AUTOPUBBLICAZIONI : SI', NO, NI' ? PARLIAMONE!

Chi legge questo blog sa che uno dei nostri pallini è sostenere le italiane che scrivono Romance perchè ci pare che il dislivello fra pubblicazioni di autrici straniere, soprattutto americane, e autrici italiane sia ancora troppo evidente.  Per questa ragione quando ci sono aspiranti scrittrici che ci chiedono il parere sui loro libri ( o ci chiedono di recensirli) e ci capita di individuare dei talenti, siamo le prime a volerle sostenere e a desiderare che spicchino il volo. Anche con il self publishing, se necessario. Però, c'è anche il retro della medaglia. Molti  libri fra quelli che ci vengono sottoposti, spesso auto pubblicati, sono di livello scarso o non sono stati curati in modo adeguato prima dell'auto pubblicazione. 
La nostra Lady Mortifera, che sapete non ha peli sulla lingua, mi ha chiesto di pubblicare questo suo resoconto di 'brutte scoperte' nel mondo del self-publishing in cui, con lo spirito caustico che la contraddistingue, sottolinea inconvenienti che vorremmo altre lettrici potessero evitare. Vista la mole di libri auto pubblicati che si riversa come un inarrestabile fiume in piena sulle librerie online ogni giorno, temiamo che anche voi siate incappate in qualche bidone. Pubblichiamo perciò  l' articolo di Lady Morti come provocazione, sperando di innescare un utile dibattito sull'argomento. Aspettiamo i vostri commenti!

Auto pubblicazioni: il delirio di onnipotenza.
Se le conosci le eviti.

Ultimamente se osiamo svagarci con Facebook o vagare per qualche blog in cerca di anticipazioni su nuovi libri in uscita, veniamo assalite, tempestate, da sedicenti scrittrici che hanno avuto la geniale idea di auto pubblicarsi. Ragazze giovani, donne in carriera o anche casalinghe che, a furia di leggersi gli ultimi successi romance, si improvvisano scrittrici dando per scontato che se piace a loro piacerà a tutti. E c’è anche chi, per crogiolarsi nell’illusione di scrivere bene, apre gruppi di discussione in cerca di complimenti. Alzi la mano chi non ha le scatole pieni di post, link e immagini che reclamizzano senza falsi pudori auto pubblicazioni con tanto di copertine e sondaggi che chiedono che tipo di protagonista vorremmo leggere! E sembra che perdano più tempo a scegliere un’immagine di copertina che a rileggere quello che hanno scritto.
Questo stesso blog è preso d’assalto da chi chiede recensioni per la loro ultima fatica . Letture spesso prolisse, artefatte, scopiazzature di libri già letti, senza stile, pieni di errori di battitura, descrizioni senza emozioni, semplici liste basate su situazioni che non mostrano ma raccontano. “Ho scritto quello che mi sarebbe piaciuto leggere”, dicono loro, dando per scontato che chi scrive per i blog si innamorerà perdutamente del loro capolavoro. Non chiedono “per favore” ma solo un “spero ti piaccia”, sicure del fatto che verrà fatta una recensione e che, sicuramente, sarà positiva. Forse non si rendono conto che noi selezioniamo accuratamente le auto pubblicazioni da presentare sul blog. Che figura ci faremmo  con le lettrici se dovessimo recensire indiscriminatamente tutto quello  che ci arriva? 
Non è che self-publishing sia necessariamente sinonimo di illeggibile, è chiaro,  potrei fare diversi esempi di buone cose auto pubblicate, ma questo non toglie che ci sia, almeno in campo romance, anche un buon numero di libri mediocri o proprio illeggibili. E tra le decine e decine di titoli di ogni genere, spesso a prezzi stracciati,  che vanno settimanalmente ad ingrossare le liste degli ebook su Amazon, il pericolo di beccarsi 'il pacco' è sempre in agguato. 
Ebbene sì, lo confesso, anch'io ho voluto provare, armata di grandi speranze e pochi fondi, il brivido del romance autodafè. Ma quale libro scegliere?  Seguendo sui social network alcuni commenti entusiastici  su un' esordiente che sembrerebbe molto amata, decido di dar loro fiducia e scarico sul mio Kindle il primo titolo. Pochi soldi e la lettura è assicurata.
Scorro le pagine e storco subito il naso, inorridita: il congiuntivo è un' opzione che l'autrice sembra non contemplare. Sarà un caso, una svista, mi dico, e invece no, andando avanti nella lettura  l’errore si ripete, si moltiplica, e il discorso inizia a diventare nebuloso, frammentario. E dire che le recensioni al libro ( poche, a dir la verità) sono entusiastiche, la maggioranza lo ha valutato cinque stelle. Dando fiducia a quel  tripudio di stelle  avevo pensato di essere davanti a un gioiellino del genere, a una povera autrice incompresa dagli editori che aveva dovuto trovare altri mezzi per emergere. Invece, il potenziale gioiellino ha evidenziato, pagina dopo faticosa pagina,   una sequela di errori grammaticali, una trama inconcludente e a tratti  assurda, e personaggi piatti, senza vita. L’immancabile scena hot, poi, è raccontata in maniera orribile,  da far
sbadigliare anche gli stessi protagonisti dell’amplesso.
A questo punto mi sorge spontanea una domanda:  ma cosa avranno mai letto queste persone che hanno 'idolatrato' questo sedicente romance? Saranno per caso tutti parenti dell’autrice o amiche compiacenti?

Forse, mi dico,  ho sbagliato approccio, ho scelto a caso, provo un’altra volta. Questo ebook, ho letto su Facebook, è scritto da una scrittrice di mestiere, quindi posso andare sul sicuro: pago, scarico e inizio a leggere. Non conosco l’autrice ma le recensioni sono buone e non è una novellina. Leggo pochi capitoli:  una storia banale, per nulla originale, la trama trita e ritrita, uno stile di scrittura impensabile, la punteggiatura usata a caso e i protagonisti poco o per nulla caratterizzati. L’unico pregio di questo ebook è che l’ho pagato meno di un euro.
Riguardo le recensioni su Amazon e, improvvisamente, mi accorgo che tutti i libri di questa autrice sono stati letti e apprezzati dalle stesse identiche persone e se osi solo accennare un “non mi è piaciuto”, qualcuna di loro si inalbera portando a supporto la classifica del sito dove questo 'capolavoro' addirittura precede 'un certo' Dan Brown...
A questo proposito chiariamo subito una questione: prima di tutto la classifica di Amazon si basa su algoritmi poco affidabili, quali il 'tempo di pubblicazione' e il 'passaparola'. Il libro pubblicato più recentemente appare di più e se un autore chiede ad amici e famigliari di lasciare un commento, o anche solo di scaricarlo, il libro sale ancora di più in classifica. Se poi gli mettiamo un prezzo competitivo, pari ad un pacchetto di caramelle, il gioco è fatto. Non è detto che sia davvero un bestseller. Molte auto pubblicazioni hanno anche recensioni negative (per fortuna) e pure quello innalza la classifica di gradimento. Un paradosso, lo so, ma è così.
Decido di fare un terzo e ultimo tentativo. Scelgo un altro libro. Qui le recensioni sono più di trenta, la maggior parte positive, non posso sbagliare. Inizio la lettura e mi vien voglia di buttare il reader dalla finestra! Una storia cretina, con frasi ridicole, uno dei libri più noiosi e penosi che io abbia mai letto! Lei vergine ingenua, lui ricco e bellissimo, un’ambientazione esotica e un innamoramento rapido e inspiegabile.
Mi meraviglio delle 21 persone che hanno scritto giudizi entusiastici. Mentono sapendo di mentire, oppure sono abituate a leggere solo la lista della spesa?
Romanzo sorprendente? Si mi ha sorpreso per la sua bruttezza.
Dolcissimo? Non è che un romance per essere bello debba far venire le carie e il diabete.
Sfavillante, colorato, frizzante? Di cosa stiamo parlando? Vestiti? Stoffe? Bibite?
Assolutamente da non perdere? Si, non perdete tempo a leggerlo.
Mai più mi lascerò traviare! Mai più, giuro, un ebook auto pubblicato!
Il problema, a mio avviso, è che oggi per colpa di internet e dei social network tutti si sentono scrittori o poeti. Non a caso uno dei siti di self-publishing più famosi si chiama Narcissus.me, perchè è il narcisismo, non il talento, a spingere molti all'auto pubblicazioneI talenti veri ci sono, ci sono esordienti capaci di scrivere ottimi libri, ma vengono purtroppo soffocati da una marea di mediocrità o vere e proprie schifezze e, per noi lettrici, diventa davvero un’ impresa cercare l’ago nel pagliaio.
A volte ho provato a commentare post di queste novelle scrittrici, ma sono stata sommersa da critiche da parte delle seguaci, anche quando facevo notare errori oggettivi quali grammatica e lessico. Alcune ti rispondono che "ciò che importa non è come è stata scritta una storia, ma le emozioni che ti può dare." E se l’emozione fosse pari ad una gastrite ulcerosa?

Se da una parte Amazon  ha spalancato orizzonti impensabili fino a pochi anni fa per chi,  per varie ragioni, pur talentuoso, non riesce a trovare sbocchi nell'editoria tradizionale , dall'altra  sta creando piccoli mostri, diciamocelo. Il problema  è che in Italia esiste l'idea diffusa che scrivere sia una cosa da nulla che tutti possono fare. Che non serva acquisire una tecnica precisa per farlo, ma che basti l'ispirazione. Chi auto pubblica non ha il nome di una casa editrice come garanzia alle spalle ma solo il suo...sarà per questo che molti di questi autori usano spesso pseudonimi? 
Sono cattiva? No, esasperata. Cara Pseudo Scrittrice, anche se ti conosco per via virtuale e sei simpatica, accetta ogni tanto una critica che magari può servirti. Inutile nascondersi dietro a un dito e dire “non si può piacere a tutti”. Forse qualche critica in più può aiutarti davvero a migliorare. Sii più umile, mettiti in discussione, fai tesoro più dei "Non mi piace "che dei 'Mi piace". Guardiamo in faccia la realtà, se ancora non ti hanno pubblicato ci sarà un motivo, no? Fatti la domanda e datti una risposta. E se l'unica risposta che riesci a trovare è che non ti hanno pubblicata perchè sei un talento incompreso...per favore, dammi il titolo del tuo prossimo romanzo così lo eviterò accuratamente.
 

LEGGETE LIBRI AUTO PUBBLICATI? COSA NE PENSATE? VI RITROVATE IN ALCUNE DELLE CONSIDERAZIONI DELLA NOSTRA LADY MORTIFERA? IN CHE MODO SECONDO VOI IL LETTORE SI PUO' CAUTELARE DAVANTI A UN LIBRO AUTO PUBBLICATO, VISTO CHE NON SEMPRE SI PUO' FARE AFFIDAMENTO SULLE RECENSIONI? RACCONTATECI LE VOSTRE ESPERIENZE!

65 commenti:

  1. Cara Lady Mortifera, credo che tu abbia centrato in pieno il punto della situazione!
    Personalmente sono del partito nì per le autopubblicazioni. Ho avuto la fortuna di aver letto libri bellissimi di un'autrice autopubblicata, quindi non mi sento di condannare chi per una ragione o l'altra non riesce a farsi pubblicare da una casa editrice e decide di provare con il fai da te. Ma allo stesso tempo so bene che girano nella rete storie a livello dei temi di prima elementare, come grammatica e come contenuto. Chiarisco, i refusi li ammetto: cavolo, spesso se ne trovano a valanghe anche nei libri usciti da case editrici, non vado a cercare il pelo nell'uovo nel lavoro di una persona che per forza di cose non ha avuto modo di usufruire di un aiuto professionale nel revisionare il romanzo, ma devono essere refusi. E pochi.
    Come sono d'accordo che si sentono tutti un po' scrittori, ma un po' troppo. E così si crea una giungla dove le cose buone rimangono sommerse. E spesso non ti salva dalle fregature nemmeno il passaparola.
    Certo, poi si tratta anche di fortuna. Io ho preso più fregature con racconti e romanzi brevi di piccole case editrici che con gli autopubblicati, ma non mi può sempre andare bene!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anch'io su molti punti penso Lady Mortifera abbia ragione, Martina. E sono pure d'accordo con te ne ritenere che ci siano dei libri auto pubblicati belli, evidentemente la Lady è stata un po' sfortunata...d'altra parte una con quel nome e si veste come lei un po' di 'sfiga' non può non attirarsela...!.:0) A parte gli scherzi, chi l'ha detto che chi si autopubblica non possa sfruttare le competenze di un editor? Non è che ci si autopubblichi perchè non si hanno i soldi per pagarsi l'editing di un libro, ci si autopubblica perchè per una qualche ragione non si è trovato spazio per uscire tramite i canali ufficiali. Io mi sento di consigliare alle autrici che stanno pensando di auto pubblicarsi di far assolutamente far fare un editing al proprio manoscritto, meglio se da persone che lo fanno per lavoro, perchè poi qualche errore di stampa ci può sempre scappare, ma non si possono sopportare errori di altro tipo. Ho letto cose di aspiranti autrici cono storie magari anche niente male che avevano una punteggiatura da incubo! Leggere un libro con la punteggiatura messa a casaccio è come guardare un film in cui gli attori recitano con il singhiozzo! Non si riesce proprio a sopportare. Inoltre, così come ho poca tolleranza per chi sbaglia i tempi verbali nella lingua parlata, figuriamoci in quella scritta!
      Insomma, auto pubblicato o no, quando si vende la propria opera bisogna assicurarsi che non ci faccia fare brutta figura. E poi ci sono autrici che auto pubblicano a gogo! Te lo redo che poi saltano fuori cose così così. Per scrivere un libro ci vuole tempo, pazienza,costanza. Non a caso molti autori assimilano il processo di scrittura e pubblicazione di una loro opera a un parto. Ci vogliono nove mesi per fare un essere umano e probabilmente altrettanti, a mio parere, per produrre un libro come si deve.

      Francy

      Elimina
  2. sono non d'accordo... di più!!!
    è vero che sarebbe alquanto semplicistico e riduttivo bollare le autopubblicazioni con la targhetta "attenzione: libro illeggibile!", però è pur vero che tante (troppe) di queste pubblicazioni autogestite alla fine risultano poco convincenti...
    A parte l'editing... Io non sono una linguista e una letterata, ma cappero, lo troverei alquanto imbarazzante (per me stessa, dico) lasciare che altri leggano qualcosa scritto da me e non corretto a dovere!!
    Le sviste, come dici tu, ci possono essere, ma quando gli strafalcioni si moltiplicano in modo preoccupante, forse l'autore in questione, prima di buttarsi a capofitto nel ruolo di scrittore, potrebbe buttarsi a capofitto sui libri di grammatica...
    ma ammettiamo che la carenza sia solo sintattico-lessicale e che la trama si riveli avvincente come mai avremmo pensato.. Forse forse sarebbe accettabile e si potrebbe consigliare allo scrittore di farsi aiutare nella correzione ecc..., visto che il potenziale creativo c'è...
    il punto è quando non c'è altro che una gran voglia di vedere il proprio nome e la propria opera online...

    Ora, io sono di quelle che incoraggiano sempre coloro che hanno dei sogni... perchè è giusto credere in qualcosa e desiderare di vederlo realizzato, però poi non ci si può lamentare se piovono commenti negativi... e cercare di non aggrapparsi solo a quelli positivi, che a volte peccano di una "leggera" acriticità..

    A me è capitato di leggere molti romanzi di autori esordienti, alcuni li ho apprezzati moltissimo (per forma e contenuti, che NON possono andare slegati!!) altri meno, ed in quel caso ho cercato di essere sincera senza ferire...
    comunque hai ragione: ormai pubblica chiunque..!!! :D

    post davvero simpatico per la tua ironia, cara lady, ma anche condivisibile!!! ;)

    ciao
    Angela

    RispondiElimina
  3. Trovo la trama e l'auto-presentazione dell'autore del romanzo su Facebook. Autore italiano, giovane. Romanzo di fantascienza. Su Amazon a 99 centesimi.
    Ho sempre sistenuto che gli italiani non sanno scrivere SF e spero di ricredermi.
    Le prime 50 pagine, poi saltello disperata. Leggo la conclusione.
    Storia letta e riletta.
    Stile anni Cinquanta.
    Linguaggio povero.
    Personaggi... Personaggi?
    Eccetera.
    Per giunta, non si scarica la copertina (unica cosa decente).
    Cancello il download.
    Prima ed ultima esperienza.
    Grazie per l'ospitalita'
    Babette Brown

    RispondiElimina
  4. Il SP è una manna dal cielo per chi è un bravo scrittore ma non riesce a farsi pubblicare da una Casa Editrice onesta mentre può essere una catastrofe per i lettori che si apprestano a leggere un'opera da chi s'improvvisa scrittore.
    L'unica cosa che può fare il lettore per districarsi in questa giungla è affidarsi alle recensioni di persone che conosce per la loro affidabilità.

    RispondiElimina
  5. sono d'accordo con ladyAileen... penso anch'io che nella selva degli SP sia il caso di seguire le indicazioni di blogger o lettrici di cui ci fidiamo o di cui abbiamo gusti simili...

    RispondiElimina
  6. anche io ho avuto esperienze negative con il SP ho preso delle sole incredibili!!! potrei obbiettare però sulle recensioni dei blog alcuni non sono seri per niente!!!!

    RispondiElimina
  7. Sono completamente e totalmente d'accordo con Angela
    Per quanto mi riguarda ho smesso di leggere autopubblicazioni perchè troppo prolisse, verbose piene di errori con trame al limite dell'assurdo. Purtroppo non sono una di quelle fortunate che invece hanno trovato cose carine.
    Quello che mi da fastidio, come citato da Lady Mortifera, è proprio l'autoproclamrsi scrittrici di successi emozionanti (con tanto di seguaci a carico) che ti propinano la solita storia verbosa e prolissa. Ricordo ancora, con una certa ilarità, un racconto in cui il protagonista (bello, ricco e affascinante... ma va?) vede questa lei abbastanza modesta e maldestra e le dice (dopo tre frasi) "Dalla prima volta che ti ho visto ho avuto un blocco... non so dirti come ma sono rimato affascinato"... ma scusate: un blocco? L'unica cosa brillante che dice è che ha vuto un blocco? Parlo di una "sedicente" scrittrice, che su facebook ha aperto un gruppo dove si sostiene che quella lettura è stata emozionante. Naturalmente vale la regola che se non ti piace lo ignori, un pò come la TV. Se un programma non ti piace, cambi canbale, ma sulla rete è difficile visto che sei preso d'assalto da chi pubblicizza i propri scritti come eventi dell'anno.
    Sono d'accordo con chi dice che mnagari, rispetto alla carta stampata, dove ci sono ugualmente letture assurde, l'auto pubblicazione può aiutarti a trovare qualcosa di decente. raramente ho letto racconti o anche romance validi ma in fondo i gusti son gusti e io spero sempre di essere sorpresa.

    RispondiElimina
  8. Praticamente potrei essere Lady Mortifera perché sono passata per la stessa trafila sia per quanto riguarda la scelta che per l'esito poco favorevole nell'acquisto di ebook autopubblicati.
    Indubbiamente il costo basso e i commenti favorevoli(parenti, amici, fidanzati e affini???)invogliano, ma le batoste sono madornali!
    Se potessi citerei volentieri un paio di titoli che mi hanno fatto a dir poco rabbrividire per la bruttezza della storia, lasciamo perdere poi la scrittura orribile.Certo è triste che nel mare di scritti indegni campeggino poi autrici che invece mi sono piaciute molto (per fortuna)e che vedono i loro titoli annaspare in un mare di mediocrità.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. anche io vorrei fare nomi, ma mi autocensuro!!!

      Elimina
  9. Nello scrivere questo commento provo, in un certo senso, a "sdoppiarmi". Comincio con l'outing: ho ceduto alle lusinghe dell'autopubblicazione ( solo su Amazon, quindi investendo poco perfino in termini di "confezione tecnica del prodotto finale")per un romanzo breve mistery/romance che spero dignitoso, ma nulla più. E in qualche misura provo anche a promuoverlo un pochino, altrimenti nessuno saprebbe che esiste. Non ho chiesto a parenti et similia di commentare sul sito, e infatti c'è stato un solo recensore, generosissimo: a sorprendermi piacevolmente è stato scoprire la firma maschile. Poi c'è "l'altra Patrizia"...quella che fatica a tollerare gli eccessi di reclamizzazione-diciamo così- che davanti a certi post non sa se provare tenerezza o irritazione...e che soprattutto non sopporta i concetti alla "l'importante è che dia emozioni"...come se tutti i fondamenti di una decenza professionale potessero andare a farsi benedire. Mi permetto di dilungarmi, per fare un parallelo. A lungo, per circa 15 anni, sono stata cronista in giornali di provincia: non si parlava ancora di ebbok, ma fioccavano comunque autopubblicazioni, con "cose" stampate a pagamento o edite dall'ente x piuttosto che dall'associzione y. E tutti attendevano recensioni plaudenti, non fosse altro perchè si parlava del natio paesello. Un bel grattacapo...specia su periodici generalisti, che non erano specializzati in editoria. Ammetto di aver escogitato un escamotage: ho scritto, talvolta, recensioni simulate, nel senso che ho argomentato attorno al tema del libro, senza davvero commentare il testo. Solo in casi estremi ho detto al caporedattore che propria quella roba era meglio evitarla, perchè un blog può permettersi, direi deve quando ha l'autorevolezza di questo, di selezionare, ma nel mondo piccino di certe redazioni risponder picche al sindaco che telefona e dice "Ma come...venerdì lo presentiamo in municipio!!!" è, per quanto la faccenda sappia di italica pastetta, antipatico. Alcuni erano orribili, molti mediocri, pochi belli. In ultimo, provo a unificare le mie due identità, per dire che il pezzo di Lady Mortifera è divertente e realistico, e che a me stessa auguro di saper applicare il suo consiglio: i non mi piace bruciano, chiunque preferisce essere apprezzato, e meno esperienza ha peggio vive la critica, ma solo mettendosi in gioco si può sperare di migliorare...e spero che "mettersi in gioco" sia un pò una regola di umiltà e leggerezza per il self publishing.
    Pat

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Patrizia conoscendoti so che non peccheresti mai di superbia!

      Elimina
    2. Grazie cara...ma non sono immune da qualche peccatuccio ;)

      Elimina
  10. Sono nel mucchio di persone che ha provato la via dell'autopubblicazione, perciò provo a dire la mia.
    Due anni fa, quando ho scoperto questo Blog e Francy mi ha invitata a partecipare alla rassegna di racconti natalizi, avevo una paura tremenda di buttarmi. Scrivo da anni e sogno da sempre di vedere un mio libro in libreria, ma pensavo che non fosse possibile... "sì, figurati se pubblicano me!", mi dicevo. Però, crescendo la voglia di provare aumentava e così ho proposto qui il racconto natalizio. Non mi aspettavo così tanti commenti positivi, la cosa mi ha talmente riempita di gioia che ho pensato: dai, proviamoci... perché no?
    Ma c'era ancora una cosa che mi frenava, ed era l'attesa: spedire un mio romanzo a una CE e dovermi flagellare per 6/8 mesi e poi magari non ricevere una risposta mi avrebbe uccisa per l'ansia, ed essendo particolarmente insicura so che avrei pensato: "ecco, non è piaciuto, faccio schifo come scrittrice"... E questo mi avrebbe bloccata dal provare ancora.
    A quel punto ho iniziato a sentir parlare di Amazon e della possibilità di pubblicare con loro. Mi si è aperto un mondo che non conoscevo, ci ho pensato tanto, poi mi sono detta che poteva essere una soluzione perfetta per testare qualcosa di mio, proporlo a un pubblico comunque vasto e vedere se veniva apprezzato o no. Non ho scritto un Bestseller, ma una semplice storia d'amore natalizia... E non l'ho quasi detto a nessuno! Ancora adesso, nella mia famiglia non sanno chi sia Cassandra Rocca (perché il mio vero nome non intendo usarlo). Nessuno dei miei amici ha acquistato l'ebook (che ho messo a prezzo basso proprio per non rubare soldi alla gente) e nemmeno mi sono fatta pubblicità (ho postato il link su Facebook qualche volta, ma allora avevo a malapena un centinaio di amici e penso che solo una decina abbiano realmente letto il romanzo).
    Contro ogni mia aspettativa, le recensioni sono state quasi tutte positive, e della trentina di persone che hanno lasciato un commento solo 4 sono mie conoscenze... ossia 4 persone che ho conosciuto su Facebook e mai di persona (le ringrazio ancora per i pareri positivi totalmente inaspettati! ♥ ). L'ebook si è venduto bene e tre case editrici (una piccola e due piuttosto importanti) mi hanno contattata... ero sconcertata e giuro che il mio primo istinto è stato di rifiutare... perché, anche se era un sogno che si realizzava, io sono talmente scema da esserne terrorizzata!
    Io non ho fatto leggere il mio libro a nessuno prima di metterlo online (a chi, poi? Amici e parenti non sono tecnici, la storia poteva anche piacere ma non avrebbero saputo dire niente di più). Ora che ho finito il mio primo editing con una vera casa editrice, mi rendo conto della differenza: pur non avendo ricevuto eccessive modifiche, certe sottigliezze, per quanto tu legga e rilegga un tuo scritto, solo una persona qualificata che fa questo mestiere da anni può notarle e migliorarle... E ora che il libro è quasi pronto a uscire, rileggerlo mi fa davvero effetto! Perché l'idea di base deve essere buona, ma a volte non sempre si riesce a rendere l'idea esattamente come la volevi proporre... e l'editor fa proprio questo: da luce alla tua idea.
    Perciò, dopo questo lungo sproloquio, dico che non demonizzo l'autopubblicazione, perché può essere un modo per farsi notare, più rapido dell'invio dei manoscritti alle case editrici (diciamolo: a volte non li leggono neanche!), ma è vero anche che così tutti si sentono liberi di improvvisarsi scrittori... il che può anche andare bene, ma dovrebbero rendersi conto che le critiche servono a migliorarsi e quindi accettarle, e che pagare per le recensioni, o farsele fare da amici e parenti, non darà mai loro una vera soddisfazione.
    Se poi si accontentano di poco, allora buon per loro.
    Cassie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cassandra, c'è già in prenotazione su Amazon! non mi sono permessa di dirlo su Fb perché pensavo lo volessi fare tu! in bocca al lupo!

      Elimina
    2. Crepi il lupo, Laura! :-)
      La notizia è in giro sul web da un po' ma sto aspettando l'ok della casa editrice per l'annuncio ufficiale...
      Speriamo bene! :-D
      Cassie

      Elimina
    3. la casa editrice non rientra tra le mie preferite, ma bypasso e acquisterò questa versione, se non altro per giocare a trova le differenze ;)

      Elimina
    4. Grazie... poi mi saprai dire, allora. Ci tengo! ;-)

      Elimina
    5. In bocca al lupo, cara!

      Elimina
    6. Grazie Simo! :-)

      Elimina
    7. Evviva Cassie! Non so dirti quanto questa notizia mi rende felice!!!
      Pat

      Elimina
    8. Sei un tesoro, Patrizia... ♥ grazie!
      Cassie

      Elimina
  11. La metto dal punto di vista di una scrittrice, ok?
    Credo che stiamo vivendo un periodo esaltante, e che il digitale potrebbe rivelarsi l'uovo di Colombo, la via da percorrere per le autrici italiane per abbandonare i loro cassetti e affrontare il mercato. Il selfpublishing è democratico, è uno schiaffo in faccia al 'sistema', ma è anche inutile e addirittura controproducente se non lo si usa con la testa, ma solo col cuore.
    Negli Usa, dove i numeri del digitale hanno raggiunto se non superato quelli di carta, le grandi autrici si autopubblicano (magari una novella come link tra due romanzi di una serie) e guadagnano un sacco di soldi, più che con le case. Qualcuna , come Bella André, ha proprio spernacchiato le CE. Aubrey Rose (fattasi notate proprio con il selfpubishing) ha detto NO alla Montlake (divisione romance di Amazon anche su carta) che voleva pubblicarla.
    Sull'altro versante, ci sono i casi della James e della Premoli, che si sono fatte notare con il selfpublishing.
    Io credo che ogni autrice possa e debba fare come crede. Se scrive bene e sa vendersi (perché finiamola con le scrittrici-artiste, e cominciamo a considerarci e a pensare come imprenditrici, come fanno le americane) il mercato, ovvero le lettrici, la noterà. Io rispetto comunque chi si autopubblica, perchè ci ha provato, almeno, non è più rimasta a fantasticare nell'ombra.
    (Certo, il risultato è che i romanzi SP spesso sono delle schifezze, ma anche quelli delle CE a volte lo sono).

    Dal canto mio, ho sempre pensato che una casa editrice mi fosse necessaria come l'aria che respiro. NOn ho mai fatto selfpublishing e per il momento non lo farò. Io non so fare il lavoro di una casa editrice. Non faccio l'editor, non ho i contatti di un agente letterario, non ho un ufficio stampa. Mi promuovo sul web, certo (e perdonate se a volte rompo), come fanno tutte, americane multimilionarie comprese.
    Credo che una casa editrice alle spalle faccia la differenza. Non solo per l'aiuto professionale che ti offre nell'edizione, ma a presentarti al pubblico. E' una garanzia di qualità, secondo me, una presentazione 'ufficiale' alla lettrice. Quando una lettrice vede le copertina di Emma Books, ad esempio, ormai la identifica subito, sia nel caso le piacciano i libri che Emma pubblica, sia nel caso li voglia evitare. Sa, comunque, che a quella copertina corrisponde un romanzo con certe caratteristiche.
    A me è andata così, con Emma mi trovo benissimo e continuerò a pubblicare con lei (sempre che mi voglia).
    Detto ciò, mi sento di affermare che il SP sia comunque una grande occasione per le esordienti (che dovrebbero comunque farsi fare un editing professionale prima di uscire sul mercato), ma anche per le autrici già note che abbiano dei vecchi romanzi liberi da diritti o che vogliano 'osare' qualche cosa di diverso. Ma anche in questo caso, mi permetterei di consigliare una revisione con un professionista.
    La mia opinione.
    Ciao.

    RispondiElimina
  12. Ciao a tutte,
    sono una "professionista" della scrittura; scrivo da vent'anni e ho pubblicato parecchi libri, alcuni sotto pseudonimo, con piccoli e medi editori. Tengo a dire che non ho mai pagato pagato per farmi pubblicare e che con la scrittura ho sempre guadagnato. Tuttavia con gli editori medio piccoli è molto difficile che il proprio libro venga notato, quando addirittura non viene distribuito. E arrivare ai big è molto, ma molto difficile.
    Con l'avvento del SP (e per SP intendo l'ebook, non ha proprio senso autopubblicarsi un libro cartaceo dato che non c'è la possibilità di distribuirlo) mi si è aperta una nuova, interessante, opportunità. Ho autopubblicato un romanzo che in tre mesi ha venduto 1400 copie mantenendo la prima posizione per un paio di settimane su alcuni degli store più importanti. Dopodiché sono stata contattata da una delle case editrici più importanti che mi ha fatto un'offerta e mi ha chiesto di ampliarlo. Uscirà in cartaceo e credo anche in ebook il prossimo anno.
    Questo per dire che non si può né si deve generalizzare. Certo, fra i libri autopubblicati ci sono delle vere schifezze che in qualche modo rovinano la piazza ad autori più capaci. Secondo me il SP è un grande esempio di democrazia e una vetrina che prima del suo avvento autori come me non si sognavano nemmeno.
    Il successo di un libro non è solo questione di capacità ma anche di fortuna e, ripeto, l'ebook e il SP aiutano parecchio a darle una bella spinta. O almeno, a me è capitato. Ma, a quanto pare, non sono l'unica.
    Non mi firmo perché non era mia intenzione farmi pubblicità, ma solo raccontare la mia storia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. sicuramente allora non avrò scaricato il tuo libro

      Elimina
    2. Evidentemente il tuo era un libro che rispondeva alle qualità richieste: editing corretto, buon stile, ottima grammatica e trama avvincente. Per questo sei stata notata da una CS importante.
      Per questo altre non saranno notate mai.
      Non è fortuna, cara, è bravura. Se poi c'è un pizzico di aiuto dalla sorte, ancora meglio, ma in primis ci deve essere qualcosa di molto "solido"! Aspettiamo allora il tuo ebook! In bocca al lupo e complimenti!

      Elimina
    3. Grazie, ma credimi Simona, è anche questione di fortuna. Quando uscirà il mio libro, se lo desiderate, vi racconterò meglio la mia esperienza di autrice, allora sì che potremo fare un interessante dibattito!

      Elimina
  13. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  14. Uffa! Avete già detto tutto voi. Bè, vorrà dire che mi ripeterò e suvvia, non fatemelo pesare troppo! :)

    Come abbiamo ribadito ai panel Delos di ieri, il SP per me è un SI, ma solo se di ottima qualità. Sono necessarie capacità di scrittura comprovate (e qui concordo pienamente con lady Mortifera!) e un editing serio per avere un buon prodotto finale da lanciare sul mercato ibook.
    NO alla spazzatura poiché lede sensibilmente l'immagine non solo di coloro che pubblicano (spesso convinti che il loro prodotto sia favoloso), ma di tutto il mercato. Pubblicare un prodotto mediocre non serve a nessuno.
    Detto questo, anch'io ho trovato nomi sconosciuti che hanno autopubblicato storie belle da leggere ma, attenzione: soprattutto BEN SCRITTE. La grammatica e la sintassi non sono un'opinione. Il manoscritto va letto e riletto sino alla nausea ed è necessario avere dei beta reader (non la sorella e la cugina, o la mamma e la nonna) che sappiano fare il loro lavoro egregiamente. Dopo ciò, si può pensare di lanciare un prodotto sul mercato web. L'editing da sole non si può fare, è impossibile. Peccare di superbia o forse di inesperienza, porterà solo a cocenti delusioni. Il piccolo consiglio che mi sento di dare come esordiente, perchè tale mi considero, è di accettare, sempre nei LIMITI DELL'EDUCAZIONE, i consigli e le critiche di persone inserite nel campo della scrittura. Le facciate aiutano a crescere. Se al contrario non si vuole ascoltare, libera scelta. Il mondo è grande e gli scrittori sono tantissimi.
    PS Per chiudere, non posso credere alle mie orecchie quando sento di autrici che affermano di aver scritto tomi di quattrocento pagine in due mesi! Magari anche storici! Mi date la ricetta? Io ci metto almeno sei mesi...

    RispondiElimina

    Read more: http://bibliotecaromantica.blogspot.com/2013/09/autopubblicazioni-si-no-ni-parliamone.html#ixzz2exUvxHar

    RispondiElimina
  15. L'articolo di lady Mortifera mi ha divertito un mondo perchè lei, senza peli sulla lingua, e con ironica irriverenza, ha detto ciò che realmente pensa (e che pensiamo tutte ma che magari nn diciamo per nn offendere nessuno) scatenando un putiferio...
    Bene, premesso che, nn sono contro la SP ma solo contro quella selvaggia e che c'è del buono e anche del marcio nn solo qui ma sopratutto nelle pubblicazioni delle CE, il che è infinitamente peggio, dico che solo chi ha realmente talento, perseveranza, voglia di mettersi in gioco onestamente, con dignità e umiltà , consapevole del proprio talento ma sopratutto dei propri limiti, potrà riuscire un bel giorno a dire: "Sono (forse) una scrittrice!"
    E' un cammino, questo, infinito che nn potrà mai dirsi pienamente concluso se nn per quel lasso di tempo che occorre per "confezionare" un romanzo, un racconto. E poi si volta subito pagina e si passa ad un'altra avventura. E' una sfida continua contro se se stessi e i lettori, che un bel giorno potrebbero pure voltarti le spalle e ridimensionare ancora una volta il tuo "ego".
    Quindi nn prendiamoci troppo sul serio, scrittrici, blogger, lettori...
    Cerchiamo di essere tutti un pò più obiettivi e più esigenti...

    RispondiElimina
  16. Io capisco perfettamente la voglia di chi scrive di autopubblicarsi e farsi pubblicità. E' un diritto di tutti poter credere nei propri sogni e nelle proprie aspirazioni e fare il possibile per emergere in una società in cui sono più le porte che si chiudono rispetto a quelle che vengono aperte.
    Ma un povero lettore assetato di novità e animato di buona volontà nel voler promuovere e aiutare un autore emergente come si difende dalla spazzatura spesso pubblicizzata a gran voce?
    Altro problema che ho riscontrato è il voler far passare per libri racconti di 20 pagine ebook?
    A quante cose bisogna stare attente quando si acquista un ebook autopubblicato?

    RispondiElimina
  17. Non moltissime Nimue 76, più o meno le stesse cui devi prestare attenzione in libreria. In quasi tutti gli store puoi scaricare un estratto gratuitamente (basta poco per capire se il testo è sgrammaticato) e avere indicazioni sul numero di pagine dell'ebook. Non sei mica obbligato ad acquistare l'ebook se non corrisponde a quello che cerchi...

    RispondiElimina
  18. @Nimue76
    Sono totalmente d'accordo con te. Non so a chi ti riferisci ma forse anch'io ho letto quel "libro"....
    Naturalmente non possiamo fare nomi. Non si può, anche se credo che sia una barriera da abbattere. In fondo quando non ci piacciono le autrici straniere citiamo nome, cognome e casa editrice con un bel bollino rosso. Se (come dice giustamente Simona) la critica è costruttiva e fatta con educazione; non ci vedo niente di male a citare nomi o pseudonimi anche di autrici italiane.
    Se da una parte la scrittrice Made in Italy fa fatica ad emergere, dall'altra è anche vero che viene "protetta". Spesso si preferisce tacere piuttosto che dire la propria opinione. In questo modo il silenzio viene preso come un "chi tace acconsente" quando in realtà (almeno per me) non è così. Sono una lettrice che spende per acquistare libri ed e-book e che rimane delusa quando si ritrova tra le mani scritti osannati a cinque stelle ma che in realtà non hanno uno stile adeguato ai commenti entusiastici.
    C'è qualcuno che sostiene che i blog servono anche a questo: a far scoprire la scrittrice italiana emergente e che la recensione deve essere positiva. Perchè? Se leggo una recensione entusiasta e leggo, poi, quel libro trovandolo assurdo e pieno di errori; quel blog perde di credibilità mettendo in ombra chi davvero merita di essere pubblicato ma sopratutto letto.

    RispondiElimina
  19. Solo un appunto: non è vero che "oggi per colpa di internet e dei social network tutti si sentono scrittori o poeti". È sempre stato così, internet non c'entra niente (chi ha lavorato come lettrice di manoscritti lo sa...). Per il resto sono d'accordo con Georgette Grig: ognuno fa la sua scelta. Per me scrivere è inseparabile dal rapporto con una casa editrice, per due motivi: perché grazie ai consigli dell'editore imparo a scrivere meglio e perché una casa editrice mi permette di entrare in un discorso più ampio, per esempio proporre un romance diverso, italiano e più vicino alle donne di oggi, come sta facendo Emma Books. Ma nel mio caso io voglio solo scrivere storie, emozionare. Capisco che chi porta avanti un discorso più intimo e personale pensi di poter prescindere dalla mediazione di un editore e voglia arrivare direttamente ai lettori. E qui il discorso si allarga...
    Un saluto a tutti!
    Mara Roberti

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La penso come voi, ragazze: sempre con un buon editore.
      Se devo essere sincera, a me il SP fa paura. Sei allo sbando completo e per pubblicare devi avere veramente un buon prodotto da offrire.
      Alcuni ci riescono: troppi, al contrario, no.

      Elimina
  20. Io dico solo che ho avuto a portata di chat "scrittrici" autopublicate che PRETENDEVANO una recensione positiva per avere un contratto con la casa editrici e una volta che le hai detto cosa pensavi del loro libro si sono incazzate a morte...

    RispondiElimina
  21. Nessuna case editrice seria ti fa un contratto solo perchè hai delle recensioni positive. :)

    RispondiElimina
  22. Il problema è che scrivono cani e porci. Alla fine in tutta questa melma trovare qualcosa di valido è difficile, sia se auto pubblicato, sia se proviene da una casa editrice.

    Il Romance in ogni gradazione è sempre considerato romanzetto di serie B. Non posso biasimare Lady Mortifera, anche se per fortuna libri validi da leggere si trovano, e non sono le recensioni positive delle "amiche" dell'autrice a determinare se è valida o meno. Basta leggerne uno...e poi stabilire se vale la pena seguirla o meno! Il Romantic Suspense inoltre, è un genere che neanche le case editrici hanno inquadrato.

    Lo hanno scambiato per Rosa Crime, e questo lo ha reso inviso alle lettrici italiane del genere.

    @Crowley: sapessi quante ce ne sono in giro di autrici di quel genere!!! ^^

    RispondiElimina
  23. Le recensioni sono armi a doppio taglio, lo so bene. Ma è anche vero che a volte ci sono lettrici un po' ' masochiste' che se leggono che un libro non ti è piaciuto decidono comunque di leggerlo alla faccia della tua recensione, perciò, diciamolo, anche in questo campo vale sempre il detto : ' che ne parlino bene o che ne parlino male, l'importante è che se ne parli'! Chiaro però che le recensioni negative non fanno piacere a nessuno, anche se si sa che sono assolutamente soggettive. Per questo mi piace particolarmente la nostra rubrica 'recensioni a confronto'. Due idee, spesso opposte, sullo stesso libro.
    Questo post di Lady Mortifera sta sollevando diverse discussioni sia qui che su FB ed era quello che volevamo, e ci sono delle autrici che si sono sentite prese personalmente di mira, mentre il discorso era generale...

    RispondiElimina
  24. Allora sempre parlando in generale, a me sta bene l'auto-pubblicazione , se le CE non ti danno una possibilità perché non provarci lo stesso da soli ?
    A me è capitato di recensire o meglio dare un parere su alcuni ebook e libri, in alcuni casi sono sono rimasta contenta , in altri non ho potuto veramente non poter dare un parere negativo perché non c'era nulla o quasi da salvare.
    Mi è spiaciuto che la "scrittrice" ci sia rimasta male , ma ho cercato di essere chiara e sincera sulle cose che secondo me in quanto semplice lettrice andavano approfondite. Credo che a nessuno piaccia leggere un riassunto striminzito, senza emozioni e pieno di errori (quest'ultimi vabbè anche giustificabili) .
    E sono d'accordo con Nimue quando dice o meglio chiede perché un racconto di appena 20 pagine viene fatto passare per libro ?

    Comunque...bellissimo post ,soprattutto intelligente ! E probabilmente anch'io ho beccato come Lady Mortifera ebook uno più tremendo dell'altro ...
    Ciao

    RispondiElimina
  25. Ragazze, io penso solo che è un milione di volte meglio il SP che la censura.

    Poi, che ognuno usi la testa, tanto per leggere che per pubblicarsi.

    RispondiElimina
  26. Mi ricollego a quanto detto da Georgette, che è appunto, secondo me, il nocciolo della questione; nn smetterò mai di ringraziare dio, o chi ne faccia le veci, di avermi fatta nascere (vivere, va', è già un po' che sono al mondo) al tempo del SP, piuttosto che in qualsiasi momento storico (e ne abbiamo avuti parecchi) in cui i libri venivano messi all'indice, censurati e addirittura bruciati, mi vengono i brividi solo al pensiero. Per cui non mi lamenterò mai di qs nuova opportunità offerta tanto agli scrittori quanto ai lettori. Se il problema è quello di poter incorrere in qualche fregatura, nn dipende certo dalla via scelta x la pubblicazione, sòle ce ne sono anche in versione cartacea e da CE di grido, son cose che capitano ai vivi. Il discorso è ben più esteso, secondo me, e riguarda qs benedetta internet che, nel bene e nel male, nel giro di un pugno di anni, ci ha sovvertito la vita e ancora ce ne dobbiamo rendere conto. Perché, credete che, quando scegliete un albergo per le vacanze, tutte le rece di Tripadvisor siano veritiere? Quando si decide di acquistare on-line bisogna controllare e ricontrollare tutte le info disponibili sul negozio scelto e, ciononostante, il bidone è sempre dietro l'angolo. Quante offerte si ricevono quotidianamente via mail di affari favolosi, occasioni imperdibili, ecc? Credete a tutte? Nn penso proprio. Per nn parlare poi dei social network o media, almeno una volta alla settimana c'è un servizio su qualche telegiornale che ci mette in guardia sulla loro pericolosità (certo, se uno è così fesso da raccontare la storia della sua vita, completa di indirizzo e numeri di telefono, a qualche miliardo di persone, il malintenzionato prima o poi lo trova). È la Rete, bellezza! In Cina, Iran e altri Paesi progressisti censurano tutto, con buona pace di un numero imprecisato di libertà civili, in Corea del Nord la gente nn ha nemmeno la corrente elettrica nelle case, tanto per star tranquilli. Nn vi vorrete mica lamentare x qualche brutto libro, vero?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono perfettamente d'accordo!

      Elimina
  27. "Lei vergine ingenua, lui ricco e bellissimo, un’ambientazione esotica e un innamoramento rapido e inspiegabile. Romanzo sorprendente? Si mi ha sorpreso per la sua bruttezza.
    Dolcissimo? Non è che un romance per essere bello debba far venire le carie e il diabete.
    Sfavillante, colorato, frizzante? Di cosa stiamo parlando? Vestiti? Stoffe? Bibite?
    Assolutamente da non perdere? Si, non perdete tempo a leggerlo."
    Non facciamo nomi ma...si,sono rimasta fregata anche io da questo libro e non solo da questo..
    Se da una parte il fenomeno potrebbe essere buono dall'altra bisogna sempre considerare che la realtà italiana in questo campo, e non solo, è molto ristetta. Alcune di voi hanno giustamente detto che prima di acquistare un libro è bene raccogliere informazioni, ma come la mettiamo se le informazioni, di fatto, sono pilotate? io, come penso molte di voi, prima di leggere un libro guardo le recensioni ma so perfettamente che i siti a cui posso fare riferimento si contano su una mano.
    è proprio questo il problema: non capisco come è possibile che libri oggettivamente brutti, superficiali, scritti grammaticalmente male vengano recensiti positivamente..Forse c'è un passaggio che noi non conosciamo, forse c'è un operazione di diffusione "sotteranea" che conta sulla collaborazione di siti, seguitissimi, che si impegnano a recensire positivamente questi aborti della letteratura..
    Da parte mia ho deciso che se viene pubblicato gratuitamente un estratto prima leggo quello e poi in caso acquisto il libro per intero perchè è inutile girarci intorno: non bastano le emozioni che si trasmettono (e anche su questo ci sarebbe da discutere visto le poche se non inesistenti storie veramente emozionanti)ma è necessaria una proprietà linguistica più che adeguata o almeno la conoscenza della grammatica perchè altrimenti leggere non è più un piacere ma una tortura!
    Aggiungo un ultima cosa: questo sito è un punto di riferimento nella scelta delle letture e colgo l'occasione per ringraziarvi per lo splendido lavoro che fate!

    RispondiElimina
  28. "è proprio questo il problema: non capisco come è possibile che libri oggettivamente brutti, superficiali, scritti grammaticalmente male vengano recensiti positivamente..."

    E' quello che mi chiedo anche io.
    Non ho nulla contro la SP in se anzi la trovo una libertà dei tempi moderni eccezionale.
    Ma diventa complicato scegliere nel momento in cui non solo devi diffidare dei commenti di parenti e amici quanto anche di chi in rete dovrebbe essere di supporto per i lettori.
    E' vero che bazzicando per blog vari si fa in fretta a capire di chi ci si può fidare o meglio con chi si hanno gusti affini e leggere solo quel tipo di recensione.
    Ciò non toglie che quando un libro è oggettivamente scritto male è scritto male.Per quanto la storia bella o originale, questo magari dipende più dal gusto del lettore, con un minimo di amore per la lettura e per principio non lo si dovrebbe esaltare e consigliare con fervore.
    Comunque alla fin fine ha ragione Lady Akasha quando dice "Alla fine in tutta questa melma trovare qualcosa di valido è difficile, sia se auto pubblicato, sia se proviene da una casa editrice."

    RispondiElimina
  29. Buon pomeriggio a tutte. Ho appena letto le considerazioni di Lady Mortifera e i numerosi commenti sull'argomento SP. La prima impressione generale che emerge dalle varie opinioni che ho letto è sicuramente negativa nei confronti di chi sceglie di auto pubblicarsi. Da un lato sono pienamente d'accordo perché mi è capitato di leggere alcuni libri ed eBook auto pubblicati scritti male e con una trama che non stava in piedi. Dall'altro lato, essendo io stessa una fra "coloro" che hanno scelto di auto pubblicarsi, mi rendo conto che di fronte a tanta giustificata ostilità verso il SP forse non è stata una buona idea pubblicare dei libri con il SP. Premetto che i miei libri sono presenti su Amazon ma non hanno alcuna recensione perché non ho mai chiesto ad amici, parenti o chi altro di scrivere belle cose su quanto ho pubblicato, e in quanto alle vendite non posso dirmi soddisfatta visto che non sto vendendo granché. Forse anch'io faccio parte della cerchia di chi scrive "robaccia illeggibile", forse non ho avuto il coraggio di andare a rompere le scatole a destra e a sinistra per ottenere una recensione, forse non mi sono fatta sufficiente pubblicità... In realtà non ho idea del motivo del mio "fallimento", ho provato il SP perché desideravo avverare un mio sogno personale, ho pubblicato un libro di poesie e due romance, le poche persone che li hanno letti mi hanno fatto i complimenti, ma chi mi assicura che fossero sinceri? Già di mio sono ipercritica e ho sempre l'impressione di scrivere in modo mediocre, quando poi leggo opinioni come quella di Lady Mortifera subito mi viene il dubbio di rientrare nella categoria di chi non sa scrivere. Sarà vero? Non lo so, l'unica recensione che ho ottenuto su un blog è stata positiva e mi ha commosso, non sono abituata a sentirmi dire "magari scrivessi come te!", è capitato e ne sono rimasta lusingata. Ma forse la persona che mi ha recensito ha i suoi gusti e ha trovato buono il mio stile narrativo, magari per qualcun altro lo stesso romanzo potrebbe risultare scadente, dopotutto la scrittura come l'arte è soggettiva, ognuno ha i suoi punti di vista e suoi criteri valutativi. Quello che posso dirvi in merito alla mia esperienza con il SP è che da una parte ho realizzato il mio desiderio di pubblicare i miei libri e metterli a disposizione di chi volesse acquistarli (senza pregare nessuno di farlo), e dall'altra parte mi sono subito trovata di fronte ad un muro di diffidenza che mi ha sconcertato, perché senza nemmeno aver letto i miei libri sono subito stata etichettata come una "sfigata che scrive spazzatura"... Di fronte a questo muro, mi è venuto spontaneo evitare di proporre i miei libri chiedendo una recensione, ho pensato fosse meglio evitare di far innervosire lettrici già furenti per la presenza di troppa robaccia circolante auto pubblicata, e considerato l'andamento piatto delle mie vendite ho deciso anche di smettere di scrivere. Ho sbagliato? Ho fatto bene? Non lo so dire, non avendo avuto sufficienti giudizi su cui basare il mio effettivo valore narrativo. Ammetto che ho inviato via email i miei due romanzi in versione eBook alla redazione di questo blog per una valutazione, e non avendo ottenuto risposta immagino che Lady Mortifera li abbia cestinati prima ancora di leggerli, visto che mi sono presentata come autrice auto pubblicata. Non importa, ormai ho capito che per chi si lancia nel SP non c'è speranza di trovare qualcuno che non abbia il dente avvelenato disposto a leggere e valutare anche negativamente i libri auto pubblicati. La mia esperienza con il SP è iniziata con entusiasmo ed è subito finita, sconfitta in partenza dall'indifferenza e dal pregiudizio. Peccato, ma almeno ci ho provato.
    Un saluto a tutte,
    Paola Secondin.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
    2. "dopotutto la scrittura come l'arte è soggettiva, ognuno ha i suoi punti di vista e suoi criteri valutativi"
      Cara Paola,
      la scrittura non è soggettiva..soggettiva è la storia che si scrive, l'ambientazione, la caratterizzazione dei personaggi.. la grammatica e la sintassi sono assolutamente oggettive! ed è proprio questo che molte di noi criticano nelle autopubblicazioni. Una storia può non piacere e, di conseguenza, se ne può dare un giudizio negativo ma se ci sono degli evidenti errori di liguaggio non si parla più di gusti ma di "orrore" oggettivo!

      Elimina
    3. "E per lasciare da un lato le dispute che si sono fatte per deffinire quest'arte, io credo, appoggiandomi all'autorità de' migliori maestri, esser la poesia l'arte d'imitare o di dipingere in versi le cose in modo che sien mossi gli affetti di chi legge od ascolta, acciocchè ne nasca diletto. Questo è il principal fine della poesia, e di qui ha avuto cominciamento."

      Egregia pseudocritica,
      non hai specchi in casa?
      Hai mosso accuse vaghe e generiche che, a ben vedere, ti si addicono come valida autocritica.

      Perché condanni:
      1) chi usa uno pseudonimo quando tu stessa ti presenti con uno pseudonimo, per altro banale e denso di autostima immeritata?
      2) chi pubblica senza revisione, quando tu stessa pubblichi questa critica(?!?!?) con diversi errori di battitura e di punteggiatura?
      3) chi mendica attenzione, quando la tua critica (?!?!?) è stata pubblicata su tua esplicita richiesta?
      4) chi tenta di realizzare se stessa con i propri mezzi e senza imposizioni, quando tu stessa arranchi per affermarti come critica e speri che le case editrici ti cerchino come tale? E invece, guarda caso, stai a mendicare la pubblicazione della tua critica su un blog.

      Forse hai ragione a dire che certe scrittrici e relative lettrici sono più che altro avvezze a "leggere la lista della spesa", ma ad occhi imparziali come i miei, sembra che tu sia arrivata a leggere niente di più che il menù di McDonald’s.
      Hai forse capito chi ha scritto le righe iniziali? Prima che ti stanchi con un efficace copia e incolla ti faccio sapere che sono state scritte da Giuseppe Parini... più tardi vai a studiarti qualcosa. Se non ti stanchi troppo studia almeno qualcosa riguardo a scolastica e poetica.
      Se hai maggiore dimestichezza con nomi più abusati dovresti pensare alle parole di Dorian Gray (non esisteva, è un personaggio di Oscar Wilde!!!) il quale sosteneva che nel momento in cui l'artista ha compiuto l'opera d'arte, questa non appartiene più all'artista ma diventa proprietà di chi ne gode, poiché le emozioni che prova nel vedere o leggere o sentire sono intime e individuali.

      Quindi, facci capire, non solo hai scritto una critica che di critica non ha nulla, è solo un conato di vomito tutto tuo, ma addirittura hai la pretesa di giudicare le lettrici!!! Ma stai male? Hai la pretesa di controllare le menti e i sentimenti degli altri. Per la precisione hai la pretesa di controllare un alter ego... per la precisione questo si chiama psicopatia. Oltre al menù di McDonald’s non credo tu abbia mai studiato psichiatria. Psichiatria non psicologia... ti serve aiuto per capire la differenza?

      Bè... ti potrei spiegare tante altre cose sul tuo modo di presentarti e di scrivere, ma non credo tu sia in grado di capire. Tutto quello che posso dire è che la tua autostima è immeritata e leggendo la tua critica (?!?!?) ho sentito un tonfo!!!! Era Madame de Staël che si rivoltava nella tomba: tu di romanticismo e letteratura ne capisci quanto un buongustaio da fast food.

      "Mi si potrebbe rispondere che il piacere che in noi vien prodotto dalla poesia non nasce già da motivi intrinseci a quella, ma dalla sola opinione, la quale, veggendo esattamente descritte le tali e tali cose secondo le regole che gli uomini hanno convenuto di stabilire a quest'arte, gode di vederle adempiute. Ma chi ben considera filosoficamente quest'arte e la natura del cuore amano, ben tosto s'avvede che non dall'opinione degli uomini, ma da fisiche sorgenti deriva quel piacere che dal poeta ci vien ministrato."
      P.S. dedico le mie scarne parole alla memoria di Steve Jobs e Trilussa… a buon intenditor poche parole.

      Elimina
    4. Ciao Paola! Il tuo commento con il suo tono tanto sfiduciato mi dà l'occasione per dire alcune cose. Innanzitutto è vero che il SP è un modo per emergere per uno scrittore o chiunque abbia qualcosa da dire e voglia scriverlo e se sei convinta di quello che fai, devi andare avanti, perchè il digitale è il futuro del libro. Naturalmente hai fatto bene a segnalarci il tuo libro e immagino tu l'abbia fatto con altri blog o siti che si interessano di libri, perchè è così che si deve fare. Lady Morti non ce l'ha con chi ci manda i libri, a noi fa piacere riceverli, perchè non vediamo l'ora di poter dire: 'questo libro mi è piaciuto molto', come viene pubblicato non ha importanza. Ti assicuro che nessuna di noi 'ha il dente avvelenato' nei confronti di chi si autopubblica, se quello che pubblica ci piace. Solo non possiamo permetterci in termini di tempo di dire ad ogni autrice/autore perchè non abbiamo presentato il suo libro. Forse altri blog ci riescono, non so, noi no. A volte sembra che quando voi autori ci mandate i vostri libri vi aspettiate che noi smettiamo di fare tutto quello che dobbiamo o vogliamo fare in quel momento per metterci subito a leggere le vostre opere. E' così che pensate avvenga? Allora ti devo deludere, perchè questo è un blog fatto da persone che amano il romance e soprattutto di libri che 'scelgono' di leggere. Se un autore vuole proporci i suoi scritti deve sapere in partenza che il suo non sarà sicuramente il primo libro nella pila delle nostre prossime letture, ma il quinto, il sesto, il decimo. Insomma noi non valutiamo libri per mestiere, se no ci faremmo pagare per recensire i libri! Anzi, visto come vanno le cose di questi tempi, forse dovremmo fare proprio così, e allora i libri arrivati sarebbero i primi che ci metteremmo a leggere. Non è detto che sia un'idea malvagia, molti sitin pubblicano recensioni a pagamento. Presentare un libro significa publicizzarlo e la publicità di solito si paga. Noi invece per ora la facciamo gratis, ma solo con i nostri tempi e per i libri che ci sembra meritino davvero l'attenzione delle nostre lettrici.
      Nel tuo caso particolare, Paola, mi spiace dire che la tua mail era finita nelle spam ed è proprio grazie a questa tua segnalazione che l'abbiamo rintracciata.Perciò hai fatto bene a dirlo. Di solito una mail di risposta la mandiamo sempre...ma a volte gmail fa scherzi poco simpatici e mette in spam più del dovuto!
      In ogni caso, se credi di aver fatto un lavoro che ti soddisfa con i tuoi libri non perdere MAI le speranze, e continua a pubblicizzare sul web e su FB . Chi si auto pubblica deve anche fare marketing del proprio libro e diventare press agent di se stesso, è chiaro, se no come fanno i lettori a sapere che quel libro c'è?
      Un caro saluto.
      Francy

      Elimina
    5. Cara Francy,
      ti ringrazio per la tua risposta al mio commento. Ho preferito risponderti via email anziché qui sul blog, controlla la posta, grazie. Un caro saluto a te e a tutte le ragazze del blog, Lady Mortifera compresa, e un saluto anche alle lettrici.
      Paola.

      Elimina
  30. Perdonatemi, è lunedì sera e non ho davvero la forza di leggere i commenti precedenti. Ma sono assolutamente d'accordo con Lady Mortifera.

    Ho riconosciuto alcuni riferimenti e sono stata molto sfortunata anch'io. Conosco alcuni autori bravi, certo, ma la maggior parte è stata una delusione colossale! Tanto da essere arrivata al punto di dover mettere un blocco agli autopubblicati che mi chiedevano recensioni e dover istituire la regola secondo la quale scelgo io se e chi recensire tra i SP.

    Come dice Francy in un commento, basterebbe anche un buon editing. Questi pseudo scrittori dovrebbero capire che un editing è FONDAMENTALE. e non può assolutamente essere fatto da persone inesperte!

    E poi una cosa che manca a moltissimi di questi autori è l'umiltà. Invece che consegnare il loro lavoro nelle mani di persone esperte e attendere umilmente il loro responso preferiscono affidarsi a commenti di amici e parenti, alla classifica di Amazon, che si sa non vale nulla.

    Un giorno un autore ha rifiutato la richiesta di invio manoscritto da parte di una piccola casa editrice perchè "se verrò pubblicato sarà con una ce grande o nulla". Scusa?! Inizia a farti conoscere, a metterti in gioco e poi vedremo, invece che contare le copie mensili che riesci a vendere per grazia divina.

    Che poi c'è anche un altro fattore: amazon si basa anche sulle vendite, o l'autore stesso lo fa, ma il fatto che l'ebook sia stato acquistato non è sintomo che sia piaciuto!!

    E vogliamo parlare di quegli autori che si mettono d'accordo per recensirsi a vicenda? E per segnalare in massa le recensioni negative che ricevono per far si che vengano rimosse dal sito?!
    Diciamo le cose come stanno, perchè purtroppo esistono anche queste persone.

    Per non parlare di una persona tra i tanti, che Lady Mortifera conosce bene, che rappresenta moltissimi autori SP di bassissima qualità, che un giorno a seguito della mia recensione negativa mi ha scritto: " be', scusa, se non è positiva potresti anche fare a meno di farla uscire... in fondo ho aspettato tanto, speravo in qualche nota buona! ovvio, sei sincera con le persone del gruppo che ti seguono, dunque non puoi scrivere cose in cui non credi... per questo preferirei un... silenzio! Poi, chiaro, ciascuno ha i propri gusti... Fammi sapere... Ciao"

    Ovviamente la recensione è stata pubblicata, tutte sono state pubblicate e invece che comportarsi da persone adulte e parlare, discutere, confrontarsi.. si sono barricati dietro il silenzio e la rabbia nascosta, capaci di sfogarsi solo nei loro piccoli gruppi di sostegno(mica tanto anonimi)

    Un applauso a Lady Mortifera, perchè ha saputo rendere in modo perfetto quello che penso anch'io. Non possiamo fare di tutta l'erba un fascio ma qui stiamo rasentando il ridicolo.

    Baci alla Lady e alle altre del Blog.

    Regin

    RispondiElimina
  31. Eccomi qui a dire la mia che non si discosta per nulla dalle parole che molte di voi hanno scritto. L'auto pubblicazione se da una parte può sembrare un salvacondotto, molti scrittori lo utilizzano in virtù della sfortuna (che considerano perseverante)perché una casa editrice non li ha accolti fra le sue braccia, penso che in molti casi non sia completamente positiva. Haimè di quel poco che ho letto quasi nulla, non mi è piaciuto niente, vuoi per la storia, vuoi per i personaggi, ma su questo punto potrei anche sorvolare, perché ultimamente le ce ci sommergono di storie lette e rilette. Dove batto il pugno e come molte altre hanno scritto è l'editing, la presentazione, la scelta delle parole, la ricerca di ogni singola parola che va a incastrarsi per creare scene, fantasie e via di seguito è questo che manca. L'auto pubblicazione mi porta a pensare che tutti potremmo scrivere qualcosa un giorno, basta avere un'idea e così metterla per iscritto, ma ho i miei dubbi che sia facile. Molti concetti li avete espressi benissimo e sono d'accordo con molte di voi. Queste discussioni sono un toccasana. Brave e complimeti a tutte voi!

    RispondiElimina
  32. Ciao, anch'io come Paola, mi sono autopubblicata e probabilmente faccio parte della "robaccia".
    Nel lontano 2008 ho partecipato a un noto concorso (che ovviamente non ho vinto) e per una questione di tutela, di copyright, il mio manoscritto era in giro chissà dove, ho deciso di autopubblicarmi. Non ho scritto un best seller, niente di originale, ma è mio e poi, devo dire che è una bella sensazione vedere il proprio manoscritto in formato "vero libro". All'inizio non l'avevo neanche messo in vendita. Continuavo a spedirlo a piccole case editrici (definite non a pagamento) nella vana speranza che qualcuno mi pubblicasse, finché ho detto basta.
    Mi piace scrivere, ma non mi definirò mai una scrittrice. Non ho aperto siti o pagine fb per farmi pubblicità, non ho mai consigliato a nessuno di acquistarlo. Gestisco un blog con alcune amiche tutte con la passione per la scrittura e, ovviamente, all'inizio abbiamo cominciato a parlare dei nostri libri, a metterli in palio come premi nei giveaway, ma se sei una nessuno, o una "sfigata che è ricorsa al SP", nessuno ti considera.
    Gli errori nel mio libro, ci sono. Per quanto io abbia letto e riletto il mio romanzo, qualcosa è scappato e di questo me ne vergogno. L'editing, purtroppo costa e sinceramente è una spesa che io non mi posso permettere. L'unica casa editrice che mi aveva contattato perchè il mio manoscritto era piaciuto, effettuava l'editing solo a spese mie e ho rinunciato.
    I commenti nella pagina del mio libro ci sono ma non ho chiesto io di metterli. Ci sono commenti di amiche ma anche di persone che non conosco e i miei parenti, non sanno neanche che ho scritto il libro.
    Lady Mortifera è stata un pò sfortunata. Sui siti di SP ci sono utenti che fanno di tutto per farsi notare, commentano tutti con ottimi giudizi (basandosi solo sull'anteprima di poche pagine) e sono amici di tutti e solo per essere l'utente più in vista con un libro che magari poi delude, ma ci sono anche libri che valgono.

    Buona serata, baci Stefania.

    RispondiElimina
  33. Lady Mortifera16/09/13, 23:32

    @PSEUDO LETTURE je t’adore mon amie! Finalmente uno spirito affine! Basta con tutti questi commenti che mi danno ragione! Ci voleva proprio una come te che snocciola citazioni dotte! Che bello sfoggio di erudizione spicciola, mia cara Pseudo, tu sì che contrariamente a me sei andata oltre il menu di McDonald…grazie a te possiamo proprio dire che non è vero che il romance è letto solo dalle casalinghe disperate! Ci sono anche le studentesse post-maturande che lo fanno! Ah, non sei una post-maturanda? Scusa le tue citazioni mi hanno fatto venire in mente l’ultimo anno del liceo. Peccato solo il tuo tono così piccato… sei stata forse punta sul vivo da quello che ho scritto nel mio post? Appartieni all’affollata schiera degli auto pubblicati che mendicano critiche positive a genitori, parenti, amici e affini e cercano spazi sui blog per vendere una copia in più delle loro fatiche letterarie? O forse no, con cotanta cultura umanistica come potresti mai accontentarti di un romanzo romantico? Tu sei una che come minimo se scrive punta al premio Strega! O sei forse una delle varie, mamme, sorelle, amiche, parenti di vario grado di una delle frustrate di cui sopra?
    Chiunque tu sia, cara Pseudo-(scrittrice) consolati con questo :
    “La divergenza di opinioni a proposito di un'opera d'arte dimostra che l'opera è nuova, complessa e vitale.”
    Non c’è bisogno che ti dica chi l’ha scritto, sono sicura che tu sappia bene di chi si tratta. Perciò rallegrati, anche le critiche negative contano.
    D’altra parte…
    ”Meglio essere attaccato che passare inosservato. Perché la peggiore cosa che si possa fare a uno scrittore è non parlare delle sue opere.”
    ( anche di questo inutile che stia a citare l'autore vero?) E infatti io del tuo attacco mi rallegro, cara Pseudo-(scrittrice). Tu del mio un po' meno, lo so.
    Se non riesci a dormire per la stizza, stanotte, ti consiglio il Parini...come concilia il sonno lui!!!...
    Bonne nuit!

    Lady Mortifera








    RispondiElimina
  34. premetto: io non sono una scrittrice ne auto pubblicata ne altro, ma sono una accanita lettrice, ci sono in giro molte auto pubblicazioni e trovo che questo sia fantastico. E' fantastico sapere che ci sono in giro molte persone che provano a mettere "nero su bianco" i loro pensieri, i sogni, i sentimenti e perché no la loro sessualità che sia in un ambientazione fantasy o di realtà alternativa. Non mi sembra giusto disprezzare il loro lavoro catalogandolo come robaccia solo perché nessuna casa editrice ha voluto investire sul loro lavoro! D'altronde credo che qualsiasi grande artista prima di essere diventato "famoso" abbia cominciato dal nulla anzi se non ricordo male molti grandi nomi (che non sto qui a citare) sono stati apprezzati solamente dopo morti! Detto questo... evviva la scrittura!

    RispondiElimina
  35. salve a tutti!nemmeno io scrivo ma leggo tanto!con gli autopubblicati ho avuto l'esperienza una sola volta su consiglio di un amica e devo dire che son rimasta piacevolmente stupita dalla storia:ben scritta,senza errori grammaticali e anche la trama era originale e coinvolgente!io mi faccio guidare non dalla massa ma dai pareri di alcuno persone che so avere i miei stessi gusti in fatto di letture ma son sempre pronta a leggere qualcosa che vada fuori dagli schemi per farmi un idea mia.sapere che c'è la possibilità di vedere il proprio lavoro pubblicato è bello, avendone certo la disponibilità economica,ma non per questo tutto quello che passa per la testa deve essere pubblicato!ha ragione Regin quando dice che ci vorrebbe più umiltà nel riconoscere che la propria opera non è sto gran capolavoro!forse cosi'tante persone non si sentirebbero defraudate dell'acquisto anche se si tratta solo di 0.99 centesimi!è una questione di rispetto per chi ti legge!

    RispondiElimina
  36. Ciao! Ho letto con interesse le riflessioni precedenti. Anch'io leggendo molto e amando recensire su un blog, mi trovo spesso a che fare con SP. Devo dire che in alcuni casi ho avuto piacevoli sorprese e non ho avuto problemi a scriverlo.
    Inoltre, proprio in questi giorni, ho notato che almeno due autrici pubblicate in precedenza "regolarmente", e con un certo successo, sono passate all'autopubblicazione. Ignoro i motivi alla base di questi casi specifici, ma mi chiedo se questa non sia ultimamente una scelta necessitata anche per persone di sicuro talento di fronte alla chiusura del settore editoriale nostrano...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Amarilli! Sì è vero ci sono autrici note che si sono buttata anche sull'auto pubblicazione in parte per sfruttare il 'nuovo mezzo' e in parte per sopperire a mancanze delle case editrici.
      Miriam Formenti, ad esempio, ha deciso di autopubblicare, UN UOMO DA ODIARE, dopo molti anni che era uscito nella collana dei romanzi Mondadori perchè Mondadori non si decideva mai a ripubblicarglielo, era ormai introvabile e molte lettrici glielo chiedevano. Ha fatto bene a mio parere, così facendo ha messo a disposizione delle lettrici un libro che non era più reperibile sul mercato.

      Elimina
  37. Lady Mortifera,
    ho dormito benissimo, come sempre.
    Ho l’impressione che il mio sia il parere di un astemio all'interno di una vineria.
    Ti ho fatto presente che sei soggetta alle medesime critiche che hai mosso ad altre persone.
    Ti sei prodigata in considerazioni totalmente non attinenti alla mia persona: non ne hai azzeccata una.
    Le mie parole sono indirizzate unicamente a te: non ho nulla da dire sui vari corsi di studio, fatti o non fatti, ma se una persona decide di fare la “critica letteraria” deve avere un bagaglio culturale adeguato. In caso contrario si tratta di opinioni personali del tutto aleatorie, niente altro che accessi di livore mal strutturati e di cattivo gusto. Non hai le capacità per fare la critica letteraria. Hai la pretesa di metterti in cattedra, ma non fai altro che svelare la tua mediocrità.
    Qual è la valenza della tua critica? Un elenco di “mi fa schifo, mi annoia, non mi stimola”. La critica non basa solo su una sensazione personale (molto meno che una opinione). La critica deve avere dei riferimenti universali: inutile che ti interroghi riguardo ai cardini del “mit dasein”.
    Infatti non ti sei accorta che, scientemente o casualmente, molte delle persone incriminate hanno scritto proprio secondo quei criteri!!! Le loro proposizioni sono costruttive, umane, fertili. Che mi importa del loro titolo di studio? Che mi importa della loro punteggiatura?
    Hai mai meditato di fronte ai “Prigioni”???
    Se tu l’avessi fatto, avresti apprezzato l’impegno di queste ragazze. Avresti saputo trovare parole di incoraggiamento per migliorarsi e affinarsi sino ad esprimere compiutamente i loro sentimenti d’amore. E non posso dire “significativamente”. Perché le loro storie sono già significative a giudicare dal numero di persone che le seguono. Tutte amiche o parenti, come sui blog in cui scrivi tu?
    Tu, al contrario di queste scrittrici, sei sterile, basata sull'apparenza, scolastica, stereotipata, distruttiva. E che ci vuole. E’ più facile demolire la Basilica di San Pietro piuttosto che costruire una casa di campagna che ripari una famiglia!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Stefania Ariemma17/09/13, 23:08

      X @PSEUDO LETTURE da una persona che lavora da trent'anni in editoria:
      Interessante articolo che mi trova d’accordo. Il fulcro del problema è che ALCUNI di coloro che pubblicano in SP non hanno dimestichezza con la scrittura, o meglio, scrivono senza saper usare la lingua italiana. Pseudo-Letture, che si inalbera citando il Parini (fuori luogo, era un poeta, non un romanziere e non credo di dover spiegare la differenza di genere) si dà la zappa sui piedi da sola, dimostrando che Lady M. ha ragione.
      Il Parini poeta infatti dice: “dipingere in versi le cose in modo che sien mossi gli affetti di chi legge od ascolta, acciocchè ne nasca diletto”. Il poeta o lo scrittore scrivono per DILETTARE. Ma se il testo che sto leggendo è pieno di errori di grammatica, verbali, di punteggiatura impazzita, se il cambio di PDV si fa in tutte le righe e se i protagonisti si scambiano dialoghi banali e noiosi ditemi dove, io lettore, mi diletto?
      Vorrei farti notare che la scolastica è una filosofia che nulla ha che fare con l’argomento qui dibattuto e la poetica non si riferisce alla poesia (copia incolla: il concetto di poetica è di natura estetica, si riferisce a tutte le modalità di espressione artistica, non solo la poesia, come erroneamente suggerito dal nome, ma anche pittura, scultura, musica, cinematografia, letteratura). Parliamo di ARTISTI Pseudo Letture. Lady M non attacca nessun artista, lei parla di DILETTANTI, non PROFESSIONISTI né ARTISTI e la differenza è sostanziale.
      Arte e poesia sono tutt’altra questione e, purtroppo, sei finita fuori tema. La mia insegnante di italiano lo considerava il più funesto degli errori e, se ci rimanevi invischiato (come una mosca nella ragnatela), ti appioppava un 2 “d’ufficio”. Del resto, quando si usano con leggerezza e senza comprenderli nel loro intrinseco significato certi termini, è ovvio che fallisce l’obiettivo di essere efficaci e difendere il proprio punto di vista.
      Detto questo, ribadisco: ALCUNI di coloro che pubblicano in SP devono imparare a scrivere in italiano, non solo, devono imparare a comprendere i testi che leggono.
      Lady M ha criticato la leggerezza con cui queste persone usano la parola scritta e non accettano critiche o consigli. La scrittura (e la lettura) vanno prese sul serio, così come le virgole, i verbi, la sintassi e le figure retoriche. Mai sentito parlare di FIGURE RETORICHE? Sono certa che il poeta Parini le impiegasse perché, per scrivere letteratura, e mi riferisco ad ALCUNI dei numerosi e vanesi fruitori del SP, non basta la grammatica (che troppo spesso viene da ALCUNI bistrattata) ma ci vuole assai di più. Ci vuole di più di una citazione del Parini per dimostrare di essere scrittori, lettori, artisti.

      Tra le righe dell’articolo c’è un messaggio subliminale: nessuno “nasce imparato”, dotatevi di una palettata di auto-critica e studiate, leggete e fatevi a vostra volta leggere da persone competenti. Peccato che tu non lo abbia colto, meno male che qualcun altro lo ha fatto. “Chi riconosce i propri errori è già figlio delle Muse” (non sprecare tempo a cercare questa citazione, è farina del mio sacco).
      Spero che un giorno non lontano anche voi, fruitori di questo mirabile miracolo planetario che è la rete in tutte le sue letterarie declinazioni, possiate dire di conoscere il vero, eccelso significato dei metaplasmi, della sincope o dell’anfibologia e imparare, magari, a usarli. Scoprirete che, a seconda di come si scrive il testo, quest’ultimo si presta a diverse interpretazioni…
      Buona scrittura a tutti.
      Stefania

      Elimina
    2. Adesso sono proprio curiosa di vedere cosa risponde Pseudo Lettura...
      Ti prego Pseudo Letture tienici ancora compagnia e facci continuare a sorridere!!

      Stefania, hai tutto il mio rispetto! Diretta, chiara ed educata!

      Elimina
  38. Purtroppo il mondo del self è saturo e a volte "scoprire" chi vale e chi no è difficilissimo. Io leggo un sacco di primi capitoli, ma raramente scatta la scintilla!

    >>Che figura ci faremmo con le lettrici se dovessimo recensire indiscriminatamente tutto quello che ci arriva?

    Nessuna brutta figura a mio avviso, quando una recensione è onesta e analizza i punti forti e deboli del libro può essere solo utile. Anche se analizza solo i punti deboli perché di forti non ce ne sono. Personalmente sono una di quelle lettrici che ama le critiche costruttive e anche le recensioni negative! Servono tantissimo!
    Purtroppo però molti autori non le prendono bene... e dire che servirebbero tanto anche a loro.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Silvia, concordo con te, spesso alle scrittrici serve molto di più una critica negativa ma costruttiva che un battimani.
      Il problema, come immagino anche tu sappia bene, è che ultimamente l'apertura delle librerie digitali a chicchessia ha fatto venire l'acquolina in bocca a chiunque si immagini scrittore e l' 'esercito' degli aspiranti scrittori si sta ingrossando a vista d'occhio e cosi' pure si sta ingrossando il numero di coloro che per pubblicizzare i propri scritti contattano i blog e chiedono spazio. Ecco, per quanto ci riguarda lo spazio lo dedichiamo solo se un libro ci convince o anche se non ci convince, ma nel caso di una new entry non so se il vecchio adagio 'l'importante è che se ne parli' sia così vincente...

      Elimina
  39. Un articolo tutto di parte,che non porta che discredito al SP.
    Si sa, fuori è pieno di donne che volevano realizzare il loro sogno di scrivere un libro; che male c'è se lo fanno con Amazon?
    Vediamola così: senza Amazon non lo avrebbero mai pubblicato, quindi non si perde niente. Poi, sappiamo che il talento è una roba che non si compra al supermercato ma pubblicare per una piccola CE o in SP direi che non fa alcuna differenza.
    Se hai talento e idee e sai scrivere, tutto prima o poi si appiana. Se non lo possiedi, potrai solo bearti di avere un libro a tua firma su Amazon, che cambia? Anche Carmen Lera pubblica libri, eppure non sa nemmeno cosa significhi scrivere, per dire che quando si hanno soldi, tante cose si possono realizzare, magari comprando anche una CE.
    IO non sono uno scrittore, ho scritto e scrivo manuali e guide in ambito scientifico, ma vivo facendo arte, grazie all'America, perché se avessi atteso la considerazione di gallerie italiche, sarei già morto di fame. Insomma, il mondo è molto differente, se si esce dall'angusta e bella penisola. al

    RispondiElimina

I VOSTRI COMMENTI ARRICCHISCONO IL BLOG! GRAZIE. (Se li lasciate ricordatevi di firmarli, ci piace sapere chi siete!)
I commenti contenenti offese o un linguaggio scurrile verranno cancellati.


I RACCONTI RS SELEZIONATI DAL BLOG ORA IN EBOOK!

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.

I contenuti e le immagini sono stati utilizzati senza scopo di lucro ai soli fini divulgativi ed appartengono ai loro proprietari. Pertanto la loro pubblicazione totale o parziale non intende violare alcun copyright e non avviene a scopo di lucro. Qualora i rispettivi Autori si sentano lesi nei propri diritti, sono pregati di contattarmi e in seguito provvederò a rimuovere il materiale in questione.

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

VENITECI A TROVARE SU FACEBOOK

VENITECI A TROVARE SU FACEBOOK
Clicca sull'immagine e vai alla nostra pagina FB

NOI CON VOI...GUARDA IL VIDEO!