Era una giornata
fredda e ventosa, ma Villa del Giglio appariva imponente e misteriosa,
mentre Melissa pensava a quanto fosse stata stupida ad essere così pessimista.
Era partita
all’ultimo momento da New York, visto che la casa editrice le aveva
concesso finalmente due settimane di ferie per il periodo natalizio.
Quella casa,
che fin da piccola aveva sempre considerato austera e senza valore,
adesso veniva rivalutata dallo sguardo assennato di una donna adulta.
La proprietà
era della sua bisnonna Ludovica, nonna di sua madre.
Lei e i suoi
genitori avevano sempre vissuto in America per questioni di lavoro,
anche se da diversi anni entrambi erano scomparsi a causa del tragico
attentato delle Torri Gemelle, lasciando un vuoto totale nella vita
della povera ragazza.
Dopo l’improvvisa
solitudine, in cui era sprofondata da tempo, adesso si era sentita giustamente
in grado di staccare dalla propria città e dai propri ricordi, riuscendo
con il senno di poi a realizzare veramente che la vita doveva andare
avanti.
Ora, rivedendo
la figura di quella casa, sentì nel proprio cuore di dover riscattarsi
ed in fondo la villa non sarebbe stata soltanto un fastidioso cavillo
in un’eredità da sistemare.
Entrò e
posò le valigie nell’ingresso, mentre un forte odore di chiuso
ristagnava nelle narici. Era dicembre inoltrato ma un po’ d’aria
fresca non avrebbe guastato sicuramente.
Ci sarebbe
stato molto da sistemare in quella grande dimora, ma non avrebbe mai
pensato di provare una grande emozione nel rivederla. Ricordò ancora
quella prima volta in cui vide la sua bisnonna: era una
signora alta e bionda, dai piccoli occhi azzurri, dai capelli raccolti
dietro la nuca, il collo parsimonioso di collane, mentre le mani dipinte
con un lucido smalto rosso mostravano una fila di anelli distinti e
discretamente preziosi.
Quel giorno
Melissa fu intenta a ripulire quasi fino a sera, riassettare prima di
tutto le camere e la cucina. Dopo cena, volle cercare alcune decorazioni
per addobbare il soggiorno. Andò in soffitta,dove trovò un piccolo
alberello stile bonsai, dovette soltanto ripulirlo e sistemarlo sulla
mensola del camino, che circondò con una meravigliosa cornice di abete
verde, su cui appoggiò delle pergamene sorrette da minuscoli angioletti.
Non mancarono
certamente le lucine colorate, che faticò a far nuovamente funzionare,
dopo chissà quanti anni che erano rimaste inutilmente spente. Le adagiò
a cascata fra i rametti di finto abete in modo da regalare un’anima
attorno al camino del soggiorno.
Era strana
la vita, perché proprio mentre fece ritorno in soffitta per cercare
un piccolo presepe da allestire, le tornarono alla mente le uniche parole
che la sua bisnonna le aveva rivolto. ‘’Non ascoltare ciò
che pensano gli altri, ma cerca sempre di
trovare la risposta nel tuo cuore, perché
so che un giorno ritornerai, dove non avresti mai osato
pensare di tornare.’’
In fondo
non aveva mai compreso quelle parole, mentre adesso una piccola luce
faceva chiarezza nel tunnel dei ricordi, perché anche se dopo
tantissimo tempo, lei era nuovamente lì.
All’improvviso
sentì dei rumori al piano di sotto e subito il cuore ebbe un sobbalzo, terrorizzata si armò di un vecchio bastone e scese nell’ingresso,
dove incontrò un uomo dall’aria sicura e tranquilla.
Appena egli
se la trovò di fronte la guardò in modo sospetto, poi iniziò
a sorridere.
" Guarda,
non sono un ladro, ho le chiavi di questa casa. Piuttosto mi chiedo,
arrivando qui, il motivo della tua presenza….."
" Dovrei
chiedermelo io, semmai….Sono arrivata questa mattina ed anch’io
ho le chiavi di questa villa. Come la mettiamo?"
"Certamente,
io non me ne vado da casa mia."
" Sentitelo!
Per anni nessuno ha voluto questa casa e adesso ha perfino due proprietari,
che non sanno cosa farsene, ma che la rivendicano entrambi…"
" Sei
tu che affermi che non sai cosa fartene, io la voglio ricevere direttamente
in eredità dal mio bisnonno, ormai scomparso."
Melissa rimase
senza parole, fece cadere il bastone sul pavimento, e nonostante non
avesse mai provato nessun interesse per quella casa, in quel momento
l’istinto si impossessò di lei.
"Se
è per questo, dovrei riceverla anche io in eredità dalla
mia bisnonna! Non capisco, perché capitano tutte a me…volevo semplicemente
farmi due settimane di vacanza in totale relax da sola, e mi trovo uno
sconosciuto in casa!"
" Non
è colpa mia, una vacanza potevi fartela benissimo all’estero…."
" Io
ci vivo all’estero! Sono americana e sono arrivata direttamente qui
da New York."
" Bene,
allora se nessuno dei due rinuncerà né alla casa né alle meritate
vacanze, non ci resta che convivere in questo breve periodo, che rimane
prima della conclusiva cessione dell’eredità."
Melissa lo
osservò inebetita, ma in cuor suo si accorse della dolce profondità
di quegli occhi verdi e della calda tonalità di quei corti ricci, che gli ricadevano dietro le orecchie.
"Vedo
che hai già pensato alle faccende di casa, così mi sono
tolto il disturbo di pulire, in fondo non è stato male incontrarti!"
Melissa rimase
interdetta di fronte a quella imprevedibile impertinenza.
" Allora
sarai contento anche per esserti tolto il peso di dover addobbare la
casa per le feste! Non c’è di che…."
"Oh,
vedo che ti sei data da fare, ma in fondo manca il presepe."
"Sì,
lo so, lo stavo cercando, quando un intruso improvvisamente si è introdotto
in casa mia."
"Eh
già , mentre io mi sono dovuto difendere da una sconosciuta che
ha occupato la mia villa ed era pronta a darmi un bastone in testa!"
"Oh,
povero ragazzo!... forse era meglio se lo avessi fatto,così avrei potuto
godermi in pace le mie vacanze!"
Melissa era
infuriata con quel ragazzo, di cui non sapeva neanche il nome, ma si
sentiva al contempo involontariamente viva e affascinata da quella presenza.
" L’americana
snob si chiama Melissa, mentre non conosco ancora il nome dell’intruso."
"Oh,
scusa, dimenticavo…Il mio nome è Alberto."
Il ragazzo
stava salendo gli scalini della soffitta per trovare qualcosa che
potesse assomigliare ad un eventuale presepe.
"Potrei
sapere almeno da dove vieni, cosa fai nella vita, visto che l’unica
persona, con cui dovrò parlare in queste due lunghe settimane sarai
tu? "
"Vediamo….vengo
da Bruxelles, lavoro in un’azienda pubblicitaria e voglio conoscere
una deliziosa donna italiana, visto che ho avuto la fortuna di arrivare
fin qui e posseggo perfino una casa. Invece chi mi tocca incontrare?
Un’americana dal nome italiano con la puzza sotto il naso e un assurdo
desiderio di vendetta!"
" Spero
che tu non ti comporti sempre così con le sconosciute, sei veramente
detestabile!"
" Credo
che per voi donne l’aggettivo detestabile sia
sinonimo di affascinante e amabile..."
Melissa appariva
costernata, sembrava quasi che quel ragazzo le leggesse nel pensiero.
" Se
sei così illuso, fai pure! Comunque, anche se non ti interessa,
sono un’americana snob che lavora in una prestigiosa casa editrice
di New York…."
Alberto,intanto,
rovistando fra le cianfrusaglie aveva trovato qualche statuetta di un vecchio
presepe malandato.Mentre lo tirava fuori aprendo gli occhi per la sorpresa
esclamò:
" A
proposito di libri, eccone uno! Era nascosto sotto tutta questa polvere, così ho qualcosa da leggeree non devo bisticciare
tutto il giorno con te!"
"Ah,
spiritoso! Io ho una marea di libri dietro da poter leggere, per fortuna,
ma fammi vedere..."
" No,
questo è per me, visto che non sono io quello che lavora in una
prestigiosa casa editrice…"
"No,
voglio soltanto vedere che cos’è. Dai, su fammi vedere!"
Entrambi incominciarono
a litigarsi quel sottile libricino come due piccoli monelli, così
di punto in bianco dal suo interno sbucò fuori una foto ingiallita.
"Aspetta
un attimo, questa nella foto è la mia bisnonna, ma con chi è?"
" Dammi…ma
questo è Luigi, il mio bisnonno!"
Melissa si
trovò basita, ma incominciò a capire la situazione: avevano subito iniziato a bisticciare e non si erano neanche chiariti
a vicenda il motivo per cui possedessero le chiavi della stessa villa.
"Allora
vuol dire che fra i due c’era un legame. Forse questo diario ci farà
scoprire il resto."
Alberto rimase
stupito e spostò la sua sorpresa ironizzando:
" Va
a finire che mi imparento con un’americana viziatella."
"Non
sono per niente viziatella, nella vita forse ho avuto fin troppe difficoltà
da superare, i miei genitori non ci sono più da molti anni, tutto
per colpa di quell’orribile attentato di dieci anni fa." Alberto
si ricompose e si pentì per aver osato tanto.
" Mi
dispiace, scusami, non volevo ferirti, sono davvero un egoista, a volte il mio lato ironico va oltre l’educazione."
Le cinse un
braccio attorno alle spalle. Entrambi si misero a sedere sul divano
e si addentrarono nella lettura di quel libricino che in verità era
soltanto un romantico diario d’amore e di ricordi del passato scritto
dalla veloce ed elegante penna di Ludovica, la sua sconosciuta bisnonna.
Candide e profonde
parole inneggiavano la semplicità e la dolcezza dei sentimenti
di un tempo;in quelle pagine la donna non assomigliava affatto al detestabile
e superbo ritratto che avevano fatto i genitori di Melissa. Doveva essere
stata una donna intensa, sensibile, ovviamente ricca:
narrava con sincera fierezza di aver avuto tante storie d’amore ma
di aver amato veramente un uomo soltanto. Doveva essere per forza l’uomo
di quella foto. Lo chiamava Luigi raramente, rivelando segretamente
il suo nome, ma alla fine era stato lui il suo grande amore.
‘’Egli
é l’unico vero amante e amato della mia vita, ma ad una ricca aristocratica
non è permesso amare un semplice borghese.’’
I due ragazzi molto vicini, intenti nella lettura di quel piccolo grande rifugio
di sogni, si emozionarono a vicenda, facendo diventare quel prezioso
silenzio il solo mondo per comprendersi e capire finalmente
il vero motivo, per cui si erano ritrovati insieme in quella casa. Il
passato non finiva mai di stupire, cercava sempre un modo per ricongiungersi
al presente, e c' era riuscito anche questa volta.
" Sembra
assurdo pensare quanto a quell’epoca avessero una mentalità così
chiusa. Ludovica avrebbe dovuto imporsi e continuare ad amare il suo
Luigi , in fondo, forse, non voleva rinunciare alla vita agiata che aveva."
"La
vita ci riserva cose inaspettate, non possiamo giudicare, ma sono felice
che la mia bisnonna si sia riscattata attraverso questo diario, perché
ha dimostrato di esser davvero capace di amare profondamente."
disse Melissa.
"Sono
certo che anche Luigi l’abbia amata con tutto il cuore, ma forse non
è stato abbastanza. "
" E’
difficile trovare uomini o donne che abbiano amato così profondamente.
Sai che assomigli veramente al tuo bisnonno, ti mancano solo i baffi!"
Era strano
come fosse nata quell’affascinante complicità da un inizio così
conflittuale.
" Tu,
invece non possiedi niente della tua bisnonna, sei esattamente l'opposto."
" E
con questo cosa vorresti dire? Luigi era un bell’uomo, molto meglio
di te!"
" Ah,
qui ti volevo, ma se gli assomiglio, vuol dire che non sono niente male…"
Melissa rise,
mentre lui appoggiò il diario a terra e la strinse a sé .
" Scommetto
però che non sei galante ed educato, come lo era lui. Un uomo
di altri tempi."
"Non
mi conosci abbastanza, ho le mie doti nascoste... mentre posso dirti che
sei un’americana snob,ma molto affascinante e carina."
Gli occhi di
lei rimasero rapiti da lui, che l' abbracciò, baciandola in modo coinvolgente.
Forse erano stati quella romantica atmosfera prenatalizia e quel dolce
diario, ma una cosa era certa: adesso non c’era più nessun ostacolo
per decidere chi fosse il proprietario di quella casa.
Già, forse
erano stati veramente i loro bisnonni a riunirli, mantenendo indirettamente
vivo a distanza di tempo il loro amore. Quel Natale sarebbe stato speciale.
Emozionante anche questo!!
RispondiEliminaDavvero un racconto più bello dell'altro^^
E attendo il gran finale!!
Bello pure questo racconto...e adesso quale si sceglie????
RispondiEliminaJuliet
Anche questo come tutti gli altri è un bel racconto!!! Ci state viziando!!! =D
RispondiEliminaDivertentissimi i battibecchi tra i due.
RispondiEliminasimpatico e molto natalizio ;-)
RispondiEliminaIdea particolare questa dell'eredità, unica in questo contesto. Forse ho trovato lo svolgimento molto veloce, ma si sa lo spazio è sempre tiranno.
RispondiEliminaLibera
La casa resta di proprietà di Melissa, poiché apparteneva a Ludovica, ma le chiavi le ha anche Alberto. Doppie chiavi: di casa e del cuore di Melissa. Dolce e romantico. ANITA GAMBELLI
RispondiEliminaStoria simpatica e natalizia. Solo qualche consiglio, attenta alle ripetizioni, alla coniugazione dei verbi e ai troppi avverbi. Di sicuro sono state delle sviste, ma rendono la lettura un po' pesante.
RispondiEliminaE' una lotta continua per migliorare sempre di più!
Alla fine sarà difficile scegliere il più bello perchè ogni racconto letto fin'ora lascia un bel ricordo....complimenti Francesca!
RispondiEliminaDaisy
La trama è carina, però anch'io ho trovato la lettura un po' pesante. Resta comunque un racconto molto romantico! :-)
RispondiEliminaPenso anch'io che alcune scelte lessicali differenti avrebbero reso la lettura ancor più accattivante, ma lo spunto è simpatico e romantico...io poi sono sempre colpita dalle vicende dove intorno ad una vecchia casa ruotano antichi segreti e magari nuovi amori!
RispondiEliminaPatrizia
E' una storia molto gradevole. Mi sarebbe piaciuto leggere qualcosa in più sulla "forzata" convivenza dei protagonisti. ^_^
RispondiEliminaidea di fondo carina ma anch'io come altre ho notato uno stile di scritura pesante. Avverbi e alcune coniugazioni errate rendono la lettura poco scorrevole. Il finale un pò forzato
RispondiEliminadevo dire che in alcuni punti mi ha anche strappato un sorriso...e di questi tempi non è poca cosa!! Brave alle autrici e allo staff del blog che ha scelto i racconti: questo christmas in love è stato fantastico!!
RispondiEliminaCarino e scorrevole il racconto e simpatico l'incontro tra i due personaggi!
RispondiEliminaDevo dire che quello che mi e' mancato è un brevissimo corteggiamento...troppo veloce il passaggio tra il battibecco e il bacio !
Sicuramente un racconto carino ed originale anche se ho trovato la lettura poco agevole in alcuni punti e il finale mi è sembrato un pò affrettato. Mi sono piaciuti invece la dovizia di particolari sulla casa e la storia della bisnonna e del suo grande amore raccontata nelle fragili pagine di un diario.
RispondiEliminaComplimenti!!
Carinissimi i dialoghi tra i due protagonisti. Trovo però un po' affrettato il passaggio dalla conoscenza al bacio.
RispondiEliminaTina
In effetti, anch'io ho trovato la prosa a volte un po' contorta e difficile da seguire, mentre sono vivaci e divertenti i dialoghi tra i due protagonisti, in perfetto stile chick-lit. Il particolare della villa in cui lui e lei sono costretti a coabitare, mi ha ricordato "Un uomo poco raccomandabile" di Katie Fforde.
RispondiEliminaPiccola notazione prosaica: in un'antica villa, affascinante finché si vuole, ma anche caratterizzata da quei bei soffitti alti in cui il calore si disperde, disabitata da nn si sa quanto tempo, come la mettiamo col riscaldamento e l'acqua calda? Nei panni della protagonista, più che delle luci natalizie, mi sarei preoccupata di controllare la caldaia (c'è, vero? Vero?). Sono troppo tera-tera? Eh, lo so, è uno dei miei molti difetti. ;-)
Peccato che siamo agli ultimi...
RispondiEliminaAnche questo è molto bello e sarà difficile scegliere quello da mettere sul podio...
Un Natale speciale, come quello del racconto, ci vorrebbe!
Emozionante prosa! Incantevole il tuo scorrere negli animi nostri! Gioia trascenderemo qui! Sempre! (Principio Sicignano)
RispondiEliminaCiao Francesca...lo letto tutto con attenzione...è davvero bellissimo...mi piace tanto...un buon pomeriggio :)
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