ESCE OGGI QUESTO NUOVO ROMANZO DI REBECCA QUASI, AUTRICE ITALIANA DI INDUBBIO TALENTO CHE DIMOSTRA DI SAPERSI CIMENTARE CON SUCCESSO SIA CON IL ROMANCE CONTEMPORANEO CHE CON LO STORICO, PROPONENDO SEMPRE STORIE INTERESSANTI. ANCHE IN QUESTO CASO IL LIBRO È PUBBLICATO DRI EDITORE, COME IL SUO STORICO PRECEDENTE (VEDI QUI), ED È GIA'DISPONIBILE SIA IN DIGITALE CHE IN CARTACEO. PIERA E IAIA L'HANNO LETTO PER NOI.
Autrice: Rebecca Quasi
Genere: Storico
Ambientazione: Inghilterra, 1875
Pubblicazione: Dri Editore, 21 gennaio 2018, pp.197 € 12,99
Parte di una serie: No
Disponibile in ebook a€2,99
TRAMA: “Mi occuperò di vostra figlia meglio che posso, le insegnerò le buone maniere e tutte quelle sciocchezze che servono per affrontare il vasto mondo. E poiché è una donna le insegnerò anche a non fidarsi degli uomini, soprattutto di quelli che hanno una gran parlantina e baciano come Dio comanda.”
Londra 1875. Lord Moncrieff, rimasto vedovo, deve trovare una governante che si occupi di sua figlia. O meglio della figlia di sua moglie, visto che non è certo di essere lui il padre della bambina. Assume la signora Tate, una donna giovane e affascinante, con un passato non proprio cristallino. L'idea di spedire figlia e governante lontano da Londra si rivela, però, poco funzionale all'attrazione che inevitabilmente i due finiscono per provare.
Lord Leonard Lennox conte di Moncrieff, al funerale della
moglie, durante un giornata di pioggia
che a lui sembra ideale per la
cerimonia, si rende conto che gli serve una governante per Penelope che
potrebbe essere addirittura sua figlia, nonostante le varie corna fattegli
dalla defunta consorte.
...”Penelope è bellissima , con due occhi blu da far spavento e una fossetta, una sola, sulla guancia destra. Di una bellezza mozzafiato e senza nessuna traccia dei geni paterni.”
Si reca perciò nella residenza di campagna dove ha deciso di
far vivere Penny e si accinge all'ingrato compito di intervistare le candidate.
Alla terza non può dire di no. Rimane folgorato dalla
personalità e non solo quella, della signora Sidonie Tate.
….”Lei è la signora Tate? - domandò il conte-Sì, sono io, signoreLui le fece cenno di accomodarsi e lei si sedette sulla poltrona di fronte alla scrivania.Sedeva eretta e impettita con gli occhi chiarissimi fissi su di lui, aveva gli zigomi alti e un naso lungo e sottile, perfetto su quel viso affilato rifinito in modo bizzarro da due labbra rosse e carnose che sarebbero state perfette per...- Mi occorre una persona che mandi avanti questa casa e si occupi di una bambina- disse lui cercando di mostrarsi austero quanto lei-Vostra figlia?-Be' non sono sicurissimo che sia mia figlia. Mia moglie non era una fanatica della fedeltà coniugale...Siete molto giovane- un altro argomento da evitare-Ho ventisei anni-Siete vedova?- Credo di si- Rispose lei senza esitareLui si accigliò divertito-E' una risposta un po' vaga-Mio marito è finito nel Tamigi durante una rissa.-Cosa faceva vostro marito?-Quando era sobrio, era un ottimo avvocato. Quando non lo era , era un pessimo marito.-Pensate di risposarvi ? - le chiese alla fine. Non che c'entrasse molto con la faccenda di far la governante-Nemmeno se me lo chiedesse il principe di Galles- rispose lei senza esitare.Per la prima volta dopo diversi anni, lord Leonard Moncrieff scoppiò in una sonora risata”
Come avrete capito,
queste due persone sono particolari e mentre Leonard vive qualche settimana con
una serenità che da anni non era più abituato a provare, la governante ha il
suo daffare per non socializzare troppo con il conte, ma, quando lui si allontana
per recarsi a Londra per affari, ne sente la mancanza, perciò si avvicina
sempre più a Penelope che vede in lei la figura materna che non ha mai avuto.
Ad una richiesta particolare della signora Tate, il conte
ritorna in campagna e mentre si avvicina sempre più a Penny e, imparando a
conoscerla, scopre la sua intelligenza, vede con disappunto come sia
impossibile trovare “Tate” che riesce ad imboscarsi nella proprietà.
Ma improvvisamente, a rovinare l'atmosfera, piomba in casa la
contessa madre accompagnata da Lady Amelia, che lei vorrebbe rifilare al figlio come moglie.
E mentre Tate sparisce e Penelope cerca di non farsi vedere dalle due donne che la trattano con
insofferenza, Leonard sta per esplodere, tanto che si decide a fare il primo
passo per rendere Sidonie parte della famiglia.
Ha anche la meravigliosa idea di portare a casa un cane che
diventa confidente e personaggio importantissimo in casa Lennox.
..”Penelope era in biblioteca e cercava di memorizzare alcuni verbi irregolariSentirono grattare all'uscio della porta.-Cè qualcuno- disse la bambina-Nessuno bussa a quel modo- rispose Sidonie-Lì fuori c'è qualcunoAndò ad aprire la piccola e venne letteralmente travolta da una palla di pelo grigio che le si acquattò tra le gambe e cominciò a mordicchiarle la punta delle scarpe-Ehi, Sid, è un cuccioloFuori dalla porta c' era un naturalmente compiaciuto lord Moncrieff che aspettava il momento propizio per entrare.-Bella trovata- lo accolse Sidonie-Non vi piace?-La chiamerò Cleopatra come la regina egizia- esordì Penelope-E' un maschio , penso che preferisca un nome più virile – suggerì suo padre.-Che ne dici di Hannibal- propose lei-Direi che è perfetto- rispose lui.”
Ci sono situazioni divertenti ed altre abbastanza particolari
che fanno desiderare di finire in fretta questo romanzo e nello stesso tempo di
avere ancora qualcosa da scoprire.
I due protagonisti sono entrambi persone con ironia e spirito
di sopportazione e si completano perfettamente...sembra quasi che si leggano
nel pensiero e non si debbano nemmeno dire le cose apertamente
Un bellissimo
personaggio è Penelope, prima bambina, poi signorinella e infine donna che sa
quello che vuole. E' differente dalle sue coetanee, non ama la società, non sa
quasi nulla sul modo di essere un signorina dell'epoca vittoriana,
ma ha una mente matematica e una predisposizione per tutto ciò che è scienza.
Da manuale, poi, sono le
scene in cui la contessa madre e
l'aspirante fidanzata si muovono in perfetta sincronia come se fossero le due
facce della stessa medaglia.
...”Lady Amelia era una versione ringiovanita della contessa di Moncrieff. Si somigliavano persino fisicamente.Le due donne sedevano l' una accanto all' altra sul divanetto di broccato color crema e bevevano all'unisono il loro te mescolandolo con movimenti sincronizzati.Professioniste della conversazione vacua avevano passato in rassegna con spietata raffinatezza tutto il ton. Non erano donne pettegole ordinarie dedite alla maldicenza e alla critica becera e volgare. Erano crudelmente politically correct. Il che era decisamente peggio.”
L'ultima parte del romanzo è bellissima ed è proprio il bel finale che io
amo in questi romanzi. Leggetelo, vi divertirete. Leggere un romanzo di Rebecca
Quasi è sempre una scoperta!
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Oltre ai due protagonisti, il conte Leonard Lennox Maincroff e la governante Sidonie Tate, ci sono dei personaggi secondari in questo libro che fanno da corollario alla storia romantica, passionale, ma anche tanto divertente, che rendono la vicenda una lettura molto piacevole. C'è anche un cane, alano, che si chiama Hannibal, e che è tutto un programma.
La penna della Quasi è molto vivace, dà una dose giusta delle peculiarità di un romanzo rosa, sottolineando più il lato della commedia che dei problemi che coinvolgono la coppia che si ama. Perché anche se ci sono ostacoli da affrontare, la descrizione e i dialoghi dovuti ad essi, non sono mai dettati dalla tragicità, perché l'autrice porta a vedere sempre la possibilità veloce della risoluzione delle difficoltà.
Secondo la mia opinione, il romanzo è da leggere, perché esce un po' fuori dagli schemi del ton inglese e ci regala la possibilità di trascorrere del tempo col sorriso sulle labbra.
LEGGI UN ESTRATTO DEL ROMANZO...
La signora Tate
All'annuncio per il posto di governante a Moncrieff Park risposero tre donne.
Le prime due a Leonard sembrarono molto qualificate professionalmente, ma avevano l'aspetto di orsi. Si mise nei panni di Penelope e pensò che non le sarebbe piaciuto essere accudita da una donna-orso. Si augurò che la terza candidata fosse più graziosa.
Trovò riduttivo definirla graziosa. La terza candidata era decisamente bella. Entrò nello studio con passo deciso, era piuttosto alta e austera, ma vibrava qualcosa di caldo in lei. Leonard non avrebbe saputo dire cosa e dove fosse, ma era ammaliante.
L'abito grigio che indossava, dimesso e liso sui gomiti con il colletto e i polsini leggermente sfilacciati, aveva sicuramente visto tempi migliori, ma era lindo e in ordine come se fosse stato l'esito della toletta di una duchessa.
Un cappellino sformato che conservava l'ultimo barlume di leziosità grazie a un nastro di velluto blu Cina, copriva solo in parte i capelli castani, quasi rossi, raccolti con severità sulla nuca. Era sicuramente una donna singolare. Ammaliante e singolare.
“Lei è la signora Tate?” domandò il conte.
“Sì, sono io, Signore.”
Lui le fece segno di accomodarsi e lei si sedette sulla poltrona di fronte alla scrivania.
Sedeva eretta e impettita con gli occhi chiarissimi fissi su di lui, aveva gli zigomi alti e un naso lungo e sottile, perfetto su quel viso affilato rifinito in modo bizzarro da due labbra rosse e carnose che sarebbero state perfette per...
“Mi occorre una persona che mandi avanti questa casa e si occupi di una bambina” disse lui cercando di mostrarsi austero quanto lei.
“Vostra figlia?”
“Be' non sono sicurissimo che sia mia figlia. Mia moglie non era una fanatica della fedeltà coniugale.”
Perché glielo stava dicendo?
Dopotutto sarebbe stata una domestica e alle precedenti candidate non lo aveva certo fatto presente. In ogni caso la donna non reagì in nessun modo, rimase impassibile aspettando che il conte fornisse ulteriori informazioni.
“La bambina si trasferirà qui con la sua istitutrice non appena la casa sarà riaperta,” proseguì lui sperando di mantenersi su argomenti più neutri, “quanto tempo pensate che ci voglia?”
“Per accogliere un paio di persone penso che basteranno due giorni. Se intendete ricevere e dare feste, allora...”
“No, no. Nessun ricevimento. Solo Penelope e la signorina Potter.”
“In questo caso potete farle arrivare già venerdì o sabato.”
“Siete molto giovane...” un altro argomento da evitare.
“Ho ventisei anni.”
“Siete vedova?”
“Credo di sì” rispose lei senza esitare.
Lui si accigliò divertito.
“È una risposta un po' vaga.” Il conte, a differenza di lei, era tutt'altro che indifferente alle
stramberie famigliari, alzò il sopracciglio a mo' d'invito a chiarire quella strana circostanza.
“Mio marito è finito nel Tamigi durante una rissa. Era ubriaco e quelli che erano con lui non sono riusciti a tirarlo fuori... il corpo non fu mai trovato.”
“Quando accadde l'incidente?”
“Un anno fa.”
“Che cosa faceva vostro marito?”
“Quando era sobrio era un ottimo avvocato. Quando non lo era, era un pessimo marito.” La signora Tate per la prima volta abbassò lo sguardo.
“E in questo anno come avete fatto a tirare avanti?” “Mi hanno ospitata dei parenti, ma non voglio più vivere alle loro spalle, non sono ricchi.”
“Capisco. Vi ritengo un po' giovane per questo impiego.
Quanto tempo siete stata sposata?”
“Troppo”, rispose di getto la signora Tate, poi si corresse aggiungendo: “Cinque anni.”
Quindi non era l'unico ad avere avuto un pessimo matrimonio, forse quello della signora Tate era stato addirittura peggiore del suo.La guardò a lungo. Non aveva l'aria di essere una donna affettuosa, sembrava soprattutto pratica e alquanto cinica.Penelope avrebbe preferito qualcuno sensibile e sentimentale, ma non era opportuno che crescesse con fantasie assurde e si illudesse che le persone fossero buone e gentili.La signora Tate sembrava onesta e leale, avrebbe accudito Penelope con rigore e buon senso senza farle credere sciocchezze che l'avrebbero solo delusa.“Pensate di risposarvi?” le chiese alla fine. Non che c'entrasse molto con la faccenda di fare la governante.“Nemmeno se me lo chiedesse il Principe di Galles” rispose lei senza esitare.Per la prima volta dopo diversi anni lord Leonard Moncreiff scoppiò in una sonora risata. ...
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CHI È L'AUTRICE
Rebecca Quasi si definisce una signora di mezz'età che vive in Emilia con il marito e i figli. Nella vita vera fa l'insegnante e in quella finta si fa dei bei viaggi leggendo tanto e scrivendo un po'.
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Ancora una volta il suggerimento di questo mitico blog ha fatto centro, ho appena terminato di leggere "La governante" libro stupendo, bellissimo,divertentissimo!!Innanzitutto voglio fare tantissimi complimenti all'autrice Rebecca Quasi, che non conoscevo e che grazie a voi ora, è diventata, per me, un'altra perla nel panorama delle autrici di romance italiane. Tra l'altro la sua opera precedente, "Dita come farfalle", è da leggere assolutamente, per quelle che come me, sono delle autentiche fan del genere.
RispondiElimina"La governante" è una storia non certo originale, ma lo diventa grazie ai dialoghi briosi e pieni di ritmo, si proprio così, tutto il libro è impregnato di un ritmo che trascina il lettore in un vortice di emozioni e sensazioni rendendo protagonisti e personaggi secondari, ballerini abili e leggiadri. Li ho amati tutti questi personaggi, partendo da Lord Leonard Lennox conte di Moncrieff e Sidonie Tate, dalle personalità vivaci e intriganti, alla dolce Penelope, figlia geniale,perspicace all'inverosimile, troppo "avanti" per i tempi. Potrei aggiungere ancora tante cose, potrei parlare di "Hannibal" un alano fantastico, che dà vita a siparietti unici e indimenticabili, e poi....non so più. Insomma leggetelo questo libro, non fatevelo scappare. Grazie alla Mia Biblioteca Romantica, continuate a proporci queste perle!