IL ROMANZO MISTERIOSO - OTTAVA PARTE

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NB: I capitoli sono presenti in ordine decrescente, quindi scrollate infondo per andare ai primi.

*Il contenuto di questo libro è adatto ad un pubblico adulto.*



OTTAVA PARTE
 Cap. 7
Da quel momento in poi il nostro corteggiamento per lettera iniziò seriamente e i nostri contatti di persona, lo sfiorarsi delle ginocchia, lo scambio incosciente di sguardi, le parole in codice a bassa voce, diventarono il clou delle mie settimane. Quello e i miei costanti progressi nel costruire per Cousins una biblioteca degna del suo nome. Avevo convinto il direttore a farmi usare una classe che avevo notato non veniva mai usata. Per il momento c’erano solo una dozzina di mensole di recupero e il sistema di catalogazione era rudimentale, ma stava crescendo, settimana dopo settimana. Così come il mio cuore sembrava crescere a ogni lettera di cui Eric mi faceva dono.
Tesoro, mi aveva scritto
Domenica era il mio compleanno. Adesso ho 32 anni, se le vuoi sapere. Tu quanti anni hai? Ci sono così tante cose che voglio sapere di te. Parlami del posto da dove vieni. Soprattutto quello che è diverso dal luogo in cui sono bloccato ora.
Quella notte a letto ho immaginato che tu venissi da me, come in una magia. Eri lì e c’eravamo solo noi e nessun altro, c’era un gran silenzio. Mi hai detto che volevi farmi un regalo per il mio compleanno. Ci siamo baciati e poi tu ti sei spostata verso il basso, la tua bocca e le tue mani sul mio collo, il mio petto, la mia pancia. Poi mi hai tirato giù i pantaloni, finché non hai visto quanto ero grosso e duro per la voglia che avevo di te. Poi la tua bocca è scesa su di me, così lenta e dolce, e ogni tanto ti fermavi, mi guardavi negli occhi, dicevi il mio nome o mi sorridevi. Ti ho chiesto se volevi quello che avevo da darti. E tu mi hai risposto sì, Eric, dammelo. E l’ho fatto. Dio, non ho idea se tu me lo faresti mai fare sul serio, ma per il mio compleanno mi sono concesso di immaginarlo…
E io gli avevo risposto.
Certo che ti lascerei farlo, il giorno del tuo compleanno e qualsiasi altro giorno. Vorrei le tue dita fra i miei capelli e la tua voce che mi dice cosa ti piace, e i tuoi fianchi che si muovono sotto i palmi delle mie mani e mi fanno capire quanto ti stai eccitando. Se mi dicessi di andare più veloce, lo farei. Se mi chiedessi, più a fondo, ti prenderei più a fondo. Se mi dicessi di succhiarti con più foga, lo farei. E quando non ce la fai più a resistere, ti pregherei di farmi assaggiare qualsiasi cosa tu volessi darmi…
Ricevevo i suoi fogli di venerdì e scrivevo subito i miei perchè arrivassero con la posta del sabato. Così era come se lo vedessi due volte alla settimana, visto che le mie lettere gli arrivavano quasi sempre di martedì e immaginare la sua attesa che veniva premiata, per me era quasi eccitante quanto aprire una delle sue lettere. Mi vestivo di verde, grigio, viola, nero, blu, bianco. Qualsiasi colore mi dicesse.
Tesoro, mi scriveva, le tue parole mi hanno rischiarato la settimana, succedono talmente tante cazzate qui, ultimamente, ma la sera posso rifugiarmi per un po’ nelle tue parole. Mi è piaciuto quello che mi hai scritto, che c’è profumo d’autunno adesso. Lo sento nell’aria le mattine che lavoro fuori dalla prigione. La scuola non mi è mai piaciuta e odio l’inverno, perciò penso di non amare il profumo d’autunno quanto te. Ma se le cose fossero diverse, forse potrei imparare ad apprezzarlo. Quando fuori diventa freddo, potrei nascondermi sotto le coperte con te tutto il giorno, dove starei al caldo. Quando nevica potremmo stare in casa e troverei centinaia di nuovi modi per farti stare bene…
E io mi arrotolavo tra le coperte per proteggermi dal freddo ottobrino, chiedendomi come avevo fatto a sentire tanto la mancanza di un condizionatore. Gli scrivevo,
Qualche volta vorrei che le nostre condizioni fossero diverse, così potrei vederti durante le ore di visita e potrei dirti certe cose ad alta voce. Chiaro che in quel caso avremmo dei testimoni e non potremmo dirci tutto quello che ci diciamo qui. Ma, vi lasciano toccare i visitatori a Cousins? Tenere le loro mani? Scommetto che anche solo sentire il tuo piede contro il mio attraverso le scarpe mi toglierebbe il fiato.
 E succedeva, tutte le settimane, anche se non volevo seminare troppi indizi. Dio solo sa come mi sentirei se potessi davvero tenerti la mano…
Me l’aveva detto: A volte la cosa che mi piace di più immaginare è noi due su un morbido e grande divano. Io seduto in fondo e tu fra le mie gambe appoggiata a me. Così forse sentirei i tuoi capelli contro la guancia mentre guardiamo un film e potrei annusare il profumo della tua pelle. Mi farebbe impazzire, stare così contro di te. Me lo farebbe diventare duro, lo so, ma sarebbe così perfetto, stare lì con te in quel modo, che non ci baderei proprio. Magari anche a te farebbe piacere eccitarmi. Potresti prendermi la mano e metterla dove vuoi. Potrei toccarti fra le gambe, se sedessimo insieme in quel modo, ti sentirei diventare umida e calda e sentirei me stesso diventare ancora più duro. Dopo averti fatta venire, ti farei stendere nuda su quel divano e prenderei quello di cui ho bisogno…
Quello che bramava era un mix elettrizzante… il più romantico e affettuoso (quasi domestico) dei contatti a cui facevano seguito azioni meno dolci. Il mio piacere veniva sempre per primo e il suo doveva guadagnarselo. Le sue necessità sembravano più fisiche e aggressive delle mie. Niente di inquietante, se mai il contrario. La tipica dicotomia maschile-femminile, gentile-brutale. Dopo un grosso bicchiere di vino sciogli-inibizioni, gli scrissi per scalzare questo mito.
Eric, mi è piaciuta molto la tua ultima lettera. Adoro tutte le tue lettere. Leggere tutto quello che hai da dire e tutto quello che vuoi fare. Spero tu sappia che trovo eccitante il tuo modo di parlare di sesso, del sesso che vuoi dopo che mi hai fatta venire. A volte lo desidero molto di più delle cose dolci di cui mi parli. Se mai fossimo insieme, dopo che sei venuto…
A quel punto mi prese un nodo allo stomaco. La mia parte bambina aveva preso i fiammiferi, gli occhi incollati alla porta, nervosa per paura di essere scoperta. Le mani prudevano dal desiderio di mettersi nei pasticci…

….. Vorrei vedere quanto forte è il tuo desiderio, quanto hai bisogno di me. Vorrei vedere   esattamente come sei dopo tutta quell’attesa. Scommetto che sarebbe tutto molto  spasmodico e urgente. Vorrei le tue mani ovunque su di me. Vorrei sentire quando perdi il controllo e il tuo bisogno, anche se fosse impacciato e disperato e per niente uguale a quello che si vede nei film.
So che sei preoccupato per quello che mi è successo con quell’ex, ma il modo in cui mi ha ferita non ha niente a che vedere con il sesso. Beveva troppo e diventava rancoroso, mi spingeva o dava uno schiaffetto, diceva sempre che scherzava, che ero io che ero troppo sensibile, ma dentro di me sapevo come sarebbe andata a finire. L’ho lasciato la sera che mi ha colpito su un lato della testa. Mi ha lesionato un  timpano e fatta cadere per terra. Non l’ho più rivisto da allora. Quello che ha fatto mi ha colta di sorpresa, perché mi aveva fatta arrivare a quel punto un passo alla volta, lasciando che mi adattassi a qualsiasi cosa avrebbe poi fatto in seguito. Prima un dito che si ficca un po’ di più nella carne, poi un pizzicotto, poi una spinta.  Sono aumentati gradualmente, come avviene quando si sviluppa una tolleranza ai cibi speziati o all’alcol. Quello che pensavo di poter sopportare era cambiato. Sono quasi felice mi abbia colpito così forte quella sera. E’ stato così spaventoso, rispetto a quello che era avvenuto prima, che mi ha svegliata.
Non è  tanto l’aggressione da parte di un uomo a farmi paura, quanto quello che non si vede. Quello che potrebbe essere. Quello che un uomo potrebbe farmi. Essere raggirata e lasciarmi condurre fino a quel punto.
Dio Santo, stavo scrivendo tutte quelle cose a un criminale condannato?
Mi piace moltissimo quello che dici  vorresti fare per me. Ma una parte di me vorrebbe sapere cosa piace a te. Fin dall’inizio. Non voglio arrivare gradualmente alle cose. Può sembrare strano, ma la fiducia per quanto mi riguarda non è un processo graduale, un privilegio che puoi conquistare lentamente e con costanza. Non mi fido delle cose che aumentano gradualmente. Come il modo in cui quello là mi ha fatto male. Adesso amo il bianco e il nero. L’onestà, anche quando non è bella.
Mi fermai e sbattei le palpebre. Era per quello che ero finita lì?  A Darren, in quella biblioteca mal funzionante, e a Cousins? Quella città e quei luoghi non si presentavano infiocchettati come pacchi regalo. Mostravano subito le loro magagne, proprio come il criminale di cui mi stavo innamorando. La prima cosa che avevo saputo di lui è che aveva fatto qualcosa di brutto, se no perchè sarebbe stato a Cousins? Il lupo mi si era avvicinato a zanne scoperte e una volta capito il pericolo, sparita la paura di una brutta sorpresa, erano rimasti solo il soffice pelo, gli occhi splendenti, la sua forza e velocità.
 Allora dimmi cosa vuoi tu, scrissi. Parlami dei tuoi desideri nascosti.
Il venerdì successivo c’era freddo ed ero nervosa quando entrai nel letto e mi tirai le coperte fin sotto alle ascelle. Non spaventata come quando gli avevo dato la mia prima lettera, ma sulle spine. Gli avevo tolto la museruola e non sapevo se sarebbe venuto a me con la lingua ciondolante o a zanne scoperte.
Tesoro, mi scriveva,
Vorrei spaccare il culo al tuo ex, davvero. Ma non posso e non lo farò, anche se fossi rilasciato domani e lui mi passasse davanti per strada. Sembra che tu ti sia occupata della cosa da sola, perciò continuo a dire a me stesso che è sufficiente. Mi piacerebbe pensare che non ci sia peggior punizione, per un uom,o che perdere una donna come te. E se quello non basta a fargli rimpiangere quello che ha fatto e a indurlo a cambiare, allora probabilmente è troppo stupido per imparare la lezione da uno sconosciuto incazzato che lo riempie di botte.
Vuoi sapere dei miei desideri nascosti, eh? Questo significa che ti piacciono le cose un po’sporche? Non voglio deluderti ma non sono molto il mio genere. Quando sei un giovane libero e annoiato, che cerca di capire tutto il possibile del sesso, è il momento in cui ti vengono le fissazioni. Su quale sia il tipo di sesso migliore, il tipo di donna perfetta, robe complicate come quelle che si vedono nei porno, magari. Tutto quello che è tabù. E’ un po’ come poter scegliere qualsiasi cibo tu voglia, in qualsiasi momento. All’inizio vuoi solo una cosa. La migliore, la più perfetta. Mi capisci?
Sono dentro da cinque anni e un mese. Scommetto che sai che qui il cibo fa schifo. Se uscissi vorrei assaggiare qualsiasi cosa. Ogni sapore e ogni tipo di carne, ogni cosa dolce, salata o aspra. E dopo cinque anni che non tocco una donna, quando esco voglio provare tutti i gusti più semplici di quello che un uomo e una donna possono fare insieme.
Qui è tutto così duro. Così squallido, brutto e rumoroso. So che vuoi sapere dei miei desideri più nascosti ma quello che ti dirò sono le cose romantiche che voglio fare con te. Le desidero così tanto che faccio fatica a dirtele. Voglio stare con te in una stanza così silenziosa da poter sentire il tuo respiro e il battito del tuo cuore. Un posto così pulito da poter riconoscere l’odore della tua pelle. E con tante candele. Tutte gialle e dalla luce calda dopo la luce fredda che usano qui. Voglia stare con te in un posto completamente diverso dalla mia cella. Un posto grande e aperto, con un materasso gigante spesso trenta centimetri e le lenzuola più morbide. Un posto che sia fresco d’estate e caldo d’inverno. O in una vasca da bagno gigantesca. O sull’erba, da qualche parte. Voglio cose femminili, perché sono quelle che mi mancano. Perché qui tutto è duro, rumoroso, accecante. Voglio scappare da qualche parte dove ci sia oscurità, morbidezza, silenzio. Voglio scappare dentro di te. Voglio sentire le tue mani e i tuoi occhi su di me e sapere che non c’è nessun altro a meno di un centinaio di miglia da noi. Voglio provare tutto questo con lo stesso atteggiamento concentrato che avrei assaggiando un buon pasto in un ristorante. Voglio, prima di tutto, assaporare.
Ma dopo quel primo assaggio, potrei fare cose più sporche con te. Vuoi capire quanto sono sessualmente represso, vero? Ti vuoi sentire potente offrendomi di mettere fine alle mie sofferenze. Mi fa sorridere pensare che sembri così dolce e invece questa cosa è così spinta. Tu mi vuoi vedere perdere la testa e io naturalmente te lo farei vedere.
All’inizio andrei molto lentamente. Per me, non per te. Come ho detto, lascia che assapori. Ma non durerebbe molto, giuro. Prima esplorerei la tua bocca e la tua pelle. Ho bisogno di sentire le tue mani su di me, è passato così tanto tempo da quando qualcuno mi ha toccato gentilmente. Voglio che mi tocchi l’uccello molto lentamente così posso memorizzare ogni secondo. E quando ti entro dentro per la prima volta, i miei occhi su di te alla luce della candela, i tuoi capelli sciolti allargati sul cuscino… farei in modo che quel momento durasse cent’anni.
Lasciai ricadere da una parte la mano che reggeva la lettera, il mio sospiro risuonò nei quattro angoli della stanza. “Cazzo, quanto sei bravo...”
Ma dopo essere riuscito a provare tutte quelle sensazioni che mi sono mancate, ti darei tutte quelle cose spinte che desideri. Ce l’avrei così duro per te. Dentro di te. Vorrei fartelo sentire tutto, ogni centimetro del mio uccello. Vorrei dirti con il corpo, guarda come mi fai sentire. Senti quanto profondo voglio andare. Senti quanto disperatamente voglio venire con la tua calda e umida passera su di me dopo tutti questi anni. Guarderei giù verso di te e tu, come un angelo, alzeresti lo sguardo verso di me sorridendo. O forse no. Forse avresti lo sguardo più birichino. Scatenato e focoso. Forse le tue mani sarebbero sul mio sedere o sui miei fianchi, e le sentirei chiedermi di più. Più a fondo. Più forte. Più veloce. Ti accontenterei, e sapere che ti piace mi farebbe arrapare al massimo. Farei qualsiasi cosa i tuoi occhi mi chiedessero. O la tua bocca. Se dicesse, vieni per me , Eric. Lo farei. Poi la mia bocca e le mie mani ti mostrerebbero tutta la mia gratitudine.
« Oddio…»  Tutte cose che avevo pensato di non voler sentire da quest’uomo: le lenzuola soffici, la luce di candela, la tenerezza…Cose che pensavo lui pensasse io avrei voluto sentirgli dire. Cose che per tradizione piacciono alle donne e che gli uomini imparano a promettere.
Quella sera, gli scrissi: Avevo torto su quello che pensavo tu volessi veramente quando mi hai raccontato di tutte le cose dolci che avresti voluto fare con me. Pensavo che tu stessi solo cercando di compiacermi, di dirmi quello che mi sarebbe piaciuto sentirti dire. Non avrei mai pensato che quelle parole venissero dal cuore di un uomo, ma solo dalla sua bocca, quando cerca di portarsi a letto una donna. Invece tu le vuoi proprio. Sento quanto profondamente le vuoi dal modo in cui lo scrivi.
Perciò, sì mi piacerebbe davvero che tu potessi essere in tutti quei modi con me. Tutto quello che ti è mancato, per tutto il tempo che vuoi. E… hai ragione, mi voglio sentire potente, farti diventare matto. Non ci avevo pensato, ma hai ragione. Sei così forte e tutto d’un pezzo. Voglio farti diventare un groviglio di muscoli imploranti. Voglio sentirli muovere sotto le mie mani, sentire il tuo corpo cercare il suo piacere, sempre più velocemente. Voglio vedere l’uomo più forte su cui io abbia mai messo gli occhi, agitarsi, tremare e gemere, reso impotente dal desiderio che ha di me…
 *****
TROVO CHE ERIC SIA DAVVERO IRRESISTIBILE IN QUESTO CAPITOLO, UN COMPENDIO DI DOLCE E EROTICO DISARMANTE E COSA DIRE DEL FATTO CHE NON SEMPRE E' VERO CHE LA SESSUALITA' DI UOMINI E DONNE E' COSI' DIVERSA... ASPETTO I VOSTRI COMMENTI... 

APPUNTAMENTO ALLA PROSSIMA SETTIMANA CON IL NOSTRO RM, PERCHE' CI SARA' UN COLPO DI SCENA!



6 commenti:

  1. Wow!Posso solo dire questo al momento, perché devo ancora metabolizzare la lettura. Ma esistono davvero uomini così??? Intendo persone che mettono a nudo i propri sentimenti in maniera così cristallina e disarmante, davanti alle quali difficilmente puoi rimanere impassibile. Ah...(sospirone), alla prossima settimana. Grazie come sempre Francy.
    Deborah

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  2. Boom, fortuna che ero sdraiata, mi ha davvero stupito e incantato.
    Se nel prossimo ci sarà un colpo di scena devo prepararmi a dovere o il mio cuore non reggerebbe, questa trama ti prende molto.
    Grazie mille per il magnifico lavoro, ogni sabato è una nuova emozione nuova

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  3. Non vedo l'ora di sapere quale sarà il colpo di scena!Grazie Francy

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  4. Questo settimo capitolo me lo sono gustato davvero tantissimo, e mi piace l'idea di un uomo fisicamente possente, bello e sensuale con un lato psicologico così profondo, dolce e concretamente disarmante allo stesso tempo. Per tutta la prossima settimana sarò tormentata dal pensiero del colpo di scena: positivo o negativo? E per chi poi?? Grazie mille Francy

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  5. Sempre più coinvolgente, non è facile nemmeno per noi donne questo genere di sincerità! Mettersi a nudo spaventa tutti, ma per chi vive un'esperienza come quella del protagonista sicuramente ti fa vivere il tempo ed il modo im maniera diversa!! Grazie aspetto con ansia il seguito. Angela

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  6. sempre più intrigante... eric è un sogno... speriamo che il colpo di scena sia positivo..... alla prossima, grazie Francy

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