IL TALISMANO DELLA DEA, nuovo romanzo di Mariangela Camocardi in regalo a una nostra fortunata lettrice !

In occasione dell'uscita, l'8 luglio, nella collana I Grandi Romanzi Storici Special della Harlequin /Mondadori (nr.115) del nuovo romanzo di Mariangela Camocardi, IL TALISMANO DELLA DEA, un intenso romanzo timetravel ambientato nella Lombardia del Seicento e dell'Ottocento, che vede al centro delle sue vicende amorose e d'avventura due coppie e un fantastico anello dagli insoliti poteri magici ... torniamo a parlarne, come promesso nel post di qualche giorno fa in cui l'autrice è venuta personalmente a presentarlo ( leggi qui ), perchè Mariangela ha voluto farci due regali: un lungo estratto del romanzo scelto da lei stessa in esclusiva per le lettrici de LMBR e una copia del TALISMANO con sua dedica e firma da mettere in palio fra tutte voi! La più fortunata si aggiudicherà il libro in palio, ma a tutte le altre basterà fare un salto in edicola e...comiciare a sognare!

LA STORIA: Joaquin de Fuentes regala a Cora Lovati, la fanciulla di cui è innamorato, un potente amuleto ricevuto in dono da una donna condannata al rogo per stregoneria. Joaquin sa che Cora non potrà mai essere sua perché è già sposata con un altro, e la felicità gli appare irraggiungibile. Ma quando la passione diventa incontrollabile, i due giovani decidono di salpare insieme per il Nuovo Mondo, perché solo la fuga consentirebbe loro di rendere possibile l'impossibile...
Duecento anni dopo Drake, discendente di Joaquin, si presenta alla porta di Berenice, pronipote di Cora, deciso a farsi restituire il leggendario anello. Tra i due volano scintille fin dal primo momento, tuttavia il destino congiura per farli finire l'uno nelle braccia dell'altro, e in un susseguirsi di colpi di scena, strani eventi coinvolgono Drake e Berenice, ponendoli di fronte a uno sconvolgente mistero e a rivelazioni che sembrano trascendere la realtà.

ATTENZIONE !!! ATTENZIONE !!! ATTENZIONE !!! ATTENZIONE !!!!

Fra tutte le amiche de LMBR che lasceranno i loro commenti (chiaramente non anonimi e possibilmente con indirizzo email) su questo o altri post del blog questa settimana ( dal 6 al 12 luglio) estrarremo la copia del romanzo che Mariangela ha riservato apposta per noi! Chi lascia più commenti, avrà più possibilità di vincere, perchè a ogni commento ( fino a un massimo di tre per ogni nome) verrà assegnato un numero per concorrere all'estrazione del libro in regalo.

PARTECIPATE NUMEROSE E...CHE IL TALISMANO VI PORTI FORTUNA!!!


E per ingannare l'attesa di questi giorni prima della sua uscita, ecco l'estratto del TALISMANO DELLA DEA che Mariangela Camocardi ha scelto apposta per le nostre lettrici...enjoy!


CAPITOLO 4

I mercenari erano impegnati come quasi ogni giorno nelle loro esercitazioni. Il luogo adibito a tale funzione era lo spiazzo esterno ubicato sul retro dell’edificio rettangolare con gli alloggiamenti della soldataglia. Nell’aria riecheggiavano grida e fragore di armi e il sole faceva scintillare il metallo di spade, pistole e moschetti, oltre che le borchie di ottone degli scudi. Sullo sfondo e appena in disparte rispetto al gruppo degli uomini impegnati a misurarsi nel quotidiano addestramento, si stagliava la figura alta e atletica del capitano de Fuentes. Se ne stava immobile e silenzioso nell’angolo della corte che gli offriva un buon punto di osservazione, valutando la perizia degli armigeri con la competenza acquisita nei molti anni di ininterrotta militanza nell’esercito del re di Spagna. Difficilmente Joaquin sbagliava nel giudicarne la forza, la destrezza e la bravura nell’uso delle rispettive armi.

- Ti consumerai gli occhi a furia di fissarlo, Cora – l’ammonì a un tratto Abdia, sollevando il capo dal rammendo che stava eseguendo su una delicata camiciola di batista. – Quel dissoluto di Baldassarri, per quanto io ne aborrisca la presenza, non sarebbe affatto contento di vederti spasimare per un altro uomo.

- Abdia, risparmiami i tuoi sermoni, per oggi – disse Cora.

- Non credi che sia dispiaciuta di farteli? E se, Dio non lo voglia, il padrone dovesse notare che l’oggetto di tanta attenzione da parte tua è l’affascinate capitano spagnolo? Lui può fare ciò che vuole e lo fa, ma tu no, bambina, e avrebbe una reazione tremenda.

- Da cosa stabilisci che sto fissando proprio lui?- tergiversò lei, che in verità non si era mai soffermata a ponderare in che modo poteva reagire il suo brutale consorte eventualmente avesse scoperto che la propria moglie aveva perso la testa per un altro uomo. Rabbrividì immaginando quali catastrofiche conseguenze avrebbe innescato. Solo, che mai poteva fare in quella situazione senza vie d’uscita? De Fuentes viveva lì, ormai, a stretto contatto con loro, e Cora pur volendolo era del tutto incapace di comportarsi diversamente. Non si riconosceva più da quando Joaquin, come un luminoso raggio di luce che spezza le tenebre, aveva fatto irruzione nella sua squallida e tetra esistenza alleviando con la semplice presenza l’infelicità che la opprimeva. Ma la brava Abdia era eccessivamente apprensiva nei suoi confronti, e con ogni probabilità Andriolo, da quel presuntuoso che era, era troppo pieno di se stesso per dubitare che la moglie “osasse” anche solo guardare un altro!

- Mia cara, ti conosco da quando sei nata e non c’è nulla di te che possa passare inosservato al mio sguardo – replicò serafica la balia, infilando nella cruna dell’ago una gugliata di filo. - Mai, prima dell’arrivo di de Fuentes, ti sei interessata all’attività dei soldati al soldo del marchese, quindi è una deduzione scontata.

- Forse no – la contraddisse. - Forse mi limito a controllare che il capitano abbia la necessaria esperienza atta a giustificare la somma cospicua che gli viene elargita a compenso delle sue prestazioni.

- Oh, davvero?- la donna fece un’espressione dubbiosa. – Non per muoverti obiezioni, ma non sembri una che preoccupa dei propri investimenti economici, se mi è permesso dirlo.

- Tu ti permetti questo e altro, Abdia!- la risposta suonò più aspra di quanto Cora volesse, ma non servì a chiudere la bocca all’altra.

- Cerco di proteggerti da te stessa, tesoro, e dalla deleteria collera del farabutto blasonato che ti ritrovi per consorte. Evita di fornirgli pretesti per infierire nei tuoi riguardi.

- Il mio consorte è altrove – puntualizzò lei, sulla difensiva – e non faccio nulla di male, mi pare.

- Non ho mai affermato che lo facessi.

Abdia aveva ragione, era rischioso spasimare per un uomo con cui l’unico rapporto possibile era un educato scambio di formalità. E ci aveva provato, a dir la verità, a concentrarsi su altre cose. Alla fine Cora era stata costretta ad ammettere di non poter distogliere la sua mente da Joaquin de Fuentes. Ne era attratta come il ferro da una calamita e non riusciva, assolutamente non riusciva, a resistere un’intera giornata senza vederlo almeno di sfuggita. Dimentica del proprio rango e di essere una donna coniugata, si appostava come una servetta innamorata ovunque potesse carpire anche brevi attimi di vicinanza, quando lo sapeva nei paraggi. Ovviamente lui non si era mai accorto di essere fissato in continuazione: sarebbe morta di vergogna se Joaquin l’avesse sorpresa a struggersi per lui.

Una situazione che era estasi e inferno nel contempo, pensò ancora Cora, torcendosi le mani e gettando un’occhiata all’oggetto dei suoi sogni. Nello snodarsi di quelle prime settimane lo aveva incrociato raramente perché dopo le esercitazioni de Fuentes si ritirava nelle stanze a lui assegnate dal marchese. Al contrario degli altri soldati, Joaquin occupava un alloggio spazioso nell’ala sud del palazzo, e nel quale, espletate le sue mansioni, se ne stava rinchiuso a leggere o a far chissà cos’altro. Quando non veniva invitato da Baldassarri alla sua tavola, lo spagnolo consumava in solitudine i pasti. Ma spesso si allontanava con la scorta armata al seguito di Andriolo.

Joaquin sembrava un tipo di poche parole, oltre che refrattario alla mondanità. Cora aveva l’impressione che lui… accorgendosi che di nuovo stava smarrendosi in quei pensieri inopportuni, ne interruppe il fluire e si morse a sangue l’interno del labbro per costringersi ad ancorarsi al presente. Ma nella mente sfilarono le immagini dei loro sporadici incontri, e Cora chiuse gli occhi mentre ricordava i suoi gesti, le sue parole… la sua era una passione patetica e irrazionale che Joaquin non alimentava neppure con un sorriso appena più caloroso di quelli che riservava al marchese. In effetti, la sensazione che la eludesse in modo intenzionale si era trasformata in certezza, così lei si asteneva dal piombargli continuamente tra i piedi con un pretesto o con l’altro. L’orgoglio era più efficace della ragione!

- Cora, ti senti bene?

La voce di Abdia la strappò bruscamente dall’insistente arrovellarsi del suo cervello su Joaquin. Soffocando un sospiro esacerbato, Cora cambiò stizzosamente posizione sulla panca ricoperta di cuscini che fungeva da comodo sedile nella strombatura della finestra. Quello era divenuto il suo rifugio preferito, scelto appositamente perché era consapevole che la rientranza impediva a chiunque si trovasse nello spiazzo sottostante di intuire che oltre il parapetto c’era qualcuno. Ciò le consentiva di stargli in qualche modo accanto, di udirne la voce, di respirarne la presenza e di intessere illusioni irrealizzabili. Non erano che briciole, ma era sempre meglio di niente, no?

- Te ne stai innamorando, bambina – insistette la governante, la cui fronte, sotto l’orlo arricciato della cuffia, era corrugata.

- Non è vero!

- Sì, invece, e vorrei proprio che ti capacitassi che è una pazzia che potresti rimpiangere amaramente! Riconosco con onestà che lui è un concentrato di mascolinità… e bello quanto basta da incantare qualsiasi donna.

- Te ne sei accorta anche tu, dunque – ironizzò lei.

- Mentirei se affermassi il contrario – l’altra sorrise. – Non c’è una domestica che non sospiri per lui, ma non puoi esporti a…

- Abdia, taci, ti prego!

- Come posso tacere? Sei una signora perbene, per giunta maritata, ed è insensato coltivare simili sentimenti per un altro uomo.

- Sai benissimo che non merito i tuoi rimproveri – Cora non negò e neppure confermò l’allusione della donna, ostinandosi a ribattere la propria mancanza di colpe. Dal suo punto di vista i peccati avevano una diversa connotazione, e benché si rendesse conto di lasciar trasparire ciò che provava per lui, non reputava fosse depecrabile languire per qualcuno che era irraggiungibile come la luna.

- Non fai nulla di riprovevole, apparentemente, però non si pecca solo con le azioni ma anche con i pensieri – sottolineò la domestica con la saggezza delle persone semplici. - I tuoi sono chiaramente intuibili, lascia che te lo dica.

- Da quando ti trastulli con i pettegolezzi?- la redarguì con inusitata alterigia lei. – Sappi che non consento a nessuno, nemmeno a te, di cavillare sulla mia condotta. Quale moglie di Baldassarri ho tutti i diritti di verificare, e perché no?, di assistere a quanto avviene sotto questo tetto!- Quello scatto di insofferenza era in realtà una scusa fin troppo scoperta per troncare ogni ulteriore illazione di Abdia.

- Pettegolezzi? Se tu fossi innocente come vuoi darmi a intendere, perché non ti mostri apertamente dalla finestra?- ritorse l’altra.

- Se le tue malignità nascono da questa distorta interpretazione dei fatti, eccoti prontamente accontentata!- Lei si alzò in piedi e, con atteggiamento si sfida, si appoggiò al davanzale, in piena vista per coloro che stavano due piani più sotto.

Joaquin la scorse subito e chinò la testa in un saluto.

Cora agitò la mano in risposta ma, mentre lo fissava, d’improvviso il magro volto di lui scurito dal sole si aprì in un caldo sorriso che la fece fremere in tutto il corpo. Quell’uomo esercitava un tale potere di seduzione su di lei da accentuare il tumulto delle emozioni che le faceva esplodere dentro. Tutto in lui l’ammaliava, confessò a se stessa: lo scintillio degli occhi vellutati come la notte, il bianco lampeggiare dei denti forti, la sensualità della bocca… e la fulminea trasformazione che un fugace sorriso operava sulla faccia severa di lui, rendendolo ancora più attraente. Speranzosa che la vampata di calore che le era salita alle guance non venisse notata, ricambiò il sorriso, intimamente rammaricata di aver raccolto la provocazione di Abdia.Era in procinto di ritrarsi quando un suono di voci adirate attirò l’attenzione di tutti gli astanti su un alterco divampato tra i soldati nei pressi all’armeria.

( ... )

***

- Chiederò a mio marito di allontanare quell’energumeno – esordì Cora allorché lei e Joaquin furono soli in una delle stanze del primo piano adibite al ricevimento degli ospiti.

- Non avreste dovuto intromettervi, señora!- replicò freddamente lui, tirando indietro con un gesto esasperato il ciuffo corvino che gli ricadeva sulla fronte. Rimise la spada nel fodero, poiché ancora ne brandiva l’elsa cesellata, e aggiunse nello stesso tono:- A volte il rimedio risulta peggiore della malattia, come in questo caso.

La giovane lo guardò con espressione interdetta. – Perché?

- Perché mi avete privato della possibilità di dare io stesso una lezione esemplare a quel gradasso!- sibilò aspro. - Il ragazzo non avrebbe dovuto cimentarsi con Brutus e se l’è cercata.

- Avverto del biasimo per me, capitano… spero di cuore che non vogliate giustificare ciò che quell’individuo grossolano e prepotente stava facendo a Lampleto perché io non potrei…

- Non giustifico Imre e neppure voi, señora – la interruppe Joaquin seccamente. – Avreste dovuto astenervi dall’immischiarvi: avrei ridotto a più miti consigli il turco, facendo sì che si guardasse bene dall’angariare qualcun altro, in futuro. Sono perfettamente in grado di impartire la disciplina ai miei uomini!

- Voi volevate…? Ma io ho ritenuto di dover…

- Umiliarmi davanti ai miei sottoposti – tagliò corto lo spagnolo, la cui voce dura intimidì Cora quanto il torvo cipiglio che alterava i lineamenti. – E ci siete riuscita, non c’è dubbio.

- Ma io…- lei strinse i pugni. – Quella ferita mi ha spaventato.

- Sul serio? Eppure, vedete, ha perfino cessato di sanguinare, prova evidente che era soltanto una superficiale scalfittura.

- E come potevo supporlo? Temevo che vi uccidesse. Non voglio apparirvi puerile, ma quando mi imbatto in quel truce individuo, senza una ragione plausibile se non l’aura di violenza che si avverte in lui, sono invasa da un terrore che non so spiegare.

- Terrore?- Joaquin la scrutò. - Vi ha forse infastidita?

- No, ma forse ne percepisco la malvagità - tentò di scagionarsi lei, farfugliando impacciata quelle improbabili scuse. - Insomma, ho temuto che lui vi facesse del male, capite?

- Sembrate aver dimenticato che sono un soldato, capace pertanto di difendermi da me – dichiarò asciutto de Fuentes. - Egregiamente, tra l’altro, se per caso non ve ne foste ancora accorta.

- Me ne rendo conto, ma vedete, capitano, sul momento io…

- Non mi piace nascondermi dietro le sottane e i merletti di una femmina che non sa stare al suo posto – tagliò corto lui, lanciandole un’occhiata ostile che la raggelò.

Lei si umettò nervosamente le labbra. - Imre vi avrebbe ammazzato, se per caso vi fosse sfuggito tale dettaglio nella concitazione del duello che avete poc’anzi affrontato con lui.

- Pensate che gli avrei consentito di farlo, eventualmente non foste intervenuta?- ritorse con irritazione l’uomo. - Ho affrontato molte battaglie, riportando immancabilmente a casa la pelle. Brutus non mi avrebbe sopraffatto, ve lo garantisco.

- Evidentemente vi ho sottovalutato, capitano.

- Evidentemente!

Lei si accasciò mortificata su una sedia e abbassò gli occhi, troppo scombussolata da quei modi formali e scostanti per aver il coraggio di guardarlo ancora negli occhi. – Vi domando scusa – sussurrò.

- Non posso che accettarle, ovviamente. Sono al vostro servizio e devo rispettare la volontà di chi mi ha assunto, quale che sia. Ma vi esorto a evitare altre ingerenze come questa, in avvenire.

- Voi non alludete solo a quello che è successo poco fa, vero?- lei gli pose quell’interrogativo quasi con paura.

- Apprezzo la vostra perspicacia, señora – lui incrociò l braccia sul petto e sulla bocca apparve un accenno di sorriso che non raggiunse gli occhi. – Poiché siamo in argomento, se mi autorizzate a essere schietto senza dovermi preoccupare di offendervi, approfitterei di questa conversazione per esprimere quanto mi preme chiarire.

- Prego…- lei teneva il capo chino, il viso celato da alcune ciocche sfuggite alla forcine e la gonna dell’abito che le si allargava intorno come la corolla di un nontiscordardimé. E se in apparenza appariva composta, la prova del conflitto emotivo che imperversava nel suo intimo era il tremito incessante delle dita sottili.

- Non crediate che non mi sia accorto del vostro…- Joaquin esitò, facendo una pausa calcolata, e le scoccò uno sguardo che a Cora parve di scherno misto a disprezzo.

- Continuate pure, capitano de Fuentes – lo sollecitò in un sussurro strozzato, riabbassando gli occhi sulle mani intrecciate.

- Mi riferisco al vostro interesse per me, señora. Un interesse che non poteva passare inosservato. Ne sono lusingato, naturalmente. Ma se devo essere sincero con voi fino alla brutalità, vi domando la cortesia di non farmi oggetto delle vostre moine.

- Vi assicuro che non era mia intenzione crearvi disagio, capitano, io non…- lei non poté terminare la frase. Doveva essergli sembrata a dir poco patetica con i suoi infantili, forse grotteschi appostamenti per incontrarlo, lasciando trapelare sentimenti che era stata incapace di mascherare. Lui se n’era accorto e doveva averne riso tra sé… Ne fu così mortificata che sarebbe sprofondata all’inferno piuttosto che restare un solo altro istante in quel salotto che sapeva di chiuso già pregno del buon odore di lui. Inalò quel miscuglio di aromi che ormai aveva imparato a distinguere, così intensamente mascolini da trovarli irresistibili. Lui emanava un sentore di pelle regolarmente strofinata con sapone e detersa dall’acqua del risciacquo, anche se gli restava addosso l’afrore del cavallo, dei finimenti di cuoio che intrideva di grasso e del profumato fieno sparso nelle stalle e nelle scuderie. Represse un sospiro sconfortato: non c’era rimedio: lei era sua. Completamente e disperatamente sua. E moriva d’amore per un uomo che viceversa le stava manifestando il proprio disprezzo. Dio, ma Joaquin non vedeva che si scioglieva di fronte a lui, succube di ogni suo sguardo? Come poteva non capire che la donna che aveva davanti anelava il tocco delle sue mani brune sul proprio corpo bruciante di passione. E voleva conoscere il sapore della sua bocca, sciogliersi contro di essa e annegare nei suoi occhi… era soggiogata da Joaquin e da ciò che provava per lui da perderci la ragione. Invece doveva incassare passivamente gli insulti di qualcuno per il quale si sarebbe strappata il cuore dal petto, se solo glielo avesse chiesto, sorridendole come solo lui sapeva fare.

- Voi donne della nobiltà avete qualcosa che vi accomuna.

- Davvero? E che cosa sarebbe?

- Siete tutte oppresse dal fastidio di un’esistenza inconcludente, e benché la maggior parte delle persone sbarca a fatica il lunario, il solo vostro assillo è come ingannare il tedio che abitualmente vi assale nel corso delle vostre oziose giornate.

- Siete ingiusto, capitano.

- Ingiusto o sincero? Frequento gli esponenti del vostro esclusivo ambiente, constatando che le ricche dame dell’aristocrazia passano con estrema spregiudicatezza e zero moralità da un amante venuto presto a noia al successivo corteggiatore.

- Vi… vi proibisco di proferire altre ingiurie.

- Non dovete prendervela, señora!- Joaquin scrollò le spalle con oltraggiosa indifferenza. -Immagino di rappresentare una novità per voi, un capriccio per ottenere il quale siete disposta a tutto, anche all’adulterio. Tradire è normale nella società cui appartenete, e per quanto vi concerne presumo siate impaziente di attirarmi nel vostro letto e di concedervi a me – concluse con deliberata volgarità.

Lei si alzò e lo fronteggiò con espressione triste. Era diventata così cerea che Joaquin avvertì un barlume di rimorso. - Che torto vi ho mai fatto perché abbiate di me un’opinione tanto orribile?– insorse con un filo di voce. - Mi conoscete a malapena eppure vi arrogate la facoltà di giudicarmi una donna di facili costumi solo perché siete convinto che io nutra un’infatuazione nei vostri confronti…

- Vorreste negarlo, forse?

- Se anche fosse, sono da condannare?- Cora racimolò la forza di sollevare le ciglia e fissarlo negli occhi. Trasalì quando le ardenti pupille di Joaquin affondarono nelle sue, prima di scivolare sui seni e indugiarvi con insolenza. - Ero persuasa che foste un gentiluomo, capitano. Appare ovvio che mi sono sbagliata sul vostro conto.

- Probabilmente sono stato sgradevole con voi, señora, ma non potevo agire altrimenti, a scanso di equivoci.

- Avete molto da imparare sulle donne, specialmente verso quelle nei cui riguardi, con ripugnante perfidia, trinciate sommari giudizi. E del tutto gratuiti perché infondati!- Pronunciata quella frase sferzante e colma di dolore, Cora si diresse alla porta e si eclissò.

Lui restò dov’era: si sentiva come un’inanimata statua di marmo e non come un uomo in cui il sangue scorre caldo e pulsa la vita. Qualcosa, dentro, gli doleva come se fosse stato appena trafitto da un fendente di misericordia, l’acuminato pugnale dalla lama lunga e sottile con cui si sferrava il colpo di grazia e un nemico già ferito e disarcionato da cavallo. Il viso affranto di Cora gli balenò nella mente e lo straziò… non aveva potuto comportarsi che a quel modo, d’altronde, ma era stato come accanirsi contro se stesso.

Aveva dovuto costringersi a uno sforzo immane della volontà per non prenderla tra le braccia e cercarle la bocca, affamato di lei al punto da bramare di spogliarla, lì dov’erano, e poi prenderla senza altri indugi. Era per quel motivo che non la voleva intorno! Perdeva il controllo di sé e delle sue emozioni quando Cora gli stava vicina e il fresco profumo femminile permeava l’aria, infierendo sui suoi sensi fin troppo ricettivi. Ma che Dio lo aiutasse, l’averla trattata da donnaccia aveva fatto più male a lui che a lei! E farsi odiare sarebbe realmente servito a tenerla lontana? Quanto a lui, avrebbero mai trovato fine le lunghe notti insonni popolate dalla visione tentatrice e irrealizzabile di Cora avvinta a lui nell’abbandono dei sensi?

Maledizione, non poteva pensare a lei così… non poteva indugiare con la mente sul desiderio che il suo corpo scatenava in lui. Era la moglie di un altro e non avrebbero mai giaciuto insieme. Mai!

Rimpianse di nuovo di aver lasciato l’esercito e di essere andato incontro, del tutto inconsapevolmente, all’amore per una donna che non gli apparteneva. Gli era entrata nel cuore subito, senza scampo, e ci era tenacemente abbarbicata. L’anima vibrava ogni volta che Joaquin posava l’attenzione su di lei perché Cora faceva scaturire in lui sensazioni mai sperimentate con nessun’altra, il che lo rendeva schiavo dell’unica, meravigliosa donna che avrebbe voluto avere, amandola con tutto se stesso, e che doveva invece dimenticare. ...



  • Leggi qui la prima parte dell'intervista 'doppia' di Mariangela Camocardi e Sylvia Z. Summers sul sito di eHarmony

Conoscete i libri di Mariangela Camocardi? Vi piacciono i romanzi storici ambientati in Italia? Cosa pensate di questo affascinante connubbio fra romanzo storico ed elementi paranormali come il viaggio nel tempo e l'anello magico? LASCIATE IL VOSTRO COMMENTO E PARTECIPATE ALL'ESTARZIONE DI UNA COPIA AUTOGRAFATA DE IL TALISMANO DELLA DEA !

18 commenti:

  1. E' una bellissima iniziativa Francesca

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  2. Sono sempre più curiosa, ormai se ne parla ovunque e devo ammettere che gli estratti che ho letto mi riempino di aspettative.
    Io l'ho ordinato e appena arriva lo leggerò subito! Non vedo l'ora!
    baci
    Vero

    RispondiElimina
  3. Non si può giudicare una storia dalla lettura di un solo capitolo, ma la trama e questo breve anticipo sembrano davvero interessanti.
    Non conosco questa scrittrice, ma ne ho sentito spesso parlare e dato che prediligo i romanzi storici, penso proprio che sarà piacevole conoscere questa autrice italiana e stuzzicante leggere la sua appassionata e intensa storia romantica.

    RispondiElimina
  4. Ciao, sono venuta a dare un'occhiata attirata dalla mail in romanzi rosa homage... che dire, ho sempre letto pareri controversi su questa autrice così non l'ho ancora mai letta, ma dopo questo assaggio ho proprio voglia di farmi un'idea mia, e di scoprire il resto!!! ^_^
    Patrizia

    RispondiElimina
  5. Questo romanzo mi intriga moltissimo, l'impresa sarà trovarlo visto che dove abito io i GRS Special non escono T_T
    Baci!
    Susa

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  6. Ragazze grazie per i commenti...il romanzo si preannunci in effetti molto interessante e spero che qualcuna di voi potrà aggiudicarsi la copia con dedica in regalo!

    Cari saluti.
    Francy

    RispondiElimina
  7. Non ho resistito... è già nelle mie mani e devo dire che la grafica e la copertina sono fantastici. Veramente un libro serio e sicuramente da non nascondere se lo si legge in giro.
    PEr questo Francy, se dovessi mai essere estratta... lascio il mio posto a qualcuna delle ragazze che partecipano ai commenti!;)

    RispondiElimina
  8. Ciao a tutte, ancora una volta devo ringraziare Francy per l'attenzione che ha riservato al mio Talismano. Ne sono felice, è superfluo dirlo. Vederlo arrivare nelle edicole è stata una grande emozione, devo confessarlo... ora vi auguro buona lettura e fatemi sapere che ne pensate. Un grande abbraccio a voi tutte, in particolare a Francy,e a presto, Mariangela Camocardi

    RispondiElimina
  9. Nella mia edicola di fiducia non è ancora arrivato, ma spero che arrivi domani...
    Ho evitato di leggere l'estratto, il cap. 4, per non rovinarmi la lettura, però ho visto il primo capitolo sul sito della Harmony, quindi corro a leggerlo!


    Laura

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  10. Io invece devo dire che qui intorno a me son già sparite tutte le copie, a 3 solo gg dall'uscita. Sono contentissima... la copertina dal vero è ancora più bella che vista virtualmente. Complimenti anche per la grafica, oltre che per il contenuto!

    RispondiElimina
  11. Ciao! Sono proprio curiosa di sapere come va a finire...aspetto con ansia l'uscita in edicola!

    RispondiElimina
  12. Verissimo Silvietta, la copertina è stupenda! Le copertine della harmony in generale sono sempre molto belle, ma a volte superano se stessi!
    Io riprovo domani, poi se non arriva lo ordino dal sito!

    Laura

    RispondiElimina
  13. RAGAZZE, PER TUTTE QUELLE CHE HANNO AVUTO DIFFICOLTA' A REPERIRE 'IL TALISMANO' IN EDICOLA, VI GIRO QUANTO MI HA SCRITTO ALESSANDRA BAZARDI RESPONSABILE EDITORIALE PER I ROMANZI HARLEQUIN/MONDADORI ALLA QUALE HO FATTO SAPERE DI QUESTE DIFFICOLTA':

    "Il problema è che per assicurare a tutte le editcole o almeno alle principali la copertura talvolta vengono mandate poche copie...

    intanto avrei bisogno di sapere l'elenco delle edicole: città, nome, ubicazione in cui non hanno trovato le copie. e poi al max puoi consigliare l'acquisto on line su http://www.eharmonyshop.it/customer/home.php?partner=eharmonyshop
    Lo so ci sono le spese di spedizione ma se le lettrici acquistano un po' di libri si ammortizza.

    Per cortesia fatti mandare l'elenco delle edicole e fai scrivere sul nostro sito nella sezione:

    http://www.eharmony.it/Clic-Chic/Non-hai-trovato-la-tua-serie-preferita-nella-tua-edicola

    PERCIO' SE VOLETE TROVARE IL ROMANZO ANDATE AL LINK DEL SITO HARLEQUIN QUI SOPRA, VI AIUTERANNO A RISOLVERE IL PROBLEMA.

    CARI SALUTI.
    FRANCY

    RispondiElimina
  14. Io l'ho già comprato... ma vincere una copia con dedica autografata è un'occasione unica!
    MonaLisa

    RispondiElimina
  15. Finalmente è arrivato anche nella mia edicola!
    Però piacrebbe anche a me vincere la copia autografata!

    Laura

    RispondiElimina
  16. Ieri anche io sono riuscita a mettere le mani su questo romanzo, inutile dire che nel girare tutte le edicole ho perso 5 chili eheh.
    Adesso sono a pagina 50 e promette davvero bene.
    Baci!
    Susa

    RispondiElimina
  17. Non avevo dubbi che una storia che si dipana fra due secoli sarebbe stata emozionante, ma la lettura dell'estratto mi ha letteralmente appassionato al punto che ho messo da parte gli altre libri e mi sono immersa nele pagine del "Talismano della dea"...A risentirci nelle prossime puntate!

    RispondiElimina
  18. Nooo non posso più partecipare, mannaggia, sono appena tornata dalle vacanze! Vabbè amen, non avrei vinto comunque una copia quindi nada...lo comprerò anche perchè sento tutti pareri positivi su questa autrice e devo dire che mi i suoi libri mi "chiamano", eh eh...baci e come sempre Francy hai delle bellissime idee!!

    RispondiElimina

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