CHARLENE di Theresa Melville

Autrice:THERESA MELVILLE
Genere: Storico
Ambientazione: Parigi, 1824
Pubblicazione: ed.originale Mondadori, collana I Romanzi, n°600,dicembre 2003. Nuova edizone:Mondadori, collana Oro n°79, settembre 2009
Parte di una serie: No
Livello sensualità: Basso
Giudizio : 1/2

* Recensione di Rachele*

È con entusiasmo e curiosità che Charlene, ambiziosa poetessa ai suoi esordi, si affaccia al mondo rutilante degli artisti parigini. Dopo che la vita l’ha già messa alla prova con vicissitudini drammatiche, nulla sembra in grado di scoraggiarla, tanto più che ricchezza e fama appaiono a portata di mano. Fino a quando Dimitri Ivashkov, celebre scrittore russo, irrompe nella sua vita spezzandole il cuore e frantumando i suoi sogni. Charlene, però, non è affatto disposta ad arrendersi .

Più che una storia d’amore, Charlene è la storia di una ragazza che ha saputo con la sola forza della volontà ed un pizzico di fortuna, riscattarsi dalla bruttezza della sua vita e trasformarla in qualcosa di positivo.

Figlia di un padre ubriacone e violento e di una madre prostituta, alla morte di quest’ultima per sifilide, Charlene a soli 15 anni è scappata senza ripensamenti dalle attenzioni moleste del padre e si rifugia presso il convento di Sainte-Cyrille, rifugio per molte sventurate. Da allora ha non ha più usato il suo cognome, ha tagliato ogni contatto col suo passato, lei ora è semplicemente Charlene.

Nei quasi otto anni passati al convento, Charlene è stata a stretto contatto con una suora molto anziana, suor Cornelie, che le si è affezionata e le ha insegnato a leggere e scrivere. Alla morte della suora, Charlene per ringraziarla e manifestarle il suo affetto, le ha infilato nella tasca del saio un bigliettino con dei versi scritti apposta per lei. Quella è stata la sua prima poesia.

Per mantenersi e avere qualche soldo in più da conservare, le suore le permettono di fare qualche lavoro all’esterno del convento. Durante una commissione al cimitero, (è incaricata di portare fiori freschi alle badesse morte del convento), Charlene incontra la sua “fortuna” nella persona di René.

René Bouillon è un pittore. Quando vede Charlene indaffarata a pulire i fiori da mettere davanti alle lapidi nel cimitero, rimane colpito dal suo volto particolare, dai suoi lineamenti, irresistibili per un pittore. Ma lui dipinge paesaggi. Il suo amico e coinquilino Eugène Delacroix invece è un ritrattista ed è sempre alla ricerca di soggetti interessanti da ritrarre. Pur di aiutare Charlene, di cui si è innamorato a prima vista, Renè le propone di lavorare per l’amico. Charlene è scettica, ma complice una torta di mele mangiata nella mitica caffetteria di Pierre, posto di ritrovo degli artisti parigini, cambia idea. Nella caffetteria infatti Charlene ha modo di conoscere non solo pittori, ma anche scrittori come Victor Hugo, suo idolo, che le fa venire voglia e desiderio di vedere anche i suoi lavori pubblicati. Anche Charlene infatti scrive e sogna di veder pubblicata una sua poesia. Si immagina in quel mondo che potrebbe essere anche suo ed accetta la proposta di René e Eugéne.

Incomincia così un periodo magico per Charlene, che la porterà a conoscere artisti del tempo, come Alexandre Dumas, Alfred de Vigny, Honorré de Balzac , la giovane Amandine scrittrice famosa col nome maschile George Sands, l’editore Leon Trevés e lo scrittore Dimitry Alexei Ivashkov.

Charlene si innamora alla follia di Dimitri, scrittore quarantaseienne dalla reputazione dubbia. E ne verrà in modo contorto anche ricambiata. Ma se da un lato Dimitri le insegnerà tanto del mestiere di scrittore e le farà conoscere una Parigi solo sognata, dall’altra parte Dimitri sarà anche la causa del più grande dolore sofferto nella sua vita, della più grande umiliazione.

Non sarà facile per Charlene riprendersi dalla delusione, ma lei è una combattente, non si arrende. Le sue poesie, le sue novelle, piacciono al grande pubblico. E il suo lavoro viene riconosciuto ed apprezzato. E proprio il suo lavoro, grazie anche all’imprenditrice teatrale Beatrice Peyrac, l’aiuterà ad andare avanti ed a ritrovare anche quell’amore della cui esistenza aveva perso la speranza.

La bellezza di questo romanzo sta tutta nell’atmosfera della caffetteria parigina dove si riuniscono gli artisti. Con i loro sogni , i loro desideri, i loro dubbi sul lavoro in corso, e sui loro amori a volte impossibili.

Come detto dalla stessa Theresa Melville nella sua intervista al nostro blog ( vedi qui ): Dentro questo romanzo c'è l'amore per la scrittura, la magia che lega persone accomunate da questa passione, il coraggio e la tenacia di chi accetta di mettere in gioco le proprie emozioni e di comunicarle agli altri.”

Mi permetto di evidenziare una mia riflessione, che mi ha fatta ridere nel momento in cui ho letto nel libro un passaggio dove Valerie, la caporedattrice del giornale “Les Temps” per cui lavora Charlene, le fa una proposta insolita: quella di tenere una rubrica dove pubblicare il testo delle lettere ricevute da Charlene, seguito dal suo commento.

“Dovrei rispondere a degli sconosciuti?”

“Non dimenticate che loro non vi considerano così: credono di conoscervi attraverso ciò che scrivete. Desiderano comunicare con voi come un’amica. Capite? Vogliono il vostro parere sui loro problemi, sulle loro opinioni…. Non mi era mai capitata una cosa del genere. Di solito gli scrittori sono considerati una categoria elitaria, lontana dallo spirito della gente semplice, ma per voi è stato diverso: i lettori vi adorano.”

Charlene aveva ricambiato l’entusiasmo di Valerie, pur conservando alcuni dubbi: rispondere ai lettori… Che stranezza era mai quella? E cosa le avrebbero chiesto? E se le mie risposte non dovessero piacere?

Ebbene, qui io ho riso. Ho riso perché ho confrontato quella che era una stranezza per l’epoca, con quella che è invece quasi un’abitudine oggi: contattare direttamente le scrittrici e dialogare con loro del loro lavoro. Il tutto grazie anche a internet, che ci permette di ‘parlare’ con persone che vivono a centinaia di chilometri da noi, e di entrare nelle case di tutti. Che cambiamento! A dire il vero, dobbiamo ringraziare anche la disponibilità delle autrici, le quali se da un lato hanno piacere di dialogare con le loro lettrici, dall’altro devono dedicare a questo del tempo del tempo che potrebbero invece dedicare alla setsuradelel loro opere. Ogni medaglia ha il suo rovescio, evidentemente.

Saluti.



RACHELE


  • Leggi qui la nostra intervista all'autrice, THERESA MELVILLE



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