AL WOMENS' FICTION FESTIVAL 2013...C'ERO ANCH'IO!

Elisabetta Flumeri e Gabriella Giacometti al WFF
A MATERA HO VISTO...
Pseudo-reportage sul WFF 2013 di Monica Lombardi

Da dieci anni Matera vuol dire anche – per noi lettrici e autrici di romance vuol dire soprattutto – Women’s Fiction Festival. Dopo quattro-quasi cinque giornate incredibili sono tornata alla base – ci ha provato anche un violento temporale su Roma a impedirmelo ma è riuscito solo a farmi ritardare. E son qui pronta a fare un bilancio e ad archiviare gelosamente le immagini che mi riempiono la testa nei cassettini della memoria.
Il bilancio è semplice: qualunque donna voglia scrivere fiction seriamente deve passare,
almeno una volta, da Matera. Per crescere, per confrontarsi, per ricevere, perché no, anche una poderosa iniezione di fiducia, per avere la possibilità di incontrare agenti, editor ed editori. Il Women’s Fiction Festival è tappa irrinunciabile per un’autrice, punto.
Le immagini invece sono tante, colorate, rumorose, calde, profumate, accoglienti. Lasciate che le trascini su carta e ve le rilanci in modo un po’ disordinato, come un’amica che vi mostra entusiasta le foto della sua vacanza.
A Matera ho visto mamme piangere dopo le telefonate nostalgiche dei loro figli, eppure impegnarsi come matte da mattina a sera per realizzare i propri sogni. Ho visto Elizabeth Jennings, presidente e fondatrice del Festival, l’ho avvicinata per farle i complimenti e in dieci minuti si è aperto un mondo. Ho visto la mia compagna di stanza addormentarsi ogni sera in quindici secondi netti, dopo che ci eravamo raccontate ogni singola impressione della giornata – cara Adele, il nostro abbaino ci attende anche l’anno prossimo!
A Matera ho visto un’albergatrice orgogliosa di accogliere un convegno intero nelle affascinanti, vagamente misteriose stanze di un vecchio convento (ciao Antonella! Grazie per la tua presenza discreta, cordiale e sempre efficiente!), e interpreti lavorare con professionalità e passione, talmente desiderose e convinte di volerci essere da donare il proprio compenso in beneficenza. Ho visto professionisti entusiasti di condividere il proprio know-how con chiunque chiedesse loro un’opinione, ho visto editor e agenti sedersi al tavolo con autori sconosciuti, con un sorriso e una stretta di mano.

 Da Foto ricordo al WFF 2013. Da sinistra : Simona Morani, Paola Gianinetto davanti a Claudia Tonin, Adele Vieri Castellano, Elisabetta Flumeri, Filomena Tosti, Edy Tassi, Elena Taroni; dietro: Monica Lombardi, Gabriella Giacometti, Sabrina Grementieri
A Matera ho visto autrici scambiarsi e rilanciarsi idee non solo durante i brainstorming dedicati ma a colazione, in pizzeria, per le strade affollate e persino in taxi. Ho visto un’amica reinventarsi e partire alla conquista del mondo, due amiche volare oltre-oceano e ho assistito alla nascita di EWWA, la European Writing Women Association, e so che tra qualche anno mi guarderò indietro e penserò “io c’ero”, perché le donne, questo tipo di donne insieme possono fare qualsiasi cosa.
A Matera ho visto una presentatrice, un’autrice e una donna d’affari calcare lo stesso palco, accomunate dallo stesso progetto. Il Women’s Fiction Festival è un “laboratorio di idee”, ha
detto Laura Donnini, direttore generale di RCS Libri, e ha assolutamente ragione. Ho visto un’autrice con decenni di esperienza e una carriera strepitosa alle spalle raccontare i suoi inizi ad autrici che forse una carriera non l’avranno mai. Ma sono determinate a provarci, perché Matera dà una chance a tutti.
A Matera ho visto… Matera. Con il suo pane unico, i suoi locali dove ti chiedi perché a Milano debba costare tutto così caro, i suoi abitanti felici di incontrare “le scrittrici” per strada, i suoi taxisti orgogliosi della propria terra. Le case abbarbicate sulle pendici della gravina, le scale infinite che adori al primo gradino e detesti all’ultimo, i ciottoli scivolosi che sono un attentato alle caviglie e le mille luci che creano magia, di sera. Matera profuma di sole e di stelle, di calore umano e di entusiasmo, esempio vivente di come trasformare uno svantaggioso isolamento in un cuore palpitante capace di attirare gente da tutto il mondo.
Tutto questo mi rimarrà nei ricordi e nel cuore, insieme alle straordinarie persone con cui l’ho condiviso. A loro e a Matera posso solo dire grazie e … ci vediamo l’anno prossimo.

I cinque momenti che non si potevano perdere a Matera:
  • L’apertura dei lavori dell’infaticabile Elizabeth Jennings
  • Il balletto tra i tavoli scandito dalla campanella di Judith nella Borsa del Libro
  • La lezione di “baci di dama” con Elisabetta Flumeri e Gabriella Giacometti
  • La lezione sui veleni del professor  Francesco Introna
  • La serata di gala con consegna del premio Baccante a Sveva Casati Modignani
Pare che gli antichi, arrivando da lontano, scambiassero le montagne buie illuminate dalle fiaccole per un cielo pieno di stelle. E l'abbiano chiamata in greco Meteoron, che vuol appunto dire Cielo Stellato. Per questo, sabato sera, tutte le luci sono state spente e sono stati accesi tantissimi lumini, per ricreare quella stessa sensazione!





CHI E' L'AUTRICE DI QUESTO POST
MONICA LOMBARDI, lavora come interprete e traduttrice free-lance. Sposata, madre di due figli, vive da più di trent’anni in provincia di Milano. E' autrice di una serie rosa crime di cui è protagonista il tenente della Homicide Unit di Atlanta Mike Summers (Scatole cinesi, Labirinto, Gambler e Scacco Matto, tutti disponibili in versione cartacea e Kindle). Suoi racconti sono anche nelle raccolte in e-book per Kindle Love at Christmas e C’è amore nell’aria. Questa estate è uscita per Emma Books la nuova edizione digitale della sua commedia romantica Three Doors - La vita secondo Sam Bolton. (potete trovarlo QUI). Diversi suoi racconti sono pubblicati sul questo blog.. Al momento Monica è impegnata nella stesura del suo prossimo romanzo che questa volta sarà un romantic suspense ambientato in Italia.

SIETE STATE ANCHE VOI AL WFF DI MATERA E CI VOLETE RACCONTARE LE VOSTRE ESPERIENZE ED IMPRESSIONI? ASPETTIAMO I VOSTRI COMMENTI.

8 commenti:

  1. Monica ha descritto perfettamente l'atmosfera e l'esperienza che il Women's Fiction Festival ci regala ogni anno. Per noi il WFF ha significato tanto, ci ha dato l'opportunità di tornare all'editoria e alle nostre origini. Quest'anno in modo particolare è stato un momento indimenticabile. Eravamo così emozionate quando abbiamo presentato il nostro libro e dato la notizia che i diritti erano stati acquistati in USA , che quasi ci mancavano le parole. A Matera i sogni si realizzano ed ora il nostro sogno condiviso è EWWA!
    Elisabetta e Gabriella

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  2. Adele V. Castellano02/10/13, 21:00

    Hai ragione Monica: Matera è un punto di partenza indispensabile per le aspiranti scrittrici, un'opportunità davvero da non perdere. Molte di noi non avrebbero avuto la loro occasione senza questa città di sassi e sentimento. Un sogno che si realizza, come dicono Elisabetta e Gabriella, un sogno che oggi è stato nostro e che domani potrebbe essere vostro. A Matera è nata anche la prima associazione per le autrici italiane, EWWA. Quale migliore incubatrice potevamo trovare?

    Un abbraccio a tutte!

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  3. E si c'ero anch'io ed ahimè per me, ci sono rimasta, perché per me Matera è vita quotidiana, traffico, disservizi, liti condominiali e coniugali. Insomma la realtà!.Ma in quei tre giorni ho visto la mia città con occhi nuovi, ho respirato la magia raccontata dalle voci entusiaste e veementi di queste giovani donne intrepide ed ardite, che cercano di farsi spazio in un ambiente altamente competitivo dove veramente una su mille ce la fa e qualche volte il merito è anche di una manifestazione come questa, nata in sordina, ma che si è conquistata con fatica ed impegno la sua meritata notorietà, ma che ha la specificità di essere soprattutto utile, pratica, pragmatica come solo le DONNE sanno essere. Vi aspetto tutte e di più l'anno prossimo prossimo con un nuovo romanzo da proporre, un nuovo sogno da realizzare per voi meravigliose scrittrici e per noi , avide lettrici, che per merito vostro dimentichiamo per qualche ora i nostri affanni. W il WOMEN'S FICTION FESTIVAL, arrivederci all'edizione 2014.

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  4. Io ero una delle mamme in lacrime, una delle tante che è tornata dicendosi... ne vale la pena. Di scrivere, di strappare con le unghie ogni singolo secondo per inseguire un sogno che sembra irrealizzabile, perchè se c'è una cosa che è chiara è che nessuno, nessuno di quelli che sono venuti a condividersi con noi, ha percorso una strada facile e in discesa, anzi!, e che al di là del talento, di quel pizzico di fortuna che serve sempre, più di tutto conta la perseveranza e anche un'amica che ti sostiene e t'aiuta quando hai bisogno... e allora grazie EWWA di essere nata, proprio con questo spirito, e grazie a WFF!

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  5. Mamma in lacrime numero due a rapporto! Eh sì, perché a Matera è facile commuoversi. C'è la commozione di quando senti le vocine lontane delle tue figlie. Quella che provi quando uno sceneggiatore famoso ti dice che la trama del libro che stai scrivendo funziona alla grande e ti fa battere il cinque per darti la carica. Quella di quando vedi l'entusiasmo e l'incredulità di chi ce l'ha fatta e ti senti travolgere dalle vibrazioni del suo entusiasmo. C'è la commozione di trovarsi davanti Matera, semplice e allo stesso tempo unica.
    C'è la commozione di conoscere e ritrovare amiche, di condividere sogni e progetti. C'è la commozione di quando ti saluti, con il proposito di realizzare quei sogni e quei progetti.
    Insomma, a Matera e al WFF è meglio andarci con un bel po' di fazzoletti in valigia!
    E ad EWWA, che è stata presentata proprio lì, auguro un futuro solido, immacolato e abbagliante come i Sassi!

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  6. Sono d’accordo con ogni parola scritta da Monica, Matera è una perla inestimabile nascosta sul fondo del mare: non facile da trovare e per questo ancora più preziosa. Il WFF, per tutte noi, è la perla celata dentro la perla. Per me era la prima volta e sono partita in punta di piedi, quasi intimorita da tutte quelle persone “importanti” e con in testa il solito ritornello: “ce la fa soltanto uno su un milione”. Ma poi, a poco a poco, la magia mi è entrata dentro e già il secondo giorno mi sentivo parte integrante di qualcosa di meraviglioso. A Matera ho conosciuto delle donne incredibili, ho scoperto che a qualsiasi età è possibile trovare delle vere amiche, ho ascoltato persone che avevano così tanto da dire, durante i convegni, ma anche e soprattutto fuori, e ho partecipato alla gioia di due amiche che hanno realizzato il loro sogno. A Matera c’era un’energia magica nell’aria, come se i sogni di tutte noi si fondessero in uno e diventassero per questo più forti e realizzabili. Non per niente da questa culla è nata EWWA, una realtà che cambierà la vita di tutte noi: mi piace pensare che l’associazione possa diventare una proiezione in grande dei rapporti che si sono creati tra noi in quei giorni, perché, se così sarà, la parola “solidarietà” non resterà soltanto una parola.
    Forse per tutto questo, sabato sera mi sono ritrovata sulla terrazza del mio piccolo hotel, proprio nel momento in cui mille lumicini illuminavano da soli il presepe incantato dei Sassi e la voce del tenore cantava dalla cima della collina “Dilegua, o notte! Tramontate, stelle! All'alba vincerò!”, e per la prima volta in tutta la mia vita ho pensato: un giorno, anch’io “vincerò”.
    Perché non esiste un solo motivo per cui non possa essere quell’una su un milione.

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  7. Devo ammettere che non c'è molto che si possa aggiungere: Monica ha colto nei minimi dettagli l'atmosfera di Matera e del Festival. Ad essere sinceri, essendo stata la mia prima esperienza così a stretto contatto con colleghe scrittrici ed Editor nazionali e internazionali, mi sono sentita in una favola: disponibilità, collaborazione, energia, simpatia e risate genuine. Se me l'avessero raccontato non ci avrei creduto! Mi auguro in futuro di ripetere l'esperienza, ma soprattutto spero di avere modo di collaborare presto con le donne in gamba che ho avuto il piacere di conoscere.

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  8. Sono venuta a conoscenza del Women Fiction Festival spulciando su internet per cui non sapevo bene cosa aspettarmi. Il mio primo obiettivo era quello di incontrare altre donne con la mia stessa passione per la lettura e la scrittura, cosa che purtroppo manca nella mia quotidianità. Direi di averlo raggiunto in pieno: confrontarmi con altre aspiranti scrittrici e scrittrici affermate è stato impagabile. Mi sono ritrovata immersa in un'atmosfera ricca d'ispirazione che mi ha costantemente ricordato di essere nel posto giusto. Visto che il mio manoscritto non è un romance, inizialmente non ero sicura di proporlo ad agenti ed editori. Ma poi, direttamente sul posto, ho respirato una fiducia e una carica tali da spingermi a buttarmi. Parlare con i professionisti del settore è stata sicuramente l'esperienza più vicina alla realizzazione di pubblicare il mio libro che io abbia vissuto finora. Se poi a tutto questo aggiungo l'ottima cucina materana e la cornice di una città senza tempo, non posso che definirlo un viaggio speciale.
    Simona Morani

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