LMBR presenta... LAURA GAY autrice de LA FIGLIA DEL RE DI FRANCIA

Oggi incontriamo un'autrice, Laura Gay, di cui è da poco è uscito il nuovo romanzo storico La figlia del re di Francia (011 Edizioni). Per quanto denso di riferimenti storici, non è un trattato - nessuna paura dunque, anche se non credo d a nessuno imparare qualcosa di nuovo o rispolverare qualche nozione, no?-, ed è scorrevole, e mai banale, ben scritto e mai inutilmente ridondante. Ed è ricco di tensione e di romance, visto che parla soprattutto d'amore. Come piace a noi.
La trama
Eve, una giovane di umili origini, viene sedotta dal re di Francia, Luigi XV, e da questa relazione nasce una bambina che viene chiamata Angelique. La piccola, alla morte della madre, cresce da un maestro d’armi che lei crede il suo vero padre e che le insegna a tirare di scherma come il più abile degli spadaccini.
Ma quando l’uomo viene ucciso da un gruppo di briganti, Angelique si convince che il responsabile della sua morte sia il re in persona e decide di vendicarsi. Entra così in contatto col mondo dorato di Versailles e si innamora di un affascinante conte libertino che le darà una figlia, Rose.
Sullo sfondo di intrighi di corte, scandali politici e amorosi, l’avvincente storia di tre donne accompagna l’evolversi di uno dei periodi più affascinanti della storia di Francia, dal regno di Luigi XV a quello del suo successore, fino alla Rivoluzione.

Quattro chiacchiere con l'autrice...


LMBR: Allora, Laura, parliamo un po' di questo romanzo.La figlia del re di Francia è uscito da poco. Innanzitutto raccontaci un po' come è stato accolto e come hai vissuto questa esperienza editoriale.
Laura Gay :Considerato che il romanzo è di recente pubblicazione, è stato accolto abbastanza bene. Sono molto soddisfatta del lavoro svolto da Samanta e Cristina* che erano le curatrici della collana Rosso Cuore, in cui il libro è stato pubblicato. Lavorare con loro è stato un piacere.
* Samanta Catastini e Cristina Contili

LMBR: E' impegnativo mettere in scena personaggi reali, se non in ruoli minori. Tu, fra i protagonisti, hai addirittura Louis XV! Come sono nati i personaggi di questo romanzo?
Laura Gay :Sono sempre stata affascinata dalla storia francese di quel periodo e quindi ho letto numerose biografie e libri su personaggi storici come Luigi XV, Luigi XVI, Maria Antonietta, ecc. Pertanto, mi è sembrato che la storia delle ragazze del Parc aux Cerfs ed il fatto che il sovrano di Francia fosse solito accompagnarsi a fanciulle ingenue che gli venivano procurate per il proprio piacere, si prestasse molto bene a un romanzo. Poiché da queste ragazze Luigi XV ha avuto numerosi figli illegittimi, perché non immaginare la storia di una di loro, arricchendola di elementi avventurosi e romantici?

LMBR: Il tuo primo romanzo, Edmond e Charlotte, era ambientato nel primo '800, questo, nel periodo precedente la Rivoluzione. Entrambi i periodi sono sicuramente densi di spunti stimolanti per una scrittrice di romanzi storici. Come scegli l'ambientazione di un romanzo e come ti documenti per quanto riguarda la parte storica?
Laura Gay :Scelgo l’ambientazione in base a ciò che ispira di più la mia fantasia. Poi, faccio ricerche sia in rete, sia su libri, biografie, ecc. Certe volte trovo un soggetto per caso, magari leggendo qualcosa mi dico: “Ecco, questo potrebbe essere interessante da sviluppare in un romanzo!” Quindi, mi appunto l’idea e in seguito la sviluppo.

LMBR: L'equilibrio tra finzione e ambientazione storica è delicato. Come riesci a ottenerlo?
Laura Gay :Finora mi è venuto piuttosto naturale riuscire a fondere elementi di fantasia con episodi relamente accaduti e personaggi inventati con altri vissuti nella realtà. In fondo, anche nella realtà storica vi sono episodi da “romanzo”, basta riuscire a trovarli e lasciar vagare la fantasia per svilupparli nel modo giusto.

LMBR
:
Sei una che programma il lavoro a tavolino, o quando incominci a scrivere un nuovo romanzo non sai ancora come andrà a finire?
Laura Gay :Di solito ho in mente una trama che sviluppo via a via. Ho ben presente l’intreccio principale, ma, mentre scrivo, i miei personaggi agiscono come per conto proprio, quindi a volte mi portano in direzioni totalmente impreviste. Talvolta, il risultato finale è una sopresa anche per me.

LMBR: Hai scritto anche un Time travel, Prigioniera del tempo. Vorrei chiederti che accoglienza ha ricevuto e se è vero che stai scrivendo il seguito. Se sì, quando uscirà?
Laura Gay :Il time travel sta andando veramente molto bene, considerato il fatto che l’ho pubblicato con un editore on demand e mi sono fatta tutto da sola: editing, scelta della copertina e persino la pubblicità. Ricevo continue richieste da persone che desiderano leggerlo e le recensioni, finora, sono state tutte positive. Francamente, non me l’aspettavo.

LMBR: In fondo anche un time travel è un romanzo storico, anche se lo stile è sicuramente diverso, non dico più facile, ma sicuramente più libero. Sei d'accordo?
Laura Gay: Certo. Infatti, per scriverlo, ho dovuto fare numerose ricerche storiche sul periodo, i personaggi, le usanze del tempo, gli abiti, ecc.

LMBR: Hai anche pubblicato un e-book, La Rosa di Parigi, una forma editoriale che come sappiamo non ha ancora trovato un grande mercato in Italia. Come è stata questa esperienza, la rifaresti e la consiglieresti a tue colleghe esordienti?
Laura Gay :Il mercato degli e-book deve ancora crescere in Italia, però sta prendendo campo e può essere utile a chi muove i primi passi come scrittrice. Il dramma di noi autrici esordienti è che fatichiamo a farci conoscere. Chi comprerebbe il libro di una sconosciuta al prezzo di 12,00 o 15,00 euro, quando in edicola, soprattutto nel campo del romance, con meno della metà si può acquistare il romanzo di una scrittrice famosa? Pertanto, l’opzione dell’e-book che ha prezzi molto più contenuti, può risultare vantaggiosa. E’ anche vero che tante lettrici preferiscono il cartaceo piuttosto che scaricare un file. Però, se non ci si aspettano vendite da capogiro, ritengo sia un’ottima soluzione.( Guardate QUI il booktrailer dell'ebook).

LMBR
:
Incontreremo di nuovo i personaggi de La figlia del re di Francia in un prossimo libro? Mi riferisco soprattutto a Rose che vedrei bene in un sequel.
Laura Gay : Francamente, non ci ho pensato. Ho già un’idea riguardo al mio prossimo romanzo che, come per “La figlia del re di Francia”, si svilupperà da un personaggio realmente esistito. Però, mai dire mai. Può essere che, prima o poi, anche Rose abbia il suo momento di gloria!

Ringraziamo Laura per questa bella intervista e ricordiamo che potete contattarla sul suo sito: http://laureen.splinder.com

Vivienne



Un estratto da LA FIGLIA DEL RE DI FRANCIA...
Si ritrovò in una stanza piuttosto piccola, ma arredata con gusto. Il fuoco scoppiettava dentro al caminetto, irradiando con la sua luce il modesto appartamento e conferendo all’ambiente un confortante tepore.
Timidamente, Eve sollevò lo sguardo e finalmente lo vide. Era un uomo dalla statura imponente e un bel viso dallo sguardo leggermente malinconico. Le sue ricche vesti gli conferivano una certa autorità ed ella si ritrovò a inchinarsi con grazia, mentre si presentava: “Il mio nome è Eve, monsieur.”
Egli sorrise appena. “Un bel nome per un’incantevole fanciulla.”
Era anche un uomo galante, dunque! Eve arrossì per l’imbarazzo. Infine, non poté evitare di chiedere: “Posso sapere il vostro nome, ora? Non mi è stato detto e non so come devo chiamarvi.”
L’uomo misterioso parve soppesare la domanda che gli era stata rivolta, infine rispose: “Chiamatemi Adam. Suona bene, non credete? Adam e Eve, Adamo ed Eva.”
Mentre Eve cominciava a sentirsi sempre più a disagio in sua presenza, egli versò del vino in una coppa e glielo porse. “Suvvia, bevete un goccio. Vi farà bene. Mi sembrate un po’ tesa.”
Eve non aveva mai bevuto del vino e lo trovò assolutamente delizioso. Pertanto, quando Adam le porse un’altra coppa, lo buttò giù avidamente. Pareva che il suo padrone fosse divertito da quel fatto perché per la prima volta lo vide sorridere.
“Mi sembra di intuire che è di vostro gradimento, mademoiselle.”
Ella arrossì per l’imbarazzo e reclinò il capo per permettersi di osservare meglio il suo interlocutore. Era dannatamente attraente, questo non poteva negarlo. Ma del tutto fuori dalla sua portata, si disse per impedirsi di lasciar vagare la mente su territori pericolosi.
“Non avevo mai bevuto nulla di così buono, monsieur”, rispose un po’ titubante.
Lui le riempì di nuovo il bicchiere e la incitò a bere di nuovo.
“Prendetene ancora, se vi piace”, le disse per convincerla, “Ha già dato un po’ di colore al vostro bel viso.”
Eve non era certa che il rossore che le colorava le guance fosse dovuto al vino. Piuttosto, era la presenza di quell’affascinante gentiluomo a turbarla nel profondo e non seppe spiegarsene la ragione. Bevve il vino tutto d’un sorso e ne prese ancora.
Dopo il quarto bicchiere, cominciò ad accusare i segni di una sbornia in corso: la testa le girava vorticosamente e la mente le si fece confusa. Quando lui le tolse la coppa di mano dovette sorreggerla perché stava per inciampare e finire a terra come una pera cotta. “Forse, è il caso che vi sediate un istante”, le disse lui, indicandole il letto, “Temo che il vino vi abbia dato alla testa.”
Non c’erano sedie in quella stanza e, sebbene lo giudicasse sconveniente, fu costretta a sedersi dove le era stato ordinato. A un tratto la situazione le parve grottesca: si trovava sola in una stanza, in compagnia di un uomo e mezza ubriaca per giunta!
Poi Adam le si avvicinò e le sedette accanto, accarezzandole delicatamente una guancia. Ella arrossì nuovamente e non per il vino.
La presenza di quell’uomo le faceva uno strano effetto. Avrebbe voluto allontanarlo, ma si sentiva come soggiogata da lui. Il cuore aveva cominciato a batterle più forte, mentre Adam si chinava sul suo collo di porcellana per deporvi un bacio che la fece rabbrividire. Le labbra di lui si spostarono sulle sue ed ella accolse quel bacio con un abbandono che non si sarebbe mai aspettata.
Le loro lingue si intrecciarono in una danza sensuale che le fece perdere ogni cognizione.
Solo quando si staccarono ella recuperò un barlume di lucidità e si scostò da lui, intimidita.
“Vi prego… noi non dovremmo…”
Era talmente imbarazzata che non riusciva a trovare le parole adatte. Tuttavia, sapeva di non potersi concedere certe libertà col suo padrone. Per quanto affascinante lui fosse, lei non era quel tipo di donna.
Adam parve colpito dalla sua reazione. Era talmente abituato ad avere tutte le donne che desiderava che quel rifiuto lo colse di sorpresa. Dame di corte, cortigiane, fanciulle illibate e ricche vedove facevano a gara per essere ammesse nel suo letto.
Persino le ragazze che gli procurava la Pompadour, pur non conoscendo la sua vera identità, rimanevano affascinate dalla sua ricchezza e dall’aura di potere che emanava.
Non aveva mai faticato molto a convincerle a concedergli i loro favori. Tuttavia, Eve pareva diversa.
“Come avete detto?” esclamò turbato, mentre lei si rannicchiava sull’altra sponda del letto, quasi temesse che lui intendesse costringerla con la forza. Diamine, non era mai stato costretto ad arrivare a tanto! Pensò, trattenendo una risata.
Gli occhi di Eve parvero terribilmente confusi, quando incontrarono i suoi.
“Monsieur, so di essere solo una serva e di non valere nulla in confronto a voi, ma vi supplico, non costringetemi a…” non terminò neppure la frase, in preda all’imbarazzo.
Adam la osservò meglio. La sua elaborata acconciatura si era rovinata ed ora ciocche di capelli scuri le scendevano disordinatamente sul viso e sul collo. Era terribilmente eccitante così.
“In tutta la mia vita non ho mai dovuto costringere una donna”, disse, chiedendosi se dovesse mostrarsi spazientito o divertito dalle sue parole.
“Non ne dubito, monsieur”, rispose lei, nel timore di averlo offeso. Da quel lavoro dipendeva tutta la sua vita, non poteva permettersi di perderlo. Sapeva anche che molte ragazze, nella sua situazione, si sarebbero concesse al padrone per ottenere dei vantaggi a livello
economico. Ma lei aveva sempre sognato di donarsi solo alla persona che avrebbe sposato e non se la sentiva di gettare al vento tutti i suoi sogni per una manciata di monete o un posto di lavoro.
“Non capisco perché vi siate preso delle libertà proprio con me che sono solo un’umile serva”, continuò, facendosi coraggio, “Potreste avere le più belle dame di Versailles al mio posto!”
Le sue parole gli suscitarono un’improvvisa quanto sorprendente ilarità. Adam si lasciò sfuggire una sonora risata e i suoi occhi parvero illuminarsi di una luce nuova.
Erano in pochi a divertirlo in quel modo. Persino madame de Pompadour ultimamente aveva faticato parecchio a strappargli un sorriso e stentava a credere che quella ragazza ingenua e sprovveduta fosse riuscita laddove nobili e cicisbei avevano fallito.
“Forse è perché trovo le dame di corte estremamente noiose, mia cara Eve”, disse in tono divertito. Poi il suo sguardo si fece più malinconico. Eve lo udì sospirare e si ritrovò a chiedersi cosa lo avesse rattristato così all’improvviso.
Non ebbe bisogno di chiederlo perché fu lui stesso ad esprimerle i propri pensieri.
“Mi sono sempre sentito dannatamente solo”, confessò mentre lei lo ascoltava attenta, “Ho perso i miei genitori in tenera età e da allora sono alla ricerca di qualcuno che mi ami per quello che sono e non per ciò che rappresento. Ma finora non ho mai trovato quel qualcuno.”
Eve si rattristò a sua volta. Lei non aveva mai vissuto nel lusso. Non possedeva bei vestiti, né gioielli, né nulla di quello che potevano avere le aristocratiche. Tuttavia, non le era mai mancato l’affetto dei suoi cari. Aveva perso il padre, ma la madre l’aveva sempre colmata d’amore ed aveva sempre avuto un ottimo rapporto anche con i fratelli e le sorelle. Essendo la sua una famiglia numerosa, non aveva mai sofferto di solitudine.
Per la prima volta nella vita, si sentì fortunata ad essere nata in una famiglia povera ma unita.
“Mi dispiace”, sussurrò con dolcezza.
Adam si avvide che aveva gli occhi lucidi, come se fosse sul punto di piangere, e ne rimase colpito. Nessuno si era mai curato della sua solitudine. Tutti desideravano compiacerlo per ottenere favori, ma nessuno avrebbe pianto per lui. Probabilmente, anche nel momento della sua morte non ci sarebbero state lacrime, bensì urla gioiose in onore del suo successore.
Eppure quella fanciulla era commossa fino alle lacrime. Fu colto dall’improvvisa voglia di stringerla a sé. Desiderava fare l’amore con lei e non per ricavarne piacere ma per donarglielo. Ed era la prima volta che un simile pensiero gli balenava per la mente.

BIBLIOGRAFIA DI LAURA GAY
"Edmond e Charlotte. Le scelte dell'amore" (Enrico Folci Editore, 2008)
Il libro è attualmente fuori catalogo.

"La rosa di Parigi" e-book (Arpanet, 2009) acquistabile qui:

http://www.arpabook.com/catalogo.asp?cerca=La+rosa+di+Parigi

"Prigioniera del tempo" (Boopen, 2010),acquistabile qui:

http://www.boopen.com/acquista/DettaglioOpera.aspx?Param=13050&NClick=748

"La figlia del re di Francia". acquistabile qui:

http://www.ilclubdeilettori.com/prodotto-143665/La-figlia-del-Re-di-Francia-di-Laura-Gay.aspx
oppure:
http://www.ibs.it/code/9788863072747/gay-laura/figlia-del-re-di.html


Se questo romanzo vi incuriosisce e volete fare delle domande a Laura o dire la vostra sull'argomento ,lasciate un commento.

11 commenti:

  1. Ho acquistato questo romanzo su ibs: conosco Laura gay e so che è in grado di scrivere storie coinvolgenti e curate dal punto d vista storico.Molto attraente è anche l'idea di base, del "serraglio" in cui il re di Francia custodiva le sue "protette".
    E' una bella storia, insolita e piacevole da leggere.
    Un caro abbraccio a Laura!

    RispondiElimina
  2. Io sono da tempo una lettrice ed un'estimatrice di Laura che sa calibrare bene tutto nei suoi romanzi: dialoghi e descrizioni, fantasia e realtà storica, personagi inventati da lei e personaggi reali, costruendo trame solide ed originale...
    L'ho voluto in Rosso Cuore per questo, chiedendo all'editrice di alzare il limite massimo delle battute da 400.000 a 430.000 per non comprimere troppo il suo testo...
    Da lettrice, però, avrei due richieste: il seguito del travel time per vedere come se la cavaCristiano nell'epoca contemporanea, dopo che Elisa ha dimostrato di cavarsela alla grande nella Roma del '500 e la pubblicazione integrale della trilogia di romanzi di cui La rosa di Parigi è il primo volume...
    E poi magari mi piacerebbe scrivere anche un altro romanzo epistolare con lei, sempre ambientato nell'800...
    Insomma, la voglio far lavorare parecchio nei prossimi mesi!!!
    Cristina

    RispondiElimina
  3. Scusate un paio di errori di battitura...
    e ancora complimenti a Laura per i suoi romanzi...
    Cristina

    RispondiElimina
  4. Cri, mi toccherà lasciare il mio lavoro e dedicarmi completamente alla scrittura per poter fare tutte queste cose!!! :-P
    Comunque il seguito del time travel arriverò presto!

    RispondiElimina
  5. Il libro prigioniera del tempo l'ho avuto direttamente dalla splendida Laura... che devo dire mi non mi ha sorpreso, ma ha ulteriormente confermato le doti di scrittrice.
    L'ho intervistata anch'io e devo dire che la prima cosa che si nota è la sua smisurata voglia di scrivere e la sua voglia di emergere e di fare, senza peraltro fare follie...
    Michele Ciardelli

    RispondiElimina
  6. Cara Laura

    il titolo prigioniera del tempo è stupefacente e il contenuto altrettanto.
    Sei stata molto umile quando hai detto che non ti aspettavi tutto questo successo.
    La scelta della copertina è stata fatta unicamente da un artista e questo sarà il tuo futuro.
    Bravissima e complimenti.
    Un saluto affettuoso.

    RispondiElimina
  7. Laura ha il pregio di attirare a se i lettori, brava e professionale, la sua riservatezza mette ancora più in risalto le sue qualità di scrittrice e poi non dico altro..sia perchè la adoro come persona, sia perchè scrive storie che adoro in quanto ambientate nella Francia del '700...

    Samanta

    RispondiElimina
  8. Sempre vivissimi complimenti a Laura: il suo stile è sempre intrigante, quando parla della storia di Francia ancora di più.
    L'estratto è davvero piacevole alla lettura ed incuriosisce molto per il proseguimento della storia. Soprattutto per scoprire se "Adam" si rivelerà buono o cattivo...
    Libera

    RispondiElimina
  9. Laura oltre ad essere brava é anche una persona molto gentile. ^_^
    Io ho letto "La Figlia del Re di Francia"
    E' il primo libro che leggo di quest'autrice e il mio giudizio globale sul romanzo é più che positivo.
    Molto diverso rispetto ai romanzi che di solito leggo ma sono rimasta conquistata dalla sua storia.
    Laura ha saputo ben amalgamare eventi storici, usi e costumi dell'epoca e il frutto della sua immaginazione.
    Un romanzo scorrevole e coinvolgente.
    Complimenti per l'intervista. ^_^ In bocca al lupo!

    RispondiElimina

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