GEORGIANA di Deborah Begali (Leggereditore)


E' USCITO DA POCHI GIORNI PER LEGGEREDITORE QUESTO ROMANZO DELL'AUTRICE ESORDIENTE DEBORAH BENGALI, CHE L'AVEVA PRECEDENTEMENTE PUBBLICATO CON SUCCESSO SU WATTPAD.  PIERA E KEIKO L'HANNO LETTO PER NOI. 

Autrice: Deborah Bengali
Ambientazione: Inghilterra, 1815
Genere: Storico/Regency
Numero pagine: 575
Edizione: Leggereditore, ebook dal 14 marzo 2018, cartaceo dal 28 marzo a €12,90  
Livello sensualità: MOLTO BASSO
Parte di una serie: No
Disponibile in ebook a €4,99

TRAMA: Inghilterra, 1815. Georgiana Eagle è una donna intelligente e arguta che non ha ancora trovato l'amore della sua vita e che, sotto lo pseudonimo C.C. Eliot, si diletta a scrivere articoli pungenti contro le svenevoli convenzioni della nobiltà per il Wollenbridge Journal. Lucas Benedict è un capitano della marina di Sua maestà, appena rientrato in patria dopo aver combattuto le guerre napoleoniche. Affascinante e sicuro di sé, unico futuro erede del patrimonio della sua facoltosa famiglia, è stato cresciuto da una madre ipocondriaca e dalla dispotica zia Lady Asheby, che vuole a tutti i costi vederlo prendere moglie. Il primo incontro tra i due giovani non sembra far sperare per il meglio: entrambi, troppo orgogliosi, presuntuosi e fuori dagli schemi, amano vivere secondo le proprie regole e negano ogni sentimento. Ben presto, però, un'irrinunciabile proposta di matrimonio e l'avvento della stagione a Londra stravolgeranno le loro esistenze.


“Georgiana” di Deborah Begali , romance ambientato tra l’Essex e altre città dell’Inghilterra nel periodo post napoleonico, non è stato semplice da leggere soprattutto nella prima metà.
Georgiana vive con la madre in un piccolo cottage a poca distanza dalla casa della sorella Jane, sposata con Cavendish ,un nobile di campagna.  Purtroppo il padre ha suscitato un enorme scandalo con la sua morte, scandalo che è ricaduto sulla famiglia e ha tolto a Georgiana qualsiasi possibilità di concludere un buon matrimonio. Oltre a ciò, la giovane donna ha una considerazione negativa degli uomini e si reputa molto superiore a tutti loro, perciò li tratta con sprezzo e supponenza.  Ha una vita segreta: scrive, sotto il nome di Elliot,  per un giornale di provincia, aneddoti e pettegolezzi della vita di campagna tutti densi di satira e di giudizi anche azzardati.
Durante una soirèe Georgiana viene invitata due volte a ballare dal comandante della Regia Marina, Lucas Benedict, uomo molto simile a lei nel carattere:
…”Il signor Benedict odia i balli , non sopporta la mondanità e tanto meno la compagnia del bel mondo.
Il signor Benedict avrebbe di certo preferito rimanere sull’INTOLERANCE  piuttosto che essere costretto, dall’esuberanza della zia e dall’indolenza della madre, a prender moglie.”
 Egli, tartassato dalla zia che continua a proporgli candidate al matrimonio, non vuole assolutamente sposarsi e per farle un dispetto ancora maggiore, invita appunto due volte Georgiana che sa non essere candidabile per il matrimonio.
I due si rivedono in campagna e gli incontri sono dei veri scontri di carattere, dove gli insulti non sono nemmeno troppo velati. Entrambi vogliono avere sempre l’ultima parola e non si rendono conto che lo sprezzo che si mostrano reciprocamente, in realtà sottintende un interesse ben diverso.
...”Il capitano si ritrovò a indugiare con lo sguro  sul collo di pelliccia da cui spuntavano capelli raccolti e ben fissati sul capo.  Schioccò con la lingua e notò  come questo semplice richiamo, che di solito riservava ai cavalli, produsse un effetto anche sulla signorina Eagle.  Ella si voltò sbigottita e Benedict parve ottenere ciò che desiderava: non era calma come voleva apparire.”
In campagna c’è anche un collega di Benedict, il comandante Borrough, che ben presto si innamora di Georgiana. Naturalmente lei lo rifiuta e anzi, stimandosi molto superiore a lui per conoscenza  e intelligenza, quasi si offende per la sua proposta di matrimonio.
Poi però, visto che l’interesse di Benedict non sembra andare oltre qualche atto impulsivo, cambia idea e lo accetta, in questo appoggiata dalla famiglia che vede questa proposta come l’ultima possibilità per lei di trovare un marito più che passabile.
Accadono poi parecchie cose: un ritorno in marina, una ferita e una lunga convalescenza, un ripensamento, un incontro fuori legge e una lunga malattia... avvenimenti che causeranno gravi rimescolamenti interiori ai protagonisti.
Come ho accennato all'inizio, questo romanzo non è facile da leggere perché lo stile narrativo è quasi ottocentesco e il linguaggio non è certo moderno. Inoltre, i personaggi sono molto antipatici…l’unico equilibrato è il cognato che ha vita dura con le donne di famiglia.
Lucas è rigido, un soldato fatto e finito. Non pensa di avere mai torto, si comporta con maleducazione e non chiede  scusa. Certo tra la madre e la zia, a volte il suo comportamento è più che comprensibile: una è lagnosa e l’altra invadente e oppressiva.
Georgiana è arrogante, presuntuosa e a tratti isterica. Tratta tutti dall’alto in basso e non si fa scrupolo di far del male alle persone.
La prima metà del libro è stata tutta incentrata sul carattere negativo dei due giovani mentre andando avanti, le cose cominciano  ed essere meno nette e sfumano nel dubbio e nell’incertezza. Qui si sono un po' umanizzati e il libro ha iniziato a scorrere più velocemente.
“..La signorina Eagle era sgraziatamente raggomitolata . La pezza bagnata che forse qualche ora prima le poggiava sulla fronte, era stata scaraventata lontano. Le lenzuola erano sfatte, il caldo era atroce. Benedict non riuscì  a intravedere nulla  della bella Georgiana in  quell’essere moribondo che a stento respirava... Benedict ne fu sconvolto. Si romperà ,  andrà  in pezzi,  pensò quando alla fine fu tentato dallo sfiorarle i lunghi capelli attorcigliati al cuscino….
-La porto via con me, verrà in Oxford Street-“
Tuttavia, a parte il finale, non posso dire che il romanzo mi sia piaciuto del tutto. Mi sembra che alcune scene siano state esagerate e forse tirate un po’ per le lunghe. 
Nel complesso pur essendo una buona storia, con dei tratti anche molto drammatici, mi ha lasciato fredda come se mancasse qualcosa…un po’ di tenerezza e di affetto e qualche manifestazione d’amore , e non parlo di sesso,  non avrebbero guastato il racconto.






****


Quando si dice che l'abito non fa il monaco, penso che ci si possa riferire tranquillamente a questo romance, o meglio ancora, bisognerebbe dire  "molta forma poca sostanza". 
Se all'inizio sono stata favorevolmente  colpita da una scrittura forbita e adatta al periodo storico, man mano che leggevo sono cresciute  le perplessità circa la trama, la caratterizzazione dei personaggi e   la cronica mancanza di approfondimenti di questa o quella situazione personale  che mi hanno impedito di capire fino in fondo la storia che l'autrice stava narrando.
Ci troviamo di fronte ad una ragazza, Georgiana, che perso il padre e caduta in disgrazia, collabora con un giornale sotto falso nome. Nei suoi articoli  descrive le manchevolezze  dell'ambiente nobiliare che si trova a frequentare grazie al buon matrimonio della sorella. Ad una festa incontra il capitano Benedict, comandante di vascello e eroe della guerra contro Napoleone, che spinto all'esasperazione dalle richieste di sposarsi da  parte di una zia impicciona, la invita a ballare per fare dispetto a quest'ultima, dato che Georgiana è notoriamente povera, vecchia per i canoni dell'epoca e poco incline a tenere a freno la lingua. Dalle lunghe ma poco efficaci descrizioni dell'autrice, lei sarebbe dovuta essere un'originale e lui un bel tenebroso dal brutto carattere. Alla fine del libro quello che so di loro è poco più di questo, dato che io non ho avuto indizi per saperne di più. Di lui non so cosa pensi, se non che ha  un'immediata antipatia  per  questa ragazza apparentemente  motivata da nulla se non dall'attrazione che prova per lei, ma anche qui si va ad intuito. La zia che doveva essere forse la cattiva della storia, compare e scompare a casaccio e sembra avere un forte ascendente sulla madre del protagonista e sulla vita del protagonista stesso, ma non si capisce su che basi, quale sia l'arma con cui potrebbe imporre il suo volere. La stessa collaborazione della protagonista con  questa  rivista che pubblica i suoi articoli che ridicolizzano la buona società non si sa se vengano scritti dall'autrice a scopo di lucro, per semplice divertimento o per  rivalsa verso tutti. La madre del capitano Benedict  ha il titolo di duchessa ma è olandese: duchessa lo è per matrimonio con il padre del protagonista ( di cui sappiamo solo che è morto o poco più)? ma allora perchè il figlio è solo capitano e non ha un titolo? Lo ha perché in Olanda i titoli si trasmettono anche per linea femminile? Da una ricerca non mi risulta.  
Insomma, buchi di trama e  tante piccole lacune ( non mi sembra il caso di farne un elenco minuzioso) che sommate danno l'idea di un romance che avrebbe potuto dire molto ma che risulta incompleto, a tratti noioso, inconcludente, freddo, poco passionale e non mi riferisco alla mancanza di scene sensuali. Unico pregio che mi fa considerare di l'idea di dare due cuori è la capacità dell'autrice di scrivere un italiano corretto, strutturato, raffinato. 







            
COME INIZIA IL ROMANZO...
1
Le attuali condizioni del signor Benedict vennero dettagliatamente esposte dalla signorina Cranwood che si trovava nelle vicinanze del tavolino dove veniva servito il porto. Era il luogo migliore per mettere al corrente tutti i presenti riguardo alle motivazioni di Lucas Benedict. Egli aveva ancora una volta disobbedito ai propri princìpi morali ed era stato convinto dalla zia, Lady Elaine Asheby, a indire una grande festa per il suo ritorno. La zia si era trasferita negli Stati Uniti d’America in seguito alla decisione, disapprovata da tutti i parenti, di sposare un certo Sir Ronald Asheby. Non si può dire, con questo, che avesse rinunciato a immischiarsi nelle vicende della famiglia d’origine e faceva abitualmente ritorno a Headston Park per far impensierire la sorella e trovare moglie all’unico nipote. Mentre si addentrava nei particolari di tali vicende, la signorina Cranwood richiamò per un istante l’attenzione delle sorelle Eagle che cercavano di raggiungere la sala da ballo in mezzo a tutto quel chiasso. «Il signor Benedict odia i balli, non sopporta la mondanità e tanto meno la compagnia del bel mondo. Un vero peccato, cara signora!» disse rivolgendosi a una delle tante ascoltatrici che si erano chiuse a crocchio attorno a lei. «Ho sentito dire che ha dovuto cedere alle richieste della zia per evitare alla madre una nuova crisi di nervi. Sapete bene che la povera duchessa soffre di ripetuti attacchi di isteria...» affermò ostentando un sorriso compiaciuto. Mary Cranwood, dall’alto dei suoi venticinque anni compiuti da poco, continuò attirando la sempre più morbosa attenzione delle fanciulle più giovani del gruppo. «Il signor Benedict avrebbe di certo preferito rimanersene sulla sua Intolerance piuttosto che essere costretto, dall’esuberanza della zia e dall’indolenza della madre, a prender moglie. Sono sicura che ballerà solo con Lady Asheby, non avendo sorelle e cugine che possano andare in suo soccorso» disse compita. Ma sarebbe stata molto presto smentita. La signorina Georgiana Eagle aveva sentito abbastanza. La sua educazione, sebbene trascurata in alcuni frangenti, non le consentiva di ascoltare oltre quelle frivole maldicenze dettate dall’invidia, caratteristica, quest’ultima, comune a buona parte dell’aristocrazia presente in quelle sale. Sua sorella Jane, invece, pareva non essersi quasi accorta dello spettacolo che stava tenendo Mary Cranwood, intenta com’era a cercare il marito, che aveva perso di vista nella sala dei giocatori. Il signor Cavendish, suo marito per l’appunto, poteva dirsi il contrario di quel che si raccontava di Benedict: amava le feste, il buon cibo, il vino italiano e gli abiti raffinati. Jane lo aveva incontrato per la prima volta all’età di sedici anni e, sebbene lui ne avesse otto più di lei, se ne era innamorata subito. Il loro amore non avrebbe potuto trovare miglior terreno fertile di una famiglia di persone buone qual era quella dei Cavendish e di una madre amorevole e pronta ad accogliere un figlio maschio qual era la signora Eagle. Quando Jane individuò finalmente il marito tra la moltitudine di pizzi, merletti, piume e perle, lo raggiunse e di comune accordo decisero di sedersi su un divanetto. Accanto a loro prese posto anche Georgiana. 
Mentre accadeva tutto ciò, il signor Benedict decise che era il momento opportuno per mostrarsi, non senza aver prima ordito un piano. Nel suo abito rosa cipria, zia Asheby attendeva come di consueto il caro nipote per la quadriglia, anche se cominciava a dubitare che si sarebbe più presentato. L’elegante ritardo si stava trasformando in una disdicevole mancata comparsa. Così prese ad aggirarsi inquieta per la grande sala importunando qualsiasi servitore perché le fornisse notizie del padrone di casa. Di sua sorella, invece, non volle intenzionalmente sentir dire nulla ben sapendola in qualche grave stato di ansia legato alla sorte della festa, alla futura vita del figlio, al destino incerto della casa, alla fine della guerra con la Francia o a qualche altra catastrofe imminente che sembrava accanirsi proprio su di lei e sulla sua famiglia. Lucas Benedict infine fece la sua comparsa. A un occhio svelto pareva vestito di tutto punto, ma i più attenti avrebbero potuto scorgere una nota di trasandatezza trasparire dal suo aspetto d’insieme. Si trattava di piccoli vezzi a cui si appigliava con forza per esternare il risentimento che l’aveva accompagnato per tutta la vita. Era nato ricco, figlio unico ed erede di un casato facoltoso e aveva a disposizione una rendita che superava le diecimila sterline annue. La sua indole non sarebbe stata irosa e incostante, ma lo era diventata a causa delle ripetute assenze del padre al quale addebitava le sofferenze della povera signora Benedict. Quella sera, nei suoi occhi serpeggiava un’aria di sfida che lo aveva tante volte portato al successo in mare e protetto dalle violenze della guerra. Era accompagnato dal comandante Francis Borrough, che per lui probabilmente era qualcosa di simile a un amico. Benedict fece un doveroso giro della sala per salutare qualche conoscenza avendo cura di evitare quanto più possibile la zia. Trascurarla era solo il primo passo verso la battaglia che aveva deciso di intraprendere. Quando fu pronto, chiamò a sé Borrough e disse, scrutando oltre la sala: «Parlami di quella giovane seduta laggiù, quella vestita di verde, con l’aria un po’ scocciata. Pare che la conversazione con i compagni la annoi terribilmente.» «Si tratta della signorina Georgiana Eagle» rispose Borrough. «È in compagnia della sorella e del cognato. È un Cavendish, credo tu sia loro imparentato in qualche modo. Jane Eagle ha fatto una vera fortuna sposandolo. Sua sorella, invece, non credo che avrà tali possibilità, e non intendo dire che non abbia un bel visino. Il suo vero problema è la quasi totale mancanza di mezzi a cui l’hanno costretta le circostanze dopo la morte del padre. Di certo il cognato aiuta lei e la madre con molto di più di quanto si potrebbe definire decoroso, ma sappiamo entrambi che quando si parla di matrimonio questo non conta affatto. Inoltre è risaputo che la signorina non tiene a freno la lingua e che in molte occasioni parla a sproposito.» Lucas rimase per qualche istante a compiacersi della propria scelta. Non avrebbe potuto fare di meglio. Quindi congedò l’amico con un avvertimento. «Resta a guardare, vecchio mio...» disse voltandogli le spalle e attraversò la sala ben illuminata. 
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L'AUTRICE
Deborah Begali è una giovane scrittrice veronese. Laureata in lettere, è giornalista freelance, social media manager ed editorialista esperta del settore dell’amusement.
Oltre ai libri, ama il cinema (in particolare i period drama), i parchi a tema e pianificare viaggi. “Georgiana” è il suo primo romanzo. 


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https://www.facebook.com/deborah.begali


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2 commenti:

  1. Finché si ostineranno a cercare fantomatici capolavori il romance andrà di male in peggio.

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