CICATRICI? SI', GRAZIE!

Capitan Harlock

Una donna fa di tutto per nasconderle. Sono segni anti-estetici, di cui si vergogna, che non piacciono a nessuno. Per gli uomini sono un’arma di seduzione, un vanto, la dimostrazione della mascolinità all’ennesima potenza. Oggi gli uomini vogliono apparire belli, perfetti e in qualche caso anche troppo (le sopracciglia depilate, brrrr!) ma non lo sanno che a noi donne le cicatrici piacciono? Che ci piacciono crudi, sbucciati e avventurieri?

Quello che vogliamo al nostro fianco è un macho, coraggioso, amante dell’avventura, un accumulo di testosterone allo stato puro. Se poi aggiungiamo anche una cicatrice sul volto e qualcuna qua e là sul corpo, ecco che il mix alza la nostra temperatura e di parecchio. Se sono d’arma da taglio, se vengono da una revolverata o da una sventagliata di mitraglietta poco importa: ciò che conta davvero è ciò che la cicatrice nasconde: un passato da eroe, una vita sull’orlo dell’abisso, una storia intricata e spesso dolorosa. Questi sono gli eroi che ci fanno sognare.
Per alcune popolazioni le cicatrici sono un’arma di seduzione, di riscatto, di distinzione o di ghettizzazione, noi occidentali non abbiamo scoperto nulla. Spesso nelle società tribali il segno sul corpo indica una prova di coraggio a cui si è sopravvissuti. I Tutsi (noi gli chiamiamo impropriamente Watussi) vanno da adolescenti nella foresta per affrontare le belve, armati solo di una lancia e sono festeggiati se tornano con qualche segno del loro coraggio sul corpo. Nella tribù degli Yanomamo in Venezuela, invece, gli uomini usano addirittura dei trucchi per accentuare le loro cicatrici. Pirati, guerrieri, soldati, cow-boys, uomini violenti ma solo nel nome della giustizia. Insomma, signori sappiatelo: noi donne oggi sentiamo nostalgia di quei cavalieri senza macchia e senza paura che picchiano, magari uccidono, ma per una buona causa o per difendere i deboli e ne rimangono segnati non solo nell’anima, ma anche nel corpo.
L'eroe del telefilm Arrow
Ma esistono anche le cicatrici ornamentali, fatte di proposito, che si conservano per sempre sulla pelle e si praticano soprattutto sul torace o sul dorso e sono in genere linee trasversali o serie parallele di punti, più raramente diventano disegni complicati e sappiatelo, le cicatrici possono essere incavate o a rilievo: le prime sono una semplice incisione della pelle e sono fatte soprattutto sulla faccia, le altre, più diffuse, vengono ottenute introducendo una sostanza nella ferita, cenere o argilla e sono comunissime in tutta l'Africa centrale, occidentale e sud-orientale, tra i popoli dell'Oceania mentre in America latina erano praticate dagli antichi Maya. Discendendo verso sud, le incontriamo sulla costa dell'Ecuador e fra gli Ona della Terra del Fuoco, mentre in Asia in alcuni gruppi etnici dell'Indonesia orientale.
Harrison Ford

Quindi cicatrici che fanno parte della cultura ancestrale e smuovono antiche corde, che in noi occidentali sembrano sopite. Ma non del tutto: ecco dunque spiegato il successo di alcuni personaggi d’invenzione come Capitan Harlock, o il fascino quasi raggelante del cantante Seal o, ancora, l’intrigante segno sul volto dell’attore Harrison Ford, una cicatrice sul mento dovuta a un incidente d’auto in giovane età. J. K. Rowling, autrice di Harry Potter, ha pensato bene a segnare con una misteriosa cicatrice a forma di saetta il suo eroe: è il vero inizio di tutto, senza di essa Harry sarebbe un qualsiasi, banale adolescente e non dimentichiamo il fascino criminale di Al Capone, a cui fu attribuito il soprannome di Scarface a causa della cicatrice che aveva sulla guancia sinistra. Fatta da un certo Frank Galluccio che, pare, lo colpì con un rasoio perché aveva espresso commenti pesanti su sua sorella.
Harry Potter
Anche sulla nostra bella, romantica luna ci sono “cicatrici”: gli astronomi, dopo aver esaminato alcune immagini pervenute dal nostro argentato satellite, hanno scoperto che alcune parti della sua superficie tormentata si sarebbero deformate, espandendosi fino a formare valli strette, poco profonde. Valli lineari come cicatrici che hanno chiamato graben e suggeriscono che la luna sia stata oggetto di attività tettonica, relativamente recente, negli ultimi cinquanta milioni di anni. Anche lei lottatrice, ne porta i segni.

A questo punto mi sorge una domanda: ma gli uomini cosa pensano delle cicatrici sul volto o sul corpo delle donne? Una ricerca fatta qualche anno fa, afferma che a loro non interessano molto: sembra sia altro ad affascinarli...
Comunque, se voi signori uomini siete in cerca di avventure sentimentali o semplicemente di quattro salti in padella (ci siamo capiti...), in attesa che qualche tizio intraprendente si inventi centri estetici dove incidere sui corpi dei propri clienti attraenti cicatrici, potreste cominciare con l'andare in palestra ed eliminare la sempiterna pancetta o le spalle curve. Un buon inizio, vi assicuro, che tra l’altro  vi farebbe bene alla salute...

Cicatrici, bellezza, unicità. Alla fine sono la parte più sensibile ma più forte di un uomo, affinché possa vivere senza timore ed essere un eroe. Ai protagonisti dei miei libri aggiungo sempre una cicatrice qua e là. Non guasta perchè, come dice Samuele Bersani nella sua canzone "Pesce d'Aprile", 
... È sempre bellissima la cicatrice che mi ricorderà di esser stato felice...













****
E SI', DI CICATRICI LA NOSTRA ADELE COME AVETE LETTO S ENE INTENDE! SA CHE MOLTE DI NOI HANNO UN DEBOLE PER GLI EROI CHE LE HANNO E SE NE E' RICORDATA QUANDO HA CREATO DUE DEI SUOI PIU' INDIMENTICABILI EROI ROMANTICI : MARCO QUINTO RUFO E JACOPO BARBIERI 
ESSENDO FRA I ROMANCE STORICI IN ITALIANO PIU' BELLI USCITI NEGLI ULTIMI ANNI, SE NON LI AVETE ANCORA LETTI VI CONSIGLIAMO DI FARLO AL PIU' PRESTO!



ROMA 40 DC - DESTINO D'AMORE
40 d.C., Città di Roma, Gaio Giulio Cesare Germanico, Caligola, Imperatore.Marco Quinto Rufo è l’uomo più potente di Roma, secondo solo all’imperatore, Livia Urgulanilla ha un passato da dimenticare. Lui è un uomo temprato dalla foresta germanica, bello e forte che non conosce paura né limiti. Lei è un’aristocratica raffinata e altezzosa il cui destino è già scritto. Ma il dio Fato decide altrimenti e quando Rufo la porta via con sé non immagina lontanamente le conseguenze del suo gesto. Roma non è la Provincia dove tutto, incluso rapire una donna, è concesso. E anche se Caligola in persona decide di concedergliela, possederne il cuore sarà la più ardua e temeraria delle sue imprese. E Livia saprà donare il cuore a un uomo spietato che non esita davanti a nulla, se non a quello che sente per lei? Il primo romanzo di una trilogia che vi porterà in uno dei periodi storici più affascinanti del nostro passato; una storia che vi catturerà fin dalle prime pagine e alla fine ne rimarrete conquistati.
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IL GIOCO DELL'INGANNO
Venezia, 1796. Lorenza, la giovane figlia del barone Marianin, sa che la attende un matrimonio senza amore e vuole concedersi un’ultima giornata di libertà tra le calli invase dalla folla colorata e festante del Carnevale. Bellissima e spavalda, non sa che la frenesia e la confusione nascondono grandi pericoli per una ragazza sola e sta per essere vittima della violenza di due uomini mascherati. Ma in suo soccorso arriva la più fosca e sinistra delle maschere: la baùta. Chiunque si nasconda dietro quel volto di cartapesta, ha negli occhi e nella voce il fascino della notte che è insieme rifugio dei briganti e covo delle stelle. Aristocratico o spia, la baùta non vuole rivelare il suo nome, trincerandosi dietro la sua fermezza elegante e decisa. Lorenza sa che non riuscirà a dimenticarlo, senza immaginare che poco tempo la separa dall’incontrarlo di nuovo… L’uomo misterioso è un’ombra tra le ombre che si muovono nella fitta rete di inganni della politica veneziana, in cui Lorenza sarà presto coinvolta in un crescendo di rivelazioni fatali e infuocata passione. 
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5 commenti:

  1. Sì, Adele, tutto vero. Uomini segnati che sanno risorgere. I tuoi personaggi, poi, sanno diventare speciali.
    Emi

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  2. Uomini depilati... brrrrrrr che raccapriccio! Per non parlare delle sopracciglia allaarlene Dietrich orrore!!!!!!

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  3. le sopracciglia a gabbiano sono un orrore sempre piu' in circolo

    RispondiElimina
  4. Alessandra10/11/14, 19:01

    Aaaahhh quella cicatrice...
    Diversi e abbondanti lustri fa, ero pazzamente innamorata di un ragazzo della nostra allegra combriccola di amici, come del resto quasi tutte le ragazze del gruppo: allegro, divertente, bellissimo con i suoi capelli neri e ricci e gli occhi color ambra e ovviamente un po' scapestrato. La concorrenza per accaparrarsi il posto dietro sul suo motorino era selvaggia: non si facevano prigionieri... Mio padre, vigile urbano, mi aveva categoricamente proibito di andare in 2 col motorino ("se ti vedo in due col motorino e senza casco, non esci più di casa! Se qualcuno ti vede e lo vengo a sapere, non esci più di casa! Se ti ferma la polizia e mi chiamano... sei morta!) per cui non potevo certo competere con le strusciate da contatto "occasionale" a cui le altre lo sottoponevano durante i nostri giri, me ne stavo tranquilla e beata sul mio motorino con il mio casco a cazzaroletta che se già non rientravo nella categoria "strafiga" con quello in testa perdevo anche il mio "discreta bellezza" per arrivare a uno sconfortante "passabile". Un bel pomeriggio, il "bello" ci raggiunge sulle panchine davanti la Chiesa (il nostro punto di ritrovo) con un vistoso cerotto che andava dal labbro inferiore al mento: "l'alfalto mi ha fatto un succhiotto con un po' troppo impegno!"... Troppo ci abbiamo scherzato sopra ma negli occhi di molte di noi c'era il dubbio che il suo fascino era ormai perduto.
    A cerotto rimosso la spietata concorrenza si era diradata, tanto che a volte doveva anche chiedere "chi viene con me?". Ed una di queste volte ho preso il mio casco, mi sono avvicinata e "vengo io! ma con questo" indicando il casco "e se te lo metti anche tu, magari la prossima volta l'asfalto non ti trova così irresistibile!". "Con questa cicatrice ho perso il mio fascino" mi fa lui, "non credo, se così fosse non rischierei l'ira paterna..."
    Più tardi, quella cicatrice era davvero fantastica... sotto le mie labbra!
    Grazie Adele, questo tuo post mi ha fatto tornare adolescente e spero di non aver imbarazzato nessuno condividendo con voi un dolce ricordo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Wow Alessandra, ma che bello e romantico questo flash adolescenziale legato alle cicatrici! Altro che imbarazzo, sei stata bravissima, non è facile riassumere in poche righe le emozioni di certi momenti! Se hai voglia di altri flash...noi siamo qui! ;-)

      Elimina

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