LA VIE EN ROSE 2010 ...c'eravamo anche noi! Diario di Vivienne al meeting italiano della narrativa romantica



Alla prima edizione de LA VIE EN ROSE non ho partecipato.

Alla seconda, sì, c’ero.

Alla terza, se Dio vorrà, ci sarò. Spero con Francy.

Vi propongo un mio personale ricordo della VIE, o meglio del viaggio da Milano a Roma. Una sorta di diario, con le mie impressioni e le mie fotografie.

VENERDI 12 MARZO 2010

La sveglia suona alle 6.50. Vorrei spararle, ma per una volta ho una buona ragione per alzarmi. La vie en rose mi attende. Ma prima ancora mi attende la Camocardi, alla Stazione Garibaldi, alle 8.20. Non si può fare aspettare una regina quindi, in fretta e furia, faccio tutto ciò che si fa la mattina, compreso chiamare una quindicina di volte mio figlio quattordicenne che dorme sonoramente come l’orso di Paperino al Campeggio. Finalmente, trascinandomi dietro il mio trolley stipato di non so che visto che a Roma starò meno di due giorni, giungo alla stazione Garibaldi. La Queen, con sua figlia Monica, dovrebbe essere già arrivata. Sono quasi quotidianamente in contatto con lei e l’ho vista mille volte su FB, ma mai di persona. La riconoscerò? Mi guardo intorno e finalmente la vedo: esce da Feltrinelli con un libro in mano. E’ lei o non è lei? Ma certo che è lei!
”Mariangela?” faccio timidamente pensando con orrore al berretto azzurro che, causa freddo polare, mi sono cacciata in testa.

“Viv?” risponde lei.

Ci guardiamo e ci abbracciamo, come fossimo amiche di lunga data. Con la Mari, è così. Si può essere solo amiche di lunga data, anche se ci si conosce da pochi minuti. Mi presenta sua figlia, e poco dopo anche con lei sarà così.

Il treno parte alle 8.35. E’ un Freccia Rossa, quelli che vanno a trecento km all’ora. Wow! Che effetto farà? Non per fare promozione alle Ferrovie, ma devo ammettere che è fantastico. Il paesaggio scorre velocissimo al nostro fianco, tutto bianco di neve come in una Siberia nostrana fino agli Appennini. Poi, dopo l’ennesimo tunnel, diventa all’improvviso verde di erba nuova. Bologna e Firenze sono ormai lontane, e le colline del Lazio sono bellissime. Ci sono pure le pecore, forse messe lì dall’Azienda del Turismo locale, sono una visione bucolica e tranquillizzante.

11.54: il treno arriva a Roma Termini. Il tempo è volato via tra chiacchere e le mille telefonate che riceve Mariangela. Che in tante le vogliano bene è evidente.

Arranchiamo in tre, ognuna con il suo trolley al seguito (quello di Mariangela è pesantissimo, perché è pieno di libri da regalare alle sue fans a La Vie en Rose). Nessuno di noi ha guardato la cartina, quindi non sappiamo dove diavolo sia l’albergo. Finalmente, lo troviamo.


Si affaccia sull’abside della splendida basilica di Santa Maria Maggiore, nella Piazza dell’Esqulino. Davanti a tanta bellezza vacillo un attimo. Sono a Roma, dopotutto, che mi aspettavo?

Hotel Antico Palazzo Rospigliosi.

E’ lì che entriamo.

E’ un palazzo elegante e discreto, oltre che antico. L’ampia scalinata dal soffitto a volta mi fa sognare tempi passati. Se il mio piumino e il mio berretto azzurro potessero trasformarsi in un delizioso abito regency e in una cuffietta a campana (bonnet) legata sotto il mento da un delizioso fiocco di raso, mi sentirei più a mio agio. Per un attimo mi sembra di essere l’eroina di uno dei nostri romanzi preferiti. Per un attimo solo, perché poi la voce di June Ross, appena entrata in albergo con il marito John, mi riporta in questo secolo. Il mio bell’abito impero è svanito.

Baci e abbracci.

Che piacere conoscerti.

Ed è verissimo.

June Ross, che parla un po’ come Marisa Laurito per il mio orecchio lombardo, è una forza della natura. E’ come i suoi capelli ricci: in continuo movimento. E’ come i suoi occhi incredibilmente azzurri: vivace e intelligente. Ed è estremamente cordiale e gentile. Salendo su per le antiche scale, raggiungiamo le nostre camere. Quella mia e delle Camocardi è molto bella, e con una vista da urlo.

Grazie Roma, direbbe Venditti. Io lo dico, ma non penso certo ai lupi di Totti.

VENERDI' 12 MARZO 2010, ore 13.30

Con June, suo marito John, Mariangela e Monica vado a pranzo in una trattoria vicina. Il cibo è buono, la compagnia piacevole. Si parla e si scherza.

Poi entra Cristiano Malgioglio. Lui e il suo ciuffo bianco dritto in testa.

E la Mariangela comincia ad agitarsi.

Non è una che si tiri indietro, la Camo. E così, dopo un po’, seguita dalla sottoscritta in veste di paparazzo, si dirige al tavolo del Malgioglio e si presenta. Mi presento anch’io, certo più imbarazzata di lei.
Malgioglio, nonostante il succitato ciuffo bianco che fa molto Crudelia Demon, è gentilissimo. Un signore. Bisogna dirlo. La Camo e lui fanno amicizia e si scambiano gli indirizzi. Lui le chiede un libro con dedica. Io scatto le foto. E mi dileguo.

Ah! Mariangela è una donna che non annoia mai.


VENERDI' 12 MARZO 2010. Pomeriggio

Giriamo per Roma, a piedi, sotto una pioggia leggera e col termometro che segna pochi gradi (a Roma, in marzo?!). Buttiamo una moneta nella fontana di Trevi, e poi incontriamo Miriam Formenti con la figlia. Dopo aver girato per Trinità dei Monti e preso una cioccolata calda (a Roma, in marzo??!) rimaniamo solo Monica ed io in veste di turiste. E chi ci ferma più? Andiamo a zonzo fin verso le sette di sera. E’ tutto talmente bello che la stanchezza è un optional che non consideriamo. Grazie Roma!

VENERDI' 12 MARZO 2010. Sera

Abbandono il gruppo, e vado a cena con chi considero più una sorella che un’amica. Anche lei il giorno dopo sarà a La Vie en Rose, ma in veste di ospite. E’ una delle scrittrici che interverranno alla giornata. E’ emozionata, teme il disastro, il vuoto mentale, forse anche una calamità naturale. Ma per favore! E infatti, andrà alla grande!

Rientro in albergo. Le mie due compagne già dormono. La porta del bagno cigola come in un film dell’orrore. Oddio, le avrò svegliate?

SABATO 13 MARZO 2010. Mattina.

Ci siamo.
Dopo colazione le mie compagne di viaggio vanno a farsi belle. Io visito un paio di splendide chiese (Santa Maria Maggiore e San Prassede). Poi ci ritroviamo in camera. La Camo è elegantissima, e sua figlia Monica non le è da meno. Scendiamo. Conosco le altre due organizzatrici Silvia Basile e Caterina Caracciolo. Neanche dire, sono impegnatissime.

Donne da ogni parte d’Italia cominciano ad affluire. Allegre, contente di esserci. Ci si conosce de visu dopo esserci incontrate tante volte nascoste da un avatar. Ma allora sei tu…Ebbene sì, sono proprio io. Arrivano anche le scrittrici. La Sylvia Z.Summers è altissima (beata lei), la Roberta Ciuffi è deliziosamente riservata, e sembra molto più giovane che sulle foto di FB. La Bricca è bella, la Melville ha due occhi verdi da far paura, la Ornella Albanese è capace di metterti subito a tuo agio con quel suo bel sorriso aperto. C’è anche la Charbonnier, capelli lunghi e abito anni ’70, carino carino.

Si incomincia. Prendiamo posto, tutte con il nostro sacchettino rosa con gli omaggi de La Vie en rose al braccio, nella sala che ci è stata riservata. Mi siedo con Monica e le amiche Stefania Auci e Samanta Catastini in prima fila. La prima fila mi evoca ricordi di scuola. Spero tanto che non mi interroghino. Intanto Caterina Caracciolo presenta le autrici che raggiungono il tavolo delle ospitalità accompagnate da George (si chiama Giorgio, in realtà, ma a me piace chiamarlo George), un distino signore in marsina che con la deliziosa moglie, in ottocentesco abito d’oro, più tardi ci darà dimostrazione pratica di come si ballava il valzer due secoli fa. Non per niente fanno parte della "Società di Danza" (Scuola di Danza Ottocentesca e associazione culturale).

Finalmente comincia la seconda edizione de La Vie en Rose. In testa ho la musica della 20th Century Fox. Tattararatarattarara…



Rigorosamente in ordine alfabetico, davanti ad una platea attentissima, le autriciparlano di sé e del loro lavoro. Avendo età ed esperienze diverse, le loro storie si completano alla perfezione. Non ci si annoia ad ascoltarle. Nelle loro parole sentiamo la fatica degli inizi e l’orgoglio per avercela fatta, ma anche la consapevolezza che, nel loro mestiere, non ci sono certezze (quando la Melville legge la poesia di Dylan Thomas: Nel mio mestiere o dannata arte a tutte noi vengono i brividi). Nelle loro parole c’è il passato e il futuro, c’è la strada della vita che corre parallela a quella dei loro romanzi. Una convinzione le accomuna: che la letteratura rosa, femminile, romantica, sentimentale, chiamatela come più vi garba, sia la cenerentola dell’editoria, guardata se va bene con sufficienza, se va male con disprezzo, da addetti ai lavori (che magari campano anche grazie ai romance che la loro casa editrice vende) e non. Eppure, udite udite, il romance è il genere che anche oggi, in periodo di crisi, continua ad andare molto bene. Grazie alle donne, che leggono molto più dei signori uomini.

A la Vie en Rose, autrici e lettrici insieme, chiedono più rispetto per il romance. E chiedono anche che non si faccia più una distinzione classista tra i generi: se un libro è buono, che sia rosa o noir, serioso o comico, è buono e basta. Al di là di ogni sminuente etichettatura.

Si fa una pausa.

George e signora volteggiano soavi, mentre noi applaudiamo la loro leggiadria. Poi George invita Mariangela. La Camocardi si lancia nel valzer con la stessa disinvolta eleganza della Principessa Sissi. Ah! Quella donna è una sorpresa continua. Un due tre, un due tre, un due tre. Non sbaglia un passo.

Fa un po’ caldo, e una pausa ci vuole. Si mangia! Il buffet è buono ed abbondante. Alla dieta penseremo domani.

SABATO 13 MARZO 2010, pomeriggio.

Riprendiamo posto in sala noi lettrici, riprendono posto al tavolo le autrici. Sta per iniziare la seconda parte dell’incontro dedicata a “Storia, amore e avventura:il filo che li lega, la forza che li unisce, e la magia che li fonde armoniosamente.”

Ogni autrice dice la sua. Si parla di avventura e del background storico di un romance: come inserirlo, quanto inserirne, perché inserirlo. Personalmente credo che della collocazione storica di un romance si debba poter dire, come per un buon trucco, c’è ma non si vede, mentre l’eventuale taglio avventuroso deve essere funzione della storia d’amore, non viceversa. Sono contenta che quasi tutte le autrici la pensino come me. La parola passa quindi alle lettrici. Caterina rompe il ghiaccio con le prime domande. Poi June Ross detta i tempi, armata di microfono.

Possiamo fare delle domande. Una delle prime riguarda le scene di sesso: come ve le inventate? In un romanzo, un’ autrice mette sempre qualcosa di sé, no? La Bricca risponde sincera, e si becca l’applauso.

Le autrici hanno portato libri da regalare, il caso li distribuisce tra tutte le lettrici. Le copie vengono autografate, mentre nell’atrio caffè, tè e pasticcini ci aspettano.
Sono le cinque del pomeriggio. Ho bisogno di caffeina, più che altro. Guardo i bigné e cannoncini e dico, come Amatore Scesa agli austriaci, tiremm innanz, andiamo avanti. Sì, resisto stoicamente.

Rientriamo in sala. Attese al varco dalle lettrici sono le rappresentanti di due delle tre case editrici storiche che si occupano di romance nel nostro paese: Alessandra Bazardi, di Harlequin Mondadori, e Marcella Meciani, di Mondolibri. Le signore, piacevolissime da ascoltare, ci raccontano come sono selezionati i romanzi da pubblicare. Che il romanzo catturi fin dall’incipit, e che sia scritto bene sono due must evidenti. Ma anche l’analisi delle vendite ha la sua importanza: e questa analisi dice che a farla franca sono sempre duchi e marchesi. Marchesi e duchi. E qualche visconte.

Poi qualcuna chiede se verranno pubblicate autrici inedite o quasi. Si parla di Ann Stuart, di romantic suspense e di western. Non dico niente, ma rido sotto i baffi. Francy ed io non abbiamo di questi problemi. Leggiamo quello che vogliamo, quando vogliamo, come vogliamo. Compresa tutta la serie Ice della Stuart (le abbiamo anche fatto un’intervista). Compresi i romantic suspense della Gerard e della Clare e della Brockman e della Melton. Come? Leggiamo le anglosassoni in originale, quindi non siamo soggette alle restrizioni di un mercato piccolo come quello italiano. Piccolo per forza di cose. O meglio, per mancanza di numeri. Sto leggendo un romanzo della Enoch appena uscito negli Usa. Mi piace. Mi guardo intorno e mi chiedo quando e se le altre partecipanti a la Vie en Rose potranno mai leggerlo. Non che sia essenziale, per la verità…

Siamo tutte stanche. Sono le ormai le sette di sera. La seconda edizione de la Vie en Rose termina con un applauso, lungo, sincero, appassionato alle ospiti intervenute e alle organizzatrici. C’è un’ultima occasione per un autografo o per chiedere alle editor se quel dannato vampiro (sapete cosa penso dei vampiri, vero?) parlerà mai l’idioma italico.

La giornata è finita per molte. C’è un treno o un aereo che le attende. Se ne vanno con il loro sacchettino rosa pieno di gadget e di libri autografati, in attesa della prossima edizione de la Vie. Stanche ma felici, sento qualcuno dire dietro di me. NOOOO! Stanche ma felici non lo si deve dire né scrivere mai, fa schifo, è retorica da strapazzo, mi manda in bestia.

SABATO 13 MARZO 2010, sera.

Siamo in tanti ed affamati: notate prego la i del plurale, ci sono dei gentlemen con noi, tra cui i pazienti mariti di June Ross, di Silvia Basile e di Silvia Zucca. Raggiungiamo lentamente (perché tanto lentamente?) la pizzeria dove un tavolone che sembra uscito da un film espressionista tedesco degli anni ’30 ci attende. Sono vicina alla Camo, alle sorelle (tre sorelle, yes!, e tutte simpatiche) Bricca, ad Alessandra Bazardi, a Roberta Ciuffi (che mi mostra in foto i suoi meravigliosi quilt patchwork), alla mia amica Rossella che è una forza della natura e chi ci fa morire dal ridere. E non mi ricordo più. Chiedo scusa a chi ho dimenticato.


Dopo un’ora di attesa ci portano la pizza. Buona, ma talmente sottile che ci si potrebbe vedere attraverso. Poi il dolce, la torta de La Vie. Un altro applauso, dedicato alle organizzatrici.

Stiamo bene, ma è ora di nanna. Domattina il nostro Freccia Rossa ci aspetta alle 8.40.

DOMENICA 14 MARZO 2010, mattina.

Il viaggio va benissimo, e arriviamo a Milano puntuali. La neve sulla pianura padana si è quasi sciolta del tutto. Siamo partite in pieno inverno siberiano, ritorniamo in una morbida primavera. Con la Camo e sua figlia ci scambiamo baci e abbracci. Mi mancano già. Proseguo con Alessandra Bazardi che non conoscevo prima di questa vacanza romana. Avrà il difetto di non pubblicare la Stuart, ma possiede molti altri pregi, tra cui la simpatia. La linea verde del metrò non funziona. Grrrr. Siamo proprio tornate a Milano. Prendiamo un taxi.


Vivienne


P.S. di Francy: Ringrazio tantissimo Vivienne per questo diario del meeting!Bellissimo! Inutile dire che dopo aver letto il suo resoconto il fatto di non aver potuto essere presente per motivi di lavoro, mi dispiace ancora di più! Ma spero di poter andare anch'io a rappresentare orgogliosamente questo blog e di poter incontrare anche da vicino le tante amiche che in questi mesi sono venute a trovarci su la mia biblioteca romantica. Soprattutto mi auguro che LA VIE EN ROSE continui, anche il prossimo anno, a essere un punto d'incontro di tante romance fans italiane.

Complimenti a tutte: organizzatrici e intervenute e ..
...arriverderci al 2011!



C'eri anche tu alla secoonda edizione della VIE EN ROSE? Vuoi raccontare qualche episodio che ti riguarda, un ricordo particolare? Lascialo nello spazio commenti.


20 commenti:

  1. Cara Vivienne, mi sembra che dirti grazie per il delizioso reportage da dieci e lode sia il minimo che tutte noi, autrici e lettrici, ti dobbiamo. Riguardo a La Vie en Rose, che si conferma un evento culturale unico nel suo genere, va detto che aleggia realmente una magia che ci emoziona e che coinvolge il cuore di tutte noi. Ci sarebbe molto da dire in proposito ma non mi dilungo oltre e concludo inviando un abbraccio alle altre protagoniste de La Vie en Rose, cioè Ornella Albanese, Elisabetta Bricca, Rita Charbonnier, Roberta Ciuffi, Theresa Melville, Sylvia Z. Summers e, naturalmente, alle amiche lettrici che hanno reso fantastico l'incontro di Roma. Da ultime, ma non per importanza e affetto, uno smack speciale a te, Viv, e alla cara Francy.

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  2. L'emozione mi ha fregato di nuovo e non ho firmato il commento. Lo faccio ora: Mariangela Camocardi

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  3. non posso che unirmi e sottoscrivere ciò che hanno scritto Vivienne e Mariangela. Conoscevo già alcune delle ragazze che ho rivisto con gioia a Roma e la sensazione più bella è stata "riconoscersi" sebbene lontane e in contatto solo via mail. Condivido appiena la sensazione di Viv su Mariangela: è una donna che mette immediatamente a proprio agio, come del resto Monica. Elisabetta è una donna straordinaria, speciale e dopo aver conosciuto le sue sorelle ( ciaoooo!!!), mi rendo conto che viene da una famiglia generosa, aperta e solare. Samanta è una vera roccia, forte e misurata, Roberta Ciuffi è stata meravigliosamente arguta. Delle altre autrici posos dire che sono state una scoperta fantastica e una bellissima conferma per chi conoscevo già, come Silvia.June ( tesssorrraaaa!!!), Silvia ed Eleonara, e le blogger di Juneross sono state semplicemente fantastiche e hanno sopportato in tranquillità il mio modo di essere un po'... sopra le righe. Alessandra Bazardi e Marcella Meciani, professionali e insieme cordiali... e ancora Diana, Lety, Silvia, Le organizzatrici... E a te, Vivi... dolce stella, meravigliosa donna...va tutto il mio affetto e la mia stima. Sei una gran, gran donna e sono oorata di conoscerti.
    Verso tutte voi ho un debito incredibile di riconoscenza, affetto e generosità. Mi avete regalato una giornata speciale, da incorniciare. Non importa la fatica - tanta (sveglia alle 5 e ritorno alle 23.30: Pa-Roma in giornata) - che ho sopportato: ne è valsa la pena.

    ps: però la prox volta, Dio piacendo, resto a dormire!! :-)

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  4. Per me è stata la prima volta: la prima volta che conoscevo alcune delle persone con cui ho appena pubblicato il mio piccolo romanzo, la prima volta che venivo alla Vie en rose, la prima volta che conoscevo molte delle autrici..e come ha detto Viv nel suo bellissimo racconto...già mi manca la Vie en Rose. E' stata una bellissima giornata e sono felicissima di avervi conosciuto. Forza, allegria, determinazione...quanto da imparare e da portare nella vita di tutti i giorni.
    Grazie e spero di esserci anche l'anno prossimo.
    M Beatrice

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  5. Gustosissimo il resoconto, Viv! Sono felice di leggervi tanto entusiasmo per la Vie en Rose, alla quale sono fiera di aver partecipato. Con l'occasione ringrazio ancora le organizzatrici, Caterina, Silvia e Ross, che non avrebbero potuto fare di meglio. Un forte abbraccio a te e a tutte le lettrici intervenute all'incontro: mi avete regalato un'esperienza intensa e gioiosa. Theresa

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  6. Saammi, hai proprio ragione: è bello sapere chi si nasconde dietro le faccine di Msn O di Skype.
    Ti quoto su tutto ranne che sulla mia esuberanza... devo ringraziarti. Sei stata troppo buona. Io avrei detto più "pazzia" ma fa lo stesso! ;-)

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  7. Ragazze che dirvi....
    Dopo aver letto il meraviglioso diario di Viv, ed i commenti entusiasti di voi altre, non posso che provare sentimenti di invidia (concedetemela) e rammarico per non essere potuta venire.
    Spero in un'altra occasione di incontrarvi tutte anche io.
    Complimenti a tutte voi. Saluti affettuosi. Rachele.

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  8. Generalmente non sono una persona che invidia gli altri ma in questo caso sì. Per impegni lavorativi non ho potuto venire a Roma, ma avrei fatto salti mortali per stringere la mano e conoscere le scrittrici presenti, soprattutto la mitica, luminosa Mariangela Camocardi che adoro. Sogni di vetro, I pirati del lago e Tempesta d'amore sono dei must, per me. Credo anche che il romance italiano sia una realtà che non ha nulla da invidiare a quello di altri paesi, e che ci rende orgogliose delle nostre autrici. Complimenti a tutte!
    Rossella

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  9. Cara Vivi, sei un concentrato di ironia e bravura. Grazie per questo reportage che mi ha fatto rivivere quel meraviglioso giorno.
    E' stata un'esperienza indimenticabile ed emozionante e ringrazio ancora sinceramente Silvia, Rosse e Caterina per avermi dato l'opportunità di incontrare tante donne meravigliose.
    Mi mancate già, ma vi porto sempre tutte nel mio cuore.
    Un abbraccio, Eli

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  10. E' stata un'esperienza davvero emozionante conoscere dal vivo le scrittrici, le ragazze di Officina e tutte voi bloggher. La giornata è quasi volata fra risate, chiacchiere e gli interventi delle autrici, tutte persone speciali, piene di simpatia e cordialità. Spero di poter partecipare anche il prossimo anno. Un saluto affettuoso a tutte.

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  11. Son contenta che tutte si siano divertite, che sia stata una bella festa e che addirittura Viv e le altre si aspettano una prossima edizione per il 2011; lo prendiamo come un incentivo per spingerci ad andare avanti e a far sempre meglio.
    In effetti abbiamo parlato poco con Viv, ma come potrete ben comprendere per avere un evento del genere ogni piccolo particolare deve essere considerato e organizzato, anche se poi chiaramente non tutto può essere pianificato nei minimi particolari e all'ultimo si fanno i salti mortali.:D
    E' stato stancante, almeno per chi ha cercato di realizzare questo sogno, ma siamo contente se, anche solo per un attimo, siamo riuscite a darvi l'illusione di poter veramente essere nel passato.
    Per non parlare poi del piacere di vedere vecchie e nuove amiche.
    Ma permettetemelo, un ringraziamento speciale e particolare va tutto alle autrici, se non fosse per loro tutto questo non esisterebbe.
    Ringrazio di nuovo Francy e la sua disponibilità con La Vie en Rose, speriamo potrai essere anche tu dei nostri la prossima volta. Ti attendiamo a braccia aperte!;)


    Silvia Basile

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  12. Silvietta, le tue parole di apprezzamento nei nostri confronti vanno dritte al cuore! Trovo però doveroso esprimere un sincero ringraziamento a voi tre, cioè le organizzatrici,Caterina, te e June Ross: siete state strepitose come padrone di casa di un evento che, proprio perchè unico nel suo genere, è destinato a imporsi tra le tante manifestazioni culturali. Approfitto del commento per rivolgere un grazie ad Alessandra Bazardi e a Marcella Meciani, che con la loro presenza hanno impreziosito anche di più l'edizione 2010 de La Vie en Rose.
    Infine un abbraccio a chiunque era insieme a noi sabato 13 marzo, in particolare a Stefania e Samanta.
    Mariangela Camocardi

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  13. BEATE VOI!!!!!!!

    Viv, non ti hanno detto niente la Bazardi e la Meciani sulle future pubblicazioni?

    Laura

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  14. Grazie Mariangela..rieci sempre a commuovermi!

    Samanta

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  15. Grazie del gustosissimo resoconto, delle belle foto e anche di aver definito carino il mio abito anni '70. Pensa che io, guardando i tanti e bellissimi réportages fotografici della giornata, avevo detto a me stessa: mamma mia, ma quel vestito è terribile, Rita, non metterlo mai più!!!

    Scherzi a parte, la mia prima Vie en Rose è stata un'esperienza bellissima. Grazie per esserci state e un grande abbraccio!

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  16. Vivienne, hai fatto un reportage stupendo e delle belle fotografie. Non posso far altro che complimentarmi, sei bravissima.
    Aggiungo che sono stata felicissima di conoscerti; sei una bella persona.
    Miriam

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  17. Grazie signore per i vostri commenti. Non sono una che ama cariarsi i denti con frasi zuccherose, ma devo aggiungere che quella della Vie en Rose è stata per me un'esperienza felice soprattutto dal punto di vista umano. Ho conosciuto o incontrato per la prima volta di persona tante donne in gamba, simpatiche, divertenti, intelligenti e brillanti, la cui amicizia va ben oltre la pagina di Face Book. D'altronde, come avrebbe potuto essere altrimenti visto che tutte noi femmine un po' folli amiamo il romance?
    Un grande abbraccio
    Viv

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  18. Carissima Viv, ho appena letto il tuo commento divertente e puntuale di quei giorni a Roma. Non hai tralasciato nulla, persino la visita a S.Maria Maggiore e a S.Prassede che abbiamo fatto alla stessa ora, la mattina del sabato. Peccato che ancora non ci conoscevamo!
    Ti abbraccio con affetto,
    Ornella Albanese

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  19. LadyAileen18/03/10, 15:21

    Un bellissimo reportage. Complimenti Vivi ^_^
    Mi fa piacere che sia stata una bellissima esperienza per tutte. Io non c'ero però con questo post ho respirato un pò di quelle sensazioni ed emozioni che avete provato.

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  20. Purtroppo nemmeno per me e' stato possibile, ma il reportage e' cosi' vivo ed emozionante...
    Visto l'ottimo successo, spero che accadra' di nuovo e chi lo sa?
    Mi piaceva e mi piace molto come persona la Camocardi ora, da queste parole, pur non avendola ancora conosciuta, la trovo ancor piu' straordinaria...come tutte voi!
    Roma una citta' secondo me romantica, la conosco gia' unpo'.
    Un ottima cornice a questo momento speciale.

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