GEORGIE, FEUILLETON MADE IN JAPAN



Dopo aver ottenuto un grandissimo consenso con l'allora collega ed amica Kyoko Mizuki con Candy Candy, Yumiko Igarashi continua ovviamente nella professione di autrice di shojo manga, cercando anche strade più adulte all'interno di un filone che è il più ricco e vario di tutti i fumetti made in Japan, e che caratterizzeranno la sua evoluzione come autrice, oggi più vicina a storie per donne che per ragazzine.
Nel 1981, con la nuova collega Man Izawa (con la quale è rimasta in ottimi rapporti, tant'è che questa nuova opera continua ad essere programmata e pubblicata) dà vita ad una nuova eroina che all'apparenza sembra una nuova Candy, ma che in realtà è molto più per adulti, con situazioni vicine a quelle del feuilleton e del romance europeo: Georgie, che diverrà anche una serie animata tra il 1983 e il 1984, con alcune importanti variazioni di trama sia pure rispettando i personaggi principali.



Come Candy anche Georgie ha boccoli biondi ed occhi stellati, come Candy anche Georgie è una ragazza forte, che non accetta le ingiustizie, ma a differenza di Candy è decisamente meno casta e più adulta, e rimane coinvolta in appassionate vicende d'amore. Figlia adottiva di una famiglia australiana dopo essere stata trovata vicina ad una deportata morente, Georgie cresce felice senza capire che il sentimento che i fratelli Abel e Arthur provano per lei va al di là dell'amore fraterno. Ormai ragazza conosce Lowell, nobile inglese figlio del governatore: la passione tra i due è immediata, scatenando le gelosie dei fratelli e l'odio della madre adottiva, che portano Georgie a scappare da casa per raggiungere Londra e l'amato. Ma qui intrighi legati anche all'identità del suo vero padre, il conte Gerald, la travolgeranno, insieme ad Abel ed Arthur, che l'hanno seguita, fino alla tragedia e poi al ritorno a casa, con un nuovo amore.

Rispetto a Candy si nota una cura minuziosa negli ambienti e nei costumi: Yumiko Igarashi sceglie di coniugare l'idealismo tipico degli shojo ad un grande realismo con
cui restituisce splendori e miserie dell'Inghilterra vittoriana, solo uno sfondo alla storia (non ci sono riferimenti a fatti specifici, come in Lady Oscar, non c'è mai stato un complotto contro la regina come quello descritto nella vicenda di Georgie!) ma restituito ottimamente. Rispetto a Candy ci sono sensualità e situazioni adulte, il rapporto di Georgie con Lowell e con Abel è tutto tranne che casto, e Arthur finirà per un certo periodo sequestrato dal figlio debosciato del duca Dangering, Arwin, che lo terrà come suo schiavo sessuale sotto l'effetto della droga.


La serie televisiva, prodotta dalla Tokyo Movie Shinsha, e
dulcora notevolmente la storia del manga, aggiungendo un lungo antefatto con episodi piuttosto noiosetti ed inutili con Georgie e i fratellini da piccoli in Australia, eliminando la relazione tra Abel e Georgie e il relativo pargolo, alleggerendo (ma si capisce cosa c'è dietro) il rapporto tra Arwin e Arthur e non facendo morire Abel: Georgie torna a casa con i suoi due fratelli adottivi dopo aver ritrovato il padre, e qualche malizioso potrà pensare ad un ménage à trois. Del resto, molte fan sia del manga che dell'anime preferivano comunque i personaggi di Arthur e Abel, più interessanti e più sanguigni, al diafano Lowell, alla fine senza carattere, e ben diverso dal romantico e scontroso Terence di Candy Candy.

In Italia è arrivato prima l'anime del manga, e fu ulteriormente censurato dagli
elementi comunque più adulti di altre serie, con tagli che diventarono sempre maggiori di replica in replica: solo l'uscita in dvd, a cura della Yamato video, ha potuto restituire agli appassionati le avventure di Georgie in integrale.

Il manga fu pubblicato prima parzialmente sul giornalino di Candy nel 1984, che interruppe l'uscita quando capì che diventava impossibile censurare una storia ben diversa dal target di bimbe che aveva in mente il Gruppo editoriale Fabbri, per poi riuscire nel 1994 per la Star Comics in un'edizione economica ma integrale, e nel 2008 per la Magic Press in un'ottima veste grafica, con tanto di tavole a colori originali.


Georgie è ormai un classico non solo degli shojo, ma in generale per chi crede che il romance possa essere raccontato con vari mezzi, compresi fumetto e cartone animato.


Elena Romanello


LA SIGLA INIZIALE...

Vi ricordate di Georgie? Preferivate Lowell o Abel? Qual è il fascino di questo tipo di storie sempreverdi che hanno incollato al video diverse generazioni? Lasciate un commento.


2 commenti:

  1. Ho adorato Georgie fin da piccola. Il finale è un pò deludente ma la cosa più fastidiosa è la censura. Non capisco il perchè di questi continui tagli...insomma non mi sono scandalizzata io vent'anni fa figuriamoci i bambini di oggi!
    Comunque io preferivo Abel per il carattere deciso e l'aspetto più virile, speravo che alla fine si mettesse con Georgie. E' un vero peccato che non abbiano utilizzato la trama del manga, però avrei tolto la morte di Abel...non avrei retto il colpo :-)

    Emy

    RispondiElimina
  2. Il finale non piace per questo l'ho visto una sola volta.

    RispondiElimina

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