesare. Fin dal suo straordinario debutto nel 1995, Splendid (Meravigliosa), la sua cifra è stata quella dell’ingegno. I suoi
romanzi sono meccanismi perfetti, calibrati, dove è impossibile trovare –almeno
nelle edizioni originali - una sola
frase o situazione inutile o ridondante.
2) L’umorismo
e l’ironia. La Quinn nebulizza tutti i suoi romanzi con ironia e umorismo.
Ci fa spesso sorridere, ma ci fa anche ridere. E di gusto, se è questo. Ma
quando arriva il dramma, è dramma vero, intenso e mai posticcio.
3) La prosa
leggera e sofisticata, i dialoghi spumeggianti, le scene corali. La Quinn è
briosa, leggera, veloce. Sofisticata. Usa i dialoghi per snellire le parti
narrative e descrittive. Sono dialoghi sfavillanti, ritmati e velocissimi, i
suoi, in grado da soli di descrivere una scena e di farla evolvere in quella
successiva. Vi possono prendere parte anche sette, otto personaggi
contemporaneamente senza che mai il lettore perda il filo della conversazione.
Le sue scene corali, anche per questo, sono dei piccoli capolavori.
5) Le eroine e
gli eroi. Le eroine soprattutto. Sono le amiche che vorremmo avere.
Brillanti, divertenti e terribilmente determinate. Hanno la lingua pronta e
l’intelligenza che lavora a ciclo continuo. Hanno uno scopo, dei sogni, delle
idee. Le eroine sono sempre figlie del loro tempo, e agiscono in modo
conseguente. Gli eroi, che siano gentiluomini o libertini incalliti, uomini
placidi o tormentati da un passato infelice, sono sempre leali, intelligenti e
forti di carattere, abbastanza almeno da tener testa all’eroina.
6) L’ambientazione
storica. Regency, solamente Regency, sempre Regency. Non c’è da sbagliarsi:
con la Quinn entri nell’Inghilterra artistocratica, isolazionista e
autoreferente del periodo della Reggenza. L’ azione è rara nelle trame della Quinn, perchè siamo al distillato più puro del genere.
7) Scene
d’amore mai bollenti. Non che i protagonisti della Quinn non lo facciano. Ma le pagine dedicate
alla debolezza della carne non sono mai molte, e soprattutto mai troppo
dettagliate. E se la tensione sessuale tra i due protagonisti vibra per tutto
il racconto, le parti più esplicite a volte sembrano messe lì quasi per
contratto (soprattutto negli ultimi romanzi).
8) I personaggi
secondari. Si rincorrono spesso tra i titoli (anche di serie differenti,
proprio perché il periodo storico è sempre lo stesso), come le signorine
Smythe-Smith (presenti fin dai tempi di Cieli
di Cornovaglia) alle quali la Quinn dedica la sua prossima serie.
9) Le copertine
dell’edizione UK. Differiscono da quelle Usa e sono dei gioielli di stile e
di ironia.
10) I nomi
delle protagoniste, un trionfo di classicismo britannico: Olivia,
Henrietta, Hyacinth, Amelia, Miranda, Penelope, Daphne, Hermione (ma anche
Francesca e Lucy): con quei nomi, come non amarle?
JULIA QUINN CI RACCONTA LE STONATISSIME SIGNORINE SMYTHE -SMITH
Grazie!
Ho vinto tre premi nella medesima categoria (Regency Novels, ndr) il che significa che sono entrata a far parte
della Hall of Fame della Romance Writers of America. E’ un immenso onore.
2)
Il tuo vero cognome è Cotler. E’ vero che lo hai scelto Quinn perché sognavi di
poter vedere un giorno i tuoi romanzi in libreria vicini a quelli di Amanda
Quick?
Quasi
vero. Per ragioni personali avevo già deciso di usare uno pseudonimo. Quinn mi
suonava bene, e quando ho realizzato che mi avrebbe anche permesso di essere
vicina alla Quick, ho pensato: è un bonus!
3)Che
cosa ci puoi dire del tuo nuovo romanzo, Just
Like Heaven che uscirà negli Stati Uniti a fine maggio? So solo che è il
primo di una nuova serie dedicata alle signorine Smythe-Smith…
Già,
le Smythe –Smith, finalmente, che fecero il loro debutto in Minx (Cieli di Cornovaglia) nel 1996! Ho scritto del loro quartetto
musicale in parecchi romanzi, ormai. E’ una tradizione di questa famiglia che
le ragazze ancora nubili suonino in un quartetto. Il problema è che sono
orrende musiciste! L’eroina di Just Like
Heaven è Lady Honoria, pessima
violinista e grande divoratrice di cioccolato, per nulla innamorata di Marcus
Holroyd, il più vecchio amico di suo fratello. Così come lui non è assolutamente innamorato di lei…
4) Come
pianifichi una nuova serie? E come lavori sul singolo romanzo, sei una che
segue una scaletta precisa o vai a braccio libero?
Vorrei proprio pianificare le mie serie in anticipo! Mi renderebbe la vita
molto più facile. Per la verità quest’ultima, quella delle Smythe-Smith Girls,
è quella più programmata. E ciononostante, non ho la minima idea di dove andrò
a parare per gli ultimi due libri. Di ogni romanzo preparo una scaletta
piuttosto dettagliata all’inizio, ma la seguo al massimo per un 75%. Ogni volta, mentre scrivo, succede
qualcosa che mi fa cambiare direzione.
E’
vero e fra questi, alcuni potrebbero
davvero diventare degli ottimi eroi. Ma in questo momento sono talmente
concentrata su quelle terribili signorine Smythe-Smith che passerà del tempo
prima che io riesca a pensare a far rivivere altri personaggi.
6)
I tuoi libri sono così divertenti! La tua vena comica è un dono naturale? Eppure
i tuoi protagonisti quasi sempre hanno un passato drammatico…
Credo
che sia un dono naturale e non saprei proprio scrivere in un altro modo! Ho
scritto parecchi libri dove nessuno dei personaggi principali ha un background
drammatico, mentre in altri il protagonista ha vissuto delle gran brutte
esperienze. Come Sebastian Grey, l’eroe di Ten
Things I Know About You, che non riesce più a dormire dopo essere tornato
dalla guerra. Il suo passato così intenso e drammatico è una parte essenziale
di lui, ma non è certo l’unico aspetto che lo definisce.
7)
Lavori molto ai personaggi secondari e alle scene corali…
Mi
diverto talmente con i comprimari che non mi è affatto pesante!
8)
In alcuni dei tuoi romanzi troviamo liste, pensieri, numerazioni, appunti. Una trovata stilistica per dire molto in
poche righe…
Sì,
credo che sia così. Mi permette di scrivere piccole parti in prima persona che
danno al personaggio una dimensione più tridimensionale.
9)
Che rapporto hai con l’editore italiano: segui personalmente le uscite, le
copertine, le traduzioni?
Ho visto la copertina della ristampa di Meravigliosa
e credo che sia davvero fantastica. Sfortunatamente non conosco la
programmazione delle uscite italiane e, sebbene io abbia studiato italiano per
un anno all’università…be’ è stato vent’anni fa e non mi ricordo abbastanza da
poter controllare le traduzioni. Sono certa però che il mio editore stia
facendo un buon lavoro.
10)
Ti piace il nostro Paese? Sul tuo sito c’è una tua foto a Positano…
Amo
l’Italia! Nel 2004 ho affittato per un mese una casa a Praiano, sulla Costiera
Amalfitana. E’ stato divino. Vorrei tornare nel vostro Paese, mi uccide pensare
di non essere mai stata a Firenze, ma ci pensi? Ho studiato storia
dell’architettura all’università e non sono
mai stata a Firenze! Sembra un crimine.
11)
Nel tuo futuro ci saranno sempre e solo Romantic
Regencies o pensi che prima o poi cambierai genere?
Non nel prossimo futuro. No, non cambierò genere.
12)
Ti leggo ogni giorno su Facebook. Ti piace questo contatto quotidiano con le
tue lettrici? E’ anche un modo per
promuoversi?
Mi
piace Facebook, mi diverte. L’interfaccia mi permette di interagire con le mie
lettrici in modo significativo, ma veloce. E no, non credo che FB serva a
promuovere un libro. Be’, magari un po’ serve, ma se stare su FB non mi
divertisse non ci starei proprio.
splendida intervista, finalmente un meraviglioso intervento!
RispondiEliminaGrazie mille per aver apprezzato il post!
EliminaViviana.
Bellissima e interessante intervista. Da quando ho scoperto Julia Quinn, compro tutto di lei e a scatola chiusa! non mi interessa neanche leggere la trama. Trovo sia una straordinaria scrittrice, una delle mie preferite!
RispondiEliminaCiao Rita, per me la Quinn è una maestra eccezionale nei dialoghi e nella impostazione delle scene corali. I suoi romanzi sono delle vere lezioni di scrittura, al di là che piacciano o no.
RispondiEliminaGrazie per aver apprezzato e commentato il post.
Viviana
Bella l'intervista, ma molto interessanti e divertenti anche le 10 cose che ami di Julia.
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