DISPOSTA A TUTTO PER AVERTI di Eloisa James (Mondadori)

Autrice: Eloisa James
Titolo originale : Four Nights With the Duke
Genere: Storico
Ambientazione: Inghilterra, 1787-1800
Pubblicazione: Mondadori, coll. I Romanzi Classic, nr.1158, gennaio 2018, pp.359
Livello sensualità: ALTO
Parte di una serie: 2° Desperate Duchesses By Numbers, serie spin-off di Desperate Duchesses
Disponibile in ebook : sì, € 3,99

TRAMA: Per ottenere la tutela dell'amato nipote, Mia Carrington deve trovare un marito al più presto e l'unica soluzione per lei possibile sembra Evander Septimus Brody, duca di Pindar, uomo che in passato l'aveva pubblicamente umiliata! Mia non avrebbe mai pensato di dover sposare quell'essere insopportabile, ma sa di poterlo costringere ad accettare la sua audace proposta. Vander si trova così obbligato a subire i piani della giovane per il bene del suo ducato. A una condizione, però: concederà alla sposa solo quattro notti d'amore all'anno e solo quando lei lo supplicherà di concedergliele…


Mia scrive poesie e romanzi d’amore ed è questa sua passione che la mette nei guai, come se  già non bastasse la relazione  adulterina e pubblica del padre , della quale tutto il “ton” sparla e che ricade negativamente anche su di lei, come se ne fosse responsabile, e per la quale viene ritenuta “una mela
marcia” dai membri della nobiltà.
Siamo  nella residenza di campagna, nei dintorni di Londra, del duca di Villiers, nella primavera del 1787. Eton ha dato le vacanze ai giovani rampolli della nobiltà e alcuni di loro sono presenti al pomeriggio musicale a cui  Lady Amelia Carrington si è sottratta . La ragazzina è  innamorata dell’amico del fratello, il giovane e carismatico Evander  Septimus  Brody conte di Pindar, per il quale  ha fatto l’errore di scrivere una poesia che, purtroppo, arrivata  nelle mani sbagliate, è finita ora  proprio in quelle della persona a cui la poesia è dedicata, poesia che lui legge insieme a due suoi amici.  
I tre sbruffoncelli non sanno che Mia è nascosta nel salotto dove  stanno deridendola per  “Il Canto d’amore per E. Septimus Brody” e quindi  si esprimono in maniera offensiva nei suoi confronti:
…”Credi che la frase su come “i raggi della luna baciano il mare” sia una specie d’insinuazione? Chiese Thorn
-Non credo- rispose Vander, piuttosto incerto  proponendo  di bruciarla, ma l’altro amico gliela strappa dalle mani.
-Quella poesia è la testimonianza di ciò che è ovvio- protestò- Ha proprio un aspetto volgare. Dipende tutto da quello. La maggior parte delle sue coetanee ha mele appena accennate sul petto, mentre lei, più che delle ciliegie, ha dei cavoli !
Cavoli?”
Mia soffocò l’ennesimo singhiozzo. Seguì un breve silenzio, sufficiente  perché  la giovane immaginasse Vander prendere le sue difese…
Non accadde nulla”,
La ragazza non ci sta ad essere insultata e si fa avanti lasciando i tre esterrefatti ,straccia la sua poesia e conclude con rabbia:
“ Bene! Tre ragazzi dall’immaginazione così disgustosa da riuscire a leggere impudicizie in una poesia  d’amore. “ Mia afferrò il foglio e lo strappò in due…..
-Adesso io e i miei “cavoli” lasceremo questa stanza….sappiate inoltre che non sposerei nessuno di voi,  mai, neanche se fossi disperata. Neanche se foste gli unici uomini rimasti in Inghilterra.”
Tredici  anno dopo però, Mia si trova nuovamente  alla residenza di campagna del duca con una richiesta impensabile ma necessaria: lo ricatta per farsi sposare!
Vander accetta ma giura che gliela farà pagare cara anche se dentro di lui, ogni volta che la pensa, nasce un desiderio di portarsela a letto o dovunque gli sia possibile fare l’amore con lei.
Però, arrabbiato,  le impone una condizione, altrimenti tutto  andrà a monte e “al diavolo il ricatto”!
“E’ stato davvero un colpo da maestro, consegnarti quella lettera- ammise Thorn.
“Un tempo parlavo vagamente di innamorarmi… ma questo ora sarebbe il matrimonio perfetto per me."
“Sarai obbligato a mettere al mondo un erede."
“Le concederò quattro notti!"
“Al mese o a settimana ?"
“Nè l’una ne l’altra cosa –rispose Vander divertito- quattro notti all’anno."
“Forse una in più per il suo compleanno!”
La convivenza, però, non si rivelerà  poi così disastrosa, anzi, e Vander si scoprirà presto affamato di sesso per sua moglie, arrivando a cambiare le carte in tavola e  a pregarla di avere una delle  sue notti con lei .
Come avrete capito, "Disposta a tutto per averti" è un romanzo divertente, con dei bei personaggi anche se  è un po’ il romanzo dell’eccesso.
Ad esempio,  c‘è lo zio del protagonista, sir Cuthbert Brody, chiamato Chuffy,  simpatico ubriacone ma con un grande cuore e tanta saggezza, nonché grande lettore di romanzi scritti da Mia con la quale instaura un piacevole rapporto tanto da discutere insieme delle trame dei suoi libri appena scopre che la scrittrice misteriosa è proprio la nipote acquisita.
C’è Charlie, il nipotino della giovane, per cui lei ha messo in atto il suo ricatto che  non solo non si risente dei vari soprannomi, non piacevoli, con cui lo chiama Vander, ma che da subito prende il duca a modello di riuscita nella vita.
E poi, c’è la stella del romanzo, il cavallo arabo Jafeer che capriccioso con tutti, si lascia comandare da Mia che considera la sua mamma.
Il linguaggio con cui la storia è raccontata , a dir la verità un linguaggio poco regency e molto attuale, supporta benissimo il comportamento e i pensieri terra terra del protagonista  e sviluppa un racconto godibilissimo e divertente.
Belle le scene di sesso e anche l’ambientazione che finalmente mostra un nobile che non ha paura di sporcarsi le mani e che i suoi stivali puzzino di stalla! E ciò rende Vander simpatico nonostante sia sempre in lotta con se stesso tra pensiero e azione.
Mi è anche piaciuto che l’autrice abbia mostrato la scarsa considerazione data dalla società del tempoalle prime scrittrici di romanzi donne, che per questo  erano obbligate a mantenere l’anonimato. Ma che anche all'epoca la scrittura non fosse necessariamente 'un 'arte per tutti', lo dimostra la poesia che Vander ha provato a comporre per la moglie:
Poesia scritta dal duca di PindarCon l’incommensurabile aiuto del signorinoCharles Wallace Carrington“Le rose sono rosse, le viole sono bluIl duca ti rispetta e ti ama ancor di più”.
Tirando le somme, se volete leggere qualcosa di leggero e frizzante al punto giusto, questo è il libro che vi consiglio!









COME INIZIA IL ROMANZO...

Prologo

Primavera 1787

Un pomeriggio musicale
Residenza del duca di Villiers
Emilia Gwendolyn Carrington, Mia, ancorché quindicenne, si era già fatta un’idea di come fosse l’inferno: la governante le aveva insegnato ogni cosa sui nove cerchi danteschi.
Nel primo cerchio era stata costretta a debuttare in società all’età di quindici anni, sotto la protezione di uno chaperon ingaggiato per sostituire la madre defunta. Nel secondo aveva dovuto subire un’umiliazione ancora peggiore: l’affascinante padre vedovo aveva intrecciato una relazione sentimentale con una duchessa sposata e viveva la sua storia senza preoccuparsi di celarla agli occhi del mondo.Nell’ultimo anno era precipitata nel terzo cerchio quando, contro ogni ragione, si era perdutamente innamorata del figlio di quella stessa duchessa, Vander, ai suoi occhi il più sensibile e intelligente giovanotto della Terra. La sua avvenenza era tale da farlo assomigliare a uno di quegli angeli di pietra che vegliano sulle tombe dei frugoletti periti in tenerissima età.E i restanti sei cerchi?Non tardarono a palesarsi in rapida successione. Mia aveva supplicato il padre di partecipare al pomeriggio musicale dei Villiers nella speranza che l’oggetto della sua adorazione, Evander Septimus Brody, futuro duca di Pindar, fosse presente: una possibilità più che concreta, giacché il figlio maggiore del duca di Villiers, Tobias, era il suo migliore amico.La casa, come la fanciulla non tardò a scoprire, era invasa da giovani in vacanza da Eton; in mezzo a quell’orda c’era anche Vander, che la ignorò platealmente. Ma che importava? A Mia bastava adorarlo da lontano. Era troppo bello per una come lei.Vander, tra l’altro, non sembrava interessato a nessuna giovinetta. Lui e gli etoniani suoi compagni trascorrevano le ore sorseggiando brandy anche prima di mezzogiorno, imprecando a gran voce e, in generale, fingendo di avere più dei loro quindici anni. In cerca di un po’ di pace, Mia si rifugiò nella biblioteca, un luogo tranquillo e con le pareti tappezzate di libri.Stava giusto ispezionando gli scaffali in cerca di qualcosa che assomigliasse al suo romanzo preferito, L’amore in eccesso di Eliza Heywood, quando, con sommo orrore, non soltanto udì dei giovanotti avvicinarsi ma, cosa peggiore, riconobbe le voci di Vander e dell’ami co Tobias, che negli ultimi tempi aveva preso a farsi chiamare Thorn.Trovandosi la biblioteca alla fine del corridoio, ogni fuga era preclusa e così Mia, in preda al panico, si precipitò verso il sofà dietro il quale si acquattò per non essere vista.Solo in quel momento comprese, senza possibilità di smentita, di essere precipitata nell’ultimo e più profondo cerchio dell’inferno.I ragazzi stavano parlando di una poesia d’amore.Ma non di una qualunque.Disquisivano sul Canto d’amore per E. Septimus Brody, una composizione dedicata a Vander, scritta dalla stessa Mia. Quella nella quale aveva riversato tutto il suo cuore, l’amore e le lacrime che aveva in seno.Non era una bella poesia; nessuna delle liriche da lei composte lo era.Ciò nondimeno era sua e si sarebbe dovuta trovare al sicuro in un cassetto della sua scrivania, a casa, non sbandierata durante un pomeriggio musicale e di sicuro non nelle mani del giovanotto che l’aveva ispirata.Anche se in preda a un attacco di nausea, Mia intuì cosa doveva essere accaduto. Il padre l’aveva trovata e si era convinto che sarebbe stato divertente condividerla con l’amante la quale, a sua volta, l’aveva mostrata al figlio. Che sciocca era stata a darle quel titolo!Almeno, però, Vander non si stava sbellicando dalle risate… probabilmente perché non la capiva. Lui e Thorn non erano dei letterati, sempre che dei quindicenni potessero mai esserlo.
— Credi che la frase su come “i raggi della luna baciano il mare” sia una specie d’insinuazione? — chiese Thorn.Mia alzò gli occhi al soffitto. Che suggerimento assurdo! Non era improbabile che quel ragazzotto muovesse ancora le labbra simulando un bacio mentre leggeva.— Non credo — rispose Vander, piuttosto incerto. — Bruciamola. Non voglio che qualcuno la veda.Mia aveva appena tirato un sospiro di sollievo quando udì un paio di stivali risuonare sul pavimento. — Ragazzi, vi ho cercato dappertutto! — esclamò un giovanotto dalla voce stentorea. — Uno dei gemelli Villiers ha vomitato per il nervosismo. Laggiù puzza da morire!— Non capisco perché ci stessi cercando, Rotter — replicò Vander, il tono di voce improvvisamente simile a quello di unfuturo duca. — Appena la settimana scorsa abbiamo chiarito di non voler più avere nulla a che fare con te.— Accidenti! Tanta cattiveria non è necessaria — replicò il ragazzo, indifferente a quanto gli era stato appena detto. — Cos’è quella? — Con sommo orrore di Mia, la domanda fu seguita dal rumore di una baruffa e dal fruscio di un pezzo di carta che passava di mano.Se Dante avesse concepito un decimo cerchio infernale, sarebbe stato quello. Francis Oakenrott era un giovane dall’animo piuttosto malvagio. Mia lo aveva incontrato due volte in occasione di alcune riunioni conviviali alle quali aveva preso parte su insistenza del padre. Il loro era stato odio reciproco a prima vista.— Una poesia d’amore! — esclamò a gran voce, in tono deliziato. — Non dirmi che ti sei messo con una ballerina con un debole per la letteratura. Il preside ti strapperà le budella per farne delle giarrettiere.— Restituiscimela! — ringhiò Vander.Oakenrott, apparentemente, sfuggì alla cattura. — Per tutti i diavoli! Questa è spazzatura bella e buona! — Scoppiò in una sonora risata. Nella biblioteca si udì il rumore di un tonfo. — Oh, santo cielo, fatti da parte e lasciamela leggere. Ormai è troppo tardi per mantenere il tuo piccolo segreto. Si direbbe che te ne vergogni.Mia affondò il viso nel cuscino del divano e soffocò un grugnito. Avrebbe voluto morire, sprofondare.— “Son folle d’amore” — declamò Oakenrott in falsetto. — Una perfetta scena da teatro. Perdi forse il tuo tempo davanti all’entrata degli artisti di Drury Lane?— È davvero una pazza — commentò Thorn. — Chi potrebbe mai innamorarsi di un essere puzzolente e sudaticcio come te?— La tua è solo invidia — ribatté Vander. — Sarebbe davvero una sciocca a guardare te. Oppure Rotter.— Chi sarebbe questa folle? — Oakenrott girò il foglio con un fruscio. — Emilia Carrington? La figlia del…?— Non dirlo — lo avvisò Vander, il tono improvvisamente minaccioso.Seguì un momento di silenzio carico di sottintesi. — Va bene. Limitiamoci ad analizzare questo capolavoro letterario. “Nessuno comprende il mio tormento” — riprese a leggere con voce ancora più acuta. — Mi piace questa parte in cui parla del raggio di luna che bacia il mare. È chiaro che il raggio al quale si riferisce è il tuo coso e che lei è il mare. — Esplose in un’altra cascata di risa sgangherate. Un singhiozzo sgorgò dal petto di Mia con tanta forza da premerle dolorosamente contro lo sterno.— Sei proprio un idiota — disse Thorn. — Quanti anni ha la ragazza?— Quindici, proprio come me — rispose Vander.— “Nei miei sogni mi fai tua sposa” — proseguì Oakenrott attaccando la strofa successiva. Una lacrima rotolò lungo il collo della giovinetta. — “La tua avvenenza m’inebria.”Oakenrott rise sguaiatamente. Vander si lasciò andare a un gemito gutturale.Mia udì lo schiocco di una pacca data su una spalla. — Guardala da questo punto di vista — disse Thorn. — Almeno sei riuscito ad affascinare una ragazza che conosce un paio di cosette sul brandy.— Non come te, considerato quanto accaduto ieri notte — ribatté Vander.Di sicuro si erano ubriacati. La governante aveva sempre detto a Mia che i giovanotti che giocano a fare gli adulti esagerano con l’alcol.Oakenrott parlava come un fiume in piena. — “La mia camera è illuminata tutta dal chiarore della luna e i tuoi occhi sono simili a perle.” Credi che questo sia un invito a portare i tuoi occhi perlacei nella sua camera illuminata dalla luna?— Dovrò trovarla a tentoni — rispose Vander, divertito. — Nessuno riuscirebbe a vedere con un paio d’occhi perlacei.
Le labbra di Mia mimarono involontariamente un’imprecazione che non avrebbe mai osato pronunciare ad alta voce.Oakenrott fischiò. — Sai a quale genere di perle si riferisce, giusto? Gocce color perla. Pozione perlacea, come usavamo chiamarla noi all’inizio. No, aspetta… O forse il termine era “porzione  perlacea della passione”? Una cosa del genere. Comunque sia, questa è la prima poesia che leggo nella quale si parla del succo dell’amore!I tre giovanotti scoppiarono a ridere istericamente.
*****
LA SERIE DESPERATE DUCHESSES BY NUMBERS
1. Three Weeks With Lady X (2014) - ED. ITALIANA: I SEGRETI DI LADY X, Mondadori, I Romanzi Classic, novembre 2016 - Thorn Dautry e Xenobia India St Clair - LEGGI QUI la ns recensione
2. Four Nights With the Duke (2015)- 
ED. ITALIANA: DISPOSTA A TUTTO PER AVERTI, Mondadori, I Romanzi Classic, gennaio 2018 - Evander Brody e Emilia Carrington
3. Seven Minutes in Heaven (2017) - Edward Reeve e Eugenia Snowe

ALTRI LIBRI DELL'AUTRICE IN ITALIANO
LA  SERIE LIETO FINE 
1. A Kiss at Midnight (2010) - Ed. italiana: IL BACIO DI MEZZANOTTE, I Romanzi Mondadori, coll. Classic, nr.1030
2. When Beauty Tamed the Beast (2011) - Ed. italiana: LA RESA DI PIERS, I Romanzi Mondadori, coll. Classic, nr.1042 - LEGGI QUI la ns recensione

3. The Duke is Mine (2011) - Ed. italiana: LA DUCHESSA PERFETTA, I Romanzi Mondadori, coll. Classic, nr.1051 

4. The Ugly Duchess (2012) Ed. italiana: BEATA INGENUITA', I Romanzi Mondadori, coll. Classic, nr.1069 - LEGGI QUI la ns recensione
5. Once Upon a Tower (2013)  Ed. italiana:LA FANCIULLA NELLA TORRE, I Romanzi Mondadori, coll. Classic, nr.1088


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L'AUTRICE
Eloisa James è lo pseudonimo con cui scrive romance Mary Bly, scrittrice e professoressa universitaria, nata in una famiglia di scrittori  e poeti. Amante della lettura fin dalla più tenera età ( in casa sua non c'era la televisione ma 5000 libri) , ha sempre avuto un debole per le storie sentimentali. Dopo aver scoperto i romanzi di Georgette Heyer nella biblioteca della sua città, convinse il padre a lasciarle leggere un romanzo rosa dopo ogni romanzo classico. La sua carriera di scrittrice romance, a fianco di quella di docente universitaria di letteratura inglese, specializzata su William Shakespeare, è iniziata per caso ma l'ha presto appassionata  e il successo dei suoi primi romanzi, ambientati in epoca Regency,l'ha spronata a continuare, portando avanti due carriere parallele. Eloisa James è sposata con un italiano, Alessandro Vettori, anche lui professore universitario, e ha due figli. Vive in New Jersey, ma la maggior parte delle estati le passa in Italia, in Toscana, dove vive la famiglia del marito.
VISITA IL SUO SITO:

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