LA COSPIRAZIONE DELL'INQUISITORE di Giulia Abbate (Leggereditore)

INIZIAMO LA SETTIMANA CON UN LIBRO FIRMATO DA GIULIA ABBATE  E EDITO DA LEGGEREDITORE CHE CONSIGLIAMO A TUTTE LE LETTRICI A CUI PIACCIANO GLI STORICI CON TRAME DIVERSE DAL SOLITO E PERSONAGGI CHE SI FANNO RICORDARE.

Autrice: Giulia Abbate
Genere: 
Storico
Ambientazione: Marca papale, XIV secolo
Pubblicazione: Leggereditore,  12 dicembre 2018, p.388
Livello sensualità: MEDIO
Parte di una serie: No
Disponibile in ebook a €0,99

TRAMA: All’alba del XIV secolo, in un feudo isolato tra i boschi della marca papale, la vita della giovane vedova Elisa è sull’orlo del baratro. La sua più cara amica Gisella è stata arrestata con l’accusa di stregoneria, e l’infamia rischia di coinvolgere anche lei. Sopravvissuta a un’infanzia luttuosa, vedova dell’antico signore del feudo e madre di una figlia nata già orfana, secondo il buonsenso Elisa dovrebbe lasciare il mondo per entrare in convento. Invece lei resiste, per sua figlia e per sé stessa, con la speranza battagliera in un futuro migliore. E quando nel feudo arriva un potente inquisitore papale, la sua speranza si fa più concreta. Riccardo appartiene a un nobile casato milanese e prima di diventare frate domenicano è stato un uomo d’armi, esperto del mondo in tutti i suoi aspetti. L’attrazione tra i due scoppia inesorabile, ma l’inquisitore ha un compito difficile da portare a termine: da lui dipendono la vita o la morte di Elisa, e niente e nessuno potrà condizionare le sue decisioni. Riuscirà Elisa a scalfire il cuore indurito di Riccardo e a trovare in lui un alleato contro il destino che sembra tramarle contro? 



 “La cospirazione dell'inquisitore “ è stata una bellissima lettura che consiglio vivamente a chi ama la storia e particolarmente il Trecento con i suoi intrighi e le lotte tra potere temporale e potere secolare.
La protagonista è Elisa, rimasta vedova a quattordici anni del giovane signore del feudo, che le ha lasciato una bambina, Matilde, che ora ha nove anni, e l'eredità di una vita senza più un briciolo di tenerezza ma solo di ansie e di disprezzo.
Il destino delle vedove, in quel tempo, era il convento, e la clausura non è un'opzione che Elisa prende in considerazione, sia perchè non ha nessun desiderio di ritirarsi dal mondo, sia per cercare di crescere la figlia e di darle un futuro magari con un buon marito.
Purtroppo deve sempre guardarsi le spalle perchè i tranelli per farla cadere in disgrazia sono sempre lì davanti, dal momento che il nuovo signore e la sposa Alina, che prima era stata quasi una sorella per lei, la trattano come una serva e la detestano perchè i valligiani la stimano e la trattano come la vera signora del castello.
La sola persona che si è presa cura di lei, l'ha consigliata, l'ha istruita sul raccogliere le erbe per curare, insomma l'ha trattata come una figlia, Gisella,  viene all'improvviso imprigionata e accusata di praticare artifici da strega.
Se consideriamo che il periodo storico vedeva varie eresie, essere imprigionati voleva dire tortura e senza dubbio la morte .
Elisa, mentre sta raccogliendo lamponi nel bosco, e lo fa quando il castello la soffoca, si scontra con un drappello di cavalieri guidati da un uomo che le parla rimproverandola
...”-E' questo il modo di camminare?- la apostrofò. -Rischiavamo di travolgervi-Con un gesto secco abbassò l'ampio cappuccio nero, scoprendo il viso: un ovale dalla barba incolta, sotto una zazzera disordinata di capelli neri-Perdono- riuscì a dire lei, in piena soggezione.Non avevano l'aria di pellegrini, né di mercanti di passaggio-Cosa avete lì-  il cavaliere indicò il cestinoIl viso del cavaliere mostrava lineamenti netti e regolari, occhi dalle iridi nerissime e dallo sguardo brillante, ma fisso, profondo come un pozzoQuell'uomo non era giovane ma lo sembravaEra bello, di una bellezza mondana alla quale lei non era più abituata-Lamponi-  gli rispose alla fine.-Andiamo bene per il castello degli Altoviti -  domandò ancora  un'ombra di ironia nella voceElisa annuì-Quanto distante?-Al vostro galoppo, lo raggiungerete entro la metà di un' ora-Allora ci rivediamo là.Il cavaliere le rivolse un ultimo cenno di saluto, senza nemmeno voltarsi...."
Elsa ritornata al castello viene incaricata o meglio, obbligata ,dal cognato Umberto, ad occuparsi degli ospiti ed Elisa scopre chi è l'uomo incontrato sulla strada:
...”-Vuoi dirmi chi è arrivato?-Un  inquisitore-Che dici?-Sei diventata sorda?  E' uno dell'inquisizione, un giudice della fede: uno nuovo! Col mandato del Papa, niente meno! Ha la faccia di un diavoloUn inquisitoreNon capita tutti i giorniNon viene senza una ragione.”
La visita di un inquisitore mette tutti in allarme e la giovane si ritrova a chiedersi se non sarebbe stato meglio per lei ritirarsi in convento come le era stato quasi ordinato...ma l'amore per la figlioletta Matilde, la rassicura sulle sue scelte.
Mentre Inquisitore, Vescovo e Podestà nonché Capitano di giustizia, si scontrano sulla competenza nel giudicare Gisella, Elisa , che ha mantenuto un piccolo possedimento, l'unico rimastole dell'eredità di famiglia e che lei vorrebbe riuscire a gestire fruttuosamente per dare a Matilde un minimo di autonomia, qualora a lei capitasse qualcosa, avvicina, alla festa del borgo, una dei suoi affittuari e le chiede conto dei mancati pagamenti degli ultimi mesi.
Questa la rassicura ma sembra voler sfuggire ad altre domande della padrona. Quest'ultima,
mentre ritorna al castello, si accorge di rumori di battaglia e vede Riccardo e i suoi uomini, attaccati dal drappello di stranieri.
Riccardo viene ferito da un colpo di daga nel fianco ed Elisa , la sera, si reca nella sua stanza per aiutarlo.
...”-Come state?  disse Elisa--Sto bene ,  vi dico, ho solo bisogno di ricucirmi il regalo dei furfanti.-Possiamo aiutarvi noi-Non sono un bambino, so fare da me.Riccardo non era stato sempre un frate.Lo rivide nella pugna: ferito ma  in piedi  e con quello sguardo furioso.Riccardo era stato un cavaliere.-Quando vorrete,  padre,  date una voce . Vi porteremo abiti puliti.Elisa istruì la serva sui vestiti da portare a  Riccardo quando avrebbe chiamato e la  mandò via. Arrivata alle scale che davano dabbasso, congedò anche il cerusico...Ma Elisa in tasca aveva ancora l'agoMandò giù un groppo d'ansia e tornò indietro...Non voleva sembrare sfacciata neppure timorosa e non aveva idea di cosa ci fosse nel mezzo.Lui pure non si risolveva a muoversi, gli occhi piantati su di lei, le spalle che si alzavano in un respiro contratto-Tu non hai idea...del guaio- disse in un soffio. La tirò a sè e la baciò-Nove anni-Che?-Da che mi hanno ordinato frate. Ho rigato diritto . Ero puro da nove anni-Anche....santo cielo. Anche io-Anche tu cosa?-Sono rimasta vedova nova anni fa-E non hai più avuto rapporti carnali?-Certo che no!-Beh diavolo,  era ora per tutti e due.Risero nello stesso momento. Riccardo si allungò su di lei e la baciò sulle labbra con calma, godendo di quel completo appagamento dei sensi.”
Elisa si accorge ben presto che avere dei rapporti con un personaggio così “importante” potrebbe metterla in guai ulteriori perchè sa che l'arresto di Gisella è legato alla sua persona.
A questo punto la storia sale di tono e alcuni passaggi sono molto drammatici e fanno venire i brividi.
La cospirazione dell'inquisitore è un romanzo ottimamente  costruito che offre la visione di ciò che accadeva in un periodo storico in cui tutti temevano tutti, e anche la minima ombra significava il rogo.
I personaggi, che l'autrice muove in modo perfetto, sono credibilissimi e mettono ben in luce sia come erano considerate le donne, sia la facilità con cui tutti o quasi, potevano essere manipolati e”comperati”.
La storia d'amore rende un po' più lieve il tono della narrazione e le dona quella parte di eroticità che non ci si sarebbe aspettati in uno storico del genere, mostrando, allo stesso tempo, una donna con un carattere che nessuno riesce a piegare e un uomo che, nonostante il suo incarico, è capace di amare con passione.
Il linguaggio è adeguato all'epoca sia con espressioni latine che con termini, che a volte non mi vergogno a dire, ho dovuto cercare sul vocabolario perchè non li conoscevo.
Ora sono in attesa: ci sarà un seguito? Me lo auguro perchè non riesco a lasciare Riccardo ed Elisa senza sapere se la loro sarà , finalmente, una vita felice l'uno accanto all'altra!













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CHI È L'AUTRICE
Giulia Abbate è nata a Roma nel 1983. Nel 2004 si è trasferita a Milano, dove vive tutt’ora. È sposata e mamma di due bambine. Da sempre una lettrice seriale e onnivora, ha iniziato a scrivere fiction quando aveva undici anni.
Dopo una laurea in materie editoriali ha aperto un’agenzia di servizi letterari insieme alla sua socia Elena Di Fazio, che dal 2007 aiuta autori e autrici indipendenti a scrivere felicemente e a pubblicare bene.
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1 commento:

  1. Grazie mille, Piera, per questa recensione! Il tuo parere approfondito mi dà anche degli spunti di riflessione. Ti sono grata per la lettura e per averne parlato :-)

    Solo una cosa: la pagina linkata nella bio autrice non è attiva, se volete seguirmi chiedetemi l'amicizia qui: https://www.facebook.com/giulia.abbate.studio.83 (specificando chi siete ^^) Oppure potete seguirmi sul mio blog di scrittura, linkato qui sul profilo.
    Grazie, vi aspetto!
    E continuerò a seguire questo blog molto interessante. A presto

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