CHRISTMAS IN LOVE: " UN NATALE SOTTOSOPRA" DI SILVIA AMI


COME AVETE PASSATO LE VACANZE NATALIZIE QUEST'ANNO? VI SIETE STRESSATE COME AL SOLITO O SIETE RIUSCITE A RITAGLIARE QUALCHE MOMENTO TUTTO PER VOI?

SE ANCORA NON L'AVETE FATTO, VI DIAMO NOI L'OCCASIONE CON IL NUOVO RACCONTO DI OGGI, UN NATALE SOTTOSOPRA DI SILVIA AMI. ANCORA UNA VOLTA LE FESTE REGALANO UN'OCCASIONE PER TORNARE AD AMARE  ... BUONA LETTURA!


Jingle bell, jingle bell, jingle bell rock
Jingle bells swing and jingle bells ring
Snowing and blowing up bushels of fun
Now the jingle hop has begun


Jingle bell, jingle bell, jingle bell rock
Jingle bells swing and jingle bells ring
Snowing and blowing up bushels of fun
Now the jingle hop has begun
«Uffa. Se mettono ancora una volta questa canzone giuro che vado a staccare la presa dell'impianto stereo» borbotto a denti stretti. Di solito non sono una scorbutica degna del racconto di Natale di Dickens, ma sfido chiunque a mantenere una atteggiamento zen dopo una giornata trascorsa a  fare pacchetti mentre in sottofondo passano le stesse canzoni a ripetizione.
Alzo gli occhi dalla carta rosso lacca e concedo un sorriso tirato alla matrona imbrilloccata come l'abete nell'atrio del centro commerciale che mi tiene sotto tiro da quando mi ha messo in mano il suo prezioso carico, raccomandandosi: «Faccia un bel lavoro. Sa... è per la madre di mio marito.»
Detto fatto. Comunque, anche se le confeziono un pacchetto al pari di uno dei più esclusivi negozi di via Condotti la suocera non si accorgerà del fatto che dentro ci ha messo tre miseri pacchi di caffè in offerta, vero? Naa.
Una nuvola di Candy di Prada mi avvolge come zucchero filato attorno a uno stecco e la mia amica Giulia si avvicina bisbigliandomi all'orecchio:  «Carlotta! Ma come? Non avevi detto di apprezzare Michael Bublé? E io che ti ho pure comprato il suo ultimo CD.»
«L'ho detto stamattina alle nove, dopo il primo ascolto. Ora voglio una cosa sola: il silenzio delle distese artiche.»
«Dai, su che abbiamo quasi finito. Tra una ventina di minuti ci potremo togliere di dosso queste scomodissime divise da elfette e andare a casa a strafogarci di pandoro e mascarpone.»
Sospiro e mi rimetto all'opera. Giulia ha ragione. Venti minuti possono bastare per smaltire la fila di clienti che ancora attendono di farsi incartare i regali dell'ultimo minuto. Rimango attaccata a questo pensiero per qualche istante, sentendomi come un uccello che sta per spiccare il volo dalla sua gabbietta rimasta aperta. Fiduciosa e gaia, nonostante i piedi doloranti. 
Una sensazione che dura poco. Troppo poco.
Giusto il tempo di allungare il pacco perfetto alla megera e guadagnare la visuale libera sulla galleria.  Il tempo sufficiente a realizzare che in venti minuti non ce la potremo mai fare. Perché? Perché sta arrivando un Babbo Natale.
Non l'omone vestito di rosso dalla candida barba riccioluta che raccoglie letterine scritte con calligrafia tremolante e che ci saluta ogni volta che va a fumarsi una sigaretta nel retro.
Quello che arriva è l'antitesi del Natale. È uno di quei clienti che lasciano tutto, ma proprio tutto per l'ultimo minuto, arrivando con una pila di cose da impacchettare alta quanto la torre di Pisa e dieci volte più sghemba, cose prese a casaccio tra i giocattoli rimasti lungo le corsie ormai saccheggiate.
«No!» gemo, afferrando il bordo del bancone di fronte a me. «Dimmi che è troppo tardi e che possiamo riferirgli che i regali se li deve impacchettare da solo, perché noi abbiamo finito.»
Giulia sbircia l'orologio e scuote i lunghi boccoli dorati. «Purtroppo no. È ancora nei tempi regolamentari e a noi toccano i supplementari.»
«Lo scaraventerei volentieri fuori bordo con un colpo del boma» mugugno, voltandomi verso di lei e appoggiando la fronte sulla sua spalla. Io e Giulia siamo due amanti dello sport e non è difficile sentirci parlare in gergo calcistico (lei), o velistico (io). Vestitini verde acceso e tacchi alti non fanno parte del nostro abbigliamento abituale, di solito optiamo per vestiti comodi e discreti, tessuti naturali e soprattutto scarpe basse.
Gli sguardi inquieti degli sparuti avventori, rimasti in fila con i loro regali, mutano lentamente da allibiti a compassionevoli quando lo stronzo entra nel loro campo visivo, sciogliendo il loro sensi di colpa come la temperatura sahariana del centro commerciale ha sciolto la neve che prima ricopriva i loro cappotti.
Che vuoi che sia una scatola del Monopoli di fronte a quattro Barbie, quattro scatole di perline per fare i gioielli, sei scatole formato maxi di Lego, due di Playmobil, un Cluedo e svariati aggeggini che a distanza non riesco a identificare?
Prendo in mano l'astuccio che mi porge il cliente di turno e inizio a ritagliare la carta. Questa volta vado di fiocchi di neve baluginanti, di quelli che a seconda dell'umore sembrano giochi di luce di un caleidoscopio, o un l'effetto di un acido. «Stasera il Rum non lo metto solo nella crema al mascarpone. Voglio almeno tre tazze di Punch con le spezie. Come quello che fa mia nonna, che ti stende già a metà della seconda» sussurro a Giulia, tutta intenta ad intrecciare fiocchi dorati attorno a una scopa a vapore. Chi cavolo regala una scopa a vapore a Natale?
Lei annuisce decisa. «Approvo in pieno. E se il tipo laggiù non ci permetterà di essere a casa prima delle dieci per rivederci le repliche di Arrow sin dall'inizio, ti autorizzo a scartare gli addobbi di cioccolato del mio albero.»
«Giulietta, tu sì che sei un'amica.»
«Tesoro, se ci fa saltare la scena di Amell che si allena con la sbarra non avremo altro rimedio per consolarci che esagerare con Rum e cioccolata.»
«Giusto. Ma in ogni caso diamoci una mossa. I miei piedi stanno pianificando un ammutinamento.»
Dieci minuti e tra noi e la colonna infame sono rimasti due signori di una certa età armati di una tombola classica. «Tenga» dice con tono mesto uno dei due, porgendoci il dono d'altri tempi.
«La Teresa ha perso le cartelle di quella che avevamo al bar del circolo e gliene regaliamo una nuova. Le pare che si possa stare senza tombola sotto le feste?»
Con tutta probabilità la Teresa ha deliberatamente mal collocato le cartelle della tombola per non doversi sorbire la litania delle estrazioni,  ma non ha tenuto conto di questi due furbacchioni.
Furbi come la mia amica Giulia che afferra la sottile scatola rettangolare e mi lascia a fronteggiare lui. L'ultimo della fila. L'uomo dai mille pacchetti.
Anche se non riesco a scorgere i suoi connotati so che si tratta di un uomo per due motivi: primo, una donna avrebbe messo le scatole in un carrello e non sarebbe stata in fila con una montagna di scatole in bilico una sull'altra come una torre di legno di Jenga; secondo, le sue mani.
Sono mani grandi e forti dalle lunghe dita affusolate.
Sono mani abituate a lavorare.
Sono mani che conosco e che riconoscerei tra mille.
Sono mani che conoscono me.
Ogni centimetro del mio corpo, ogni reazione al loro contatto... il battito del mio cuore.
«Carlotta.»
Le scatole di giocattoli ora giacciono sul bancone e da dietro quel muro dai mille colori emerge lui.
Non più un Babbo Natale fasullo. No, lui non andrebbe mai a comprare i regali all'ultimo minuto. Lui non dimentica mai nulla. Lui valuta, pianifica ed esegue qualsiasi attività con cura maniacale.
Lui non è qui per farsi incartare i regali.
Gabriele è qui per me.
I suoi occhi verde giada sfavillano. Sarà trionfo? Rabbia? Orgoglio ferito?
Scommetto che i miei in questo momento ardono come la fiamma del gas. «Chi ti ha detto dov'ero?»
Distoglie lo sguardo e fissa un punto lontano mentre ride. Lo sa. Sa che in questo momento sono furibonda che se potessi lo ridurrei in cenere. Lui e la serpe che si annida nella mia famiglia. Perché solo loro sanno dove sono andata a rintanarmi fuggendo da lui.
 «Carlotta.» Il mio nome sulle sue labbra è dolce e speziato come il Rum di cui tanto avevo voglia pochi minuti fa. Mi vergogno a pensarlo, ma anche in questo momento la voglia di lui è mille volte più potente, mille volte più inebriante di qualsiasi cocktail.
«Sono contento di vederti così in forma.»
Bastardo. Pensava forse che sarei rimasta a nascondermi sotto le coperte con gli occhi rossi di pianto per un mese intero?
...

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FRA TUTTE LE LETTRICI CHE LEGGERANNO E COMMENTERANNO I RACCONTI ALLA FINE DELLA RASSEGNA ESTRARREMO REGALI A SORPRESA!


APPUNTAMENTO A DOMANI CON UNA NUOVA STORIA INEDITA DI
CHRISTMAS IN LOVE 2015


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