ROMANCE HAPPY HOUR CON... MIRIAM FORMENTI

Oggi diamo il benvenuto all'happy hour 
del nostro bar a MIRIAM FORMENTI

Prima di tutto cosa gradiresti bere mentre parliamo?
Qualcosa che per me è irresistibile a tutte le ore: cioccolato caldo e denso, con una montagna di panna spolverata da un po’ di cannella. Grazie.

1) Presentati alle nostre lettrici 
Buongiorno a tutte, care amiche. Vivo alle porte di Milano con mio marito e il nostro gatto Butchy, un meticcio bianco e nero affettuosissimo. Ho due figlie, che ormai hanno lasciato il nido da tanto tempo, e faccio un lavoro che mi diverte e mi coinvolge molto. Aggiungo che amo la musica classica, la trovo rilassante, ma più di tutto adoro ascoltare i miei cantautori preferiti, come De Gregori e De André. Mi piace andare al cinema e cenare fuori con gli amici ma da anni ho perso il gusto di viaggiare, forse perché sono diventata troppo pigra anche per fare una semplice valigia. Mi diverte molto fare shopping in compagnia delle mie figlie o delle mie amiche, tuttavia in alcuni casi preferisco fare le mie scelte da sola, senza consigli e commenti. Sono socievole, ma non accondiscendente e, lo so, a volte riesco a diventare molto antipatica con chi mi fa delle sgarberie. 

2) Quali sono i tre libri che porteresti con te su un'isola deserta e perché? 
Sicuramente ‘Il figlio del diavolo’, della Heyer. Aggiungerei, poi, ‘Il giorno dei trifidi’, di John Wyndham, un romanzo di fantascienza che racconta le vicende di alcuni sopravvissuti dopo una terribile calamità a livello mondiale e, infine, ‘Ho il tuo numero’, della Kinsella. Si tratta di tre romanzi diversissimi fra loro e il motivo della mia scelta è semplice. Su un’isola deserta dovrei tentare di costruirmi una capanna e procurarmi ogni giorno del cibo. Immagino, quindi, che nel silenzio della notte, davanti a un fuoco (che, s’intende, al momento non saprei neppure come accendere), vorrei avere il primo a ricordarmi che esiste l’amore, il secondo per insegnarmi a superare le avversità. Il terzo per ridere un po’. 

3) Qual è il primo libro letto in vita tua? 
Da bambina, dopo Topolino e durante Topolino, Pinocchio. Avevo sette anni ed ero in collegio. Amavo quella storia e il libro era stato un regalo della mia nonna. Ricordo una copertina rigidissima con tanti colori, le lettere scritte in grande e le illustrazioni, che non erano così tante come nei libri per bambini di oggi. Sotto il titolo della prima pagina avevo scritto il mio nome e avevo aggiunto tanti disegnini. Per qualche motivo era sparito e avevo pianto tantissimo quella perdita. 

4) Che libro hai adesso sul comodino in attesa di essere letto? 
‘Il libro Nero del Medioevo’ , di Paolo Cortesi. Tratta di caccia alle
streghe, riti di magia nera e tant’altro. Mi attrae moltissimo. 

5) Un evento a cui avresti voluto assistere nel passato? 
Ne avrei più di uno, per la verità, ma se ci fosse una sola possibilità di fare un viaggio nel tempo, vorrei essere catapultata nel 1847, a Brescia, la mia città natale. Sono nata in una vecchia casa del centro storico e proprio in quella zona cento anni prima erano state messe le barricate. In pratica, vorrei ‘vivere’ quelle famose dieci giornate, dove tanti italiani coraggiosi hanno perso la vita per realizzare un sogno di libertà. 

6) Perché dovremmo leggere i tuoi libri? 
Potrei dire perché sono romantici, un po’ avventurosi e, magari, che la caratterizzazione dei personaggi è curata. Cosa che, tuttavia, ogni autrice romance potrebbe sostenere per quanto la riguarda. Quindi, io consiglierei i miei romanzi perché i periodi e le ambientazioni sono sempre diversi e ogni riga segue il filo della logica. 

7) Cosa è cambiato nel corso degli anni nella tua scrittura e nel tuo stile? 
In un’intervista di qualche anno fa ho detto che, no, non era cambiato nulla. In realtà, ho dovuto ricredermi. Sono diventata più vecchia e forse un po’ più dolce. I miei personaggi maschili sono meno duri e quelli femminili un po’ meno ostinati. A parte questo, credo che lo stile di un autore resti sempre molto simile, e anche ben riconoscibile dai suoi lettori. 

8) Qual è il tuo libro preferito e il personaggio che hai amato di più? 
Forse sono monotona, ma resta il ‘Il figlio del diavolo’ con il suo fantastico protagonista: Dominic Alastair. 

9) Esiste un personaggio, anche secondario che hai creato ispirandoti a un personaggio reale, famoso o meno? 
Nei miei romanzi ho utilizzato più personaggi realmente esistiti, come Federico Barbarossa , Francesco Gonzaga e Isabella d’Este, ma non li ho mai romanzati. Mi sono però ispirata a mia zia Rosy, una donna molto generosa e affettuosa, per descrivere Rosa, uno dei personaggi di ‘Un uomo da odiare’. Ho amato entrambe quelle donne, anche se una di loro non era reale. 

10) Hai un momento della giornata in particolare per scrivere? Uno per leggere? 
Di solito inizio a lavorare il pomeriggio, questo perché al mattino mi alzo molto tardi. Quando ho una consegna, però, lavoro anche fino a notte fonda. In quanto alla lettura, accendo l’ereader solo di notte. Oltre al fatto che soffro d’insonnia, mi piace godermi la lettura nel silenzio assoluto. 

Grazie per l’intervista, cara Samantha, e con te saluto tutte quante le lettrici. 


Dopo aver preparato a Miriam la sua cioccolata vi propongo una specialità torinese 


Il Bicerin 
50 ml di panna fresca, 

una tazzina di caffè 
cioccolata calda 


In un bicchiere di vetro, versa delicatamente il cioccolato fuso, il caffè bollente e la panna fredda. I tre stati devono rimanere separati. 
Tra i primi testi che raccontano la storia del Bicerin, ho trovato il testo di Alberto Viriglio, "Torino e i Torinesi", la prima edizione è degli inizi anni trenta. 
Cito Alexandre Dumas : "Parmi les belles et bonnes choses remarquées à Turin, je n'oublierai jamais le bicerin, sorte d'excellente boisson composée de café, de lait et de chocolat, qu'on sert dans tout les cafés, à un prix relativement très bas". 
Il bicerin a Venaria veniva servito a tute jure, perchè il povero Camillo Benso conte di Cavour per adempiere al ruolo di primo ministro, doveva percorrere 12 km in carrozza, dal momento che Vittorio Emanuele, primo re d'Italia, visse durante il 1863, con la moglie morganica ( Rosa Vercellana), la Bela Rosin, all'interno del borgo castello della Mandria.
Era cosi che il povero conte si rinfocillava dal viaggio, caffè-latte-cioccolato, ricreando il suo caldo bicerin.

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USCITE RECENTI DI MIRIAM FORMENTI

UNA PERLA FRA LE MANI (Mondadori)
New York, 1756. Dopo essere stata accusata ingiustamente di furto, Pearl Lynch viene deportata in America e poi venduta. Schiava in una terra che considera spaventosa, Pearl ritiene di non avere più alcuna ragione per vivere, fino a quando un uomo, che sembra uno stalliere e usa il fucile come un soldato, non la terrà stretta fra le braccia per salvarla da un grave pericolo. Lord Armstrong non è un nobile qualsiasi: appartiene a una famiglia arricchitasi con i saccheggi e custodisce un segreto da proteggere a qualsiasi costo. Lei ha sognato l'amore, lui crede di averlo già conosciuto. La passione che li unisce sarà più forte della paura e delle menzogne? Ti interessa questo romanzo? Lo puoi trovare QUI.

IL DESTINO DI UNA STELLA (Mondadori)
Di ritorno da una missione diplomatica nello Stato Pontificio, il maggiore Riccardo Rubino Leoni è oggetto di uno scambio di persona e gli vengono rocambolescamente affidati una ragazza sotto l'effetto del laudano e un incarico molto insolito. Nottetempo, la giovane crede di vivere in un sogno con l'uomo che ha da sempre desiderato, e riesce a coinvolgere nella propria passione chi le sta accanto. Solo all'alba, nuda su un pagliericcio e di nuovo in sé, Stella si rende conto di essere stata rapita e posseduta, e riesce a darsi alla fuga. Ma nella Milano del XVIII secolo, pur fra mille intrighi e menzogne, il destino ha in serbo ben altri scenari per un amore che non poteva sapere di avere un futuro...?   Ti interessa questo romanzo? Lo puoi trovare QUI.

UN UOMO DA ODIARE (Amazon)
Le guerre tra Federico I di Svevia e i comuni lombardi fanno da sfondo a una storia d'amore e di odio fra una giovane nobildonna milanese, ormai considerata solo merce di scambio, e il barone svevo a cui è stata donata. Lui desidera essere amato, lei vuole soltanto odiarlo.
Un romanzo ricco di avvenimenti nel quale si intrecciano le vite di conquistatori e vinti, con i loro sogni e le loro vendette.
Ti interessa questo romanzo? Lo puoi trovare QUI.


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CONOSCETE I LIBRI DI MIRIAM FORMENTI?   COSA VI PIACE DEL SUO STILE? SE POTESTE FARLE UNA DOMANDA, COSA LE CHIEDERESTE?



7 commenti:

  1. questi happy hours sono bellissimi, si conoscono tante autrici e le fanno sembrare meno astratte. peccato che lo storico non faccia per me!!! anche se sono consapevole che per scrivere un libro in un preciso periodo porta ad un grande studio e preparazione e questo dimostra che chi vi si dedica lo fa con molta passione.

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    Risposte
    1. Quello che dici è vero, Isabella. Scrivere uno storico richiede molte ricerche e grande passione. Peccato che questo tipo di lettura non sia nelle tue corde.

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  2. Oggi mi sono davvero goduta questa cioccolata calda ;)

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  3. Grazie a questo splendido blog per avermi ospitata. La tua cioccolata, Laura, è davvero molto buona.
    Miriam Formenti

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  4. Grande Miriam, i tuoi romanzi sono sempre pieni di avventure e d'amore, un perfetto binomio per questo tipo di letteratura. Inoltre le tue ricerche storiche sono perfette. Non lo dico perché siamo amiche, ma perché ti stimo molto
    Paola Picasso


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  5. Prendere una cioccolata calda insieme a Miriam non ha prezzo. Bellissima intervista!

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