UN PO' SANTI UN PO' PECCATORI di Marie Sexton ( Triskel )


Autrice: Marie Sexton
Titolo originale: Between Sinners and Saints
Traduttrice: Barbara Cinelli
Genere: M/M
Ambientazione: Miami U.S.A.
Pubblic. Originale: Amber Allure Press 2011
Pubblic. Italiana: Triskell Edizioni,  28  Aprile 2014
Parte di una serie: No
Livello sensualità: MEDIO
Disponibile in ebook: solo in ebook

 TRAMA: Levi Binder è un barista di Miami al quale interessano solo due cose: il sesso e il surf. Ostracizzato per la sua omosessualità dalla sua famiglia di fede mormone, Levi è determinato a vivere la vita a modo suo, ma tutto cambia quando incontra il massaggiatore Jaime Marshall. Jaime è abituato a stare da solo. Ossessionato dagli orrori del suo passato, ha come unico amico un cane: la fedele Dolly. E non ha idea di come gestire un uomo splendido e vivace come Levi. Completamente agli antipodi in superficie, sia Levi che Jaime desiderano qualcosa che possono trovare solo stando insieme. Attraverso l’amore e il potere terapeutico del tocco delle mani, troveranno un modo per guarirsi l’un l’altro e impareranno a vivere come peccatori in una famiglia di santi.


            « 22Non ti coricherai con un uomo come si fa con una donna: è cosa abominevole. 24Non rendetevi impuri con nessuna di tali pratiche, poiché con tutte queste cose si sono rese impure le nazioni che io sto per scacciare davanti a voi. 29Chiunque praticherà qualcuna di queste abominazioni, ogni persona che le commetterà, sarà eliminata dal suo popolo. » (Levitico Cap 18 vers. 22,24,29)            « Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e due hanno commesso un abominio; dovranno essere messi a morte: il loro sangue ricadrà su di loro. » Levitico Cap 20 vers. 13
Un abominio. Un peccatore. Ecco cosa è Levi per la sua famiglia. E sembra quasi uno scherzo del destino che il suo nome sia Levitico, appunto. La sua famiglia però non è di quelle che gira le spalle ad un figlio in nome di un Dio che detta leggi e che loro osservano fermamente. Sono pressanti, ma non impongono, recriminano, ma non obbligano, instillano sensi di colpa, ma non costringono, espongono senza mezzi termini le loro preoccupazioni, offrono e propongono scelte di vita alternative a quella che conduce Levi, ma non si allontanano se lui non accetta, anzi, e anche se a volte sono soffocanti con le loro pretese, rispettano comunque il no del figlio. E lo amano senza dubbio. Levi conduce una vita decisamente poco ortodossa, ha interrotto gli studi e se ne è scappato via lontano da un manipolo di parenti che a tutti i costi voleva raddrizzarlo. Si ritrova a Miami a fare il barista, un lavoro senza arte né parte, che però ha un risvolto che Levi apprezza: il ripostiglio del bar, il posto dove dare libero sfogo agli istinti con clienti compiacenti. Tutto sommato Levi non è insoddisfatto della sua vita, ma è vero però che non si è mai fermato a sufficienza per ragionarci su, per vedere se la può migliorare. Il suo lavoro e il suo stile di vita sono così disapprovati dalla sua famiglia, che è per questo che gli piace vivere così, è un modo per mantenere la sua posizione e difendere la sua sessualità.  Così ci viene presentato Levi, un barista che nel tempo libero fa surf, non pensa al futuro e tutto sommato, a parte l’attrito con la famiglia ha una vita abbastanza normale per un uomo gay di trent’anni. Finché non incontra Jamie, il suo massaggiatore. Jamie che rifiuta le sue avances, Jamie  che si chiude a riccio quando prova ad avvicinarsi, Jamie che ha delle ombre di tristezza  e di paura dentro gli occhi e che Levi non riesce a dimenticare. Jamie che gli dice no, ma che vorrebbe dire sì.
Jaime stava tremando. Era passato dall’essere semispaventato al sembrare assolutamente terrorizzato. Levi non capiva cosa potesse esserci di pauroso in qualcuno che ci prova con te. «Levi,» disse con voce bassa e tremante, «non posso. Non sto dicendo che non voglio. Sto dicendo che non posso.» «Non ha senso. Lo sai, vero?» Jaime chiuse gli occhi per un momento e prese un profondo respiro. E poi un altro. Quando i suoi occhi azzurri si aprirono di nuovo, un po’ di paura se n’era andata. Jaime sembrava triste e abbattuto. «Devo chiederle di andarsene, signor Binder.» «Dai, Jaime! Non fare così. Non capisco perché non possiamo divertirci un po’ insieme. Tutto qui.» «Ho bisogno che tu te ne vada, ora.» «Aspetta! Jaime, mi dispiace…»Ora che Levi stava facendo marcia indietro, ciò che rimaneva della paura di Jaime si tramutò in rabbia. «Se sei serio riguardo ai trattamenti, ti suggerisco di trovare un nuovo terapista. Altrimenti, sono certo che il The Zone ti darà tutta la terapia di cui hai bisogno.» «Jaime, mi dispiace, ok? Dammi un’altra possibilità!» Ma Jaime non lo ascoltò nemmeno. Si voltò e uscì dalla porta che lo portava in casa, chiudendosela alle spalle. Levi giurò di aver sentito più di una chiusura scattare. Come se avesse paura che potesse buttare giù quella maledetta cosa.
 Comincia così la lenta ma inesorabile metamorfosi del bel barista. Man mano che conosce e capisce quali sono i mostri che albergano dentro Jamie, quali sono le paure che lo attanagliano, quali sono le fragilità che si porta dietro fin da bambino, Levi non può non fare a meno di restare coinvolto. Il desiderio di proteggere e alleviare le paure di Jamie è così forte che arriva a mettere in discussione tutta la sua vita, e questo lo spaventa, lo rende nervoso, irritabile, acido, finché non capisce che se vuole avere una speranza con Jamie, l’unica cosa che deve fare non è tanto dire quello che vuole, ma dimostrare con i fatti che può essere l’uomo che si prenderà cura di lui, che lo proteggerà quando la paura e gli incubi arriveranno. Perché Jamie non può credere alle parole, non può credere che un uomo come Levi, abituato ad avere qualunque ragazzo, voglia lui e solo lui, voglia qualcosa di “danneggiato” talmente tanto da non riuscire a sopportare un abbraccio, una carezza, un gesto d’affetto.  Ma Levi è deciso. Dopo aver inavvertitamente ferito e umiliato Jamie si rende conto che l’unico modo è dimostrare quello che prova. Capisce che ne è innamorato, anche se non comprende come possa essere successo, e così al grande peccatore,  colui  il quale  viene strigliato dalla famiglia ad ogni occasione, non rimane che una cosa da fare:
«Caro Padre Celeste, so che potresti non approvare me o il modo in cui ho vissuto negli ultimi anni. E non ti sto chiedendo di perdonarmi per quello perché non sono sicuro che mi dispiaccia. Ma mi dispiace per ciò che è successo sabato. Penso che tu mi abbia condotto da Jaime per una ragione e io ho rovinato tutto. Non mi piace ciò che mi sono permesso di diventare. Non intendo l’essere gay e, se è qualcosa che non ti piace, non posso cambiarlo. Ma ci sono altre cose che posso cambiare. E penso che forse dovrei farlo. Quindi farò ciò che posso e, se davvero tu mi hai mandato da Jaime per una ragione, allora ti chiedo per favore di lasciarmi provare di nuovo. Perché so che ho fallito in molte cose, ma non voglio fallire con lui. Amen.»
E’ grande la lezione che la vita sta per impartire a Levi. Deve aspettare, mettere se stesso in secondo piano, adeguarsi ai ritmi, alle esigenze e alle paure di Jamie, accettare il fatto che se lui da una parte si è sempre sentito soffocare dalla famiglia, è stato comunque un figlio amato, dall’altra Jamie ha avuto una madre che per negligenza, vigliaccheria, forse ignoranza, paura, chi lo sa… non ha saputo difendere e proteggere suo figlio da un uomo che ha inevitabilmente compromesso la vita, il futuro e le relazioni sociali e affettive di Jamie. L’abuso subito ha delle conseguenze drammatiche ma l’amore è in grado di curare tante cose. Tante, non tutte. E’ dolce amaro il finale. Le cicatrici di Jamie sono così profonde, così radicate, così ancora dolorosamente aperte che forse non si rimargineranno mai del tutto, forse a lui non sarà mai permesso di avere quel livello di intimità che viene solo dalla fiducia incondizionata e totale nell’altro, e questo non perché non si fidi, ma semplicemente perché la paura è qualcosa che non si gestisce, le fobie ti prendono quando meno te lo aspetti e colpiscono duro, ti privano del raziocinio e purtroppo ti impediscono di vedere cosa c’è oltre il muro che hai costruito.
Levi se lo tirò vicino, spronandolo a girarsi dall’altra parte così che gli voltasse le spalle. Avvolse le braccia attorno e lui, stringendolo… «No,» disse Jaime, mettendosi a sedere e spingendolo via. Aveva frainteso? Levi cercò di impedire al proprio cuore di spezzarsi. Cercò di nascondere la sua delusione. «Mi dispiace,» disse scostandosi di nuovo. «Non volevo…» «Lo so,» rispose Jaime mettendogli una mano sul braccio per impedirgli di allontanarsi. Si sdraiò accanto a lui. Si voltò e fece a Levi ciò che lui aveva fatto prima: lo fece mettere sull’altro fianco così da potersi accoccolare dietro di lui. Le braccia di Jaime gli avvolsero la vita e le sue labbra gli accarezzarono la nuca, facendolo rabbrividire. «Non dietro di me,» spiegò Jaime. «Qualsiasi altra cosa penso di poterla gestire. Ma averti dietro di me non ancora.»
Due anime che per motivi diametralmente opposti, hanno vissuto la vita in maniera sbagliata fino al momento in cui si sono conosciuti. Due anime con sofferenze diverse, ma che in ogni caso hanno lasciato dei segni profondi in ognuno di loro. Due anime che si sono trovate a curare l’una i graffi dell’altra, quei graffi che la vita aveva elargito a piene mani, non risparmiando nulla. Bravissima la Sexton a non ridurre tutto ad una grande festa dei sensi nel momento in cui i sentimenti sono corrisposti, ma a lasciare giustamente lo spazio anche ai no, che forse non si tramuteranno mai in sì. Forse, di quei muri che Jamie aveva costruito attorno a sé che  Levi ha abbattuto con caparbietà e costanza, ne rimarranno sempre dei pezzetti che si non si potranno mai attraversare, ma che comunque permettono di vedere cosa c’è al di là, permettono di capire e di amare anche quei no che pongono limiti.









DA LEGGERE DI MARY SEXTON IN ITALIANO

SERIE CODA
Promises ( 2010) -ed.italiana: PROMESSE, 2012, Dreamspinner - leggi QUI la ns recensione
A to Z (2010) 
The Letter Z (2010) - Ed.italiana: DALLA A alla Z, 2013 Dreamspinner 
Strawberries for Dessert ( 2010)
Putting Out Fires (2011) -novella -
Paris A to Z (2011)
Fear, Hope, and Bread Pudding ( 2013)

ALTRI

Between Sinners and Saints (2011) - Ed.italiana: UN PO' SANTI UN PO' PECCATORI, Triskell, aprile 2014  


L'AUTRICE


Marie Sexton vive in Colorado. E’ una tifosa di football americano ed ama andare allo stadio con il marito a vedere i Denver Broncos: è una fan di tutto quello che riguarda begli uomini muscolosi che si avventano l’uno sull’altro. (Come la capisco!)
Marie ha una figlia, due gatti e un cane e sebbene tutti sembrano impegnati a distruggere quel che rimane della sua sanità mentale, li ama comunque.

Visitate il suo sito: www.mariesexton.net


VI INTERESSA QUESTO LIBRO? L'AVETE LETTO? COSA NE PENSATE? COSA VI PIACE DELLO STILE DI MARIE SEXTON?


1 commento:

  1. Bellissima recensione come bellissimo, secondo me, è anche questo libro.
    L'ultima parte della recensione mi ha colpito moltissimo, davvero profonda e credo tu abbia centrato in pieno il senso di tutto il libro.
    Grazie come sempre e alla prossima.
    Patrizia

    RispondiElimina

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