IL SEGRETO DI MIRANDA di Julia Quinn - Recensione

UN LIBRO, DUE OPINIONI. ECCO LE NOSTRE RECENSIONI A CONFRONTO DELL'ULTIMO ROMANZO DI JULIA QUINN

Autrice: Julia Quinn
Titolo originale: The Secret Diaries of Miranda Cheever
Traduttrici:  Adriana Colombo, Paola Frezza
Genere: Storico - Regency
Ambientazione: Inghilterra, primi '800
Pubblic. originale: 
Avon Books (July 2007)
Pubblic. italiana: Mondadori, I Romanzi Classic, nr.1055, settembre 2013

Parte di una serie: 1° serie Bevelstoke
Livello sensualità: MEDIO
Disponibile in ebook

Riconoscimenti: Premio Rita Award 2008 come Miglior Romanzo Regency
LA TRAMA: All'età di dieci anni Miranda Cheever non mostrava segni di particolare bellezza, ed era rassegnata a un futuro senza grandi aspettative. Ma il pomeriggio in cui l'audace e affascinante Nigel Bevelstoke, diciannovenne visconte Turner, le ha baciato la mano promettendole che un giorno sarebbe stata bella quanto già era intelligente, qualcosa è cambiato in lei: da quel momento Miranda gli ha donato il suo cuore. Otto anni più tardi la bimba si è fatta una splendida donna, ma il tempo non è stato altrettanto generoso con Turner, vedovo pieno di amarezza e risentimento. Soltanto al proprio diario Miranda confida di non avere mai smesso di amarlo, e non permetterà che lui le sfugga di nuovo.

                                             
Erano anni che non leggevo un romanzo inedito di Julia Quinn, avevo quasi dimenticato la freschezza del suo stile narrativo, la cura infintesimale per ogni più piccolo personaggio, l’incommensurabile acume e ironia. Già dal prologo l’autrice lascia intendere che ci aspetta un romanzo con protagonisti forti, risoluti ed estremamente simpatici. 
Miranda Cheever è una bambina di undici anni dall’aspetto anonimo e dai modi goffi, ma ha anche un carattere esuberante e un’innata capacità di osservare e analizzare il mondo in ogni sua più piccola sfumatura. Ed è proprio grazie alla sua innata sensibilità che scopre, in tenera età, di essere perdutamente innamorata di Turner, il fratello maggiore della sua migliore amica Olivia, che una sera, dopo averla riaccompagnata a casa, ha per lei parole cariche di dolcezza e comprensione. Passano gli anni, e Miranda diventa una giovane fanciulla graziosa, molte cose sono cambiate nella sua vita ma l’amore che ha conosciuto da bambina è rimasto immutato sia nel proprio cuore che nei diari che ha riempito anno dopo anno, senza mai scordare il volto e la voce di quell’affascinante diciannovenne dallo sguardo dolce. Nigel Bevelstoke, visconte Turner, però, non è più il giovane uomo ingenuo e gentile che Miranda aveva conosciuto e apprezzato da bambina, ma è una persona indurita da un matrimonio fallito con una donna meschina che, dopo averlo ripetutamente tradito e ingannato, è morta tragicamente. Turner si rifiuta di portare il lutto, per lui quella morte è una vera e propria liberazione e non si fa scrupolo a dichiararlo pubblicamente con buona pace della spocchiosa società; la sua disperazione e il disprezzo nei confronti del prossimo lo spingono a rivolgersi a Miranda, dopo tanti anni di silenzio, in un modo oltraggioso : baciandola impetuosamente, ma senza desiderio e dolcezza. Dopo quel gesto, Miranda inizia a dubitare delle proprie
emozioni, degradando il suo potente sentimento a una semplice infatuazione infantile, ma poi si accorge che l’amore per il giovane uomo è così radicato nel proprio animo che non basta un’ offesa a scacciarlo o indebolirlo e, a poco a poco, inizia a scoprire un nuovo Turner, ma, cosa ancor più meravigliosa, mostra a Turner che per essere felici vale sempre la pena di rischiare il proprio cuore e che l’amore è un sentimento così puro da non poter subire condizionamenti dal passato. Sarà un percorso non semplice, ma alla fine Turner riuscirà a rigenerare il proprio cuore e lo offrirà in dono a Miranda, ormai consapevole che il suo sentimento è finalmente ricambiato. Julia Quinn, con la sua scrittura semplice ma profonda, diligente ma disinvolta, mi ha nuovamente rapito il cuore e fatto sentire a mio agio. Leggere un libro della Quinn equivale ad entrare in un’oasi di pace, dove regnano buoni sentimenti, insegnamenti umani e profonda tenerezza. Le scene d’amore sono di una sensualità sobria, elegante, ma esplosiva e riescono ad entrarti dentro in un modo così squisito da spazzare via il ricordo di qualsiasi amplesso letto fino a quel momento. Assolutamente adorabili sono le “matrone” delineate dall’autrice, una sorta di faro guida che accompagnano i personaggi principali verso l’agognato lieto fine che, in questo caso, si è dimostrato adorabilmente tenero e indimenticabile. Da non perdere!






*ATTENZIONE SPOILERS*
Non è mia abitudine svelare la trama dei romanzi che propongo nei miei commenti,  ma devo pur spiegare il voto basso dato a questo libro di Julia Quinn. Ho dato due cuori al libro e uno all’autrice per affetto e nella speranza che questa nuova saga migliori con i prossimi capitoli.
Appena lessi nel Blog della Mondadori l’elenco delle uscite di settembre ebbi una mancamento, OMG!!! Julia Quinn, dopo anni, tornava nelle edicole italiane. Questo libro dovrà essere mio, mi dissi.
Cover ed. UK
Memore di ricordi bellissimi legati alle precedenti pubblicazioni di questa autrice prenotai l’ebook con molto anticipo per essere certa di leggerlo al più presto possibile,  preavvisando il Blog che mi sarei lanciata nella recensione della storia di Miranda.
Miranda Cheever non è mai stata una gran  bellezza, ma è sempre stata dotata di una sottile ironia. Figlia unica di un baronetto sempre più impegnato a tradurre testi classici che a crescere una bambina. Dopo aver partecipato alla festa di compleanno dei suoi migliori amici e vicini, Olivia e Winston, viene riaccompagnata a casa dal loro fratello maggiore, Nigel visconte Turner.
Durante la strada verso casa il giovane consola la bambina triste per un torto subito durante la festa, le parla come un amico e le consiglia di tenere un diario della sua vita da rileggere un giorno quando, oltre che essere molto intelligente, sarà anche una bella donna. Miranda è irrevocabilmente e completamente ammaliata da Turner e le prime parole che scriverà sul suo diario saranno “Oggi mi sono innamorata”.
Quasi un decennio più tardi, Miranda è una giovane donna pronta per la sua prima stagione a Londra. Turner è un vedovo amareggiato, tradito dalla moglie e disilluso, arrabbiato con il mondo e prevedibilmente cinico. La ragazza è ancora innamorata, non ha mai dimenticato il dolce Turner dei suoi ricordi d'infanzia e spera ancora in  una fiaba a lieto fine.
Ho trovato molte analogie tra Miranda Cheever e Penelope Featherington, la protagonista di “Un uomo da conquistare”. Entrambe le eroine sono intelligenti, amorevoli, donne che usano  la scrittura per sfogare le emozioni forti che sentono. Miranda è amica di una  ragazza molto bella e popolare, proprio come Penelope. Entrambe le ragazze amano il fratello della loro migliore amica, ed entrambe vengono ignorate dalle rispettive famiglie.
Il libro mi è piaciuto fino a circa la metà: dialoghi arguti, situazioni simpatiche, i due protagonisti interagiscono e battibeccano, Turner diventa anche un eroe difendendola da un libraio maleducato in una scena che mi è piaciuta molto.
Tutto precipita, anche la mia attenzione,  quando durante una caccia al tesoro, si rifugiano in un capanno di caccia. Il protagonista viene colto da un raptus di lussuria e finisce con il fare sesso con la migliore amica della sua sorellina, da sempre considerata una di famiglia,  compromettendola e… che fa poi?  Scappa e sparisce in campagna per mesi a gozzovigliare con gli amici, mentre lei, tornata a casa, rendendosi conto di essere incinta si confida con Olivia e scappa in Scozia.
Mesi dopo,  lui la raggiunge a casa dei nonni in Scozia per rimediare,  e qui troviamo un’altra scena degna della Quinn, quella del maggiordomo-pugile che difende la sua padrona. Nel frattempo, però, Miranda ha perso il bambino, ma la cosa sembra non importarle: non c’è dolore,  non c’è rimpianto. La protagonista comunica al Visconte  di aver avuto un aborto spontaneo come avrebbe potuto comunicargli lo smarrimento di un oggetto, assurdo!
I due si sposano, lei rimane nuovamente incinta, Turner la adora e continua a colmarla di attenzioni; a questo punto l’autrice ignora i primi sei mesi della gravidanza, altra cosa che non ho gradito.  Miranda però vuole solo una cosa: sentire le magiche tre parole “Io ti amo”, non importa cosa il marito faccia, ma lui non cede, non ci riesce proprio,  continua la sua parte di uomo deluso dal genere femminile. Qui il libro raggiunge il suo punto più brutto e noioso.
L’incapacità del protagonista di non accettare e non riconoscere l’amore per la moglie fino a quando Miranda quasi muore dando alla luce una figlia, mi è sembrato un cliché, un finale veramente banale che ha concluso un libro deludente.
Ad essere onesti, non riesco a credere che questo libro sia stato scritto da Julia Quinn, dalla stessa persona che ha scritto romanzi bellissimi come “Il visconte che mi amava”,  Il duca ed io” o il già citato Uun uomo da conquistare”; è tutto cosi banale e scontato, i personaggi secondari sono appena abbozzati non avendo un minimo spessore psicologico. Il padre di Miranda poi ai fini del racconto avrebbe potuto anche non esistere.
Questo romanzo, potenzialmente, poteva avere tutto quello che una fan della Quinn  di solito adora in lei. Spiritoso, intelligente e divertente, dallo stile inconfondibile. Purtroppo; mi dispiace dirlo,  qualcosa è venuto a mancare strada facendo; non sono riuscita ad amare i protagonisti come solitamente mi aspetto di fare leggendo un romance, non ho sentito chimica tra loro, non ho sentito il sentimento tra loro crescere e maturare.
Ho letto sul sito dell’autrice che “Il segreto di Miranda” fu scritto nel 1994, subito dopo il suo romanzo di esordio,  poi rivisto  in un secondo tempo anni dopo nel 2007, finita  la serie Bridgerton. Forse questo potrebbe spiegare perché manca così tanto il classico  tocco affascinante della Julia Quinn da me già letta ed apprezzata. Penso comunque di continuare a seguire questa saga, che continuerà con i libri che vedranno protagonisti i gemelli Olivia e Winston, certa che questo possa essere considerato solamente come un unico e raro passo falso.







DA LEGGERE NELLA SERIE BEVELSTOKE
1. The Secret Diaries of Miss Miranda Cheever (2007) - ed.italiana: IL SEGRETO DI MIRANDA , I Romanzi Mondadori Classic, nr 1055, settembre 2013
2. What Happens in London (2009)
3. Ten Things I Love About You (2010)


L'AUTRICE
Julia Quinn è lo pseudonimo della scrittrice americana Julia Pottinger.Dice che ha scelto lo pseudonimo di Julia Quinn per avere i suoi libri sugli scaffali accanto a quelli della scrittrice Amanda Quick. È nata nel New England, anche se ha trascorso molto tempo in California, dopo che i suoi genitori hanno divorziato. Fin da bambina ha divorato libri. Suo padre non era d'accordo con le sue scelte di lettura. Ha cominciato prestissimo a scrivere anche se i suoi primi romanzi venivano respinti.Laureata ad Harvard in Storia dell'Arte, ha deciso di frequentare la scuola di medicina. Per occupare se stessa durante le lunghe giornate di studi scientifici, la Pottinger ha iniziato a scrivere romantiche storie di epoca regency. Poche settimane dopo che è stata accettata a medicina, ha scoperto che i suoi primi due romanzi, Splendid e Danza a mezzanotte, erano stati venduti all'asta, un evento insolito per una giovane autrice, ha quindi rinviato l'università per due anni, per scrivere 2 nuovi romanzi. Dopo solo pochi mesi ha lasciato la scuola di medicina e si è dedicata a tempo pieno alla scrittura.I suoi libri sono noti per essere pieni di umorismo, con dialoghi brillanti. Dopo aver vinto nel 2010 il suo terzo premio RITA la Quinn è entrata di diritto nella prestigiosa Hall of Fame della RWA che raccoglie fra le altre le più famose autrici romance americane.
IL SITO DELL'AUTRICE: http://www.juliaquinn.com

9 commenti:

  1. ..certo che voi mi mettete sempre in crisi con queste recensioni a confronto!!!! A chi dare più credito? alla dolcissima e sempre entusiasta Rita o alla più critica e sanguigna Laura?
    Probabilmente, come sempre, al nostro gusto personale...
    Anch'io ho amato molto la Quinn della serie Bridgerton ma anche della serie Blydon, un pò meno in Melodia del cuore, 2° della serie Sorelle Lyndon...
    Essendo un trilogia penso proprio che aspetterò le altre uscite per farne poi una lettura unica.
    Bravissime entrambe.

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    1. Ciao Lory!
      grazie per aver lasciato il tuo commento...beh in effetti, non è semplice capire se un libro merita oppure no, tutto è affidato al gusto personale e le recensioni a confronto mettono in risalto luci e ombre di un'opera. Personalmente ho amato moltissimo questo libro, adoro la Quinn sempre ed è vero che lui ad un certo punto non si comporta come dovrebbe, ma se deciderai di leggerlo, scoprirai che, in realtà, ci sono delle motivazioni. Per quanto riguarda la riluttanza a mostrare a Miranda il proprio amore, direi che si può spiegare con il dolore vissuto a causa della moglie fedifraga, purtroppo non tutti reagiamo allo stesso modo e alcuni di noi rimangono così feriti che poi ci vuole tanto tempo prima di riuscire a sbloccarsi. D'altro canto, Turner dimostra a Miranda il proprio amore attraverso i gesti e le piccole azioni, e a volte è più importante questo di un semplice "Ti amo"....quante volte lo abbiamo letto e abbiamo scoperto solo ipocrisia.
      Un abbraccio!

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  2. Complimenti sia a Rita che Laura.
    Io ho letto in originale questo romanzo (e anche il successivo) e debbo dire che sono completamente d'accordo con Laura. Davvero hai scritto quello che anche io avrei detto del romanzo. I due protagonisti li ho difesi fino all'assurda scena di passione, poi sono peggiorati ognuno per la propria china. E, a parte la scena del maggiordomo ostinatamente votato a difendere Miranda da Turner, non ci sono state altre scene alla Quinn: brillanti e vivaci.
    Ho evitato la versione italiana a dire il vero.
    Il successivo invece, con protagonista Olivia, ve lo consiglio vivamente!
    Solo un appunto, il terzo non è su Winston ma su Sebastian Grey, cugino di Harry Valentine (marito di Olivia).

    Libera

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  3. Peccato adoro Giulia qhuinn e la serie dei Bridgerthon era stupenda ogni personaggio della famiglia era più stupendo dell'altro donne o uomini che fossero! E dalle vs recensioni questo "il segreto di Miranda" non mi entusiasma - peccato

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  4. Secondo me, i due successivi della serie sono migliori di questo, sono d'accordo con Libera. Addirittura, It happened in London dovrebbe essere utilizzato come testo scolastico in una scuola di romance.
    In una sola cosa la Quinn è scarsa, secondo me, nelle scene hot che potrebbe evitare senza che i suoi romanzi ne risentissero.
    In quanto a questo romanzo, io sono sempre un po' di parte con la Quinn, ma in questo caso sarei stata tra i vostri due giudizi, dandole 4 cuori! Bravissime comunque entrambe le reviewers.Un piacere, leggervi.
    La nuova serie della Quinn, quella delle Smythe Smith (non ancora tradotta), è fantastica. Non vedo l'ora che esca il terzo (a ottobre).
    Ciao a tutte.

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  5. Ciao Georgette! forse riflettendoci sarebbe stato più opportuno un quattro, però che devo fare? la Quinn la adoro anche quando è sottotono...mi piace sempre e comunque. A me le sue scene hot piacciono, non sono mai eccessive, ma delicate anche se passionali. Secondo me, se avete pensato di evitare questo libro o questa serie, sbagliate perchè la Quinn è come la Kleypas: va letta a prescindere. Chiaramente è una mia opinione, però diamo una possibilità a questa serie, altrimenti poi non ci stupiamo se sono anni che la Quinn non viene pubblicata, diamole fiducia e compriamo!

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  6. attenzione attenzione io non consiglio affatto di non leggere questo libro! Ho solo detto che non è all'altezza della Julia Quinn che conosco e amo!
    Vuoi perché è un libro "giovanile" scritto prima dell'esperienza Bridgerton e poi revisionato, vuoi perché introduzione di una nuova serie.
    Sapevo già che a molte non era piaciuto, ma l'ho comprato lo stesso. Questa autrice merita di essere letta anche nei libri meno riusciti!!!

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  7. Io adoro The secret diaries of Miss Miranda Cheever. Ammetto che rimane il mio preferito, tra quelli che ho letto, di Julia Quinn. Ritengo, però, perfettamente pertinenti le critiche negative di chi non l'ha apprezzato. Come mi è già capitato di dire, il romanzo mi prende per quello che mi provoca dentro e finisco per sbanderellare e non notarne i difetti che ci trovano - giustamente - altri lettori.

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