ROMANCE, SOLO SCACCIAPENSIERI?

Oggi sono in vena di approfondimenti psicologici, di conseguenza, in questo post, vorrei proporvi un argomento che vi indurrà a guardare un po' dentro voi stesse e a farvi una quantità di domande (l'introspezione è una delle mie attività mentali preferite; d'altro canto cosa si può fare per tenere occupata le mente nell'impossibilità di leggere, come quando, ad esempio, si prepara il ragù o si fanno i mestieri, per evitare di deprimersi peggio della fossa delle Marianne?).
Prima di tutto, fermo restando che la letteratura in genere e quella romance in particolare, rappresentano una forma di escapismo, cioè un metodo di svago allo scopo di estraniarsi da una realtà che risulta difficile da accettare, o comunque scarsamente attraente, voi date a questo concetto e a ciò che rappresenta nella nostra società una connotazione negativa, di essere cioè un segnale quasi patologico del cosiddetto "mal di vivere", o piuttosto lo considerate semplicemente un modo buono come un altro per concedersi un po' di relax e per staccare dagli impegni quotidiani?
Sicuramente ormai è un dato acquisito per tutte come la letteratura romance si suddivida in parecchi sottogeneri (storico, contemporaneo, paranormale, ecc...) come ampiamente illustrato nell'esaustivo articolo sull'argomento del numero 0 di Romance Magazine, che mi auguro abbiate letto, perché è veramente interessante e ben fatto (vedi qui).
A mio modesto parere, però, salta all'occhio anche un altro tipo di ripartizione, a monte di tutti quelli già elencati e molto più elementare, cioè possiamo scegliere tra un genere di letteratura romance leggero e spensierato e uno invece più impegnativo da un punto di vista psicologico (con personaggi tormentati, magari con un passato traumatico e difficoltà relazionali) e dei cambiamenti sociali (Rivoluzione Industriale, prime rivendicazioni femminili, ecc.), tutto ciò, ovviamente, rispettando i canoni classici del romance e il perno su cui si basa il genere, cioè l'irrinunciabile lieto fine.
Al primo gruppo si possono sicuramente ascrivere, tra i romance storici, i romanzi di Georgette Heyer (vedi qui), benedetti da quel senso dell'umorismo così "British" che, spesso, leggendoli mi sono ritrovata nella stessa atmosfera dei romanzi di Jerome K. Jerome ("Tre uomini in barca" e "Tre uomini a zonzo"), anche se l'argomento è completamente diverso; tra i romance/chick-lit contemporanei direi che quelli scritti da Sophie Kinsella (vedi qui) e da Helen Fielding (la serie di Bridget Jones, vedi qui) rientrino a pieno titolo nella categoria, mentre, tra gli esempi italiani di questo tipo di letteratura, citerei Federica Bosco(vedi qui).

Nel secondo gruppo si possono far rientrare, almeno secondo la mia esperienza e sensibilità, perché mi rendo conto di come queste considerazioni siano piuttosto personali e opinabili, sempre tra i romance storici, romanzi come "La figlia del matematico"(vedi qui) di Laura Kinsale, il cui protagonista, il Duca di Jervaulx, a seguito di un problema meramente neurologico, finisce in manicomio (quando i manicomi erano, in pratica, luoghi in cui si torturava impunemente la gente), oppure i romance erotici di Robin Schone. Tra questi penso che molte di voi avranno letto, come me, "Gli amanti dello scandalo" (vedi qui), di conseguenza sanno di cosa sto parlando (primi timidi accenni di rivendicazioni femminili e, in generale, critiche ad un sistema sociale patriarcale che cominciava veramente a stare stretto ad una realtà in rapido cambiamento in seguito alla Rivoluzione Industriale); personalmente ho letto anche "The Lover", in cui entrambi i protagonisti hanno alle spalle un'infanzia travagliata (lui a causa di terribili maltrattamenti, lei per essere stata costretta a crescere in un desolante deserto affettivo). Anche Lora Leigh, tra le autrici di romance erotici contemporanei, non è certo una che ci vada leggera con il background dei suoi personaggi, almeno a giudicare dal suo romanzo appena pubblicato in Italia "Ménage Proibito"(vedi qui), che sto leggendo in questi giorni, in cui, prima di tutto, manca la classica coppia di eroi per ritrovarci di fronte a tre protagonisti uno meno 'registrato' dell'altro per varie cause (violenza fisica e psicologica subita durante l'infanzia, il fatto di essere cresciuto in orfanotrofio e altre 'leggezze ' varie).
Quello che mi piacerebbe sapere da voi è che cosa ne pensate in proposito; preferite i romance spensierati e ironici del primo genere, oppure quelli più tesi e drammati del secondo? Oppure leggete entrambi i generi, a seconda dell'umore? LASCIATE UN COMMENTO e votate il sondaggio sul sidebar di destra!

21 commenti:

  1. Dipende,io ne leggo di tutti i tipi,dipende dall'umore.

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  2. Adele V Castellano16/04/11, 11:51

    Cara Francy, interessante questo articolo. Mi ha fatto riflettere.
    Fin da piccola ho usato la lettura come valvola di sfogo per il mio desiderio di avventure. Anche se ero una "femmina" spesso mi trovano nei panni dell'eroe "salgariano"... incoruttibile, forte e coraggioso. Questo desiderio di avventura è rimasto ancora in me oggi e, dopo tanti anni, lo trasfiguro nei libri che scrivo e leggo. Soprattutto nel romance. Mi piacciono tutti i generi, ironici, tesi, drammatici perché sono loro a cambiare il mio umore: se sono triste magari torno serena, se sono allegra magari divento triste...
    purché siano ben scritti, naturalmente: i personaggi devono essere credibili, i sentimenti devono essere veri e gli eroi e le eroine romantiche devono "bucare la pagina"!
    Perché a questo servono i libri, no? Evasione, avventura, sogno... Mi piace "vestire" i panni dei personaggi che raccontano le pagine dei libri e mi piace "innamorarmi" di quegli eroi proprio come la Elaine di Tennyson, quando vede per la prima volta Lancillotto: "she lifted up her eyes and loved him, with that love which was her doom."...
    E qui faccio un profondo, romantico sospiro!
    Ciao a tutte e merci, Francy!

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  3. anche io vario a seconda dell'umore, ora stò leggendo dei libri di Federica Bosco che non sono troppo romantici (anche se parlano d'amore) ma sono molto ironici e mi fanno ridere tanto che mio marito mi guarda e dice "sei pazza?" ma ora come ora ne ho proprio bisogno, le storie drammatiche in momenti di tristezza mi mettono ancora più di malumore..... quindi devo avere un umore normale per affrontarle :D

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  4. Ciao Francy!!!
    Innazitutto complimenti per l'articolo:D Personalmente ne ho letti di entrambi i generi ma preferisco di gran lunga i secondi dove i personggi sono particolari, da comprendere,misteriosi e con uno sviluppo che li porta a ritrovare la felicità o a credere di nuovo in certi valori che avevano sotterrato....se tutto questo in più è "condito" da dialoghi brillanti e con qualche momento umoristico alla "Julia Quinn" tanto meglio:D:D Ma devo dire che amo i romance complessi che mi fanno entrare nelle pagine della storia attraverso personaggi a 360°,che mi fanno staccare dalla realtà e volare nell'epoca regency o vittoriana per qualche ora!!
    Juliet

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  5. Ciao Francy!!!
    Innazitutto complimenti per l'articolo:D Personalmente ne ho letti di entrambi i generi ma preferisco di gran lunga i secondi dove i personggi sono particolari, da comprendere,misteriosi e con uno sviluppo che li porta a ritrovare la felicità o a credere di nuovo in certi valori che avevano sotterrato....se tutto questo in più è "condito" da dialoghi brillanti e con qualche momento umoristico alla "Julia Quinn" tanto meglio:D:D Ma devo dire che amo i romance complessi che mi fanno entrare nelle pagine della storia attraverso personaggi a 360°,che mi fanno staccare dalla realtà e volare nell'epoca regency o vittoriana per qualche ora!!
    Juliet

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  6. Leggo perche' amo farlo. Leggo tutto quello che attira la mia attenione, anche le ricette di cucina. Lo faccio per evadere dalla realta', per risassarmi. Se non posso farlo, peso e rimugino ininterrottamente a quello che sto leggendo o a quello che vorrei scrivere, muovendo i personaggi come un cubo di rubik, fino a quando non ho formato il lato perfetto. La lettura mi ha aiutato per tutta la vita. Mi ha aiutato a superare la solitudine e il dolore. Mi ha aiutato a concentrarmi in quello che si 'doveva' fare, al posto di quello che si 'voleva'. Non e' un caso che ho ripreso in mano i romance nel periodo piu' brutto della mia vita. Leggere romance in quel periodo mi ha aiutato a tenere sotto controllo l'eccesso di emozioni. Concentrarmi nella lettura, vivere i romanzi, vivere le emozioni dei protagonisti, 'semplificava' vivere la realta'. E, in quel periodo, avere, anche se di poco e per poco, la realta' 'semplificata' mi ha aiutato ad andare avanti senza crollare al momento sbagliato. Devo dire che anche mia madre ha ripreso in mano i libri in qual periodo. A tutt'oggi continuo a leggere, maggiormente nei periodi di stress. Per me i romance sono una valvola di sfogo e la tipologia va di pari passo con i miei umori. Sono terapeutici, che altro dire! ;) Amanda.

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  7. com'è strana la vita.. ieri su fb ho letto n link che ho condiviso che diceva vivere senza leggere è pericoloso ci si deve accontentare della vita.. ebbene questa frase mi riflette.. io lego di tutto dai romance storici a quelli contemporanei.. ai gialli agli avventurosi.. però dipende dal mio umore.. e come Amanda ha detto grazie alla lettura ho superato molte difficoltà.. naturalmente per me che scrivo la mente lavora continuamente.. mentre pulisco casa, nella vasca ec t...penso ai miei personaggi.. però quando leggo mi immergo in un mondo che è diverso dal mio...è come una droga..alcni libri mi fanno star bene altri mi danno molta angoscia ad esempio ho trovato molto difficile leggere cacciatori di aquiloni perchè non comprendo quella cultura.. e non credo che tornerò a leggerne.. mi ha fatto odiare quella realtà... ciao a presto. complimenti a Lady M. per l'articolo.

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  8. Wow...che bel post interessante!
    A me piace variare!
    Salto da un genere all'altro per non annoiarmi!
    Ora, ad esempio, ho comiciato a leggere la collana della Delos Vampiri e paletti e la trovo molto carina e divertente.
    Anche il romance ironico mi piace molto, come ad esempio Katie Macalister....peccato che non pubblichino più niente di questa autrice....!
    Morena

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  9. @ Fabiola
    Wow, notevole la citazione da facebook!
    Groucho Marx diceva: «Preferisco leggere o vedere un film che vivere, perché la vita non ha una trama.»
    Grazie e buona serata a tutte.

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  10. Personalmente amo leggere i romance ironici e divertenti ma leggo anche quelli piu' intensi e drammatici:"la figlia del matematico"di Laura Kinsale è uno dei romanzi che preferisco sin dalla prima pubblicazione nei "romanzi" di Mondadori di circa di 20 anni e ogni tanto vado a rileggerne le pagine piu' intense!

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  11. Ho amato i libri sin da bambina, prima le fiabe, poi la mitica Delly, poi i romanzi "impegnati" e adesso i romance. Cosa c' è di più bello di un buon libro con della musica in sottofondo? Attualmente, oppressa da miliardi di brutte notizie, mi rifugio nei romance e nella sicurezza del finale lieto.
    Spazio senza problemi dal Medio Evo al regency ed anche al contemporaneo, purchè siano romanzi di un certo spessore, con trame possibilmente complesse ma sopratutto ben articolate. Non mi piacciono i libri "sottiletta" tipo Harmony; troppo brevi.
    Mari

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  12. ciao e complimenti a lady macbeth per l'interessante post!
    io prediligo il romance spensierato e ironico che "alleggerisce la giornata"!mi ha aiutata in un periodo un po' "così-così"in cui mi serviva proprio leggere un bel lieto fine!
    grazie a tutte e grazie
    daniela

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  13. Le mie letture sono guidate dall'umore del momento....a volte ho voglia di storie leggere e poco impegnative altre sento l'esigenza di trame drammatiche e intense. Per i romance preferisco gli storici mentre per altri genere di letture non ho preferenze....penso che un buon libro sia una compagnia ottima per trascorrere alcune ore in pieno relax.
    Un saluto
    Daisy

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  14. Concordo con Laura: dipende dall'umore.

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  15. È vero! Grande Delly! Mi ricordo ancora con emozione "Il mio vestito color del tempo" e "Schiava o regina?", tra i primi romance letti in vita mia, verso i 13/14 anni, dopo aver giurato solennemente a mia madre che nn l'avrei mai detto a scuola (aveva paura che la prendessero x una depravata!). Poi è arrivata anche Constance Heaven con la mitica saga dei Kuragin, qualcuna se li ricorda? Mentre li leggevo, fosse caduto il mondo, mi sarei spostata un pezzetto più in là!
    Anche a me i "romanzi sottiletta" (! :-) bella definizione Mari) nn piacciono x niente, nessun approfondimento psicologico dei personaggi, poche descrizioni, ma allora cosa leggo a fare?
    Ciao a tutte e grazie x i vs commenti.

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  16. Per me la lettura è una valvola di sfogo dalla realtà quotidiana, che a volte può essere un pò "pesante", per cui preferisco leggere libri leggeri o ironici (che siano storici, paranormal o altro non fa differenza), piuttosto dei romanzi in cui i protagonisti hanno storie travagliate alle spalle. Erica

    RispondiElimina
  17. Buongiorno a tutte!!!
    Amo entrambi i generi, che alterno a seconda dell'umore ... ultimamente tendo di più all'allegro e spensierato, chissà perché :))))
    Per il dolore c'è la Grande Letteratura, quella vera, che mettel'uomo difronte ai suoi problemi universali, diciamocelo fino in fondo...
    La nostra è un gioiellino che migliora e rende più gradevoli le nostre esistenze con dolci sogni, anche quando le storie sono un po' hot ... besos

    Lady Peonia

    RispondiElimina
  18. Adele V Castellano18/04/11, 13:28

    @LadyMacbeth: certo che mi ricordo la saga dei Kuragin! E come potrei dimenticarla? E la stirpe degli Astrov? E "Il castello delle aquile"? Li ho letti tutti!!! Brava Costance Heaven e grazie a Ladymacbeth... stasera li vado a ripescare nella mia biblioteca!!
    Un abbraccio.

    RispondiElimina
  19. Complimente come sempre Francy per il post che fa sempre riflettere, in questo caso io devo dire che personalmente leggo prima di tutto perchè mi piace tantissimo naturalmente negli anni ho alternato sempre sia romance contemporaneo o storico, ora da un bel pò di anni amo e leggo solo lo storico di qualunque genere (purchè di qualità) mi piacciono tutti ironici o più impegnativi li alterno, non leggo solo quelli citati già da altre lettrici il romanzo "sottiletta" quelli sono gli unici che evito.. preferisco questo genere perchè mi trasporta con la mente e il cuore in epoche non vissute e con storie sempre appassionate e avventurose e l'amore e sempre al centro e naturalmente l'immancabile lieto fine.. di conseguenza tutto questo mi rilassa molto e mi fa davvero staccare la spina da una realtà sempre più difficile..perciò un grazie di esistere alle autrici agli editori che poi pubblicano i romance e a tutte le lettrici che li leggono e li acqustano e naturalmente a tutte le persone come te Francy che dedicano tempo per tenerci informate e a cercare sempre più di valorizzare questo genere, più se ne parla e si fa conoscere e apprezzare sempre di più meglio è..Grazie!e un Ciao a tutte!

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  20. Scusate ho dimenticato il nome nel commento precedente rimedio subito Nicoletta

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  21. @ Adele
    Ah sì, C. Heaven è stata un mito della mia adolescenza, le prime scene di sesso esplicite! Wow, mi sentivo tanto donna di mondo quando le leggevo! :-)
    Sicuramente ci sono ancora nella "biblioteca" di mia mamma (leggi scatoloni in garage o cantina), l'unico problema è che mi sa che sarebbe più facile recuperare la formula x la fusione fredda!
    Ciao.

    RispondiElimina

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