PERCHE' LA NOTTE APPARTIENE A NOI di Amabile Giusti (Amazon Publishing)




Autrice: Amabile Giusti
Genere: Contemporaneo
Ambientazione: Alaska, USA
Pubblicazione:  Amazon Publishing, 22 maggio 2018,
pp. 292; ebook (euro 4,99) e cartaceo (euro 9,99)
Parte di una serie: No
Livello sensualità: ALTO


TRAMA: L’inverno in Alaska è spietato: lo sa bene la giovane Mira Kendall che non si è mai allontanata da Noweetna, un villaggio di trecento anime. Per affrontare il buio perenne di quelle latitudini, la ragazza si è creata un piccolo mondo interiore ricco di luce: legge tantissimo, colleziona fiocchi di neve e sogna di vivere un grande amore romantico.
L’arrivo di Kade scuote ogni suo equilibrio. Lui è un trentenne tanto bello quanto inquietante: ha i capelli lunghi, un occhio verde e uno nero, strani tatuaggi perfino sul viso e sulle mani, e un pessimo carattere. Non socializza con nessuno, vive da solo su una vecchia barca arenata e nasconde di sicuro un terribile segreto.Impossibile per loro non incontrarsi, così com’è impossibile per Mira non trovarsi combattuta fra due emozioni opposte. Una parte di sé disapprova Kade per i suoi modi sgarbati, e l’altra è irresistibilmente attratta dal suo fascino feroce e dal mistero che lo avvolge.Lentamente, l’iniziale reciproca antipatia si trasforma in un sentimento inatteso, tanto profondo da travolgerli entrambi. Ma Kade ha troppe cose da nascondere. Quando il suo passato torna a minacciarlo, diventa necessario fare una scelta dolorosa che potrebbe separarli per sempre.Una storia passionale e sensuale sullo sfondo di una terra selvaggia, fra due anime più affini del previsto, dapprima ostili, dubbiose, rabbiose, e poi follemente bisognose, gelose e affamate d’amore.

Bianco e nero, giorno e notte, vendetta e perdono, piacere  e dolore, amore e passione, sacrificio e speranza, tutto questo ho trovato nel nuovo bellissimo romanzo di Amabile Giusti. Il titolo “Perché la notte appartiene a noi” è perfetto per quest’opera che mi ha fatto desiderare di essere in quel piccolissimo paesino dell’Alaska insieme con i trecento residenti e i protagonisti di questa avventura .
Kade è grosso, strano, con i capelli e la barba lunghi, con tatuaggi invadenti e inquietanti, con un atteggiamento che induce a stargli lontano e a temere se egli stesso si avvicina troppo, eppure per me è Mira il motore della vicenda che li vede coinvolti in modo così drammatico.
Mira, il cui padre è scomparso da qualche tempo senza lasciare traccia, vive con una madre rintanata in casa che passa il suo tempo o a letto o seduta su una sedia senza mai uscire né per strada né dalla camera e che le fa  subire  ingiusti rimproveri e  deliranti prediche.  
Lavora nel piccolo emporio di famiglia e vede la vita andare avanti senza alcuna speranza di novità. Ha ancora i segni del suo primo e unico amore che l’ha abbandonata per darsi alla carriera cinematografica e sa di essere considerata una povera sventurata da tutto il villaggio.
Ma la giovane ha il suo mondo privato in cui si rifugia : legge romanzi d’amore e sogna di avere un principe azzurro che la ami e la porti via con sé.
Quando vede Kade ne rimane turbata e affascinata, anche se  i suoi pochissimi rapporti con lui si riducono a scontri verbali e a occhiate di disprezzo reciproco, e all’essere messa in guardia  su quanto possa diventare pericoloso un uomo del genere che rimarrà senz’altro per poco tempo in quel minuscolo paese e se ne andrà lasciandola un’altra volta con il cuore a pezzi.
….”Non mi preoccuperei neppure per questo. Ci sono abituata a essere l’ultima ruota di tutti i  carri e a soffrire, intendo. Non sarebbe una gran novità. Almeno stavolta, non mi farei illusioni fin dal principio.”
Ma Kade ha altre idee.
“Io detesto la noia. Cerco sempre un brivido, qualunque sia.
Scopare la moglie del sindaco, della quale continuo a ignorare il nome senza preoccuparmi di scoprirlo, è uno sfogo gradito, ma non mi diverte né prima né dopo. E durante, è la solita storia.
Invece l’idea di farmi quella stronzetta, che non deve averla data molto in giro stando al suo imbarazzo per ogni piccola cosa, mi stimola l’immaginazione…
Sarà quel che sarà, ma desidero Mira Kendall e molto presto ne farò un’altra tacca sul muro della mia vita.”
L’attrazione li avvicina ma contemporaneamente li allontana perché i loro sentimenti sono contrapposti anche se riescono a trovare qualche momento di pace durante la notte, in particolare la notte in cui si mostra nel cielo l’aurora boreale.
…”Una pennellata di verde che lentamente prese a invadere la volta celeste
Ben presto l’intero cielo divenne simile a una lastra di opale. Non solo verde ma anche viola, blu, con lampi di rosa e di giallo.
Mira era incantata, ma ogni tanto sbirciava Kade che,  come chiunque assista a un tale miracolo per la prima volta, appariva rapito come un bambino.
Per qualche attimo lo fissò, affascinata dal suo sguardo  pieno di turbamento. Era così bello e sembrava così vulnerabile  che avrebbe voluto accarezzarlo e baciarlo.
Ma non fece nulla di tanto avventato: si limitò a osservarlo come se l’aurora fosse lui”
Come tutte le persone che hanno qualche cosa  nel passato che non è stato concluso, Mira e Kade si ritrovano anche loro a doverne fare i conti che sono molto dolorosi.
L’ultima parte del libro è intensa e mi ha commossa perché c’è molta tristezza tanta rinuncia. Si scoprono tanti misteri e l’ autrice è stata bravissima a tenerci col fiato sospeso sino alla fine.
…”Qualcuno mi cerca?
-Una ragazza…vorrebbe che realizzassi una cosa per lei. Una cosa a dir poco assurda,
…-Che oggetto voleva  che scolpissi?
…-Una cosa stranissima…che non c’entra niente con l’isola.
-Cosa?
La sua risposta spalanca la sabbia e il mio cuore.
-Un fiocco di  neve.”
Interessanti i due pov raccontati in maniera diversa. In prima persona quello di Kade e in terza invece quello della ragazza: diversi  ma entrambi coinvolgenti.
La scrittura della Giusti è scorrevole, cruda dove occorre, e quasi in punta di piedi quando i sentimenti tirano fuori la loro profondità. Le scene di sesso sono realistiche, a volte violente a volte talmente intense da lasciare un nodo allo stomaco.
L’ambientazione, la natura, il paesaggio uguale ma diverso a seconda dello stato d’animo, lupi solitari e sculture di ghiaccio, cattiverie e chiacchiere di chi non ha altro con cui passare il tempo, camminate sul ghiaccio e cattivi decisi a vendicarsi, legno intagliato e fiocchi di neve congelati,  tutto contribuisce a rendere questo libro indimenticabile.







****


Take me now baby here as I am
Pull me close, try and understand
Desire is hunger is the fire I breathe
Love is a banquet on which we feed

Come on now try and understand
The way I feel when I'm in your hands
Take my hand come undercover
They can't hurt you now,
Can't hurt you now, can't hurt you now
Because the night belongs to lovers
Because the night belongs to lust
Because the night belongs to lovers
Because the night belongs to us...

Ho letto questo nuovo romanzo di Amabile Giusti ormai diverse settimane fa, ma è sempre piacevole poterci tornare ogni tanto con la mente, soprattutto dopo aver dovuto accantonare di recente  più di una lettura per mancanza di mordente o di abilità narrative. In questo libro, invece, non mancano nè l'una nè l'altra, per fortuna. E' una storia che coinvolge, tiene alta la tensione, commuove, diverte e prende allo stomaco. Insomma, fa quello che ogni buon romance dovrebbe saper fare.
Come in "Tentare di non amarti" (vedi qui), anche in questo romanzo la Giusti ha scelto un'ambientazione americana un po' fittizia, con personaggi che non 'suonano' mai  davvero yankee, ma la caratterizzazione dei protagonisti, con un eroe così sexy e piacevolmente sopra le righe, unitamente a uno stile personale, scorrevole eppure ricercato, ci regalano un romanzo che appassiona dall'inizio alla fine.
Kade  ( esattamente come Marcus che mi aveva fatto appassionare a "Tentare di non amarti") è un eroe che 'non vuole piacere', sboccato, diretto, stronzo e compiaciuto di esserlo. In una parola: irresistibilmente insopportabile. In più l'aurea di pericolo  e minaccia imminente che lo avvolgono sono la classica ciliegina sulla torta. Un vero dark hero metropolitano fra i ghiacci.
Rispetto all'altro libro, però, qui la protagonista mi è piaciuta molto di più. Mira è una ragazza che vive in paesino sperduto, ma è tutt'altro che naif. Con lei  Kade trova pane per i suoi denti e i botta e risposta fra i due sono fra i momenti migliori del romanzo.
Mira è una giovane donna che sogna una vita diversa rispetto a quella monotona di un piccolo borgo fra i ghiacci dell'Alaska. Costretta ad accudire la madre malata e a portare avanti l'attività di famiglia, a causa della scomparsa del padre, qualche anno prima, la ragazza concentra il suo desiderio d'evasione  nella lettura dei romanzi d'amore che tiene nascosti sotto il letto. Grazie a quelle letture Mira può essere ogni volta un'eroina diversa e vivere ogni volta una storia d'amore unica. In realtà di  amore nella sua vita non ce n'è mai stato molto, anche il suo primo ragazzo l'ha lasciata per inseguire sogni di gloria altrove. Così, quando Mira vede il forestiero dai modi bruschi che frequenta ogni tanto il suo  negozio di alimentari, con quell'altezza sopra la media, i muscoli in evidenza, i capelli lunghi, la barba ispida, la cicatrice su una guancia, e quello sguardo torvo perennemente stampato sul viso, le sembra che uno degli eroi romantici dei suoi amati romance storici le si sia improvvisamente materializzato davanti. A fatica riesce a togliergli gli occhi di dosso ( e dal suo perfetto fondo schiena), mentre lui sembra infastidito dal suo malcelato interesse.
Kade è infatti a Noweetna non per dare nell'occhio ma per nascondersi, almeno per un po', anche se è piuttosto difficile farlo vista la sua mole e il fatto che è un forestiero apparso all'improvviso di cui nessuno sa nulla. Kade sa però come tenere a distanza la gente e quando vuole essere spiacevole non usa mezze misure, ma  la protagonista non si fa intimidire più di tanto dal suo suo 'lato animale'. D'altra parte Mira è abituata ai lupi che girano nei dintorni, che paura potrà mai farle un uomo, seppure dall'aspetto minaccioso?
E siccome tutte le storie in cui l'eroe mostra il suo lato dark, ferino e sensibile al tempo stesso, sono tra quelle che preferisco, non potevo non appassionarmi a questa storia che è un'ennesima declinazione della forza improvvisa e destabilizzante dell'amore, che non guarda in faccia nessuno, che se ne frega dei piani personali e non può fare a meno di cambiare le vite  di coloro che ne vengono coinvolti. 
Come Mira, Kade è un'anima in gabbia, vissuto nei sobborghi più malfamati di una grande città, con un destino probabilmente tragico già scritto, che ha dovuto rendersi lupo e attaccare prima di essere attaccato a sua volta.  Kade ha lasciato i sogni alle spalle da molto tempo, se mai ne ha avuti, e sa che una dolce sognatrice come Mira non c'entra niente con lui. Kade è un uomo che molti vogliono morto e che dovrà presto andarsene da Noweetena, per non mettere in pericolo anche lei. Però non può fare  a meno di subire il fascino di quella strana ragazza dalla bellezza delicata ed essere intrigato dalla sua intelligenza, dalla sua purezza, dai suoi sogni di evasione e dal fatto che sembri interessarsi a lui come uomo e non solo al suo corpo.  E in un mondo buio e ghiacciato quanto può esserlo l'inverno in Alaska, Kade e Mira trovano all'improvviso l'uno nell'altra una ragione in più, rispetto alla vita vissuta fino a quel momento. Nel silenzio della notte stellata, davanti alla magia di un'aurora boreale, stretti nel tepore di un abbraccio, si concederanno per un attimo di sognare, di lasciare, per una volta,  il gelo della vita fuori .
Cosa avrà in serbo il destino per loro? Meglio, come dice il poeta,  aver amato e perso che non avere amato affatto? O rischiare il tutto per tutto e cominciare una vita meritevole di essere vissuta?

Con PERCHE' LA NOTTE APPARTIENE A NOI Amabile Giusti ci regala un'altra storia forte e appassionante, scritta a punti di vista alterni, con uno stile scorrevole, colloquiale, ma sempre ricercato,  mai lasciato al caso. E due protagonisti  che si fanno ricordare. Se non l'avete ancora letto, non perdetelo!
P.S.: Di recente sembrano andare di moda i titoli che riecheggiano versi di canzoni famose, con più o meno attinenza alla storia raccontata, ma quello usato per questo romanzo mi sembra  piuttosto appropriato. Vi ricordate la bella canzone di Patty Smith? "Perchè la notte appartiene a chi si ama, perchè la notte appartiene a noi...". (Se volete riascoltarla, scrollate qui sotto.)










COME INIZIA IL ROMANZO...


UNO

Non era la prima volta che lo notava, ma era la prima volta che poteva scrutarlo senza far finta di guardare altrove. L’espositore delle conserve fatte in casa da Mrs. Barrington, un tripudio barocco di fiocchi e fiocchetti, le fu complice. Mira ringraziò la passione dell’anziana signora per le confezioni simili ad abiti seicenteschi, che le permettevano di sbirciare attraverso quei falpalà senza sembrare che facesse ciò che stava facendo: pennellare con gli occhi il giovane uomo che acquistava provviste. Pennellare era il verbo giusto, pensò, mentre il suo sguardo clandestino lo percorreva dalla testa ai piedi.
Lo vide tirare fuori da una tasca delle banconote, senza un portafoglio o anche solo un misero elastico: denaro nudo e crudo stropicciato fra due mani enormi. Quindi lo vide sollevare una grossa cassetta di legno, non certo un ingombro da poco né un peso piuma considerato che era piena di scatolette e bottiglie: sotto il suo braccio, tuttavia, quel fardello parve trasformarsi in un giocattolo per bambini, tipo il modellino di plastica di un TIR. Forse perché era il suo braccio a sembrare un TIR. Infine, l’uomo si avviò verso l’uscita col medesimo silenzio dell’arrivo, lo sguardo apparentemente distratto e nessuna intenzione di rispondere al saluto lezioso della sua amica Charlize, seduta su uno sgabello dietro il bancone.
Mira continuò a fissarlo indisturbata. Lui aveva lunghi capelli castani, uno spesso strato di barba, un naso che sembrava essere stato preso a cazzotti non una volta soltanto, e due labbra prodigiosamente carnose. Non che quelle labbra gli conferissero una bellezza delicata: la parola delicatezza non doveva essere stata proprio inventata nel suo mondo, o forse si era estinta quando era bambino. Ammesso che fosse stato bambino. Non riusciva a pensare a nulla di meno abbinato a quella figura poderosa, più animalesca che umana, dell’esistenza di un’infanzia. Forse era per questo che la incuriosiva tanto: non perché fosse bello, ma perché sembrava cattivo.
La barba, i capelli e l’abbigliamento invernale non riuscivano a coprire del tutto una profonda cicatrice sulla guancia sinistra e un florilegio di tatuaggi che affioravano ovunque come germogli di semi segreti. Osservandolo con attenzione, Mira aveva scorto dei segni simili a punte di fiamme sul collo e sui polsi, sulle dita c’erano delle lettere, o dei numeri, o forse dei simboli. Accanto a una tempia aveva un piccolissimo teschio e sul dorso della mano sinistra risaltava un occhio di Horus.
Faceva paura, a dir poco. Trasmetteva una sensazione di minaccia. E questo, per chissà quale insana ragione, invece di respingerla e indurla a considerarlo non più interessante di un fuoco o un veleno, attraeva il suo bisogno di sbirciarlo e immaginare strane storie che lo riguardassero.

A volte aveva addirittura l’impressione che fosse triste, come se dentro di lui, al di là degli occhi, della pelle e dell’aria da muro di pietra, ci fosse qualcosa di spezzato.
Forse aveva bisogno di qualcuno che gli sorridesse, oltre a guardarlo con curiosità e bramosia.
Non che gli avesse sorriso mai, né che avesse provato ad avvicinarlo: non era ancora pazza fino a quel punto. Il punto a cui era arrivata al momento includeva il guardarlo e pensare a lui più assiduamente di quanto si dovrebbe fare con uno sconosciuto.
Chi era? Da dove veniva? Come si era procurato quella cicatrice? Cosa rappresentava quel teschio? Ma, soprattutto, cosa ci faceva a Noweetna?
****
LA CANZONE DI PATTTY SMITH
CON IL TESTO TRADOTTO IN ITALIANO


****
L'AUTRICE
Amabile Giusti è calabrese. È un ex avvocato che ormai si dedica  completamente alla scrittura. La sua vita è scrivere romanzi e il suo sogno nel cassetto è vivere in un casale, dove inventare le sue storie circondata dal verde e da tanti animali. Per farla felice, regalatele un saggio su Jane Austen, un ninnolo di ceramica blu, un manga giapponese o una pianta grassa piena di spine. Amabile spera di invecchiare lentamente (sembra sia l’unico modo per vivere a lungo), ma mai invecchiare dentro. Ascolta molto e parla poco ma, quando scrive, non si ferma più…
Dal 2009 ha pubblicato numerosi romanzi molto amati dal pubblico: Non c’è niente che fa male così, Cuore nero, la serie di Odyssea (Oltre il varco incantato, Oltre le catene dell’orgoglio, Oltre i confini del tempo, Oltre il coraggio del sacrificio), L’orgoglio dei Richmond, Solo non si vedono i due liocorni, e con Mondadori Trent’anni e li dimostro e La donna perfetta. Per Amazon Publishing ha scritto Tentare di non amarti (2015), il sequel C’è qualcosa nei tuoi occhi (2016) ed È un giorno bellissimo (2017).

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2 commenti:

  1. rare due recensioni così concordi, se anche il "capo" apprezza segno che è un libro da non lasciarsi scappare. ho in lista il romanzo da quando è uscito perchè la giusti la prendo a scatola chiusa e sono certa che anche questa storia non mi deluderà

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    Risposte
    1. concordo pienamente con il giudizio della recensioni, ma non mi aspettavo nulla di diverso da questa autrice. Mira sembra tanto insicura superficialmente, ma, per sua fortuna ha un carattere forte e determinato, come dimostra la sua capacità di rispondere alla madre e non esserne soggiogata. ma Kade è il mio preferito, ho adorato la battaglia interiore di questo maschio alfa,
      abituato ad essere freddo ed indifferente e che non riesce a capire questo nuovo sentimento che è nato in lui e cerca di combattere più che può, ma prima o poi tutti devono arrendersi! bello l'epilogo!

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