IL FASCINO DEL FUOCO di Mirta Drake (Mondadori)

DOPO L'INTERVISTA 'CON APERITIVO' DI IERI (QUI) A MIRTA DRAKE, IL LIBRO CHE VI PRESENTIAMO OGGI È UN NUOVO CAPITOLO NELLA SUA AFFASCINANTE SERIE STORICA AMBIENTATA IN EPOCA VICHINGA. PIERA L'HA LETTO PER NOI.

Autrice: Mirta Drake
Genere: Storico
Ambientazione: Norvegia, IX secolo
Pubblicazione: Mondadori, coll. Extra Passion, nr.97, gennaio 2019,  pp.388
Parte di una serie: 2° trilogia “Norse Love Trilogy” 
Livello di sensualità ALTO
Disponibile in e-book a € 3,99 

TRAMA: Liv è l'unica nipote del conte di Svartis. Scapestrata e ribelle, non fa che cacciarsi nei guai e tutti la credono una ragazza di facili costumi. Sin dall'infanzia, però, il cuore di Liv batte solo per Ossian Borg, un guerriero dal carattere chiuso e ombroso, segnato da un inquietante segreto. Ma Ossian ha deciso di rifuggire qualunque assalto d'amore e soprattutto rifiuta la corte serrata di Liv, amica di sempre. Il fascino sensuale e invitante della ragazza ha tuttavia su di lui un potere devastante, i suoi capelli rossi come le fiamme guizzanti di un incendio sono un'irresistibile tentazione. In un turbinio di intrighi, fraintendimenti e sfide, Liv e Ossian dovranno imparare dunque a domare insieme i loro demoni e gli elementi della natura, lasciandosi trascinare dal potere inarrestabile dei sensi…


Dopo “La seduzione del ghiaccio” (vedi qui) , Mirta Drake ci ripropone i suoi Vichinghi ne “Il fascino del fuoco”e ci fa ritrovare i personaggi che già avevamo conosciuto.
Questa volta i protagonisti sono la nipote del conte di Svartis, Liv, e il braccio desto di Niklas cioè Ossian.
Liv è innamorata da sempre del giovane e ora che è ritornato a casa dopo la spedizione sulle coste scandinave, ha deciso che dovrà riconoscere che non è più una bambina e che anche lui, pur negandolo, sente qualcosa nei suoi riguardi.
...”Liv gli aveva rivelato di essere innamorata di lui giusto una settimana prima, e lui credeva che si sarebbe tolta quella stupida idea dalla testa.E si era sbagliato. Liv era convinta di amarlo...ma ciò che ora lo tormentava era lo sguardo addolorato di Liv..Era diventata una donna, una donna notevole. Una di quelle che potrebbero farti  girare la testa,  pensò . Liv lo aveva confuso e quando gli aveva proposto quel bacio ne era stato intrigato. Lei era stata tanto sensuale che non era riuscito a dominarsi.Si era ripreso solo all'ultimo minuto.Come aveva potuto provare tanta attrazione per una donna,  quella che un tempo, per lui, era solo una ragazzina, un' amica? Un'amica che in pochi istanti gli aveva fatto diventare l'uccello, duro come la pietra.”
Ossian, che in battaglia ha un coraggio da leoni, non vuole riconoscere di desiderare la ragazza perchè ha un segreto che lo rende timoroso e teme, qualora lei lo venisse a sapere, di essere giudicato colpevole.
...”Nascondeva un segreto oscuro.E quel genere di oscurità, che non si dissolveva mai, del tutto, aveva reso Ossian ombroso, spesso inavvicinabile, e, soprattutto, l'aveva convinto di non meritare l'amore di una donna.Il guerriero non aveva paura di essere ferito dall'amore ma l'esatto contrario. Temeva che avrebbe potuto fare del male a qualcuno che amava, come gli era già  successo”.
Liv è una ragazza che ama cacciare, si veste con abiti maschili, sa usare le armi, sopporta con grande coraggio la scarsa considerazione in cui la tiene lo zio conte di Svartis, che la vede solo come oggetto per mantenere il potere attraverso un matrimonio da lui combinato e manipolato. Sa che il conte non vuole Ossian perchè teme che, una volta incoronato suo successore, ceda immediatamente il potere all'amico fraterno Niklas che tutto il popolo vorrebbe come  capo, e teme che il nobile, in maniera sotterranea , stia  cercando un uomo di scarsa coscienza cui prometterla e magari istigarlo a mettere fuori gioco Ossian.
Ma, un po' l'impulsività della giovane, un po' il destino, in po' la natura e un po' la preveggenza del giovane, fanno sì che i piani, per ora, vadano a monte, e l'amore abbia la sua vittoria sebbene momentanea.
Mi è piaciuta questa nuova storia, sia per la forza di carattere di Liv che non si perde d'animo, sia per gli scrupoli del giovane, sia per l'ambientazione, perchè i paesaggi innevati e gelidi sono i miei preferiti. Pur svolgendosi  tutta solo nel villaggio, non è mai noiosa. I battibecchi tra i due sono divertenti, così come sono effervescenti le scene d'amore.
Ci sono lotte anche violente ma c'è anche amicizia e capacità di comprensione e di rinuncia.
E' un bel romanzo che ci porta in un'epoca non molto conosciuta ma perfetta per questo tipo di vicende.










COME INIZIA IL ROMANZO...
Svartis, Norvegia, IX secolo d.C.
Era una mattina di mezzo inverno e i fiocchi di neve scendevano lenti ma costanti su Svartis. La magione di Ivar Olaffson, jarl di quelle terre, sorgeva imponente al centro del fiorente villaggio. Il fulcro cittadino, noto anche come Grande Sala, era attorniato dalle abitazioni e dalle botteghe: langhùs con il tetto di legno e le finestre situate in alto, lunghe e sottili. Da quella della camera di Liv, l’unica nipote del conte Olaffson, entrò una lama di luce che inondò di riflessi infuocati i capelli rossi della ragazza. Lei si rigirò su un fianco, continuando a sonnecchiare. Poco dopo, udì un rumore e spalancò gli occhi di scatto, drizzandosi a sedere sul giaciglio. Rimase a bocca aperta rendendosi conto che Ossian, di cui era innamorata fin da bambina, era lì, poco oltre i pesanti tendaggi che delimitavano l’ingresso della stanza. La stava fissando e indossava solo le brache di cuoio. Le si mozzò il fiato nel vederlo seminudo e, per l’ennesima volta, si ritrovò a 
pensare che la bellezza di cui le divinità gli avevano fatto dono fosse sbalorditiva. Quella statura imponente, le spalle larghe e possenti, il fisico asciutto che pareva scolpito… ma a un tratto non riuscì a pensare a nient’altro se non ai suoi occhi nocciola, luccicanti di desiderio. Liv sospirò in sordina quando lo vide scostarsi una ciocca di capelli castani dal viso. Quel giorno li portava sciolti e gli sfioravano la vita stretta. I muscoli delineati, poco sotto le anche, erano perfettamente visibili e l’unico indumento che aveva sembrava restargli aggrappato ai fianchi solo grazie a un artificio divino. Forse un inganno del perfido Loki.
La salivazione di Liv quasi si azzerò. — Cosa ci fai qui? — riuscì a mormorare. Si tirò le pellicce fino al collo, tentando poi di sistemarsi come poteva i lunghi capelli.
— Dobbiamo prendere parte al matrimonio del mio migliore amico — rispose Ossian con una scrollata di spalle, come nulla fosse. — Sono passato a prenderti e volevo approfittarne per… — Le riservò un’occhiata così eloquente da farla avvampare. Certo, quel giorno ci sarebbero state le nozze del guerriero più in vista di Svartis, Niklas Hellström, con l’ex schiava Smilla Ulfsdottir, ma Liv ancora non riusciva a capire cosa ci facesse Ossian nella sua stanza e mezzo nudo! Il cuore le palpitava in modo tanto affrettato che temeva potesse balzarle fuori dal petto.
— Se mio zio ti vedesse nella mia stanza, ti farebbe frustare — disse incerta. Quel comportamento non era da lui e Liv, per un istante, sospettò che avesse bevuto un po’ troppo idromele… e di prima mattina, per giunta!
Ossian inarcò un sopracciglio in quel suo modo particolare: un misto di interesse e sorpresa che la faceva sempre fremere. — Non temo le frustate, Liv, pur di stare insieme a te. — Un sorriso gli increspò gli angoli della bocca. Le labbra, sottolineate dalla folta barba ben curata, sembravano implorare di essere baciate. Continuando a sorridere, mosse qualche passo e raggiunse il giaciglio, vi si sedette e si allungò in avanti. Quando socchiuse le palpebre, le ciglia gettarono lunghe ombre scure sulla pelle dorata e Liv trattenne il fiato.
Lo guardò colma di aspettativa… e con un accenno di malcelata incredulità.
Ossian l’aveva sempre ritenuta una ragazzina e non l’aveva mai considerata una donna da corteggiare o anche solo da portare a letto. Di solito era sfuggente, e l’aveva respinta più volte. Lei però non demordeva e non faceva che fantasticare sul loro futuro insieme, futuro che comprendeva, naturalmente, numerosi momenti intimi immaginati nei dettagli più scabrosi.
Ma adesso non c’erano più dubbi: presto l’avrebbe baciata e… chissà cos’altro! Lo scetticismo lasciò il posto all’eccitazione e alla curiosità. Quante volte aveva desiderato vederlo preda della passione, infiammato di desiderio per lei? Quante volte si era chiesta come fosse il controllatissimo Ossian Borg in quei momenti?
Dischiuse la bocca e, quando sentì le labbra dell’uomo sulle proprie, gemette. Gli cinse il collo e lo attirò a sé, dimentica dei rischi che correvano e senza domandarsi come mai Ossian si fosse recato da lei, mostrandosi tanto disponibile e soprattutto… eccitato! Era chiaro quanto lo fosse dai suoi movimenti concitati, da come la baciava, dalla mano 
che aveva insinuato sotto le coperte per stringerle convulsamente un seno, per non parlare del respiro affrettato. Un brivido di desiderio le sussurrò dolci promesse sulla pelle, inturgidendole i capezzoli.
— Sei stupenda, calda e… così bagnata per me! — mormorò Ossian, disteso accanto a lei, appurando personalmente la veridicità dell’ultima affermazione. Lo stava appurando così bene che Liv percepì il piacere farsi sempre più intenso e incontrollabile.
Osservò trasognata quel viso maschile dai tratti regolari, la bocca ben modellata, ora piegata in un sorriso birichino e l’espressione colma di malizia. Le sarebbe piaciuto interrompere le effusioni e avere qualche spiegazione, ma il corpo non era disposto a dare retta alla mente. Inoltre, Ossian riprese a baciarla appassionatamente, impedendole di parlare o anche solo di pensare. Liv indossava soltanto una tunica di lino, ma sarebbe voluta essere già nuda quando sentì l’ingombrante erezione premerle contro un fianco.
Tutto stava accadendo in fretta, forse troppo, cionondimeno lei era pronta per essere sua, in qualsiasi modo lui volesse!
****
L'AUTRICE
Mirta Drake è lo pseudonimo di un'autrice italiana. Ha iniziato a scrivere quasi per caso, per vivere quelle storie che, altrimenti, non avrebbe mai avuto occasione di sperimentare. Scrivere le ha fatto superare alcuni attacchi di panico, momenti di sconforto e insicurezze, superando i limiti della sua sola esistenza per sfiorarne altre. Per immaginare e inventare nuovamente e sempre qualcosa di me. Anche in un luogo apparentemente lontano come quello che descrivo in Per amore di un corsaro. Lontano nello spazio o nel tempo. Mirta scrive di ciò che la turba e incuriosisce, che solletica la sua fantasia o la spaventa.
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