BROKEN WING di Judith James

Autrice:JUDITH JAMES
Genere: Storico
Ambientazione: Inghilterra,Francia,Bacino del Mediterraneo, 1800 circa
Pubblicazione originale: ed. Medallion Press, 2008, pagg.434
Pubblicazione in Italia: No
Parte di una serie: No
Livello sensualità: Medio Alto

Giudizio :

*Recensione di VIVIENNE*

Confesso di aver comprato Broken Wing essenzialmente per tre motivi:
1) per i giudizi positivi se non entusiastici letti su altri blog romance.
2) perché è un romanzo d’esordio .
3) perché era una storia che prometteva amore a palettate e avventure sui sette mari. L’ho letto, e anche in fretta, ma come altre volte mi è successo non ho condiviso l’entusiasmo di altre bloggers. Non completamente, almeno.

La storia. Incomincia a Parigi

Bellissimo (alto, muscoloso, capelli lunghi e scuri, occhi color cioccolata, bocca piena, sempre piegata in un sorriso ironico, insomma, l’eroe romance per antonomasia!), giovane e tormentato ben oltre il consentito, Gabriel St. Croix lavora da Mme Etienne, tenutaria di un famoso ed elegante bordello di Parigi. Se pensate che il suo ruolo sia quello di direttore, di barman, di buttafuori, di cassiere vi sbagliate. Fa il mestiere più vecchio del mondo, e lo fa indifferentemente con uomini e donne, all’occasione con uomini e donne insieme. E’ un maestro nel suo genere, molto ricercato dall’aristocrazia parigina nel tormentato periodo a cavallo di XVIII e XIX secolo. Non fa che quello da quando, bambino, la cara Mme Etienne lo affida alle cure di un nobile pedofilo, De Sevigny. Vivendo nella grande casa di quel perverso aristocratico, Gabriel impara però anche a scrivere, ad amare la lettura e la musica, tanto da imparare a suonare meravigliosamente il pianoforte ed altri strumenti. In altre parole affina il gusto, l’educazione e l’intelletto. Certo, a scapito dell’innocenza.

Tornato a vivere nel bordello e ormai adulto, Gabriel incontra Jamie, un ragazzino solo e impaurito in cui rivede se stesso. Il bambino sarebbe destinato a una brutta fine se Gabriel non decidesse di prenderlo sotto la sua ala protettrice e di pagare Madame affinché il bambino non sia costretto a lavorare (e di quale lavoro si tratterebbe è facile intuirlo). Ed arriva anche ad uccidere per difendere Jamie dalle molestie di un pedofilo.Jamie in realtà è il fratello minore di Lord Ross Huntington e di Lady Sarah Munroe, dato per scomparso cinque anni prima. Quando gli investigatori di Bow Street riescono a rintracciarlo, Ross e Sarah e partono per Parigi per riportarlo a casa.

E’ nella biblioteca di Mme Etienne che Gabriel e Lady Sarah Munroe si incontrano la prima volta. E se non è un colpo di fulmine, poco ci manca. Jamie, che nel frattempo si è dimenticato della sua vera famiglia, non accetta di tornare in Inghilterra se non sarà Gabriel ad accompagnarlo.
Dapprima perplessi, Ross e Sarah acconsentono alla richiesta del fratello minore. E per dimostrare riconoscenza all’uomo che, per quanto immorale possa essere, si è preso cura di Jamie, non solo lo pregano di accompagnarli in Cornovaglia, ma gli offrono anche un premio di 10.000 sterline per farlo restare almeno un anno con loro.Per Gabriel è l’opportunità unica di affrancarsi da una vita che odia e che lo disgusta, l’opportunità unica di ricominciare, di dimenticare un passato di disperazione che lo porta addirittura ad autopunirsi, infierendo sul suo stesso corpo, già martoriato dalle botte e dalla frusta, oltre che sulla sua anima.

La storia procede sulla costa della Cornovaglia

E qui esplode la storia d’amore.

Vivere fianco a fianco nella grande casa patrizia arrampicata sulla costa della Cornovaglia porta Gabriel verso Sarah e Sarah verso Gabriel, ineluttabilmente. I due diventano prima amici, poi qualcosa di più, ogni giorno qualcosa di più, ma per mesi si concedono solo dei lunghi baci appassionati al chiaro di luna. Quando Lord Huntington parte e affida a Sarah e Gabriel la gestione della casa e gli affari di famiglia, i baci diventano altro. I due, insomma, lo fanno. Spesso e volentieri. Nel modo più appassionato e bollente.

In questa prima parte, che supera abbondantemente la metà delle 434 pagine del romanzo, accadono naturalmente anche altre cose. Innanzitutto assistiamo alla crescita di Gabriel: incitato a cercare una propria strada da Lord Huntington e da un amico di famiglia, Davey, Gabriel trova nella vita di mare la sua rinascita. Davey, che è un po’ contrabbandiere e un po’ pirata al servizio di Sua Maestà (un privateer), gli insegna l’arte del mare e delle armi e Gabriel diventa il migliore dei marinai, e forse dei pirati. Ormai vigoroso nel fisico e nella mente, vuole imbarcarsi sul vascello di Davey , diventare ricco e sposare Sarah.

Ma gli avvenimenti precipitano.

Quando Ross torna all’improvviso dal suo viaggio e trova Sarah e Gabriel abbracciati, o meglio decisamente e sconvenientemente avvinghiati, si infuria e ordina a Gabriel di lasciare immediatamente la loro casa. Gabriel raggiunge così Davey per far rotta con lui verso il Mediterraneo: con la benedizione della Casa Reale attaccheranno le navi francesi e spagnole cariche di ricchezze dell’Oriente. In un anno o poco più Gabriel è convinto di diventare talmente ricco da poter comprare una nave e dare il via ad una compagnia di navigazione mercantile. E naturalmente sposare Sarah.

La storia prosegue in mare.

Tra le lacrime di Sarah, St. Croix parte (per tornare quella stessa notte, imbarcare Sarah sulla nave, sposarla con la benedizione del cuoco di bordo che ha anche un passato di prete, trascorrere con lei una prima notte di fuoco, riaccompagnarla a terra e finalmente riprendere il largo. Ah!).

E qui inizia la seconda parte del romanzo. Dove Sarah praticamente non compare.

In questa seconda parte si susseguono le avventure marinaresche e piratesche di Gabriel. Assalti ad altre navi. Tempeste. Naufragi. Anche Gabriel finisce tra i flutti in burrasca e viene, ovviamente, dato per morto. Cosa che naturalmente non è.

Viene invece salvato da un altro naufrago, le chevalier Valmont comandante della marina francese. Entrambi verranno tratti in salvo da una nave di pirati algerini, quelli sì veramente cattivi. Conciati da far paura e quasi in fin di vita, i due sono curati e poi venduti come schiavi a ….Monsieur le compte De Sevigny che ad Algieri ha trovato il luogo ideale per dare libero sfogo ai suoi spregevoli vizi. Per salvare la pelle, per cercare una via di fuga, Gabriel fa credere a de Sevigny di essere quello di un tempo, pronto a soddisfare ogni suo desiderio. E così prima lo bacia – un bacio profondo come solo a Sarah Gabriel aveva dato - e poi lo uccide, tagliandolo letteralmente in due dalla pancia, o meglio da più in basso, alla gola. Finalmente liberatosi per sempre del suo aguzzino, Gabriel fugge con Valmont. Per sopravvivere i due diventano mercenari. Esperienza, abilità e cinismo permettono loro di risalire velocemente la scala sociale della pirateria e alla fine –molti mesi sono intanto trascorsi- di scappare dall’ efferato pirata che li tiene in pugno.

Ah! Respirate, se ci riuscite. Credete che sia finita qui? No. E intanto Sarah è ancora là che piange il suo amato, in Cornovaglia.

Da Parigi a Londra

Gabriel e Valmont arrivano nella Parigi del 1802 dove, grazie al “21”, un gioco ancor oggi in voga simile al black jack, si arricchiscono. Tra Parigi e l’Inghilterra c’è solo la Manica di mezzo, e così dopo alcuni mesi i due la attraversano e arrivano a Londra, dove molti nobili aspettano solo di essere spennati. I due uomini, entrambi bellissimi ed affascinanti, con i loro vestiti da damerini e gli atteggiamenti volutamente provocanti e ambigui, diventano presto l’oggetto del desiderio del ton. Ogni aristocratico si venderebbe l’anima pur di frequentare la loro casa (dove si gioca pesante) e ogni nobildonna vorrebbe diventare la loro amante. In questo ambiente di debauchery, Gabriel e Valmont si arricchiscono.

E allora per quale motivo, vi chiederete, Gabriel non ritorna dalla sua amata Sarah? Non le scrive neppure una riga per farle sapere che è vivo e vegeto, e pure in terra d’Albione? La risposta è semplice. Perché, dopo le avventure non proprio da Club Med sulla Costa dei Barbari, dopo aver ucciso spavaldamente –anche se per sopravvivere-, dopo aver messo sotto assedio carovane e arrembato navi, dopo aver baciato profondamente quello schifoso di De Sevigny, non si sente più degno di lei. Che lui considera sua moglie. Che lui ritiene essere la sua fonte di vita. E a cui rimarrà fedele per l’eternità. Amen. Strano modo di pensare. Forse non così strano, per un masochista.

Intanto, dopo due anni di vedovanza, Sarah comincia a riprendersi dal suo dolore. E nonostante sia sicura che Gabriel non sia morto, desidera ricominciare a vivere. Il destino – diremo così per farla breve- la porta a Londra dove sente parlare di un certo Monsieur St. Croix. Una sera si presenta nella casa di cui tutti parlano e trova Gabriel con le mani nel sacco, avvinghiato a colei che tutti -erroneamente- ritengono essere la sua mistress, la sua amante. L’incontro tra i due è drammatico. Lei non può credere che Gabriel, il suo Gabriel, l’abbia dimenticata. Lui la tratta con freddezza. Non vuole rovinarle la vita né con il suo infausto passato né con il suo probabilmente tragico futuro, non vuol condividere con lei le colpe e gli abusi che porta incisi nell’anima e sul corpo come cicatrici. Lei scappa, distrutta, inorridita. Ma quando finalmente si ritira a piangere nella sua camera da letto…

Non riveliamo il finale, che naturalmente è happy, ma onestamente anche un po’ affrettato. Troppo affrettato. Come l’ epilogo che, dopo un secondo matrimonio, questo con abito bianco e parenti al seguito, è tutto sul mare, sulla nave che porterà l’amore di Sarah e Gabriel in giro per il mondo.

Gabriel

Ciò che maggiormente mi attraeva in questo romanzo è la personalità dei due personaggi principali. Di Gabriel, in particolar modo, che è il vero protagonista della storia. Mi dicevo: però, questa Judith James ha un bel coraggio davvero. Ve be’ che oggi più dark è un protagonista, più tira sul mercato (vedi i vari vampiri e demoni), ma un eroe che di mestiere si prostituisce, con uomini e donne, da soli o in coppia, che ha subito ogni genere di abuso fin da bambino; un eroe per il quale il sesso significa potere sugli altri, e che non è capace di amare; che ha ucciso e massacrato; che si crede ormai refrattario ad ogni emozione e sentimento e tanto in colpa con se stesso da infliggersi volontariamente delle punizioni fisiche; un eroe del genere, mi sono detta, vale la pena conoscerlo. Perché è anche un uomo che ha il coraggio di difendere un ragazzino sconosciuto, come mai nessuno ha difeso lui. Un uomo che ha la forza di vedere l’amore di una donna come l’unica strada verso la salvezza e la rinascita. Un uomo che finalmente impara ad amare e ad essere amato, come un ragazzino, come il ragazzino che non è mai stato.

Volevo anche capire come sarebbe riuscita la James a coniugare il passato così tragico e traumatizzante di Gabriel con il romance, con l’happy ending contrattuale. Mi sembrava un’operazione difficile, e difatti non c’è riuscita completamente. Perché c’è troppo distacco tra la prima e la seconda parte del libro. Una storia d’amore può continuare anche a distanza, da lontano. Ma in questo caso le avventure –ancora una volta più che tragiche, più che violente – di Gabriel sovrastano la parte romance. Mi hanno un po’ annoiata duecento pagine fitte di pirati, ammazzamenti vari e prigioni pullulanti di schiavi. Perché ingombranti, e non tutte necessarie né al racconto né al lieto fine. Personalmente non mi sarebbe dispiaciuto se la James avesse calibrato diversamente i tempi del racconto, accorciando le prime due fasi del romanzo e allungando quella precedente il lieto fine, quella in cui i due FINALMENTE si ritrovano. Sembra quasi che l’autrice avesse superato le pagine consentite e dovesse chiudere a tutti i costi (ma è anche possibile che in fase di editing l’editor l’abbia tagliata).

Il dialogo in cui i due alla fine si ritrovano è però davvero molto bello. Lui le dice (tradotto da me):

Non potevo tornare da te, mignonne (piccolina). Non so perché. Ma devi ammettere che per uno che non voleva farsi trovare, ho dato un bello spettacolo di me stesso. Volevo che tu sentissi parlar di me. E’ per questo che sono tornato dalla Francia….Ero terrorizzato che tu venissi. Ero terrorizzato che tu non venissi. Quando questa sera ti ho vista, volevo piangere. Ero così grato che tu fossi venuta…, ma ti ho anche odiato per questo, perché hai riacceso in me la speranza, come sempre hai fatto, come sempre fai….Senza di te, trovo questo nostro mestiere di vivere così desolato, e difficile….”

Perché?

Nelle parole di Gabriel, la speranza risuona davvero prepotente. E anche se il discorso è bello e commovente non risponde completamente alla domanda inevitabile: per quale ragione Gabriel, una volta sfuggito alla vita malvagia e alla violenza, ai pedofili e ai sadici, una volta tornato nella civile Europa, non corre a riabbracciare la sua amata, la moglie che non ha mai smesso di amare, cui non ha mai smesso di pensare? Perché si comporta come quei fidanzati che ti piantano dicendoti ti lascio perché ti amo troppo?

Io sarò anche ingenua. Amerò le storie semplici. Ma è improbabile che un eroe coraggioso e forte, uscito da un passato di violenze e di soprusi fisici e morali, costretto da una sorte perversa a fare suo il motto mors tua vita mea, non abbia la forza per liberarsi dai fantasmi di un passato di cui non ha colpe, quando la felicità è lì che lo aspetta, al di là della Manica. Che rimanga immobile a sperare, in fondo all’anima che Sarah gli ha donato, che sia lei a tornare da lui, che sia lei ancora una volta a salvarlo dall’abisso, a riaccendere la speranza. Signora James, suvvia, siamo in un romance! Questo moralismo un po’ forzato, questa necessaria espiazione dei peccati commessi (e commessi solo per la volontà di sopravvivere), questa ambiguità di Gabriel mi hanno dato, lo confesso, un po’ fastidio.

Sarah

Sarah è un personaggio interessante, nonostante sia più prevedibile di Gabriel e nonostante appaiano improbabili i suoi 21 anni (almeno che io non abbia mal calcolato l’ età). L’eroina che va controcorrente, che veste da uomo, che se ne frega delle convenzioni sociali, non è una novità, ma mi piace sempre. E’ bello che Sarah, che è stata ribattezzata dal ton The Gipsy Countess (la contessa zingara), sia appassionata di astronomia, di musica e di letteratura. E’ bello che sia un’esperta di cavalli e un’ottima cavallerizza. E’ bello che prima di fare cose con Gabriel attenda pazientemente mesi.

Aspetta di farlo con uno come Gabriel, vi chiederete, che di sesso è un esperto da Guinness dei primati? Sì. La James è brava a non anticipare i tempi. A farci capire che prima di farlo entrambi si devono liberare della paura giustificata di non riuscire a capire la differenza tra sesso e amore, tra sfruttamento e condivisione.

Un giudizio positivo, infine, va alla parte storica del romanzo, alle descrizioni degli usi e costumi dell’epoca, alla definizione dei personaggi secondari, mai abbandonati a se stessi. Alla precisione con cui vengono raccontati il mare e le città e i molti luoghi attraverso i quali il romanzo ci conduce. In generale, il romanzo è per i miei gusti troppo orientato alla tragedia. Personalmente, nel romance storico preferisco quando l’autrice ha la mano leggera ed ironica (ma non superficiale).

PROSSIMI ROMANZI DI JUDITH JAMES

HIGHLAND REBEL

E intanto è appena uscito il secondo libro della James.
Ambientato in un periodo storico particolarmente tormentato e caratterizzato da forti contrasti politici e religiosi e dalla guerra civile (il 1600 di King James II) , Highland Rebel (il ribelle delle Highlands), racconta la storia di Catherine Drummond e Jamie Sinclar. Orgogliosi e solitari, entrambi banditi dalla società, uniranno i loro destini in cerca di riscatto e giustizia. Attraverso le Highlands scozzesi e l’Irlanda, il lettore approderà con i due eroi alla corte di Re Giacomo II e nella Londra del XVII secolo…

Non c’è che dire. Anche da una breve sinossi sembra essere molto succulento…. e già si annuncia il terzo romanzo, The Dark Within.

RICONOSCIMENTI

BROKEN WING ha vinto nel 2009 la Medaglia d’oro per il genere romance dell’ Independent Publisher, premio dedicato ai migliori romanzi pubblicati da editori indipendenti.

  • LEGGI QUI UN ESTRATTO DEL PRIMO CAPITOLO DEL ROMANZO


Vivienne

Avete letto questo romanzo? Cosa ne pensate? Vi piacerebbe che fosse pubblicato in italiano? Lasciate un commento.

11 commenti:

  1. Molto,molto bella questa recenzione,esaustiva e coinvolgente al punto da non vedere l'ora di leggerlo in italiano.Complimenti!!!

    RispondiElimina
  2. Il commento n.1 è il mio,sorry non è apparso il mio nick
    lib63

    RispondiElimina
  3. Vivienne grazie per la tua splendida recensione, è sempre un piacere leggerti.
    A me il romanzo ispira tantissimo, anche perchè ho un debole per i protagonisti ultratormentati, ma dubito che vedremo questo romanzo in Italia.
    Mmm...non ho capito bene come hai valutato il romanzo ( 4 o 4,5 cuori? ). Leggerai anche il nuovo romanzo di questa autrice?
    Baci!
    Susa

    RispondiElimina
  4. Per Lib 63. Grazie Lib per il tuo gentile commento, purtroppo non so dirti se uscirà in italiano. Certo me lo auguro perchè l'autrice è sicuramente da seguire.
    Per Susa. Grazie anche a te Susa per la tua gentilezza. QUi il protagonista ultra-tormentato lo trovi eccome, vince il primo premio di categoria.
    In quanto al punteggio, hai ragione, hai colto il punto. In un primo tempo gli avevo dato 4,5 (e infatti nella colonnina di fianco al testo appare ancora 4.5). Poi con Francy abbiamo parlato ed ho levato un mezzo punto al mio giudizio iniziale. Ma per un motivo del tutto personale: come ho già detto, preferisco i romanzi più leggeri e frizzanti rispetto a quelli drammatici. Briosi come quello che ho appena finito della Balogh, THEN COMES SEDUCTION, che non vedo l'ora di recensire.
    In quanto al romanzo della James appena pubblicanto, The Highland rebel, penso che lo prenderò anche se per il momento non ho ancora letto le recensioni americane.
    Un bacio a Susa e a Lib
    Vivienne

    RispondiElimina
  5. Hello Francy! Sorry I don't speak Italian but thanks to the Google Translator I really enjoyed your review of Broken Wing. I loved the story.

    I'm currently reading Judith's newest release. I do hope you get a chance to read it.

    Wonderful review.

    Barbara

    RispondiElimina
  6. Thank you Barbara for your kind comment, you have to let us know your opinion about The Highland Rebel. Dear Author today rated it with a B. Looking forward to reading it my self.
    Join us often, you are welcome!
    Ciao
    Vivienne

    ps Where are you from? Please, let us know something more about you.

    RispondiElimina
  7. La tua recensione è splendida, Vivienne e fa venire una gran voglia di leggere questo libro, anche se comprendo e condivido in pieno il tuo gusto verso un genere più ironico e meno opprimente.
    La parte delle avventure sui mari non fa decisamente per me, però, da quello che hai scritto, questa autrice promette bene.

    E io non vedo l'ora di leggere la tua recensione sul libro di Mary Balogh.

    Francesca

    RispondiElimina
  8. Hi, Vivienne! I'm actually from the USA. New York to be exact. My husband's family is from Italy, though. (He was kind enough to translate a few of your sitebar widgets for me)

    I'm enjoying your site.

    As for Highland Rebel...Dear Author is tough. If they rated it a B, I'm sure the tale deserves it :) I have a blog as well, so, I'm hoping to post my thoughts on the story soon.

    Hope you all have a wonderful day!

    RispondiElimina
  9. Hi Barbara, Francy just told me about your nice blog and I'm eager to visit it ASAP. Thanks to your italian husband for translating to you our site, and thank YOU for having gone through the Google translator experience to read our review. Really moooost appreciated.
    After visiting,I' ll leave a message on your blog to say hallo!
    Let's keep in touch,
    Vivienne

    Cara EffeCi, grazie per i complimenti. Da quello che ho capito (la recensione del nuovo romanzo della James è uscita ieri su Dear Author) anche The Highland Rebel è forse un po' troppo inclinato sul versante storico, a discapito del romance. Ma comunque si è preso da Jayne (la blogger che avevano intervistato su LMBR) un bel B. Che non è affatto male.
    Spero di riuscire a scrivere la recensione della Balogh presto e sono certa che anche questa serie verrà prima o poi (temo poi) pubblicata in Italia.
    Non so se l'hai già letta, ma Francy aveva già scritto e pubblicato quella del primo libro della serie, First comes marriage. Se l'avessi persa e ti interessasse, trovi il link sul sidebar.
    Un caro saluto
    Vivienne

    RispondiElimina
  10. Sì, Vivienne, avevo letto la recensione di Francy sul primo libro della serie.
    Questi romanzi sono nella mia lista della spesa e ho intenzione di prenderli in inglese, perché gli ultimi libri tradotti che ho letto mi hanno ricordato che è meglio evitare il più possibile una simile tortura... In "Pirata e gentiluomo" di Edith Layton, uscito nei Romanzi Mondadori in aprile, la "traduttrice" mescola più volte nello stesso dialogo il "tu" e il "voi", pronunciati dallo stesso personaggio, facendo una gran confusione e rendendo la lettura a dir poco irritante. Non si può sopportare. Ed è solo un esempio.

    Francesca

    RispondiElimina
  11. Ciao Francesca, hai ragione, purtroppo. Il problema ulteriore, poi, sono i tagli. Sottostando alle regole della distribuzione in edicola le edizioni italiane risultano spesso tagliate rispetto agli originali. Mi appresto a leggere il terzo della serie della Balogh. Ti saprò dire
    CIao e grazie
    Vivienne

    RispondiElimina

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