NELLA GIOIA E NEL DOLORE di Patricia Gaffney ( Mondadori) -> Recensione


UN'ALTRA PERLA DA AGGIUNGERE ALLA NOSTRA HALL OF FAME IN USCITA QUESTO MESE NEI ROMANZI MONDADORI 'INTROVABILI'NELLA GIOIA E NEL DOLORE DI PATRICIA GAFFNEY, UN'OCCASIONE DA NON PERDERE PER CHI AMA IL ROMANCE STORICO.
Autrice: Patricia Gaffney
Titolo originale: To Have and to Hold
Traduttrice: Alessandra Petrelli
Genere: Storico
Ambientazione: Inghilterra, 1856 ( epoca vittoriana )
Pubblic. originale: Topaz, 1995, pp.384

Pubblic. Italiana: Mondadori, coll. I Romanzi Introvabili, nr 4, 3 aprile 2015
Parte di una serie: 2° romanzo trilogia Wyckerley 
Livello sensualità: MEDIO/ALTO
Disponibile in ebook? Sì, € 2,99




TRAMA: Cinico, sofisticato, libertino e fin troppo attraente, Sebastian Verlaine, visconte D’Aubrey, ha accettato di presiedere in qualità di magistrato il piccolo tribunale della sua contea. Un compito che trova oltremodo noioso, finché al suo cospetto non appare Rachel Wade. Condannata a dieci anni per aver ucciso il marito e rilasciata per buona condotta, la donna sta per finire di nuovo in prigione per vagabondaggio. Sebastian, profondamente colpito, è pronto a usare tutta la propria influenza perché gli venga affidata in custodia in veste di governante. La ragione? “Attrazione sessuale” è la spiegazione che sia lui sia la riluttante Rachel si danno, ma la verità è ben altra, molto più importante nascosta in fondo al cuore…


Cover ediz.originale
Rachel, la protagonista di questo romanzo, è una donna che ha passato gran parte della sua vita adulta imprigionata per l'omicidio di quello che è stato suo marito per solo una settimana. Una volta liberata, non riuscendo a trovare un'occupazione che le garantisca la sussistenza, viene di nuovo arrestata per vagabondaggio e rischia con un nuovo processo di finire in carcere non potendo pagare la multa che le compete per rimanere in libertà vigilata. Uno dei giudici che deve decidere del suo destino è il visconte D'Aubrey, uomo perfido e dissoluto, che vedendola decide per il suo diletto di impiegarla come governante nel sua tenuta , con il fine ultimo di farla finire nel suo letto. Rachel decide di accettare pensando che niente possa essere peggio delle orrende esperienze carcerarie vissute, anche se è consapevole che Sebastian vorrà sicuramente da lei una contropartita. Il romanzo entra così nel vivo, mettendo a confronto queste due persone e questi due mondi, fatto di sconfitti e di vittoriosi nei confronti della vita. Sebastian è con lei dolcemente crudele, i suoi comportamenti sono ambivalenti, da una parte la innalza nella sua condizione sociale, mettendola a capo di una schiera di domestici, dall'altra la fa sembrare una donna dissoluta comportandosi con lei con la confidenza di un amante anche agli occhi della gente che la disprezza ancor di più conoscendo il suo passato. Infatti, la tenuta del visconte si trova proprio nel villaggio che vide Rachel sposa di un uomo infame e crudele, noto per essere un perverso. Singolare ed efficace come la Gaffney ci descriva i suoi protagonisti per farci ben osservare come la costruzione della  personalità venga influenzata dal retroterra esistenziale. Rachel si è praticamente
Cover ediz. 2013
formata in prigione, aveva a malapena diciotto anni quando le mura, il dovere del silenzio assoluto, le privazioni diventarono tutto il suo mondo. Il suo io si è rattrappito a tal punto da riflettersi esternamente attraverso atteggiamenti dimessi, posture remissive e la morte negli occhi. Di contro Sebastian è fin troppo esuberante e smodato,  crudele. dissoluto. Occupa lo spazio da padrone assoluto. Per noia o cinismo afferma lui stesso di “stare diventando malvagio”.
Riflettendo è probabile che un'intelligenza brillante e curiosa possa volgersi sia al bene che al male se non incanalata giustamente e Sebastian proveniente da una famiglia anaffettiva e immorale sta seguendo le orme di ciò che conosce.
Il visconte, una volta avuta Rachel in suo potere , gioca con lei come il ragno con la mosca. Sì, è  un paragone ripugnante ma tale è il suo comportamento nei confronti di questa sventurata creatura. Gode selvaggiamente nello stuzzicarla ed umiliarla nel loro rapporto Padrone -serva, fino all'apice che viene raggiunto quando lui si impone fisicamente  a lei e  dove la descrizione degli eventi è  psicologicamente  una delle più dure che abbia mai affrontato in  un romance. Sembra il loro, un rapporto di reciproca autodistruzione: lei vittima consenziente perchè pensa che non ci sia né redenzione né speranza di felicità, lui che saggia gli abissi del suo suo malessere esistenziale cercando di spezzare un'anima già alla deriva. 
Un avvenimento però è destinato a mutare questa spirale discendente. Un manipolo di amici arriva nella tenuta del visconte e.... succede qualcosa che ribalterà completamente l'animo e il modo di Sebastian di affrontare  la vita e la sua relazione con Rachel. Da qui in poi assisteremo a tutt'altra storia, una rinascita da parte di entrambi, un'evoluzione splendidamente narrata di come qualcosa che covava sotto la cenere pian piano venga alla luce. Qualcuno potrà obbiettare che sia troppo repentino il cambiamento del protagonista, ma io  ho sempre ravvisato come la  Gaffney ci abbia  illustrato il dualismo che albergava nell'animo del visconte, del suo tendere al vizio e alla virtù in egual maniera ma dove quasi sempre la seconda veniva sconfitta.  Sarà,quindi, l'attrazione per Rachel e il voler proteggere ciò che ormai ritiene suo a metterlo di fronte  all'orrore di  ciò che sarebbe definitivamente diventato  se non fosse cambiato.
Il romanzo ha una forza narrativa immensa, vi si intrecciano con estremo equilibrio  eventi, suspense,
sentimenti,  sensualità e personaggi. L'autrice intesse riccamente la trama arricchendola di mistero e svelandoci solo alla fine  il perchè della prigionia di Rachel e l'assassino che tanti anni prima la fece franca. L'ambientazione (quella campagna inglese così fertile che darà a Sebastian la voglia di rendersi utile e che dissiperà la noia della sua esistenza) e i personaggi  secondari hanno un'importanza rilevante giacché  è anche dal loro agire che prendono vita situazioni che coinvolgono i nostri protagonisti, facendoli riflettere, cambiare, maturare. Un punto di forza del romanzo è anche l'introspezione psicologica costante che riflette i pensieri dei protagonisti, conosciamo ogni cosa di loro, ciò che sentono, ciò che li muove, ciò che li emoziona rendendoci partecipi. Ciò che non ci aspetteremmo da un libro inizialmente così crudo e cupo è la sensualità spiccata e la profusione di sentimenti che permeano il romanzo . É tutto un contraltare dove prima c'era buio compare la luce, dove c'era crudeltà si avvicenda la tenerezza, dove c'era il vuoto infine trova dimora l'amore.
É uno storico forse di altri tempi, meno lineare e spiritoso rispetto a quelli cui siamo abituati oggi, ma ha carisma da vendere ed è sicuramente tra i più belli mai letti. Non perdetelo.






LEGGI UN ESTRATTO DEL ROMANZO...
L’altra ragione che lo tratteneva in campagna era di non aver ancora sedotto la signora Wade. Non ne aveva avuto occasione. Lei si aggirava per la casa come un fantasma, senza mai aprire bocca, anche se con qualcuno doveva pur parlare, visto che le faccende domestiche filavano via lisce con il minimo contributo da parte sua. Esattamente la situazione che aveva sperato di ottenere quando l’aveva assunta. Ma lei era sfuggente e faceva di tutto per evitarlo; doveva essere svelto anche solo per scorgerla di sfuggita, in quei giorni. Per questo ultimamente aveva escogitato un ingegnoso rituale, apparentemente per tenersi al corrente degli affari domestici: tutte le mattine alle nove la faceva venire nel suo studio per “fare rapporto” su faccende di cui non avrebbe potuto importargli di meno: i conti dei commercianti, i menù, le pulizie di primavera, l’assunzione di una nuova lavandaia.All’inizio provava gusto a farla stare in piedi mentre lui era comodamente seduto dietro la sua grande scrivania. Perché? Perché quella situazione padrone-serva aveva piccanti implicazioni erotiche che lui trovava eccitanti. Ma dopo un paio di giorni la invitò a sedersi, perché così poteva trattenerla più a lungo, e le loro brevi conversazioni si protraevano con più naturalezza, sfociando in argomenti che con l’andamento della casa non avevano nulla a che vedere.Lei gli aveva ubbidito e si era comprata un vestito nuovo. Era nero, tutt’altro che alla moda, chiaramente di infima qualità; ma era già un netto miglioramento rispetto a quello precedente. Non era stata la bellezza ad attrarlo nella signora Wade e a spingerlo ad assumerla quel giorno in municipio, ma adesso eccola lì... se non bella, almeno attraente nel suo semplice abito di lana, col collo alto e le maniche aderenti e un grembiule bianco che su un altro tipo di donna lui avrebbe definito vezzoso. Dopo averla vista per qualche giorno col nuovo vestito, le aveva detto che gli piaceva, ma non voleva vederla abbigliata sempre allo stesso modo. Che se ne comprasse un altro, magari due, le ordinò, e stavolta contravvenisse alla tradizione che voleva la governante vestita di nero. Tutto, tranne il nero. Il giorno dopo apparve nello studio col secondo abito nuovo: marrone. Marrone scuro. Ma, cosa abbastanza strana, le stava bene, la faceva sembrare quasi carina, forse perché si intonava al colore dei capelli, perciò lui non si era lamentato.
Non si poteva dire che fosse sbocciata, tuttavia aveva fatto parecchia strada dallo spettro silenzioso e abbattuto del tribunale. Probabilmente mangiava meglio; aveva perso il suo allarmante pallore e anche un po’ di spigolosità nella figura. Teneva i capelli sempre raccolti sotto una cuffia e le ciocche più corte le sfuggivano sul collo in un modo grazioso che la faceva sembrare quasi giovane. Ma era sempre grave e solenne, parlava solo se interpellata e non sorrideva proprio mai.Le sorprendenti rivelazioni di Holyoake avevano stuzzicato la già acuta curiosità di Sebastian nei suoi confronti, portandola a un livello ancora più sconveniente. Avrebbe proprio voluto sapere com’era stato il suo matrimonio di una settimana ed esattamente in cosa il defunto signor Wade fosse “ehm... particolare”. Indugiava a immaginarla in situazioni erotiche lascive, ma l’uomo delle sue fantasie era sempre lui stesso; quando provava a sostituirlo con un pervertito o un depravato, qualcuno che la ferisse o la umiliasse, qualcuno di diverso da lui, le fantasie evaporavano, lasciandogli un cattivo sapore in bocca.Ogni qualvolta gli si presentava l’occasione, cercava di scuoterla dalla sua rigida compostezza. Un giorno, nel bel mezzo di una conversazione unilaterale sul fuoco nel caminetto del salotto buono, lui l’aveva interrotta per chiederle distrattamente: “Ditemi, signora Wade, avete davvero ucciso vostro marito?”.Con sua irritazione, l’espressione di lei non era cambiata. Aveva stretto le mani sul libro dei conti che portava sempre con sé e quella era stata la sua unica reazione. Dopo una pausa brevissima, aveva risposto: “No, milord. Ma tutti i carcerati della prigione di Dartmoor erano lì per qualche terribile sbaglio; non ho mai incontrato una compagna che fosse colpevole in tutti gli anni che ci sono rimasta. Il sistema penale inglese è stato fatto per incarcerare vittime innocenti, non lo sapevate?”.Sebastian non riusciva a decidere che cosa fosse più sconcertante, se il suo sarcasmo o l’indifferenza all’essere creduta da lui o meno. La mandò via bruscamente. Stavolta era stato lui a restare scioccato e la cosa non gli piacque affatto.Non capiva bene che cosa lo spingesse a tormentare la signora Wade, perché avesse in mente nuove torture per lei in futuro. Non era da lui. Ma da un po’ di tempo aveva notato un cambiamento in se stesso. Per noia e per cinismo stava cominciando a diventare malvagio. Era una cosa che non approvava, ma che per qualche motivo riteneva inevitabile. La vita, aveva deciso anni prima, era assolutamente, spettacolarmente insignificante e un uomo saggio imparava a convivere in modo intelligente con questa deludente verità. Per fortuna Sebastian Verlaine era nato ricco e pieno di mezzi, due privilegi che comunque aiutavano a mitigare l’insensatezza.
Ma più invecchiava, meno si divertiva. Ogni giorno gli occorreva di più per distrarsi e ultimamente aveva cominciato a spostarsi gradualmente verso gli eccessi. Non c’erano vizi o depravazioni che non avesse sperimentato, con gradi diversi di soddisfazione. Temeva che, una volta esauriti tutti, avrebbe scelto i favoriti e vi ci sarebbe dedicato finché non l’avessero ammazzato.In un certo senso, ciò che vedeva in Rachel Wade era ciò che non riusciva più a vedere in se stesso. Era come una creatura primitiva, messa a nudo, ridotta ai minimi termini, senza illusioni né speranze, senza vanità. Il fuoco che aveva attraversato l’aveva bruciata fino all’osso. Adesso sapeva qualcosa; aveva imparato un segreto, forse il segreto, e lui si era messo in mente che, possedendola, avrebbe fatto propria l’essenza di ciò che a lui mancava, e che lei aveva. Se ne sarebbe appropriato.Razionalmente non aveva senso, ma si disse che era un istinto, e gli istinti potevano sconfiggere la ragione. ...

*****



DA LEGGERE NELLA TRILOGIA Wyckerley 
1. To Love and To Cherish (1995) ed. italiana: BELLO COME UN ANGELO, 1^ ed. I Romanzi Mondadori( 1995); 2^ ed. I Romanzi Mondadori Oro (2009)- Anne Verlaine e  Christian Morrell
2. To Have and To Hold (1995) - ed. italiana: NELLA GIOIA  E NEL DOLORE, 1^ ed. Euroclub( 1998); 2^ ed. Sonzogno (2004), 3^ ed. Mondadori I Romanzi Introvabili, nr.4, aprile 2015 - Sebastian Verlaine, Visconde D'Aubrey e Rachel Wade
Forever and Ever (1996)ed. italiana: PER AMORE, PER ORGOGLIO, 1^ ed. I Romanzi Mondadori( 1997); 2^ ed. I Romanzi Mondadori Oro (2009) - Connor Pendarvis e  Sophie Deene

L'AUTRICE
Patricia Gaffney è nata in Florida ed è vissuta in un sobborgo dI Washington DC. Dopo essersi laureata in letteratura inglese, ha insegnato per un anno in una scuola superiore ed è poi diventata reporter freelance di casi giudiziari, attività che ha svolto per quindici anni.
L'autrice ha pubblicato il suo primo romanzo, uno storico, nel 1989 e dopo quella data fino al 1997 ha pubblicato altri undici romanzi, per i quali ha vinto diversi prestigiosi riconoscimenti. Di quei libri, molti ormai fuori commercio, è stata recentemente ripubblicata in versione digitale la sua trilogia più famosa ed amata: The Wyckerley Trilogy.
Nel 1999 la Gaffney ha scelto d'intraprendere una nuova strada e si è dedicata alla narrativa femminile, non strettamente romance, pubblicando una serie di romanzi di successo fra cui The Saving Graces (Amiche per la vita) e Circle of Three ( Le madri e le figlie). Più recentemente ha pubblicato una serie di novelle che sono apparse in alcune antologie. 
Patricia Gaffney vive oggi con il marito in Pennsylvania.

VISITA IL SUO SITO: http://www.patriciagaffney.com/


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10 commenti:

  1. Teresa Siciliano13/04/15, 07:50

    A me è risultato insopportabile. Troppo crudele Sebastian nella prima parte, troppo poco giustificato il suo cambiamento totale. È un romanzo che mi ha fatto molto soffrire.

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    1. sono d'accordo con il fatto che non sia un romanzo facile, che possa generare sofferenza perchè psicologicamente duro ma è una bellissima storia, accurata, il germe del cambiamento in Sebastian è presente anche nella prima parte del romanzo che poi sboccia forte. Questo libro Lo si può amare o odiare ma certo non lascia indifferenti, non scivola via come sabbia, rimarrà una volta letto scolpito nella memoria ed è ciò che ogni buon libro dovrebbe ottenere

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  2. Penso che la signora qui sopra non legga neanche le recensioni prima di lasciare i commenti che del resto sono meri copia incolla in ogni dove.

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    1. Teresa Siciliano13/04/15, 16:57

      Penso che sarebbe più chiaro se lei chiarisse se ce l'ha con me o con Keiko. In entrambi i casi l'accusa mi pare non circostanziata e anche maleducata.

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  3. Indimenticabile! nel mio vissuto è vero è stato uno dei primi romance che molti anni fa ho letto quando ancora forse non conoscevo il genere e mi ha presa moltissimo e io che sono una lettrice "alta" che banalmente vuol dire che mi rileggo periodicamente guerra e pace ed altri capolavori.. ho periodicamente riletto questo testo. perchè?credo per lo stesso motivo per cui 50 sfumature di grigio è divenuto un bestseller e non è un accostamento casuale. Ma 50 sfumature e vari seguiti sono costruiti a tavolino mentre nella gioia e nel dolore è veramente un capolavoro involontario sullo stesso tema Purtroppo nessun libro della Gaffney almeno di quelli che ho letto ha raggiunto la stessa equilibrata perfezione. Consiglio sopratutto le sei o sette pagine finali che in libro piuttosto teso sono un capolavoro di ironia e di leggerezza alla Jane Austen...Sensza questo libro avrei continuato ad indirizzare le mie letture di evasione su gialli e fantascienza e non avrei apprezzato il romance storico

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    Risposte
    1. Questo tuo commento Amalia è una riconferma del fatto che non ci sono generi di serie B nella fiction d'intrattenimento ( lasciamo i capolavori della letteratura al loro Olimpo) ...se un romance è scritto bene è un bel libro e basta.

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  4. mi pare un po' troppo difficile per i miei gusti, ma l'estratto mi frega sempre, l'ho trovato molto invogliante... l'introspezione psicologica e l'evoluzione importante dei personaggi mi attira molto in un romanzo.... va beh, lo aggiungo alla mia infinta lista....

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  5. Anche per me è indimenticabile riletto la mia vecchia copia cartacea in occasione di questa uscita in edicola.

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  6. Io l'ho letto anni fa e mi aveva fatto venire l'angoscia, due romanzi rosa mi hanno fatto deprimere leggendoli: questo e Castelli in aria e li avevo letti in fila (dopo mi sono dedicata ai thriller e agli urban fantasy per anni prima di tornare al rosa)
    Mariateresa

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  7. Adesso mi sono proprio incuriosita... viste le diverse opinioni, è doveroso leggerlo! Io amo molto gli storici e questa recensione mi ha molto preso, per cui solo leggendolo potrò farmene un'idea, positiva o negativa che sia, ma in ogni caso credo che ne varrà la pena! :)

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