Abbiamo letto: TI PREGO LASCIATI ODIARE di Anna Premoli ( Newton Compton) - Recensioni a confronto

Autrice: Anna Premoli 
Genere: Romance Contemporaneo
Ambientazione: Londra, Gran Bretagna
Editore: Newton Compton,2013, pp.320,  euro 9,90
Parte di una serie: no
Livello sensualità: BASSO
Ebook: 

TRAMA: Jennifer e Ian si conoscono da sette anni e gli ultimi cinque li hanno passati a farsi la guerra. A capo di due team nella stessa banca d’affari londinese, tra di loro è da sempre scontro aperto e dichiarato. Si detestano, non si sopportano, e non fanno altro che mettersi i bastoni fra le ruote. Finché un giorno, per caso, sono costretti a lavorare a uno stesso progetto: gestire i capitali di un nobile e facoltoso cliente. E così si ritrovano a dover passare molto del loro tempo insieme, anche oltre l’orario d’ufficio. Ma Ian è lo scapolo più affascinante, ricco e ambito di Londra e le sue “frequentazioni” non passano mai inosservate: basta un’innocente serata trascorsa in un ristorante, per farli finire sulla pagina gossip di un noto quotidiano inglese. Lei è furiosa: come possono averla associata a un borioso, classista e pallone gonfiato come Ian? Lui è divertito, ma soprattutto sorpreso: le foto con la collega hanno scoraggiato tutte le sue assillanti corteggiatrici. E allora si lancia in una proposta indecente: le darà carta bianca con il facoltoso cliente se lei accetterà di fingersi la sua fidanzata. Sfida accettata e inizio del gioco! Ben presto però, quello che per Jennifer sembrava uno scherzo, si rivela più complicato del previsto e un bacio, che dovrebbe far parte della messa in scena, scatena brividi e reazioni del tutto inattesi… 

Questo libro, uscito ai primi di gennaio 2013 e presentato dal suo editore, Newton Compton, come un 'caso editoriale' ci ha decisamente incuriosito perchè la genesi della sua pubblicazione ricorda altri casi editoriali recenti, uno fra tutti, quello dirompente delle Cinquanta Sfumature di E.L. James. La sua autrice, Anna Premoli, è presentata come una scrittrice ' per caso', che pare si sia dedicata alla scrittura mentre era incinta della figlia per riuscire a rilassarsi durante un periodo particolarmente stressante sul lavoro. A libro terminato, il marito per farle un regalo lo ha pubblicato in ebook e venduto al modico prezzo di 0.99. Buona idea, perchè il romanzo è stato molto scaricato. Tanto da attirare l'attenzione della Newton Compton che ne ha acquistato i diritti, lo ha pubblicato in cartaceo ed ora lo pubblicizza come  fenomeno editoriale del momento. In effetti il marketing è stato fatto bene, perchè il libro è già stato recensito su molti quotidiani e riviste arrivando in pochi giorni ai primi posti nelle classifiche dei besteller. Dall' autopublishing ai fasti della grande distribuzione, insomma. Come potevamo non accuparcene, visto , tra l'altro, che il romanzo della Premoli è una storia d'amore? Così abbiamo chiesto a due nostre Ladies di leggerlo e darci al loro spassionata opinione. I loro verdetti sono agli antipodi e per questo ve li presentiamo entrambi . A voi il giudizio finale.

A LADY MACBETH E' PIACIUTO!

Lo dico subito chiaramente, così poi non ci pensiamo più, a me il libro è piaciuto; mi sono divertita, commossa e ho trascorso ore piacevoli e serene in compagnia di un romance fresco, leggero e frizzante come champagne di ottima qualità. 
Niente di trascendentale, intendiamoci, la trama è, lo si può affermare in tutta tranquillità, un superclassico del genere romance in toto (i due protagonisti che, all'inizio, proprio non si sopportano e la cui malcelata avversione reciproca nasconde, guarda un po', una notevole attrazione sessuale), qui riveduta e corretta per adattarne le caratteristiche al romance contemporaneo, quindi via libera alla ragazza in carriera e al giovane lord democratico, il tutto però è scritto così bene e graziato da una tale ironia da risultare una lettura scorrevole e piacevolissima.   
All'interno di una vicenda che ne ricalca tante altre, ho, però, trovato un elemento di novità che mi pare abbastanza interessante. Di sicuro avrete ben presente l'incipit di numerosi romance, descrittivo o in medias res (presente l'eterno dilemma di Snoopy scrittore? Era una notte buia e tempestosa... oppure La contessa disse che sarebbe rientrata alle cinque. Per inciso, in questo caso la scrittrice ha optato per la seconda soluzione), in ogni caso, prima ci viene presentato uno dei due protagonisti, con le caratteristiche che lo contraddistinguono, il suo mondo, qualche fatto pregresso che lo riguarda, insomma cose così, tanto per farci capire chi abbiamo di fronte; qui, invece, al secondo paragrafo i nostri due protagonisti sono già entrambi in scena. Questa scelta stilistica mi è piaciuta molto, nessuna particolare introduzione o descrizione dei personaggi in separata sede, verremo a sapere le cose man mano.
Passando ai due protagonisti, Jenny è una ragazza carina, ma non stratosferica, simpatica, autoironica e, soprattutto, un gran cervello. Proviene da una famiglia, per così dire,alternativa (vegani convinti, fan di tutto ciò che è biologico, sostenitori di ONG le più disparate, immaginate un po' cosa devono pensare di una figlia che, secondo la definizione della madre della protagonista, «aiuta i ricchi a diventare ancora più ricchi»).
Poi c'è Ian. Bello, anzi bellissimo, in modo quasi offensivo, nobile («il piccolo lord», come lo definisce perfidamente Jenny, conte, futuro marchese, futuro duca, man mano che si libereranno i posti), ricco e affascinante, ma, poveretto, non è colpa sua, lui è nato così! Insomma, top di gamma, full-optionals. Però è anche un ragazzo sensibile e che, al momento opportuno, ha meno difficoltà di Jenny a riconoscere ed ammettere i propri sentimenti.
Ian è anche possessivo e iperprotettivo nei confronti di Jenny, nella miglior tradizione dei lord suoi antenati, d'altronde cosa aspettarsi da uno che può vantare i proverbiali quattro quarti di nobiltà e discende da una stirpe che era già nobile ai tempi di Guglielmo il Conquistatore?
Anche la sua famiglia ha un non so che di disfunzionale, comunque, nel suo genere (genitori assenti causa troppi impegni mondani e nonno che è convinto di vivere ancora nel '700).
Anche tutti i personaggi secondari sono ben delineati e godibili nelle loro caratterizzazioni, i miei preferiti sono le due amiche/coinquiline di Jenny e l'amico psicologo.  
Il maggior difetto, secondo me, è dovuto al fatto che, essendo scritto in prima persona, non ci dà alcuna possibilità di venire a conoscenza dei pensieri e dei sentimenti di Ian, possiamo solo immaginarli e cercare di dedurli dai suoi comportamenti, oppure aspettare che lui li dichiari apertamente, rimanendo così, fatalmente, leggermente in secondo piano. Anche qui, in ogni caso, l'autrice dimostra sensibilità ed è capace di non concentrare eccessivamente sulla protagonista e sui suoi pensieri, azioni e sentimenti lo svolgersi della vicenda.
Comunque, a mio parere, si capisce fin dall'inizio chi dei due sia quello con il cuore più tenero, anche tenendo presente l'epilogo della famosa superlitigata tra Jenny e Ian, passibile di denuncia da parte di lui, si fosse trattato di un altro.   
La trama si dipana tra il lavoro in ufficio, weekend con battuta di caccia, aperitivi e cene informali, feste di beneficenza a cui bisogna intervenire tassativamente in abito da sera, il tutto insaporito dalle discussioni a volte estenuanti dei nostri eroi, per avviarsi verso il prevedibile e agognato happily ever after
Tirando le somme, un gran bel divertimento!




A LADY MORTIFERA NON E' PIACIUTO! 

 Autrice: Anna Premoli
Titolo originale: “Ti prego lasciati odiare”: volentieri, nessun problema
Genere:  contemporaneo, un po’ chicklit, un po’ harmony di bassa lega... molto bassa
Ambientazione:  Londra (tanto per cambiare), ma in Italia?
Pubblicazione:  dai geni della Newton
Parte di una serie:   serie? Uno basta e avanza
Livello sensualità:  dieci gradi sotto lo zero
Disponibile in Ebook: ebook? Ne potremmo fare  a meno

Recensione “Ti prego, lasciati impiccare” ovvero “Letto e Bruciato”…

Capita ogni tanto di prendere qualche abbaglio, di distrarsi e scivolare sulla famosa buccia di banana; ma quando l'abbaglio è stato indotto da una pubblicità ingannevole ti senti defraudata dal tuo diritto di sbagliare, di darti della scema per aver letto, per l'ennesima volta, la ciofeca di turno, osannata come "evento dell'anno"... Ebbene si, la Newton Compton Editori invece di spendere soldi per cercare autrici valide li sperpera in fascette inutili, che pubblicizzano veri pugni nello stomaco. Non solo! Se cerchi il libro su IBS parte, in automatico, la musichetta pubblicitaria… ma per favore! Ma che abbiamo fatto di male? Meglio la lettura del contatore del gas così almeno sai a cosa vai incontro.
La trama non è originale, mi ha ricordato molto "Questione di Pratica" di Julie James, ma la storia in sé risulta acerba, noiosa, irritante, ripetitiva e decisamente standardizzata, la storia di un amore che, per l’ennesima volta, nasce dall’odio.
Va bene, si sa che la pubblicità tende molto a sopravvalutare il prodotto ma qui si esagera. Ci prendono in giro, signore care… ecco un altro libro pronto per il lancio nell'inceneritore. Nonostante la palpebra calante già a pagina venti mi sono imposta di finirlo, anche stavolta ho guadagno il podio ma non senza fatica.
TI PREGO LASCIATI ODIARE si spaccia come contemporaneo con la presunzione di regalarci una storia d'amore odierna, ma altro non è che uno storico e per di più, banale. Se nei Regency abbiamo il duca libertino, la carrozza foderata di velluto e la debuttante-bambolina da sedurre, in questo “spreco di carta” abbiamo un duca, una Porsche, una Bentley, un castello, battute di caccia e una donna che bambolina non è ma che ha l'atteggiamento irritante di una diciannovenne in cerca di rassicurazioni sulla propria integrità e intelligenza.
Ma seguiamo la trama per renderci conto di come questo “grande successo” sia solo l'ennesima storiella profonda quanto una pozzanghera e coinvolgente quanto un'assemblea condominiale.Jennifer e Ian si conoscono da sette anni e gli ultimi cinque li hanno passati a farsi la guerra. Finché un giorno, per caso, sono costretti a lavorare a uno stesso progetto: gestire i capitali di un nobile e facoltoso cliente. Alt. Fermiamoci un attimo. La guerra tra i due protagonisti non viene descritta, non ha episodi tali da definirla guerra.  Jennifer è solo una supponente che ama definirsi “una donna moderna con un intelletto superiore alla media” che dispensa sorrisini altezzosi a un lui di turno affascinante quanto un gambero al vapore e carismatico quanto il maggiordomo di casa Adams.
Dov'è la tensione tra i due? Non c'è. Ian e Jennifer si scambiano solo qualche battuta su chi per primo ha fatto lo sgambetto all'altro. I loro incontri rimangono privi di pathos, non lasciano il segno e suonano forzati. Lui: “non è di me che hai paura, ma di te stessa”. Lei: “oh, sei un incivile....” dai, si può fare di meglio.
La fatica dell’autrice nel comporre una storia assurda e senza spessore trapela ad ogni riga e quando il lettore arriva ad un punto focale e pensa “ecco, ora ci siamo, ora la storia decollerà” viene puntualmente deluso. La trama è come incatenata a triti e ritriti cliché e si snoda attraverso un sentimento che non nasce dall'odio, un forza che sarebbe troppo dirompente per essere gestita dall’autrice, ma da una serie di eventi sconnessi, traballanti dove l'unica caratteristica che emerge della protagonista è la sua superiorità (?) nei confronti delle altre donne. Una protagonista a cui vengono messe in bocca frasi considerate geniali e spiritose ma che risultano irritanti e prive di senso.
Ian invece è un pesce lesso (bello eh, per carità, ma pur sempre un pesce lesso che sopporta questa donna e alla fine se ne innamora). Il suo fascino maschile è inesistente, inespresso e esibisce atteggiamenti affettati e poco spontanei. Insomma, questo duca (un riccone, erede di una famiglia nobile... non vi ricorda per caso qualche Regency letto e riletto?) non ispira nessuna emozione. Non buca la pagina, non riesce a entrarti sottopelle. È solo l'ennesimo bamboccione bello, affascinante pieno di donne e sicuro di sè. Ok, non basta dirlo per farlo sembrare così, lo vogliamo vedere. Dov'è tutto il suo carisma? Dove sono i gesti? Le frasi dette al momento giusto? Dov'è la sua meraviglia quando si rende conto che è innamorato (poveretto) di questa donna? Sembra un manichino vestito di tutto punto che si limita a punzecchiare senza ma farlo davvero, a baciare senza mai far alzare i brividi e a fuggire da donne che lo osannano come una star di Hollywood.
La conclusione del libro è ovvia. Lui ama lei e rinuncia alle altre Barbie di turno, belle ma oche, senza pensarci troppo e lei ama lui, mentre le rispettive famiglie superano le loro avversità classiste per far contenti i due pargoli.
Le scene che si susseguono non invogliano alla lettura, non innescano la miccia della curiosità. Nemmeno quando lui cucina per lei e poi finiscono in camera da letto (il lettore ovviamente viene lasciato fuori) e le descrizioni delle scene risultano banali e scontate. Lei fugge da questo amore e lotta con tutte le sue forze tirando in ballo scuse che non hanno fondamenta. “non posso amarti perché sei un conte, classista e snob”. Questa la sua motivazione, alla faccia dell'intelligenza superiore alla media. Una scusa idiota che in un contemporaneo non regge ma che è la base del conflitto su cui poggia una storia priva di senso.
Consiglio questo libro  alle lettrici che amano i Recengy e le storie ripetitive che leggiamo ormai da secoli. Un pò come i bambini, sotto i cinque anni, amano rivedere fino allo stordimento lo stesso cartone animato per il semplice fatto che sanno già come va a finire.
TI PREGO LASCIATI ODIARE è un pessimo investimento da parte di una casa editrice. Speriamo che le lettrici si accorgano che qualcuno sta vendendo solo fumo e niente arrosto. E non è la prima volta.




L'AUTRICE
Anna Premoli è nata nel 1980 in Croazia, nel 1987 si è trasferita a Milano, dove si è laureata in Economia dei mercati finanziari, presso la Bocconi. Ha lavorato alla J.P.Morgan e, dal 2004, al Private Banking di una banca privata, dove si occupa di consulenza finanziaria e ottimizzazione fiscale. La matematica è sempre stata il suo forte, la scrittura invece è arrivata per caso, come “metodo antistress” durante la prima gravidanza. Ti prego lasciati odiare è stato pubblicato in ebook nell’estate 2012, ed è subito salito ai primi posti nella classifica dei libri più scaricati.




 VOI AVETE LETTO QUESTO ROMANZO? COSA NE PENSATE? SIETE PIU' DALLA PARTE DI LADYM E AVETE APPREZZATO IL LIBRO O CONCORDATE CON LA TERRIBILE LADY MORTIFERA? 

47 commenti:

  1. hihi divertente leggere due recensioni praticamente opposte!!
    a me fa venir voglia di farmi un'idea mia, perchè lette singolarmente entrambi i pareri sono così ben articolati e argomentati che, senza averlo letto, è difficile dire per quale propendo!

    il timore che sia l'ennesimo "romanzetto" riciclato nella trama, nei personaggi ecc.. . s'è sempre, ma non nascondo di aver sempre una certa curiosità per gli "scrittori emergenti o improvvisati"!!

    ad ogni modo, brave ragazze, leggere le vs opinioni è sempre bellissimo *_*

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  2. Io sono d'accordo con Lady Macbeth.
    A me il libro è piaciuto, pur non essendo come i bambini che amano guardare sempre lo stesso cartone animato. I libri che si somigliano sono ormai moltissimi, e a questo punto ciò che conta è come viene scritto. Anna Premoli è riuscita a farlo bene (è visto quel che gira ultimamente è già un bel passo avanti), e anche se la trama non è super originale è comunque divertente, scorrevole e romantica.
    Le liti tra i due sono poco abbozzate perché le più serie sono successe prima dello svolgimento del libro, ma c'è stato addirittura un pugno che ha rotto il naso a Ian, perciò direi che non sono proprio battutine e basta!
    Insomma, non dimenticherei che l'autrice è un'esordiente, che ha scritto senza tante ambizioni, e che anche prima del lancio pubblicitario della Newton Compton era in vetta alle classifiche, altrimenti la casa editrice non l'avrebbe notata (e lei non si è fatta pubblicità prima di firmare il contratto, è scritto chiaramente nella sua bio).
    Ci sono duemila cloni di libri delle 50 sfumature in giro, tutti questi erotici che hanno già strarotto e che, ovviamente, sono tutti uguali (quante varianti ci possono essere in due salti tra le lenzuola?), ma quando ad essere pubblicizzata è un'italiana che ha scritto qualcosa di carino, chissà perché, la pubblicità non è mai giusta!
    Le case editrici ormai sanno come attirare il pubblico, non si può fargliene una colpa. Per di più, se bastasse questo a prendere in giro un lettore, allora saremmo tutti davvero dei pecoroni che seguono il vociare generico, no?
    Io personalmente leggo la trama prima di prendere un libro, non le recensioni né la pubblicità. Il libro delle 50 sfumature era pubblicizzato anche in tv e non mi ha mai incuriosito, questo invece mi sembrava carino e l'ho preso. Quindi non penso di essermi fatta ingannare da nessuno.
    Cassie

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  3. Francamente non mi viene la curiosità di leggerlo...

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  4. L'ho letto e ne sono rimasta delusa. Non mi resta che concordare con lady Mortifera. Questo "libro" NON E' UN CONTEMPORANEO!
    Come dice Cassy, giustamente, la lettrice ha testa e cervello per capire che la pubblicità a volte omette e inganna. Sta a noi capire cosa vogliamo e giudicare in base al nostro metro di giudizio
    I gusti sono gusti ma definire questo libro, un bel libro, mi sembra affrettato. Siamo le letture che ci propongono. In Italia arriva sempre l'autrice che ,magari, costa meno o quella che si vuol lanciare a tutti i costi. Ben venga l'autrice nostrana ma perchè scrivere una storia a Londra? Ma che ha l'Italia che non va?
    Sarà stata anche una storia romantica ma l'ho trovata iritante. Le liti tra i due sono senza capo nè coda, la storia ripetitiva e i protagonisti striotipati e "vecchi".
    La Lady (e mi dispiace dirlo) ha colto nel segno.

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  5. @Cristina, parli con una che ambienta tutto all'estero, non ci vedo nulla di male. La scrittura è evasione, ho provato ad ambientare le mie storie in Italia ma non ci sono riuscita, mi sembrava di restare prigioniera. Purtroppo bisogna tenere conto di molte cose quando si scrive, a meno che non si scelga un'ambientazione storica o su un altro tipo di romance (giallo, fantasy...). Sul contemporaneo si trovano tanti paletti, tutti italiani, che limitano la fantasia e rischiano di rendere la trama troppo fantasiosa ( e lì arrivano le lettrici a bacchettare perché non hai rispettato le realtà climatiche, burocratiche, paesaggistiche, e chi più ne ha più ne metta, del nostro paese). All'estero ci sono meno confini, a mio avviso, è più facile spaziare con la fantasia.
    Quanto al tuo pensare che sia "affrettato giudicare questo un bel libro", non sono d'accordo. La bellezza di un libro è stabilita da chi lo legge, se piace è un bel libro. Questo romanzo era in vetta alle classifiche ancor prima che la pubblicità della casa editrice stuzzicasse altre lettrici, perciò per molte resta comunque una buona lettura. E a me è sembrato un contemporaneo, con un pizzico di regency rivisto in chiave moderna, ma che male c'è? A Londra esistono ancora duchi, conti e quant'altro, e vivono davvero come il nonno di Ian. Perché non parlarne?
    Cassie

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  6. Ho letto il romanzo, mi ha fatto trascorrere ore piacevoli, rilassanti.
    Mi sono divertita e quando l'ho chiuso avevo il sorriso sulle labbra
    Direi che con tutto il nero, il marcio e lo schifo che ci circonda questo romanzo è una boccata d'aria fresca.
    Tanta acidità in alcune recensioni non la capisco e mi sorge un dubbio...non è che c'è un po' d'invidia????
    Samantha

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  7. è nella mia lista desideri e ora leggendo tutte queste recensioni contrastanti sono in forte dubbio .... comunque prima ho molti libri... vedremo

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  8. Ciao Samantha, hai anticipato il mio commento! Concordo pienamente con te sia per quanto riguarda il romanzo che per le recensioni. Verissimo che ognuno di noi ha il diritto di esprimere le proprie idee, ma a volte non ci lasciamo un pò troppo inacidire dagli eventi negativi della nostra vita? Alla fine, la lettura deve essere una sorta di 'valvola di sfogo'... E credetemi: si ride davvero parecchio in gran parte di questo romanzo! Alexa

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  9. scusate, ma perchè se una scrive che non gli è piaciuto un libro qls deve essere per forza acida ed invidiosa? mi sembra che Lady mortifera (che per inciso non so chi sia e che quindi non difendo per partito preso) abbia espresso una sua opinione dandoci anche il perchè, PACE!!! a lei non è piaciuto non è un delitto!!!

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  10. Io ho letto l'inizio in quei fascicoletti pubblicitari che allegano alle riviste e... non mi è piaciuto. Non vado pazza per la prima persona e questo, lo riconosco, è un mio limite, tuttavia mi sembra che la trama non sia niente di nuovo e tanto di già letto, forse, magari, se fosse stato ambientato in Italia avrei anche tentato di andare avanti ma, sinceramente, dell'ennesima ambientazione estera per fare richiamo faccio volentieri a meno.

    Con questo rispetto pienamente chi lo apprezza, dico solo che dall'essere un caso editoriale 'editoriale' all'essere un 'capolavoro' ce ne passa... :)

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  11. Il "caso editoriale" lo fanno le vendite.
    Questo romanzo è in classifica al 6° posto.
    Non mi risulta sia stato presentato come un "capolavoro" e trovo anche normale che la casa editrice "suoni i tamburi" per sbandierare un successo, perchè un successo di vendite lo è!

    Ora ditemi le varie "sfumature di... colore..." che sono in vetta alle classifiche da più settimane le definireste dei capolavori?????
    eppure stanno stravendendo e la casa editrice oltre a passarle persino in TV le ha super pubblicizate ed a mio parere sono tutto tranne che un capolavoro.
    Se questi romanzi sono stati tanto venduti è perchè la gente li ha graditi e ne ha decretato il successo acquistandoli.
    Poi ognuno è libero (ancora) di fare quello che meglio crede.
    Samantha
    Samantha

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  12. Al di là del fatto che ognuno di noi ha la capacità di valutare un romanzo in base ai propri canoni o, in caso di dubbio se acquistare o meno un romanzo leggere i vari commenti postati in un territorio più neutrale come ad esempio Anobi o Goodreads, la "recensione" di mortifera non mi è piaciuta. Non perché il romanzo non le sia piaciuto ma per il modo per niente elegante in cui l’ha scritto. Forse il suo intento era di renderlo ironico ma, francamente, il risultato mi è sembrato squallido, acido e oso dire invidioso.
    Visto che mortifera dispensa "consigli" ne dò uno anch’io: non datele retta e se avete dubbi, leggete i commenti in territorio più neutrale che è meglio.....
    morena

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  13. SOLO DUE CONSIDERAZIONI...
    1) questa sconosciuta autrice l'hanno "scelta i lettori" con il numero di copie acquistate online (e questo mi piace!!!). Questo è l'esempio che per una volta è il lettore che ha scelto lo scrittore....e non la casa editrice (fosse sempre così...)
    2) anche le note musicali sono 7... eppure sono sempre sette sia che a scriverle sullo spartito sia stato Beethoven o che le abbiano scritte i Muse.... quello che conta sono le sensazioni (indelebili o meno) che lo scrittore ha carezzato sul lettore...
    Donna Adele insegna....
    Carpe diem.... che di Jane Austen ce ne sarà sempre e solo una...

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  14. Per carita!
    ci mancherebbe... ognuna ha diritto alla sua personale visione e stavolta mi trovo d'accordo con la Lady.
    L'ambientazione estera può aiutarti ad ampliare la fantasia, ti da più ampio margine di movimento e ti ripara dalle critiche. Mi piaccono sia i libri di ampbientazioni estere che nostrane ma manca il romanzo rosa italico vero e proprio... che paura c'è? Se scritto bene l'errore si perdona.(credo)
    Vero, che la lettura deve essere un piacere ma quando ti annoi già a pagine quindici, ci rimani male. Peccato. L'ho finito e dimenticato ma questa rimane una mia personale opinione.

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  15. Stefania F.04/02/13, 20:36

    Ma guarda guarda... basta che Lady Mortifera intervenga e scriva che un libro non piace che subito le lettrici insorgono. Vorrei dire la mia, anche se molto raramente intervengo in questo blog che frequento e apprezzo (e qui faccio i miei complimenti a Francy e a tutte le sue colleghe che ci deliziano con le recensioni, i loro articoli).

    Non capisco le motivazioni di Cassandra che si dice autrice e dice che non ambienta i suoi racconti/romanzi in Italia. La prigionia dovrebbe essere il contrario: se si scrive di un mondo fittizio, almeno bisogna avere le basi SOLIDE prima di poter raccontare vicende e personaggi e se il posto si conosce, per esserci stati una volta o come nel caso della Premoli, si scrive di Londra, si rischia di restare prigioniere di trappole ben più insidiose.

    Il libro della Premoli è ciò che dite: un libro senza pretese, un libro leggerino di pura evasione che la casa editrice sta gonfiando come fa il vento con le vele… lo dicono loro che è in classifica, lo ha detto lei che era in testa alle vendite sul web. Io sinceramente, prima che la Newton lo pubblicizzasse (e navigo sul web per motivi di lavoro TUTTO il santo giorno perché, ve lo dico, sono giornalista e quindi conosco bene certi siti…) non se ne era mai parlato. Ricordatevi sempre che la pubblicità, negativa o positiva, fa SEMPRE bene e che certi autori vengono, ahimé, spinti dalla Case Editrici perché sono MOSCI e senza pubblicità non venderebbero nulla, senza gli strilli o le esagerazioni (credo di aver letto da qualche parte che la Premoli avrebbe venduto circa 50.000 copie del suo ebook via web. Ve lo dico: materialmente impossibile, in rete, in Italia NON esiste un numero così altro di fruitori di specifici “filoni” come il rosa… soprattutto se non supportato da grandi come MONDADORI O AMAZON)

    Detto questo, per chi non è un esperto, spiego perché questo librucolo (eh sì, Lady Mortifera, in questo caso sono completamente d’accordo con te, ci sono libri “rosa” che fanno le scarpe a questo qui) ha un discreto successo. Avete mai sentito parlare di “Suspension of disbelief” (sospensione dell’incredulità)? E’ un termine coniato nel 1817 dal poeta e filosofo estetico Samuel Taylor Coleridge. Egli ipotizzò che, se uno scrittore avesse potuto infondere un "interesse umano e una parvenza di verità" in un racconto di finzione, il lettore avrebbe potuto “sospendere il giudizio” circa l'implausibilità della narrazione.

    Oggi la sospensione di incredulità si applica spesso a opere di fiction e non solo lettararie (fantasy, paranormal, horror, noir e rosa sentimentali)

    Questo “estraniamento cognitivo” nella finzione sfrutta l'uso dell’ ignoranza (qui intesa nel senso positivo del termine, ovvero di colui che ignora qqsa) di una persona o la sua mancanza di conoscenza per promuovere la sospensione dell'incredulità.

    La Premoli conta su questo: sul fatto che leggendo siamo talmente immerse nella storia (semplice, proprio come un cartone animato visto e rivisto cento volte che non fa “sforzare” in nulla la nostra mente…) che arriviamo a tolelrare questa sua prosa infantile, semplice e molto "leggera".

    In ogni caso, siamo in un paese dove c’è la libertà di stampa e mi auguro che questo blog continui a pubblicare più voci. Questo è apprezzabile ed è tutto il contrario della censura. W Lady Mortifera!

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  16. Stefania perdonami una domanda ma su che criteri si basano le classifiche di vendita ebooks di Amazon io non sono ancora riuscita a capirlo, visto che mi sembri più addentro della sottoscritta su questa materia ti chiedo se tu conosci la meccanica di queste classifiche che a volte mi sembrano un pochetto strane
    Grazie e scusate l'O.T.

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  17. @Anonimo
    Scusa Morena non capisco cosa intendi quando ti riferisci a 'territorio più neutrale'. Questo post mette a confronto due opinioni agli antipodi sullo stesso libro: in che cosa 'NON saremmo neutrali' e quindi di conseguenza in che cosa saremmo di parte? E quale parte poi?
    Sinceramente il tuo commento mi pare davvero fuori luogo. Innanzitutto non si capisce se hai letto il libro oppure no, potevi scrivere il tuo punto di vista ( noi sollecitiamo sempre il punto di vista delle lettrici oltre a scrivere quello delle blogger) piuttosto che alludere DUE volte al fatto che sarebbe meglio leggere una recensione su ...ti cito: 'territorio più neutrale, CHE E' MEGLIO'. In questo caso sei tu che non sei neutrale e anche poco elegante, visto che non avendo apprezzato quello che è scritto in una delle recensioni, solleciti le lettrici ad andare a leggere le recensioni su altri siti. Così com'è inelegante 'scagliare la pietra e tirare via il braccio'. Potevi dire a chiare lettere perche 'questo' cioè il nostro blog non è un territorio neutrale, certo sarebbe stato piu' apprezzato. Le allusioni vanno giustificate. Se avessimo pubblicato solo la recensione di Lady Mortifera, potevi forse sostenere che questo libro in altra sede è stato invece apprezzato, ma così come abbiamo impostato ( volutamente) il post, che non a caso fa parte della rubrica RECENSIONI A CONFRONTO, il tuo mi sembra un commento superficiale e di brutto gusto nei NOSTRI confronti. Critichi il tono e l'atteggiamento di Lady Mortifera ma il tuo , sotto sotto ( e nemmeno tanto sotto sotto), non mi sembra certo migliore.

    FRANCY

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  18. Caspita, che vespaio, nn pensavo davvero! :-)
    Cmq, al di là dell'opinione personale sul valore intrinseco dell'opera che ognuna ha pieno diritto di avere ed esprimere, vorrei aggiungere che qs libro mi sembra un ottimo esempio di narrativa in italiano (benché la storia si svolga all'estero) che s'è avvalso, almeno all'inizio, di un metodo promozionale nuovo come l'autopublishing on-line, cosa che, a mio modesto parere, è di importanza capitale, relativamente all'ambito editoriale; finalmente qs novità, una benedizione sia x i lettori che x gli scrittori, si fa largo anche in Italia, a me pare una cosa estremamente interessante.
    Quanto all'ambientazione, oserei dire che ogni autore è padronissimo di scegliere quella che preferisce o che ritiene più consona alla storia che vuole raccontare, come ogni CE è padrona di mettere in campo tutti gli strumenti promozionali che ritiene più validi x vendere i propri libri.
    Infine, nn penso si possa mettere in relazione la diffusione, in termini di numero di copie vendute, cartacee o digitali che siano, di un libro in inglese e di uno in italiano, dal momento che l'inglese è la lingua più diffusa al mondo, pensate a quanti sono i paesi che la parlano come prima lingua o come seconda; l'italiano lo parliamo solo noi, al massimo ci sono i ticinesi a darci manforte.
    Grazie a tutte x aver voluto lasciare i vs commenti.

    RispondiElimina
  19. Vedi Francy, al contrario di te, rispetto ciò che hai scritto e ti rispondo più che volentieri.
    Le due recensioni che, come dici tu, mettono a confronto due opinioni diverse vanno benissimo.
    Dal mio punto di vista, però, quella di mortifera non mi è piaciuta per i motivi che ho scritto ieri: non perché il romanzo non le sia piaciuto ma per il modo per niente elegante in cui l’ha scritto. Tutta la struttura della recensione, dal titolo, genere, ambientazione e via dicendo, ai miei occhi mi è sembrata esagerata e come ho scritto ieri forse, il suo intento era di rendere il tutto ironico ma, francamente, il risultato mi è sembrato squallido, acido e oso dire invidioso quindi, per me, la seconda opinione non conta e da qui il "consiglio" di leggere in territorio neutrale altri pareri NON positivi sul romanzo.
    Spero di essermi spiegata!
    L’esagerazione ha raggiunto il culmine nel suo "consiglio" che io ho interpretato così: chi apprezza un libro del genere è come i bambini che guardano i cartoni per il lieto fine e li riguardano una seconda volta sempre per lo stesso scopo! Esagerato e poco elegante anche nei confronti di chi, invece, l'ha apprezzato.
    Quindi, per capire un po’ meglio le varie opinioni sul romanzo ho "consigliato" di leggerle altrove perché, come ho già detto il giudizio di mortifera mi è sembrato non solo esagerato ma anche poco veritiero. Spero di essermi spiegata. Gentilissima Francy!
    morena

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  20. Ci mancherebbe che in un blog indipendente come il nostro non si potesse postare un parere negativo! Soprattutto dopo averne dato uno positivo.
    NON ho letto la Premoli (ma non ho detto che in futuro non lo farò), ma vi giuro che se il suo successo fosse capitato a uno dei miei titoli (che peraltro sono andati benissimo, ma solo on line perché ebooks - e ciò è ancora penalizzante in Italia ) sarei ultrafelice. Chi ha successo, di solito, se lo merita, e non solo perché è brava a scrivere, ma perché ha lavorato bene, sotto ogni punto di vista. Anche quello della promozione, del libro e di se stesso. Ci sono sempre i raccomandati, d'accordo, ma non credo proprio sia il caso.
    Allora, non credo che nessuno qua dentro voglia mettere in croce sta poveretta perché ha avuto successo, ma semmai perché non è piaciuto il libro. Nel romance non c'è quasi mai niente di nuovo e veramente originale, solo il modo di raccontarlo può esserlo e quello in cui uno riesce a far vivere nella testa di chi legge la storia, i personaggi e le loro emozioni. Poi, può piacere o no.
    Viv

    RispondiElimina
  21. a mio parere invece il libro è stato molto carino e questa autrice mi piace molto!! Lo consiglio!

    RispondiElimina
  22. Scusatemi una piccola osservazione, non voglio essere polemica ne offendere nessuno, sia ben chiaro.
    Ci lamentiamo tanto che il genere "romance" viene considerato letteratura di serie B e poi, noi per prime, quando alcuni romanzi (...sfumature e... preghiere) scalano la sclassifica li denigriamo? o peggio ancora equipariamo le persone che li apprezzano ai bambini aggrappati ai cartoni?????
    Il mio professore di Greco è un appassionato lettore di Topolino!!!!
    Ma è solo uno studioso della letteratura greca , non un giornalista, pertanto ha certamente dei grossi limiti.
    Samantha


    RispondiElimina
  23. Mah... "tanto rumore per nulla"
    non capisco il perchè di tutta questa animosità.
    Ho letto il libro e sono d'accordo con chi dice che c'è di meglio in giro. Non so se leggerò altro di questa autrice. Lo stile non mi è paicuto ma per fortuna esistono altre scritrici di mio gusto.
    Ho letto entrambe le recensioni e da una parte sono stata d'accordo con Lady Macbeth, su altre Lady Mortifera, ha ragione. Tutte e due le recensioni hanno punti di vista diversi e meno male che ci sono! mi ha disturbato molto di più la lettrice che consiglia di leggere altrove (quelle negative) le recensioni.
    Ma perchè prendersela così?
    Franca
    N.B: perchè il blog non accetta il mio nickname?

    RispondiElimina
  24. @AnonimoAh, Franca grazie di aver capito in sintesi il nostro scopo con questo tipo di recensione, chi legge prende spunto dall'una e dall'altra recensione e può farsene un'idea. E mi sembra giusto che un libro di successo venga messo più 'sotto osservazione ' che altri. Almeno a noi che abbiamo dedicato il blog a questo genere questa è un'operazione che interessa, senza altri fini.
    ps: Intendi che non ti prende il nick quando scrivi il commento? Strano! Di solito funziona. Ma se poi firmi, va bene lo stesso! ;O)

    RispondiElimina
  25. @Francy
    Scusate se mi intrometto, lo scopo lo abbiamo capito tutte, credo, ed è lodevole. Un pò meno lo è che chi ha massacrato il libro, e siccome son gusti suoi è padronissima di farlo, abbia fatto altrettanto con coloro ai quali il libro è piaciuto, che mi sembra altra cosa e anche offensiva, se mi permetti. Da questo credo siano nate le polemiche. Il veleno usato per il libro è comprensibile, quello per i suoi estimatori no.
    Probabilmente l'intento non era offensivo ma ti assicuro che è quello che traspare.
    Antonella

    RispondiElimina
  26. Io quoto il commento di Georgette Grig. Lo condivido in pieno. Purtroppo non ho ancora letto il libro, sebbene lo abbia già acquistato, incuriosita dalla trama. Lo farò presto perché mi avete incuriosita! :-P

    RispondiElimina
  27. @LAURA: Laura il tuo commento mette in luce una verità che per parafrasare Oscar Wilde è ben applicabile anche all'editoria: parlatene bene o parlatene male ma parlatene! Checchè se ne possa pensare, lo scontro dialettico anche forte provoca sempre interesse in chi legge, che in questo caso è portato a voler farsi, come te, un'opinione personale su questo libro. Conseguenza: pubblicità in più per il libro.
    La cosa peggiore per un autore è solo che del suo libro non si parli affatto.

    @Antonella: Grazie Antonella della tua osservazione, evidentemente vera.C'è chi si è sentita toccata dal commento di Lady Mortifera evidentemente. SOlo, mi chiedo: e perchè poi sentirsi offese? Io sono assolutamente cosciente che ci sono situazioni nei romance che mi piacciono e che continuo a cercare nei romance successivi, proprio come i bambini piccoli davanti al cartone preferito che ormai sanno a memoria e continuano a guardare per rinnovare il piacere. Perchè lo fanno? Proprio perchè è il loro cartone preferito e si divertono. Per me, lo stesso. Ci sono libri che amo che leggo e rileggo e non me ne stanco mai. Faccio così anche concerti film. Sono dunque uguale a una bambina di meno di cinque anni? Secondo Lady Mortifera sì, pensate che la cosa mi ferisca, che mi scandalizzi? Macchè, perchè è vero. E se è vero anche per voi dovete riconoscerlo e riderci sopra, altro che scandalizzarvi.
    Perchè dovrei scandalizzarmi se qualcuno mette in luce un mio atteggiamento di cui io per prima sono cosciente e ritengo legittimo perchè 'fa bene al mio umore' ?
    Poi naturalmente c'è modo e modo di trattare situazioni 'trite e ritrite',ma ormai diventate 'tipiche del genere romantico'. Quelle c'è chi sa rielaborarle e trattarle in modo eccelso e chi si limita a farlo senza infamia e senza lode. Come in tutti i generi letterari.

    FRANCY

    RispondiElimina
  28. Hai perfettamente ragione, Francy. Inoltre c'è da dire che i gusti di lettura sono vari, come si è potuto capire da queste due recensioni, che sono l'una l'opposto dell'altra. Quindi, l'unico modo per farsi un'idea di un libro è leggerlo! :-P
    Per esempio, non sopporto quelle persone che, pur non avendo letto il tal romanzo, si lanciano in critiche, solo per "sentito dire".
    Comunque una cosa che mi ha lasciata un po' perplessa, leggendo i commenti, è l'idea preconcetta che un'autrice italiana debba ambientare i propri romanzi in Italia. Perché? Si è mai sentito dire di una scrittrice americana perché usa come ambientazione Londra, invece di New York? Mi sembra di no. C'è chi ha dichiarato che è meglio perché almeno si scrive di ciò che si conosce. Allora questo significa che, se io sono di Genova, devo ambientare i miei romanzi nella mia città? Perché Milano non la conosco allo stesso modo, a Roma ci sono stata tre volte (guarda caso ho visitato Londra lo stesso numero di volte). Già che ci siamo, come ambientazione dovrei scegliere il quartiere in cui vivo, visto che è quello che conosco meglio. Inoltre, meglio evitare gli storici: chi ha vissuto nell'antica Roma? Non potrei conoscere a fondo le abitudini degli antichi romani! Ragazze, è per questo che uno scrittore si DOCUMENTA. Se dovesse scrivere solo di quello che conosce in prima persona, per averlo "vissuto", sapete quanto sarebbe limitante? E poi perché queste critiche si muovono solo nei confronti delle autrici italiane?

    RispondiElimina
  29. Alessandra06/02/13, 14:13

    Ho letto le due recensioni e... naturalmente ho comprato l'ebook e l'ho letto! che devo dire? io sono quella che ha visto il film Disney La Bella e la Bestia non si sa quante volte(sicuramente abbastanza per sapere tutto il film a memoria), ho un'anima romantica e matrimonialista come Jane in "27 volte in bianco", insomma... se c'è un libro che mi fa sognare un po' che male c'è anche se è simile a altri? Ero indecisa se leggere la trilogia delle "sfumature" perchè non sapevo se buttavo i soldi o no, alla fine li ho presi tutti e 3 se seppur non ho tutta questa grande smania di rileggerli (come ho fatto per altri vedi Adele, una fra poche) alla fine non mi sono dispiaciuti, perchè un po' Mr. Grey mi ha fatto sognare... Cmq per chiudere non è certo ai livelli di Jane Austen e per essere più contemporanei neanche di Adele, Ward e Carey (senza dubbio le mie preferite) ma se hai voglia di sognare... sono pagine che si "sfogliano" bene! Ciao
    Alessandra

    RispondiElimina
  30. Lady Mortifera06/02/13, 18:18

    Mi cospargo il capo di cenere!, Signore, sono inginocchiata sui ceci e sto facendo penitenza!
    Ma come ho osato? Mi domando, cosa mi è saltato in mente? SCrivere quello che penso su un libro del tutto discutibile? Oh Santa Pazienza!! Ahi, ci sono ricascata.
    Chiedo perdono umilmente, mi prostro ai vostri piedi. Ne ho lette di tutte: sono stata offensiva, acida, velonosa e a quanto pare, dulcis in fondo, invidiosa. Un pò come chi ha criticato questo blog di non essere neutrale.... eh, chi è senza peccato scagli la prima pietra...

    Escludendo le critiche al blog che sono state fatte senza eleganza (e se lo dico io....) intervengo solo per fare ammenda. Perciò, ecco la vera recensione; quello che avrei dovuto scrivere per non offendere nessuno, amiche dell'autrice o presunti colaboratori della Newton:

    "ti prego lasciati odiare è orrendamente bello. Un concenttrato di stupefatta ironia ed eleganza. Grazie alla Newton possiamo finalmente gustarci un libro (e che libro! Ho i brividi al solo pensiero) scritto con uno stile moderno, scorrevole che buca le pagine per arrivarti dritto al cuore facendoti rischiare l'infarto.
    Finalmente un libro che ti permette, come nei migliori romance del genere, di ritrovare situazioni e personaggi a cui siamo abituate ed affezionate.
    Che bello, leggere di situazioni che ti lasciano sul più bello, di dialoghi ormai collaudati e personaggi comuni che tutti conosciamo e amiamo.
    Insomma, un romance affettuoso; un pò come un vecchio amico di bevute, come un oggetto trasizionale che il bambino tiene sempre nello zainetto o una foto della vecchia prozia sul cassettone in mogano."

    Le parole cambiano ma il concetto rimane.

    Con tutto il mio affetto

    Lady Mortifera

    RispondiElimina
  31. Ho letto il romanzo da poco e l'ho trovato non originale come idea, ma carino e divertente da leggere. Posto che la pubblicità col "caso editoriale" ovviamente è fatta per creare interesse, mi sembra che piaccia o non piaccia le vendite diano ragione in un certo senso al caso editoriale.

    Ho letto in un'intervista che l'autrice da cinque anni legge romance in lingua originale: io azzarderei - se farete un'intervista - la domanda se si sia ispirata a Practice makes perfect di Julie James, perchè il romanzo me lo ricorda molto. Il romanzo della James (secondo me) è molto più divertente, quello della Premoli mi ha fatto sorridere in alcuni momenti, non ridere.
    Ho trovato la parte finale del romanzo della Premoli non soddisfacente perchè tutta la fase "io non cederò" della nostra Jenny è piuttosto stancante, anche per chè poi appena vede Ian fa l'esatto contrario. Presumo che l'autrice abbia ambientato il romanzo a Londra per poter usare la nobiltà come elemento del romanzo: come riuscire meglio a mettere due completi opposti per protagonisti come la figlia di vegani, ambientalisti, antimonarchici e il figlio di un duca??? ciao Maristella

    RispondiElimina
  32. Grazie Maristella per questa tua disamina concisa e ricca di spunti. E'chiaro che se un romanzo vende una ragione ci sarà , le varie recensioni positive sembrano suggerire che si tratta di una storia non particolarmente innovativa ma simpatica e scritta in una stile semplice ma scorrevole, che fa tutto sommato quello che un libro di questo tipo deve fare: diverte.
    Sulla 'influenza' delle americane sull'autrice ho letto anch'io e anche se non avesse citato espressamente lei la James in un'intervista si sarebbe capito lo stesso, coincidenza ha voluto, infatti, che il libro della James uscisse in italiano proprio a ridosso del suo e che quindi l'affinità fra le due trame fosse facilmente avidenziabile da diverse lettrici.

    RispondiElimina
  33. @Francy
    forse adesso scriveranno che il romanzo della James è la copia di quello della Premoli...!!!ahahaha

    Magari potrai darci in esclusiva un'intervista con l'autrice??? non ho trovato un suo sito dove lasciarle un commento, sarei curiosa di sapere qualcosa di più su come è nata questa storia
    ciao
    Maristella

    RispondiElimina
  34. Sì, Maristella, un'intervista sarebbe interessante. Ho notato anch'io che la Premoli non ha al momento un suo sito, però mi pare abbia una pagina FB.

    RispondiElimina
  35. nocciolina08/02/13, 17:38

    Lady Mortifera, la tua seconda recensione è più spassosa della prima! Per il resto, non mi pronuncio, visto che non l'ho letto.

    RispondiElimina
  36. Pomeriggio solitario, la gente e chiusa in casa. sto leggendo Anna premoli. Ho deciso che se avesse scritto la metà delle pagine sarebbe stato un bel harmony sottiletta, ha fatto un po'un mix tra il classico regency (con il lui di turno nobile bello e libertino ed una lei povera magari intelligente ed istruita) ed il libro "questione di pratica" di j,james, uscito nella collana emozioni nei mesi scorsi.
    Il libro non sarebbe male se non fosse in prima persona e prolisso. La protagonista potrebbe essere simpatica se non fosse eccessivamente polemica. Ho notato qualche battuta carina, il romanzo è scritto con proprietà. Insomma se non fossi una gran lettrice, ma una neofita, potrei urlare al capolavoro!
    La newton compton finora mi ha un po' deluso, quasi tutti i libri pubblicati come capolavori o libri dell'anno, sono risultati al limite passabili e leggibili.


    RispondiElimina
  37. Avendo letto il libro devo dire che entrambe le recensioni hanno colto il punto, sono tutte e due nel giusto nelle loro considerazioni poi in base al prorpio gusto personale uno da un suo giudizio
    Io non amo molto i libri scritti in prima persona anche se a volte ne ho trovati di molto belli
    Questo libro secondo me copia un po' qua e un po' la'(James,Camp,Bridget Jones)con il risultato di deja vu,peccato perche' lo spunto non era male ma forse andava trattato diversamente

    RispondiElimina
  38. Anch'io, come Francy e altre ragazze, sono tra quelle che tendono a ricercare nel romance una certa ripetitività di situazioni che mi attraggono in modo particolare, ma forse, in fondo, si potrebbe allargare qs discorso a tutto il romance in genere che, penso sia innegabile, si basa sostanzialmente su un certo numero di situazioni schematiche fisse, in cui poi entrano in gioco la perizia e l'esperienza dell'autrice nel proporre le variazioni sul tema. D'altronde, qs aspetto della reiterazione degli schemi, vale un po' x tutta la letteratura di genere (thriller, poliziesco, horror, fantascienza, ecc), nn ci vedo niente di male; x quanto riguarda il romance, ne possono succedere di tutti i colori, ma sappiamo già che, alla fine, l'amore trionferà su tutto, i ns eroi avranno il loro meritato hea, i buoni saranno ricompensati e i cattivi puniti. Volete mettere che consolazione, almeno qui, dato che nn si può certo dire che la vita offra le stesse garanzie.

    RispondiElimina
  39. Secondo me dare una stella è esagerato, il libro è molto carino, nonostante molto simile ad altri.
    A mio parere merita di essere letto se si vuole passare qualche ora di svago, ci sono tanti libri che è meglio evitare,e questo non è uno tra quelli!

    RispondiElimina
  40. @Anonimo
    A livello economico è l'esatto contrario di quello che hai detto tu.

    Se presenti un titolo come caso editoriale, lo diventerà automaticamente. Le persone lo compreranno proprio perché pensano che altre persone l'abbiano trovato bello.

    RispondiElimina
  41. Sono d'accordo con LADY MACBETH !!!
    Ho comprato questo libro prima di intraprendere un viaggio con la macchina e mi ha letteralmente ipnotizzata!!Bello, divertente...a differenza di altri libri noiosi e tristi!Tipo come e' stato noioso leggere il commento di lady mortifera a mio parere acida,superba!!!Anzi secondo me non l'ha letto neanche con attenzione...Gli incontri tra i protagonisti non sono per niente forzati....e' stato piacevole e divertente leggerlo!!!Lo consigliooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!

    RispondiElimina
  42. Ho appena finito di leggere il romanzo, acquistato alfine, dopo molti tentennamenti, frutto dell'incertezza causata dai commenti contrastanti( ebbene si,siamo tutti influenzabili!!)e devo dire che anche se chiaramente è un clone dell'altro emozioni( moltissime sono le similitudini caratteriali, ambientali, ecc) mi ha lo stesso divertito e rilassato, come una buona tazza di cioccaolata in una serata d'inverno. Piuttosto forse dobbiamo chiederci tutti cosa cerchiamo e ci aspettiamo quando acquistiamo un libro, in particolare un libro soft come questo, che non ha mai inteso fare mistero di essere altro e di più. Mi sembra una prima opera riuscita, dai dialoghi frizzanti e dalle resistenze psicologiche che, come nei migliori " rosa" fa vincere l'amore sopra tutto...e non è forse questo ciò che noi donne di tutte le età, estrazione , cultura cerchiamo ancora? Io sono una di quelle donne ( anche avvocato per giunta) e posso dire di averlo trovato ed anche se sono una dura, voglio coltivare la mia parte tenera e romantica, che mi riconcilia per brevi momenti con il mondo? E voi?. Un abbraccio. Filomena

    RispondiElimina
  43. @Anonimo Ciao Filomena, grazie di averci fatto sapere il tuo punto di vista su questo libro. Hai fatto bene anche a decidere di leggerlo se alla fine tutto sommato la trama ti attirava nonostante avesse ricevuto fra gli svariati plausi anche critiche non proprio incoraggianti (fra cui quella della nostra tremenda Lady Mortifera!).
    A me più di una volta è capitato di leggere un libro e di non essere per niente d'accordo con le recensioni ( anche se fatta su siti a cui solitamente mi affido per le reviews, siti solitamente americani perchè leggo romance quasi solo in inglese), perciò, a volte, è meglio ascoltare l'istinto e rischiare...spesso le recensioni ci aiutano a evitare fregature o a darci consigli di lettura, ma nel caso di libri che ricevono critiche miste è giusto farsi una propria idea, alla fine. Infatti,nonostante certe critiche non proprio benevole, questo libro ti è piaciuto e ti ha divertito, cosa chedere di più a una lettura d'intrattenimento?
    Diciamo che forse l'autrice avrebbe fatto meglio a non ispirarsi così tanto a un altro romanzo...ma quando l'ha scritto (avendo lei letto 'Practice Makes Perfect' in lingua originale) probabilmente non pensava che alla fine la James sarebbe stata tradotta anche in Italia o, più semplicemente, non si sarebbe mai aspettata che quel libro a suo dire da lei scritto per divertimento, sarebbe diventato un caso editoriale.
    Quanto a voler ' coltivare la tua parte tenera e romantica' con letture di questo genere con noi Filomena sfondi una porta aperta! E' proprio questa la filosofia alla base di questo blog.
    Anche sul fatto che leggere di storie d'amore felici, di bei sentimenti, di passioni appaganti sia un modo per riconciliarci con una realtà che spesso così 'rosa' non è, non potresti trovarmi più d'accordo. Come diciamo spesso, leggere romance dà una botta di vita alle nostre endorfine come il cioccolato...ed è pure a zero calorie! :0)
    Ricambio l'abbraccio.

    Francy

    RispondiElimina
  44. Penso ke la lettura dovrebbe servire a far rilassare e questo libro ci riesce veramente...io personalmente lo adoro storia semplice e a tratti divertente e sembra strano anche realistica visto ke ancora ci sono queste differenze di classe...aspetto solo curiosa di vedere il film

    RispondiElimina
  45. premetto di non essere una lettrice accanita anzi non leggevo un libro da anni e ne ho letti ben pochi..ho iniziato a leggerlo per caso è l'ho divorato in due giorni forse perché alla fine di ogni capitolo anche se mi promettevo di spegnere la luce dovevo per forza continuare la lettura.. in generale do un voto favorevole perché è scorrevole e divertente anche se la storia è un classico, in certi momenti nn sopportavo la protagonista e per concludere alcune parti potevano essere più approfondite.
    Elena

    RispondiElimina
  46. a me è piaciuto, come devo dire tutti i romanzi della premoli che ho letto fino ad ora. mi strappano sempre un sorriso e io adoro sorridere mentre leggo.
    la trama non è delle più originali ma la lettura è stata piacevole e divertente.

    RispondiElimina
  47. Ringrazio Lady Mortifera per il suo commento, che esprime anche il mio punto di vista in merito. L'autrice si capisce che ci sa fare. Il suo "vero" lavoro (che lei ama così tanto da scrivere solo nei momenti liberi o nel fine settimana - forse non ha di meglio da fare) le insegna bene dove spremere per poter arrotondare a fine mese. Trovo che il libro sia un insulto all'intelligenza delle delle lettrici. Leggo di tutto, molto in inglese, ma questo libro mi ha infastidita: arrogante la protagonista, bamboccio il bel conte (dove sei Mr Darcy???), realtà incongruente (parmigiana a cena cucinata da lui grazie alla ricetta della donna delle pulizie?). Sono rattristata dalle pieghe che ha preso l'editoria. Si pubblica solo per vendere e far soldi. Si pubblicizzano libri insulsi a discapito di molti altri che non vengono considerati. Comunque, la protagonista di questo libro è la copia esatta della sua scrittrice. Arrogante uguale. Ma in fondo questa è la grande era dell'arroganza e della saccenza, che viene considerato talento. Naturalmente non leggerò altri libri della Premoli, che comunque vedo che a differenza di quanto sostiene, tempo dopo il suo "vero" lavoro ne ha un sacco visto che ha scritto una quantità immensa di libri dal 2013.

    RispondiElimina

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