CELESTIALE di Rebecca Quasi

ABBIAMO SCOPERTO I ROMANZI DI REBECCA QUASI DA POCO, MA CI STIAMO PRENDENDO DAVVERO GUSTO! PIERA HA LETTO E VI CONSIGLIA QUESTO LIBRO. LEGGETE PERCHE'.

Autore:  Rebecca Quasi
Genere: Contemporaneo
Ambientazione:  Italia
Pubblicazione: R.Quasi, aprile 2018, pp.232, €10,47
Livello sensualità:  MEDIO
Parte di una serie: No /Autoconclusivo
Disponibile in ebook a € 0,99

TRAMA: Giorgio, 44 anni, di mestiere fa l'agronomo ed è divorziato.
L’estate che incombe su Torino gli porta una grossa preoccupazione: dovrà trascorrere due mesi con il figlio Emanuele, un adolescente affetto da una leggera forma di autismo. Un  pomeriggio, quando le cose si complicano, nella mansarda sopra il loro appartamento arriva Agata, una modella con una personalità “particolare” e le certezze di Giorgio vanno a farsi un giro.


Non pensavo di trovare, dopo “Il gigante con il violino”, un altro libro così bello: Rebecca Quasi è una piacevole conferma con  “Celestiale”.
La vicenda riguarda anche in questo caso un ragazzo con problemi:   Emanuele soffre di una forma particolare di autismo che rende complicato gestirlo in una famiglia che ormai si è allargata.  Il nuovo matrimonio della madre e la conseguente luna di miele, pongono il ragazzo e il padre Giorgio in una situazione di lunga convivenza  mai fino ad allora sperimentata.
….”Quando ci hanno detto che Manu era  speciale(che termine del cazzo, ma hanno usato proprio quello , giuro), Rita ha fatto finta di niente ed è andata avanti a far finta  di niente per quasi due anni.
La sentenza ufficiale arrivò alla fine del primo anno si scuola materna: sindrome  pervasiva dello sviluppo
Rita ignorò la cosa
Passerà diceva
Ovviamente non è passata.
Manu  cresceva e cambiava, come tutti i bambini, ma non assomigliava a nessun altro bambino.
Adesso ha 14 anni e è alto e bello. Tutto suo padre.
Ma ha lo sguardo un po’ perso nel vuoto, risponde a tono quasi sempre e se rispettiamo la sua routine non urla.
Ora per esempio non lo stiamo  facendo perché  starà con me due mesi filati.
Un po’ me la faccio sotto!”
Ma qualcuno a cui piacciono i gradini arriva ad aiutarli. Agata è una bella modella poco più che trentenne che ha la straordinaria, almeno per Giorgio che si ritiene persona normale, capacità di riuscire a capire e interagire con Emanuele  quasi senza parlare, e cosa ancora più interessante, è che occuperà la mansarda sopra l’appartamento dei due .
…”Torino, Piazza Carlo Alberto. Il primo luglio si moriva di caldo. Agata Sforza arrivò dalla stazione tirandosi dietro il trolley.
Si, il portone era quello.  Cercò  Bortoli  sul campanello e suonò  : niente. Si sedette sulla valigia e pensò al da farsi… ma poi la sua attenzione fu richiamata da un ragazzo che vagava con sguardo  assente per la pazza.
Li riconosceva sempre.
Agata abbandonò  la valigia e lo avvicinò.
 Estrasse dalla borsetta dei cracker e li sbriciolò per terra; poi si sedette  su una panchina , mentre i piccioni si facevano sotto.
Il ragazzo fu attratto dai piccioni e cosi il suo vagare si canalizzò verso i pennuti.
Agata estrasse dalla bustina un altro cracker  e lo offrì al ragazzo.
Lui  lo prese senza toccare le dita di Agata e la guardò indeciso.
-Agata-  disse lei
-Emanuele-  rispose lui
Abiti qui?
Abito là !
Poi il portone si aprì sotto la spinta di un uomo alto e visibilmente allarmato
Agata intuì chi stesse cercando, cosi alzò una  mano e la agitò
L’uomo si accorse quasi subito della coppia sulla panchina e li raggiunse correndo.
-Manu-  disse fissando il ragazzo
-Papà
-Agata-. Si presento da sola lei, tendendogli la mano
-Giorgio- rispose lui
-Sono il padre di Emanuele- . Continuò  Giorgio”
Dopo averla invitata a casa Giorgio si rende conto che i due avevano un modo di comunicare e di intendersi  che a  lui, che era normale, non era mai capitato.
Mentre procede senza sforzo l’amicizia tra Manu e Agata, Giorgio non riesce  a capire cosa voglia quella bellissima modella da suo figlio e si chiede se abbia, per caso, della mire sessuali, finchè si rende conto che Agata è una giovane donna particolare, senza i problemi del figlio  ma con altri altrettanto importanti.
Barcamenandosi tra il figlio e il sentimento che sente nascere in lui che lo trova  del tutto impreparato, Giorgio capisce che non esiste il normale e il non normale: in realtà ognuno ha la sua normalità e, chi lo può fare, se ne deve rendere conto.
Nel frattempo Agata  si apre e racconta la sua vita, difficile e toccante, e confessa a Giorgio che lui è l’unico uomo di cui non le dia fastidio il tocco né la vicinanza, nè tanto meno l’dea di avere rapporti intimi…cosa che invece la faceva rabbrividire con gli altri uomini.
Con toni lievi, quasi ironicamente sorridenti, l’autrice affronta un grave problema portandolo avanti senza esagerare, quando le cose si fanno più delicate, e senza indulgere in pietismo o giudizi.
"Celestiale" è una bellissima storia che mette in mostra come i diversi modi di affrontare un problema,  alla fine, possano combaciare quando c’è la voglia di non prevaricare e di comprendere le esigenze di tutti.
In tutto il romanzo ho sempre avvertito una specie di aspettativa, non angosciante, ma stemperata in tante piccole azioni compiute da uno o dall’altro dei personaggi che compongono un delicato affresco di vita magari un po’ fiabesca, ma non improbabile.
Lo stile narrativo di Rebecca Quasi è ideale per narrare una bella storia d’amore, con quel tanto di piccante al punto giusto, con quell’intercalare capitoli in terza persona a quelli in prima, dove l’io narrante è Giorgio, che fa sovente una riflessione su di sé e  sulle sue aspettative ma sempre in tono coscientemente critico. Insomma è un romanzo che mi ha dato tanta pace leggendolo e mi ha lasciato con il sorriso nel cuore!











COME INIZIA IL ROMANZO...

PROLOGO
In una zona periferica della Via Lattea c'è un piccolo sistema planetario. Niente di speciale, intendiamoci! Nell'universo grumi di materia del genere ce ne sono a bizzeffe. All'interno di quel sistema, e precisamente sul Terzo Pianeta, si sono sviluppate numerose forme di vita.Nemmeno questa è una rarità: quanti grumi di materia abitati sono sparsi qua e là nell'Universo? Pare che le varie forme di vita non siano in contatto tra loro, per cui l'infezione che il Terzo Pianeta si è beccato milioni di anni fa, risulta ancora costituire un caso isolato, collocato com’è nella prima periferia della Via Lattea.
Gli esseri viventi dell'universo non comunicano tra loro e non sono nemmeno al corrente della reciproca esistenza. Addirittura, sul Terzo Pianeta molte creature sono incapaci di entrare in contatto le une con le altre.Un rumoroso vocio le circonda, un silenzio cognitivo le pervade, una distanza siderale le separa.
1. 
Faremo senza camicia nuova.
Domenica prossima mia moglie si sposa.
Non con me.
Lei e Flavio convivono da sette anni e si vogliono bene.
Anche noi ce ne volevamo, quindici anni fa. A volte l’amore basta, altre no.
Da quando ci siamo separati, le nostre alleanze sono cambiate: prima eravamo una famiglia, ora siamo una squadra.
Come famiglia facevamo pena, come squadra andiamo già meglio.
Rita mi aveva detto che Manu l’aveva capita la faccenda del matrimonio; oggi ho provato a parlargli, ma non mi è sembrato così. Forse era il momento sbagliato, voleva vedere Guerre stellari , e quando ha in testa quel film non c'è verso di parlargli d'altro. Rita vuole che gli compri una camicia bianca. Per convincerlo a uscire e comprarla dovrò inventarmi qualcosa.
Penso che faremo senza camicia nuova.
Ormai è quasi alto come me... forse Rita non si accorgerà se gliene presto una delle mie.
Mi spaventa l'idea di passare tutta l'estate con mio figlio.
Abbiamo sempre fatto turni di una settimana o due, Rita e io.
Quando eravamo sposati, studiavamo a tavolino piccole fette di calendario e ci dividevamo gli impegni di Manu.
Ecco perché come famiglia abbiamo fallito. Siamo diventati una squadra per sopravvivere.
Le cose sono migliorate parecchio. Le cose, i sentimenti no.
Rita si è sposata.
Manu aveva una camicia bianca, una delle mie, ma non se n'è accorto nessuno.
Mi ha chiesto un migliaio volte il motivo di quella cosa ridicola e io gli ho ripetuto che si stavano sposando, sarebbero andati in vacanza per due mesi e lui sarebbe rimasto con me.
Manu annuiva.
Non che questo sia una garanzia.
Ieri Manu ha cominciato a chiedermi perché sta solo con me e non va dalla mamma.
Non gli manca, non prova quel genere di emozione, ma i cambiamenti nella routine lo disturbano.
Prima di decidere che sarebbe stato con me tutta l'estate, ne abbiamo discusso a lungo Rita e io.
Lei non voleva, ma io e Flavio abbiamo insistito.
Per lei è sempre stato più pesante, per le madri è così.
Quando ci hanno detto che Manu era speciale (che termine del cazzo, ma hanno usato proprio quello, giuro), Rita ha fatto finta di niente ed è andata avanti a far finta di niente per quasi due anni.
C'eravamo arrivati da soli a capire che Manu non era proprio un modello standard di bambino, piangeva ore e ore senza motivo e poi dormiva per dieci ore filate. Qualunque cosa facesse era esagerata.
La sentenza ufficiale arrivò alla fine del primo anno di scuola materna: sindrome pervasiva dello sviluppo.
Rita ignorò la cosa.
Passerà, diceva.
Ovviamente, non è passata.
Manu cresceva e cambiava come tutti i bambini, ma non assomigliava a nessun altro bambino.
Adesso ha 14 anni ed è alto e bello. Tutto suo padre.
**** 
USCITE RECENTI DI REBECCA QUASI

IL GIGANTE CON IL VIOLINO (autopubblicato, pp. 330 - 2018) 
Diego Suarez è un interessante caso di statistica genetica.Nato dall'incrocio tra una prostituta tossicodipendente e un violento spacciatore di origine argentina, sarebbe stato il candidato ideale ad aggiudicarsi una personalità su misura per la vita nei bassifondi, invece il patrimonio genetico dei suoi genitori lo ha colpito solo di striscio.
Con un'intelligenza superiore alla media, un sorprendente talento musicale e tanto cinismo da sopravvivenza, approda a otto anni nella vita di Maddalena Maschieri, la sua mamma adottiva. Insieme a lei e a Giovanni Dalfiume, il marito, trova un equilibrio e una stabilità che non credeva possibili. A sconvolgere di nuovo la sua esistenza sarà la nascita di Elena, figlia di Maddalena e Giovanni: l'amore della sua vita. Leggi QUI la ns. recensione 
Ti interessa questo libro? Lo puoi trovare QUI.

CUCITO ADDOSSO (autopubblicato disponibile anche in cartaceo - pp.266 -2018)
Il giudice Arrigo Accorsi non ama le donne e per questo le evita da sempre, del resto ha un cane, Sally, con cui ha edificanti conversazioni. Quando sua nipote, però, gli prende un appuntamento dalla nota sarta Delia Toschi perché gli confezioni un abito su misura, tutte le sue certezze saltano. Ti interessa questo libro? Lo puoi trovare QUI.

DIMMI DI NOI (autopubblicato - pp.209 -2016)
Esther, introversa e spigolosa, scopre dopo un incidente di non essere figlia naturale dei suoi genitori e ciò la porta ad allontanarsi per cinque anni da casa.
Questo allontanamento acuisce la sua introversione e il suo isolamento fino a decidere di avere un figlio con l'inseminazione artificiale per coronare definitivamente l'autarchia sentimentale. A otto anni dalla nascita di sua figlia Miriam, una strana malformazione al cuore della bambina la costringe a cercarne il padre biologico... che risulta essere un introverso professore di fisica il quale, come lei, ha fatto della solitudine il suo stile di vita. Ma le due ostinate solitudini non hanno fatto i conti con la personalità dirompente della piccola Miriam....Ti interessa questo libro? Lo puoi trovare QUI.
*****
L'AUTRICE
Rebecca Quasi  si definisce una signora di mezz'età che vive in Emilia con il marito e i figli. Nella vita vera fa l'insegnante e in quella finta si fa dei bei viaggi leggendo tanto e scrivendo un po'.
VISITA LA SUA PAGINA FACEBOOK:
www.facebook.com/profile.php?id=100014977084939

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3 commenti:

  1. lo metto subito in lista, la recensione mi ha colpito decisamente. non amo solitamente l'uso e la strumentalizzazione delle diversità, ma se, come scrive Piera, le problematiche vengono affrontate in maniera delicata e senza pietismi, non può uscirne altro che qualcosa di molto dolce.

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    1. l'ho divorato, concordo pienamente con la recesione, romanzo veramente bellissimo. La storia tra Giorgio ed Agata è molto dolce e l'autrice è stata molto brava a delineare questa ragazza che è la connessione tra due mondi. Ma tutti i personaggi mi sono rimasti nel cuore. Rita che non è mai riuscita ad accettare questo figlio perso nella sua galassia personale, Flavio che riesce ad interagire con Manu meglio della madre, Andrea che grazie a Giorgio ed Agata ha finalmente ripreso in mano la sua vita. Ma Giorgio è il mio preferito. Un uomo che conosce i suoi limiti ma con una dolcezza e una sensibilità tali che grazie ad Agata è riuscito a ribaltare il suo mondo e la sua prospettiva per iniziare a vivere davvero. non è sempre facile decidere di mettersi in gioco cambiando prospettiva.
      il tema dell'autismo è molto forte e grazie a questo romanzo ho imparato molte cose su questa patologia,
      che putroppo (per chi non riesce ad interagire) è sempre più frequente ed è importante che se ne parli.
      era la prima cosa che ho letto di quest'autrice ma mi è entrata nel cuore subito, ha uno stile molto fresco e molto ironico e proprio ora sto leggendo "il gigante con il violino" e non fa altro che confermare la mia prima impressione. come mi è già capitato con la Marconero grazie a LMBR adesso ho un'altra autrice preferita.
      ma il mio giudizio è piuttosto condiviso, deve essere la prima volta che vedo su amazon dei giudizi così concordi, 5 stelle piene è una cosa rarissima! complimenti

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  2. Ho etto questo libro la settimana scorsa e mi è piaciuto tantissimo per tanti motivi. Primo fra tutti le tematiche trattate che sono difficili ma nel libro vengono presentate con delicatezza, secondo mi sono piaciuti tutti i personaggi sia i principali che i secondari perchè tutti contribuiscono a rendere questo libro completo senza mai scadere sul banale o sul "già letto". Ho già comprato altri due libri di questa autrice che mi ha colpito per la sua maniera simpatica e accattivante di raccontare storie d'amore.
    Daisy

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