KAREN ROSE UGUALE ROSA-CRIME: MUORI PER ME e GRIDA PER ME (Leggereditore)

Prendi tre fratelli, due maschi e una femmina. Mettici una mela marcia, molto marcia. Una vittima troppo orgogliosa per apparire come tale. E un ramo sano che può rimanere tale solo se si stacca dall’albero di origine, ma che di quell’albero porterà sempre l’impronta.
Sono i tre fratelli Vartanian, protagonisti della trilogia omonima dell’autrice americana KAREN ROSE.

Simon, Susannah e Daniel Vartanian solo i figli di un giudice corrotto e di una donna troppo debole per voler sapere, o forse solo una madre incapace di accettare che il male possa esserle nato e cresciuto in seno. Simon, che nemmeno la morte sembra volere, è il protagonista “al negativo” (leggi: il cattivo di turno) del primo romanzo della trilogia, MUORI PER ME (Leggereditore,2010,pp.576) , l’unico in cui i tre fratelli coesistono - banalmente perché l’unico in cui sono ancora tutti e tre vivi. Il romanzo parte proprio con la scomparsa dei coniugi Vartanian e con il ritorno di Daniel, ora agente speciale dell’Ufficio Investigativo della Georgia, nella casa da cui è fuggito anni prima.
Il cuore della storia del primo romanzo è però a Philadelphia e le indagini sono nelle mani del detective Vito Ciccotelli – un nome che fa sorridere noi italiani, ma sono convinta che alle orecchie di un’autrice americana sia difficile distinguere tra il verace e il ridicolo, parlando di suoni di una lingua sconosciuta. A corto di risorse, Vito chiede l’aiuto di Sophie Johansen, un’archeologa amica del suo medico legale, per venire a capo di una raccapricciante serie di tombe rinvenute per puro caso, un “cimitero privato” le cui vittime sembrano essere state uccise con armi e mezzi medievali. Il caso di Philadelphia e la storia familiare della famiglia Vartanian proseguono in parallelo senza punti di contatto fino a quando l’intreccio non diventa apparente. E alla fine del romanzo Daniel e Susannah seppelliranno, per la seconda volta, quel fratello malvagio che, in modi diversi e non tutti ancora palesi, li ha segnati per sempre. GIUDIZIO: 4*
Così, all’inizio di GRIDA PER ME (Leggereditore, 2011, pp.576) troviamo un Daniel Vartanian ancora oppresso dai ricordi e dai sensi di colpa. Daniel avrebbe sempre voluto fare la cosa giusta, ma non sempre ci è riuscito, e vive con il peso di un passato che mina la sua posizione come investigatore capo di una nuova indagine che ha forti legami con Dutton, la città dove i tre fratelli sono cresciuti, ma non arriva a intaccare la fiducia in se stesso e la sua statura morale. Anche Vito Ciccotelli aveva il suo bello scheletro nell’armadio ma, forse perché quella dei Vartanian è una storia che conosciamo meglio perché l’abbiamo seguita già durante il primo romanzo, la complessità e la sofferenza di Daniel “arriva” di più. Come nel primo volume, inizialmente l’indagine segue due binari paralleli che questa volta non hanno in comune il punto di arrivo ma il punto di partenza: un omicidio compiuto a 11 anni di distanza con movente diverso ma con stesso modus operandi. Presto archiviata l’ipotesi copycat, quello che rimane è un complesso piano di vendetta che lascerà dietro di sé uno stuolo, letteralmente, di vittime.


E alla fine del romanzo entra di nuovo in scena Susannah, che insieme al collega di Daniel, Luke Papadopoulos, sarà la protagonista del terzo e ultimo volume della trilogia, KILL FOR ME (Uccidi per me) – che Leggereditore ha già annunciato di voler pubblicare, stampando l’incipit in fondo al secondo. Susannah nasconde dietro a un’algida facciata le sue profonde ferite e ricordi troppo brucianti per essere confessati, soprattutto all’unico elemento sano – e rimastole – della famiglia. Ma è spinta dallo stesso senso della giustizia che muove Daniel – fungendo da scudo e contrappeso a quelli che il suo capo chiama “i suoi demoni” – , e già alla fine di Grida per me il lettore (e Luke) scoprono molti dei suoi segreti. GIUDIZIO: 4,5*
La trilogia è l’unico nucleo compatto nella produzione - quasi interamente virata al romantic suspense e tutta con una media superiore a 4 stelle su 5 su Goodreads - dell’autrice in un mondo che, come potete vedere in quest’immagine tratta dal suo sito, assomiglia a una ragnatela in cui diversi personaggi già visti ritornano, cambiando magari il loro ruolo da protagonisti a co-primari o viceversa. Per esempio, la sorella di Vito Ciccotelli, Tess, è la protagonista del quinto romanzo della Rose, You can’t hide, i cui personaggi sono, a vario titolo, già apparsi nel terzo e nel quarto. Ma ogni romanzo, a eccezione di questa trilogia, può essere letto come stand-alone.


Link dove consultare i collegamenti tra i romanzi:
E sebbene in America la Rose venga etichettata, letta e premiata come “autrice di romantic suspense”, per come percepiamo noi questo genere in Italia credo che nel suo caso si possa parlare soprattutto di rosa-crime. Una differenza sottile e italianissima, visto che questa seconda è un’espressione nostrana, ma, correggetemi se sbaglio, nel romantic suspense la trama romance e la trama suspense sono intrecciate e inestricabili e procedono di pari passo, mentre il rosa-crime è un crime novel, un giallo, in cui c’è un subplot romance spesso importante ma non portante. In altre parole, togliendolo non crolla la struttura, come invece avverrebbe in quello che intendiamo noi per romantic suspense.
Come giudico dunque io questi due romanzi nelle loro due componenti, rosa e crime? Per entrambi, posso dire che, stranamente, quello che considero il loro maggior difetto è anche un merito che va riconosciuto all’autrice: 600 pagine (per tutti e tre) di giallo! Parte di me si ribella dicendo “troppo lungo!”, un’altra parte si inchina al coraggio e al grandissimo, meticoloso, faticoso lavoro di costruzione del puzzle. Si tratta senz’altro di gialli molto solidi e non semplici – il che appunto può essere un punto di forza ma anche un punto debole, per certi versi. Per il mio gusto personale, con cento pagine e qualche vittima in meno (sono entrambi pluri-pluri-pluri-omicidi) il giallo sarebbe stato già molto intrigante e forse meno “barocco”, meno affollato e complesso. Per la sottoscritta, il giallo ha ancora bisogno di ritmi abbastanza veloci, per stupire, travolgere e colpire dritto al cuore.
Per quanto riguarda la componente rosa, ho percepito i due volumi in modo diverso. Mentre la storia tra Vito e Sophie non mi ha coinvolto più di tanto, dandomi l’impressione che tutto procedesse senza scosse, “come da copione”, Daniel Vartanian e Alex Fallon fanno decisamente più scintille. Soprattutto, Daniel Vartanian “buca” di più la pagina e rimane più impresso una volta chiuso il libro del bel Vito con lo sfortunato cognome. Anche nella storia d’amore tra questa seconda coppia, però, nonostante la maggiore capacità di emozionare e coinvolgere, si avverte che l’attenzione, la concentrazione dell’autrice è altrove. Anche in un rosa-crime, nonostante il peso del rosa possa essere minore in termini di “portanza” e numero di pagine, la storia d’amore può essere l’anima della storia. Ma qui, a mio sentire, non vuole o non riesce a esserlo.

In conclusione, due solidi gialli sicuramente unisex in grado di soddisfare palati esigenti nella componente mystery e che hanno abbastanza sentimento per accontentare, anche se non travolgere, il nostro lato romantico. Con il valore (e il fascino) aggiunto di una storia, familiare e non, che si dipana e ci accompagna per tre romanzi.

MONICA LOMBARDI


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DA LEGGERE DI KAREN ROSE
2003 - Don't Tell
2004 - Have You Seen Her?
2004 - I'm Watching You (RITA award for Best romantic suspense)
2005 - Nothing to Fear
2006 - You Can't Hide
2007 - Count to Ten
2007 - Die for Me - ed.it.: Muori per me, ed.Leggereditore, 2010
2009 - Scream for Me - ed.it.: Grida per me, ed.Leggereditore, 2011
2009 - Kill for Me - di prossima pubblicazione in italiano
2009 - I Can See You
2010 - Silent Scream   (RITA award for Best Romantic Suspense)
2011 - You Belong to Me
2012 - No One Left to Tell (in uscita nel giugno 2012)



GUARDA IL BOOKTRAILER DI DIE FOR ME





L'AUTRICE
Laureata in ingegneria chimica, Karen Rose firma il suo romanzo di debutto, Don’t tell, nel 2003. Da allora, ha scritto 11 romanzi e una novella. Il suo dodicesimo, No one left to tell, è previsto per il giugno di quest’anno.Ex insegnante di chimica e fisica, Karen vive in Florida con il marito, le due figlie, un cane e due gatti.



CONOSCETE QUESTA AUTRICE? AVETE LETTO I SUOI LIBRI? VI PIACE IL ROSACRIME COME GENERE O PREFERITE ROMANZI DOVE L'ASPETTO ROMANCE SIA PIU' DOMINANTE RISPETTO AL LATO THRILLER/ INVESTIGATIVO? 


10 commenti:

  1. Bravissima come sempre Monica!!hai presentato questa serie in maniera splendida.Io ho letto tutti e due i libri e ho trovato molto più travolgente grida per me,a questo punto aspetto l'ultimo :)

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  2. Bellissima recensione Monica. Hai colto i punti salienti di entrambi i libri riuscendo allo stesso tempo, a distinguerli.
    Molto bella la differenze tra Rosa Crime e Romantic suspense... Bello. Una cosa tipicamente italiana? beh, la classe non è acqua
    Tra i due libri ho preferito molto di più il secondo, perchè nel primo, la storia d'amore è un tantino monotona e anche se la togli il romanzo si regge da solo. Lasciamo perdere il nome....Vito.. oh mamma...
    Daniel invece.... non è il tipico uomo alfa aggressivo e onnipresente ma uno corretto, deciso, silenzioso. Un beta, insomma, con gli attributi.
    Adesso sono curiosa di leggere il terzo. Già si capiva che sarebbe stata lei la prossima protagonista e secondo me la cara Susannah potrebbe risultare un personaggio di un certo spessore!!!

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  3. 'Muori per me', è proprio il libro che ho ricevuto a sorpresa per un giveaway di questo sito...bellissimo regalo....non vedo l'ora di leggerlo!

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  4. Conosco l'autrice e questa serie perchè, molto spesso, cercando notizie sui nuovi libri in uscita me ne sono imbattuta però non è il mio genere di lettura. Non mi piace leggere i thriller neanche mescolati a storie d'amore anche se poi alla tv i film o i telefilm che guardo principalmente sono proprio di questo genere....
    Daisy

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  5. Monica, bella recensione!
    Ho letto entrambi i volumi e concordo con la tua analisi: in Grida per me la storia d'amore tra i due protagonisti è più profonda e per questo ci coinvolge di più, ma entrambi i volumi, Muori per Me e Grida per Me , hanno una trama gialla dominante rispetto a quella rosa e sicuramente la personalità di Daniel intriga molto di più di Vito Cicciottelli per il suo tormentato passato e legame con Simon.Non vedo l'ora di leggere Kill for Me per approfondire la conoscenza di Susannah e Luke!

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  6. Monica, che bella recensione! Per ora ho letto solo Muori per me e mi è piaciuto molto. Ricordo che non riuscivo a staccare gli occhi dalle pagine perchè la parte "gialla" mi aveva preso totalmente. Come te, non ho trovato così coinvolgente la storia tra Vito e Sophie. Ho anche Grida per me ma non sono ancora riuscita a leggerlo. Forse aspetterò l'uscita del terzo per leggerli di seguito. Comunque, su questo secondo libro ho letto molti commenti positivi.
    Grazie per la distinzione tra rosa crime e romantic suspense. A me piacciono entrambi i generi!
    Tina

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  7. Rece molto interessante, grazie, soprattutto x la distinzione tra romantic suspense e rosa-crime, a cui nn avevo mai pensato, onestamente avevo sempre dato x scontato fossero la stessa cosa.
    Di solito, preferisco che la storia d'amore sia fondamentale (x cui romantic suspense), però qs. trilogia in particolare m'intriga x l'accenno a rapporti familiari sofferti e problematici. Dite che mi piace pescare nel torbido? Diciamo che nn ho mai creduto alla famigliola del Mulino Bianco. ;-)

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  8. Grazie a tutte fanciulle per i vostri commenti :)
    Cris, "beta con gli attributi", mi piace LOL
    Ladymacbeth ti capisco e non è questione di pescare nel torbido... Non potremmo dire che è la lotta del bene contro il male che ci affascina? E questo non significa che sia il male, ad affascinarci, ma la possibilità di sconfiggerlo. Il giallo, più di altri, è un genere che ci dà risposte :)

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  9. Visto che li hai letti entrambi mi puoi dire se anche nel secondo la storia d'amore si "sistema" già nella prima parte del romanzo? Io ho letto Muori per me e un altro suo titolo in inglese, I'm watching you, e ho riscontrato che in entrambi la parte rosa da un certo punto in avanti per mio gusto era del tutto inutile nel senso che non c'era più nulla da scoprire. Preferisco che i due non si piacciano all'istante ma che la storia si sviluppi nel corso della trama gialla; in questi due non è stato così ed è stato un peccato perchè altrimenti li avrei apprezzati di più ciao Maristella

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  10. ciao Maristella! Diciamo che l'impianto è abbastanza simile anche qui: non hanno momenti di antagonismo - le scintille di cui parlavo non sono di quel tipo - ma devono solo capire fino a che punto si piacciono e rubare momenti per loro alle indagini. C'è poi l'incognita rappresentata dal fatto che Alex non è di lì, quindi Daniel da un certo punto in poi comincia a "prepararsi" all'idea che lei se ne vada.
    Ciò nonostante, la scintilla della loro attrazione arriva di più al lettore, trovo, rispetto alla coppia Vito-Sophie (in cui il romance "sapeva" ancora molto di cosa decisa "a tavolino" dall'autrice). In più, sono due personaggi che sono stati strapazzati parecchio dalla vita quindi... forse non c'è "Suspense" sulla loro love story ma ho trovato, rispetto al primo, che ci fossero più emozioni.
    Spero di averti risposto :)

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