CHRISTMAS IN LOVE!...'Il Gatto Magico' di Flora...


IL GATTO MAGICO

di FLORA NOVELS

Sta per arrivare Natale e Serena si preoccupa quando scompare il suo gatto nero...


- Ciao vicina. Sono venuto a sfamarti. Rimani qui oggi a pranzo?

Renato entrò poco dopo la chiusura del negozio. Veniva spesso a rifornirmi di cibo dal ristorante che gestiva accanto alla mia libreria.

- Sì, devo sistemare la vetrina e preparare l'albero di Natale. Manca meno di un mese, ormai. E per mia fortuna, almeno in questo periodo, la gente si ricorda di saper leggere. Tu non hai lo stesso problema, nessuno si dimentica di mangiare.

- Già. Comunque, a parte i soliti lettori fedeli, gli altri usano i libri per ammazzare le mosche. Capita pure a me ogni tanto.

- Allora, cosa mi hai portato? Che c'è lì dentro? - chiesi incuriosita, ignorando il suo sarcasmo.

- Un pasto da strega: pipistrelli, code di lucertola, occhi di coccodrillo, - scherzò lui.

- Insomma i resti della mattinata, - commentai stando al gioco. - Me li porti solamente per evitare di buttarli nella spazzatura, non è così?

- Ma se ti tratto da regina! E tu come ripaghi la mia generosità? Con l'oroscopo personalizzato, le fasi lunari, le percezioni psicomedianiche e i frullati di energia sensitiva. Ho dimenticato qualcosa?

- Sì, le scarpe. Ti ho tirato una scarpa una volta.

Gli sorrisi mentre mi apprestavo a consumare i "resti" provenienti dal suo locale.

La sua attività commerciale era più vecchia della mia. Renato la gestiva con suo fratello, io con un'amica. I nostri rispettivi soci erano già sposati con prole. Noi, invece, giocavamo agli eterni single sui trenta e dintorni, scherzavamo sulle nostre disavventure sentimentali e finivamo con l'affogare i dispiaceri nel lavoro.

A volte sembrava che Renato mi vedesse davvero come una strega. Capelli corvini, viso pallido, grandi occhi scuri. Avevo un fisico asciutto, vestivo in maniera casual con colori decisi: tutto nero, tutto rosso, tutto giallo. Raramente spezzavo la mia figura perché così riuscivo a dare l'illusione di essere più alta.

Il tocco finale, quello che faceva di me una strega a tutti gli effetti, era il gatto nero dagli occhi verdi che si aggirava con curiosità e discrezione nel mio negozio.

Era Orfeo il vero sensitivo, io lo diventavo occasionalmente, di riflesso, come risultato di una sorta di simbiosi. La sua indifferenza o l'ostilità verso una persona si rivelava solitamente giustificata da qualche ragione.

Stavamo insieme da otto anni nel pieno rispetto della reciproca indipendenza. Si era abituato al quartiere e aveva imparato a restare lontano dai libri, tranne quando cercavo di concentrarmi nella lettura.

Renato era l'unico estraneo a cui faceva le fusa. All'inizio si erano squadrati guardinghi poi avevano fatto amicizia. Ma il passatempo preferito del mio amico felino rimaneva il vagabondaggio. Soltanto io ero in grado di andarlo a ripescare.

Però non ero in grado di convincere Renato che essere una specie di sensitiva in erba non aveva niente a che fare con riti e magie nere. Il mio era un interesse di carattere spirituale. Ero attratta dai misteri. Tutto qui. E non c'era verso di persuaderlo che persino dietro un banale oroscopo poteva celarsi una qualche verità su di noi e sulla nostra personalità.

- Se non sbaglio, ti sei riconosciuto perfettamente nel ritratto che ho fatto di te, - gli ricordai, poco propensa ad arrendermi.

- Sì, lo ammetto, mi hai descritto molto bene. Cosa sono io? Ah sì, un Ariete impulsivo, entusiasta, dinamico. Ma non bisogna sottovalutare il mio ascendente: un Toro tranquillo, controllato, meditativo. Quindi convivo con due anime opposte, contrastanti ma complementari. Io di tutto questo ho capito solo che le corna sono nel mio destino: Ariete-Toro. Non c'è scampo.

- Siamo sulla stessa barca. Io sono Capricorno-Toro, - replicai ridendo.

- Entrambi segni di terra. E da quanto mi hai detto, dovresti essere piuttosto razionale. Invece...

- Invece ho spesso la testa fra le nuvole, giusto? Beh, si spiega facilmente se consideri che la terra racchiude un po' tutti gli elementi.

- Il discorso non fa una piega, - concordò ironico.

- Già. Ma ci sono altri oroscopi interessanti, come quello cinese, per esempio, - continuai infervorata dal mio argomento preferito. - Non mi pare di avertene parlato. Sai che c'è un animale simbolo per ogni anno di nascita? Il mio è quello della scimmia. Sono una specie di monella: curiosa, creativa, irrequieta e piena di idee.

- È perfetto per te. Sentiamo scimmiotta, che animale sarei io?

- Una tigre: ribelle, indisciplinato, coraggioso e carismatico. Un tipo difficile con cui non ci si annoia.

- E nonostante il carisma...sfigato in amore, - concluse lui con una punta di amarezza.

- No, per quello è una questione di tempi, non è ancora arrivato il nostro momento ma sento che manca poco.

Quel "nostro" suonava ambiguo. Renato comunque non se ne accorse perché era troppo impegnato a prendermi in giro.

- Davvero manca poco? Allora avvertimi Serena, mi raccomando. Se la fortuna deve bussare alla mia porta, voglio farmi trovare in casa.

- Sei un miscredente. La fortuna è dentro di te, - lo ammonii.

Renato mi guardò con quei suoi teneri, sfacciati occhi azzurri.

- So già cosa mi regalerai a Natale. Quel libro alle tue spalle: "Scoprite i poteri segreti della vostra mente".

- Te lo regalo subito, se ti togli dai piedi.

Renato simulò un inchino scherzoso e poi se ne andò strizzandomi l'occhio.

Era simpatico, aveva un portamento sicuro e un aspetto mediamente attraente. Eppure le ragazze se lo lasciavano scappare, inspiegabilmente...

No, la spiegazione c'era. Lui detestava le briglie, le bugie, la noia e le persone che ti vogliono trasformare in una brutta copia di loro stessi. Io ero un po' più tollerante verso le debolezze umane, però condividevo quel tipo di allergia.

Quando lo conobbi aveva appena rotto con la sua ragazza. Io invece avevo prolungato l'agonia della mia relazione per altri cinque mesi.

Un bel legame platonico si era rinsaldato tra due cuori infranti. Io lo coinvolgevo nelle mie letture, nello yoga, nell'ironico interesse per le scienze occulte e lui mi trascinava in barca a vela d'estate e in estenuanti corse al parco d'inverno.

Fu proprio di ritorno da una maratona mattutina che, la settimana successiva, Orfeo sparì dalla circolazione. Non era inconsueto ma il secondo giorno cominciai a preoccuparmi perché normalmente si faceva sempre ritrovare.

Quella sera in negozio Renato tentava di risollevarmi il morale, a modo suo.

- Andiamo! Avrà diritto anche lui alla settimana bianca e ad un'avventura con una bella gattina.

- Questo è quello che hai intenzione di fare tu.

- Scherzi? Dopo quasi un anno di astinenza si profila all'orizzonte altra astinenza. Fra poco mi daranno i "voti" per buona condotta, mi toccherà dire la messa la domenica.

Una distensiva risata mi rinfrancò e mi rese dolcemente sfrontata.

- Non ti ci vedo. Ti vedo meglio a continuare con il tuo sistema.

- Il mio sistema?

- Tutto quello sport... In mancanza di esercizi fisici più piacevoli..., - lo canzonai maliziosamente.

- È una deduzione che ha qualche fondamento, - ammise prima di ribattere a tono. - E dimmi, con te funziona? Fai sport pure tu...

Quella considerazione mi colse di sorpresa. Avevamo affrontato spesso argomenti "delicati", eppure in quel momento sentii aleggiare un certo disagio. Chissà, magari era colpa delle feste natalizie. Purtroppo sono fonte di grande malinconia per le persone sole. E poi c'era Orfeo. La sua lontananza mi rendeva vulnerabile. Ignorai quella sensazione e risposi francamente.

- Beh, non è la stessa cosa, - gli confidai con un certo imbarazzo.

- No, decisamente no, - replicò con lo stesso sorriso ambiguo e imbarazzato.

- Intanto quel disgraziato mi ha piantata, - mi lamentai ancora pochi istanti dopo, cercando di cambiare discorso.

Renato mi fissò un po' stordito. - Di chi parli?

- Del mago Zurlì, - risposi in tono sarcastico.

- Oh, scusa. Orfeo! Non hai nessun contatto sensoriale?

- Vuoi prenderti gioco di me? - risposi lanciandogli un'occhiataccia. - Ero convinta che non ci credessi. Cos'è questa novità?

- Non è una novità. Tutto ciò che riguarda quel gatto è misterioso, quindi anche tu. Ricordo perfettamente la sua diffidenza e la sua gelosia quando mi ha conosciuto. Poi si è abituato, l'ho conquistato. Però se mi avvicino troppo a te inizia a soffiare e a gonfiare il pelo. Credo abbia paura che tu possa soffrire di nuovo.

- Uhm, te lo sarai immaginato, - affermai dubbiosa.

- Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Lo stesso vale per i ciechi.

- Non sono sicura di seguirti. Che significa questa frase?

- Sei tu la strega, dormici sopra scimmietta, - dichiarò prima di congedarsi.

Ottimo consiglio però dormii solamente un paio di ore e poi non avevo voglia di analizzare le sue parole sibilline.

L'indomani Orfeo era ancora latitante e il mio amico Renato aveva scoperto il gusto del mistero. Quelle osservazioni si riferivano a me, alla mia diffidenza e alla mia paura di un nuovo rapporto. Ma che c'entrava con lui? Noi non eravamo una potenziale coppia. O sì? Forse lui aveva visto qualcosa più chiaramente di me.

Avevo una cattiva influenza su Renato se cominciava a stravedere. Comunque non potevo preoccuparmene in quel momento perché avevo un milione di cose da fare in libreria.

La giornata fu lunga e frenetica, come sempre sotto le feste, così arrivai distrutta alla fine della serata.

L'assenza di Orfeo mi angosciava e mi pesava. Sì, dovevo ammetterlo. Avrebbe potuto essere ferito o peggio. Le mie energie positive sembravano scomparse con lui.

Renato mi trovò abbattuta e stanca, vestita di nero e sbiancata in volto. Mi stavo dondolando sulla sedia di vimini che arredava l'angolo dei libri per bambini. Incrociai il suo sguardo e ricambiai la calda intensità del suo sorriso.

- Una bella ragazza che si chiama Serena non può non essere "serena". È proibito. Ti ho portato un antidoto contro le sventure. La pizza "Tiramisù".

- Hai messo il mascarpone nella pizza? - domandai sbalordita.

- No. È una mia invenzione con delle spezie particolari dagli effetti miracolosi sull'umore.

Gettai un'occhiata nella scatola aperta e accennai una smorfia. - È una comunissima margherita, - commentai.

- Apparenze, solo apparenze. E tu saresti una strega?

- Non sono più una strega senza il mio gatto.

- Poco tempo fa qualcuno mi ha rivelato un segreto: "la fortuna è dentro di te".

- Bene! Ho creato un mostro. Usi le mie "pillole di saggezza" contro di me, ora?

- Non contro di te. Per te, - affermò lui con un tale slancio che mi venne istintivo avvicinarmi e baciarlo affettuosamente sulla guancia.

Quando mi scostai i nostri sguardi si allacciarono, turbati dalla paura e dal desiderio. Deglutii a fatica e la sua mano tremò posandosi sulla mia. Mi allontanai smarrita con la scusa della pizza e quell'istante magico svanì.

La pizza rimise le cose a posto. Il mio umore migliorò e noi tornammo gli amici di sempre. Beh...più o meno.

La nostra conversazione stava proseguendo su argomenti impersonali e generici quando un rumore sul retro del negozio attirò la nostra attenzione. Renato si offrì coraggiosamente di controllare ed io lo seguii.

Il mio adorabile micio nero se ne stava lì, ritto sulle zampe anteriori agitando la coda festosamente. Un sorriso di sollievo e una lacrima di gioia sfuggirono al mio controllo.

Lo strinsi forte fin quasi a soffocarlo mentre lui strusciava il muso sul mio petto. Sicuramente se l'era cavata ma, riportandolo dentro, provvidi a sfamarlo e lui alla fine si accucciò sul mio grembo.

- Stanotte dormi con me, furfante, - lo avvertii.

Renato non resistette alla tentazione di una battuta. - Da quanto tempo non sento pronunciare questa frase da una donna!

Ed io non resistetti alla tentazione di deriderlo. - Non vorrai interrompere la tua astinenza?

Renato accarezzò il mio felino vagabondo strapazzandogli dolcemente le orecchie.

- Orfeo, amico... la tua padrona mi sta deliberatamente provocando e non si è accorta di essere in una posizione pericolosa.

- Pericolosa?

Per tutta risposta mi indicò il faretto che avevo decorato con il vischio.

- Quella di baciarsi sotto il vischio è una stupida usanza. Tutta scena.

Forse Renato stava per replicare alla mia osservazione però Orfeo fu più svelto. Mi abbandonò e andò da lui a fargli le fusa.

Io e Renato ci scambiammo un'occhiata divertita, imbarazzata, incredula.

- Orfeo, ti proibisco di intrometterti nella mia vita privata!

Lui sembrò ignorarmi e la situazione rischiava di incantarsi.

Fissammo Orfeo, lì impalati nel silenzio finché all'improvviso non si spensero le luci. C'era buio in strada, quindi doveva trattarsi di un guasto esterno.

- Cerchiamo di recuperare un paio di candele, - propose Renato.

Il lieve chiarore dei lumini di cera natalizi esposti in vetrina ci fu di grande aiuto. Orfeo, invece, perfettamente a suo agio nell'oscurità, si era prudentemente occultato dietro la porta. Lo prelevai e lo sistemai sul bancone. Avevo un conto in sospeso con lui.

Poi notai che Renato, a due passi da me, lottava disperatamente per non ridere.

- Ridi pure, se ti va, ma spiegami almeno il motivo.

- Sopra di te, - mi indicò.

Sollevai la testa, individuai subito un altro dei miei faretti decorati con il vischio e scoppiai a ridere praticamente fra le braccia di Renato che proponeva di ammettere la sconfitta.

- Arrendiamoci!

Non avevo scelta, ero ancora così euforica che non opposi resistenza quando sentii le sue labbra sulle mie.

Quella risata si spense di colpo e si trasformò. Anche il bacio si trasformò, divenne profondo, intimo, infinito.

Il ritorno della luce ci separò e fu allora che ci rammentammo del terzo incomodo.

Orfeo evidentemente voleva ricordarci il suo ruolo perché si era messo a fare le fusa, strusciando in circolo attorno alle nostre gambe unite.

- Era questo il tuo piano, signorino? La fuga, il ritorno, il vischio? Come siamo ridotti se deve essere un gatto a farci vedere quello che abbiamo sotto il naso!

- Una magia. L'amore è una magia e Orfeo non è un gatto qualunque, è magico perché appartiene a una strega. Non avevi detto che il nostro momento sarebbe arrivato presto?

- Non intendevo nostro-nostro. O sì? Per questo tu...

- È chiaro che non sei completamente consapevole dei tuoi poteri. Un giorno lo sarai, rilassati. Nel frattempo sei in grado di prevedere se avremo Cupido sempre tra i piedi? Non fraintendermi, lo adoro, ora più che mai. Anzi inventerò una pizza, la pizza Orfeo, soprattutto se sarà così intelligente da concederci un po' di privacy. Mi sento spiato.


Orfeo probabilmente aveva capito tutto. Infatti si avviò con discrezione verso la sua cuccia e lasciò a noi il compito di trasformare la magia dell'amore in realtà.


CHI E' L'AUTRICE

FLORA NOVELS è lo pseudonimo di una scrittrice che ha dedicato un intero blog, Novellando (http://novellando.blog.tiscali.it/), alla sua passione per la scrittura, su cui pubblica periodicamente i suoi racconti. Di se stessa dice: Adoro leggere, scrivo sin da ragazzina e sono ancora alla ricerca dell'occasione giusta per trasformare la mia passione in un mestiere a tutti gli effetti. Nel suo blog troverete il frutto della mia esperienza come autrice di novelle e romanzi (non solo rosa).


Vi è piaciuto questo nuovo racconto di CHRISTMAS IN LOVE? I vostri commenti ed eventuali domande all'autrice sono più che benvenuti!




13 commenti:

  1. Ma che bel racconto, Flora! vivace, brioso, ben scritto, complimenti!... per caso ti piace l'astrologia ;-) ??
    ed... evviva i gatti neri!
    marry xmas
    stefi

    RispondiElimina
  2. Bellissimo Orfeo!! Mi ha ricordato Miele (a parte il colore)...anche lei mi ha rimesso a posto la vita!

    Il racconto mi è piaciuto molto...troppo corto però...è finito subito!!
    :oDDDDDDD

    Lady Akasha

    RispondiElimina
  3. Proprio bello!
    Mi son divertita!
    e il gatto nero.....!
    Ciao
    Mor.

    RispondiElimina
  4. Grazieeee!!!

    Grazie a Stefy...sì, l'astrologia mi incuriosisce...

    Grazie a Lady Alaska e un saluto anche alla tua amica Miele! :-)

    Grazie a Mor...gentilissima!

    Grazie a Francy per l'ospitalità e tantissimi auguri a tutte le colleghe di Officina romance che frequentano anche LMBR. Purtroppo non riesco ad essere molto presente in questo periodo ma rimedierò il prossimo anno (spero!)

    Un abbraccio e ancora grazie...A presto! :-)

    RispondiElimina
  5. LadyAileen22/12/09, 18:09

    Davvero bello ^_^ Complimenti. Peccato che sia finito troppo presto!

    RispondiElimina
  6. Davvero carino...
    Cristina

    RispondiElimina
  7. In realtà Flora me ne ha inviato anceh un altro, sempre breve e altrettanto carino, che pubblicheremo senz'altro prima di Capodanno! Contiunuate a seguirci!

    Un bacio.
    Francy

    RispondiElimina
  8. Grazie Lady Aileen! Grazie Cristina!
    Allora, a presto! :-)
    E ancora tanti auguri a tutti!

    RispondiElimina
  9. Non ho mai letto un racconto così carino...e il gatto..la mia passione..mi piacerebbe proprio scrivere come te!
    Bravissima...davvero..tanto di cappello!
    :)

    e buon Natale!

    Samanta

    RispondiElimina
  10. Anche a me è piaciuto tantissimo. L'ho trovato originale, allegro e romantico. E poi adoro i gatti, quindi non potevo non affezionarmi a Orfeo! ;-)

    RispondiElimina
  11. Che bello questo racconto!!
    Finalmente riesco a scrivere un commento, mi era partito il pc..quindi se qualche precedente scrittrice passa da qui: Belli tutti i racconti letti!!

    Questo però...un pò "stregonesco" mi è piaciuto tantissimo! Invierei anch'io qualcosa di mio,ma data la ottima qualità ne faccio a meno!
    Buon Natale e tutte le lettrici!

    RispondiElimina
  12. Grazie a Samanta...sono senza parole...

    Grazie alla brava collega Luna 70 :-)

    E grazie alla simpatica Glory...

    Vi ringrazio di cuore, anche se dire "grazie" mi sembra poco perchè molte di voi sono autrici, oltre che lettrici e quindi sapete quanto lavoro c'è dietro un racconto o un romanzo...GRAZIE!! :-)

    Buon Natale a tutte le lettrici e le autrici...A presto!

    RispondiElimina
  13. In ritardo come al solito... Anch'io mi unisco al coro bravissima Flora, l'unica pecca che ho trovato è nella lunghezza, troppo corto :D...

    RispondiElimina

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