LAURA GAY presenta...INCANTEVOLE ANGELO (Delos Digital)

Genere: Romance storico, racconto
Ambientazione: Inghilterra Vittoriana
Editore: Delos Digital, n. 15 collana “Passioni romantiche”, pagg 33
Solo in versione digitale
Livello di sensualità: Medio

TRAMA: Simon Trent, conte di Bridgewater, è convinto che tutte le donne siano disposte a cadere ai suoi piedi e una sera, ubriaco fradicio, scommette con i suoi amici che riuscirà a sedurre l’incantevole Lady Anne Morgan, una giovane che ha trascorso gli ultimi anni in un convento in Francia e che tutti giudicano incorruttibile. Ma l’amore spesso prende strade imprevedibili e sarà proprio il cinico conte libertino a lasciarsi conquistare dal candore di quella fanciulla, bella come un angelo. Ma potranno un uomo e una donna provenienti da mondi così differenti abbandonarsi a un sentimento profondo come l’amore? E quella scommessa, fatta in un momento di debolezza, riuscirà a dividerli?

Amiche lettrici, oggi voglio presentarvi “Incantevole angelo”, un mio racconto storico ambientato nell’Inghilterra Vittoriana, che vede come protagonisti un conte libertino dal fascino un po’ diabolico e una giovane lady di religione cattolica, appena uscita da un convento.
Si tratta di due personaggi assai diversi fra loro. Lui è un uomo dissoluto, dedito unicamente ad alcol, gioco d’azzardo e donne di facili costumi. Lei è una ragazza ingenua, di solidi principi morali e dal cuore d’oro. Sembrerebbero destinati a non incontrarsi mai, visto che nessuno dei due frequenta le sale da ballo, eppure a causa di una scommessa le loro strade si uniranno e niente sarà più come prima.

Voi direte: nulla di originale. Sono già stati scritti innumerevoli romance che trattano l’argomento, quindi perché comprare questo e-book? Ebbene sì, lo ammetto. I personaggi sono sempre quelli: il libertino di turno e la lady inviolata. Tuttavia, spero di riuscire a emozionarvi coi miei personaggi e a farveli amare come li ho amati io. In fondo non è questo che dovrebbe saper fare una scrittrice? Creare emozioni anche da una trama banale? Beh, mi auguro di essere riuscita nell’intento, ma questo dovrete dirmelo voi.
Sullo sfondo potrete trovare una Londra in pieno stile vittoriano, dove ricchi e aristocratici vivono fra balli, ricevimenti e opere di carità per lo più inutili, mentre le classi più povere fanno la fame e non hanno un’istruzione adeguata. Sì, ho voluto inserire in questo racconto anche il tema del sociale, a me caro. E quale ambientazione migliore dell’inghilterra di quel periodo, con le sue contraddizioni e la sua ipocrisia?
Nella speranza di avervi incuriosite almeno un po’, vi lascio con un breve estratto e vi auguro una buona lettura.
LAURA GAY

L'ESTRATTO...

Londra, maggio 1851      – Non esistono donne virtuose – Simon Trench, conte di Bridgewater, si portò il bicchiere alle labbra e ne tracannò il contenuto in un’unica sorsata. – Ciascuna di loro è corruttibile.
     – Dici così perché ancora non hai conosciuto Lady Anne Morgan – osservò Lord John Stieglitz, cercando di sovrastare il chiasso del locale. – Si mormora che sia stata educata in un convento in Francia e che solo recentemente abbia fatto ritorno in Inghilterra per assistere la sua vecchia e malata zia. Pare sia un modello di virtù, oltre a essere bella come un angelo.
     Simon rise e afferrò la bottiglia posata sul tavolo, per servirsi dell’altro brandy. – Ah, le suorine represse sono quelle peggiori di tutte. Tanto più se papiste. Credimi, lo so per esperienza.
     Il suo amico sbuffò. – Non la nipote del visconte Morgan. Se la conoscessi ti ricrederesti, Bridge.
     – Permettimi di dubitarne. Finora non ho mai incontrato una donna che non sia riuscito a portarmi a letto e questa Lady Anne non sarà certo diversa dalle altre.
     Lord George Tottel, loro terzo compagno di bevute, tossicchiò, agitandosi sulla sedia. – Suvvia

Bridge, non scherzare. Ammetti che ci sono fanciulle al di fuori della tua portata.
     – Neanche per sogno! – replicò Bridgewater offeso.
     Diamine, ne andava della sua reputazione!
     John eruppe in una risatina beffarda. – Perché non scommettiamo? Venti ghinee che non riuscirai a sedurre Lady Anne.
     Simon lo fissò per un istante. Era talmente ubriaco che sarebbe stato capace di scommettere di riuscire a sedurre la propria madre. Ma, in fondo, perché no? Era convinto di ciò che sosteneva e non sarebbe stata certo questa Lady Anne Morgan l’unica donna in grado di resistergli.
     Un lento sorriso gli incurvò le labbra. – Ci sto. Prepara le venti ghinee, amico.
     Si alzò dalla sedia con passo malfermo, mentre i suoi compari ridevano sguaiatamente. La testa gli girava come in un vortice e aveva una gran voglia di vomitare. Provò a chiudere gli occhi un istante, ma era anche peggio.
     – Dove posso trovare Lady Anne Morgan? – biascicò, cercando di riportare l’attenzione sulla scommessa. – Che voi sappiate parteciperà a qualche evento mondano? Sono disposto a presenziare a qualche soirée, ma non chiedetemi di presentarmi da Almack’s.
     – Sarebbe divertente, Bridge – rispose George, seguendolo con lo sguardo. –  Le patronesse sverrebbero, se un uomo con la tua reputazione partecipasse a uno dei loro balli. Comunque temo che ci sia un unico luogo in cui tu possa trovare la nostra cara Lady Anne.
     Lui corrugò la fronte. – Quale?
     – La parrocchia. Quella ragazza è così virtuosa che esce di casa solo per recarsi in chiesa.
     Dannazione!     Simon afferrò la propria giacca, posata sulla sedia. Ci vedeva doppio e stava per venirgli un forte mal di testa.
     – Tutto sommato avrei preferito Almack’s. La parrochia avete detto? Diamine, sono anni che non metto piede in una chiesa!

 Anne si portò la tazza di tè alle labbra e sorrise. Seduta accanto a lei su un divanetto, Lady Eleonor Ashwell le stava illustrando le opere di carità portate avanti dall’associazione benefica di cui era la presidentessa.
     Quella donna non la convinceva del tutto. Non sembrava realmente animata da sentimenti caritatevoli. Piuttosto le dava l’impressione di essere una persona boriosa e autoritaria.
Tossicchiò, nel tentativo di interrompere quel fiume di parole e di riportare l’attenzione su ciò che le premeva maggiormente.
     – Scusate, Lady Eleonor, temo di non aver capito. Avete detto che intendete distribuire Bibbie alle famiglie più sfortunate?
     La donna annuì con convinzione. – Esattamente, Lady Anne. Cosa non vi è chiaro nel nostro progetto?
     Lei aggrottò la fronte e posò la tazza sul piattino di porcellana, facendolo tintinnare. – Ma non sarebbe meglio distribuire del cibo? Ho sentito dire che qui a Londra sono molte le famiglie che soffrono la fame.
     Lady Eleonor sgranò gli occhi, come se avesse appena udito un’eresia. – Cosa c’è di meglio del pane spirituale per quei poveri sfortunati? – Pareva davvero seccata dal suo intervento e Anne decise di non irritarla ulteriormente. Si morse la lingua, prima di parlare. – Avete senz’altro ragione, Lady Eleonor. Vogliate scusare la mia mancanza di esperienza.
     La sua interlocutrice tornò a sorridere, annuendo soddisfatta. – Ma certo, mia cara. Allora ci aiuterete?
     – Certamente. Ho bisogno di tenermi impegnata. Quando vivevo in convento prendevo parte a numerose attività, ma ora non ho nulla da fare, a parte prendermi cura di mia zia.
     – Oh, a proposito, come sta vostra zia? Ho sentito dire che è in via di guarigione.
     Anne annuì. – Sì, sta molto meglio, per fortuna.
     – Che bella notizia! E voi cosa farete, quando si sarà ripresa del tutto? Tornerete alla vita monastica?
     Anne sussultò. Pensare al proprio futuro la metteva in agitazione. Aveva sempre pensato che un giorno avrebbe preso i voti, per vivere al sicuro fra le mura di un convento. Ma recentemente i suoi zii avevano espresso il desiderio che si sposasse con un buon partito. Era la loro unica nipote e, non avendo avuto figli, desideravano per lei una famiglia numerosa.
     Non se l’era sentita di deluderli, manifestando il suo desiderio di diventare suora di clausura. Tuttavia, il pensiero di appartenere a un uomo ed essere soggetta ai suoi capricci la colmava di inquietudine.
     Sospirò. – Ancora non ho deciso nulla, a riguardo. Farò ciò che i miei zii si aspettano da me.
Lady Eleonor ridacchiò. – Che fanciulla giudiziosa! È proprio vero quel che si dice di voi: siete un raro modello di virtù.
     Anne arrossì e distolse lo sguardo. In realtà si sentiva unicamente una vigliacca. Per tutta la vita aveva fatto ciò che gli altri avevano deciso per lei. Ma chi era la vera Anne? Cosa desiderava davvero? Se lo era chiesto più volte, senza riuscire a darsi una risposta. ...
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Lo puoi anche scaricare in PDF dal sito dell'editore Delos QUI

L'AUTRICE

Laura Gay nasce a Genova dove tuttora vive, insieme al marito. Ama i libri, il cinema, la musica e gli animali, specialmente i gatti.
Scrive da quando era bambina perché solo attraverso la scrittura riesce ad esprimere se stessa e a volare con la fantasia.
Ha pubblicato vari romanzi, tra cui Edmond e Charlotte. Le scelte dell’amore (Enrico Folci Editore, 2008), La figlia del re di Francia (0111 edizioni, 2010), Prigioniera del tempo (Boopen, 2010) e Ovunque sarai. (Boopen, 2011). Un suo racconto dal titolo Ventunesimo piano è apparso sul numero 5 della rivista Romance Magazine e un altro, dal titolo Il risveglio del Crociato, è stato inserito nell’antologia 365 storie d’amore, edita da Delos Books. Ha recentemente pubblicato il romanzo La contessa delle tenebre ( vedi qui).

VISITA IL SUO SITO: http://lauragay.blogspot.it/


VI INTRIGA LA TRAMA DI QUESTO RACCONTO? VI PIACEREBBE LEGGERLO? L'AVETE GIA' LETTO? COSA NE PENSATE?

3 commenti:

  1. Adoro il modo di scrivere di Laura!
    leggerò questo racconto con molto piacere e spero che le futuro, Laura ci regali ancora emozioni!

    RispondiElimina
  2. Questo genere di storia mi attira sempre. Acquisto certo.

    RispondiElimina
  3. Grazie, ragazze! E un grazie anche a Francy per lo spazio che mi ha dato sul suo blog.

    RispondiElimina

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