SENTIMENTO VENEZIANO (Your Scandalous Ways) di Loretta Chase

In occasione dell'uscita di questo libro nei Romanzi ORO di dicembre, ripubblico volentieri questa mia recensione. Buona Lettura!

di Loretta CHASE
Titolo originale: Your Scandalous Ways
Genere: Storico
Ambientazione: : Venezia,1820
Pubblicazione
: ed.Avon, giugno 2008, pagg.367
Pubblicato in Italia: ed. Mondadori, collana Emozioni, nr.28 ( 2009) e Collana ORO dei Romanzi Mondadori, nr.93 (2010)
Parte di una serie
:
2° della serie Fallen Women
Livello sensualità: ALTO
Giudizio: Interessante

* Recensione di Francy dell'edizione originale*
James Cordier, agente segreto della Corona, sta per voltare le spalle a una vita di intrighi. Gli rimane un’ultima missione da compiere: recuperare un plico di lettere che dimostrano il tradimento del carismatico candidato alla carica di Primo Ministro. Ma la missione non è semplice: le carte infatti le ha Francesca, ex moglie del traditore e figlia del truffatore che mise in ginocchio l’economia inglese. A complicare ancora di più le cose è il luogo: Venezia, città magica di cui Francesca è diventata la cortigiana più costosa e desiderata. E la tattica di James per entrare nelle grazie di questa magnifica donna è ignorarla. Ecco la vera “missione impossibile”.
 Her Scandalous Ways (Sentimento veneziano)  aveva sulla carta un buon numero di elementi per piacermi sul serio e per i quali non vedevo l'ora di leggerlo: 1) Loretta Chase è un'autrice che amo e seguo dai tempi di Lord of Scoundrels e raramente mi ha deluso; 2) i protagonisti del romanzo, dato il loro genere di 'attività' facevano pensare a una trama suspense e sensule che solitamente mi diverte; 3) il fatto che fosse ambientato a Venezia all'inizio dell'Ottocento, durante la dominazione austriaca, lo rendeva accattivanete anche dal punto di vista dell'ambientazione storica; 4) la protagonista si chiama Francesca e non è la solita verginella ventenne in cerca di marito, ma una prostituta dal'alto bordo, assolutamente autosufficiente, tutt'altro che pentita. Un personaggio che prometteva novità anche sul lato della trama. Nonostante le brillanti premesse, però, arrivata alla fine del libro ( a fatica), mi sono chiesta dove sia andato a finire quell'abilità narrativa della Chase che mi ricordavo.

Sarà perchè ultimamente i romanzi che mi sono piaciuti di più hanno una qualità stilistica diversa dal solito, direi superiore, dovermi sorbire un romanzo in cui il tratto stilistico è come appiattito, le descrizioni d'ambiente sono minime e il tutto gira unicamente attorno ai protagonisti che, nel giro di una settimana, s'incontrano, si scontrano, fanno sesso, s'innamorano, uniscono le forze per risolvere l'intrigo e decidono di sposarsi ...è stato insolitamente pesante. Non avrei mai creduto che un romanzo della Chase potesse non soddisfarmi. In passato ne ho letti alcuni che mi sono piaciuti meno di altri, ma mai ho desiderato saltare le pagine per arrivare in fretta alla conclusione. Mai ho lasciato un romanzo della Chase da parte per iniziarne un altro! Il fatto è che questo sembra un romanzo breve camuffato da lungo. I personaggi principali sono pochi e poco caratterizzati, lo sfondo veneziano sembra (almeno ai miei occhi di italiana) uno sfondo di cartone, dove vengono fatti vari nomi e riferimenti alla città,tutti piuttosto precisi devo dire, ma l'atmosfera vera della Venezia d'inizio Ottocento non si riesce a percepire perchè la Chase non si perde troppo in descrizioni, si limita a citare una Fenice di qui, un Caffè Florian di là, una gondola, un ponte, un campiello, un palazzo...ma non c'è storia dietro, come ho detto sono tutti elementi di sfondo che a mio avviso non riescono assolutamente ad entrare a far parte del romanzo, a convogliare l'atmosfera dell'epoca. Ed è un peccato perchè quest'aspetto della trama, cioè l'ambientazione veneziana ai primi del XIX° secolo, era piuttosto innovativa.

Dei protagonisti salvo James Cordier, perchè è un eroe un po' sui generis, assolutamente imperfetto ma non per questo troppo 'brooding', nonostante abbia un passato anche di grandi sofferenze, essendo stato a volte arrestato e torturato a causa della sua professione. James è descritto come decisamente affascinante, ma direi che più che il suo fascino mi ha colpito la sua simpatia, come riesce 'a gestire' il carattere forte di Francesca proprio facendo ampio uso dell'ironia. E', come ho detto, un eroe imperfetto che ricorda molto da vicino altri eroi della Chase (come Dain di Lord of Scoundrels e Rupert Carsington di Mr.Impossible) anche loro imperfetti, ma non per questo meno adorabili.

James Cordier è una spia del governo britannico,un ladro per diletto, abituato a fare di tutto , anche prostituirsi, pur di portare a termine un'operazione . Quando James vede Francesca Bonnard per la prima volta il suo spirito, ancora prima della sua mente, viene attirato, perchè in lei lui riconosce se stesso. La stessa vivacità,la stessa professione oltraggiosa, la stessa forza di carattere. La 'wickedness' (parola di difficile resa in italiano), il fatto che siano entrambi assolutamente poco raccomandabili, è un tratto che li accomuna e che li attrae.

Se James è un eroe che non può non piacere,anche se la Chase non si perde troppo in approfondimenti di carattere (ma questa è una pecca dell'intero romanzo), Francesca mi ha lasciato più fredda e un po' mi spiace visto che siamo omonime! Di lei si sa che ha una bellezza particolare e un po' enigmatica, come il suo sorriso, una che strega gli uomini. Di lei si sa che il destino ( e un marito fedifrago e spietato)l'ha portata ad essere una delle cortigiane più
famose d'Europa e che solo uomini ricchissimi si sono potuti permettere le sue grazie, perchè lei non si accontenta di meno. Si sa anche che ha imparato 'il mestiere' in Francia, da un'altra famosa cortigiana e che le piace la sua professione perchè , paradossalemnte,la rende indipendente dagli uomini,perchè i suoi ricchissimi amanti l'hanno omaggiata di gioielli preziosissimi e denaro che le permettono di condurre una vita d'alto livello, servita e riverita come nel suo paese solo una lady potrebbe ( si sa il continente ha atteggiamenti molto meno prude della puritana Inghilterra).Del passato di Francesca si sa ma solo in modo accennato, mentre a me sarebbe piaciuto sapere di più di quello che le è successo: i tradimenti del marito, la caduta in disgrazia del padre, il divorzio, l'allontanamento di tutti coloro che credeva amici...Avrei voluto entrarle in testa e nel cuore. Invece si sottolinea continuamente la sua bellezza e la sua forte attrattiva sugli uomini, ma di come lavora la sua testa e il suo cuore, si riesce a sapere poco. Da qui l'idea che questa Francesca Bonnard, nella testa e nel cuore non abbia poi tanto. Non stupisce che la passione di James Cordier per lei sia basata soprattutto sull'aspetto fisico, visto che è più o meno quello che sente anche lei per lui. C'è un punto del romanzo in cui lei chiede a James se lui l'avrebbe amata lo stesso se un suo attentatore le avesse sfregiato il volto. E lui, molto onestamente , non sa che risponderle. Questo silenzio, molto apprezzato da Francesca come segno di grande onestà da parte di James,a me ha fatto cadere le braccia. Okay l'attrazione fisica, ma l'amore non dovrebbe andare oltre?
Insomma, Francesca non è un'eroina simpaticissima. Troppo affascinante , troppo sicura di sè, troppo arguta, troppo indipendente,troppo tutto!o Fortuna che almeno mostra qualche debolezza nel momento in cui attentano alla sua vita, perchè diversamente vincerebbe il premio per l'eroina meno simpatica dell'anno!

Nonostante lo stile un po' scontato, a tratti persino un po' sciatto, la mano della Chase si avverte soprattutto nei dialoghi che anche qui, come spesso nei suoi libri, fanno la parte del leone. Ma l'uniformità di tono con cui vengono trattati nel romanzo anche alcuni momenti altamente drammatici, fa stemperare la tensione per la soluzione dell'intrigo finale. Che si risolve tutto sommato abbastanza facilmente, con punizione del cattivo e premio (con confetti) per i buoni. Trattandosi di due personaggi dotati certamente di ironia ma con trascorsi difficili, avrei preferito riuscire anche ad intravedere un lato più oscuro e sofferto nell'eroe e venire maggiormente coinvolta nelle sofferenze che hanno portato Francesca a chiudersi la vecchia esistenza alla spalle e a cominciarne una agli antipodi.

Quello che manca in questo romanzo a mio avviso è l'intensità, quel qualcosa in più che hanno certi storie che ti prende allo stomaco e che ti rende completamente compartecipe dei sentimenti dei protagonisti.
Qui invece è come assistere a una leggera farsa veneziana della Commedia dell'Arte: la cortigiana astuta , il ladro/spia gentiluomo, il marito malvagio, l'amante malefica, il nobile decaduto, la simpatica prostituta innamorata del nobile straniero, i servitori, le guardie, i tagliagola ... Ognuno con un ruolo ben preciso, invariabile, assolutamente poco sfumato.Una farsa piacevole ma anche un po' noiosa, perchè tutto sembra essere scontato fin dall'inizio. E
quella fine che li vede 'rientrare' con applauso dentro l'establishment del Ton mi sembra francamente un po' improbabile...ma come, improvvisamente l'high societry londinese si dimentica la vita che ha fatto Francesca tutti quegli anni e la riaccoglie a braccia aperte,solo perchè si è scoperto che era stata condannata ingiustamente ? Mah....

In conclusione per me, se non fosse per taluni scambi divertenti fra protagonisti e coprotagonisti, come quelli fra Giulietta, l'altra cortigiana amica intima di Francesca, e il principe Lurenze, e un incipit più unico che raro, il romanzo non si meriterebbe quattro cuori. Ma essendo la Chase la Chase, non si può dire oggetivamente che non sappia scrivere anche quando la storia non ha anima e non mi ha entusiasmato. Spero di cuore che questo appannamento sia momentaneo e che l'autrice torni presto a regalarci storie di maggiore spessore (anche stilistico).
Questa volta passo, ma aspetto speranzosa il prossimo.

Ho accennato qui sopra all'incipit di questo romanzo che è forse una delle cose che mi sono piaciute di più del libro e che all'inizio mi aveva portata a credere di essere davanti ad un altro keeper. Anche se la promessa non è stata mantenuta,almeno per me, questo inizio è pur sempre memorabile ! E quando ci ricapita di vedere un romanzo rosa iniziare con la parola 'peni' ?!
Penises. Everywhere. Francesca Bonnard thoughtfully regarded the ceiling. A century or two ago, the Neroni family had gone mad for ornamental plasterwork. The walls and ceilings of the palazzo she rented were a riot of plaster, fruits and flowers.Most fascinating to her were hese winged children called putti. They crawled about the ceilings,lifting plaster draperies or creeping among the folds,looking for who knew what. (...)
They were all boys, all naked. thus the view overhead was of many little penises -- forty at last count, there seemed to be more today. (...)
In her three years in Venice, Francesca had entered a number of ostentatious houses. Hers won the prize for decorative insanity -- not to mention quantity of immature male reproductive organs. (Cap. I° , pp.8-9.)








DA LEGGERE DELLA STESSA AUTRICE
  • Lord of Scoundrels - 3° libro serie Scoundrels - ed. italiana: Mondadori, Il Lord della seduzione, collana 'I Romanzi Passione Mondadori'- (Sebastian Ballister, Marchese di Dain e Jessica Trent
  • Miss Wonderful - 1° libro saga fratelli Carsington - ed. italiana: Mondadori, Miss Wonderful, collana 'I Romanzi Storici Mondadori' - (Alistair Carsington e Mirabel Oldridge)
  • Mr.Impossible - 2°libro saga fratelli Carsington- ed. italiana: Mondadori, Mr.Impossible, collana 'I Romanzi Storici Mondadori'(Rupert Carsington e Daphne Pembroke)
  • Lord Perfect - 3°libro saga fratelli Carsington- ed. italiana: Mondadori, Lord Perfect, collana 'I Romanzi Storici Mondadori'(Rupert Carsington e Daphne Pembroke)
  • Not Quite a Lady - 4° libro saga fratelli Carsington- ed. italiana: Mondadori,Non proprio una lady, collana 'I Romanzi Storici Mondadori'( Darius Carsington e Charlotte Hayward) e 1° libro serie Fallen Women
  • Don't Tempt Me - 2009 - (Zoe Lexham e Lucien de Grey, duca di Marchmont)
  • Last Night's Scandal - 2010 (Peregrine Dalmay, conte di  Lisle e Olivia Wingate-Carsington)
OPINIONI SUL ROMANZO

In appendice a SENTIMENTO  VENEZIANO, dove l'eroina è una prostituta d'alto bordo che riceve spesso in scambio dei suoi favori gioielli di grande valore, riporto un articolo molto interessante di Natasha Brandstatter apparso sul sito di
Romancing the blog , a proposito dei gioielli e dell'importanza dei gioielli nella società di Sette/ Ottocento. ( Per leggere la versione originale dell'articolo, vai qui.)
UNA DONNA E' BUONA SOLO IN BASE AI SUOI GIOIELLI : il significato delle pietre preziose in Your Scandalous Ways di Loretta Chase
di Natasha Brandstatter
Nel nuovo romanzo di Loretta Chase’s, Your Scandalous Ways, la protagonista, Francesca, è una cortigiana ossessionata dai gioielli. La sua vasta collezione di perle, diamanti, zaffiri, smeraldi e altri ornamenti riceve così tanta attenzione nel romanzo da poter essere quasi un personaggio secondario. E Francesca non è l'unica con questa ossessione: una dei cattivi del romanzo, Marta Fasi, è ugualmente ossessionata dai gioielli e il protagonista, James, dice lui stesso di essere per indole un ladro di preziosi. La prima volta che vede la stupenda collana di smeraldi di Francesca le dita gli prudono.
Perchè tutta questa attenzione ai gioielli in questo romanzo? Non è solo perchè sono luccicanti. Nelll'Inghilterra del XVIII° e XIX° secolo, i gioielli era un segno tangibile di sicurezza finaziaria e status sociale. Quando una donna indossava diamanti, smeraldi o altre pietre preziose, lo faceva per dimostrare la richezza della famiglia. Ironicamente, nonostante il fatto che si trattasse di ornamenti strettamente femminili, le donne non potevano possedere gioielli. Innanzitutto le donne non potevano possedere nulla personalmente e secondariamente i gioielli erano spesso parte dei beni di famiglia la cui proprietà veniva trasmessa di erede maschio in erede maschio, a simbolo della sopravvivenza e legittimità del titolo.
Quando una donna inglese mostrava questi 'gioielli di famiglia', non lo faceva per affermare la propria ricchezza o bellezza, ma la prosperità della proprietà posseduta dagli eredi maschi. In altre parole, associava se stessa alle altre proprietà dei maschi di famiglia.Un'eccezione a questa regola erano le cortigiane, che indossavano i gioielli per fare sfoggio della propria ricchezza, bellezza e successo.Nel ritratto Kitty Fisher come Cleopatra mentre dissolve la perla di Joshua Reynolds (nella foto), possiamo vedere proprio questo genere di esibizione. Kitty Fisher esplose sulla scena londinese poco più che adolescente con un atto di pubblicità genialmente orchestrato: durante una passeggiata pomeridiana a cavallo in Hyde Park, la Fisher, amazzone provetta, 'perse il controllo' del suo cavallo e cadde a terra nel bel mezzo di Rotten Row, dando bella mostra delle sue gambe ( e di molto altro secondo alcune fonti ) a una folla di nobili e soldati. Qualche minuto più tardi fu portata via in una colorata carrozza Sedan coperta, dove già sedeva uno sconosciuto occupante (presumibilmente di sesso maschile). Questo unico incidente diede vita a un furore di notorietà che fece della Fisher una delle donne più ricche e ammirate di Londra.
Kitty Fisher come Cleopatra mentre dissolve la perla, è una delle immagini più famose della Fisher e anche uno dei quadri di Joshua Reynolds più interessanti e più ricchi di significato. Nel quadro vediamo la Fisher che regge in mano un calice di vino e nell'altra una perla enorme. La prima cosa che viene in mente quando si guarda questo ritratto è il famoso episodio nella vita di Cleopatra quando mise la più grossa perla mai trovata in un calice di vino e la ingoiò difronte a Marco Antonio a dimostrazione della sua personale ricchezza e come sfida nei riguardi del suo potere di uomo. Questo ricorda una storia simile e molto spesso ripetuta di quando la Fisher, per dimostrare il suo disprezzo per l'omaggio di venti sterline ( o cinquanta o cento...l'ammonatare varia) che il Duca di York le aveva fatto , aveva messo la banconota fra due fette di pane imburrato e l'aveva mangiata davanti a lui. La perla, sia nel ritratto che nella storia di Cleopatra ,è simbolo di potere, ma nel ritratto di Reynolds essa simobolizza anche Kitty stessa. L'abito di Kitty è coperto di perle e la sua pelle, bianca come l'abito, mostra che anche lei è una 'perla'. L'atto di inghiottire la perla rappresenta l'appropriarsi dei propri beni e della propria sessualità. L'immagine quindi è una sfida a una serie di valori femminili tipici del XVIII° secolo: il diritto a vendere e ad acquisire proprietà personali e l'imperativo a diventare madre e a continuare la dinastia familiare a costo della propria libertà .
Perciò, quando in Your Scandalous Ways Francesca sfoggia i suoi gioielli sta anche sfoggiando la sua indipendenza finanziaria e sessuale. Quando offre zaffiri a Marta Fasi, Francesca sta metaforicamente regalando alla Fasi un'opportunità di vera autonomia. La Fasi però non è in grado di riconoscere il significato di quel dono. Per quanto riguarda il desiderio di James nei confronti dei gioielli di Francesca....bé, forse questo siete capaci di capirlo da sole.

(Credit: Joshua Reynolds, Kitty Fisher as Cleopatra Dissolving the Pearl Kitty -Fisher come Cleopatra entre dissolve la perla- 1759, olio su tela, Iveagh Bequest, Kenwood, England, www.tate.org.uk)
  • Sull'argomento potete anche leggere QUI il nostro articolo 
sulle CORTIGIANE VENEZIANE !
Avete già letto questo romanzo di Loretta Chase o vi piacerebbe leggerlo. Lasciate un vostro commento.







3 commenti:

  1. Sono pienamente daccordo con te Francy su tutto quello che hai scritto.Non appartengo alla categoria di quelle che non leggono libri di cortigiane per esempio ho adorato la Coco di La bella addormentata della Ivory. Ma il personaggio di Francesca non mi è proprio piaciuto. Sicuramente non è la Chase migliore(per me). Niki.

    RispondiElimina
  2. Non ho ancora finito il libro in questione, ma mi sento ugualmente di sottoscrivere l'analisi di Francy : chi sono veramente Francesca e James? Io non saprei descriverli, umanamente parlando e fatico non poco anche a calarmi nel periodo storico di cui non si fa che un lievissimo cenno...Spero di addolcire il mio giudizio prima della fine, anche perchè è il primo della Chase che mi è capitato di leggere!

    RispondiElimina
  3. Sì, Emal, questo libro,nonostante a tante sia piaciuto, non è a mio giudizio il meglio riuscito di quest'autrice, che però ti consiglio di continuare a leggere, perchè di solito è decisamente brava e molto piacevole da leggere...ma sarebbe stato meglio avesse ambientato la sua storia ( che come idea non era male) in luoghi che conosce meglio...ma tanto, lei avrà pensato che per il grosso delle lettrici americane basta far accenno a una gondola, a una calle e a piazza San Marco e il gioco è fatto.
    Molti altri suoi libri, però,sono dei gioiellini , perciò continua a leggerla vedrai che avrai delle belle sorprese.
    Francy

    RispondiElimina

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