IL SOLDATO DIVENNE QUELLO PER CUI ERA NATO di Olivia Ross

QUESTO ROMANZO (NON STRETTAMENTE ROMANCE) FIRMATO DA OLIVIA ROSS, USCITO QUALCHE MESE FA, È STATO UNA PIACEVOLISSIMA SCOPERTA, CHE VI CONSIGLIAMO CALDAMENTE DI NON MANCARE.

Autore: OLIVIA ROSS

Genere: Contemporaneo

Ambientazione: Scozia e Stati Uniti

Pubblicazione: Olivia Ross, maggio 2018 , pp.304, €9,99

Parte di una serie: No

Livello di sensualità: BASSO

Disponibile in e-book a € 1,99  

TRAMA: Un amore non convenzionale, di quelli travolgenti ma che ti inducono anche a osteggiare la realtà dei fatti, che a volte sfianca, sfinisce, però è anche pura bellezza. 

Un amore che sembra una lotta, ma che spinge a dare il meglio di sé, a pretendere, a non accontentarsi; una relazione che emoziona, coinvolge, attrae.

Sogni che si accantonano per combattere il terrorismo, necessità di trovare una pace interiore che aiuti a vivere intensamente ogni giorno senza più il pericolo che tutto finisca improvvisamente. E poi un dipinto che con la sua storia sovverte il destino di chi lo possiede. 

Le cose non sono mai semplici come appaiono, non lo sono per niente, ci sono mille insidie, emozioni contrastanti da assorbire, voleri che non possono essere appagati, ma è proprio per la difficoltà di affrontare le insidie che la vita assume quel valore inestimabile che dà un tocco magico alla storia.

“Ci sono cose che nella vita ti cambiano, solo una ti completa: l'amore...”

Isabeau e Mitchell: due personaggi che non  potrò dimenticare perchè  la loro storia mi ha toccata nel profondo. E'  una storia di sentimenti e di rinunce ma anche di rinascita e di desiderio di non soffrire più.

Nella campagna scozzese, in una villa che sembra in capo al mondo, chiusa nel suo perfetto isolamento, arriva Mitchell Grant di Filadelfia, ex cecchino delle forze speciali degli Stati Uniti, con la speranza di essere assunto per qualsiasi lavoro come dice lui stesso quando pensa di avere pochissime possibilità di ottenerlo.

...”Sentite- dissi arrogante -nella mia vita ho sempre fatto il militare, non ho esperienza in nessun altro ambiente. Mi adatto  facilmente a ogni tipo di situazione, sono piuttosto forte e tendo a farmi i fatti miei. Ho bisogno di lavorare e di un tetto sopra la testa.-
L'uomo lanciò un'occhiata alla donna che annuì.
-Va bene, mr Grant, il posto è suo.
Mi alzai e strinsi la mano all'uomo, entusiasta. Era stato facile. Mi voltai verso la donna, ma l' altro, capendo le mie intenzioni, si affrettò a dire
-Venga mr Grant, le mostro il suo alloggio.
Ritirai il braccio che avevo  steso  per stringere la mano della donna e , dopo un'ultima occhiata alla sagoma, uscii nel corridoio insieme all'uomo”

E invece la sua spacconeria lo aiuta e la “signora”, madame Morel, lo assume.

Mitch non riesce  subito ad ambientarsi perchè i ricordi che si porta dietro, dopo tanti anni di guerra, spesso sono incubi e per riuscire a gestirli senza spezzarsi, deve affaticarsi fino al limite della sopportazione.

Ma non è sempre possibile ricacciarli nell'angolo più oscuro della testa e una sera, il nostro soldato scende in cucina è lì incontra la “signora” che  lui ha giudicato una grande snob.

I caratteri di queste due persone paiono entrare subito in urto e, poiché Mitch non vuole abbassare la cresta, madame Morel decide che merita una lezione e gli si rivolge beffardamente.

….”-Entri non resti lì impalato.
-Avevo sete-  mi giustificai
-Riposo soldato...vada a dormire soldato, domani l' aspetta una giornata lunga.
Mi alzai immediatamente, contento che l'interrogatorio fosse finito;il suo ordine imperioso, però mi aveva infastidito
-Non mi chiani così, sono un civile ora- puntualizzai
-Come vuole, g-a-r-z-o-n.-e.
Era meglio soldato.
La parola garzone la disse alzando  lo  sguardo su di me, mi sembrò che le sue labbra si fossero piegate impercettibilmente in un sorriso.”

Ma nonostante tutto, il giovane uomo comincia  a sviluppare un sentimento che lo lascia perplesso. La donna è più anziana di lui, è sempre sulle sue, lo guarda come se fosse un mobile, lo ignora il più delle volte, sembra che lo disprezzi, si scosta appena lui si avvicina come se toccarlo le desse fastidio, lo riprende continuamente ma tutto ciò invece che dissuaderlo dal tentare di capirla, lo eccita e lo induce ad essere quasi assillante.

Ma Isabeau non lo tiene lontano per capriccio...è il suo limite: non può sopportare né la vicinanza delle persone né tanto meno il loro tocco.

Quando la notte, le urla della donna lo svegliano, il giovane capisce che anche lei ha i suoi fantasmi da combattere e che questi devono essere pesanti quanto quelli che lo tormentano.

Pian piano, magari in modo che a noi sembra distorto, si sviluppa un'amicizia che Mitch fatica a mantenere solo tale e che Isabeau invece teme possa portare più danni che vantaggi.

Come il giovane si confida e le parla del suo passato, così la donna gli racconta qualcosa della sua vita ed entrambi fanno entrare nel loro quotidiano persone a loro care: Mitch riceve l'amico ed ex collega Alex e la donna gli fa conoscere Sophie e il fratello Steven.

Il “garzone” le parla del suo rimpianto maggiore: l'aver abbandonato la figlia per l'esercito e aver permesso al suo desiderio di vendetta di non veder crescere l'unica cosa buona della sua esistenza.

Isabeau gli dice di essere terrorizzata dal lavoro del fratello che anche lui fa parte delle forze speciali e che si scopre aver conosciuto Mitch durante un'azione di combattimento.

Ma non ci sono solo parole...ci sono anche azioni che sono state dimenticate: Mitch riprende a suonare il violino e Isabeau danza per lui come non aveva mai fatto per altre persone!

Sembra che la confidenza sviluppata ormai tra i due possa finalmente farli guarire dai loro fantasmi....ma questi sono tenaci e non vogliono essere sconfitti.

Ho cercato di dare un accenno della bellissima storia che Olivia Ross ha scritto ma mi rendo conto che è solo veramente un accenno.

Isabeau ha tante sfaccettature: è ballerina, scrittrice e psicologa. Molti interessi qualcuno potrà obiettare! Sì, sono tanti e ad una prima analisi anch'io sono rimasta un po' stupita. Ma poi, riflettendo, come si fa a sopravvivere ad un volontario isolamento se non coltivando i propri interessi e ciò che  in passato ci ha reso felici?

Ed ecco la scrittura che permette di creare mondi immaginari, ma non solo.

La psicologia: per cercare di capire se c'è una guarigione da questa fobia di vivere nel mondo a contatto con la gente.

La danza: perchè ballando su musiche tanto belle, il reale si sublima con il fantastico e per qualche ora non incombe più sul quotidiano.

E Mitchell suonando il suo violino, si estranea da tutto ciò che lo tormenta e rivive il suo essere bambino felice e amato da un madre fantastica.

Sembra che l'ereditarietà questa volta abbia avuto ragione della malasorte: la figlioletta del soldato, suona il violino come  e meglio del padre.

Allora forse per qualcuno c'è ancora una speranza e, per una volta, la sorte diventa madre e non più matrigna.

Ci sono tante scoperte pian piano che la storia dei due protagonisti si dipana e molte sono veramente drammatiche e il dolore è un compagno che va ormai di pari passo con qualche sprazzo di gioia. C'è anche qualche battuta  ironica e tanta musica, bellissima, dolce, classica e moderna, sola o che accompagna la danza, ma che in ogni caso arricchisce i momenti comuni o solitari dei due esseri così uguali e tanto diversi.

Gli ultimi capitoli li ho letti col magone e con un'ansia che mi ha fatto giungere alla fine quasi in surplace, ma mi hanno fatto comprendere che non ci poteva essere una diversa conclusione: il passato aveva chiesto un prezzo!

Non so che altro dire se non che lo rileggerò ancora e ancora perchè ogni volta ci saranno nuove sfaccettature da scoprire in questo che è uno dei più bei romanzi che io abbia mai avuto la fortuna di leggere.

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L'AUTRICE

 Olivia Ross nasce a Roma nel 1979. Fin da bambina ha sempre immaginato storie nella sua testa. Con il crescere la passione per la scrittura si è ingigantita. Scrivere è il suo modo per estraniarsi dalla realtà, ama farlo nei bar poco affollati, oppure sul divano di casa sua, con un sottofondo musicale.

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