LA CHIOMA DI BERENICE di Amalia Frontali

QUESTO ROMANZO DALL'ELEGANTE COPERTINA, FIRMATO DA AMALIA FRONTALI SI E' RIVELATO UNO STORICO INUSUALE E BEN SCRITTO, CON UN PROTAGONISTA REALMENTE VISSUTO, CHE HA APPASSIONATO BEN QUATTRO NOSTRE BLOGGER. ECCO PERCHE' VI CONSIGLIANO DI LEGGERLO.

Autrice: Amalia Frontali
Genere: Romanzo storico, avventura.
Ambientazione: Inghilterra, Egitto in epoca Regency.
Pubblicazione: F.Frontali, 29 settembre 2019, pp.435, €10,99
Livello sensualità: BASSO
Parte di una serie: No
Disponibile in ebook a € 1,99

TRAMA:  Il Cairo, 1817. Forte della migliore educazione britannica, a diciott’anni Sarah Bane si sentirebbe pronta per soddisfare la legittima aspirazione di ogni brava ragazza: convolare a nozze con un gentiluomo di forma e di sostanza, passabilmente innamorato e rigorosamente inglese. Si trova invece imbarcata per l’Egitto, dove lo zio diplomatico le ha combinato un matrimonio di convenienza con un avventuriero italiano, carente di ascendenza, fortune e delle più elementari nozioni di buona creanza. Per quanto male assortita sia l’unione, ribellarsi per Miss Bane è inconcepibile. Così, con le peggiori premesse, per la fresca sposa del carismatico Giovanni Belzoni, circense di successo, esploratore dilettante, ingegnere amatoriale e aspirante archeologo, inizia una straordinaria e rocambolesca luna di miele lungo il Nilo.




Tutti conoscono Indiana Jones l'avventuriero, archeologo reso famoso dai film di Steven Spielberg, ma forse non tutti sanno che George Lucas, per creare il suo personaggio tutto frusta, revolver e fascino, si fosse ispirato alla storica figura di Giovanni Battista Belzoni, saltimbanco, ingegnere idraulico, avventuriero e archeologo padovano vissuto nella primo quarto del 1800.
Amalia Frontali nel suo libro ci racconta l'incontro, il matrimonio e le prime avventure di Giambatta  con la moglie Sarah Bane.
Con un accurato lavoro di ricerca e un pizzico di fantasia e romanticismo, l'autrice ci regala una storia che affascina e nel contempo fa sognare ad occhi aperti.  Leggendo ci ritroviamo davanti a uno schermo cinematografico dove scorrono le immagini delle dune egiziane, dove il Nilo scorre maestoso accarezzando antiche rovine, che giacciono sepolte dalla sabbia millenaria in attesa che Belzoni compia il miracolo. Assistiamo altresì alla trasformazione di Sarah da compita signorina Bane a spericolata e avventurosa signora Belzoni. Cambieranno i suoi valori di riferimento e crescerà l'ammirazione per quel marito impostole e non voluto. Il fascino e i modi ruvidi e poco ortodossi di quel gigante italiano finiranno per suscitare in lei, un amore profondo e ricambiato e un rifiuto, per tutto quello che la sua famiglia e il ton inglese, aveva sempre in passato considerato imprescindibile per una giovane signorina di buona estrazione sociale.
Il tratto di Amalia Frontali è preciso, pulito, piacevole e l'autrice usa lo “show don't tell” in maniera impeccabile. Il romanzo scorre rapido  ed elementi storici si fondono e si amalgamano mirabilmente con la favola dell’amore di Sarah e Giovanni.



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«...Credi sia possibile per noi, uomini e donne, uscire dalla nostra pelle, dai confini di noi stessi?» «Lo facciamo continuamente. Non hai tu stessa lasciato tutto quello che conoscevi, finanche la tua pelle e sei partita per un porto sconosciuto?» «Controvoglia.» «Non ha importanza. L'hai fatto. Hai mutato la tua pelle, hai osato, hai fatto volare il tuo spirito, molto più in alto di quanto chiunque potesse credere, forse più in alto di quanto credessi tu stessa.» «Ho volato sulle tue ali. Ho seguito i venti soffiati da te. Tu hai reso possibile ogni cosa.» Lui scosse il capo: «Impossibile. Tu sei le mie ali.»
Ho adorato questo romanzo delicatamente profondo e anche divertente.
Di base c'è la storia vera che per quanto romanzata, alterata o arricchita rende la trama concreta, reale. Siamo all'inizio dell'Ottocento, in Egitto, quando esplode la corsa all'esplorazione, alla ricerca di tesori nascosti. Nelle vicende narrate trapela il fascino, lo stupore delle scoperte archeologiche, delle grandi conquiste nella conoscenza di una ricca e complessa civiltà. Sapere che è stato un italiano, Giovanni Battista Belzoni, il protagonista, a dare un decisivo contributo a queste scoperte è motivo di orgoglio.
Uno dei meriti dell'autrice, oltre al notevole e approfondito lavoro di ricostruzione storica e allo stile di scrittura elegante e chiaro, è stato quello di dare una profonda umanità e sensibilità a delle tracce biografiche.
Giovanni, italiano di estrazione popolana, circense e archeologo fai da te, emerge col suo carisma, la sua determinazione, la sua passione per l'essenza della vita. Ama conoscere, esplorare, perseguire i propri obiettivi.
Fisicamente dotato per altezza e forza, non c'è ostacolo che lo distolga dai sui obiettivi, siano essi professionali o sentimentali. L'amore che lo lega a Sarah, sposarla è uno dei suoi obiettivi, è smisurato e commovente. È un uomo che non conosce mezze misure in tutto ciò che fa. 
Se Giovanni mi ha affascinato, Sarah mi ha entusiasmato. Il suo percorso di crescita, di scoperta della vera sé stessa va di pari passo con la presa di coscienza del profondo sentimento nei confronti del marito.
Si presenta all'inizio del romanzo come la classica debuttante inglese dell'epoca della reggenza, ingessata negli schemi, nelle formalità. L'irruzione di Giovanni nella sua vita, prima in un incontro fortuito e poi quando è costretta a sposarlo per un matrimonio combinato, sconvolge non solo i progetti e l'esistenza di Sarah, ma la sua stessa essenza. Le certezze, i riferimenti che le davano sicurezza, che considerava dei parametri di giudizio assoluto, vengono pian piano stravolti e smantellati.  Si ritrova a vivere, seguendo le imprese di Giovanni, come una nomade, senza comodità, con lo stretto necessario per la sopravvivenza ma scoprendo che il mondo cristallizzato in cui è cresciuta e che non avrebbe voluto abbandonare era una realtà fittizia.
Il disprezzo per il marito, che rappresenta l'antitesi del perfetto gentiluomo inglese, e per la sua filosofia di vita si trasforma gradualmente in ammirazione, in condivisione degli stessi ideali e infine in profondo amore.
Ammettere di amare Giovanni è una prova di forza per Sara, è il rinnegamento definitivo del legame con la famiglia ed il passato.
«Un bravo marito completa la vita, la rasserena, la addolcisce. Non la consuma di una tensione continua. Non la satura di sé. Non riempie il tuo orizzonte, i tuoi sensi, il tuo pensiero con la sua presenza finché tu non possa vedere, sentire, pensare nient’altro e nessun altro. Fino a perdere la ragione e la misura. Sei ingombrante, Belzoni, inopportuno, trascendente» lo accusò, stringendoglisi addosso come temesse di vederlo sparire, con i suoi sette piedi di trascendenza.
Mi piace pensare che da perfetta debuttante inglese Sarah si trasforma in una verace moglie italiana.
La trama si arricchisce di personaggi, reali e di fantasia, che intrecciano le loro storie con quella dei protagonisti in una magica avventura. 






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Se leggerete questa storia, non aspettatevi il solito romance o uno storico, perchè avreste una sorpresa.
Qui c'è molto di più! Amalia Frontali corteggia la Storia, la prende in mano e la plasma fino a crearne un'altra, dove l'amore per una donna ma anche quello per il passato come fonte di conoscenza si amalgamano e danno origine ad una Storia diversa ma non per questo meno credibile.

Gli scenari  muovono due vite che più differenti non potrebbero essere.
Sarah Bane, diciottenne inglese, cresciuta nella perfetta ignoranza delle fanciulle  in attesa di marito, spera di sposare un giovane con cui ha danzato e che pensa essere interessato tanto da chiederla in moglie, per iniziare quella vita di cui conosce ben poco, ma che sente di desiderare  come suo dovere perchè quella è la meta di ogni giovane del ton.
Ma la sorpresa è dietro l'angolo di una strada quando si scontra con un colosso d'uomo che le parla in maniera per lei incomprensibile.
Il villain è Giovanni Belzoni, poliedrico individuo dalla forza  prodigiosa  che, senza pensarci troppo, chiede e ottiene la mano della damigella niente affatto desiderosa di sposare un individuo grossolano che parla uno strano linguaggio e si comporta come un campagnolo.
Arrabbiata per questa unione imposta, per parecchio tempo non riesce a  capire né le azioni né i desideri di quest'uomo che ha con lei una pazienza infinita.
Fortunatamente il deserto, il risalire il corso del Nilo con i piccoli villaggi, la visione dei grandi monumenti che Giovanni la porta a visitare e il cielo pieno di stelle, riusciranno a far insorgere tante piccole crepe nella cocciutaggine di Sarah che vedrà tutto con altri occhi.
E' un libro che non si può raccontare perchè ci sono talmente tante “cose”che occorre assolutamente leggerlo dal momento che  è una continua progressione di situazioni e di avvenimenti anche rischiosi oltre che insoliti e preziosi.
La scrittura dell'autrice è elegante, piena, ricca di particolari sempre ben armonizzati con tutto ciò che avviene, profonda nella descrizione dei caratteri e ironica dove occorre, usa  le pagine come se fossero un palcoscenico su cui la storia si vede scorrere pian piano, riesce quasi a far sentire odori, sapori e suoni dei luoghi che scorrono sulla carta.
Alla fine del romanzo tutto ciò che è inventato diventa vero insieme con Berenice, lo  Scarabeo, le Piramidi, le Cateratte del Nilo … e non importa che i due protagonisti abbiano avuto una vita diversa perchè è questa descritta ne “La Chioma Di Berenice” quella  che io amo pensare sia stata quella vera!






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Sarah Bane, così è stato deciso dallo zio Henry Salt console britannico in Egitto, deve sposarsi con Giovanni Battista Berzoli, un archeologo che per mantenersi ha fatto anche il circense. Lui si è innamorato appena l'ha vista ma prima di giungere alle nozze passerà un po' di tempo e ci vorranno molti mesi affinché tra di loro inizi l'affiatamento. La vita dei due è avventurosa, ma Sarah non riesce ad adattarsi a al mondo del marito e ha un atteggiamento piuttosto lagnoso, arrogante e sciocco. Giovanni è paziente e alla fine saranno una coppia felice. 
Per più di metà libro non ho trovato feeling col romanzo. La protagonista mi era così odiosa che non mi ha fatto apprezzare la storia. Tutta la mia simpatia andava a Belzoni. Lei è stata presentata come una donna inglese ricchissima di formalità, ignorante e convinta che il comportamento dei cittadini del mondo dovrebbe essere pari a quello che si tiene in Inghilterra, unica nazione in cui c'è vera educazione e dove esiste il vero buon gusto.
Solo verso la fine l'atteggiamento di Sarah è cambiato, quando ha preso atto dei sentimenti che prova nei confronti del marito e quando si è scrollata di dosso la gabbia di formalismo in cui è sempre vissuta. 
Come dice l'autrice, alcuni personaggi sono veri, ma alcune vicende sono inventate e a dir la verità non so se gradisco fino in fondo questo modo di raccontare cose fantasiose su personaggi realmente vissuti. É un libro che mi ha lasciato interdetta, perciò lo consiglio se si è appassionati della storia dell'antico Egitto perché vengono narrati episodi in cui Belzoni ha fatto scoperte molto importanti, ma se non interessa questa parte provate a leggerlo come un libro dove c'è anche una storia con epilogo felice.












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L'AUTRICE
L’autrice in carne e ossa, quella che si nasconde dietro lo pseudonimo di Amalia Frontali, ha ben poco di interessante da dire di sé stessa.Amalia, invece, ha parecchio ancora da scrivere e ha in serbo molte altre lettere, storie e personaggi, impazienti, indipendenti e persino indisciplinati, che aspettano di uscire dalla sua penna.E che, speriamo, sapranno farsi amare.
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