ALAKIM.LE REGOLE DEL GIOCO di Anna Chillon -> Recensione

Autrice: Anna Chillon                         
Genere: Urban Fantasy          
Ambientazione: Marsiglia – Parigi    
Pubblic.  originale: Anna Chillon, settembre 2015, pagg. 434 , cartaceo euro 13,90
Livello sensualità: ALTO    
Parte di una serie: 2° Alakim              
Disponibile ebook?: Sì, euro 3,90

TRAMA: Lontano. Solo. Libero di accantonare quel poco di umanità rimasta, Alakim terrorizza le notti parigine dando sfogo alla parte più oscura di sé. È in queste condizioni che s’imbatte in un un uomo dalle grandi risorse ed empia inventiva, il cui potere cela azioni criminali. Alakim resta perciò a Parigi, lungi dall’idea di far ritorno e ignaro di chi, per amore o per vendetta, si è già messo sulle sue tracce. Per trovarlo, Nicole e Muriel hanno infatti deciso di intraprendere un viaggio che li costringe a mettersi in gioco nel più esplicito dei modi. 
Scelte difficili e persone senza scrupoli ostacoleranno il loro cammino, ma ciò che conta è trovare Alakim per essere uniti ancora una volta nel tentare l’impossibile, scommettendo ancora tutto in nome di un’amicizia.
Lotteranno, cederanno alla carne e scenderanno a compromessi con la propria coscienza, per comprendere che, in fin dei conti, il “gioco” non è soltanto quello che si palesa come tale, ma è la vita stessa, nella quale ogni vittoria non è altro che l’inizio di una nuova avventura.
E chi tira le fila, non sempre ottiene esattamente ciò che vuole. 


Con questo libro Anna Chillon entra definitivamente a far parte delle mie autrici preferite. Aspettavo il seguito di Alakim – Luce delle tenebre (leggi qui )  con piacevole curiosità e non sono rimasta delusa, anzi, il libro mostra le capacità narrative di una scrittrice che sa tenere i suoi lettori sempre col fiato sospeso, che riesce a stupirci con un intreccio mai scontato né facilmente intuibile, che dosa bene il fantasy col noir, non facendo individuare da subito il finale del romanzo.
La storia riprende dalla fine del primo libro, per cui è scontato dire che occorre leggere il precedente per capire la storia. Dopo la morte di Sam, il ‘nostro’ gruppo di amici è stravolto dal dolore. Muriel, gravemente ferito si è ritirato in solitudine a curarsi le ferite sia fisiche che mentali, Nicole soffre di sensi di colpa ed è rimasta a sua volta da sola perché Alakim è andato via, o meglio è scomparso senza lasciare alcuna notizia di sé. Beth, la compagna di Sam , anche lei devastata dal dolore cerca conforto in chiesa, in quella stessa chiesa dove è stato ucciso il suo amore. E’ qui che incontra un uomo misterioso con cui farà amicizia, un’altra anima in pena  in cerca di pace e … vendetta.
Il libro dunque inizia in un clima di sconsolata tristezza che solo Muriel, ripresosi, riesce a cambiare con le sue convinzioni e decisioni: convinzione di poter riportare in vita Sam e decisione di ritrovare e riportare Alakim a Marsiglia affinché il suo programma possa avverarsi.  Il Nephilim e l’Invocantes  partono così alla ricerca del Serafino. Il loro viaggio sarà ricco di sorprese e spiacevoli imprevisti. L’intesa tra Muriel e Nicole si intensifica divenendo anche sensuale. Pur di ritrovare Alakim sono disposti a tutto, entrano in un club privè per avere informazioni, vengono condotti  presso una villa dove prendono parte ad un Gioco di ruolo che si rivelerà essere all’ultimo sangue, organizzato da un delinquente ricco e annoiato nonché sociopatico e perverso che ospita nella sua villa, oltre i partecipanti al gioco in cerca di forti emozioni, anche l’assassino più pericoloso e ricercato di Parigi: Knife Killer.  Ed è nella villa che un Alakim ormai libero dal patto di Lucien  e  totalmente immerso nella malvagità incontra i suoi due amici, gli unici capaci di riportarlo alla ragione e a casa.
Ma le sorprese ancora non finiscono perché a Marsiglia li attendono un nuovo nemico ed esperimenti medici al limite dell’impossibile, segreti verranno svelati e nasceranno amori impossibili.  Insomma, c’è tanta di quella ‘carne al fuoco’ in questo libro che è quasi impossibile farne una recensione che riesca a  globalizzare tutta la storia in poche parole. Devo anche dire che mi ha stupita la conoscenza religiosa dell’autrice, in particolare del Cantico usato per esprimere una dichiarazione d’amore, emozionante e istruttivo allo stesso tempo.
Ce cosa posso  dirvi di più? Leggetelo e lasciatevi emozionare  da una storia che vi lascerà  ancora una volta  meravigliati  e con l’inevitabile desiderio di leggerne al più presto il seguito. Consigliatissimo.
 








LEGGI L'ESTRATTO...
Prologo 
Grigoriy afferrò lo schienale del divano e vi tirò contro tutto se stesso con un colpo del bacino che inchiodò Katrina sotto di lui. La prostituta emise un piagnucolio sul suo petto e si afferrò ai bicipiti tesi con le sue manine sottili. 
Era la più giovane del gruppo, piccola e tenera, possederla lo faceva sentire ancora più grosso e forte, una sensazione esaltante. Il suo corpicino al principio si dibatteva e quello era il momento migliore, quello in cui poteva farle capire quanto era facile per lui trattenerla e fare i propri porci comodi, poi la piccola si rassegnava ammorbidendosi e in qualche occasione arrivava anche a emettere gemiti eccitati. 
Il bello di Katrina era proprio questo: lei non era falsa, non fingeva per compiacere l’ego maschile, non era una puttana. Avrebbe potuto farle fottere tutto il vicinato, ma non era una puttana. Era solo una ragazzina e Grigoriy questo lo aveva capito solo ultimamente.
 Jonas invece lo aveva capito subito, era il motivo per cui se l’era tenuta per sé; quel figlio d’un cane che non aveva mai scopato con una femmina che non fosse una puttana, se ne era innamorato.
 Dopo averlo fatto fuori, Grigoriy aveva dovuto tenersi accanto Katrina il più possibile impegnandosi per farle dimenticare l’odore di Jonas, il suo sapore, il suo volto e qualsiasi idea malsana le avesse messo in testa quel traditore. Se Jonas era stato a suo modo generoso e gentile, lui era invece brutale e possessivo, ma sapeva anche premiare dosando gioie e dolori quel tanto che bastava per rendere una femmina totalmente sottomessa. Era questione di saper far bene il proprio lavoro.

Ora, ogni volta in cui la mandava a chiamare, Katrina entrava nel suo ufficio come un gattino spaurito, temendo che lui potesse prenderla nuovamente come il giorno in cui era ritornato, con tanta brutalità da causarle crampi all’addome. Gli era grata quando ciò non accadeva e quando la scopava svogliatamente, lo riempiva di deliziosi bacetti sul collo e sulla guancia, ringraziandolo di non essere stato troppo irruente. Sospinse la ragazza contro la spalliera avanzando nel suo giovane sesso mentre le agguantava la coscia sollevandola. Lei lo guardò sbattendo le palpebre dipinte d’ombretto viola e spalancò la bocca guaendo, non per il dolore, ma più per la sorpresa di un piacere inaspettato. Lasciò ciondolare la testa di lato con gli occhi semichiusi, in una resa assoluta. 
Grigoriy invece la studiò bene, considerando che una cosina così non aveva altra ragione di esistere se non quella di appagare un uomo. Lui prima di tutti.
 I suoi colpi l’alzarono dalla seduta tanto che lei scivolò con la testa indietro, oltre lo schienale, offrendogli involontariamente i suoi seni dalla forma di una coppetta di champagne, duri nella loro pienezza, ma ancora piccoli, appena sufficienti a riempirgli il rude palmo. 
Katrina schiaffò la mano sul suo torace, le dita si richiusero imprigionandone la peluria scura. Non sapeva più a che reggersi, dalla sua bocca usciva un verso indecifrabile di cui nemmeno era cosciente. 
Le aveva ordinato di dirgli quando aveva un orgasmo, ma lei non l’aveva mai fatto, anche se Grigoriy sospettava ne avesse provati più di uno. 
Lui ne ebbe un altro in quel momento, venne schizzando nel preservativo e grugnendo come un’animale, tendendo tutti i suoi muscoli mentre le arpionava le anche per non permetterle di sottrarsi. 
Rimase lì, ansante, con il pene che lentamente si inflaccidiva dentro di lei. 
Katrina mollò dapprima il cobra rosso tatuato sul bicipite, poi l’altro braccio, lasciando due impronte pallide sulla pelle che rapidamente tornava a irrorarsi di sangue. Passò la mano sul torace sudato, tra la peluria ispida che poco prima aveva stretto senza volere.
 «Grazie di non avermi fatto tanto male» sorrise schiva e una lacrima le scivolò a un lato del viso. Una puttana timida. 
Oggi niente baci, solo l’accenno di una carezza. Un po’ di male glielo aveva fatto comunque.
 «Baciami» impulsivamente le diede quell’ordine nuovo. Spogliati, piegati, succhia, apriti, erano le disposizioni più comuni, ma baciami mai. Lei puntò i gomiti e si protese verso il suo collo.
 «In bocca.»
 «Non lo so fare, non mi è mai successo.» Non disse che l’unico bacio mai ricevuto le era stato posato a fior di labbra da un diavolo dai capelli granata. 
«Non ti ho chiesto se lo sai fare. Fallo e basta.» Increspò le sopracciglia e si inginocchiò avvicinandosi. Posò le labbra sottili e chiuse sulle sue, tutto il resto dovette farlo lui, strofinando le bocche, facendole schiudere la sua grazie all’incentivo di una sberla sulle natiche e cercando la sua lingua ritrosa. Per tutto il tempo lei trattenne il respiro, quando la lasciò, aveva le orbite spalancate e il fiato spesso. Sembrava in preda a una vertigine. «La prossima volta impegnati. Questo lo farai solo con me e solo quando te lo chiederò, chiunque altro te lo domandi gli bacerai il cazzo e niente di più. È chiaro?» 
«Ho capito.» Si stava passando le dita sulle labbra, non per ripulirsi, ma come a verificare che ci fossero ancora.
 Grigoriy sorrise. Era di nuovo un adolescente scimunito che aveva sorpreso una compagna di classe nello scantinato e le aveva dato un bacio a tradimento, lasciandola esterrefatta. ...

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DA LEGGERE DI ANNA CHILLON
serie ALAKIM
1)      ALAKIM - Luce dalle tenebre (2013)- LEGGI QUI ns. recensione 
2)     ALAKIM – Le Regole del Gioco. (settembre 2015)

  NOBILI PAROLE, NOBILI ABUSI (dicembre 2014) -LEGGI QUI ns. recensione

*****
L'AUTRICE
Anna Chillon nasce a Modena nel 1977, si diploma come ragioniera ed esercita per anni in tale ambito, pur coltivando da sempre il gusto per la scrittura. Di giorno contabile e di notte autrice, spinta dalla voglia di mettersi in gioco, nel 2010 decide di rendere pubblici alcuni scritti tramite un suo blog di racconti che si rivela un successo inaspettato. Da ciò riceve il giusto incentivo per dedicarsi al progetto “Alakim”, un romanzo urban-fantasy che l’appassiona toccandola nel vivo con argomenti quali fede e amore.

 VISITA IL SUO sito:  http://www.annachillon.it/


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