SUMMER LOVING: "QUEST'ESTATE TI REGALO UN COWBOY" di Maria Cristina Robb


BENVENUTE AL PRIMO APPUNTAMENTO CON SUMMER LOVING, LA RASSEGNA DI RACCONTI ESTIVI INEDITI CHE CI TERRA' COMPAGNIA PER TUTTO IL MESE. A FINE AGOSTO ELEGGEREMO IL RACCONTO ESTIVO PREFERITO. FRA CHI COMMENTERA' I RACCONTI DI SETTIMANA IN SETTIMANA, ESTRARREMO ALLA FINE LIBRI A SORPRESA.

I NOVE RACCONTI CHE PARTECIPANO A QUESTA NUOVA RASSEGNA ESTIVA SONO PER TUTTI I GUSTI, ALCUNI PIU' LEGGERI, ALTRI PIU' INTENSI, A VOLTE DRAMMATICI, MA CON UN UNICO DENOMINATORE COMUNE: L'INCONTRO FRA DUE SCONOSCIUTI, UN GIORNO D'ESTATE CHE POTREBBE SFOCIARE IN UN VERO AMORE. SIETE PRONTE AD EMOZIONARVI?

Prima a darvi il benvenuto è MARIA CRISTINA ROBB, con il suo lungo racconto QUEST'ESTATE TI REGALO UN COWBOY, che è davvero un libro in miniatura e vi terrà buona compagnia per tutto il weekend. 
Lizbeth, la protagonista, in crisi di cuore acuta, ha deciso di cambiare aria per un po' e grazie a un regalo delle sue amiche si trova a passare alcuni fantastici  giorni in un ranch in Arizona, dove a farle tornare il sorriso incontrerà un irresistibile cowboy che sembra appena uscito dalla pubblicità  della Marlboro Country... Buona lettura!

Il centro commerciale alla periferia di Phoenix era un’oasi in quel clima torrido, dove anche il solo atto di respirare velava la pelle di sudore.
Erano in tanti ad aver scelto gli ampi corridoi e gli spiazzi dell’Arizona Mills come rifugio e il gigantesco stabile traboccava di teenager in calzoncini e canottiere, famiglie con branchi di bambini “Duracell” che correvano in lungo e in largo e tipici cowboy con i loro cappelli western e gli stivali a punta, consunti e impolverati, di chi non li indossava per seguire le tendenze della moda.
Lizbeth si aggirava tra le vetrine e i banchetti centrali respirando quell’atmosfera country come un balsamo contro il sofisticato snobismo di Denver. Aveva un po’ di tempo prima di raggiungere la sua meta per quel lungo weekend estivo ed era determinata a trovare il più bel paio di stivaletti che il centro commerciale potesse offrirle.
“Devi andare via.” le avevano detto Mary Lou e Johanna, le sue amiche di sempre, regalandole il voucher per quella vacanza. “Fare qualcosa che ti piace. Non puoi passare il tempo chiusa in casa a piangere.” Perché era quello che avrebbe fatto, senza dubbio.
Sabato si sarebbe dovuta sposare.
Sposare!
E invece era lì, nel mezzo della canicolare Arizona, a cercare di dimenticare tra polvere e cavalli di essere mai stata fidanzata con quel bastardo di Thomas.
Il giorno prima del suo appuntamento con il pasticciere che avrebbe confezionato la torta nuziale a tre piani, quella carogna le aveva telefonato.
“Lizzie, mi dispiace …”
Lei aveva ridacchiato al tono sconsolato. “Dai Tom, non puoi farti venire il panico un mese prima. Dovevi pensarci quando mi hai dato quell’anello.” gli aveva risposto, rimirando il diamante da un quarto di carato che brillava al suo dito.
E lui le aveva lanciato la bomba. “Sono a Las Vegas con Susan Kendall… Ci siamo appena sposati.”
Susan Kendall, la figlia del socio di maggioranza dell’agenzia pubblicitaria dove lavoravano entrambi. La stessa agenzia dove Thomas era da poco diventato socio, dopo due anni in cui lei si era dedicata anima e corpo alla sua carriera.
Avrebbe dovuto capirlo dalla tirchieria dimostrata nell’anello o dal tempismo con cui era sopraggiunta la proposta, subito prima di quella grande campagna per la sede regionale della WhiteWave Foods Company, dove lei aveva sudato sangue per preparargli la strategia di marketing e la presentazione alla ditta. Ma niente. Era arrivata a un mese dalle nozze, ignara della meschinità e della vigliaccheria racchiusa in quello scarso metro e settantacinque di uomo.
Che emerita idiota!
Si fermò davanti a una vetrina, offuscata dal velo di lacrime che ancora le provocava quel tradimento.
Smettila subito Lizzie Garland! si disse. Thomas non merita neanche mezzo dei tuoi sospiri. Incomincia a guardarti intorno. Tra tutti ‘sti cowboy, troverai pure il tuo chiodo-scaccia-chiodo.
Lizbeth strinse i denti, spazzò via con il dorso la lacrima ostinata che aveva voluto scendere per forza e si costrinse a esaminare la merce esposta dietro al vetro.
Era davanti a un tipico negozio di abbigliamento western con cappelli di tutte le fogge, camice a quadrettoni, jeans sdruciti e una magnifica scansia piena di stivali, compresi alcuni di colori davvero originali.
Ecco qualcosa per aiutare la rimozione di Thomas dai suoi pensieri. Con quei tacchi larghi e svasati avrebbe potuto schiacciarlo come quel viscido verme che era.
Lizbeth entrò a passo di marcia nel grande negozio e cominciò a girare tra le corsie e le lunghe barre appendiabito, frugando tra gilet in pelle scamosciati, cinturoni con grandi fibbie lavorate e chaps pieni di frange.
Nel settore dedicato ai jeans, Lizbeth si fermò a rovistare tra le pile di Levis e di Wrangler per trovare qualcos’altro di adatto a sostituire i suoi pantaloni attillati da direttore del settore creativo. Sfilò dal mucchio un paio di “515” e li sollevò per osservare le sfumature del blu che li facevano apparire sdruciti nei punti strategici.
Un movimento alla sua sinistra attirò il suo sguardo.
Un pezzo di marcantonio era appena uscito da un camerino: alto un bel po’ sopra gli appendiabiti con una zazzera di capelli neri spettinati e la pelle scurita dal sole. Indossava una camicia in denim lavato, aperta fino a metà su una maglietta bianca, e un paio di pantaloni in jeans, infilati in due stivali che avevano tutta l’aria di essersi guadagnati quei graffi e quelle sbucciature con il duro lavoro.
Lizbeth rimase incantata a fissare quell’icona del vero cowboy avvicinarsi allo specchio per guardare come
quel tessuto blu stone-washed abbracciava perfettamente quei fianchi stretti e le gambe robuste e lunghe come giovani tronchi d’albero.
Quando si girò e mise in mostra il lato B, Lizbeth emise anche un lieve gemito, accompagnato da qualche soffocato sospiro di altre clienti lì attorno. Un fondo schiena da pubblicità della Marlboro, rotondo e sporgente al punto giusto, che sembrava gridare “toccami” a ogni movimento di quei glutei sodi. Se fosse stata quel tipo di donna, la tentazione sarebbe stata quasi irresistibile.
L’uomo rimase qualche secondo davanti allo specchio a rimirare il capolavoro che era, poi si girò esattamente verso di lei e la fissò con un sorriso sornione e il sopracciglio alzato.
“Ti piace?” le chiese, alzando le braccia per darle una visuale migliore. ...


CONTINUA A LEGGERE QUESTO RACCONTO 

I RACCONTI DI SUMMER LOVING VI DANNO APPUNTAMENTO A VENERDI' 7 E SABATO 8 AGOSTO, NON MANCATE!




11 commenti:

  1. maria cristina01/08/15, 09:15

    Inauguro io!!!! Spero vi piaccia. Lo so è in po' lungo ma cosa ci posso fare? Il mio cowboy aveva bisogno di spazio... :)

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  2. Ciao Maria Cristina! Anche se il tuo racconto e' abbastanza lungo direi che si legge come se ci si trovasse su un cavallo in corsa! Mi e' piaciuto molto... Fa venir voglia di prendere lezioni di equitazione e sperare di incontrare un misterioso Brian... Waw... Racconto fresco, simpatico ma anche adatto a far sospirare un po' nei passaggi piu' "infuocati"... :-) Brava!!

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  3. Che bello questo racconto! Complimenti all'autrice, mi è piaciuto molto, quasi un libretto e poi quella copertina... CRi

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    1. La Francy per le copertine è un mito. Grazie!

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  4. Molto bello��davvero intrigante

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  5. Molto bello, mi è veramente piaciuto. Lei in certi momenti è veramente uno spasso,mi ha fatto ridere...lui è uno di quegli uomini che vorresti trovare veramente, ha tutto quello che una donna desidera,soprattutto il senso dell'umorismo e fare sentire la sua donna come la donna più bella del mondo e la più desiderata.
    Brava Maria Cristina.

    Franca Poli

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  6. Un bel racconto fresco, divertente e stuzzicante. La protagonista semplice e simpatica e il suo cowboy strafigo mi sono piaciuti subito.
    Magari facessi di questi incontri quando vado al centro commerciale! Al supermercato, quando devo prendere un prodotto da uno scaffale troppo alto, mi guardo sempre attorno nella speranza di adocchiare un bel fusto alto e sexy che corra in mio aiuto, ma finora mi è andata male. Forse dovrei frequentare i negozi maschili e appostarmi vicino ai camerini di prova ^_^

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  7. Un bel racconto stuzzicante e divertente e poi come non leggerlo con un bel ragazzone così in cover.....
    Da domani mi dò all'ippica chissà magari son fortunata
    ahahahah

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