DITA COME FARFALLE di Rebecca Quasi (Dri Editore)

A POCHI GIORNI DALLA PUBBLICAZIONE DEL NUOVO ROMANZO DI REBECCA QUASI EDITO DA DRI EDITORE, SIAMO FELICI DI CONSTATARE CHE ANCHE QUANDO QUESTA AUTRICE DECIDE DI CIMENTARSI IN UN GENERE NUOVO, COME QUELLO DEL REGENCY ROMANCE, LA SUA PENNA È SEMPRE CAPACE DI FARCI SOGNARE. 

Autorice: Rebecca Quasi
Genere: Storico / Regency
Ambientazione: Inghilterra, 1818
Pubblicazione: Dri Editore, 19 novembre 2018, pp.339, €9,50
Parte di una serie: No
Livello sensualità: BASSO
Disponibile in ebook a € 2,99 (anche con Kindle Unlimited)

TRAMA: Londra. 1818. Per Lady Caroline Webster, figlia del duca di Clarendon, è naturale sposare per convenienza James Cavendish, duca di Rothsay. E non trova nulla di anormale nemmeno nell'essere del tutto ignorata da lui dopo le nozze. Del resto, unico scopo della loro unione è il mantenimento del casato e il concepimento di un erede, obiettivo che richiede sporadica e taciturna applicazione.
Il tranquillo menage precipita quando, in seguito a un aborto spontaneo, Caroline scopre che suo marito non è l'uomo freddo e posato che si è sforzato di apparire. 


Una Rebecca Quasi fuori dai suoi abituali romanzi fa palpitare il cuore, giocando con tanti sentimenti, in “Dita come farfalle”, Regency a tutto campo.
La storia è quella di due giovani che, nel rispetto delle regole della società dell'epoca, si apprestano a celebrare un'unione combinata come avveniva per tutte le ragazze in età da marito  e per tutti i nobili che desideravano un erede per il loro casato e nulla, all'inizio, fa presagire ciò che succederà nel loro matrimonio.
Lady Caroline Webster sposa, dopo averlo visto due volte, Jack Cavendish duca di Rothsay . Lei sa benissimo che non avrà nulla di più da lui se non una educata attenzione e dei rapporti finalizzati al concepimento di un erede. Ciò che non sa è che il marito non è quello che appare .Innanzitutto è sfuggente, incapace di un dialogo con lei e fa il suo dovere di riproduzione, con gran fretta.
….”-Sentitevi libera di occupare il tempo come vi aggrada, riposando o facendo conoscenza  con la servitù. . Vi farò visita prima di coricarmi.
 Alle dieci potrebbe andare per voi?
-Alle dieci andrà benissimo.
Era tutto molto omesso ma Caroline non riuscì a non arrossire.
...Il piano era mostrarle in silenzio cosa si aspettava da lei per gradi.
Pochissimo in realtà.
La vera strategia consisteva infatti nel farle capire dove non doveva ficcare il naso.
Mancavano cinque ore alle dieci.
Non era impaziente, anzi se avesse potuto mandare qualcun altro al suo posto, lo avrebbe fatto.
...Alle dieci in punto sentì bussare alla porta...
...Il giorno successivo non incontrò suo marito.
Il giorno seguente si alzò prima ma suo marito la lasciò sola.Il terzo giorno la sera alle dieci lui le fece visita nella sua stanza.
Si astenne il quarto e il quinto giorno.
 Si ripresentò il sesto.
Niente il settimo e l'ottavo, ma venne il nono.
Dopo due settimane Caroline poteva essere certa del ritmo...”
Purtroppo, pur aspettandosi un matrimonio impersonale, questo per Caroline era veramente troppo da sopportare. Il marito sfuggiva ad ogni sua ricerca di dialogo. Perchè?
...”Caroline non credeva che un matrimonio iniziato diciotto giorni prima, le risultasse cosi odioso. Anzi più che il matrimonio si poteva dire il marito.
Decise che avrebbe fatto in modo di correggere quello status quo .
Aveva avvertito da subito che l'atteggiamento formale di suo marito non  era solo un bisognoso esercizio  di etichetta , ma anche e soprattutto un deliberato sforzo di mantenere le distanze, volontà manifesta di tenerla ai margini della propria vita.”
Per fortuna Caroline rimane incinta e quindi  il duca non deve nemmeno più sforzarsi di mostrarsi in camera da letto né in casa.
Ma le cose non vanno sempre come  vorrebbe disperatamente questo nobile che di nobile ha solo il titolo.
Quando la giovane, dopo aver superato due drammatici eventi, durante un'uscita ai giardini in cerca di un po' di serenità, scopre ciò che il marito non le ha detto, il mondo le crolla di colpo addosso ma le dà anche il coraggio di affrontarlo finalmente e di farsi valere.
….”- Voglio qualcuno che mi ami Vostra Grazia e voglio qualcuno da amare a mia volta.”
E dopo un colloquio con il marito, la giovane donna prende una grave decisione che sa le porterà il biasimo di tutta la società. Lei però non se ne preoccupa e si ritira in campagna, nel Devon, lasciando
al marito il tempo di decidere cosa ne sarà del loro matrimonio.
Caroline mi è piaciuta immensamente perchè è estremamente pratica, positiva, non si crea illusioni ma nello stesso tempo cerca di migliorare una situazione in stallo.
Trova in se stessa un coraggio che non sapeva di avere, non si arrende alla delusione ma alza la testa e mostra tutta la sua nobiltà d'animo.
Ho detestato James per la sua doppiezza e la mancanza di onestà, per quel suo vivere una vita parallela infischiandosi del modo in cui ha trattato la moglie. James è un uomo del suo tempo ma in questo caso portato all'estremo. Troppo comodo sentirsi geloso quando ha offeso l'unica donna  che gli dato la sua fiducia e l'ha costretto a guardarsi dentro e forse a capire che razza di vile sia stato.
Per fortuna, l'uomo riesce a comprendere prima che sia troppo tardi quale tesoro ha avuto la fortuna di sposare, ma capisce anche che la strada per conquistare la moglie sarà in salita e dovrà meritarsi la sua fiducia:
….”Solo diversi minuti dopo, quando il sole cominciava a scaldare davvero, James tastò la roccia fino a raggiungere il polso di Caroline.
 Lo percorse e poi afferrò  la mano intrecciando le dita alle sue.
Erano sottilissime, proprio come ali di farfalla ...erano fresche delicate  e fragili, di una fragilità elegante e signorile non debole.
...Lei non stava stringendola sua mano ma non aveva nemmeno sottratto la propria.
Bene. Bene. Pensò lui.
Piccoli passi.
Piccolissimi  passi...”
"Dita come farfalle" è un romanzo che non dimenticherò, sia per i protagonisti che per qualche altro personaggio che non definirei secondario ma di arricchimento alle figure principali.
Bellissima anche la cover, dolce e un po' da sognatori, come è lo stile dell'autrice che racconta le sue storie come se fossero delle favole!










COME INIZIA IL ROMANZO...
1.
Il fidanzamento

Pioveva da giorni, non una pioggia insistente, si trattava più che altro di una profusione d'acqua sotto forma di vapore che pareva non posarsi nemmeno a terra, eppure i marciapiedi erano bagnati e c'era fango per le strade.
Caroline era in piedi davanti alla finestra del salotto che dava sulla strada, era lì da diversi minuti, un'infrazione all'etichetta del tutto insolita per lei. Nessuna signorina perbene sostava a lungo davanti ad una finestra, dimostrando una così poco elegante curiosità verso i passanti, soprattutto se tale signorina era lady Caroline Webster, figlia del duca di Clarendon.
Ma Caroline si era fidanzata mezz'ora prima con il duca di Rothsay e l'esperienza l'aveva leggermente scombussolata, anche se la cosa era avvenuta nel più assoluto rispetto dell'etichetta: non c'erano state sorprese, o dichiarazioni inappropriate, tutto era andato come Caroline si era immaginata e come sua madre, Lady Clarendon, le aveva preannunciato.
Aveva conosciuto James Cavendish, duca di Rothsay, a un ballo e il semplice fatto che lui fosse presente, indicava che si fosse deciso a prendere moglie e la scelta più ovvia era stata proprio lei, Lady Caroline Webster.
Era la candidata ideale del resto, ad attirare l'attenzione su di sé erano principalmente il suo titolo e il modo perfetto con cui si conduceva in società, requisiti indispensabili per contrarre il migliore dei matrimoni.
Figlia di un duca, ricca ma non ricchissima, di aspetto gradevole, ma non appariscente, elegante e raffinata, equilibrata e perfettamente a proprio agio, sia in un salotto che in una sala da ballo, Caroline era il compendio perfetto delle virtù muliebri richieste a una futura duchessa.
Queste sue numerose qualità erano abiti che aveva indossato uno sull'altro, anno dopo anno, insegnamento dopo insegnamento, tanto che ora, a ventun anni, quegli strati sovrapposti celavano alla perfezione la sua natura.
Dopo averla incontrata in società, a due balli e a un garden party, Rothsay era venuto a farle visita, Lady Clarendon aveva fatto servire il tè e si era allontanata poco dopo con una scusa.
Padrona di sé, Caroline aveva portato avanti una conversazione garbata e vuota come le era stato ampiamente insegnato e Rothsay vi aveva partecipato dimostrando un addestramento altrettanto raffinato.
Giunti al naturale esaurimento dei convenevoli, Rothsay non aveva blaterato a vanvera, ma aveva esposto con chiarezza la sua domanda di matrimonio.
Non c'erano stati accenni a sentimenti di nessun genere, né stravaganti elogi della fanciulla.
A lui serviva una moglie, a lei serviva un marito.
Lei era figlia di un duca e lui era un duca.
Entrambi avevano ricevuto un'ottima educazione rispondente ai ruoli che occupavano e che avrebbero occupato in futuro, pertanto era molto naturale e sensato che si unissero in mtrimonio.
- Sono onorata di accettare la vostra proposta, Vostra Grazia, - aveva risposto Caroline.
A quel punto Rothsay si era alzato, le aveva sfiorato la mano con le labbra e si era congedato con ossequio.
Lei lo aveva accompagnato alla porta e poi era rimasta sola nel salottino privato di sua madre.
Sola e fidanzata. Per un attimo si era seduta di nuovo sul divanetto, aveva posato la mano, quasi baciata dall’uomo che le aveva parlato pocanzi, sul tessuto rosa dell'abito da giorno. Per una frazione di secondo si era anche chiesta se quell'abito rosa un po' troppo scollato non fosse troppo lezioso per una futura duchessa, ma era subito giunta alla facile conclusione che il suo futuro marito non l'avesse nemmeno notato. Se lo avessero interrogato sul suo aspetto, probabilmente, non avrebbe saputo dire nemmeno di che colore erano i suoi capelli o i suoi occhi, particolari su cui non aveva mai posato gli occhi per tutta la durata della loro sintetica conversazione. Rimasta sola, osservò che la propria mano non era cambiata di una virgola, e nemmeno lei si sentiva cambiata. Dopotutto si trattava di un accordo, niente di più. Non era sua abitudine riflettere e spiare il proprio stato d'animo. Caroline era ben a conoscenza, come le era stato spiegato più e più volte, del fatto che una futura duchessa agisce e sceglie solo in base al proprio
dovere. Aveva la convinzione radicata che tale linea di condotta fosse molto funzionale, perché aveva potuto constatare nel corso degli anni che il dovere emergeva sempre in modo chiaro e distinto rispetto ai desideri o agli impulsi. Il dovere inoltre era placido e sicuro e garantiva un'esistenza pacata e priva di grandi tumulti. Rothsay aveva lasciato il salotto da venti minuti, si trovava certamente nello studio di suo padre, visto che non era ancora uscito di casa. Era strano che non fosse ancora arrivata sua madre.
Doveva levarsi dalla finestra. Ancora un attimo, solo un attimo.
Poi sentì l'urto del portone, seguito dal rumore di alcuni passi.
Il suo futuro marito era uscito e stava scendendo i gradini che portavano in strada.
Era alto e imponente. Bello, aggiunse Caroline. Non che fosse un requisito indispensabile, ma lo era e lei lo aveva notato.
Si era fermato un attimo a osservare il cielo grigio, forse pensieroso, e poi aveva percorso con agilità i pochi gradini che immettevano in strada.
“Se si volta...” pensò per un attimo la ragazza.
Non si voltò.
Caroline sparì dietro le tende e ammonì se stessa per essere stata così sciocca. ...
*****
ALCUNI ROMANZI CONTEMPORANEI DI REBECCA QUASI

IL GIGANTE CON IL VIOLINO ( pp. 330 - 2018) 
Diego Suarez è un interessante caso di statistica genetica.Nato dall'incrocio tra una prostituta tossicodipendente e un violento spacciatore di origine argentina, sarebbe stato il candidato ideale ad aggiudicarsi una personalità su misura per la vita nei bassifondi, invece il patrimonio genetico dei suoi genitori lo ha colpito solo di striscio.
Con un'intelligenza superiore alla media, un sorprendente talento musicale e tanto cinismo da sopravvivenza, approda a otto anni nella vita di Maddalena Maschieri, la sua mamma adottiva. Insieme a lei e a Giovanni Dalfiume, il marito, trova un equilibrio e una stabilità che non credeva possibili. A sconvolgere di nuovo la sua esistenza sarà la nascita di Elena, figlia di Maddalena e Giovanni: l'amore della sua vita. Leggi QUI la ns. recensione .Ti interessa questo libro? Lo puoi trovare QUI.
CUCITO ADDOSSO (pp.266 - 2018 )
Il giudice Arrigo Accorsi non ama le donne e per questo le evita da sempre, del resto ha un cane, Sally, con cui ha edificanti conversazioni.Quando sua nipote, però, gli prende un appuntamento dalla nota sarta Delia Toschi perché gli confezioni un abito su misura, tutte le sue certezze saltano. Leggi QUI la ns. recensione. Ti interessa questo libro? Lo puoi trovare QUI.

CELESTIALE ( pp. 232 - 2018)
Un uomo comune, una donna particolare.
Giorgio, 44 anni, di mestiere fa l'agronomo ed è divorziato.
L’estate che incombe su Torino gli porta una grossa preoccupazione: dovrà trascorrere due mesi con il figlio Emanuele, un adolescente affetto da una leggera forma di autismo. Un pomeriggio, quando le cose si complicano, nella mansarda sopra il loro appartamento arriva Agata, una modella con una personalità “particolare” e le certezze di Giorgio vanno a farsi un giro. Ti interessa questo libro? Lo puoi trovare QUI.  Leggi QUI la ns. recensione .
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L'AUTRICE


Rebecca Quasi  si definisce una signora di mezz'età che vive in Emilia con il marito e i figli. Nella vita vera fa l'insegnante e in quella finta si fa dei bei viaggi leggendo tanto e scrivendo un po'.

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3 commenti:

  1. Solo tre parole: bello, bello, bello!!!!

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  2. non amo per niente gli storici, soprattutto di questo periodo,
    ma la recensione di piera è tanto entusiasta che mi ha fatto venire voglia di leggere un genere che non gradiso. intanto metto in lista, non si sa mai!!!

    RispondiElimina
  3. Leggere questo romanzo è stata un'esperienza diversa dal solito, perché, pur essendo una consumata lettrice di storie "regency" e quindi a conoscenza di usi e costumi delle società inglese del tempo, ho apprezzato e nello stesso tempo sofferto per la descrizione così cruda e devastante di un matrimonio di convenienza. James e Caroline sono vittime di un sistema sociale che esalta apparenze e convenzioni, obbligando la repressione di passioni e sentimenti. Caroline è stupenda, un personaggio femminile che attinge forza e vigore da una devastante solitudine e da tragiche vicissitudini personali. Lei è la vera rivelazione, lei che nonostante sia cosciente della triste farsa del suo matrimonio, ad un certo punto si rende conto che deve intervenire per salvare un uomo che le ha procurato solo dolore e sofferenza perché, come lei, costretto a sottostare a regole e convenzioni. Che brava questa Rebecca Quasi, che è riuscita con la sua penna fluida e originale a rendere unico un romance storico.

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