LE REGOLE DEGLI AMORI IMPERFETTI di Mara Roberti (EmmaBooks) - Recensione

Autrice: Mara Roberti
Genere: romance contemporaneo
Ambientazione : Italia
Pubbl. Originale: EmmaBooks, pagg. 186 , 28 ottobre 2014, € 4,99
Parte di una serie: no
Livello Sensualità : 
MEDIO
Disponibile in ebook: solo in ebook

TRAMA:  Se il segreto dell’amore fosse racchiuso in una tazza di tè? È quello che scoprirà Elisa, partita per trascorrere un fine settimana in un borgo arroccato e fuori dal tempo, alla ricerca del romanticismo perduto. Fra gli aromi del tè, antiche leggende e i segreti di una misteriosa camelia gialla che fiorisce solo una volta all’anno, si inseguono amori ostinati e impossibili, le storie di due donne che amano troppo e sfuggono alla felicità per paura di essere ferite. L’amore però non accetta regole ed Elisa imparerà a riconoscerlo nei posti più impensati. Nei fiori, nei silenzi di una madre o nelle ferite del cuore. Le regole degli amori imperfetti è un viaggio fra i sapori, i sogni e la magia delle piccole cose, per chi ha bisogno di ricominciare a credere che la felicità non solo è possibile, è necessaria.
                                                               
Se la vita è come una tazza di tè, significa che qualcuno di noi sarà l’acqua e qualcun altro il tè. Ci sono persone che sentono di poter cambiare ciò che le circonda, di lasciare il segno, di dare il proprio sapore alle cose e alle situazioni. Di solito sono le persone che si tuffano nella tazza, impavide e impazienti.
Poi ci sono le persone che aspettano, che si adattano, che accolgono, che cambiano colore a seconda degli umori altrui, che quasi mai si impongono. Attendono, liquide e trasparenti, le foglioline di tè che daranno gusto alla loro vita. Le persone acqua.
Non sarà facile per me esporvi le suggestioni e le considerazioni che seguiranno, perché questo libro prima di essere un’esperienza di lettura è un’esperienza emotiva. La storia che Mara Roberti ci narra ne “Le regole degli amori imperfetti” è incentrata principalmente sulle figura di Elisa e Daria, figlia e madre, su ciò che è la realtà odierna della prima e su ciò che è stata la vita della seconda; tutto collegato da un filo narrativo che, associando le regole del tè e dell’esistenza, danno vita a un romanzo di rara intensità. 
Elisa si trova in un momento cruciale della sua vita, ha due buone amiche Alessandra e Ornella e un lavoro, vive con la zia ed ha una relazione con Diego molto controversa, data la lontananza che li separa e gli impegni di entrambi. Un giorno riceve la notizia di aver vinto un soggiorno in un borgo ritenuto il più romantico d’Italia e decide di partire con Diego per cercare di rivitalizzare la loro relazione, la ritiene una chance irrinunciabile. Decide di farlo anche contro il parere delle amiche e della zia, che non vedono di buon occhio questo rapporto data l’ambiguità di comportamento di Diego. Questo viaggio e il soggiorno a Roccamori sconvolgeranno la vita di Elisa, perché qui scoprirà qualcosa del suo passato e metterà le basi al suo futuro.
Come entrano l’amore e le regole del tè in questo romanzo? Ci entrano di prepotenza, attraverso il racconto in flasback dei momenti cruciali della vita di Daria e della stessa di Elisa. Daria, che tanta influenza ha avuto sul modo di sentire la vita e di vivere l’amore della figlia;  ha imparato  da sua madre Elisa le regole del tè fin da piccola, regole che sono state il leit motiv della sua gioventù. Da sua madre ha imparato ad associare i colori, i sapori, i profumi di questa straordinaria bevanda alle persone, al loro gusto, al loro carattere fino a farne uno schema per la conoscenza del loro vero io.
L’amore per entrambe è stata sofferenza, entrambe hanno amato e perduto. Daria non ha avuto scelta, la scelta fu fatta per lei. Elisa, invece, ha scelto la rinuncia volontariamente. Ha amato all’inverosimile Daniele, un uomo meraviglioso con cui aveva passato dei giorni stupendi e proprio quando credeva che la felicità fosse a portata di mano, a causa di un evento inaspettato, si costrinse a respingerlo perché pensava che tale accadimento avesse provocato quella situazione. E proprio Daniele ricompare a distanza di anni, inaspettatamente, nella sua vita; è fidanzato con la sua migliore amica Alessandra, ma le fa capire che non ha mai smesso di cercarla, che quel che c’era tra loro non è mai morto. Elisa non lo ascolta, vuole provare a costruire qualcosa con Diego, anche se sente dentro di sé che è Daniele l’amore vero, passionale, indimenticabile. Così Elisa parte per il suo viaggio verso Roccamori e qui, in uno scenario
suggestivo e decadente, nella locanda che tanti anni prima aveva visto la nascita e la morte dell’amore della madre verso un uomo mai perdonato, negli splendidi giardini pieni di fiori di camelia, tra stravaganti sessioni di tè con le vecchie signore del luogo, troverà risposte ad un passato ( il suo e quello della madre) mai veramente compreso e capirà che l’amore è grande solo se accompagnato dal coraggio. Qui dove tutto ebbe inizio ci sarà la fine di un viaggio nel tempo, l’amore avrà la sua rivincita sulla sofferenza e la solitudine ed Elisa finalmente avrà l’agognato lieto fine con l’uomo del suo destino.
Questo romanzo ha avuto su di me un impatto straordinario, mi son detta: “Mara Roberti riesce a far vibrare le mie emozioni come un diapason, descrive i turbamenti e i pensieri di Elisa come se fossero i miei”. C’è stato un raro momento in cui ho sentito la piena connessione tra me, la protagonista e l’autrice, come se stessimo vivendo in simbiosi le cose che accadevano, ma soprattutto le sensazioni che
venivano descritte. Questo è un romanzo emozionale, non si legge, si sente. Con parole semplici e raffinate Mara descrive un gamma infinita di luoghi interiori dell’animo umano. Il tempo e il suo dipanarsi. La solitudine e l’abbandono che cercano sempre un riscatto. L’amore,  che si può decidere di vivere o no, a seconda della personalità che si ha, del coraggio che si dimostra. La verità che rende liberi quando fa incastrare tutti i pezzi al posto giusto e dà un quadro finalmente chiaro che permette di riprendersi l’esistenza. Mara è bravissima a descrivere le regole del tè come un paradigma delle regole di vita, per poi dirci alla fine che in fondo i precetti aiutano a tracciare e a conoscere il sentiero ma non sono il sentiero. E’ l’amore sbocciato, vissuto, realizzato il fine ultimo.
Coprotagonisti del racconto sicuramente i personaggi secondari abbozzati e non, che contribuiscono ad inserire volta per volta notizie, insegnamenti, colore. 
La scrittura della Roberti è veramente efficace nell’intrecciare situazioni e impressioni, il suo stile pulito, raffinato, non ampolloso, rendono la lettura del libro piacevolissima. Questo non è un romance di solo intrattenimento, è un romanzo sulla vita, fa riflettere, va ponderato per gustare appieno le sue molte sfumature (come una miscela di tè) , per alcuni versi è 'spaccacuore' ma vi lascerà sicuramente un ricordo indelebile come è stato per me.










COME INIZIA IL ROMANZO...
Trentun anni prima.
L’ultimo sole del pomeriggio tingeva di rosa la parete della stanza, immergendola in una luce inafferrabile, che cambiava troppo in fretta per avere il tempo di coglierla. Un attimo prima di raggiungere il culmine della sua bellezza si ritirava, sprofondando ogni cosa nel buio. In quell’attimo però era perfetta, una nebbiolina rosa e dorata che faceva galleggiare gli oggetti come se fossero privi di peso: il tavolino davanti alla finestra, i fiori che non avevano neanche fatto in tempo a mettere nel vaso, i vestiti gettati sulla sedia.
Daria allungò il braccio sul petto nudo di lui e gli strinse le dita. Renato ricambiò subito la stretta. Da dove si trovavano, sul letto, il cielo era una battaglia di luce e di colori infuocati. Lo sentì sospirare, il petto troppo magro che si alzava e poi abbassava di colpo. Lo sfiorò con le labbra.
Renato la attirò a sé con l’altro braccio e la baciò delicatamente sulla fronte, un bacio sofferto, troppo rapido. «Sei la cosa migliore che mi sia mai capitata. Lo sai. E anche la peggiore.»
Il sorriso le morì sulle labbra, ma lei lo fece rinascere in qualche modo. «Solo finché continui a torturarti inutilmente.»
Daria si sollevò su un gomito e lo guardò dall’alto. Il ciuffo scuro gli cadeva sugli occhi castani, grandi e spaventati. A vederlo così, provò una fitta improvvisa al petto. Era così bello e così diverso dall’uomo che conoscevano tutti. Ed era merito suo, lo sapeva. Era stata lei a cancellargli quell’espressione seria e concentrata dal viso, a insegnargli a sorridere con gli occhi, a socchiudere quelle labbra carnose. Eppure le sembrava che le stesse scivolando via. Sempre

più bello e sempre più inafferrabile, come la luce del tramonto che entrava dalla finestra.
«Non sono una delle tue camelie, Renato. La vita non è una delle tue camelie. Puoi godertela e basta, senza chiederti in continuazione se stai facendo la cosa giusta.»
Lui la prese e la spostò sopra di sé, le strinse il viso fra le mani e la guardò negli occhi con un tale amore e una tale tristezza che Daria non riuscì a reggere il suo sguardo e li distolse.
«Io parto domattina» gli disse senza guardarlo. «Ti farò avere l’indirizzo non appena avrò trovato un posto. Il nostro posto. E ci sarà un grande giardino, te lo prometto, il giardino più 
bello che avrai mai visto.» Posò la guancia sul suo petto. Sentì il cuore che batteva, più rapido di quanto avrebbe mai lasciato intuire il suo viso calmo e controllato. Si chiese se avrebbe avuto il privilegio di sentire quel battito per tutta la vita o se avrebbe potuto soltanto cercarne l’eco nel proprio. 
Renato le accarezzò i capelli lentamente. «Ti sbagli» le disse. «Tu sei proprio come una delle mie camelie. Perfetta e sensuale e piena di sorprese. Ma sei l’unica cosa che abbia mai amato più di loro.»
«Mi raggiungerai, vero?» chiese lei con una nota strozzata nella voce. «Come abbiamo deciso.»
In quel momento sentirono alcuni passi che salivano di corsa le scale della pensione. Renato si irrigidì e la mano scivolò via dalla sua testa. I passi si avvicinarono sempre di più.
La luce rosa era scomparsa e la stanza scivolava a poco a poco nel buio, mentre l’ultima luce del giorno restava impigliata fra i petali delle camelie appoggiate sul tavolo.
Daria chiuse gli occhi. C’era solo una stanza accanto alla loro, vuota, ed erano all’ultimo piano. I passi si fermarono. Alzò gli occhi e incrociò lo sguardo spaventato di Renato. Solo in quel momento capì di che cosa erano fatti davvero i suoi dubbi e le sue paure. Capì che facevano parte di lui. Che erano fatti della stessa materia del suo amore per lei. Si chiese se il desiderio di essere felice sarebbe stato più forte.
In quella frazione di secondo, prima che la porta si aprisse, pensò che il desiderio non era abbastanza, solo il bisogno di essere felice avrebbe potuto salvarli. E neanche il loro amore poteva arrivare a tanto. ...




DA LEGGERE DI MARA ROBERTI

Le scarpe son desideri (2013) - solo ebook, Emma Books
Love trainer (2013) - solo ebook, Emma Books
Gli uomini preferiscono le befane (2103) - un racconto nell'antologia - solo ebook, Emma Books
Buon lavoro! (2014) - un racconto nell'antologia - solo ebook, Emma Books

***
L'AUTRICE
Mara Roberti è il lato “in rosa” di una traduttrice che un giorno si è accorta di aver trascurato le proprie emozioni. Per la fretta, le aveva cacciate tutte da qualche parte dentro di sé, proprio come si fa con gli oggetti che non si ha il tempo di rimettere in ordine. Le emozioni però non le freghi come i calzini, prima o poi tornano a galla, e le sue lo facevano cogliendola alla sprovvista e commuovendola nei momenti meno opportuni. Ha iniziato a scrivere per questo, per vivere le proprie emozioni e tornare a credere nei sogni, quei sogni per cui ci sembra di non avere mai tempo, e per cui invece dovremmo trovarlo.

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TI INTERESSA QUESTO LIBRO? TI PIACE LEGGERE STORIE CHE PRESENTANO INSIEME ALLA STORIA D'AMORE ANCHE PROBLEMATICHE DI VITA E AMICIZIE FEMMINILI? HAI GIA' LETTO IL ROMANZO? COSA NE PENSI?


3 commenti:

  1. Non è il mio solito genere, ma la recensione e l'inizio letto perché proposto qui mi convincono a provare. Mi sento una bustina di te'..... Grazie

    RispondiElimina
  2. Avevo già in mente di leggerlo perché stimo molto Mara e quel poco che mi ha raccontato del romanzo mentre lo stava finendo mi aveva davvero incuriosito.
    Questa recensione non fa che confermare che la ciambella è davvero riuscita col buco :D Lo leggerò quanto prima!

    RispondiElimina
  3. Grazie per la bellissima recensione. Questo libro ha davvero qualcosa di magico, difficile da spiegare, e non mi stupisce che Keiko con la sua sensibilità lo abbia percepito. Pensate che ho scoperto solo oggi che la camelia era il fiore preferito di mia nonna. E non ne avevo idea. Se non è magia questa...

    RispondiElimina

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