MIO UNICO AMORE di Mary Balogh (Mondadori)

CON QUESTO ROMANZO, PUBBLICATO NELLA COLLANA I ROMANZI MONDADORI CLASSIC DI SETTEMBRE, SI CONCLUDE LA SERIE DEI 'SOPRAVVISSUTI'. SARA' UN FINALE IN BELLEZZA? 
PER LE FAN DI MARY  BALOGH E' COMUNQUE SOLO UN ARRIVEDERCI; L'AUTRICE E' INFATTI GIA' ARRIVATA AL QUINTO VOLUME DI UNA NUOVA SERIE - WESTCOTT - CHE POTREMO SICURAMENTE PRESTO LEGGERE ANCHE IN ITALIANO.

Autore: Mary Balogh
Titolo originale: Only Beloved
Traduttrice: Diana Fonticoli
Genere: Storico
Ambientazione:  Inghilterra, 1815
Pubblicazione: Mondadori, coll. I Romanzi Mondadori Classic, nr.1172, settembre 2018
Livello sensualità: BASSO
Parte di una serie: 7° serie Survivors’ Club
Disponibile in ebook a € 3,99

TRAMA: Per la prima volta dalla morte del figlio e della moglie, George Crabbe, duca di Stanbrook, prende in considerazione l'idea di risposarsi. Riaffiora così nella sua mente l'immagine di una donna conosciuta un anno prima e mai più rivista: Dora Debbins. Dora, da parte sua, ha perso ogni speranza di contrarre matrimonio dopo lo scandalo che aveva investito la sua famiglia e i lunghi anni in cui si era dovuta occupare della sorella minore. Ora vive da sola nel Gloucestershire, dove insegna musica per guadagnarsi da vivere. Ma la visita del duca penetra nella sua vita come un raggio di sole...


Tutti i Sopravvissuti si sono sposati e stanno generando figli, così George, Duca di Stanbrook e signore di Penderris Hall sua residenza di campagna in Cornovaglia che anni prima aveva trasformato
in ospedale e casa di convalescenza per ufficiali feriti nelle guerre napoleoniche, si sente solo e avendo ormai quarantotto anni vorrebbe trovare una compagna che gli facesse compagna nella vecchiaia che è alle porte. Sì, forse vorrebbe sposarsi di nuovo anche lui…ma con chi?
L’immagine di donna che gli viene subito in mente è quella di  Dora Debbins  che aveva conosciuto in occasione del matrimonio di Flavian, visconte Ponsonby con  Agnes, sorella minore di Dora. Il giovane, che aveva riportato ferite talmente gravi per le quali  non riusciva a parlare e a capire,  dopo essere vissuto a Penderris Hall era riuscito ad uscire dal suo stato di sofferenza e conosciuta Agnes, si era sposato felicemente andando a vivere  nel Sussex. Così senza indugiare, il nostro Duca sale in carrozza e via verso Inglebrook, nel Gloucestershire dove la signorina Debbins insegna musica, vive in un piccolo cottage di sua proprietà e, ormai trentanovenne, sa di essere destinata allo zitellaggio perpetuo. Quale è la sua meraviglia quando riceve una inaspettata proposta di matrimonio!
…”-Signorina Debbins-  la salutò il Duca con un inchino -spero di non essermi presentato in un momento inopportuno
-No di certo Vostra Grazia- rispose
-Volete accomodarvi Vostra Grazia ?
-No, vi ringrazio- rispose il Duca di Stanbrook -questa non è una visita di cortesia
-Mi stavo chiedendo , signorina Debbins,  se mi fareste il grande onore di sposarmi !
Le aveva chiesto di sposarlo o cosa?
-Volete che io vi sposi-  mormorò Dora, indicando se stessa  come se nella stanza ci fossero altre donne
-Naturalmente siete a conoscenza del matrimonio celebrato a Londra meno di una settimana fa. Dopo le nozze di Imogen,  la settimana  scorsa, e dopo che tutti gli amici se ne sono andati da casa mia, mi è venuto da pensare che mancavo soltanto io e che…mi sentivo un po’solo.
Ho pensato che forse anche voi vi sentite un po’sola signorina Debbins
-Ma perché  lo chiedete a me?
-Perché ogni volta mi veniva in mente il vostro volto
-Ho trentanove anni Vostra Grazia..non potrei darvi dei figli, almeno credo
-E’ una compagna che desidero, una cara amica, una moglie,  non ho da offrire un amore romantico ma sono convinto che staremmo bene insieme.
Volete sposarmi?
Lui le offriva amicizia, compagnia e il matrimonio, e il loro non sarebbe stato un amore platonico, così le aveva detto
Finalmente avrebbe scoperto cosa si provava andando a letto con un uomo
-Si grazie.-  Rispose finalmente Dora, guardandolo negli occhi.”
Dora scopre presto che anche George ha un passato che fatica a dimenticare e un pesante bagaglio di dramma che solo alla fine e dopo essersi reso conto che la morte è sempre dietro l’angolo, riesce ad esprimere e forse a lasciarsi alle spalle in vista di una nuova vita che nemmeno lui si era aspettato.
Dora, da parte sua, vede soddisfare tutti i sogni che, da anni ormai,   non aveva più osato ricordare e anche lei apre il suo cuore riconoscendo di aver giudicato senza obiettività.
…” -Quando ho lasciato  il mio piccolo cottage, sapendo che sarei venuta a vivere in questo luogo selvaggio, in riva al mare, mi chiedevo se avrei avuto dei rimorsi. E quando ho visto Penderris  per la prima volta, me lo sono chiesto di nuovo…ma ho imparato ad amare questo luogo
-E’ bello sentirsi di nuovo giovani e vivi, soprattutto- mormorò George
Dora gli sorrise.”
Sembrerebbe, insomma, un romanzo piacevole e pieno di sentimento. Invece io l’ho trovato abbastanza noioso, con troppi personaggi di cui non ricordavo nemmeno bene le storie, sentimentalmente discretamente piatto e con la scena d’amore della prima notte  su cui contavo per ravvivare la lettura,  che mi ha deluso. D’accordo che la Balogh non è mai troppo espansiva nelle parti sensuali, ma qui è stata troppo scarsa. Non vedo perché  anche tra due persone che, sebbene  per l’epoca fossero  ritenute  anziane, non ci sia potuto stare un po’ di sesso ben fatto!
Le parti migliori del libro sono a mio parere quella relativa alla sceneggiata durante il matrimonio e il giallo poco prima della fine che almeno hanno vivacizzato il racconto.
Peccato, perché da quest’ultimo romanzo della serie mi aspettavo qualcosa in più. Ora dobbiamo lasciare che i Sopravvissuti vivano in santa pace le vite che si sono scelte come seconda opportunità!










COME INIZIA IL ROMANZO...

1

Sebbene la carrozza che trasportava le sue due cugine di ritorno a casa, nel Cumberland, fosse già sparita dalla visuale, George Crabbe, duca di Stanbrook, fermo ai piedi della scala della sua residenza londinese in Grosvenor Square, stava ancora salutandole con la mano. Erano partite di buonora, pur essendo tornate in casa due volte per aver dimenticato alcune cose o aver creduto di essersele scordate. Nel frattempo una cameriera e poi la governante in persona erano salite al piano di sopra per chiudere a chiave le stanze lasciate vuote.
Margaret e Audrey erano tra loro sorelle, nonché cugine di secondo grado del duca. Erano venute a Londra in occasione del matrimonio di Imogen Hayes, lady Barclay, che aveva sposato Percy, conte di Hardford. Audrey era la madre della sposa. Anche Imogen era stata ospite del duca fino a due giorni prima, il giorno delle nozze, non soltanto perché loro due erano imparentati ma anche perché lei era una delle persone che George amava di più al mondo. Ce n’erano altre cinque a cui voleva bene allo stesso modo, però Imogen era tra loro l’unica donna e l’unica legata a lui da un vincolo di parentela. Compreso lui, loro sette costituivano il Club dei sopravvissuti.

Otto anni prima, George aveva deciso di aprire Penderris Hall, la sua residenza di campagna in Cornovaglia, e adibirla a ospedale e casa di convalescenza per ufficiali feriti nelle guerre napoleoniche, bisognosi di cure che le famiglie non erano in grado di prestare loro. Dopo aver assunto un bravo medico e un certo numero di infermieri, aveva scelto alcuni pazienti tra quelli che gli erano stati segnalati. Un paio di dozzine in tutto che, per la maggior parte, una volta guariti erano tornati al loro reggimento o alla famiglia. Sei di loro erano invece rimasti tre anni, feriti in vario modo e non solo fisicamente. Hugo Emes, lord Trentham, per esempio, non aveva riportato gravi danni fisici ma era impazzito, al punto che si era reso necessario mettergli la camicia di forza per impedirgli di far del male a se stesso o ad altri.ra loro sette era nato un legame molto forte, così profondo che non si era interrotto dopo che avevano lasciato Penderris Hall per vivere la loro vita. Quelle sei persone significavano per George più di chiunque altro al mondo, con l’eccezione forse di Julian, il suo unico nipote, di Philippa, moglie di Julian, e di Belinda, la loro figlioletta, che vivevano a poche miglia da Penderris Hall e che vedeva abbastanza spesso e sempre con immenso piacere. George amava tutte quelle persone in egual misura, senza preferenze: cosa abbastanza strana, a pensarci bene.

Infine abbassò la mano. Era sciocco continuare a salutare ora che la carrozza non era più in vista. Tornò verso casa. Il domestico, ancora fermo sulla porta, probabilmente non vedeva l’ora di chiuderla. Doveva essersi mezzo congelato. Benché fosse una bella mattinata di metà maggio e il cielo fosse una distesa azzurra solcata da poche nuvole, soffiava un vento freddo.
Salutato il giovane domestico, George lo spedì in cucina a preparare il caffè e gli chiese di servirglielo nella biblioteca.

Entrandovi, notò che la posta del mattino non era ancora arrivata. Sulla grande scrivania in legno di quercia c’erano soltanto il tampone per l’inchiostro, il calamaio e due penne d’oca. Tra la posta ci sarebbe sicuramente stata una miriade di inviti, dato che a Londra era già iniziata da parecchio la stagione dei ricevimenti. George si sarebbe trovato a dover scegliere tra feste da ballo, serate di gala, concerti, spettacoli teatrali, feste all’aperto e altri eventi del genere. Inoltre avrebbe potuto trascorrere momenti sereni e divertenti al suo club in compagnia degli amici, assistere alle corse dei cavalli al Tattersall’s e fare qualche capatina dal sarto e dal libraio. Casomai non avesse avuto voglia di uscire, avrebbe potuto rintanarsi lì, nella sua biblioteca, i cui muri erano praticamente tappezzati di libri dal pavimento al soffitto. Trovare posto per un volume in più sarebbe stata un’impresa impossibile. C’erano alcuni libri che non aveva ancora letto e che si sarebbero rivelati sicuramente ottimi.

Era bello sapere di poter disporre liberamente del proprio tempo, persino oziando, se ne avesse avuto voglia. Le settimane che avevano preceduto il matrimonio di Imogen e i giorni appena successivi erano stati frenetici e non gli avevano lasciato granché da dedicare a se stesso, ma erano stati piacevoli. Ora che le sue ospiti erano partite, oltre al piacere di essere di nuovo solo e libero di fare ciò che voleva, doveva riconoscere di provare anche un senso di vuoto. La casa era stranamente silenziosa. Non che le sue cugine fossero rumorose o particolarmente esigenti. In loro compagnia era stato bene, più di quanto si fosse aspettato, però in fondo erano quasi delle sconosciute, dato che erano trascorsi molti anni dall’ultima volta che si erano visti.
Imogen, per quanto fosse una cara amica, avrebbe potuto portare grande scompiglio in casa nei giorni che avevano preceduto le nozze, ma così non era stato. Non appariva affatto agitata, e non si sarebbe detto che stesse per sposarsi, sebbene avesse l’aria insolitamente felice, la qual cosa gli scaldava il cuore. Il pranzo di nozze si era tenuto a Stanbrook House. George aveva insistito molto per ospitare gli sposi e gli invitati, benché si fossero offerti anche Ralph e Flavian, due degli amici Sopravvissuti. Al matrimonio erano intervenuti molti esponenti del ton, che avevano riempito la sala da ballo al punto che, dopo il pranzo e i discorsi di rito, si erano dovute aprire altre stanze. Il banchetto era durato a lungo e la maggior parte degli ospiti se n’era andata la sera tardi. George ne era rimasto più che soddisfatto. E ora che i festeggiamenti erano finiti, Imogen era partita con Percy per trascorrere la luna di miele a Parigi. Per ultime si erano congedate anche Audrey e Margaret. Prima di partire lo avevano abbracciato forte, lo avevano ringraziato calorosamente per l’ospitalità e lo avevano invitato a far loro visita nel Cumberland.

Quella mattina sembrava segnare la fine di un’epoca. Negli ultimi due anni si erano susseguiti i molti matrimoni delle persone che George più amava al mondo, quello del nipote e quelli degli amici Sopravvissuti. Imogen era stata l’ultima a sposarsi. Mancava solo lui, ma lui non contava. Aveva già quarantotto anni, era stato sposato per diciotto ed era vedovo da dodici. Si rallegrò nel trovare il fuoco acceso in biblioteca. Fuori si era fatto freddo. Avvicinò una sedia al camino e tese le mani per scaldarle. Qualche minuto più tardi il domestico arrivò con il vassoio del caffè, lo versò, posò sul tavolino la tazza, il piattino e dei biscotti che profumavano di burro e noce moscata. ...
****
LA SERIE SURVIVORS' CLUB
1. The Proposal (2012) - ed. italiana: LA PROPOSTA,  Mondadori, I Romanzi Emozioni, nr 17, agosto 2013 Hugo Emes, Lord Trentham e Gwen, Lady Muir LEGGI QUI la ns recensione
1.50.The Suitor (2013) - novella solo in ebook -  Philippa Dean e Julian Crabbe inedita
2. The Arrangement (2013) -ed. italiana: LA LUCE DELL'AMORE,  Mondadori, I Romanzi Emozioni, nr 31, ottobre 2014 - Vincent Hunt, Visconte di Darleigh e Sophia Fry - LEGGI QUI la ns recensione
3. The Escape (2014) - ed. italiana: DUE CUORI IN FUGA,  Mondadori, I Romanzi Emozioni, nr 39, giugno 2015 -  Sir Benedict Harper e Samantha McKay - LEGGI QUI la ns recensione
4. Only Enchanting (2014) - ed. italiana: PURO INCANTO,  Mondadori, I Romanzi Classic, luglio 2016 -  Flavian, Visconte di  Ponsonby e Agnes Keeping - LEGGI QUI la ns recensione
5. Only a Promise (2015) - ed. italiana: UNA PROMESSA SOLTANTO,  Mondadori, I Romanzi Classic, gennaio 2018 -Ralph Stockwood e Chloe Muirhead - LEGGI QUI la ns recensione
6. Only a Kiss (2015) - ed. italiana: UN BACIO SOLTANTO,  Mondadori, I Romanzi Classic, maggio 2018 -Lady Imogen Barclay e Percival Hayes, Conte di Hardford LEGGI QUI la ns recensione
7. Only Beloved (2016) ed. italiana: MIO UNICO AMORE,  Mondadori, I Romanzi Classic, settembre 2018 - George, Duca di Stanbrook e Dora Debbins

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L'AUTRICE
Mary Balogh, una delle più acclamate e premiate autrici contemporanee del genere storico/regency, è nata a Swansea, nel Galles, terra di mare e montagne,canzoni e leggende. Un bagaglio di emozioni che l'autrice ha portato con sè quando decise di trasferirsi in Canada con un contratto di tre mesi come insegnante. Quella che doveva essere un'esperienza temporanea si è però trasformata in una nuova vita, perchè in Canada Mary ha incontrato Robert che ha sposato e con il quale ha avuto tre figli. In Canada Mary ha anche iniziato la sua carriera di scrittrice, pur continuando a fare l'insegnante a tempo pieno. Il suo primo successo, A Masked Deception, scritto a mano nei ritagli di tempo sul tavolo della cucina, uscì nel 1985 e vinse in quell'anno il premio della rivista Romantic Times come miglior opera prima nel genere regency. Molti romanzi e racconti hanno seguito negli anni quel primo successo e oggi Mary Balogh è una scrittrice romance a tempo pieno e ogni suo libro è atteso con impazienza da milioni di fedeli lettrici in tutto il mondo.

VISITA IL SUO SITO: 
http://www.marybalogh.com/

VI PIACEREBBE LEGGERE QUESTO LIBRO? L'AVETE GIA' LETTO? COSA NE PENSATE?  QUALI STORIE DI QUESTA SERIE VI SONO PIACIUTE DI PIU'?

Grazie a chi condividerà il link a questa recensione su una delle sue pagine social.

2 commenti:

  1. Dissento dalla mia collega blogger a me il romanzo è piaciuto, certo da Mary Balogh non mi aspetto azione e sesso. La storia è lenta, ma a mio parere intensa e profonda le descrizioni sono molto belle e i particolari curatissimi.
    Quasi un romanzo in stile austeniano, un regency in piena regola.

    RispondiElimina
  2. Lo comprerò sicuramente, e se il sesso per una volta è lasciato da parte, tanto meglio! 'Oroglio e pregiudizio' è un capolavoro e i due protagonisti neppure si baciano :D

    RispondiElimina

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