ANNO NUOVO, NUOVE RECENSIONI DELLA NOSTRA LADY M
LA REGOLA DEL SILENZIO ( The Company You Keep) di Robert Redford, con Robert Redford, Shia LaBeouf, Susan Sarandon, Julie Christie
Jim Grant (Redford), padre vedovo responsabile ed affettuoso, nonché ottimo avvocato, si ritrova improvvisamente a dover fare i conti con i fantasmi di un passato che pensava di aver sepolto per sempre, quando viene arrestata un'ex attivista del gruppo Weather Underground, organizzazione nata negli anni '70 che inizialmente proponeva una forma di protesta pacifica e non violenta, soprattutto contro la guerra del Vietnam, purtroppo presto degenerata in terrorismo. Lo stesso Grant ne faceva parte e da allora è ritenuto co-responsabile di una tragica rapina ad una banca in cui perse la vita una guardia giurata. Un giovane giornalista inizia ad indagare e molti nodi vengono al pettine.
Un buon thriller politico, "impegnato" si sarebbe detto una volta, da un regista e attore che, in questo genere, è sinonimo di garanzia di qualità, fin dai tempi di I tre giorni del Condor, Tutti gli uomini del Presidente e il più recente Leoni per Agnelli.
Redford, pur non smentendo le proprie idee e rimanendo coerente con le proprie convinzioni politiche, comunque propone una riflessione sul passato scevra da qualsiasi fanatismo e non cede a facili indulgenze. Le intenzioni iniziali erano sicuramente buone e lodevoli, ma, com'è noto, nella stragrande maggioranza dei casi le buone intenzioni, non solo non sono sufficienti, ma, anzi, lastricano le strade dell'inferno.
Il film è sicuramente un ottimo esempio di onestà intellettuale, non si esime dal riconoscere che molti errori sono stati fatti e che il prezzo pagato per questi errori si è dimostrato molto alto, sotto diversi punti di vista, umano, affettivo, psicologico e materiale, andando ad intaccare sia la sfera pubblica che quella privata e familiare di coloro che avevano creduto in un sogno senza scorgerne il lato oscuro. Bisogna anche riconoscere che i concetti di base di quel lontano movimento culturale e politico rispecchiavano e rispecchiano tuttora verità lapalissiane («Noi combattevamo un Sistema che proteggeva i ricchi e potenti, i grandi gruppi bancari, e imponeva alla collettività il pagamento dei loro errori». Vi ricorda forse qualcosa?).
Considerato il genere del film, un thriller appunto, forse non sempre la tensione e l'attenzione dello spettatore sono tenute sufficientemente all'erta, in certi momenti si nota qualche piccolo cedimento di tono, inoltre è presumibilmente poco credibile che un giovane giornalista di belle speranze e scarsa esperienza sia quasi sempre un passo avanti rispetto al blasonato FBI (magari in questo aspetto si può ravvisare un filo di idiosincrasia di Redford verso il sistema costituito).
La compagnia a cui fa riferimento il titolo originale è quella degli altri membri del gruppo Weather Underground, quasi tutti fuori di prigione, che conducono una vita normale grazie a nuove identità; ognuno di essi farà la propria parte, più o meno volentieri, per aiutare l'amico e sodale di un tempo a chiarire la propria posizione.
Sontuoso gruppo di attori, anche in piccole parti, a cominciare da Susan Sarandon e Julie Christie, due signore del cinema mondiale di comprovata fedeltà democratica.
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Jack Reacher, con Tom Cruise
Un action thriller interpretato da uno specialista del genere.
The Master, con Philip Seymour HoffmanUn inquietante ritratto di una setta di fanatici.
AVETE VISTO QUESTO FILM? VI E' PIACIUTO? AVETE COLTO ULTERIORI SIGNIFICATI?
Quando si mettono insieme attori come Redford e Sarandon si ha già un'idea di che tipo di storia si andrà a vedere e anche questa volta è stato così. Un film che si vede volentieri anche se a tratti per me un pò troppo lento visto che alla fine si trattava della classica caccia all'uomo.La parte politica che fa da sfondo all'intera vicenda è stata resa con obbiettività vedendola da entranbe le prospettive.
RispondiEliminaSono d'accordo con te, Lady M. Il film è ottimo, anche se manca un po' di brio. Avercene, però, di film così.
RispondiEliminaIl vecchio Robert, poi, ha ancora fascino da vendere.
Ciao
Viv