ANCORA SUGLI E-BOOKS...



Ritorniamo brevemente sul discorso arretrati impossibili da trovare /e-books che già avevamo affrontato in un precedente post (vedi qui).

L’idea, per quanto non di così immediata realizzazione, continua a non apparirmi poi tanto peregrina. Mi sono data un po’ da fare in rete e ho trovato che l’argomento è decisamente caldo e spigoloso. Innanzitutto, ho scoperto che un gruppo di autrici –romance, mistery e fantasy- si sono unite in una sorta di cooperativa –Backlisteboos- per pubblicizzare –udite, udite!- la vendita in formato digitale dei loro volumi out of print, fuori catalogo. Sulla loro pagina Facebook (il sito, http://www.backlistebooks.com/ è ancora in costruzione) invitano anche le autrici che, come loro, hanno alcuni titoli nel limbo dei libri a raggiungerle. Ecco cosa si legge sulle info:

Backlist Ebooks is a brand new venture designed to help ebook readers find quality fiction from established authors who have e-released their out-of-print novels. Participating authors must have self-published one or more backlist titles that were originally published traditionally, in print, by a major professional publishing house (as we define it).

Traduco:
Backlist Ebooks è un nuovo tipo di avventura imprenditoriale creata per aiutare i lettori a trovare fiction di qualità - in digitale e ormai fuori catalogo -firmata da autori che abbiano già pubblicato in modo tradizionale. Gli autori che partecipano all’iniziativa, devono aver autopubblicato in digitale titoli precedentementi usciti su carta stampata per una casa editrice riconosciuta.




In altre parole, il club è almeno per il momento aperto solo a chi ha alle spalle una carriera sulla carta. Cosa deve fare il lettore che vuole curiosare tra i titoli disponibili? Deve semplicemente andare alla pagina di Facebook, e scorrerla sino a quando non trova un titolo che gli interessa. A questo punto gli basta cliccare sul titolo per aprire la relativa pagina del Kindle Store di Amazon, dove il romanzo è acquistabile in tutte le versioni di Kindle (anche quelle per computer).

La visibilità al pubblico, in nome del vecchio detto l’unione fa la forza, è in pratica l’unico servizio che offre Backlistebooks. Ogni autrice, infatti, si prende cura personalmente della realizzazione del suo e-book, non esistendo un editore unico di riferimento (per fare un esempio, tra i publishers troviamo Blue Hound Vision e Polar Press, che offrono servizi on line per scrittori, e lo stesso Amazon). Il costo di questi romanzi in digitale è leggermente inferiore ai 6 dollari, un po’ meno, cioè, di quello dei romanzi in carne ed ossa (come li definisco io).

Il bello dell’iniziativa è che 1) costa poco; 2) mette a disposizione del lettore titoli ormai introvabili.
Non credo che le autrici potranno comprarsi un superattico nel centro di Manhattan
con queste vendite, ma, a fronte di un piccolo investimento iniziale (la produzione dell’e-book), non penso neppure che ci rimetteranno di tasca loro.
Il discorso dei diritti, naturalmente, rimane al centro di un’operazione di questo genere. A questo proposito è da notare come un’importante agenzia letteraria americana –Wylie Agency -, che rappresenta più di 700 autori (tra cui nomi come Philip Roth e Leonard Elmore), stia pensando di cedere i diritti digitali dei romanzi – anche di quelli nuovi- direttamente a società come Apple, Amazon o Google (leggi l’articolo qui). Certo, questo passo non sarebbe carino nei confronti delle case editrici che per anni hanno coltivato questi autori contribuendo a renderli famosi, ma al di là di ciò, solo il fatto che un agente come Wylie abbia lanciato un’ ipotesi tanto radicale (o se preferite, una provocazione forte) dimostra che il problema è serio e sentito, e che in ballo ci sono molti, molti soldi. Mi piacerebbe tanto conoscere cosa pensano di questo guizzo creativo di Mr Wylie le case editrici coinvolte.

Un’ultima cosa: tutte noi preferiamo i romanzi stampati sulla vecchia, cara carta. Ma ancora una volta, lasciatemi ribadire che non è questo il punto.

Vivienne


Cosa pensate della soluzione adottata da queste autrici americane? Secondo voi l'ebook può essere il futuro dell'editoria anche in Italia? Lasciate i vostri commenti.

6 commenti:

  1. Come ho già detto nel commento al precedente post, l'idea degli arretrati, soprattutto quelli introvabili o non più a catalogo, resi disponibili sotto forma di
    e-book mi pare una soluzione ottima sotto molti punti di vista.
    Mi auguro che ci si possa arrivare al più presto!
    Un grazie alle amiche del Blog!

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  2. Il libro "in carne ed ossa" ha tutto un altro fascino ma per gli arretrati e per i libri fuori catalogo altrimenti introvabili l'e-book è senz'altro una soluzione. Un saluto a tutte da Niki.

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  3. E un saluto anceh a voi carissime emal e Nili. Vivienne ha voluto riprendere l'argomento perchè davvero ci sta a cuore e ci piacerebbe che quanto proponiamo potesse essere preso in considerazione dai nostri addetti ai lavori...chissà!

    Un caro saluto.
    Francy

    RispondiElimina
  4. Chiaro, il cartaceo lo preferiamo tutte. E' così bello leggere, magari sdraiate sul divano, passando pagina dopo pagina e facendo magari anche l'orecchietta per tenere il segno! Non amo molto leggere e- book, tuttavia se ci fosse un romanzo introvabile che desidero moltissimo leggere, sì, mi adatterei.
    Miriam

    RispondiElimina
  5. A mio parere, l'idea di pubblicare sotto forma di e-book quei romanzi ormai introvabili è ottima.
    Sarebbe bello se fossero rese disponibili anche le traduzioni italiane.
    A volte mi è capitato di leggere e-book di romance famosi ormai non più in commercio, tradotti in italiano, ma la traduzione era talmente orripilante da far passare la voglia di leggerli.
    Se si potessero reperire le traduzioni corrette non sarebbe certo male!

    RispondiElimina

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