ESISTE LA FORMULA DEL ROMANCE IDEALE?

Un interessante articolo sul blog ALL ABOUT ROMANCE si interroga sulla formula ideale per un romance perfetto...esisterà?

Chi critica il romance cita spesso una lunga lista di problemi che lo riguardano e uno di quelli che più di frequente viene citato è che questi libri sembrano scritti tutti con lo stampino, seguendo sempre la stessa formula. Alcune autrici come Paula Graves or Rita Clay Estrada e Rita Gallagher sono d'accordo e forniscono una guida a quella che per loro è 'la formula' . Altri come Anne Gracie, respingono decisamente l'idea. La Harlequin lo chiama "format" e insiste che tutti i generi usano questo tipo di strumento. Io tendo a essere d'accordo con la Harlequin. Un "format" significa solo che i lettori sanno cosa aspettarsi quando scelgono un determinato libro. La maggior parte dei miei autori preferiti scrivono libri che soddisfano a un determinato genere di aspettative. Per esempio, quando leggo Sarah Addison Allen mi aspetto un tipo di scrittura poetica, in cui un tocco di magia è intessuto in un genere di storia per il resto piuttosto contemporanea e molto romantica. Quando leggo Susanna Kearsley so che troverò un bel misto di passato e presente. Per molti anni ho letto Suzanne Brockmann sapendo che nei suoi romanzi delle serie Tall, Dark Dangerous e Troubleshooters lei avrebbe fatto largo uso delle sua straordinaria capacità di descrivere un eroe che è anche un militare. Però mentre mi sono trovata a leggere Sandra Brown, di recente, ho pensato che ci sono aspettative e ci sono formule e che le formule non sono necessariamente una brutta cosa. 

Mean Streak [uscito agosto 2014] )è la storia di Emory Charbonneau, una ragazza davvero fantastica che sembra aver tutto: una buona carriera, un bel marito, grandi amici. Sotto la superficie vediamo che Emory ha iniziato a mettere in dubbio il suo matrimonio e si chiede se ha scelto l'uomo giusto. Gli eventi cospirano perchè lei si renda conto che non è stato così e la portano verso l'uomo con cui invece avrebbe dovuto stare. Il corteggiamento con il suo nuovo amore è tutto fuorchè tipico. Mentre Emory sta correndo, durante l'allenamento per una maratona,  sente una fitta tremenda dietro alla testa e sviene. Quando si sveglia, si ritrova in una casa sconosciuta con un uomo enigmatico che si prende grande cura di lei ma che essenzialmente la tiene prigioniera e si rifiuta di dirle qualsiasi cosa che lo riguardi. A tenerli uniti in questa strana situazione è un gruppo di loschi figuri che presto li costringeranno a dipendere l'una dall'altro per sopravvivere. Lungo la strada riusciranno a risolvere il mistero di quello che era successo a Emory durante la corsa e si innamoreranno. Ho già letto questa storia. Non esattamente lo stesso racconto, ma qualcosa di molto simile in "Envy" della Brown. Lì c'era la storia Maris Matherly-Reed, a capo di una casa editrice e sposata con uno scrittore, che una volta era riuscito a scrivere un bestseller ma 

che non era piu' riuscito a produrre nulla d'allora. Quando Mavis riceve un pacchetto con dentro un libro che racconta di un agghiacciante omicidio, di un manoscritto rubato e di un tradimento, qualcosa dentro di lei comincia a farsi delle domande. Seguendo l'autore del romanzo, Maris farà delle scoperte che cambieranno la sua vita e le porteranno un nuovo amore.
Stesso scenario lo troviamo in "Chill Factor", "Play Dirty", "Fat Tuesday" e "The Witness". In tutti questi romanzi c'è una donna sposata che si ritrova con un eroe dal carattere abbastanza discutibile che la salverà dal suo problematico matrimonio. Logicamente, loro due si avvicineranno, mentre dovranno fuggire da gente decisamente poco raccomandabile. Una trama questa della Brown che l'autrice riesce ad utilizzare con risultati eccellenti, riuscendo a cambiarla abbastanza da tenerci legate alle pagine dei suoi libri, ma mantenendole abbastanza familiari che da farci pensare di tornare a far visita a un vecchio caro amico.

Susan Elizabeth Phillips ha una formula che rende il romance nelle sue mani magico. Io la chiamo frivola/svampita+ alpha = felicità. In It Had to Be You (Il Gioco della Seduzione) mette insieme Phoebe, che persino i suoi stessi amici definiscono 'una casinista' con il testosteronico Dan, un allenatore di football, concentrato sui risultati. La natura dolce e sexy di Phoebe, il suo essere anche peperina e con una mente per gli affari la rendono perfetta per Dan, anche   se lui all'inizio non se ne rende conto. Da parte sua, Dan dà a Phoebe quel tipo d'amore senza limiti che l'era sempre mancato. 
La volubile Daisy Devreaux di  Kiss An Angel si trova  a dover scegliere fra la galera e un marito scelto dal padre. Sceglie il matrimonio con Alexander Markov, che desidera quell'unione ancora meno di lei. In realtà Daisy è esattamente quello di cui Alex ha bisogno per guarire le ferite del passato. E lui è quello giusto per aiutarla a crescere e a prendere il controllo della sua vita. E' una storia d'amore dolcissima, con moment indimenticabili.
Annabelle Granger è la tipica pecora nera in una famiglia di perfetti, ma da quando ha ereditato l'agenzia matrimoniale della nonna vuole cambiare il proprio destino. Heath Champion è uno squalo nel business degli agenti sportivi, determinato a trovare la donna perfetta che completi la sua immagine. Allora com'è che si sente attratto dall'impulsiva ed emotiva agente matrimoniale che dovrebbe trovargli la compagna perfetta? Match Me if You Can (Lady Cupido) ci mostra che a volte quello che cerchiamo  è l'opposto di quello che pensiamo di volere.
Non tutti i romanzi della Phillips utilizzano questa formula, ma quando la tira fuori dal suo repertorio, funziona sempre alla grande. La Brown scrive anche libri con trame molto diverse ma rivisita la formula  moglie infelice+ eroe enigmatico=amore piuttosto regolarmente.

Anche la formula di Nora Roberts coinvolge l'accoppiata di caratteri, ma non quella dell'eroina con l'eroe, bensì quella dell'eroina, con l'eroina, con l'eroina. Le sue serie sono infatti spesso costruite su tre amiche ( o sorelle) di un certo tipo. La relazione fra donne è importante nelle sue storie tanto quanto quella con gli eroi. Quali sono questi 'tipi'? 
Quello calmo, freddo e controllato come il personaggio di  Brianna Concannon di Born in Ice, Kate Powell di Holding the Dream, la dottoressa Sybill Griffin di  Inner Harbor, Jude Murray di  Jewels of the Sun and Rosalind Harper di Black Rose. Poi c'è l'eroina volitiva, esuberante come Maggie Concannon di  Born in Fire, Darcy Gallagher di  Heart of the Sea, Margo Sullivan di Daring to Dream e Hayley Phillips from Red Lilly. E poi c'è la ragazza normale, un mix di ghiaccio e fuoco come  Shannon Bodine di Born in Shame, Brenna O’Toole from Tears of the Moon, Grace Monroe di Rising Tides, Laura Templeton di Finding the Dream e Stella Rothchild di Blue Dahlia. Ognuna delle signore qui sopra sono singole manifestazioni del tipo di carattere che rappresentano ma le trilogie sembrano seguire uno schema familiare. La formula funziona perchè il mix di caratteri fornisce molto spazio per sviluppare personaggi diversi, ma è anche una formula, perchè come in ogni buona ricetta che si rispetti, gli ingredienti chiave sono sempre gli stessi. 

(*traduzione di Francy della Rosa)


VI SIETE MAI CHIESTE SE I ROMANZI CHE VI PIACCIONO ABBIANO TUTTI PIU' O MENO LA STESSA 'FORMULA'? QUALI SONO QUESTE FORMULE E QUALI SONO LE VOSTRE AUTRICI PREFERITE? OPPURE PREFERITE LEGGERE STORIE SEMPRE DIVERSE LE UNE DALLE ALTRE?

10 commenti:

  1. Storie diverse, sempre, ma caratteristiche per stile e intensità alle autrici.Pezzo davvero interessante. Mi toccherà rifletterci su. Emi

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  2. Il mio romance ideale: lei una tipa tosta lui alpha e un po' badboy con un contorno di pericolo

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  3. Troppo concentrato su storie di adulterio, quelle che io detesto, e su titoli in inglese.
    Matesi

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  4. Condivido pienamente Samantha! ;)

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  5. La Sep è mitica mi piacciono le sue storie! Sandra Brown è un sacco di tempo che non la traducono qui da noi ho letto qualche suo libro vecchio e mi piaceva molto. Non mi piacciono i libri con il lui troppo buono o troppo perfetto oppure che è già innamorato della protagonista dalle prime pagine.
    Michi

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    1. maria masella17/11/14, 14:36

      idem su lui perfetto e da subito innamorato

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  6. Io non sono contraria al fatto che nel romance si seguano determinate regole o schemi, anche se questo porta a trame spesso inflazionate. Se un'autrice è brava, riesce a emozionare anche senza intrecci originali. Prendiamo la Balogh: quante volte ha utilizzato gli stessi schemi? Eppure riesce a colpirmi dritta al cuore ogni volta (o quasi). E la Phillips? La trovo divertente anche se spesso si ripete, utilizzando trame molto simili tra loro. Forse noi lettrici di romance non cerchiamo l'originalità a ogni costo (anche se questo non significa che la disprezziamo). Noi cerchiamo forti emozioni, lacrime, risate o suspense adrenalinica. E personaggi che ci tengano avvinti alle pagine con il loro fascino, siano alfa oppure no. Se l'autrice riesce a fornirci questi elementi, siamo pronti a osannarla per l'eternità. :-)

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  7. maria masella17/11/14, 14:35

    Articolo molto interessante, anch'io mi sono chiesta spesso se esista una formula per il romance perfetto (se la trovo non ve la dico). Forse esiste qualcosa di diverso. Come lettrice, e mi ritrovo d'accordo con samanthalorossa, preferisco storie con protagonisti forti e sono quindi implicite difficoltà varie. Come scrittrice cerco di assecondare i miei gusti di lettrice, almeno a una persona i miei romanzi piacciono. Purtroppo nell'articolo si citano molte scrittrici che non ho mai letto.

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  8. maria masella17/11/14, 14:48

    ho letto il commento di Laura Gay in cui si parla di originalità. L'uso di una formula (o schema) non esclude l'originalità. Del resto, soprattutto nei romanzi di genere, non ho mai sentito la necessità di trovare trame originali, alcune per essere originali sono francamente improbabili. Penso che l'originalità di un autore sia nel suo modo personale di mettere in scena i personaggi e di tagliare la storia. Forse perché penso a un romanzo come a un quadro, restiamo sul semplice: quante natività sono state dipinte? Non le diremmo originali perché il soggetto è sempre quello? E quando sono perfette? quando trasmettono emozioni... e qui subentra anche il gusto personale: mi emoziona Giotto e non i barocchi.

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  9. Alessandra17/11/14, 16:13

    Mi sono avvicinata al romance grazie a un libro di mia madre (Sonzogno, ristampa economica) della Woodiwiss e me ne sono talmente innamorata da averli poi ricercati e comprati tutti (fanno ora bella mostra nella mia libreria cartacea): anche lì ho trovato uno schema ricorrente: si incontrano, combattono contro l'attrazione che provano tra loro - perdendo e dopo una piacevole parentesi di amore si troveranno di nuovo a combattere ma uniti contro il malvagio di turno...
    Sta di fatto che schema o formula che sia, a me il Romance piace sempre: che sia della SEP, della Kleypas o della Balogh, che sia Suspence o ironico e divertente, magico (?) o fantasy... Basta che sia Romance e che sappia far sognare!

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